Tag: zlatan ibrahimovic

  • Ibra: “Per Mourinho avrei anche ucciso”

    Ibra: “Per Mourinho avrei anche ucciso”

    Zlatan Ibrahimovic in un’intervista a Eurosport stupisce facendo una vera e propria dichiarazione d’amore al suo ex tecnico interista Josè Mourinho. Solo parole positive per il portoghese e ancora una volta parole piene di veleno per Pep Guardiola che lo aveva voluto con forza in Spagna. Parole dure che mostrano l’amarezza di un giocatore non capito fino in fondo da Guardiola che aveva addirittura speso 50 milioni di euro e deciso di rinunciare a Samuel Eto’o pur di averlo in squadra.

    “Se non hai qualcuno che ti motiva, non sei portato a lottare ed è per questo che esistono gli allenatori” questa il Zlatan pensiero che subito sottolinea con parole forti: “Per Mou avrei ucciso, per le motivazioni che mi ha dato, per come mi ha stimolato, con l’altro (Guardiola) c’era il calcio, ma un allenatore deve adattare il suo gioco ai calciatori che ha, specie se ne ha comprato uno per 70 milioni di euro. E se l’ha comprato non l’ha comprato per lasciarlo a guardare gli uccelli sugli alberi”. Parole pesanti che ancora una volta ricalcano i problemi avuti dallo svedese in Spagna.

    Nel Barcellona ho capito come nel calcio le cose possono cambiare velocemente. Il mio problema lì è stato un uomo, e cioè ‘il filosofo’( riferendosi proprio al tecnico blaugrana); io non avevo problemi con nessuno, non c’è nessuno che può dire che ho fatto qualcosa di male e nei primi sei mesi era tutto eccezionale, andava tutto bene ma poi è successo qualcosa, anche se non so che cosa. Sto ancora aspettando una risposta, ma fatto sta che dopo i primi due mesi del 2010 non mi ha parlato più”.

    Adesso lo svedese è il giocatore migliore dei rossoneri guidati da Massimiliano Allegri, raggiungendo  già quota 17 gol e dichiarando più volte come senta che questa probabilmente sia la sua stagione migliore. Certamente i tifosi nerazzurri non gli perdoneranno mai il passaggio in maglia rossonera e Zlatan  nell’intervista parla anche del suo passato. Prima tende una mano ai tifosi nerazzurri parlando di momenti splendidi, ma subito dopo parla del suo Milan ridimensionando la società di Massimo Moratti in cui ha militato fino a due anni fa. “Non posso parlare male dell’Inter perché lì ho vissuto momenti fantastici, ma storicamente credo che il Milan sia un club più importante; quando sono arrivato qui mi è stato presentato un progetto che ruota attorno a me e mi sono state promesse tante cose su cui si sta lavorando. È un progetto che sta crescendo e credo che il prossimo sarà l’anno giusto per lottare su tutti i fronti”. Affermazioni che mostrano comunque una diplomazia sconosciuta allo svedese in passato.

    Dichiarazioni finali sul voto che ha potuto esprimere come capitano della Svezia, nelle votazioni per il Pallone d’oro. Ibrahimovic svela il suo podio: “Iniesta primo, secondo Sneijder e terzo Xavi”, ma a sorpresa parlando di uno dei suoi ex compagni di Juve e Inter emerge che: “il migliore con cui ho giocato è Patrick Vieira, è un buon esempio, gioca e lotta per la squadra”.

    L’ultimo pensiero è per Ronaldo e sul suo ritiro dai campi da gioco:”È una grande perdita: non c’è stato nessuno migliore di lui negli ultimi 15-20 anni; guardando indietro non vedo altri giocatori al livello suo e di Zidane –  Zlatan usa parole che mostrano una sincera ammirazione per chi ha avuto Ronaldo come idolo fin da bambino- Per me è stato sufficiente essere sullo stesso campo con lui: di Ronaldo ce n’è uno solo. Come diceva Maradona, ci sono molti re, ma un solo Dio. E questo vale anche per Ronaldo”.

    L’Ibra che non ti aspetti!

  • La pagelle di Chievo – Milan 1-2. Torna Pato, bravo Thereau

    La pagelle di Chievo – Milan 1-2. Torna Pato, bravo Thereau

    Pagelle Chievo
    Sorrentino: 6,5
    Non può nulla sui gol ma da sempre sicurezza ai suoi.

    Frey: 6,5
    Si sfida a duello con Ibra sui palloni alti e spesso ha la meglio

    Costant: 6,5 E’ stato seguito dal Milan in inverno e potrebbe arrivare in estate. Offre l’assist a Fernades e sfida a duello Gattuso a centrocampo

    Fernandes: 6,5
    Non un fenomeno ma ha grinta da vendere non si tira mai indietro, è lucido e perfetto sul gol.

    Thereau: 6,5 Riuscire a metter in difficoltà Nesta e Thiago Silva è una mezza consacrazione.

    Pagelle Milan
    Abate: 7 I progressi del biondo Ignazio iniziano ad esser interessanti. Migliora in difesa e i suoi cross adesso sono più interessanti.

    Gattuso: 5,5 Ha la magra figura contro il Tottenham nella testa che ne limita il suo gioco.

    Merkel: 5 Allegri si fida di lui ma adesso inizia a sentire troppo il peso delle responsabilità.

    Boateng: 6
    Recupero provvidenziale.

    RObinho: 6,5
    Segna, è vero con l’aiuto della mano ma quanti erano pronti a scommetere su lui ad inizio stagione?

    Ibrahimovic: 5
    Non segna da cinque partite e questo incide sul rendimento del Milan e sul suo umore.

    Pato: 7 Il Papero risponde di rabbia
    TABELLINO
    CHIEVO-MILAN 1-2
    Chievo (4-3-1-2):
    Sorrentino 6,5; Frey 6,5, Cesar 6, Morero 5,5, Mantovani 6; Fernandes 6,5, Rigoni 5, Constant 6,5 (25′ st Jokic 5,5); Pulzetti 4,5 (1′ st Bogliacino 5); Pellissier 5,5, Thereau 6,5 (36′ st Moscardelli sv). A disposizione: Squizzi, Andreolli, Guana, Granoche. All.: Pioli
    Milan (4-3-1-2): Abbiati 6; Abate 7, Nesta 6, Thiago Silva 6,5, Antonini 6 (1′ st Oddo 5,5); Gattuso 5,5, Van Bommel 6, Merkel 5 (29′ st Boateng 6); Robinho 6,5; Ibrahimovic 5, Cassano 6 (20′ st Pato 7). A disposizione: Amelia, Yepes, Flamini, Seedorf. All.: Allegri
    Arbitro: Banti
    Marcatori: 25′ Robinho (M), 16′ st Fernandes (C), 37′ st Pato (M)
    Ammoniti: Morero, Rigoni (C), Pato (M)
    Espulsi: Cesar (C) per doppia ammonizione

  • Balotelli fa lo stratega “Spero che l’Inter vinca la Champions”

    Balotelli fa lo stratega “Spero che l’Inter vinca la Champions”

    Qualche settimana fa Zlatan Ibrahimovic allontanò Mario Balotelli dal Milan dichiarando che in rossonero non c’era posto per lui, a molti è apparso subito come un tentativo di distorgliere l’attenzione mediatica su una trattativa che lentamente sta per decollare e che per gli addetti ai lavori si concretizzerà nei prossimi anni.

    Ieri SuperMario è tornato a giocare in Europa League con il suo Manchester City dopo la partita e nel post match ai microfoni di Mediaset Premium ha in qualche modo avvalorato la tesi del “mal pensanti”. L’ex interista ha confessato di voler che i nerazzurri rinvincessero la Champions per poi dimostrarsi stupito nel saper che anche il Milan partecipa alla massima competizione europea.

    “Ma il Milan è in Champions? Ah, allora anche il Milan, l’importante è che la vinca un’italiana.” Sulle parole di Ibra Vi ha detto che per me non c’è più posto con l’arrivo di Cassano? A me non ha detto così”

  • Esame Tottenham per Ibra e Allegri. Pato va in panca

    Esame Tottenham per Ibra e Allegri. Pato va in panca

    Riprende la Champions League e il Milan a San Siro ospita il Tottenham di Harry Redknapp orfana di Bale ma pur sempre temibile e pericolosa. Sarà la prova del nove per Allegri e Ibrahimovic da sempre considerato inadatto alla massima competizione europea e voglioso finalmente di vincerla da protagonista.

    Le due squadre hanno grossi problemi a centrocampo e per i due tecnici sarà un compito duro cercare la giusta alchimia che consenta di esser pericolosi pur senza rovinare gli equilibri tattici. Allegri sembra intenzionato ad utilizzare l’uomo “Champions” Seedorf nel ruolo di trequartista spostando in avanti Robinho e costringendo Pato all’ennesima panchina stagionale. In mediana dovrebbe esserci l’avanzamento di Thiago Silva con i “cagnacci” Gattuso e Flamini ai lati in difesa ci sarà Yepes con Nesta mentre sugli esterni Antonini e il rientrante Abate.

    Gli Spurs schierano Kranjcar al posto di Bale, centrocampo inedito con Lennon al fianco del brasiliano Palacios, in avanti Van der Vaart giostrerà alle spalle del recuperato Crouch.

  • Milan – Parma 4-0, le pagelle

    Milan – Parma 4-0, le pagelle

    Milan
    Nesta e Thiago Silva 6,5 Sono un muro invalicabile, si completano a vicenda asfissiando gli attaccanti avversari.

    Gattuso: 6,5 A centrocampo fa sempre a sportellare e se gli escono pure quegli assist diventa un extraterrestre

    Seedorf: 6,5
    Ha abituato cosi tanto bene San Siro che i tifosi non gli perdonano nulla. Il suo ritorno è comunque importantissimo.

    Robinho: 7 Galliani ha visto bene il brasiliano è fondamentale nell’economia del gioco rossonero e adesos segna pure.

    Cassano: 8 Per questa volta ruba la scena ad Ibra con un gol e due assist. E’ tornato Fantantonio.

    Parma
    Dzemaili: 6,5 Lucido e pericoloso è uno dei pochi a crederci fino alla fine.

    Giovinco: 7
    E’ l’unico ad infiammare il gioco del Parma e a metter in apprensione la difesa rossonera.

    Amauri e Crespo: 5
    Si pestano i piede e non riescono quasi mai a sovrastare Nesta e Thiago Silva
    MILAN-PARMA 4-0
    8′ Seedorf, 17′ Cassano, 16′ st e 20′ st Robinho (M)
    Milan (4-3-1-2): Abbiati 6,5; Oddo 6, Thiago Silva 6,5, Nesta 6,5, Antonini 6; Gattuso 6,5 (18′ st Flamini 6), Van Bommel 6, Merkel 6; Seedorf 6,5 (13′ st Robinho 7); Cassano 8, Ibrahimovic 6,5 (24′ st Pato 6). A disposizione: Amelia, Yepes, Jankulovski, Emanuelson. All.: Allegri

    Parma (4-3-1-2): Mirante 6,5; Zaccardo 6, Paci 5,5, A. Lucarelli 5, Gobbi 5,5; Candreva 5,5, Dzemaili 6,5 (40′ st Galloppa sv), Valiani 5, Giovinco 6,5 (24′ st Angelo 6); Crespo 5 (24′ st Bojinov 6), Amauri 5. A disposizione: Pavarini, Paletta, Modesto, Palladino. All.: Marino
    Arbitro: De Marco

  • Il Milan torna super. Cassano fa 100

    Il Milan torna super. Cassano fa 100

    Dopo due pari consecutivi il Milan torna a brillare a San Siro conquistando tre punti importantissimi contro un Parma penalizzato oltremisura dal 4-0 finale. Allegri senza Pirlo da ancora una volta le chiavi del centrocampo a Van Bommel con Merkel e Gattuso ai lati mentre dietro le punte c’è il recuperato Seedorf.

    I rossoneri partono fortissimo e trovano il gol praticamente al primo affondo con Ibra geniale nello smarcare Seedorf. Il MIlan giganteggia e dopo venti minuti chiude la partita con la prima rete di Cassano in rossonero e la centesima in serie A. Gol quasi fotocopia a quello dell’olandese con la differenza che l’assist è di un insolito Gattuso. Nel finale Merkel sbaglia incredibilemnte e Mirante si supere su Robinho e Ibra.

    Nella ripresa il Parma prova ad impensierire i rossoneri ma dopo qualche spavento è Robinho questa volta precisissimo a chiudere la partita con una doppietta finalizzando al massimo gli assist di un Cassano sempre più uomo sqaudra. Milan, insomma, fa appieno il suo dovere, lanciando un messaggio forte e chiaro a chi deve inseguire: per l’aggancio e il sorpasso ci sarà da sudare parecchio. Il Parma paga forse l’atteggiamento troppo spregiudicato e le disattenzioni della difesa.

  • Il Milan non teme l’Inter

    Il Milan non teme l’Inter

    In casa rossonera la parola d’ordine è niente paura! Massimiliano Allegri ha imposto un sola filosofia di pensiero da adottare a lungo termine: noi siamo al vertice della classifica e le altre squadre devono sperare sulle nostre “cadute”, ergo le preoccupazioni lasciamole agli altri! La classifica parla chiaro il Milan ha frenato bruscamente la sua corsa, mentre Napoli e Inter in primis hanno rosicchiato molti, troppi punti in un solo mese.

    A Milanews.tv il tecnico livornese da rassicurazioni a tutto l’ambiente e rende più chiaro il concetto, escludendo ogni tipo di timore nei confronti delle inseguitrici:“Il campionato è lungo mancano ancora tante partite e non ho mai visto una squadra vincere il campionato con due mesi d’anticipo”.

    Quasi a voler dare una scossa ai suoi ragazzi, ricordando che sono loro gli artefici del proprio destino, e spiegando come parlare di capolista a Febbraio sia pura retorica. Purtroppo, la strada imboccata nelle ultime partite parla chiaro: 4 pareggi e una sconfitta non è il rullino di marcia ideale per una squadra che punta al titolo. Gli ostacoli sono dietro l’angolo, soprattutto con gli impegni europei imminenti. Per questo motivo Allegri analizza la situazione e spiega come si debba ritrovare la giusta concentrazione per tornare ad essere più tranquilli: “Noi ci stiamo comportando bene – ha aggiunto l’allenatore rossonero -, sapevamo che l’Inter sarebbe tornata a lottare per lo scudetto, il Napoli c’è, la Roma è in lotta, perciò noi dobbiamo restare concentrati”.

    Anche i giocatori rossoneri sembrano essere sulla stessa linea di pensiero del tecnico livornese.  Tutto ciò risulta più evidente dalle parole dei brasiliani Pato e Thiago Silva raggiunti dai cronisti all’aeroporto dopo il big match tra Francia e Brasile.

    “L’Inter? Siamo in testa alla classifica e pensiamo solo a noi”, la risposta del Papero alla domanda su un’ipotetica rimonta nerazzurra. “Se l’Inter ci fa paura? La paura non esiste – continua sulla stessa lunghezza d’onda il difensore carioca Thiago Silva – è vero che stanno recuperando ma noi siamo davanti, dobbiamo mantenere la tranquillità e proseguire su questa strada. E’ un momento difficile per noi, abbiamo pareggiato tante partite, ora dobbiamo cercare di vincere sabato e poi martedì in Champions”.

    Sul calo fisico di Cassano Allegri è più che tranquillo: “È normale che non fosse al top, è stato due mesi senza giocare. Lui si sta allenando, si sta impegnando, e credo che presto lo ritroveremo”.

    Dopo il caso Pato chiuso nei giorni scorsi in casa rossonera arriva l’altra grana di Ibra che in conferenza stampa dal proprio paese confessa di essere stanco, perché utilizzato praticamente in tutte le partite. Allegri tranquillizza i tifosi anche in questo caso, spiegando come le esigenze del giocatore siano parallele a quelle della squadra: “Ci parlo spesso e so cosa voleva dire. Gioca tantissime partite, è normale che sia un po’ stanco, soprattutto mentalmente”.

    Parola d’ordine? Come canta Ligabue niente paura!

    Volendo farne una rivisitazione perfetta per il caso rossonero: “Niente paura, niente paura
    Niente paura, ci pensa IBRA mi han detto così…”

  • Il Milan non vince più, il Genoa impone l’1-1

    Il Milan non vince più, il Genoa impone l’1-1

    Quattro pareggi nell’ultimo mese e la sconfitta prima della sosta contro la Roma a San Siro hanno difatto permesse alle concorrenti di rimanere in corsa nonostante un rendimento altalenante, se a questo si aggiunge che il Milan di Leo nello scorso anno senza Ibra e company aveva 2 punti in più è chiaro che qualcosa non va.

    Il Genoa, fortunato nel trovare il pari, impone l’1-1 a Marassi conquistando un punto che fa morale ma sopratutto dimostrando di aver scelto bene nel mercato di riparazione. Kukca e Konko danno tanta grinta e qualità al centrocampo e Floro Flores e Paloschi quando è entrato garantiscono movimento e profondità. Il Milan parte forte e nel primo tempo mette sotto pressione il Genoa, Pato preferito a sorpresa a Cassano trova su un assist di Ibrahimovic il gol del vantaggio e prima dell’intervallo per ben due volte potrebbe chiudere la partita con Robinho.

    Quando il primo tempo sembrava chiuso Mazzoleni vede una punizione su un contrasto di Ibra dando la possibilità dell’ultimo assalto al Grifone e proprio da quella azione nasce il pari complice un rimpallo fortunoso di Van Bommel che libera Floro FLores. Nella ripresa la partita vive di maggiore intensità ma i portieri restano praticamente inoperosi, i rossoneri adesso devono guardarsi alle spalle con il Napoli a -3 e l’Inter oramai in scia.

  • Milan – Lazio 0-0, le pagelle

    Milan – Lazio 0-0, le pagelle

    Milan:
    Oddo: 5,5 Di solito si fa preferire più in fase offensiva, stasera arriva spesso al cross ma son tutti lenti e preda di Muslera.

    Yepes: 7 Con il Kozak di questa sera ci vorrebbe l’armatura, l’ex Chievo comunque dimostra ancora una volta di aver il temperamento giusto per contrastare chiunque.

    Emanuelson: 5
    Meno brillante delle altre apparizioni. Sbaglia due ghiotte occasioni

    Pato: 5 Il papero è in ritardo di condizione ma vive male la convivenza con Ibra e con San Siro

    Robinho: 5,5 E’ meno lucido del solo e questa volta sbaglia il gol più volte.

    Ibrahimovic: 7 Mezzo voto in meno per i continui rimproveri ai compagni per il resto gli manca solo il gol.

    Lazio:

    Muslera: 6 Non impegnatissimo e fortunato sul doppio palo ma si fa apprezzare nelle uscite e dà tranquillità alla difesa.

    Biava: 7 E’ un pilastro della Lazio, Ibra fa paura ma lui non si scompone

    Brocchi: 6,5 E’ in un ottimo stato di forma e non vuol demeritare di fronte al suo Milan. Buona prova

    Kozak: 5 Se fosse su un ring avrebbe vinto per ko. Ci mette tanto cuore ma esagera nell’uso del suo fisicaccio.


    Hernanes: 5,5
    Nel finale di gara con la sua qualità di palleggio fa respirare i suoi manca però nella fase iniziale di partita
    IL TABELLINO

    MILAN-LAZIO 0-0

    Milan (4-3-1-2): Abbiati sv; Oddo 5,5, Bonera 6 (1′ st Legrottaglie 6, 38′ st Papastathopoulos sv), Yepes 7, Antonini 6,5; Flamini 6, Thiago Silva 6, Emanuelson 5,5; Robinho 5,5; Pato 5 (18′ st Cassano 5), Ibrahimovic 7. A disp: Roma, Calvano, Jankulovski, Merkel. All: Allegri 5,5

    Lazio (4-4-1-1): Muslera 6; Lichtsteiner 6, Biava 7, Dias 6,5, Radu 6; Brocchi 6,5, Ledesma 5, Gonzalez 5 (29′ st Bresciano sv); Hernanes 5,5; Sculli 6,5 (35′ st Mauri sv), Kozak 5. A disp: Berni, Stendardo, Scaloni, Matuzalem, Foggia. All: Reja 6

    Arbitro: Damato
    Ammoniti: Oddo (M), Kozak, Ledesma (L)

  • Il killer Kozak rallenta il Milan, la Lazio strappa il pari

    Il killer Kozak rallenta il Milan, la Lazio strappa il pari

    Regge per tutta la partita il fortino eretto da Reja a protezione dello 0-0 e la Lazio strappa un ottimi punto a San Siro rallentando la corsa del Milan. Allegri conferma la formazione della vigilia schierando il sempre più sofferente Pato al di Ibrahimovic e Thiago Silva nel ruolo di centrale di centrocampo. La Lazio risponde con i mastini Gonzalez e Rocchi a dar manforte ad Hernanes e Ledesma in mediana, in avanti è ancora Kozak ad agire da boa con Sculli al suo fianco.

    La partita non decolla e la Lazio non fa nulla per alzare i ritmi della partita, le fiammate rossonere arrivano sempre dall’estro di Ibrahimovic e da qualche accelerazione di Robinho. Le occasioni d’oro capitano sul sinistro di Emanuelson e sulla testa di Flamini ma le soluzioni lasciano a desiderare.

    Il secondo tempo si riapre con lo stesso canovaccio tattico con la Lazio ancor più chiusi a protezione di Muslera. Che la serata è storta lo si intuisce quando una conclusione di Ibra dal limite dell’area rimbalza sui due pali prima di arrestare la sua carambola impazzita tra le mani di Muslera. Allegri inserisce Cassano per Pato ma il risultato non cambia, il Milan pecca di stanchezza e di imprecisione ma è costretta a giocare con gli stessi per l’eccessiva irruenza di Kozak che nel primo tempo entra male su Bonera costringendo alla sostituzione e poi rovina addosso a Legrottaglie.