Non siamo la Solbiatese, sì, ma neanche il Real Madrid. Con tutta franchezza lo sfogo di Adriano Galliani nei confronti di Massimiliano Allegri mi pare un tantino esagerato. Oggetto del contendere è ovviamente la colossale disfatta rossonera in quel di New York, un 5-1 contro i Blancos difronte a oltre 50 mila spettatori, in quello che è ribattezzato da anni come il derby d’Europa. Siamo sicuri che al termine dei primi 45′ minuti l’umore di Galliani fosse tutto sommato sotto controllo, nonostante uno schiacciante possesso palla degli avversari spagnoli contemporaneamente ad un parziale che vedeva il Milan in scia al Real (1-1). Qualcosa però evidentemente si è rotto ad inizio ripresa, quando un tranquillo Allegri ha cambiato 9 uomini su 11 (fra cui l’intera difesa ndr). Sciagura biblica.
Mai l’avesse fatto, apriti cielo. Conseguenza immane, 4 gol durante una ripresa da incubo, nella quale appunto Galliani si è sentito più in Brianza che tra i grattacieli della Grande Mela. Una figuraccia che ha letteralmente trasformato il volto dell’ad rossonero in qualcosa di simile ai kouros di età arcaica, senza quel sorriso a 32 denti dei tempi migliori.
E’ forse il primo attacco frontale contro il tecnico livornese dopo 24 mesi a Milanello, per niente paragonabile al pur sempre astio provato da Galliani nel post partita di Arsenal-Milan, quando i rossoneri agguantarono i quarti di finale con la paura di sciupare in maniera ignobile il trionfo di San Siro fatto registrare soltanto due settimane prima (la migliore partita di Allegri sulla panchina dei Diavoli).
La coppia scoppia? Fin qui il tecnico aziendalista era stato trattato con i guanti dalla dirigenza di Via Turati, in particolare dallo stesso Galliani, che l’ha difeso a spada tratta durante gli ultimi mesi del campionato scorso, quando la squadra conobbe l’autodistruzione prima in Champions e poi entro i confini nazionali. E’ stato sempre l’ad a convincere Berlusconi nel riconfermarlo anche per quest’anno. C’è però il fantasma di Zaccheroni che aleggia. L’ex friulano perse 5-1 a San Siro contro il Real nell’estate del 2000. Pochi mesi più tardi il patron Berlusconi lo esonerò senza troppi complimenti. Coincidenze?