Partita dai due volti quella vista stasera al Friuli, che lascia l’amaro in bocca a tutti i tifosi bianconeri e anche qualche strascico di veleno. All’ingresso in campo le due squadre presentano numerose defezioni figlie anche delle fatiche di Coppa che purtroppo per entrambe hanno regalato solo lacrime.
La voglia di rivalsa e la posta in palio la fanno quindi da padrone, il primo tempo è pimpante ma avaro di emozioni, con un Napoli apparso un po’ appannato e i padroni di casa che riescono a passare in vantaggio senza grosse difficoltà e grazie ad una bella triangolazione firmata Di Natale-Fabbrini-Pinzi, con quest’ultimo bravo a sfruttare una splendida palla dentro del giovane trequartista ex Empoli e ad insaccare a porta praticamente vuota. La risposta delgli ospiti c’è ma è sterile e porta solo a due conclusioni da fuori e che non impensieriscono Handanovic, una da parte di Gargano al 38° e l’altra da parte di Dzemaili liberatosi bene al tiro ma che non porta a nessun vero pericolo per la porta difesa dall’estremo difensore bianconero. Si va a riposo sul 1-0.
Il secondo tempo comincia nel migliore dei modi per i padroni di casa che già dopo 7 minuti si trovano sul 2-0 e provano a mettere una seria ipoteca sulla partita e sul terzo posto, splendida azione di Pasquale sulla sinistra che arriva al cross e trova Pinzi tutto solo in area che colpisce a botta sicura ma coglie un palo clamoroso, sulla respinta però la palla arriva in zona Di Natale che a due passi dalla porta non sbaglia il tap-in del raddoppio. Sembra finita, tanto più che dopo appena due minuti sempre sull’asse Pasquale-Pinzi, l’Udinese ha la possibilità di siglare la terza rete, il canovaccio è lo stesso azione travolgente sul out di sinistra dell’ex terzino interista e palla dietro per l’accorrente centrocampista che manca di poco l’impatto con la palla.
Pochi minuti ed ecco che avviene ciò che nessuno si aspetta Fabbrini già ammonito commette un fallo ingenuo su Campagnaro e viene espulso, non senza polemiche specie per come era arrivata la prima ammonizione. Da lì la partita cambia, il Napoli sciatto fino a quel momento, con l’uomo in più preme e spinge, fino ad arrivare al 75° quando riesce a procurarsi un calcio di rigore per un ingenuo tocco di mano di Domizzi in area. Sul dischetto si presenta Cavani che però tira in maniera poco convinta e con una traiettoria centrale Handanovic para facile. Pare veramente la serata dei friulani ma il calcio non è una scienza esatta e in 4 minuti ecco che è lo stesso Matador a cambiare le sorti del match. Prima realizzando su punizione dal limite e poi battendo da posizione defilata in area con un rasoiata mancina che passa tra le gambe dell’estremo difensore bianconero e si piazza all’angolino basso. Ora il Napoli preme e all’89° Handanovic è costretto a mettere una pezza su una botta da dentro l’area da parte di Zuniga.
Il pareggio però è il risultato più giusto, anche se non accontenta nessuna delle due squadre e lascia la Lazio, sconfitta oggi a Catania, ancora nella terza piazza ma con il fiato sul collo delle inseguitrici.