Le cessioni di Zapata, Inler e Sanchez hanno esaltato le capacità gestionali e di scouting dell’Udinese facendo diventar sempre più popolare la famiglia Pozzo, in molti però una volta incassato per non snobbare l’obiettivo Champions League avevano ipotizzato uno snaturamento del credo societario con un intervento più massiccio e di grido sul mercato. In questi ultimi giorni, come ogni anno a dire il vero, l’Udinese è finita un pò troppo nel mirino della critica tanto da far intervenire il patron Pozzo attraverso una lunga lettera apparsa sul sito ufficiale. “Non capisco, e non accetto, questo clima di sfiducia generale che aleggia attorno alla squadra leggendo gli articoli degli ultimi giorni.Ai tifosi dico: fidatevi di noi. Sono 25 anni che gestiamo questo club con la stessa filosofia e i risultati sono sotto gli occhi di tutti. Non pretendo che venga creato ‘ad hoc’ un clima di ottimismo, ma chiedo soltanto equilibrio nelle valutazioni e fiducia, nulla di più” La rosa attuale “Sembra che abbiamo smantellato la squadra e che chi è partito non sia stato sostituito da elementi validi. Invece la difesa è più forte di quella dello scorso anno, a centrocampo, oltre ai nuovi innesti, abbiamo in rosa un giocatore come Badu, mai calcolato dai media. L’attacco? Qui il vero sostituto di Sanchez, e parlo di sostituto perchè un clone del cileno non può esistere, è Barreto. Lo abbiamo riportato a Udine perchè crediamo ciecamente in lui, perchè è un grande giocatore che cinque anni fa, e quindi molto più giovane e con meno esperienza di adesso, ci ha permesso di qualificarci in Champions League nella gara di Lisbona e che, fino a quando è non si è infortunato, ha fatto le fortune del Bari”. Il mercato“Qualsiasi giocatore arriverà, e vi assicuro che arriverà, non può certo ambientarsi subito ed essere pronto per il preliminare o per le prime gare di campionato. Io ho la massima fiducia nella rosa che abbiamo allestito. In goni caso la società continuerà a lavorare con il nostro stile e con il nostro ‘modus operandi’ di sempre. Senza clamore, senza fare troppa pubblicità, ma con la consapevolezza di saper scegliere bene i giocatori”. Il ciclone Muriel “Fino a due giorni fa nessuno parlava di lui, e probabilmente nemmeno sapeva che fosse un nostro calciatore, mentre adesso è sulle pagine di tutti i giornali locali e nazionali descritto come una delle nuove promesse del calcio mondiale”.