Dichiarazioni schiette, senza peli sulla lingua, nè paura del peso delle parole e delle critiche che possono comportare, soprattutto perchè riguardano una tematica sempre spinosa e delicata: il calcio e l’omosessualità.
Il presidente dell’Assocalciatori, Damiano Tommasi, ex calciatore della Roma e della Nazionale Azzurra, noto per il suo equilibrio, la sua onestà intellettuale ed il suo essere moderato, affronta la tematica di petto, interpretando la questione sulla base del “buon senso”, in chiave quasi paternalista, orientando le sue parole a mò di consiglio nei confronti dei calciatori omosessuali.
Tale interpretazione è già innovativa, però, se si pensa che – dalla maggior parte degli addetti ai lavori – tale tematica viene sempre e comunque negata, quasi a voler far credere che non esista, nè sia mai esistita.
Il Presidente dell’Assocalciatori, infatti, non nega l’esistenza del fenomeno, ma sostiene come sia preferibile per i calciatori non fare outing, “perchè potrebbe rivelarsi come un boomerang“, soprattutto dovendo convivere nell’ambiente dello spogliatoio con colleghi, giornalisti, spesso poco sensibili.
Una sorta di consiglio, dunque, per evitare che possano crearsi situazioni spiacevoli, anche se – andando a fondo alla questione – non è concepibile che, alle soglie del 2012, si debbano nascondere le proprie inclinazioni per paura dei giudizi altrui, spesso impregnati da un’eccessiva chiusura mentale e di ipocrisia politically correct.
Ecco perchè le parole di Damiano Tommasi, che in apparenza possono sembrare un modo di nascondere il “problema”, sono in realtà modo per tutelare i calciatori, con grande umanità, in attesa che avvenga un non semplice cambio culturale, nel mondo del calcio ma, soprattutto, nella società civile italiana.