Ad ogni fine stagione del mondo pallonaro italiano si verificano incidenti e deprecabili comportamenti in occasione delle ultime partite e per magari una foga eccessiva nei festeggiamenti degli appassionati. Nulla a che vedere con la delinquenza vista in occasione della finale di Coppa Italia della scorsa stagione, ma comunque veri e propri deliri che portano a conseguenze devastanti, legate allo sport, ma solo per una questione di coincidenze.
A Frosinone in occasione della festa per la promozione in Serie A la folla della cittadina ciociara, dopo il netto 3-1 ottenuto dalla squadra di Stellone contro il Crotone, si reca nella centralissima via Aldo Moro nei pressi dello stadio “Matusa“. Tra le centinaia di persone entusiaste per il cammino della squadra c’è un padre che con un bambino di appena sette mesi in braccio, decide di trascendere salendo su una pensilina di plexiglass esultando come se fosse su un normale gradone dello stadio.
Purtroppo per il piccolo il plexiglass cede e il volo di un paio di metri è devastante soprattutto per lui che batte la testa. Il bambino è stato portato subito al Pronto Soccorso di Frosinone e successivamente portato al Bambino Gesù di Roma dove è stato ricoverato per trauma cranico e ipertensione endocranica, intubato e ventilato meccanicamente con supporto rianimatorio avanzato e neuro protezione. Un fatto triste che ha funestato la festa della storica promozione ciociara e rappresenta l’emblema di come la gioia per il tifo prevarica le regole di buonsenso a scapito dell’incolumità personale e di chi è caro.
A Milano un impiegato di 45 anni come di consueto si reca al bar per vedere la partita del Milan con amici, dopo la terza rete del Sassuolo non ce la fa più e decide di tornarsene a casa, peccato che tra le proprie mura trova la brutta sorpresa di scoprire la moglie insieme all’amante. Esplode la rabbia e aggredisce sia l’una che l’altro provocando l’intervento dei Carabinieri per sedare la questione. La reazione non ha nulla a che fare con il calcio e l’episodio è legato ad esso solo per un fatto, l’esasperazione, quanto in un rapporto coniugale inficia la passione per il calcio a tal punto che in un caso un partner possa nell’abitudine dell’altro costruirsi una vita amorosa parallela? E quanto tempo ed attenzione il tifoso medio toglie ai propri cari dedicandoli al football?
In un periodo storico dove il calcio è sempre meno sport e sempre più spettacolo, fatto sempre meno di bandiere e sempre più di star, c’è ancora spazio per storie drammatiche che dal campo si intrecciano con la vita quotidiana influenzandola anche quando sempre meno dovrebbe.