L’attaccante giramondo contro il difensore del prossimo decennio, il temperamento sudamericano e la voglia di gol versus l’ultimo prodotto d’elite della scuola calcistica difensiva nostrana: il Vieri cileno contro la Ranocchia diventata Principe, insomma. Andrea Iaconi, ex D.S. tra le altre di Pescara, Grosseto ed Arezzo ed accostato di recente al Bologna e ad altri club della massima serie, è colui che li ha scoperti, lanciati e poi ceduti a squadre di blasone con autentici capolavori di calciomercato proprio quando i due virgulti militavano nelle due squadre toscane (Pinilla a Grosseto e Ranocchia ad Arezzo).
“E’ una bella soddisfazione nel mio piccolo per me, senza dimenticare che sulla panchina del Palermo c’è Delio Rossi che proprio io portai a Pescara” dichiara a IlPallonaro.com. Il suo capolavoro di mercato, tra i tanti che può annoverare nel suo prestigioso curriculum, è probabilmente proprio Pinilla, rilanciato dopo anni difficili e venduto a peso d’oro a Zamparini (soldi comunque ottimamente spesi a giudicare dai numeri e dalle prestazioni): “Pinilla mi fu suggerito dal procuratore perugino Dozzini che mi segnalò il ragazzo e mi raccontò le sue esperienze passate. Aveva girovagato per l’Italia e decisi di aggregarlo in prova nel ritiro del mio Grosseto. Dopo appena due giorni lo tesserammo, tanto ci aveva impressionato. Il campionato che disputò è storia nota”.
Ad Arezzo c’erano seri problemi societari tanto che mi ritrovai solo a gestire tutto. Ricordo che la trattativa con il Genoa fu molto complessa, non erano poi tanto convinti di prendere il ragazzo al punto che una volta decisi lo girarono al Bari. Il ragazzo con Ventura fece una stagione straordinaria e l’approdo all’Inter ed in Nazionale è stato una naturale conseguenza di quanto fatto”. Che inizino le danze per l’assegnazione della coccarda tricolore: Pinilla e Ranocchia, tra i tanti fuoriclasse presenti, sono pronti a dare il loro contributo.