I Golden State Warriors sono stati ceduti dal proprietario Chris Cohan per 450 milioni di dollari, nuova cifra record per quanto riguarda la vendita di una franchigia di basket (la precedente era dei Phoenix Suns che furono venduti nel 2004 per 401 milioni di dollari).
Gli acquirenti e nuovi proprietari sono il socio di minoranza dei Boston Celtics, Joe Lacob, e Peter Guber.
Lacob e Guber hanno battuto la concorrenza di Larry Ellison, che era stato considerato il favorito per l’acquisto della squadra di Cohan. Ellison ha una fortuna personale di 28 miliardi dollari, secondo un sondaggio annuale della rivista Forbes, ed è il sesto uomo più ricco del mondo. Ellison, nato a Seattle, è il co-fondatore e amministratore delegato di Oracle Corporation, una della più grandi aziende di fornitura di software database del mondo.
Ellison non era però disposto a pagare una delle peggiori (al momento) franchigie della Lega 450 milioni e la trattativa si è arenata, permettendo ai 2 nuovi co-proprietari di rilevare le quote societarie.
L’accordo deve ancora essere approvato da 3 quarti del consiglio dei proprietari NBA come da regolamento. Lacob inoltre deve vendere le quote che detiene dei Boston Celtics.
Chris Cohan aveva acquistato i Warriors nel gennaio 1995 per 119 milioni di dollari e fatto i playoff una sola volta nel periodo in cui è stato proprietario.
Una delle prime decisioni da prendere per i nuovi proprietari sarà molto importante e si dovrà valutare l’opportunità di mantenere la squadra ad Oakland oppure trasferirla (magari a Las Vegas come da un bel pò di tempo si vocifera).
Queste le dichiarazioni di Lacob dopo la conclusione dell’affare:
- “Sono incredibilmente eccitato di avere l’opportunità di essere il proprietario di una franchigia NBA. Questo è il mio sogno che diventa realtà”.
Lacob ha poi svelato le intenzioni per il futuro:
- “Io e Peter (Guber) intendiamo fare ciò che sappiamo fare meglio, ovvero innovare e costruire. Metteremo tutta la nostra passione per restituire i Warriors alla grandezza che meritano e costruiremo una grande organizzazione per la “Bay Area” che renderà orgogliosi tutti i nostri tifosi”