Rarissime volte il calcio si è lasciato condizionare dalle vicissitudini politiche internazionali, tuttavia a giugno gli Europei di calcio si svolgeranno come tutti sanno in Ucraina ed in Polonia, e proprio nell’ex paese sovietico è scoppiato un vero caso diplomatico con protagonista Yulia Tymoshenko.
Tutto è nato dalle dichiarazioni proprio dell’ex primo ministro e attuale capo dell’opposizione, che ha confessato di avere subito delle percosse in carcere.
L’ex protagonista dell’ormai famosa “rivoluzione arancione” nel 2004 era stata condannata per abuso di potere e in attesa di giudizio per malversazione ed evasione fiscale. Durante la detenzione la pasionaria ucraina sarebbe stata oggetto di percosse e per protesta avrebbe iniziato la sciopero della fame. Tutto il mondo politico internazionale, a cominciare dall’Unione Europea, si è già mobilitata per non far cadere nell’indifferenza e nel dimenticatoio una situazione molto grave che mina i principi fondamentali di democrazia e civiltà umana.
L’amministrazione penitenziaria ha smentito seccamente le accuse della Tymoshenko ma oramai la bolla è scoppiata con la Germania che addirittura starebbe pensando di boicottare l’Europeo. Il ministro dell’ambiente tedesco, Norbert Roettgen, ha detto alla “Bild” che i governi europei dovrebbero boicottare i match in programma in Ucraina di Euro 2012 come forma di protesta. Secondo Roettgen il governo dovrebbe rilasciarla immediatamente aggiungendo che non dovrebbe avere l’opportunità di utilizzare la cassa di risonanza dell’evento per cercare di puntellare la propria immagine a livello internazionale. La posizione del ministro è ovviamente anche quella del cancelliere Angela Merkel che sta dunque pensando di rinunciare al viaggio in Ucraina a inizio giugno.
Dura presa di posizione del presidente della FIGC Giancarlo Abete: “Il calcio aiuterà a far parlare del caso Tymoshenko: è sempre così, in occasione dei grandi eventi sportivi si accendono i riflettori anche sulle tematiche sociali dei Paesi che li ospitano“. Anche il presidente della Commissione europea, Jose Manuel Barroso, non si recherà in visita in Ucraina per protesta per il trattamento riservato in carcere all’ex primo ministro Yulia Tymoshenko, andandosi ad aggiungere al gruppo di leader europei che boicottano il Paese.
L’Uefa ha dichiarato all’Ansa che non è prevista nessuna ipotesi di slittamento per l’inizio della competizione sportiva continentale ma si è dichiarata molto attenta all’evolversi della situazione che sicuramente potrebbe diventare molto critica in futuro.