Io sono Ibrahimovic, e tu che Gioconda sei? Più o meno si pronuncerà così lo svedese quando sbarcherà a Parigi, sempre se qualcuno gli ha raccontato che cosa sia il Louvre. Se facciamo affidamento a Mino Raiola potremmo essere piuttosto perplessi su quest’ultimo punto, sicuramente però sarà già informato dove mangiare la migliore pizza in quel d’Oltralpe. Già, queste sono le ultime ore di Zlatan Ibrahimovic in rossonero. Sia chiaro, non è che stia morendo, tutt’altro, ma è comunque un cambio di vita non indifferente. A Milano c’è Sant’Ambrogio, a Parigi la Torre Eiffel, scusate se è poco. Che l’emozione in casa Zlatan sia alle stelle si evince dai movimenti insoliti e alquanto ingannevoli del calciatore in queste ultime ore. Parigi val bene un calcio ai pregiudizi.
NOTTE INSONNE – L’addio al celibato l’ha consumato ieri notte, a Stoccolma. Grande festa insieme ai suoi migliori amici. Qualcuno giura di aver intravisto uno scatenato Van der Vaart con il poster di Ibra in mano intento a dedicargli una poesia d’amore. Altri ancora hanno assistito ad una riunione strappa-lacrime tra Mancini e il suo pupillo, che alla vista del buon Mancio si sarebbe fatto scappare una lacrima sul viso. E poi c’era anche lui, Pep, con il suo irresistibile charme, che ha condotto sapientemente la regia della serata mixando le note di Milano siamo noi, quando ormai le stelle iniziavano a spegnersi per fare spazio alla torcia della mattina.
LA PROMESSA – Destatosi poco prima di mezzogiorno, Zlatan Ibrahimovic, conscio dell’aumento di stipendio ricevuto dal Psg, ha deciso di rinsaldare i rapporti con la famiglia. Ancora un po’ assonnato si è subito avventato al primo pc capitatogli tra le mani ed ha acquistato due biglietti Disneyland ai due figli. Si sa, i soldi a volte danno proprio alla testa, fuoriclasse del calcio inclusi. Oltre ai bambini Zlatan si è ricordato anche della generosa moglie, regalandole il teatro dell’Opera di Parigi. E visto che c’era ha preso in prestito con diritto di riscatto la Bastiglia, aprendosi così un futuro da Roi.
E AL MILAN? – No, non poteva dimenticarsi del Milan. Dall’alto della sua generosità, Zlatan ha voluto lasciare nel suo armadietto di Milanello un libro dove vengono narrate tutte le mosse di Maestro Miyagi, suo autentico mentore ai tempi della quinta elementare. Pagine preziose, trucchi che neanche i giocatori della Playstation sapranno decifrare, tecniche che lo stesso Maestro non conosce. Ne faranno fede i vari Boateng, Ambrosini, Cassano e compagnia bella. Ora che ci penso mi viene un dubbio: ma Ibra lo sa che Gattuso se n’è andato da Milanello già da un po’?