Samantha Stosur conquista il primo slam in carriera battendo, ed anche nettamente (6-2 6-3 in un ora e tredici minuti), una Serena Williams troppo nervosa in una finale degli Us Open in cui l’americana è stata, a lunghi tratti, anche dominata. Non era la prima finale dello slam per la Stosur, tutti ricordiamo Parigi 2010 e la splendida vittoria della Schiavone, con l’australiana che ha patito per molto tempo quella sconfitta, ma scendendo in campo, assolutamente convinta dei propri mezzi. Serena invece si vede sin da subito che è contratta, nervosa non riuscendo sin dal primo quindici a comandare lo scambio come d’abitudine e come era riuscita a fare per tutta la durata del torneo in cui l’americana era riuscita a raggiungere la finale senza perdere neppure un set. Il primo set è un monologo della Stosur che impallina costantemente la Williams con dritti e rovesci di altissimo livelli e con l’americana troppo ferma nelle gambe, risultato, un 6-2 senza storia. Ad inizio secondo set, la possibile svolta nervosa per Serena, sul 30-40 Stosur, Serena piazza un dritto micidiale ma grida il classico “Come On” quando ancora la Stosur deve impattare la palla. L’australiana non fa una piega ma l’arbitro no, infatti, la graziosa greca Eva Asderaki assegna il punto alla Stosur applicando alla lettera il regolamento e mandando su tutte le furie Serena. La Williams diventa una iena e questa scossa nervosa le fa bene in quanto riesce a piazzare due game consecutivi portandosi anche in vantaggio sul 2-1. Qui c’e’ stato il capolavoro della Stosur che, con il pubblico che urlava per ogni punto dell’americana e la sua avversaria che inveiva con l’arbitro, riesce a mantenere la calma restando incollata al match. Il gioco di Serena non è fluido, molti errori ed una prima di servizio assolutamente deficiataria consentono alla Stosur di piazzare il break decisivo sul 4-3 a suo favore andando poi a servire per il match. Nel game decisivo Serena annulla due match point, ma al terzo è gioia per l’australiana che conquista meritatamente il primo slam in carriera e vincendo per l’Australia un torneo dello slam che mancava dalla vittoria di Evonne Goolagong a Wimbledon nel 1980.