Tag: zlatan ibrahimovic

  • Solbiatese-Milan, Ibra già in palla Valoti “alla Kaka”. Video

    Solbiatese-Milan, Ibra già in palla Valoti “alla Kaka”. Video

    Prima amichevole stagionale per i campioni d’Italia contro la Solbiatese e prime indicazioni positive per Massimiliano Allegri. Il Milan nonostante i carichi di lavoro è sembrato già brillante con alcuni giocatori già in forma campionato ma a sorprendere ancora una volta è Zlatan Ibrahimovic in ritiro da soli due giorni ma già in forma smagliante, lo svedese regala prima assist a ripetizione propiziando la prima rete stagionale di capitan Seedorf e il gol del giovane e promettente Mattia Valoti arrivato quest’estate dall’Albinoleffe.

    Doppietta per Ibra, gol per Cassano, boato per Inzaghi coccolato ad ogni azione dai tifosi. Allegri ha schierato Antonini sulla destra lasciando spazio a sinistra al nuovo arrivato Taiwo. Oltre al gol del giovane Valoti con un tocco alla Kaka c’è da registrare anche la rete del giovanissimo Comi arrivato dal Torino nell’operazione con Verdi, Coppola e Oduamadi.

    TABELLINO E MARCATORI

    Milan (4-3-1-2): Abbiati (31′ pt Amelia, 15′ st Roma); Antonini (1 st Abate), Nesta (1′ st Ferreira, 29′ De Sciglio), Oddo (1′ st Bonera), Taiwo (1′ st Zambrotta, 37′ st Fossati); Flamini (1′ st Gattuso), Van Bommel (1′ st Ambrosini), Seedorf (1′ st Emanuelson); Valioti (1′ st Boateng); Cassano (1′ st Paloschi, 37′ st Comi), Ibrahimovic (1′ st Inzaghi). All: Allegri. Reti: nel pt, 3′ Seedorf; 5′ aut. Viscomi, 6′ Cassano, 12′ Valoti, 13′ Flamini, 29′ e 40′ Ibrahimovic; nel st, 4′ Paloschi, 14′ Zambrotta, 24′ Emanuelson, 31′ Inzaghi, 39′ Comi

    HIGHLIGHTS
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  • Milan, il new look di Ibra e il sorriso di Cassano

    Milan, il new look di Ibra e il sorriso di Cassano

    In attesa dei sudamericani e di mister X(forse) ieri in casa Milan si sono registrati due rientri importantissimi, dopo il supplemento di vacanza, dovuto agli impegni con la Nazionale, Zlatan Ibrahimovic e Antonio Cassano hanno fatto ritorno a Milanello dando il via alla preparazione in vista del match di Pechino contro l’Inter valevole per la Supercoppa Italiana.

    Fisico asciutto e new look per lo svedese che sollecitato forse dall’arrivo del “mesciato” Mexes ha sfoggiato un nuovo taglio di capelli con codino dietro l’orecchio. Attesissimo anche Antonio Cassano apparso sereno e con il solito sorriso nonostante le tantissime indiscrezioni che lo vorrebbero lontano dal Milan. Di seguito le immagini dell’allenamento odierno tratte da acmilan.com

  • Milan, Drogba il vice Ibra?

    Milan, Drogba il vice Ibra?

     

    dal web
    Al momento non c’è nulla di concreto ma è solo un’idea: il Milan starebbe pensando a Didier Drogba nel ruolo di vice Ibrahimovic. Attualmente tutti gli sforzi dell’ad Adriano Galliani e dell’uomo mercato rossonero Ariedo Braida sono concentrati per portare a Milano “Mister X”, la mezz’ala di centrocampo richiesta da Allegri e che sta mandando in fumo il cervello degli addetti ai lavori a furia di accostare nomi su nomi all’idendikit tracciato dal tecnico campione d’Italia, ma questo non vuol significare che la dirigenza del Milan non stia tenendo d’occhio altre piste per rinforzare la rosa che nella prossima stagione dovrà dare l’assalto alla Champions League.   Dopo aver messo a segno due innesti importanti in difesa come il centrale Philippe Mexes e il terzino Taye Taiwo, il prossimo colpo rossonero potrebbe essere in attacco e il nome di Drogba è sul taccuino di Galliani. Il prossimo tecnico del Chelsea Hiddink non ha intenzione di puntare sull’ivoriano che all’eta di 33 anni non è più l’attaccante spietato di un tempo considerando anche che nella stagione appena trascorsa è partito spesso dalla panchina segnando appena 12 reti in campionato quando solo 12 mesi fa conquistò il titolo di capocannoniere della Premier League con 29 centri per la seconda volta nella sua carriera. Il Milan ha bisogno di un attaccante con caratteristiche simili allo svedese per completare un reparto avanzato che annovera tanta qualità e l’acquisto dell’africano, che per potenza fisica non è secondo a nessuno, permetterebbe ad Ibra di rifiatare più spesso, quello che gli sarebbe servito ad un certo punto della stagione.

  • Ibrahimovic al Real? La Spagna dice si, lui nega

    Ibrahimovic al Real? La Spagna dice si, lui nega

    Il calcio mercato di Giugno si colora di indiscrezioni ad effetto, di stampo spagnolo. Il quotidiano “Mundo Deportivo” stamane titolava dell’ interessamento del Real Madrid di Mourinho per Zlatan Ibrahimovic, suo pupillo ai tempi dell’Inter, aggiungendo che il ritorno dello svedese in terra iberica sarebbe stato ancora più probabile data la volontà di rivalsa nei confronti di Guardiola, suo tecnico lo scorso anno a Barcellona che non gli “permise” di esprimersi al meglio in maglia blaugrana, e che poi lo ha lasciato partire senza batter ciglio per Milano.

    sportmediaset
    Sempre secondo il quotidiano spagnolo, il Milan cederebbe l’attaccante per una cifra non inferiore ai 40 milioni di euro, che Florentino Perez potrebbe offrire dopo aver ceduto Diarra o Kakà. Zlatan, però, dalla Svezia ha già voluto smentire tali voci, dichiarando fedeltà al Milan almeno per altri tre anni, ossia per l’ intera durata del suo contratto: ” Voglio restare altri tre anni in maglia rossonera. Sto bene lì”. Per ora, dunque, le sirene spagnole non sembrano tentare lo svedese, ma con lui – si sa – nulla è mai scontato.

  • Senza Ibra… la Champions. L’altra faccia della medaglia

    Senza Ibra… la Champions. L’altra faccia della medaglia

    Dopo la conquista del campionato da parte del Milan, il nostro Giuseppe Gigli analizzò il fattore Ibra snocciolando il filotto di ben otto scudetti vinti dalla svedese da protagonista. Sin dall’Ajax il giovane Ibra dice Gigli ha dimostrato di aver una sorta di fluido magico consentendo a chi lo ingaggiava una sorta di lascia passare per il titolo finale.

    Direte sia cabala, casualità, coincidenza. Be forse è vero ma come sappiamo calcio e scaramanzia viaggiano spesso di pari passo e a tal proposito il Milan e Galliani dovrebbero far due conti e capire cosa vorranno per il futuro. I rossoneri sin dal giorno dopo la matematica certezza del 18° titolo non hanno fatto mistero di voler puntare dritti alla Champions League nella prossima stagione.

    La missione è off-limits se si pensa al Barcellona attuale, ma come insegnò l’Inter nella scorsa stagione i miracoli sono sempre possibili. Obiettivamente catalani e nerazzurri non hanno niente in comune se non un piccolo particolare, i nerazzurri arrivarono sulla vetta d’Europa nell’anno in cedettero Ibra al Barcellona e il dream team di Guardiola dopo aver fallito con lo svedese ha avuto la rivincita quest’anno dopo esserne disfatta.

  • Irrompe la “mina” Raiola: Ibra, Balotelli e Hamsik

    Irrompe la “mina” Raiola: Ibra, Balotelli e Hamsik

    Cosa ci facesse Mino Raiola in Lega Calcio ieri, in una riunione tra presidenti, è un mistero e ancora più misteriosa è la contemporanea presenza di Mario Balotelli. Obiettivamente, da buon diplomatico, potrebbe tranquillamente avere un ruolo da dirigente in Lega Calcio o potrebbe riuscire a mediare la rottura tra cinque sorelle e le altre per l’intricata questione sui diritti tv.

    Avendo imparato a conoscerlo la comparsa scenografica e le parole “calibrate” nascondono gli obiettivi di mercato reali. Luciano Moggi qualche settimana fa, conoscendo bene Ibra e Raiola, aveva pronosticato un mal di pancia dello svedese alla ricerca di un adeguamento del contratto e a questo punto è giusto attenderlo. Una indiscrezione più suggestiva però vuole Josè Mourinho in campo per portarlo al Real Madrid nella prossima stagione.

    Tra battute, sorrisi e mezze verità Raiola si dice convinto che quella rossonera non sarà l’ultima maglia dello svedese. Cosa potrebbe succedere a questo punto? Se il Real è pronto a spender per portare Ibra a Madrid il Milan potrebbe trovare la liquidità per un doppio colpo sempre sotto la regia di Raiola: Balotelli e Hamsik. Andiamo per gradi.

    SuperMario anche ieri autore di una bravata nei confronti dei giornalisti presenti sotto la sede della Lega Calcio vive momenti altalenanti al City e nonostante la palma di Man of the Match nella finale di FA Cup gli inglesi sono risentiti per la sua mancanza alla parata finale per salutare i tifosi e festeggiare la qualificazione in Champions e la vittoria della coppa.

    Hamsik, pare sia diventato l’ultimo grande nome della scuderia Raiola. Lo slovacco è da sempre un pallino del Milan e quest’anno si è scoperto anche di Allegri potrebbe esser il mister X per il centrocampo rossonero nella prossima stagione anche se strapparlo a De Laurentiis non sarà certo facile e indolore. A Napoli però stimola l’idea di aver Antonio Cassano per la Champions League sicuri che il barese si possa esprimere al meglio nel catino del San Paolo.

    Al momento pensate che vi abbiamo raccontato una favoletta, un pesce d’aprile, ma se pensate a come avvenne il passaggio di Ibra al Milan….

  • Le 8 meraviglie di Ibrahimovic

    Le 8 meraviglie di Ibrahimovic

    Che Zlatan Ibrahimovic fosse un uomo campionato lo si era capito da tempo, l’attaccante svedese, infatti, pare avere un certo fluido magico per la conquista dei campionati nazionali in cui milita. La lunga serie di vittorie di titoli ebbe inizio nel lontano 2001, quando indossava la casacca biancorossa dei lancieri dell’Ajax. In Olanda il giovane Ibra comincia da subito a farsi notare e conquista il primo dei suoi 9 titoli nazionali fra Paesi Bassi, Italia e Spagna.

    Alla sua terza stagione con la squadra di Amsterdam vince il suo secondo scudetto, il primo delle 8 meraviglie messe in fila dal Mago. Nell’estate 2004 passa alla Juventus e con 16 reti nel primo anno in bianconero contribuisce alla conquista dello scudetto, poi revocato. Ad un’ottima vena in campionato corrisponde però una scadente verve in campo internazionale, sono, infatti, zero le sue marcature in Champions. Secondo anno in zebrato e secondo scudetto stavolta, con un bottino molto misero di appena 7 gol, sforzi che però varranno a poco, visto la sentenza di Calciopoli che annullò i suoi due trionfi in bianconero. Passato all’Inter Ibra da grande protagonista conquista 3 scudetti di fila, a dire il vero il primo scudetto, anche a causa del vuoto lasciato dalle sentenze del 2006, è una pura formalità per la compagine meneghina che ha nello svedese il proprio terminale d’attacco. Anche nella stagione successiva si conferma punto di forza dei nerazzurri. Oltre a segnare con regolarità in campionato, dopo un’assenza di un mese e mezzo, torna a giocare nel secondo tempo della gara dell’ultima giornata di campionato con il Parma, contro cui realizza i due gol decisivi per la vittoria del sedicesimo scudetto interista.

    La stagione 2008-2009 è la migliore fino ad oggi disputata dallo svedese, 25 le reti siglate in campionato e ancora una volta trascinatore dell’armata nerazzurra, la Champions però rimane un miraggio. Proprio per raggiungere la coppa dalle grandi orecchie decide di trasferirsi al Barça e anche qui conquista il suo settimo titolo nazionale, ma ironia della sorte deve interrompere il suo sogno di conquistare la maggiore competizione europea, in semifinale contro la sua ex squadra, che poi si laureerà Campione nella finale di Madrid. In blaugrana però le cose non vanno per il meglio, i rapporti con l’allenatore non sono idilliaci e Ibra soffre la pesante convivenza con il fenomeno Messi, allora decide l’estate scorsa di tornare in Italia e a Milano, ma, stavolta, sceglie la sponda rossonera. Anche quest’anno il sogno di vincere l’ex Coppa Campioni svanisce presto, ma l’attaccante trascina i rossoneri segnando con regolarità e regalando assist, soprattutto, nella prima parte della stagione siglando reti decisive come quella nel derby d’andata contro l’Inter.

    Otto quindi le perle della lunga collana di Ibra, 8 campionati consecutivi vinti, che confermano come lo svedese sia uomo da competizioni lunghe piuttosto che da partite dentro o fuori. Una collana alla quale però manca un diamante chiamato Champions League.

  • Moggi profeta? Ibra avrà il mal di pancia

    Moggi profeta? Ibra avrà il mal di pancia

    L’impatto di Zlatan Ibrahimovic sul Milan e sul campionato italiano è stato (come era facilmente preventivabile) devastante, il talento svedese ha trascinato i rossoneri, sopratutto nella prima parte della stagione, nascondendo con le sue individualità i buchi di una squadra che solo 12 mesi fa sembrava sfasciata e da rifondare.

    Le due espulsioni consecutive nel finale di stagione hanno però offuscato una stagione perfetta, forse la sua migliore in Italia, nessun colpo di testa, nessun mal di pancia ma un aiuto continuo e sostanziale alla squadra non in termini di gol ma anche e sopratutto di sacrificio.

    Per raggiungere il Milan la scorsa estate forse per la volontà di lasciare Barcellona ad ogni costo ha deciso di decurtarsi in modo sostanziale l’ingaggio, ma stando alle parole di Luciano Moggi nel suo editoriale per TMW, lo svedese adesso sarebbe pronto a batter cassa chiedendo un adeguamento contrattuale ritornando ad esser il Paperon de Paperoni tra i giocatori.

    L’indiscrezione, conoscendo i mal di pancia di Ibra, è tutt’altro che infondata e apre forse lo spiraglio ad una possibile cessione nella prossima stagione. Il City è già alla porta pronta ad offrirgli un compenso dorato e farne la bandiera nella prossima stagione. Mancini conosce bene Zlatan per averlo allenato e forse vorrebbe sfruttare la “cabala” che vuole il club in cui gioca vincitore del titolo nazionale.

    Per Galliani, dunque, potrebbe esserci una nuova patata bollente visto che le richieste di Ibra cozzerebbero con le strategie del club mirate al contenimento degli ingaggi. Un adeguamento poi, potrebbe far aumentare l’ira di Seedorf e degli in attesa di rinnovo. Il primo mal di pancia di Ibra? Solo il tempo potrà dire se Moggi aveva ragione.

  • Scambio Ibrahimovic – Kakà, idea di Mourinho

    Scambio Ibrahimovic – Kakà, idea di Mourinho

    Con il terminare della stagione calcistica, si avvicina la fase più intensa del calcio mercato, che nelle assolate giornate estive presenterà potenziali scambi, colpi ad effetto, cessioni clamorose.

    Fra queste, si annovera di certo la notizia del progetto di Josè Mourinho, riportata dal Mundo Deportivo, di realizzare un clamoroso scambio fra Kakà ed Ibrahimovic, per consentire il ritorno del brasiliano al Milan, dove è rimasto in ottimi rapporti con la dirigenza, e con Adriano Galliani in particolar modo, e per riabbracciare il suo pupillo Zlatan, con il quale ha conquistato il suo primo scudetto sulla panchina nerazzura. Per Ibra sarebbe un ritorno in Liga spagnola, ma sul fronte del più acerrimo nemico della sua ex squadra, ossia il Barcellona: per lui, però, questo non sarebbe di certo un problema rilevante, dato che ha già sperimentato in prima persona il passaggio dall’Inter al Milan, oltre che dalla Juventus all’Inter nel post Calciopoli.

    Per Ibra, inoltre, sarebbe un’ottima occasione per vendicarsi con Pep Guardiola con il quale nella scorsa stagione in blaugrana non ha mai instaurato un gran feeling, anche per le difficoltà di adattamento dello svedese alla coralità della manovra voluta da Guardiola.

    Dal punto di vista economico, nonostante lo scambio appaia come fantamercato, l’operazione avrebbe buoni margini di riuscita anche se il presidente del Real Florentino Perez non vorrebbe svendere Kakà, poichè lo acquistò a circa 65 milioni di euro mentre ora sarebbe valutato intorno ai 25 milioni di euro, pressocchè la stessa cifra spesa dal Milan per acquistare Ibra in estate dal Barca.

  • Le pagelle di Palermo – Milan, rossoneri Ibradipendenti

    Le pagelle di Palermo – Milan, rossoneri Ibradipendenti

    Sirigu: 6 Corre qualche rischio solo dopo l’ingresso di Ibrahimovic, non può nulla sul gol è fortunato sul doppio palo.

    Cassani: 5,5
    Da qualche tempo appare in difficoltà, la corsa non è brillante e fa fatica ad arrivare sul fondo.

    Goian: 7
    Tra qualche anno sarà sicuramente nel mirino delle big. Insuperabile nel gioco aereo dimostra di aver un ottimo senso della posizione e ottime capacità d’anticipo.

    Bovo: 6,5
    Mezzo punto in meno per fallo ma il suo rendimento conferma la sua definitiva consacrazione. Freddo dal dischetto cosi come nella propria area di rigore.

    Balzaretti: 6 Nel primo tempo è tenuto sotto scacco da Abate si rifà nella ripresa con le sue accelerazioni dà respiro alla difesa.

    Migliaccio: 7,5 E’ un incubo per qualsiasi centrocampista, aggredisce chiunque porti palla, prezioso tatticamente è ormai una certezza sulle palle inattive.

    Acquah: 5
    Delio Rossi lo chiama fuori dopo mezzora e la bocciatura lo aiuterà a crescere.

    Bacinovic: 6 Entra per Acquah e si presenta subito mordendo le caviglie di Pirlo.

    Ilicic: 7 Se Delio Rossi lo tiene in campo sacrificando Pastore un motivo ci sarà. E’ un moto perpetuo, sempre in aiuto del compagno e sempre pericoloso negli spazi.

    Pastore: 7 Mezzo voto in meno per la protesta al momento della sostituzione. L’argentino dimostra ancora una volta di esser l’uomo in più del Palermo, bravo a far salire la squadra, bellissimo l’assist per Ilicic.

    Hernandez: 6,5 Lottare con Nesta e Thiago Silva è un compito arduo lui però gioca una partita di sacrificio non facendo ragionare la manovra rossonera.

    Pagelle Milan

    Abbiati: 6 Il Palermo arriva poche volte al tiro, sui gol ha poche responsabilità.

    Abate: 7 E’ una delle piacevoli scoperte della stagione, alla solita corsa mette insieme tanta qualità, arriva spesso al cross ma gli avanti del Milan vivono una giornata storta.

    Nesta: 6 Perde Ilicic nell’azione che porta al raddoppio

    Thiago Silva: 6 Non è un marziano. ANche ieri sembrava calamitasse il pallone su di se, perfetto in anticipo e sulle palle alte. Si perde poi Migliaccio in occasione del vantaggio e fa capire di esser anche lui umano.

    Antonini: 6
    Spinge molto rispettando i compiti assegnati da Allegri. E’ costretto ad uscire per uno scontro fortuito con Thiago SIlva.

    Van Bommel: 5 La sua partita non è male, un giocatore della sua esperienza però dovrebbe aiutarlo a trattenersi da far un fallo da ultimo uomo.

    Pirlo: 6
    Dopo tre minuti becca Robinho con un lancio “alla Pirlo”. Non può esser al meglio ma è tutt’altro che bollito.

    Flamini: 5,5
    Corre tantissimo ma è meno brillante del solito

    Seedorf: 5,5
    La posizione di trequartista lo costringe a liberarsi subito della palla impedendogli di incidere.

    Robinho: 4 E’ fumoso il brasiliano, sbaglia l’ennesimo gol davanti a Sirigu e poi si intestardisce nel dribbling.

    Pato: 5
    Non è la sua migliore serata cerca di farsi vedere tra gli spazi ma non incide.

    Ibrahimovic: 6,5
    Tira in porta più volte dei suoi compagni in soli venti minuti. Sfortunato sul doppio palo segna comunque nel finale lanciando un segnale a chi crede che sia finita l’Ibradipendeza.