Il Pallonaro

Violenza negli stadi, pugno duro del Governo

Finalmente è arrivata la presa di posizione dello Stato dopo i fatti tragici del pre gara di Coppa Italia tra Napoli e Fiorentina allo Stadio Olimpico di Roma. Il Governo annuncia la prima parte della riforma che riguarderà il mondo del calcio, quella che tratta la problematica inerente la violenza negli stadi e le norme sembrano piacere alle istituzioni del mondo “pallonaro“.

Ed è il Ministro dell’Interno Alfano ad illustrare l’inasprimento delle norme già in essere e a spiegare quelle che saranno aggiunte al pacchetto:

“Lo Stato ha perso la pazienza contro chi vuole rovinare la domenica agli amanti del calcio”

Uno dei tanti scontri tra tifoserie della scorsa stagione | Foto Web / Il Pallonaro

Diciamo subito che le Istituzioni annunciano con le stesse parole quanto già espresso dopo i tragici fatti di Catania culminati con la morte dell’Ispettore Raciti, ma che tuttavia nelle norme pongono i tifosi violenti ed i “facinorosi da stadio” alla stregua di pericolosi criminali, vediamo perché:

a) Il provvedimento del DASPO viene sensibilmente inasprito, riguraderà atti violenti, minacce, intimidazioni ed esposizione di striscioni inneggianti la violenza punibili per i recidivi fino all’allontanamento dallo stadio per otto anni nella figura di un singolo soggetto mentre per i gruppi è previsto un minimo di tre anni per i “capi”.

b) Arresto differito per coloro che fanno cori o innalzano striscioni che istigano alla discriminazione razziale.

c) Estenzione del DASPO per coloro che saranno denunciati o condannati per atti contro l’ordine pubblico, con particolare riferimento ai reati di devastazione e saccheggio e per tutti gli altri delitti definiti “di comune pericolo mediante la violenza”, quali attentati alla sicurezza dei trasporti, fabbricazione e detenzione di materiali esplodenti oltreché spaccio di droga, rapine ed estorsione.

d) Potere del Ministero degli Interni di vietare le trasferte fino a due anni alle tifoserie che si rendono protagoniste di fatti di gravi episodi di violenza oltreché la sorveglianza speciale da parte delle Forze di Polizia per le persone recidive già colpite da DASPO o viene trovato spesso coinvolto negli scontri tra tifoserie.

Lo stesso Ministro Alfano riconosce soprattutto quest’ultimo punto come molto restrittivo e paragonabile a provvedimenti per criminali di grosso calibro:

“E’ una scelta molto forte da parte del Governo, visto che è lo stesso tipo di provvedimento che si applica ai mafiosi”.

La seconda parte delle norme riguarda invece il capitolo relativo alla frode sportiva ed anche quì le pene sono maggiorate: chiunque offra o riceva denaro o altre utilità per alterare il risultato di una competizione sportiva verrà punito con una sanzione che va da due a sei anni di carcere. Se la frode ha il fine di alterare le scommesse sportive la pena viene maggiorata fino a nove anni ed una multa di cento mila euro.

La terza parte riguarda invece più direttamente le società ed i rapporti con le tifoserie. Non potranno esserci in alcun modo nè rapporti commerciali tra tifosi e club né agevolazioni di qualsiasi tipo da parte delle società ad ultrà condannati per reati di contraffazione e vendita di prodotti. Inoltre nel provvedimento si chiede espressamente uno sforzo ulteriore per ammodernare e rendere più sicuri e a norma gli impianti prevedendo inoltre una semplificazione burocratica che impone alle amminstrazioni locali di fornire una risposta alle richieste delle società entro 48 ore.

Insomma sulla carta appare proprio una sorta di “tolleranza zero” e dun nuovo inizio molto difficile da immaginare in un paese dove negli ultimi anni si sono viste tutte le “brutture” enunciate nel provvedimento con tanti protagonisti ancora all’interno del mondo del calcio. Sarà la volta buona che si lotterà contro la violenza negli stadi?

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