Era nell’aria, ora è ufficiale: Valentina Vezzali, signora del fioretto Azzurro, sarà la portabandiera italiana alle prossime Olimpiadi di Londra. Una scelta giusta, a riconoscimento di una carriera straordinaria, costellata di trionfi e medaglie, a conferma della superiorità della scuola italiana in fatto di scherma e, d’altronde, i numeri parlano per lei: cinque ori olimpici, tre successi consecutivi nel fioretto individuale da Sidney 2000 a Pechino 2008, ed un argento ad Atlanta 1996.
Così, il prossimo 22 Giugno Valentina Vezzali farà visita al Quirinale al Presidente Giorgio Napolitano, da cui riceverà la bandiera tricolore che, poi, avrà l’onore di rappresentare nella parata inaugurale dei giochi londinesi, coronando quello che era il suo sogno, non segreto. Dopo la vittoria dell’oro ad Atene 2004, “Vale” aveva dichiarato apertamente la sua volontà di diventare mamma e, detto-fatto, il 9 Giugno 2005 è nato Pietro: subito dopo è tornata in pedana, ancora più grintosa, ancora più affamata di successi ed ha ottenuto, così, anche la vittoria a Pechino 2008, dove sperava di essere scelta come porta bandiere: in tal caso, venne preferito il canoista Antonio Rossi ma lei non ha desistito ed, ora, il suo desiderio è stato esaudito.
Le spetterà un grande onore, ma anche l’onere di rappresentare a livello di immagine lo sport del nostro Paese ed, in particolare, la parte “rosa” che, di questi tempi, risulta essere la più competitiva, in ogni disciplina, partendo proprio dalla scherma, di cui la Vezzali è la regina incontrastata, con un palmares da capogiro, con ben undici coppe del mondo in bacheca, 76 vittorie individuali e tredici ori all’attivo. Valentina è Jesina ed, in tal caso, la provenienza geografica non è un particolare irrilevante, considerando che la cittadina marchigiana ha dato i natali anche ad altre stelle della scherma, come – tra gli altri – Giovanna Trillini ed Elisa Di Francisca, e che è riconosciuta in tutta Italia come la scuola di scherma maggiormente accreditata, al punto da associare alla città di Jesi un vero e proprio “cromosoma scherma”, come se vi fosse un fattore genetico che renda gli atleti jesini maggiormente competitivi: in realtà, il merito non è legato al Dna ma, bensì, alle strutture ed alla tradizione, alla bravura dei maestri, ed all’eccellenza di una scuola che continua a sfornare talenti della pedana.
Valentina, dunque, rappresenterà tutto questo, incarnerà i valori del su background sportivo e sociale, porterà la sua immagine “acqua e sapone”, sempre sorridente, ma con una grande forza interiore, con una determinazione ferrea, che le permette di scendere in gara ponendosi sempre e comunque l’imperativo della vittoria, a prescindere da ciò che è stato già fatto e già conquistato, come solo i grandi riescono a fare: una piccola-grande donna, una mamma sprint, una campionessa. Tutto questo è Valentina Vezzali, agli antipodi rispetto alla sfrontatezza e dall’immagine patinata di Federica Pellegrini, ormai nota per il “gran rifiuto”, per aver declinato la proposta di divenire alfiere azzurro. La scelta della Vezzali, però, non è affatto una decisione di ripiego, bensì è il giusto riconoscimento per la sua gloriosa ed impeccabile carriera, così come ha sottolineato lo stesso presidente del Cio, Jacques Rogge, che ha già annunciato che “tiferà per lei, e sarà felice se riuscirà a conquistare il suo quarto oro olimpico”.
Sarà certamente onorata di questo Valentina Vezzali, così come sarà felice di coronare il suo sogno, vestendo i vessilli Azzurri e succedendo alla sua collega-concittadina Giovanna Trillini, ultima alfiere donna ad Atlanta ’96, in un’ideale “passaggio del testimone” a distanza di sedici anni.