Dove eravamo rimasti? Ah sì, alla notte degli Oscar. Thiago Silva al Psg, contratto da sogno, volo di Galliani Malpensa-Parigi per certificare l’inizio della trattativa, sorrisi e abbracci tra Leonardo e l’ad rossonero, la finestra dal Brasile, ecc. E poi, dulcis in fundo, il deus ex machina: Silvio Berlusconi. Mancava soltanto lui d’altronde per completare un quadro perfetto di burlesque. Affiancata alla burla in salsa milanese (con tipici accenti transalpini) arriva l’immagine sacra della preghiera. Sacro e profano si unirono per partorire quello che può considerarsi uno dei capolavori cinematografici del nuovo millennio, capace di far venire la pelle d’oca anche ad un certo Aurelio De Laurentiis, che di film e oscar non è proprio l’ultimo arrivato. Dopo un mese di applausi il Milan torna al cinema d’autore, ancora con Thiago Silva.
Si sa, l’opera prima è sempre la migliore. Un po’ come la risposta che si da, è la prima quella che conta. Non dovrebbe fare eccezione nemmeno stavolta il sequel preannunciato da Galliani ieri in anteprima mondiale, che difficilmente accosterà lungo l’autostrada della California il colossal Thiago Silva Primus. Durante la conferenza stampa di presentazione del nuovo film, Galliani è stato piuttosto sibillino, difronte a pochi intimi. Tutto aperto, così il factotum del Diavolo ha lanciato la pellicola da lui diretta insieme al regista occulto Silvio Berlusconi (la cui assenza ieri sera non è passata di certo inosservata). Una frase che può significare tutto e il contrario di tutto.
Tutto aperto nel senso che fino al 31 agosto il pubblico potrà entrare gratis al cinema. Tutto aperto potrebbe però fare il verso ad un più volgare fatevi sotto, siamo aperti, frase decisamente abusata da scostumati venditori ambulanti, in cerca di offerte migliori per i loro non sempre pregevoli prodotti e utensili. La questione rimane aperta, e crediamo che il dibattito non potrà esaurirsi nello spazio di poche righe.
Fatto sta che quel Tutto aperto pronunciato ieri continua a suonare sinistramente nelle menti diaboliche dei tifosi del Milan. Quest’ultimi sono ridotti a semplice palline impazzite, prigioniere di un flipper senza fine, cavalcato con estrema maestria dai padroni di casa Galliani e Berlusconi. Perché da ieri è Tutto aperto se fino al giorno prima era Tutto chiuso? Perché un incipit come quello di ieri, quale motivo c’era di ricordare che negli ultimi 26 anni il Milan ha vinto più trofei di qualunque altro club italiano? Non è che Galliani in realtà è il Petruccio di Shakespeare il cui compito è quello di domare tutti i bisbetici rossoneri che urlano e strepitano se ricordano alla dirigenza la caduta verticale della società in questi ultimi anni?
In realtà a Galliani manca la verve e la compulsiva ricerca lessicale che caratterizzava il protagonista della commedia del sommo Shakespeare. C’è però da sottolineare come in realtà al rossonero non sia privo di astuzia, che si traduce in un piano da ennesimo premio Oscar. E se in realtà il rinnovo contrattuale stipulato non meno di 7 giorni fa avesse soltanto fatto lievitare il prezzo del giocatore, il quale è atteso da una ricca Olimpiade, torneo dove è destinato ad emergere in tutta la sua magnificenza, con l’effetto collaterale piuttosto positivo di una nuova asta, vera stavolta, tra Psg e Barcellona, con gli infiniti francesi capaci di alzare ulteriormente l’offerta precedente di oltre 40 milioni di euro.
Stai a vedere che Galliani ha in mente di ripetere il colpo Nocerino delle ore 18 ancora in data 31 agosto? Sì, stavolta però a parti invertite.