Con la sesta vittoria ottenuta domenica scorsa contro Roger Federer, Rafa Nadal, oltre a mantenere per soli 45 punti il trono mondiale nei confronti del serbo Novak Djokovic, è riuscito ad eguagliare il record di vittorie a Parigi del svedese Bjorn Borg dominatore assoluto del tennis mondiale negli anni settanta. Stesse vittorie a Parigi ma tennisti molto diversi fra loro sia dentro che fuori dal campo, lo svedese è un personaggio, prima ancora che un giocatore, fu innanzitutto un idolo delle teen-ager che contribuì fattivamente a traghettare il tennis da sport dei gesti bianchi a fenomeno di massa. Poi, la sua grande rivalità con i due mancini terribili dell’epoca: Jimmy Connors e John McEnroe. In particolare con il secondo, protagonisti dell’epica finale londinese del 1980. Mentre lo spagnolo è l’icona oltre che del talento anche del sudore e della dura fatica, riuscire a primeggiare in un epoca in cui è presente il tennista più forte di tutti i tempi, tale è la svizzero di Berna Roger Federer, riuscire a batterlo ormai sistematicamente e per ben quattro volte a Parigi con un miglioramento sia tecnico che caratteriale anno dopo anno non è sicuramente cosa da tutti, ma prerogativa dei grandissimi. “Nadal è incredibile, i rivali devono rendersi conto che si trovano ad affrontare un mostro che sempre, o quasi sempre, riesce a respingere ogni colpo”: questo è quello che scrive nell’editoriale firmato dallo stesso Borg sul quotidiano svedese Expressen, dal titolo “Tennis mostruose”. Quello che per l’ex campione è stato il miglior tennis di Federer su terra “non è servito a nulla. Nadal è stato ancora più forte, il 6-1 nel quarto set dice tutto. Mi sono divertito seduto a guardare, il tennis non può essere meglio di questo, pura classe”. Nadal, giunto alla sua decima affermazione in un torneo del Grande Slam, può vincere ancora, secondo Borg, “almeno altre due volte a Parigi”. Un investitura molto importante da chi veniva chiamato l’orso freddo ma solo quando era in campo, visto la sua caldissima vita privata fatta di continui eccessi e di tante belle donne conquistate in giro per il mondo, a differenza di Nadal che in campo dimostra tutto il suo calore agonistico mentre la sua vita privata è praticamente priva di eccessi, forse il vero segreto di una carriera favolosa ma che non è sicuramente finita qui.