Under 21, Ferrara sulla scia di Maldini e Tardelli

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Ciro Ferrara | ©Valerio Pennicino/Getty Images

Un anno e mezzo la nazionale azzurra viveva uno dei suoi periodi più brutti. Mortificata la Nazionale maggiore in Sudafrica era andata ancora peggio all’Under 21 di Pierluigi Casiraghi eliminati mestamente ancor prima di prender parte all’Europeo di categoria precludendosi oltretutto di prender parte alle Olimpiadi di Londra 2012. In crisi con i club le compagini azzurre vivevano un momento nero dettato sopratutto dalla mancanza di un ricambio generazionale in grado da non far rimpiangere le imprese dei vari Totti, Del Piero e Cannavaro. Forse però mancava anche la mancanza di coraggio per intraprendere un nuovo progetto di dar fiducia a tanti giocatori che faticavano ad imporsi nelle gestioni precedenti.

Ciro Ferrara | ©Valerio Pennicino/Getty Images
Ovviamente per una blasonata e ambiziosa nazionale come quella azzurra è ancora troppo presto per esaltarsi ma le premesse ci sono tutte. Prandelli ha portato gli azzurri ad una qualificazione imponente non sbagliando praticamente nulla e facendo esplodere un nuovo contagioso entusiasmo. Il compito di Ferrara invece è stato per certi versi ancora più difficile perchè condizionato dalla mancanza di coraggio dei club di lanciare i giovani. L’Under si basa adesso infatti su tanti giovani che hanno trovato continuità in serie B proprio grazie alle intuizioni di Ferrara e la voglia di conquistare l’azzurro. La vittoria di ieri contro la Turchia, la quarta in altrettante partita, è fondamentale per la crescita di consapevolezza di un gruppo ancorato adesso ad una passione piuttosto che ad un solo giocatore. Le scelte di Ferrara infatti premiano chi riesce ad aver minutaggio con il proprio club tanto da non aver paura di escludere dai titolari o dalle convocazioni giovani semi affermati come Macheda, Fabbrini ed El Shaarawi. Il coraggio di Ferrara ma anche di Peruzzi lo si intuisce anche dalla scelta di affidarsi al promettentissimo Francesco Bardi rinunciando al titolare Pinsoglio, o a rinunciare a capitan Santon. Proprio Bardi ieri è stato protagonista con due parate bellissime nel primo tempo che contribuiranno a cucirgli addosso la maglia titolare dell’Under anche se vedendo la personalità e le immense qualità non fatico molto a preventivargli un posto in azzurro già per Brasile 2014. Bardi insieme a Mattia Destro, ma in generale all’attacco azzurro, sono le note liete per Ferrara dove però gli azzurrini devono crescere ancora è nell’impatto iniziale con il match e in difesa dove Caldirola stenta ad imporre la sua personalità Il percorso tracciato da Ferrara però fa ben sperare e già si inizia a sognare una incetta di trofei come nella migliore tradizione azzurra tracciata da Cesare Maldini e Marco Tardelli.

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