Era solo questione di tempo e la replica non si è fatta attendere. Dopo lo sfogo di Aurelio De Laurentis è arrivata puntuale anche la dichiarazione di un altro vulcanico presidente della serie A, Zamparini. Il patron del Palermo non ha, infatti, perso tempo per schierarsi con il collega partenopeo e in un’intervista rilasciata a Radio Kiss Kiss Napoli, ha confermato le parole del produttore cinematografico senza lasciare spazio alle interpretazioni: «Le parole di De Laurentiis? Da quello che si vede in campionato sembra di sì, da quello che la storia del calcio dice sembra di sì. Gli errori arbitrali, stranamente, vanno sempre nelle stesse direzioni. Col Palermo ho avuto il 99,9% degli errori arbitrali contro, basta vedere le ultime quattro partite. Si vede che è un’annata sfortunata, ma do ragione certamente a De Laurentiis perché le istituzioni calcio dovrebbero un attimino interrogarsi. Si fanno errori, è chiaro, ma l’errore di un centravanti è diverso da un errore che fa l’arbitro: come l’errore che fa il ladro al mercato è diverso da quello che fa il giudice che poi l’assolve. Il giudice deve essere super partes, sopra le righe, così come gli arbitri. Dovrebbero avere una cultura etica molto elevata che non hanno quando si difendono con la scusa di dire “noi siamo incorruttibili”. La storia ha dimostrato che nessuno è incorruttibile, né i presidenti, ne gli arbitri. Le istituzioni devono mettere i paletti necessari affinché le squadre tra di loro non comprino e non vendano le partite e che gli arbitri siano equidistanti. Gli interessi in gioco sono forti anche a livello europeo e i paletti devono garantire equidistanza e serenità degli arbitri».
Un’altra “Cenerentola” che quindi si sente perseguitata dal palazzo e crede in un progetto oscuro volto a sfavorire le cosiddette piccole a vantaggio degli squadroni del nord. Ad ascoltare bene le parole dei due presidenti sembrerebbe che il tempo non sia passato da quella fatidica estate del 2006 in cui l’Italia pallonara è stata stravolta dallo scandalo Calciopoli. I concetti espressi sono sempre gli stessi e le polemiche sembrano essere sempre dietro l’angolo, pronte a venir fuori ad ogni minimo errore arbitrale. Corsi e ricorsi storici che fanno riflettere e che fanno dubitare della memoria a lungo termine dei presidenti delle società italiane, che non hanno mai smesso di essere tifosi prima che uomini di sport e i tifosi si sa molto spesso non sono obiettivi nelle loro valutazioni e si arrovellano alla ricerca di machiavelliche macchinazioni costruite ad hoc per favorire ora l’una ora l’altra squadra “al potere”. Credevamo di esserci sbarazzati di tutto questo dopo la pulizia post-Calciopoli e fu proprio il presidente del Napoli, in un’intervista, a dire che dopo l’uscita del mostro Moggi dal sistema, il calcio era più pulito. Adesso a quanto pare non è più così.
Ad unirsi al coro degli scontenti è anche Tommaso Ghirardi, presidente del Parma che visto il prossimo impegno del sua squadra contro il Napoli ha pensato bene di rimarcare i concetti espressi dal collega azzurro:« Fare calcio diventa sempre più difficile, bisogna dare una mano per livellare gli interessi e le entrate e non conseguire la logica della diversificazione che è controproducente. Nel calcio moderno ci sono due o tre squadre importanti, in sei lottano per la zona Champions e siamo in dieci per la lotta contro la retrocessione e in questo modo i risultati diventano sempre più scontati».
Il presidente emiliano ha avuto inoltre parole al miele per De Laurentiis: «A me fa piacere se De Laurentiis verrà a Parma, lo volevo chiamare perché è un presidente simpatico che ha delle idee innovative. Dobbiamo essere noi i primi a comportarci in modo corretto non facendo polemiche per dare segnali positivi a chi ci guarda. Sicuramente telefonerò nei prossimi giorni il Presidente del Napoli per invitarlo a Parma».
Non ci ha messo molto quindi il presidentissimo napoletano a trovare degli alleati, stiano dunque attente le “Genoveffe” perché le Cenerentole hanno trovato la loro fatina e sono pronte per il ballo.