L’addio al calcio dei campioni è sempre un momento triste, di passaggio fra una fase della loro vita in cui tutto è concesso con i riflettori puntati costantemente addosso ed una fase di crepuscolo, in cui reinventarsi, per non finire ad intraprendere strade sbagliate come l’attualità dello scandalo scommessopoli ci insegna. Per il Fenomeno, Ronaldo, gli ultimi anni di carriera sono stati già alquanto tribolati, fra scandali nascosti sotto la sabbia, infortuni e chili di troppo ma il suo mito non potrà essere oscurato da tutto ciò, ora che la sua carriera è definitivamente conclusa. Ieri, dopo aver chiuso la sua carriera con il Corinthians, ha dato l’addio anche alla maglia della Nazionale brasiliana, in uno scampolo di partita contro la Romania durato quindici minuti nel quale non è però riuscito a segnare per suggellare al meglio questo passo d’addio, anche se al suo ingresso in campo il pubblico lo ha salutato con un’ovazione. Un saluto doveroso alla Nazionale che gli ha regalato nel 1994 e nel 2002 due titoli mondiali, con la quale ha segnato ben 67 reti in 104 partite disputate: emozionante e commovente il giro di campo finale per salutare il pubblico di San Paolo, sulle note di una canzone composta appositamente per lui dal cantante Marcelo D2. Per la cronaca, la partita è finita 1-0 per il Brasile, ma ieri il risultato è passato in secondo piano. [jwplayer config=”120s” mediaid=”79325″]