Zeman “Tecnologia nel calcio? Sono contrario”

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Zdenek Zeman | ©Getty Images

Mai banale, sempre prodigo di spunti interessanti per la stampa che su tutto lo scibile calcistico, anche quello che non lo riguarda direttamente, lo interpella. A inizio settimana, presente a Coverciano per la riunione tecnica aveva così risposto sulle dichiarazioni di Buffon: “Di solito durante una partita nessuno direbbe se il pallone è entrato in porta o no, dopo la gara però si deve ammetterlo. E chi lo fa è solo onesto. Buffon é anche capitano e portiere della Nazionale: credo che debba dare l’esempio e dimostrare onestà“.

Al rientro a Pescara, nella consueta conferenza stampa, oltre ad analizzare il momento del suo Delfino in vista del big match di Serie B contro il Sassuolo (sabato 3 Marzo ore 15 allo stadio ‘Adriatico-Cornacchia’), su sollecitazioni dei giornalisti è tornato sull’argomento caldo del calcio italiano. “l’evidenza non si può negare, il calcio ha perso di credibilità”, dichiara su Milan-Juve e sui polveroni mediatici e non scatenatesi da quella partita.

Zdenek Zeman | ©Getty Images

Tecnologia in campo? Io sono all’antica, sono contrario. Ci sono errori arbitrali. La moviola è sempre parziale, non si possono vedere tutte le situazioni. Rigori, simulazioni ed altri episodi incidono su una partita. Sui rigori, quanti ce ne dovrebbero essere in una partita con la moviola? Assistenti di linea? Sono comunque esseri umani, possono vedere o non vedere. Tutti gli uomini possono sbagliare. La situazione di Milan-Juve era chiara a tutti, sento dire che si deve fermare Tagliavento ma non c’entra niente né sul primo né sul secondo episodio: c’erano gli assistenti”.

Chiusura sull’Under 21 che sui 22 convocati presenta ben 16 elementi proveniente dalla serie cadetta, compresi suoi 3 allievi (Verratti, Capuano ed Insigne; il Pescara è la squadra più rappresentata): “in serie A ci sono squadre di soli stranieri e si preferisce mandare i giovani in B dove si può comunque crescere bene. Una volta l’Under 21 era fatta di giocatori di Serie A principalmente, ma c’erano molti meno stranieri”.

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