QUI ROMA. Nel giorno della presentazione ufficiale a Roma del nuovo direttore generale, Franco Baldini, la squadra si prepara in vista della sfida casalinga contro il Palermo. E’ ormai da tempo scontata l’assenza del capitano giallorosso, Francesco Totti, ancora alle prese con la fisitorepia. E’ probabile che il numero 10 torni a disposizione per il match contro il Milan. La notizia è che potrebbe essere sostituito dal talento argentino Erik Lamela. L’acquisto più oneroso del mercato estivo dunque con grosse probabilità vestirà una maglia da titolare. L’alternativa plausibile si chiama Marco Borriello che scalpita dalla panchina. Intanto Juan è tornato completamente disponibile. Il centrale brasiliano da qualche tempo si allena regolarmente col gruppo. E contro i siciliani Luis Enrique dovrebbe affidargli le chiavi della difesa romanista in virtù della squalifica di Kjaer. Da valutare le condizioni di Heinze acciaccato dopo il derby capitolino. Sempre in tema di retroguardia Marco Cassetti è in pole position per sostituire l’infortunato Aleandro Rosi anche perchè Cicinho non è ancora al top della condizione fisica. QUI PALERMO. La squadra di Devis Mangia potrebbe schierarsi col 4-3-1-2 per evitare un’altra debacle dopo quella di San Siro contro il Milan. Secondo questo modulo è prevedibile che Josip Ilicic si schieri dietro alle due punte Abel Hernandez e Mauricio Pinilla. In questo caso il beniamino e capitano, Fabrizio Miccoli, potrebbe rimanere a guardare dalla panchina. Ma in realtà non è esclusa nessuna variante tra quelle conosciute dai calciatori del Palermo: il 4-4-2 e il modulo con i due trequartisti dietro un’unica punta. L’allenatore dei siciliani, dunque, tiene tutto il reparto offensivo sulle spine. Considerando che ha a disposizione tutta la rosa (tranne Di Matteo) si riserva di prendere una decisione in prossimità della partita. Invece dalla zona mediana del campo in giù non ci dovrebbero essere grandi sorprese. Confermato Giulio Migliaccio sulla linea dei difensori a fare coppia con Matias Silvestre e Eros Pisano da una parte e Federico Balzaretti dall’altra.