Il mondo dei motori è costretto nuovamente a prendere in mano i fazzoletti per asciugare lacrime amare di tristezza, durante le prove libere del Gp di Catalogna, sul circuito di Montmelò a Barcellona, lo spagnolo Luis Salom è morto dopo una caduta alla curva 12.
Una tragedia incredibile consumatasi alle 15.27 di venerdì 3 giugno 2016.
Le immagini a disposizioni non sono molte, si vede Salom arrivare dritto ad alta velocità in curva 12, pilota e mezzo non rallentano, anche a causa della via di fuga asfaltata e senza la ghiaia, e corrono rapidamente verso le protezioni. La prima a sbattere contro l’airfence è la moto che poi rimbalzando impatta contro lo sfortunato motociclista spagnolo che sta arrivando, scivolando velocemente, verso quel punto, un impatto che molto probabilmente si rivelerà fatale.
Viene immediatamente esposta la bandiera rossa e bloccata la sessione, i soccorsi sono rapidi, arrivano automediche e ambulanze, si intuisce un tentativo di rianimazione, anche l’elicottero raggiunge il punto dell’incidente ma alla fine si deciderà di utilizzare l’ambulanza per trasportare Luis Salom all’Hospital General di Barcellona. I medici catalani hanno tentato un’operazione per cercare di salvare il ragazzo, giunto in condizioni gravissime. Non c’è stato niente da fare, alle 16.55 il pilota è stato dichiarato morto.
Luis Salom, 25 anni da compiere in agosto, nella sua carriera da professionista iniziata nel 2009, ha ottenuto 9 vittorie nella classe inferiore, ottenendo anche 3 podi nella Moto2.
La scomparsa in pista di Salom riporta quella cappa di tristezza e dolore che negli ultimi 20 anni, il mondo del Motomondiale aveva già sperimentato sulla propria pelle. Il primo tragico ricordo che viene alla mente è quello del giapponese Daijiro Kato, morto schiantandosi contro un muretto durante il Gran premio del Giappone del 2003 sul circuito di Suzuka. 7 anni dopo toccò ancora ad un pilota del Sol levante perdere la vita durante una corsa, per la precisione parliamo di Shoya Tomizawa morto investito dopo una caduta, da Redding e De Angelis, durante il Gp di Misano, categoria Moto2, del 2010. Poco più di un anno dopo, Gran Premio di Malesia del 2011, e tutto il mondo pianse per la scomparsa di Marco Simoncelli, anche lui colpito dopo una caduta, da Valentino Rossi e Colin Edwards.
La morte sembrava essere stata cacciata dal motomondiale, cadute negli ultimi anni ce ne sono state ed anche piuttosto pesanti e allo stesso tempo spettacolari, i piloti però si erano sempre rialzati, con fratture, botte, acciacchi, lividi ma sempre con la possibilità di ritornare in sella il prima possibile.
Stavolta non è stato così, la signora in nero ha deciso di ripresentarsi con la sua falce, sulla pista di Montmelò, portandosi via un giovane pilota che aveva davanti a se ancora tante corse, ancora tanti sorrisi, ancora tante cadute con la polvere da togliere via dalla tuta, ma sopratutto con ancora tanta vita.