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  • Raiola: “Ibra sta molto male, è molto triste e deluso”. Sarà un nuovo mal di pancia?

    Ibra sta molto male, è molto triste e deluso. E’ un giocatore che vuole giocare sempre, che vuole giocare sempre le partite importanti. Quando sta male, è uno che dà molti assist, quando sta bene, fornisce assist e segna. Dall’altro lato, invece, ci sono giocatori che segnano soltanto e non danno assist. In questo momento dovrebbero dargli più palloni utili per farlo segnare”

    Se Massimo Moratti ha ascoltato le parole di Mino Raiola, intervenuto telefonicamente al Chiambretti Night avrà sicuramente tirato un sospiro di sollievo. La cessione estiva dello svedese a conti fatti è stata una vittoria per la società, tecnico e sopratutto per la squadra che senza Ibra ha acquisito in compattezza e brillantezza nella manovra.

    L’impatto nel Barcellona è stato travolgente, subito in rete e sempre titolare per Guardiola nelle ultime settimane sta pagando un periodo di scarsa brillantezza ma sopratutto deve sopportare i confronti con le altre stelle blaugrana che gioco forza lo mettono spesso in ombra. Le parole di Raiola, sembrano il trailer di un film già visto, ma difficilmente il Barcellona asseconderà i “mal di pancia” dello svedese avendo dimostrato di esser forte anche senza.

  • Champions League, ottavi: il Barcellona fa paura, poker allo Stoccarda e quarti raggiunti

    Champions League, ottavi: il Barcellona fa paura, poker allo Stoccarda e quarti raggiunti

    Troppo forte questo Barcellona per le pretendenti alla Champions League, una squadra equilibrata, forte fisicamente e tecnicamente da far impallidire qualsiasi squadra gli si presenti di fronte.
    Al Camp Nou i Blaugrana travolgono con un secco 4-0 il povero Stoccarda che nella partita di andata terminata 1-1 aveva giocato meglio rispetto agli spagnoli. La squadra di Guardiola, senza Xavi e con Ibrahimovic in panchina per scelta tecnica, approda così ai quarti di finale di Champions League guidata da un Messi in forma straordinaria e stasera autore di una doppietta e dai gol di Pedro e Bojan.

    La partita si chiude dopo appena 20 minuti quando sale in cattedra Messi che prima realizza il vantaggio (13′) con un gran sinistro all’incrocio, dopo aver saltato tre avversari, che non lascia scampo a Lehmann, poi serve con un tocco delizioso Tourè che pesca in mezzo all’area di rigore Pedro con il giovane attaccante che fissa il punteggio sul 2-0.
    Lo Stoccarda tenta una timida reazione soprattutto con le volate sulla fascia sinistra di Molinaro ma la difesa catalana è rocciosa e distrugge ogni tentativo di assalto tedesco.

    Nella ripresa il Camp Nou si scalda ancora con Messi. La Pulce fa doppietta personale con un rasoterra dopo essere stato servito ottimamente da Dani Alves di tacco; tutti in piedi per applaudire il Pallone d’Oro 2009.
    Al 65′ entra Ibrahimovic che si renderà protagonista in occasione del quarto gol Blaugrana. Lo Stoccarda è annichilito e non riesce ad imbastire azioni degne di nota. A 2′ dal termine l’attaccante svedese da in profondità un assist perfetto per Bojan, entrato in campo da pochi secondi, presentandolo a tu per tu con Lehamnn che viene trafitto per la quarta volta.

    Il Barcellona rimane così l’unica spagnola supersiste in Champions League. Venerdì i sorteggi dei quarti con l’Inter che spera di evitare Messi e compagni.

    Il tabellino
    BARCELLONA – STOCCARDA 4-0
    13′ Messi (B), 22′ Pedro (B), 60′ Messi (B), 89′ Bojan (B)
    BARCELLONA (4-3-3): Valdes; Alves, Piqué, Puyol, Maxwell; Busquets (66′ Ibrahimovic), Touré, Iniesta (88′ Bojan); Messi, Pedro, Henry (79′ Milito).
    A disposizione: Pinto, Marquez, Keita, Suarez.
    Allenatore: Guardiola
    STOCCARDA (4-4-2): Lehmann; Celozzi (46′ Gebhart), Niedermeier, Delpierre, Molinaro; Trasch, Kuzmanovic, Khedira, Hleb; Cacau, Pogrebnyak (70′ Marica).
    A disposizione: Stolz, Osorio, Boulahrouz, Hilbert, Rudy.
    Allenatore: Gross
    Arbitro: Hamer
    Ammoniti: Lehmann, Pogrebnyak, Kuzmanovic (S)

  • Balotelli cambia procuratore, L’Inter osserva…

    Sempre lui, al centro della attenzioni, della polemiche, dei complimenti, Mario Balotelli, non un uomo qualunque, fa sempre parlare di se, nel bene o nel male, questa volta dopo i corteggiamenti alla nazionale italiana, cambia procuatore, indovinate chi? Mino Raiola. 

    Aria di sfida fra lui e la dirigenza nerazzurra, ritorna il nome del procuratore Ibrahimovic e di Maxwell, quest’ultimo giocatore valido lasciato andare per pochissimi milioni, nonostante quest’anno avrebbe trovato spazio (chissà come mai). Non è un caso, che la dirigenza nerazzurra non è mai andata d’accordo con il procuratore, i mal di pancia di ibrahimovic a fine stagione ne sono un esempio, i tira e molla di Raiola che avrebbe spinto ibrahimovic ad andarsene se moratti non avesse gli ritoccato l’ingaggio, tenelovele etc.. Tanti, ma tanti indizi possono far pensare ad una sfida se non ad un abbandono di Balotelli, le prime parole di Raiola: “Non porto via Balotelli anche se ho ricevuto molte chiamate“, l’intervista a Caliendo (procuratore di Maicon): “se ha scelto raiola andrà via a fine stagione. queste dichiarazioni sono la prova di una grande guerra che durerà fino al prossimo 31 Agosto, solo arrivati in quella data sapremo se Balotelli sarà ancora un  giocatore dell’Inter.

  • Mihajlovic:”Mourinho mi piace molto, campionato riaperto e su Ibra”

    Mihajlovic torna parlare ai microfoni per la partita che vedrà impegnato il suo catania contro l’Inter, squadra in cui ha militato sia come giocatore che come vice di Roberto Mancini. Tra le molte domande che riguardano il campionato spicca anche quella su Mourinho, Mihajlovic infatti “a sorpresa” dichiara di aver cambiato idea sullo Special One; Ecco le dichiarazioni integrali del Serbo:

    Mihajlovic, lo sa che tra due giorni mezza Italia tiferà per il Catania?
    «Milanisti e romanisti, probabilmente, ma io non posso pensare allo scudetto. Io devo sal­vare questa squadra, perché se lo merita»

    Per lei quella contro l’Inter è la partita del cuore.
    «Una delle partite del cuore, perché quando incontro la Lazio o la Sampdoria le emozioni sono le stesse. Squadre a cui ho legato la mia vita. Ma in campo i sentimenti non possono trovare spazio. L’Inter vuole lo scudetto, il Catania vuole la salvezza».

    Meglio incontrarli ora che non volano più.
    «Questo non lo so, è difficile scegliere il mo­mento più opportuno per affrontare un’av­versaria. L’Inter è talmente forte, che fa pau­ra davvero. Però…».

    Però?
    «In questo momento il Catania può battere chiunque, perché sta bene».

    Vuole riaprire la lotta per lo scudetto, pro­prio lei ex interista?
    «La lotta si è già riaperta da qualche setti­mana, ormai quattro punti di vantaggio non sono più una garanzia. Io, alla Lazio, ho per­so lo scudetto con nove punti in più e l’ho vin­to quando di nove punti ero sotto. Voglio vin­cere, mi auguro per il presidente Moratti e per i tifosi nerazzurri che l’Inter conquisti il titolo».

    Milan o Roma, dietro all’Inter?
    «Oggi dico Milan, ma in una settimana può cambiare tutto. Occhio alla Roma».

    Ma perché l’Inter, in volata, ha sempre il fiatone? E’ successo anche all’epoca di Man­cini.
    «Nel suo dna, evidentemente, ha la sofferen­za come destino. Ma non solo: è la Champions la vera ossessione dell’Inter, ormai da anni. Lo scudetto, adesso, lo danno quasi per scon­tato, rappresenta il minimo per i nerazzurri».

    Neanche Mourinho si è avvicinato al­l’obiettivo.
    «Lui ha preso una squadra molto forte, che aveva iniziato un ciclo importante, e l’ha rin­forzata in modo spaventoso. E’ stato bravo a farsi comprare da Moratti i giocatori che vo­leva. Ora se la gioca contro il Chelsea: ha un piccolo vantaggio, può sfruttarlo».

    L’Inter ha cambiato la panchina proprio per vincere la Champions, ma per ora non si sono visti grandi progressi.
    «Io dico la verità: appena arrivato in Italia, il tecnico portoghese mi stava sulle scatole, non sopportavo i suoi comportamenti. Ora ho cambiato idea, per me è un grande personag­gio. Lo stimo».

    Si spieghi meglio, per favore.
    «Lui tratta male i suoi interlocutori, spes­so chiunque si trovi davanti a lui, a volte prende in giro anche voi giornalisti, ma tutto gli viene permesso. Lo dico in senso buono: quindi alla gente piace. Faccio un esempio: se in Serbia si esponesse così e usasse le stes­se tecniche di comunicazione, non durereb­be più di un mese. Chiedete a Zenga cosa gli è successo: due dichiarazioni fuori dalla nor­malità ed è dovuto andare via da Belgrado».

    Viva Mourinho, allora.
    «E’ giusto che faccia così, mi piace sempre di più. Se se ne andasse, mi dispiacerebbe. Aspetto sempre con curiosità di vedere che cosa dice o che cosa combina».

    A proposito di gente che se n’è andata: si aspettava il divorzio tra Inter e Ibrahimo­vic?
    «Sì, perchè Ibra non può stare più di due o tre anni in una squadra. Dopo questo perio­do, non sopporta più i compagni e i compagni non sopportano più lui. Un tipo alla Bobo Vie­ri, insomma: straordinari campioni, ma dif­ficili».

  • Stoccarda – Barcellona 1-1, le pagelle

    Cacau: 7 L’attaccante brasiliano dimostra di viver un ottimo momento di forma, mette a segno il gol del vantaggio ed ha il merito di mandar in confusione la difesa blaugrana.

    Hleb: 6.5 Contro i suoi ex compagni vuole stupire, buona la sua partita. Tanta qualità a servizio dei compagni.

    Molinaro: 6,5 Si sostituisce al portiere respingendo un tiro a botta sicura di Ibra, blocca Messi e si propone con molta disinvoltura, rinato.

    Xavi: 6.5
    I compagni vanno al piccolo trotto ma lui non fa una grinza, armonizza il gioco ed è sempre prezioso in mezzo al campo.

    Ibrahimovic: 6 Arriva alla sufficienza per l’importantissimo gol, ma è un corpo estraneo al gioco di Pep Guardiola. Non è ancora entrato nei meccanismi della squadra ed è spesso pigro nello smarcarsi.

    IL TABELLINO

    STOCCARDA (4-4-2): Lehmann 5.5; Celozzi 6.5, Tasci 6, Delpierre 6, Molinaro 6.5; Gebhart 7 (39′ st Rudy sv), Trasch 6 (12′ st Kuzmanovic 6), Khedira 6, Hleb 6.5; Cacau 7, Pogrebnyak 6.5 (18′ st Marica6). A disp.: Ulreich, Osorio, Niedermeier, Hilbert. All. Gross

    BARCELLONA (4-3-3): Valdes 6; Puyol 5, Marquez 5.5 (12′ st Milito 6), Piqué 6, Maxwell 5.5; Touré 5.5 (9′ st Henry 5.5), Busquets 6, Xavi 6.5; Messi 5.5, Ibrahimovic 6, Iniesta 5.5. A disp.: Pinto, Bojan, Pedro Rodriguez, Marc Bartra, Dos Santos

    ARBITRO:
    Kuipers (Ola)
    MARCATORI: 24′ Cacau (S), 7′ st Ibrahimovic (B)
    AMMONITI: Marquez, Piqué (B), Gebhart, Molinaro (S)

  • Champions League: Ibra salva il Barcellona. Cacau illude lo Stoccarda

    Bella sfida quella andata in scena questa sera alla Mercedes Arena di Stoccarda tra i padroni di casa e i campioni in carica del Barcellona. I tedeschi, caricati a mille e spinti dal boato dei tifosi sugli spalti per tutto il primo tempo ha messo a ferro e fuoco la difesa blaugrana, Gross prepara al meglio della partita difendendo con 10 uomini e con ripartenze veloci ha messo più volte in pericolo la porta di Victor Valdes.

    E’ il brasiliano Cacau a trovar la rete del momentaneo vantaggio al 20′ con uno splendido colpo di testa su un pregevole assist proveniente dalla destra. Il Barcellona sembra sotto ritmo e ancora il brasiliano e il compagno d’attacco Pogrebnyak vanno vicini al raddoppio, l’ex juventino Molinaro blocca praticamente l’argentino Messi non disdegnando sortite in avanti.

    Nella ripresa il Barcellona appare più voglioso e cerca grazie ai suoi giocolieri di pervenire al pareggio, anche se questo arriva con una azione un pò fortunosa: Piquet di testa serve Ibra che si fa parare il primo tentativo e quindi nulla può sulla ribattuta ravvicinata, 1-1. Pochi minuti dopo è ancora lo svedese ad aver l’occasione buona ma la sua conclusione becca il braccio di Molinaro sulla linea di porta ma per l’arbitro non è rigore. Passato il momento brutto lo Stoccarda si riporta sotto e con Hleb e Kuzmanovic crea pericoli ma il finale non cambia.

    IL TABELLINO
    STOCCARDA – BARCELLONA 1-1 24′ Cacau (S), 7′ st Ibrahimovic (B)
    STOCCARDA (4-4-2):
    Lehmann; Celozzi, Tasci, DelpierrE, Molinaro; Gebhart (39′ st Rudy sv), Trasch (12′ st Kuzmanovic), Khedira, Hleb; Cacau, Pogrebnyak (18′ st Marica). A disp.: Ulreich, Osorio, Niedermeier, Hilbert. All. Gross

    BARCELLONA (4-3-3): Valdes; Puyol, Marquez (12′ st Milito), Piqué, Maxwell; Touré (9′ st Henry), Busquets, Xavi; Messi, Ibrahimovic, Iniesta. A disp.: Pinto, Bojan, Pedro Rodriguez, Marc Bartra, Dos Santos
    ARBITRO: Kuipers (Ola)
    AMMONITI: Marquez, Piqué (B), Gebhart, Molinaro (S)

    SPECIALE CHAMPIONS LEAGUE: RISULTATI E MARCATORI

  • Futebol Finance: Cristiano Ronaldo è il paperone, in Italia il più ricco è Eto’o

    Futebol Finance, il sito che si occupa dei rapporti tra economia e calcio, ha stilato la classifica degli stipendi mensili dei calciatori europei, mettendo in riga uno dietro l’altro i primi venti calciatori più ricchi. Il podio è tutto spagnolo con in testa Cristiano Ronaldo con più di un milione di euro al mese, seguono la coppia del Barcellona Ibrahimovic Messi. Prende il cucchiaio di legno Samuel Eto’o che con i suoi 875 mila euro al mese è il più pagato della Serie A. Se le prime posizioni sono ad appannaggio spagnolo è comunque la Premier League il campionato più ricco.

    1. Cristiano Ronaldo (Real Madrid) 1,083 mln
    2. Zlatan Ibrahimovic (Barcellona) 1 mln
    3. Lionel Messi (Barcellona) 875.000
    4. Samuel Eto’o (Inter) 875.000
    5. Kaká (Real Madrid) 833.000
    6. Emmanuel Adebayor (Manchester City) 708.000
    7. Karim Benzema (Real Madrid) 708.000
    8. Carlos Tevez (Manchester City) 666.000
    9. John Terry (Chelsea) 625.000
    10. Frank Lampard (Chelsea) 625.000
    11. Thierry Henry (Barcellona) 625.000
    12. Xavi (Barcelona) 625.000
    13. Ronaldinho (Milan) 625.000
    14. Steven Gerrard (Liverpool) 625.000
    15. Daniel Alves (Barcellona) 583.000
    16. Michael Ballack (Chelsea) 541.000
    17. Raúl Gonzalez (Real Madrid) 541.000
    18. Rio Ferdinand (Manchester United) 541.000
    19. Kolo Touré (Manchester City) 541.000
    20. Rooney (Manchester United) 500.000

  • Calciomercato: il City di Mancini tenta Maicon, l’Inter su Mario Fernandes

    Conclusa la finestra di calciomercato invernale le grandi società iniziano a programmare i colpi per la prossima stagione. A lavorare alacremente è sopratutto Roberto Mancini per il suo Manchester City, l’ex tecnico interista ha conquistato tutti grazie ai risultati conseguiti strappando un rinnovo per le prossime tre stagioni. Il Mancio vorrebbe portare Oltremanica i suoi pupilli interisti e il City per accontentarlo non sembra disposto a badare a spese, il primo della lista è sicuramente Maicon.

    Il pendolino brasiliano in questa stagione non sta rendendo come nel passato e visto i benefici ottenuti in termini di gioco e di bilancio con l’operazione Ibrahimovic la scorsa stagione non è escluso che si possa ripetere la prossima estate. Per cautelarsi ma sopratutto per anticipare le concorrenti l’Inter avrebbe concluso con Mario Fernandes, classe ’90 che in Brasile vien considerato il clone di Maicon.

    Per Maicon il City sarebbe disposto a spendere 40 milioni di euro e non si fermerebbe qui se nella trattativa potesse entrare anche Mario Balotelli.

  • Liscio & Sbalascio: Milito e Di Natale da 10, la Fiorentina ufficialmente in crisi

    Come ogni settimana, conclusa la giornata di Serie A, passiamo ad esaminare i migliori e i peggiori del turno appena andato agli archivi.
    A pieno titolo, sul gradino più alto dei migliori, troviamo il piccolo bomber dell’Udinese Antonio Di Natale, autore di una straordinaria tripletta contro il Napoli. Il bomber campano punisce la squadra partenopea coi suoi guizzi e la sua classe, regala una importantissima vittoria al suo allenatore e alla sua squadra e compie un’impresa che fino ad ora, almeno in campionato, non era riuscita a nessuno: stendere il Napoli di Walter Mazzarri, che fino ad ieri pomeriggio risultava imbattuto.
    Subito dietro non possiamo non permetterci di parlare della super Roma e del suo allenatore Claudio Ranieri: 19esimo risultato utile consecutivo, espugnato un campo sicuramente tra i più difficili della Serie A, e anche il secondo posto in classifica in solitario grazie alla battuta di arresto del Milan a Bologna (recupero permettendo). L’inter ha un vantaggio rassicurante ma farebbe bene a non guardarsi indietro e a non perdere punti perchè i giallorossi sono, al momento, un treno in corsa quasi inarrestabile.
    Non si può non avere una parola di elogio per Diego Milito: straordinario questo bomber argentino, dal fiuto per il gol sopraffino. C’è solo da inchinarsi al cospetto del “Principe” soprannome mai più meritato, l’Inter al momento è soprattutto sulle sue spalle e lui sta dimostrando di poterne reggere tutto il peso e la pressione che comporta il fatto di giocare a Milano sulla sponda nerazzurra per sostituire un certo Zlatan Ibrahimovic.
    Ultima menzione per il super Palermo di Delio Rossi che a suon di vittorie ora si trova al quinto posto in classifica e con la prospettiva di un aggancio alla zona Champions League, visto che il quarto posto del Napoli è alla portata dei rosanero di Zamparini.

    Tra i bocciati invece troviamo una squadra che molto spesso si è trovata in questa speciale graduatoria, ovvero la Juventus. Il momento di agonia per i tifosi bianconeri ancora non è terminato, giornata dopo giornata la squadra perde posizioni su posizioni(ora è settima e fuori anche dall’Europa League) con squadre che dietro incalzano e che devono ancora recuperare partite. Non una situazione delle più facili per il neo tecnico Zaccheroni che dovrà cercare di smuovere questa squadra dalle sue paure e dalle sue amnnesie come successo in occasione del gol del Livorno. Dopotutto, per assurdo, la quota salvezza ancora non è stata raggiunta e il ritmo dei bianconeri non fa presagire proprio una stagione tranquilla.
    Situazione identica ma ancora più pericolosa è quella della Lazio che partita dopo partita viene risucchiata nella zona retrocessione. Il presidente Lotito è stato duramente contestato e criticato, la squadra non si capisce cosa abbia in alcuni momenti. Peccato perchè l’inizio di stagione non era stato niente male vista la vittoria della supercoppa italiana e la partenza spint in campionato. Ma la luce ad un tratto, improvvisamente si è spenta: urge qualcuno (o qualcosa!) che la faccia riaccendere.
    Peggiore della settimana è la Fiorentina, che, dopo la sconfitta interna con la Roma, ha aperto la sua crisi ufficialmente: troppo poco stanno facendo i ragazzi di Cesare Prandelli in campionato. Certo che in Champions League la Firentina ha fatto benissimo, risultando anche la migliore tra le italiane e concludendo, unica, al primo posto. Ma sarebbe bene che le energie mentali e le risorse fisiche che sono state trovate nel momento in cui si è scesi in campo per la massima competizione continentale per club, siano altrettanto ricercate per il campionato che è altrettanto importante e cruciale per il futuro della squadra viola.

  • Kaka e Ibra chi ve l’ha fatta fare? Fenomeni in Italia sulla graticola in Spagna

    In estate i trasferimenti milionari di Kaka al Real Madrid e di Ibrahimovic al Barcellona a detta di molti ha contribuito ad impoverire di talenti la nostra serie A perdendo appeal rispetto alla Liga. Ma gli ex fenomeni di Milan e Inter non riescono ad esprimersi agli stessi livelli nella penisola iberica e la stampa spagnola, da sempre intransigente non ha esitato a metterli all’indice commentando prestazioni non completamente all’altezza della loro fama.

    Di Kaka nei giorni scorsi vi avevamo parlato di una sospetta pubalgia cronica che ne limita il suo rendimento mentre oggi arriva l’invito da parte dei rotocalchi spagnoli a disfarsene per limitarne le perdite. La proposta fatta al Real Madrid è quello di cerderlo alla Juventus in cambio di Giorgio Chiellini e Diego. In un mix tra fantacalcio e provocazione.

    Non se la passa meglio Zlatan Ibrahimovic, la stella dello svedese è oscurata al Barcellona dalla brillantezza di Lionel Messi e dall’ascesa del giovane Pedro. L’ex interista da cinque giornate non va in gol e la stampa ha subito paragonato il suo rendimento con quello di Samuel Eto’o da sempre osannato dalla stampa spagnola. E’ As a far il paragone mettendo a confronto le 22 reti messe a segno dal camerunese contro il 13 segnati da Ibra e titola “Etò’o è stato uno dei goleadores più tremendi della Liga, non è facile per Ibra raggiungere le prestazioni del camerunese”. “Riprenderà a fare gol, ma non sarà mai Etòò”.