Tag: zlatan ibrahimovic

  • Milan, Ibrahimovic, un fuoriclasse a metà

    Milan, Ibrahimovic, un fuoriclasse a metà

    Zlatan Ibrahimovic è nervoso? Zlatan Ibrahimovic è stanco? Semplicemente Zlatan Ibrahimovic è Zlatan Ibrahimovic, un campione, un giocoliere ma siamo sicuri un vero e proprio fuoriclasse?

    Ieri sera a Firenze, l’ ennesima dimostrazione di un giocatore che non riesce, nei momenti più importanti della stagione, a reggere la tensione sfogando la sua frustrazione o in prestazioni al limite dell’ anonimato, oppure in gesta violenti ed offensivi. Due gol completamente divorati sul 2-0 ed un espulsione al limite dell’ idiozia considerato il momento ed il finale di stagione che attende la squadra rossonera.

    Lo svedese ha ormai abituato i suoi fan ed anche i suoi detrattori ad annate favolose ma che non si concludono quasi mai con la consueta ciliegina sulla torta. Il Milan è stato ai suoi piedi fino a quasi due mesi fa, artefice della rinascita rossonera in ambito nazionale ed Europeo, ma due mesi fa. Appunto, come al solito, il buon Ibra si è completamente eclissato nel match ad eliminazione diretta contro il Tottenham in Champions ed in campionato ha lasciato la sua squadra orfana delle sue giocate a causa di incomprensibili azioni al limite della pazzia. Come sarebbe andata a finire se il Milan non avesse recuperato Pato nel derby?

    Gli avvocati del diavolo tenteranno per l’ ennesima volta di arrampicarsi sugli specchi, ma con ogni probabilità, si dovrà fare a meno dello svedese per le prossime due o tre partite ma siamo sicuri che il Milan ne risentirà davvero di questa assenza?

  • Ibrahimovic “ce l’avevo con me stesso”. Il Milan prepara la tesi difensiva

    Ibrahimovic “ce l’avevo con me stesso”. Il Milan prepara la tesi difensiva

    “Non ho detto niente, ce l’avevo con me stesso. Non so cosa devo dire, sono uscito senza parlare, non lo so. Perchè non ho detto nulla? Perchè ho visto che parlava al microfono, è arrivato l’arbitro e non posso dire niente a quel punto. L’arbitro ha fatto la sua scelta e sono uscito senza fare casino. Ma non avevo nulla contro di loro, ce l’avevo con me. Se la società e i compagni si arrabbiano è giusto perchè sono uscito in un momento in cui eravamo in difficoltà e poi tornavo oggi dalla squalifica. Non era il momento giusto per prendere questo cartellino rosso. Il mio futuro? “Io sto bene qui, mi sento bene qui. Speriamo di vincere il campionato e farò di tutto per vincere. Il mio futuro è qua, non da un’altra parte: l’anno prossimo saremo ancora più forti”.

    COn questa parole Zlatan Ibrahimovic ha provato a giustificare la squalifica subita ieri sera nel finale di partita contro la Fiorentina. Lo svedese prostrato davanti alla telecamera chiede scusa e come un copione scritto recita il mea culpa con il chiaro intento di rispiarmarsi una giornata di squalifica che come già scritto ieri sera dovrebbero esser tre.

    Le immagini dell’espulsione
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  • Le pagelle di Fiorentina – Milan. Prof Seedorf, Gila si nasconde

    Le pagelle di Fiorentina – Milan. Prof Seedorf, Gila si nasconde

    Pagelle Fiorentina
    Boruc: 6,5 Evita la goleada con due interventi su Pato ed uno su Ibra. Non può nulla sui gol.

    Comotto: 4,5
    l’acciacco di De Silvestri lo ributta nella mischia ma non sfrutta l’occasione, imbarazzante insieme al resto della difesa.

    Montolivo: 5 Nelle precedenti partite nella posizione “alla Pirlo” aveva fatto ben sperare oggi la pressione dei rossoneri lo hanno messo in difficoltà.

    Vargas: 6,5 la posizione di terzo di centrocampo ne limita le sue sgroppate ma alla fine è uno dei più pimpanti e segna anche il gol della speranza.

    Gilardino: 5
    In settimana aveva promesso battaglia, ma i tifosi rossoneri sicuramente non lo rimpiangeranno.

    Fiorentina (4-3-2-1): Boruc 6,5; Comotto 4,5, Gamberini 5, Natali 5,5 (11’st Kroldrup 5,5), Pasqual 5; Donadel 5,5 (17’st Behrami 6), Montolivo 5, Vargas 6,5; Santana 5,5, Ljajic 5 (1’st Babacar 6); Gilardino 5. A disposizione: Neto, D’Agostino, Camporese, Cerci. All.: Mihajlovic.

    Pagelle Milan
    Abbiati: 6,5 Serve una deviazione per fargli gol, prezioso nelle uscite.

    Thiago Silva: 7 Non fa mai vedere il pallone a Gilardino, perfetto in anticipo sia di testa che palla al piede.

    Seedorf: 7,5
    Il Professore si vuol cucire addosso l’ennesimo trofeo, perfetta la sua partita suggellata da un gran gol.

    Van Bommel: 6,5 Ancora una partita importante, mai fuori posto fa un lavoro oscuro ma altamente redditizio.

    Pato: 7 Vive un momento straordinario segna un gol importante serve due assist (Ibra spreca clamorosamente) e fa rifiatare la squadra nel finale. Rinato.

    Ibrahimovic: 4 Inizia una partita al suo modo giocate geniali e una inattesa complicità con Pato. Nella ripresa sbaglia due gol facili facili e poi si fa espellere per proteste.
    Milan (4-3-1-2): Abbiati 6,5; Abate 6,5, Yepes 6,5, Thiago Silva 7, Zambrotta 6,5; Flamini 5,5, Van Bommel 6,5, Seedorf 7,5; Boateng 6,5 (32’st Gattuso sv); Pato 7, Ibrahimovic 4. A disposizione: Amelia, Papastathopoulos, Antonini, Gattuso, Emanuelson, Oddo, Robinho. All.: Allegri.

  • Il Milan sbanca Firenze, Seedorf e Pato respingono il Napoli

    Il Milan sbanca Firenze, Seedorf e Pato respingono il Napoli

    Il Milan scende in campo a Firenze con il fiato sul collo di Napoli e Inter vittoriose rispettivamente su Bologna e Chievo e spettatori interessati del match del Franchi. Allegri conferma le indiscrezioni della vigilia riproponendo Seedorf in regia con Van Bommel e Flamini e il rientrante Ibrahimovic al fianco di Pato. Mihajlovic ripropone lo stesso centrocampo di domenica scorsa portando in panchina il rientrante Berhami, in avanti è Ljajic sostituisce lo squalificato Mutu.

    La partita. I rossoneri fanno subito capire di esser in versione derby, cattivi e compatti in mezzo e spumeggianti in attacco. Seedorf impegna subito Boruc con una rasoiata e all’8′ conclude in gol un’azione spettacolare (la difesa della Fiorentina è imbarazzante) con un perfetto colpo sotto l’incrocio dei pali. La Fiorentina è improduttiva e il Milan controlla facilmente sfruttando poi le amnesie difensive e per ben due volte Pato va vicino al raddoppio ma Boruc ha la meglio. A 4′ dall’intervallo il Milan trova il raddoppio con una azione iniziata da un velo di Boateng per Ibra e lo stesso ghanese a servire poi l’assist a Pato.

    Nella ripresa Mihajlovic getta nella mischia il giovane Babacar al posto dell’evanescente Ljajic ma è ancora il Milan a sbagliare clamorosamente due occasioni con Ibra. La Fiorentina ha un impeto d’orgoglio e ad un quartod’ora dalla fine trova l’acuto con Vargas (complice una deviazione di Gattuso) e lo stesso laterale pochi minuti dopo mette i brividi ad Abbiati con un beffardo tiro dalla sinistra. Arriva poi l’espulsione di Ibra per qualche parola di troppo all’indirizzo del guardalinee ma niente più. Il Milan vince e respinge l’attacco del Napoli ma il campionato è ancora apertissimo.

  • Ibra ancora espulso, rischia 3 giornate di squalifica

    Ibra ancora espulso, rischia 3 giornate di squalifica

    Il Milan supera anche l’ostacolo Franchi dimostrando ancora una volta tutta la sua forza, ma i rossoneri non possono esser completamenti felici per l’ennesimo colpo di testa di Zlatan Ibrahimovic.

    Lo svedese con il Milan in vantaggio per 2-1 a 4′ dalla fine litiga con il guardalinee per una rimessa laterale costringendo l’arbitro a togliere il rosso che da giurisprudenza (rosso a Maicon in Bologna-Inter dello scorso campionato) gli costerà due turni di squalifica a cui si andrà a sommare la terza per l’ammonizione che fa scattare l’ulteriore giornata di squalifica.

    Se le previsioni saranno confermate dal giudice sportivo il Milan dovrà fare a meno di Ibra contro Sampdoria e Bologna in casa e Brescia in trasferta.

  • Allegri ritrova Ibra ma perde Nesta, Mihajlovic lancia Ljajic

    Allegri ritrova Ibra ma perde Nesta, Mihajlovic lancia Ljajic

    Chiuderà la 32a giornata al Franchi contro la Fiorentina conoscendo già i risultati delle rivali scudetto ma il Milan di Allegri rinfrancato dalla bella vittoria del derby il risultato ricercato sarà comunque quello dei tre punti. I rossoneri vogliono confemrare quanto di buono fatto contro l’Inter e sull’onda dell’entusiasmo vogliono chiudere la distanza per lo scudetto.

    La partita contro i viola sarà tutt’altro che semplice, Allegri recupera Gattuso e sopratutto Ibrahimovic ma dovrà fare a meno di Nesta tenuto a riposo per un problema al ginocchio. Formazione praticamente fatta, bocciato ancora una volta Antonini la difesa sarà quella del derby con Yepes per il campione del mondo. A centrocampo conferme per tutti con Seedorf, uomo derby, regista a sinistra e Van Bommel boa davanti la difesa. In avanti la coppia gol Ibra Pato.

    Mihajlovic dovrà fare a meno di Mutu squalificato e De Silvestri acciaccato, in difesa Kroldrup potrebbe esser preferito a Natali mentre Comoto giocherà sulla destra. Conferme a centrocampo per Donadel, Montolivo e Vargas in avanti sarà Ljajic il vice Mutu con Gila in avanti e Santana a supporto.

  • Pato ripudia Leo e consacra l’amore con Barbara

    Pato ripudia Leo e consacra l’amore con Barbara

    Solo qualche settimana lo davano alla fine del suo ciclo rossonero offuscato dalla personalità di Ibrahimovic e dalla rigidità di Allegri che alle coccole di Leo e di Ancelotti ha spesso usato la freddezza e la rigidità per pungolare il suo orgoglio.

    I numeri di Pato però non ammettano repliche, una media gol impressionante e la consapevolezza di poter ancora crescere e diventare uno dei migliori al mondo. Il derby è servito, forse, per chiudere i conti con il passato, con un matrimonio sbagliato e con un normale e fisiologico periodo di scoramento.

    Il Papero adesso non si nasconde e la dedica davanti agli ottantamila di San Siro è una presa di coscienza della propria forza e del proprio carattere. L’ufficialità del legame con Barbara Berlusconi ha poi contribuito a riportare tranquillità e adesso anche la coesistenza con Ibra sarà più semplice.

    Le dediche post derby sono per Barbara, ovviamente, per i tifosi rossoneri, quelli che gli son sempre vicini ma la stracittadina è pure una presa di distanza da Leonardo. Il brasiliano si immedesima nei tifosi rossoneri ripudiando Leo “Non è lui che mi ha scoperto. Braida mi ha portato in rossonero. Sabato l’ho soltanto salutato e non ho parlato con lui..”

  • Leonardo: “Non vivo il derby come una rivincita”

    Leonardo: “Non vivo il derby come una rivincita”

    L’attesa sta per finire, e dopo quasi 15 giorni di dichiarazioni scontate e non, il tecnico nerazzurro Leonardo nella conferenza stampa alla vigilia del big match contro i rossoneri dice la sua: “Tante emozioni per questo derby, soprattutto per me e per il mio passato. Ma la cosa più bella è che arriva in un momento particolare del campionato con il Milan primo e l’Inter seconda. Sarà una grande emozione. Ma non penso a come sarò accolto, non do importanza all’allenatore, penso solo a giocarla. L’allenatore ha il suo ruolo ma in campo vanno i giocatori, proverò tante emozioni, penserò a tante cose e non dimentico il passato, so quello che ho vissuto ma lo tengo per me. Ma non sarà la mia partita. Il primo giorno che sono arrivato ho detto che rispetto il Milan, l’Inter, i giudizi di tutti, forse a 30 anni ho avuto un momento introspettivo, il calcio mi ha dato tanto, ho avuto la mia carriera ma mi sono fermato un attimo a pensare e da allora ho deciso di vivere il calcio sempre con allegria”. Queste le parole del tecnico brasiliano che domani affronterà la sua ex squadra e i suoi vecchi tifosi che l’hanno a lungo criticato nella scelta di allenare i rivali nerazzurri.

    Leonardo ammette di conoscere bene la sua ex squadra, ma spiega come in un derby ci sia qualcosa che va oltre la tattica, e come entrino in gioco emozioni e altri fattori: “Un derby va oltre qualsiasi ragionamento tattico o come si gioca, ci sono tante sensazioni soprattutto quando si affrontano le prime due. Una partita che si prospetta straordinaria ma tutti i giocatori conoscono gli avversari, non c’è niente da scoprire o inventare”.

    Sull’assenza di Zlatan Ibrahimovic nel Milan Leo aggiunge: “e’ sicuramente un grande giocatore, una grande risorsa per loro, ma può capitare una squalifica, il Milan si e’ comunque rinforzato molto in attacco e scenderà in campo con giocatori in grado di mantenere un alto livello di gioco”.

    Inevitabilmente si finisce a parlare del suo passato rossonero e sulla scelta di allenare l’Inter con alcuni giocatori del Milan che non hanno in qualche modo ben digerito il suo passaggio in nerazzurro. In riferimento alle parole di Abbiati (rimasto deluso dalla mancata promessa di Leo che aveva garantito di non allenare in Italia dopo l’addio al Milan) Leonardo non critica il suo ex portiere ma motiva nuovamente la sua scelta di tornare ad allenare:  “Le persone devono essere libere e io lo sono, ho avuto con il Milan e con i giocatori un rapporto che va al di là dei giudizi, ho fatto una scelta, consapevole di quello che poteva succedere, ma basandomi solo sulle mie sensazioni. La mia scelta si sta rivelando molto positiva, io mi lego alle istituzioni, ma anche alle persone ed e’ un dato di fatto che mi sono legato subito alle persone qui all’Inter, rifarei la scelta che ho fatto. Le parole di Abbiati? Sono in una situazione in cui se parlano bene di me si dice che sono riconoscenti, se parlano male si dice che lo fanno perché sono andato via. Ho avuto un rapporto positivo col Milan per tanti anni, ho preso una decisione, diventare dirigente rossonero dopo tanti anni da calciatore ed e’ stata una bella esperienza. Poi e’ finita e non sapevo cosa sarebbe successo, mi e’ arrivata l’occasione di allenare e la vivo. Quella di domani, comunque, non sarà la mia partita. Vivo emozioni e ho tante cose in mente, non dimentico un secondo quello che ho vissuto. Lo sappiamo in pochi quello che abbiamo vissuto. Non vivo la partita di domani come una rivincita, non mi pento di nulla di quello che ho fatto. Vado avanti per la mia strada”.

    (Fonte: Italpress- Fc Inter News)

  • Milan – Inter: inizia il conto alla rovescia

    Milan – Inter: inizia il conto alla rovescia

    Queste due settimane di stop per le Nazionali, non hanno comunque distolto l’attenzione sul discorso scudetto, anzi lo spazio maggiore nelle redazioni e nei tg sportivi è stato occupato proprio dai continui bollettini sui possibili recuperati in vista del derby milanese.

    Analizziamo la situazione per capire in maniera chiara come le due società arrivano alla sfida che (senza voler essere troppo diplomatici) avrà un gran peso sul discorso scudetto.

    MILAN

    Condizione fisica: Mai come in questo caso la pausa delle nazionali ha restituito ossigeno ai giocatori rossoneri, permettendo ad Allegri di far rifiatare i giocatori più spremuti. La squalifica di Ibra potrebbe far ricaricare le batterie al gigante svedese, parso sempre più stanco e più nervoso del solito. La carenza di gol nelle ultime partite era un segnale evidente della condizione fisica non perfetta. Anche a centrocampo mancavano moltissimi titolari e il recupero di Boateng, con il possibile rientro di Pirlo potrebbero far tornare la qualità in mezzo al campo richiesta da Allegri

    Condizione Psicologica: Sicuramente ritrovarsi un cliente scomodo come l’Inter a soli 2 punti in un derby che può decidere tutto, non è il top per il morale, considerando soprattutto come dall’arrivo di Leonardo i punti di distacco erano addirittura 13. Troppi i punti lasciati indietro, con il Bari in casa uno scialbo pareggio agguantato nel finale, con il Genoa un altro segno x, e con il Palermo ultimo match perso senza riuscire a dimostrare la forza della capolista.

    Calendario: Altra nota dolente. Dopo questa sfida contro i cugini nerazzurri, gli uomini di Allegri avranno un calendario non proprio in discesa. A San Siro il Milan giocherà contro Sampdoria, Bologna e Cagliari, mentre in trasferta ci saranno le insidie maggiori con la Fiorentina al Franchi nell’immediato post derby, a seguire all’Olimpico l’8 maggio la Roma dell’americano Di Benedetto e la fantastica Udinese di Guidolin nell’ultima giornata di questo meraviglioso campionato. Unica partita abbordabile fuori casa il Brescia, ma considerando la lotta salvezza userei la massima cautela.

    INTER

    Condizione fisica: Gli uomini di Leonardo, sono praticamente da valutare dopo il rientro della nazionali, perché questa sosta non ha concesso a nessuno il giusto riposo dopo la clamorosa Remuntada. In giro per il mondo la maggior parte dei titolari è stata utilizzata dalle nazionali per l’Europeo e le amichevoli. Discorso diverso per Chivu e per Ranocchia che stanno svolgendo un lavoro personalizzato per essere presenti al grande evento. Da valutare la condizione di Thiago Motta utilizzato a pieno regime con la maglia azzurra contro la Slovenia nonostante il problema al ginocchio. Le buone notizie arrivano dal recupero di Diego Milito che ha svolto l’allenamento completo con i compagni e dovrebbe accomodarsi in panchina, e magari entrare a partita in corso, svolgendo una sorta di rodaggio prima della sfida di Champions imminente.

    Condizione psicologica: Il morale è altissimo in casa nerazzurra, soprattutto considerando la scalata in classifica impensabile fino a qualche mese fa. L’Inter di Benitez a -13 dalla vetta doveva lottare per ottenere un posto in Champions. L’Inter trasformata da Leonardo e dagli innesti di mercato invernali ha una possibilità unica vincendo questo derby: scalzare i cugini dalla vetta e tornare a guardare tutti dall’alto. Una motivazione extra arriva anche dal passaggio di turno in Champions League, che come sottolineano molti giocatori nello spogliatoio nerazzurro non può che dare una carica in più per voler vincere ancora tanto. Una squadra che non ha smesso di avere fame, e dei tifosi che sognano di cantare come negli anni passati “salutate la capolista”!

    Calendario: Il Calendario nerazzurro sulla carta vede leggermente favorita l’Inter sul Milan. I nerazzurri affronteranno nel post derby, il Chievo a San Siro, con una successiva trasferta a Parma, e un’altra casalinga contro la Lazio di Reja. Ma è nelle ultime tre partite che si deciderà lo scudetto: Inter Fiorentina si giocherà l’8 maggio, e a seguire nella penultima giornata ci sarà il big match Napoli Inter al San Paolo. Come si augura Cavani, il derby è meglio che lo vincesse l’Inter in modo da tagliare fuori il Milan e battere i nerazzurri il 15 maggio in casa, riportando lo scudetto a Napoli! Suggestione mica da poco!

  • Video Milan – Inter 15 anni di sfide: Beautiful Lab Sky

    Video Milan – Inter 15 anni di sfide: Beautiful Lab Sky

    Ormai mancano solo 3 giorni alla sfida scudetto, e sul web e sulla tv satellitare Sky, impazza il video della sfida eterna tra la due milanesi: “Milan Inter 15 anni di  rapporti incestuosi in 5 minuti”.

    Il video in questione rappresenta la quarta puntata di “Beautiful Lab” un esperimento giornalistico ideato da Sky.it per ricostruire e raccontare l’attualità con linguaggio ironico e innovativo. Le spassose sintesi di Beautiful Lab vanno infatti in onda anche su Sky Uno e su Cielo.
    Ideato da Sky.it, è realizzato assieme a Effecinque, un’agenzia giornalistica specializzata in nuovi formati per l’informazione, e Tiwi, una start-up di Reggio Emilia, che produce video innovativi con la tecnica della motion graphics.

    In questi 5 minuti in maniera ironica e veloce viene mostrato il rapporto che c’è stato dal 1995 ad oggi, in vista del prossimo derby, tra i due presidenti Massimo Moratti e Silvio Berlusconi.

    La sigla inconfondibile parte, e il video ci spiega a tappe come “nel 1995 tutto ha inizio quando Massimo Moratti acquista l’Inter. Vuole superare il Milan che, con la coppia Silvio Berlusconi-Adriano Galliani, ha vinto tutto”. Il presidente nerazzurro Massimo Moratti allora spendeva moltissimo e non raccoglieva niente, tanto che l’Inter era la squadra perfetta per le barzellette più divertenti. La regina del mercato estivo, capace di vincere solo trofei Tim e Birra Moretti, per poi rimanere a mani vuote in Italia e in Europa.

    Nella stagione 1997/98 indimenticabili l’acquisto del Fenomeno Ronaldo arrivato all’Inter, e i primi scambi tra le due società rivali con il trasferimento di Gans dall’Inter in maglia rossonera. Poi arriverà a parti invertite l’approdo del divin codino ex rossonero Roberto Baggio alla corte di Massimo Moratti.

    Il Milan continuerà a vincere in Italia con l’arrivo di Zaccheroni, mentre i nerazzurri con l’arrivo di Bobo Vieri daranno vita alla nuova ‘moda’ accoppiata vincente tra calciatore e velina.

    Con gli anni a seguire saranno celebri gli scambi tra le due società, con Pirlo che diventerà un punto fermo in maglia rossonera dopo non esser stato utile alla causa interista e lo stesso Seedorf che sarà entusiasta di giocare per il Milan dopo la non felice esperienza nerazzurra.

    Senza dimenticare nel 2001 il tragico-comico (dipende da che parte si tifa) evento calcistico del 5 maggio, quando l’Inter perse uno scudetto impossibile all’ultima giornata contro la Lazio (anche allora società gemellata) dove l’immagine più celebre agli occhi di tutti rimarrà quella con le lacrime di Ronaldo in panchina.

    Le vittorie in casa rossonera continuano con la Champions League contro la Juventus (battendo proprio i nerazzurri in semifinale con un doppio pareggio) e con altri trofei da aggiungere in bacheca. Ma nel 2005/2006 Calciopoli ribalterà la classifica assegnando uno scudetto contestatissimo ancora oggi ai nerazzurri, invertendo la tendenza delle vittorie. Tra scudetto dell’onesta e scudetto di cartone la sfida infinita continua, con l’Inter che bissa il campionato e il Milan che torna regina d’Europa per la settima volta. Gli sfottò continuano. Senza dimenticare il ritorno del Fenomeno Ronaldo ma stavolta in maglia rossonera.

    Gran parte del merito degli scudetti interisti di quelli anni va dato a Zlatan Ibrahimovic che abbandona la Juve dichiarando “da bambino ero interista” diventando così l’idolo dei tifosi nerazzurri. Purtroppo per lui con il chiodo fisso di vincere la Champions, l’Inter non è la società adatta per soddisfare la sua richiesta e così abbandona i suoi compagni e bacia la maglia del Barcellona appena arrivato in Spagna. Moratti compra Eto Sneijder e Milito e con Josè Mourinho in panchina vince tutto, nella stagione perfetta del triplete con il Milan a zeru tituli.

    Si arriva all’addio di Josè con l’approdo in panchina dell’Inter di Rafa Benitez, e al rapporto burrascoso tra Leonardo tecnico rossonero e Berlusconi il ‘narciso’.  Strade opposte con lo spagnolo che non entra nel cuore dei tifosi e a metà stagione con un mondiale per Club e una supercoppa italiana lascia la Pinetina proprio per Leonardo. Dall’altra parte Allegri guida i suoi (con Ibrahimovic passato in rossonero dopo le incomprensioni tra lui e Guardiola nel Barcellona)  al primato in classifica, rilanciando il Milan verso un possibile 18esimo scudetto che manca da troppo in casa rossonera.

    Tutti si preparano al derby, tranne Ibra squalificato, la storia continua..

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