Alla fine hanno vinto Allegri e Galliani domani Ibrahimovic sarà a Milanello per preparare insieme alla squadra l’importante match di campionato in programma sabato prossimo contro il Palermo. Lo svedese a quanto pare avrebbe voluto rimanere al fianco ai compagni per il match contro l’Olanda nonostante la squalifica per caricare il gruppo e raggiunger il traguardo importante del secondo posto. Il Milan avvalendosi delle regole ha deciso di far rientrare il suo giocatore più importante per cercar di trovare la medicina giusta e ridimensionare il presunto caso Ibra attraverso una reazione in campionato. E’ inutile nasconderi però, il caso esiste e le parole, l’atteggiamento dello svedese riportano in scena un copione già visto e che lo ha portato ad esser odiato dai tifosi juventini prima, nerazzurri e catalani poi. Gli ormai famosi mal di pancia di Ibrahimovic in passato hanno avuto due tipi di cura, il primo placato attraverso l’aumento dell’ingaggio, il secondo attraverso la cessione. Viste le condizioni del calcio italiano e delle casse del Milan l’ipotesi da prender più in considerazione è la seconda facendo riferimento alle motivazioni che da sempre spingono lo svedese nelle scelte. La sessione di mercato estiva rossonera hanno lanciato un segnale di impotenza ad Ibra costretto a guardare ancora una volta gli altri esser favoriti per la Champions League. Proprio la coppa dalle grandi orecchie potrebbe esser il più grande incubo dello svedese e competizione che potrebbe far ritrovare le motivazioni. In molti sono pronti a giurare di un contatto con Mourinho per ricomporre la coppia a Madrid muovendo insieme lo scacco matto all’odiato Barcellona. Ma anche la pista City resta calda e presto riprenderà quota lo scambio con Balotelli
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Ibrahimovic Milan mai cosi distanti
Che succede ad Ibrahimovic? Le dichiarazioni di qualche giorno fa dello svedese sono arrivate come un fulmine a ciel sereno nell’ambiente rossonero e seppur Galliani e Raiola sono intervenuti per sgonfiare sul nascere il caso è palese che qualcosa si sia incrinato. In molti nella scorsa stagione hanno visto un Ibra diverso, allegro, più integrato all’interno della squadra tanto che lui stesso aveva definito quello rossonero l’ultimo suo club da giocatore. L’Ibra attuale è però diametralmente opposto, diverso, scontroso e critico con i compagni e sempre imbrociato tanto da far supporre al principio del solito “mal di pancia” che a fine stagione lo porterà verso nuovi lidi. In molti hanno provato ad analizzare la situazione e le teorie che hanno avuto più consensi sono due. La prima legata alle motivazioni e alla campagna acquisti estiva del Milan non adatta per sferrare finalmente l’attacco alla Champions League. Il re dello scudetto infatti ha quello come obiettivo finale di carriera per dimostrare a tutti di esser vincente e decisivo anche in Europa. Il secondo è il consueto aumento d’ingaggio che viste le situazioni della casse rossonere potrebbe portarlo lontando da Milano e dall’Italia alla fine di questa stagione con il Real Madrid pronto a sfidare il solito Manchester City per averlo. Ibra comunque pur con il broncio è un professionista assoluto e per questo in termini di gol e rendimento non sarà un problema per Allegri. Oggi però si è avuta la prima incomprensione tra la società di via Turati e lo svedese dovuta al suo ritorno in Italia. Ibrahimovic ieri dopo aver litigato con un compagno di squadra ha preso un giallo per aver rifiliato un calcione ad un giocatore finlandese andando incontro alla squalifica. Galliani avrebbe voluto Ibra a Milano lunedi ma l’attaccante, almeno stando alle parole del suo tecnico, vorrebbe rimanere al seguito della squadra impegnata nella partita contro l’Olanda importante per il secondo posto nel girone.
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Ibrahimovic, un “malessere” da 12 milioni di euro l’anno
Hanno suscitato molto clamore, le dichiarazioni rese da Zlatan Ibrahimovic durante la sosta di campionato, circa un suo stato mentale non proprio a posto con la grinta e la voglia di combattere che stanno lentamente, ma inesorabilmente scomparendo. Una doverosa premessa su questo articolo e sulla situazione di Zlatan Ibrahimovic va ovviamente fatta. Se il problema di stanchezza mentale dello svedese dovesse derivare da un inizio di stato depressivo del giocatore, sicuramente Ibra andrebbe rispettato e sicuramente aiutato. Ma alcuni sospetti che questo primo “mal di pancia” di Ibrahimovic da quando veste la maglia rossonera, possa essere causato da altri fattori puramente economici e sportivi ci sono e, considerata l’esperienza passata dello svedese, tali sospetti risultano essere fondati. Una spiegazione logica perché Ibra abbia deciso di dichiarare proprio nel ritiro della sua nazionale questo suo malessere, ovviamente non c’e’. perché Ibra non ne ha parlato con la società rossonera? Forse perché il malessere è un chiaro monito verso la sua nazionale dove Zlatan nel corso di questi anni ha raccolto pochissimo oppure lo svedese non è rimasto molto contento dalla campagna di rafforzamento milanista per questa stagione ed abbia iniziato ad esplorare altri lidi per la conquista della sua ossessione chiamata Champions League?. Sicuramente l’uscita di questo stato psicologico non proprio a posto di Ibra ad inizio stagione farebbe pensare ad un reale malessere, considerate anche le dichiarazioni (sicuramente poco opportune) di Stankovic che ha confermato la situazione avendo ricevuto una confidenza direttamente da Ibra. Ma il problema secondo chi vi scrive è un altro: può una persona che ha avuto tutto dalla vita e che guadagna 12 milioni di euro l’anno (giocatore più pagato dell’intera serie A), cadere realmente in depressione e permettersi di dichiarare ai quattro venti di non avere più la stessa grinta del passato? Sicuramente non un esempio di professionalità verso il Milan quello mostrato da Ibra anche perché, come del resto tutti sanno, lo svedese non è attaccato a nessuna maglia ma solamente alla sua pelle.
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Ibra spaventa il Milan “Non mi diverto più”
Nel calcio più che l’età contano le motivazioni se Nesta, Totti e Del Piero pur messi in discussione continuano a giocare riscuotendo consensi e grandi prestazioni c’è chi come Ibrahimovic nonostante i “soli” trentanni, oltretutto appena compiuti, già medita ad un addio al calcio. Non è una cosa imminente, i tifosi del Milan possono star tranquilli, ma nel giro di due/tre stagione il fuoriclasse svedese potrebbe appendere le scarpe al chiodo. Ciò che però deve far riflettere società e tifosi rossoneri sono le altre dichiarazione di Ibrahimovic dal ritiro della sua nazionale. Ibra dice di aver meno entusiasmo rispetto al passato tanto da concepire il calcio come una normale routine piuttosto che come il divertimento di un tempo “Non ho la stessa grinta che avevo prima mi divertivo ancora di più alcuni anni fa, rimanevo dopo l’allenamento per giocare, scherzare”. – Racconta l’attaccante del Milan idurante il ritiro con la nazionale svedese -, “Prima il calcio era tutto per me. Non pensavo ad altro e certe volte non andavo nemmeno a scuola per giocare. Adesso non è più così, mi interessano altre cose e per giocare a pallone in giardino con i miei figli mi sforzo tantissimo e tocca alla baby sitter giocare con loro. Ma non mi ritirerò a breve, giocherò ancora un po’…”.
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Ibra in love, da Piqué ad Abate
Se si facesse un sondaggio su come il mondo sportivo vede la figura di Zlatan Ibrahimovic in pochi sarebbero propensi a definirlo affettuoso e romantico. Eppure, il talento svedese, ha spesso dato prova del suo affetto verso i compagni con atteggiamenti e carezze che in qualche modo hanno messo a repentaglio la sua immagine di duro.
Una foto nel parcheggio della Ciudad Deportiva di Barcellona, nella “sfortunata” esperienza in maglia blaugrana, fece il giro del mondo per l’affettuosa carezza di Ibrahimovic a Piqué. Questa volta il web è invece impazzito per uno scambio d’affetto con Abate beccati in atteggiamenti equivoci durante una sessione di allenamento.
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Milan-Viktoria, le pagelle. E’ tornato Ibra il Mago
Abbiati 7: Pronti via e subito chiamato al miracolo su un bel colpo di testa di Bakos, poi per il resto della partita, fatta eccezione per qualche brivido che la sua difesa gli fa correre, vive una serata di relativa tranquillità. Averlo tra i pali però fa dormire sonni sereni ai suoi compagni del reparto difensivo. Thiago Silva 7: E’ una certezza, sicuramente uno dei, se non il, difensore più forte che c’è in circolazione in questo momento, mai una sbavatura, mai un intervento avventato, ma sempre coperture e anticipi realizzati con una classe e una tempestività che pochi possono vantare di avere nel proprio bagaglio tecnico. Forma con Nesta una coppia perfetta e quando i due sono in orma ne beneficia tutta la squadra. Seedorf 6: In settimana Allegri aveva detto che giocatori come lui bisognerebbe clonarli, non ha tutti i torti. L’olandese a 35 anni suonati è una pedina fondamentale nello scacchiere rossonero e dopo aver vinto tutto ciò che c’era da vincere non è ancora sazio e lotta indomito su ogni pallone. Contro il Viktoria non è stato protagonista, ma domenica c’è la Juve, la sua vittima preferita e chissà che Clarence non abbia riservato i suoi colpi migliori per la Vecchia Signora. Cassano 6,5: In gol in Champions dopo sette anni esatti, l’ultima al Bernabeu contro il Real, gol che è il numero duemila dell’era berlusconiana, gol che vale il 2-0 e chiude la pratica. Ma in mezzo tanta qualità per Fantantonio che con Ibra al suo fianco appare trasformato, anche perchè libero di muoversi come più gli piace intorno allo svedese e non ad agire da prima punta come già successo. Ibrahimovic 7,5: Fa tutto lui, torna, si procura il rigore (un po’ generoso), lo tira, lo realizza e poi si concede anche il lusso di mandare Cassano in porta con un delizioso assist che il barese non può sbagliare. Non c’è altro da aggiungere, sua maestà Zlatan stende il modesto Viktoria e si prepara ad affrontare la sua ex squadra nel posticipo di domenica sera, di sicuro a Torino non sarà accolto da re. Milan (4-3-1-2): Abbiati 7; Abate 6,5 (42′ st De Sciglio sv), Nesta 5,5, Thiago Silva 7, Antonini 6 (33′ st Taiwo 6); Nocerino 6, Van Bommel 6, Seedorf 6 (25′ st Aquilani 6); Emanuelson 5,5; Cassano 6,5, Ibrahimovic 7,5. A disp.: Amelia, Yepes, Bonera, Ganz. Cech 7: Si mostra molto reattivo e molto capace fra i pali, sventa due volte su Cassano ed una su Ibra in maniera plastica e anche con un certo stile, forse l’omonimia o qualche gene in comune con il più famoso Peter che milita nel Chelsea, gli han dato la carica giusta, sta di fatto che deve piegarsi soltanto per un rigore e per un bel tocco di Cassano che si presenta a tu per tu davanti alla sua porta. Pilar 6: Dopo appena due minuti scatta sulla sinistra e mette in mezzo un pallone interessantissimo per Bakos, che colpisce bene e chiama Abbiati all’intervento prodigioso. Il laterale ceco è molto spesso costretto dall’avanzata di Abate a tenere la guardia alta e a coprire sulle sortite dell’esterno rossonero che in un’occasione, che poi porterà Ibra al tiro da distanza ravvicinata, lo beffa in maniera troppo semplice. Jiracek 7: Dinamico e vivace specie nel primo tempo, molto spesso tiene in apprensione i giocatori milanisti, specie quando palla al piede si fa 40 metri di campo e lascia partire un buon sinistro che sibila al lato della porta difesa da Abbiati. Un giocatore molto interessante. Horvath 6,5: Ha sui piedi la palla del clamoroso vantaggio dei suoi nel tempio di San Siro, ma sarà l’emozione o la troppa foga, sbaglia clamorosamente e spreca la grande occasione che un’azione congiunta tra Bakos e Pilar, con passaggio smarcante del primo, gli aveva fornito. Bakos 6: Parte bene l’unico attaccante ceco, come detto al secondo minuto di gioco colpisce splendidamente di testa e chiama l’estremo difensore milanista ad un intervento non facile, poi si perde tra le maglie della difesa milanista e non è colpa sua se a marcarlo si scambiano due dei difensori più forti del continente. Viktoria Plzen (4-5-1): Cech 7; Rajtoral 6, Cisovsky 5,5, Bystron 6, Limbersky 6,5; Pilar 6 (31′ st Fillo 5), Jiracek 7, Horvath 6,5, Kolar 6,5, Petrzela 6; Bakos 6 (23′ st Duris 5,5). A disp.: Pavlik, Trapp, Reznik, Sevinski, Darida.
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Torna Ibra, torna il Milan
Torna Ibra e torna il Milan. Certo lo scoglio da superare stasera non era così difficile, e sicuramente poco indicativo per testare lo stato di salute di Ibrahimovic e di tutto la squadra rossonera, anche se i campioni cechi partono subito forte e già al secondo minuto si rendono pericolosi con Bakos, che sfruttando un cross di Pilar dalla sinistra, colpisce di testa incrociando e chiama Abbiati ad un intervento straordinario. La risposta dei padroni di casa non si fa attendere, passano appena tre minuti e l’asse Ibra-Cassano costruisce la prima azione della serata, l’attaccante svedese mette in mezzo un pallone interessante, Fantantonio da due passi batte a colpo sicuro ma Cech, omonimo del più famoso collega del Chelsea, compie il primo dei miracoli della serata. Il secondo al 32°, quando Abate tiene viva una palla sulla destra e crossa in mezzo, la palla arriva ad Ibrahimovic che stoppa di coscia e batte a colpo sicuro, forse fin troppo, l’estremo difensore ceco risponde presente. Dopo un iniziale sbandamento adesso la partita sembra volgere tutta a favore dei rossoneri che tengono in costante affanno la difesa ospite. Al 39° però ecco un’altra sortita del Viktoria, un azione confezionata da Bakos e Kolar porta Horvath al tiro dal limite, ma la palla esce fuori di poco ed è l’ultima azione degna di nota del primo tempo. Il secondo tempo si apre ancora all’insegna del Milan, già al primo minuto Emanuelson arriva al limite ma spara alto da buona posizione. Passano solo 5 minuti ed ecco l’episodio che cambia la partita palla in area al solito Ibra, che inventa un numero e coglie in controtempo un avversario che tocca la palla con il braccio, per l’arbitro è rigore, di certo un po’ generoso ma dopo qualche polemica, l’attaccante svedese si presenta sul dischetto e non sbaglia spiazzando, il fino ad allora impeccabile, Cech. A questo punto il Viktoria cerca di dare una scossa alla propria partita e di reagire al gol del vantaggio avversario, ma i campioni d’Italia in carica sono ben organizzati e sanno come tenere a bada le sfuriate dei cechi. La gara corre via tranquilla, quando al 66° un altro lampo di Genio del mago di Malmoe, sempre lui, manda in porta el pibe di Bari vecchia che a tu per tu col portiere lo supera con un colpo sotto e sigla il 2-0, un bel regalo per se stesso che non segnava in Champions da 7 anni esatti, l’ultimo gol risaliva infatti al 28 settembre 2004 durante un match al Bernabeu contro il Real Madrid, quando Cassano militava ancora nella Roma, anche in quell’occasione fu il gol del 2-0, risultato poi ribaltato dai blancos; ma un bel regalo anche per il compleanno del presidente rossonero Berlusconi, quella di Fantantonio è infatti la rete numero 2000 dell’era berlusconiana del Milan. Il match di fatto si chiude qui, il Milan amministra la partita e il Plzen cerca invano di accorciare le distanze, ma il risultato non cambia, a San Siro si chiude sul 2-0. Tre punti importanti per la squadra di Allegri che si mantiene in testa al girone a pari punti del Barça corsaro in Bielorussia a casa del Bate Borisov.
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Milan-Viktoria Plzen, probabili formazioni. Allegri ritrova Ibra
Archiviate le belle prestazioni di Napoli e Inter nella giornata di ieri, adesso tocca al Milan rispondere presente e portare a nove i punti complessivi dell’armata del bel paese nella competizione europea più importante, il compito non dovrebbe essere dei più difficili contro una squadra di modeste qualità tecniche come la squadra ceca. Il tecnico Allegri avrà nuovamente a disposizione una pedina importante come Ibrahimovic, lo svedese rientra dopo quasi 3 settimane di stop e si piazzerà al centro dell’attacco affiancato da Cassano. Vista la grossa emergenza nel reparto offensivo che ha colpito i rossoneri il recupero dell’attaccante svedese è fondamentale anche in vista del big match di domenica sera con la Juventus a Torino. Detto dell’attacco la formazione dei Campioni d’Italia sarà quella tipo, con Abbiati tra i pali, Abate e Zambrotta sulle fasce laterali, mentre Nesta e Thiago Silva completeranno il pacchetto difensivo. In mediana sul vertice basso del rombo agirà il solito Van Bommel, pedina fondamentale ormai dello scacchiere milanista, affiancato da Nocerino e Seedorf protagonista quest’ultimo dello scorso turno di campionato, rientra invece dal primo minuto l’ex Liverpool Aquilani, che agirà alle spalle del duo d’attacco in una posizione a lui non del tutto congeniale, ma nella quale ha mostrato di poter combinare qualcosa di buono. Convocato, vista l’emergenza in attacco, anche il figlio d’arte Simone Andrea Ganz. Con Inzaghi ed El Shaarawy fuori dalla lista Champions League e l’infortunio di Alexandre Pato, Allegri ha deciso di chiamare il talento della Primavera e di concedergli una chance. Milan (4-3-1-2): Abbiati; Abate, Nesta, Thiago Silva, Zambrotta; Nocerino, Van Bommel, Seedorf; Aquilani; Cassano, Ibrahimovic. A disp: Amelia, Taiwo, Bonera, Yepes, Antonini, Emanuelson, Ganz In casa ceca ovviamente l’emozione è tanta, ma si sa che molto spesso le partite come queste caricano di maggiori motivazioni i giocatori non abituati a certi palcoscenici. L’allenatore Vrba avrà a disposizione migliore e cercherà con un copertissimo 4-5-1 di bloccare gli attacchi dei padroni di casa, schierando in porta Cech,omonimo del più famoso portiere del Chelsea, una linea difensiva a quattro con Rajtoral e Limbersky sugli esterni e Cisovsky e Bystron coppia centrale. Come detto centrocampo folto con cinque uomini Jiracek e Horvath schierati a protezione della difesa, Petrzela e Pilar esterni alti ad accompagnare la manovra d’attacco e Kolar a fare da collegamento tra il centrocampo e l’attacco, dove agirà l’unica punta Bakos. Viktoria Plzen (4-5-1): Cech; Rajtoral, Cisovsky, Bystron, Limbersky; Jiracek, Horvath; Petrzela, Kolar, Pilar; Bakos. A disp: Pavlik, Reznik, Sevinsky, Fillo, Darida, Duris, Hora
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Ibra dalla panchina, contro il Viktoria Plzen gioca il Ganz Jr
E’ vigilia di Champions League in casa rossonera e oggi Massimiliano Allegri sarà costretto a rifar la conta degli indisponibili dovendo oltretutto gestire un gruppo affaticato dai moltissimi impegni ravvicinati di questo inizio di stagione. L’infermeria inizia a svuotarsi con Ibra, Ambrosini e Boateng quasi sicuramente arruolabili per la Juventus nel big match di domenica prossima ma con il solo svedese a nutrire qualche possibilità di giocare contro il Viktoria Plzen domani sera a San Siro. Il guio muscolare di Ibrahimovic è totalmente superato tanto che da oramai due giorni l’attaccante è tornato ad allenarsi in gruppo, in casa Milan però non si vuol rischiare vista la delicatezza dell’infortunio e il serio pericolo che ci possano esser ricadute. Da quanto trapela in casa rossonera Ibra dovrebbe partire dalla panchina pronto ad entrare a gara in corso se Cassano e compagni non riusciranno a superare il muro della difesa ceca. Rispetto alla gara vittoriosa contro il Cesena dovrebbero invece esserci tre cambi con Nesta che riprenderà il suo posto al centro della difesa con Thiago Silva, Zambrotta sostituirà l’ancora incerto Taiwo, mentre a centrocampo Aquilani dovrebbe esser preferito ad Emanuelson come traquartista. Il mistero è l’attacco dove l’unico a disposizione resta Cassano, per dar profondità alla squadra prende quota l’utilizzo di Simone Andrea Ganz figlio d’arte e fiore all’occhiello della Primavera rossonera.
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Napoli-Milan: probabili formazioni. Lavezzi ce la fa
Serata di gran gala al San Paolo di Napoli, stasera andrà in scena, infatti, il big match fra la squadra di casa e i campioni d’Italia del Milan. Le due squadre reduci da due ottimi pareggi in Champions si affronteranno in uno stadio tutto esaurito e che sarà una bolgia, gli uomini di Mazzarri cercheranno di bloccare gli attacchi dei rossoneri con il solito modulo a 3 dietro, formato da Aronica, Campagnaro e capitan Cannavaro, in mezzo al campo data per scontata la presenza di Dossena e Maggio sugli esterni e di Inler nella zona centrale, il ballottaggio fra Dzemaili e Gargano si è risolto a favore di quest’ultimo, che garantisce alla squadra partenopea una maggiore copertura in fase di non possesso palla. In attacco l’incerto Lavezzi è stato recuperato e sarà regolarmente in campo a fianco di Hamsik e dietro le spalle del matador Cavani. Napoli (3-4-2-1): De Sanctis; Campagnaro, Cannavaro, Aronica; Maggio, Inler, Gargano, Dossena; Hamsik, Lavezzi; Cavani. A disp.: Rosati, Fernandez, Zuniga, Santana, Pandev, Dzemaili, Mascara. In casa Milan il tecnico Massimiliano Allegri dovrà fare a meno di molti pezzi da novanta, primi fra tutti Ambrosini, Boateng ed Ibrahimovic. Il modulo dei rossoneri sarà verosimilmente lo stesso un 4-3-1-2 visto da un anno a questa parte, quindi con Abbiati in porta, Abate e a sorpresa Bonera, che costringe Taiwo alla panchina, sugli esterni bassi e la coppia centrale delle meraviglie Nesta-Thiago Silva a completare il reparto. Sulla mediana Nocerino sostituirà Gattuso e Aquilani prenderà il posto di K.P. Boateng, con Van Bommel in mezzo e il conseguente spostamento di Seedorf quale vertice alto del rombo di centrocampo milanista. In attacco scelte obbligate per il tecnico livornese con Cassano e far coppia con il carichissimo Pato, che vorrà ripetere di certo la splendida prestazione del Camp Nou. Milan (4-3-1-2): Abbiati; Abate, Nesta,Thiago Silva, Bonera; Nocerino, Van Bommel, Seedorf; Aquilani; Pato, Cassano. A disp.: Amelia, Antonini, Yepes, Taiwo, Valoti, Emanuelson, El Shaarawy.