Che Mirko Vucinic non sia un giocatore con un carattere facile e che il suo modo di giocare possa determinare il successo o meno della su squadra in una partita è cosa risaputa nell’ambiente pallonaro, dalle prime uscite con la maglia bianconera è già venuto fuori che l’attaccante montenegrino sarà per larghi tratti della stagione, croce e delizia del proprio allenatore. L’esempio più lampante sono le prestazioni regalate nelle ultime due partite, a Siena, infatti, Mirko è stato per lunghi tratti assente dl gioco e poco incisivo ma nel momento in cui ha avuto la palla giusta con un invenzione ha consentito a Matri di siglare il gol della vittoria, per poi però essere sostituito da Del Piero. Nella partita interna contro il Bologna, è stato lui stesso a rendersi protagonista della rete del momentaneo vantaggio bianconero, salvo poi rovinare tutto con un’entrata scoordinata e fuori luogo che gli ha procurato la seconda ammonizione e la seguente espulsione. Se si analizza la sua gara fino a quel momento il voto da assegnare all’attaccante è un 6 pieno, nonostante il gol, infatti, il montenegrino non è mai riuscito a risultare pericoloso per la retroguardia bolognese e la prima ammonizione, figlia di una protesta esagerata nei confronti dell’arbitro è segno ancora d’immaturità e di troppa foga agonistica. Si dice che al rientro negli spogliatoi i propri compagni e il tecnico Conte abbiano trovato un Vucinic costernato, che si è subito scusato con tutti per aver lasciato in 10 la propria squadra, scuse ovviamente accettate e che non hanno fatto altro che rafforzare il grande clima di compattezza che si respira in casa Juve, in questo periodo. Di certo Torino non è Roma, e il tanto decantato stile Juve che la nuova società e il nuovo allenatore vogliono riportare in auge poco si confà agli spiriti liberi e ribelli, nonostante nella storia della Vecchia Signora, di teste calde ce ne siano state tante. Proprio per questo sotto la Mole, Vucinic pare aver trovato pane per i suoi denti, il suo tecnico, che lo ha fortemente voluto alla corte bianconera, è un sergente di ferro che sa come piegare i comportamenti esuberanti dei propri giocatori e quindi quest’anno è sicuro che ci sarà da divertirsi.