Tag: zlatan ibrahimovic

  • Fabio Capello “Lo scudetto 2006? E’ mio”

    Fabio Capello “Lo scudetto 2006? E’ mio”

    Per aumentare la qualità del nostro campionato le nostre società dovrebbero sposare un progetto a lungo termine fatto di obiettivi, tappe e scelte oculate ma sopratutto dovrebbero riuscire a riportare nel nostro paese i nostri migliori tecnici aumentando di fatto la difficoltà e la spettacolarità del nostro campionato. Vi immaginate se al fianco degli emergenti Allegri e Mazzarri ci fossero quella vecchia volpe di Fabio Capello, Carlo Ancelotti, Luciano Spalletti e perchè no anche Giovanni Trapattoni e il nostro mister campione del Mondo Marcello Lippi.

    Fabio Capello |©GLYN KIRK/Getty Images

    Le squadre ovviamente le fanno più gli organici che gli allenatori ma è facilmente dimostrabile che con loro in panchina il tasso di spettacolarità e di imprevedibilità al nostro campionato aumenterebbe a dismisura. Ieri don Fabio Capello, soprannominato cosi proprio per il carisma e la tranquillità che riusciva a dar al gruppo, ha concesso una bella intervista a Carlo Pellegatti per Sportmediaset sviscerando argomenti attuali e passati del calcio italiano.

    Ovviamente non poteva mancare la domanda su Calciopoli e sullo scudetto del 2006 scippato dalla giustizia sportiva alla sua Juventus dopo una entusiasmante cavalcata. Fabio Capello come al solito senza peli sulla lingua e con il sorriso di chi sa già di scatenare un nuovo tormentone risponde sornione “Sono stati fatti dei gravi errori quando è stato dato lo scudetto all’Inter. Si sono dichiarati tutti incompetenti e quindi io, che mi ritengo competente, dico che quello scudetto l’ho vinto sul campo.” Dichiarazione che aumenta ancor di più la curiosità e l’interesse sull’ordine del giorno del “tavolo della pace” organizzato dal presidente del Coni Gianni Petrucci.

    Dallo Scudetto del 2006 al campionato attuale Capello risponde alle domande di Pellegatti osannando il grande lavoro di Ibrahimovic convinto ai tempi della Juve a giocare più vicino all’area di rigore grazie ad un video con di Van Basten “Quando l’ho conosciuto gli ho fatto vedere i movimenti di Van Basten e lui si è applicato alla grande per imitarlo”.

    L’intervista continua con le domande sulle Juve attuale che convince Capello per spirito di gruppo e unità d’intenti e che alla lunga può esser la rivale del Milan nella corsa al titolo. Il ct dell’Inghilterra elogia il Napoli definendola oramai una grande del nostro calcio ma discontinua in campionato “solo” per la presenza in Champions League. Elogio anche per l’amico Reja e la sua Lazio mentre una piccola stoccatina a Luis Enrique “cerca di copiare molto il Barcellona”.

    Capello critica pure la decisione di render pubblica la lite Osvaldo Lamela che potrebbe incrinare il rapporto tra Luis Enrique e il mondo giallorosso fino ad ora maturo e capace di sopportare risultati altalenanti e qualche dubbia scelta di gestione del gruppo. La grande domanda che da tempo però vorrei fare al grande Fabio Capello è come fa a gestire il lavoro e l’amicizia con Franco Baldini noto per esser il più grande accusatore del sistema Moggi, ma forse a questo non avremo mai risposta.

    IL VIDEO DI UNA PARTE DELL’INTERVISTA DI FABIO CAPELLO

  • Milan Chievo 4-0 le pagelle, Ibra fa cento Thiago Silva capitano

    Milan Chievo 4-0 le pagelle, Ibra fa cento Thiago Silva capitano

    E’ davvero difficile dar dei voti alla partita Milan Chievo conclusasi sul 4 a 0 in favore di Ibra e compagni e mai in discussione per tutto l’arco del match. Il divario tra le due squadre è reso ancora più evidente dalla mancanza di cattiveria agonistica dell’undici di Di Carlo sorpresa sin dall’avvio dal pressing asfissiante e continuo dei rossoneri. Milan Chievo sarà ricordata per due aspetti importanti per i guinness quali il cento e il centounesimo gol di Ibra in Italia e il gol Thiago Silva con la fascia di capitano al braccio. Il brasiliano diventerà nel giro di qualche stagione il capitano della squadra raccogliendo l’eredità in termini di carisma e affidamento dei grandi Baresi e Maldini.

    Ibra e Thiago Silva protagonisti di Milan Chievo | ©Claudio Villa/Getty Images

    Milan Chievo le pagelle

    Amelia: 6 Un solo intervento su Pellissier per il resto vive una giornata tranquilla.

    Abate: 6,5 LO stato di forma è eccezionale copre tutta la fascia con grande impegno e dinamismo.

    Thiago Silva: 7 La sua presenza è forse più importante di quella di Ibra, perfetto ed elegante in difesa segna il suo primo gol con la fascia da capitano al braccio.

    Yepes: 6 Non è un test attendibile ma sembra stia tornando sui rendimenti della scorsa stagione.

    Antonini: 5,5 Ci mette tanto impegno ma come spesso gli accade è troppo precipitoso.

    Van Bommel: 6,5 Se i ritmi sono bassi la sua presenza diventa determinante

    Aquilani: 6,5 Tanta corsa e tanta qualità. FInisce la partita con un assist, un quasi gol e tanti km macinati.

    Nocerino: 6 La partita è cosi semplice che non serve affatto la sua grinta

    Boateng: 6 Non in vena di grandi imprese questa sera

    Ibrahimovic: 7,5 Due gol un assist e tantissime giocate d’alta scuola è in un momento psicofisico straordinario.

    Pato: 6 Ancora distante dalla forma migliore dimsotra di aver una straordinaria confidenza con il gol.

    Emanuelson, Robinho ed El Shaarawy sv

    Pagelle Chievo
    Sorrentino: 6 Tenta di opporsi allo strapotere rossonero ma è lasciato da solo a difendere il fortino.

    Frey: 5,5 Quando dalle sue parti capita Ibrahimovic soffre parecchio se la cava anche se con tante difficoltà con Antonini e Nocerino.

    Cesar e Mandelli 5 Primo tempo disastroso per entrambi lontani dall’uomo non riescono mai a contrastare gli attacchi rossoneri.

    Jokic: 5 Perde il confronto con Abate mai propositivo e sempre in affanno.

    Rigoni: 5Manca della solita grinta e qualità. regala una giornata di gloria a Van Bommel.

    Luciano: 4 Due dei quattro gol rossoneri nascono da suoi errori. Di Carlo forse gli chiede troppo schierandolo a interno di un centrocampo a tre.

    Bradley: 6 E’ l’unico a farsi apprezzare per impegno e dinamismo.

    Sammarco: 4,5 Dovrebbe esser l’elemento di fastidio per il gioco rossonero in realtà vive una partita in ombra.

    Pellissier: 6 Quando la palla transita dai suoi piedi il Chievo crea qualcosina di buono.

    Thereau: 5,5 Il ragazzo ha qualità ma vive ancora lunghissime pause.

    Acerbi: 5 Vacek sv

    Milan Chievo video highlights Youtube

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  • Milan Chievo senza storia, Ibra avvisa la Juve

    Milan Chievo senza storia, Ibra avvisa la Juve

    Si rivela poco più di un allenamento il posticipo di serie A della 13 giornata, Milan Chievo è stata una partita senza storia con il risultato mai in discussione grazie ad un sontuoso primo tempo dell’undici di Allegri ma anche una serata decisamente no per l’undici di Di Carlo. Al Milan serviva una vittoria per continuare a mantenere la Juve in scia ma anche per riprendere la marcia interrotta con il pari contro la Fiorentina al Franchi e la sconfitta a San Siro contro il Barcellona.

    Il balletto di Thiago e Pato | ©Getty Images

    Milan Chievo, la partita

    Allegri conferma le indiscrezioni della partita dando fiducia a Yepes al centro della difesa al posto dell’acciaccato Nesta e in avanti a Pato al fianco di Ibrahimovic. A sorpresa invece in mediana c’è la conferma di Van Bommel a discapito di Ambrosini. Di Carlo schiera il Chievo con un 4-3-1-2 con Sammarco a sostegno di Pellissier e Thereau e Luciano tra i tre di centrocampo. Sin dall’avvio la partita si dimostra entusiasmante e con il Milan cattivo al punto giusto per far sua l’intera posta. Dopo appena 40 secondi Ibra becca la traversa con un bel lob dalla distanza, i rossoneri pressano e Van Bommel amministra il centrocampo facendo intravedere finalmente la qualità della scorsa stagione. Il vantaggio arriva all’8′ dai piedi sapienti di capitan Thiago Silva bravo a piazzare dal limite dell’area un assist di Ibrahimovic. Il Milan non molla l’osso ma concede l’unica palla gol a Pellissier sugli sviluppi di un calcio di punizione, Amelia però è reattivo e salva. Il Milan gioca sul velluto e trova il raddoppio con un bel pallonetto di Ibrahimovic, partita virtualmente chiusa e il rossoneri che continuano a divertirsi. Pato fino al momento in ombra si fa trovare pronto in area di rigore ribadendo in rete una deviazione di Luciano su un bel tiro di Aquilani e pochi minuti dopo costringe lo stesso giocatore al fallo da rigore. Ibra dal dischetto non sbaglia per il poker all’intervallo. La ripresa è a ritmi più blandi con il Milan che si limita ad un corale possesso palla regalando la standing ovation a Boateng prima ed Ibra e Pato più tardi.

    Milan Chievo, curiosità e risposta alla Juve

    Il Milan lancia un messaggio di forza alla Juventus che dopo la vittoria sulla Lazio si è candidata prepotentemente a far il ruolo della lepre, Ibra segna il gol 100 e 101 in serie A mentre Pellissier dovrà rimandare il suo traguardo alla prossima partita. Buone le prove di Yepes e Van Bommel in questa parte di campionato spesso sotto la sufficienza, bene anche Abate e Aquilani che continua a impressionare per quantità oltre che per la solita qualità.

  • Milan Barcellona Ibra vs Messi. Gioca Robinho, ultime da San Siro

    Milan Barcellona Ibra vs Messi. Gioca Robinho, ultime da San Siro

    Sale l’attesa per il big match Milan Barcellona in programma questa sera a San Siro e valevole per il primato nel girone di Champions League. I rossoneri all’andata ottennero un miracoloso pareggio soffrendo però troppo il gioco dei catalani e dando un’immagine di impotenza nei loro confronti. La squadra però rispetto a quel match è cresciuta vistosamente e sopratutto ha recuperato Zlatan Ibrahimovic l’uomo che può e deve far compiere il salto di qualità all’undici di Allegri in Champions.

    Milan Barcellona è la notte di Ibra

    Milan Barcellona sarà infatti la partita di Ibrahimovic per una sorta di rivincita con chi l’ha messo in discussione “Guardiola” e chi praticamente l’ha costretto a giocare fuori ruolo “Messi”. Il match di questa sera è ovviamente più importante per i rossoneri che con una vittoria conquisterebbero il primo posto del girone aumentando sopratutto l’autostima e la consapevolezza di potersela giocare fino alla fine contro chiunque.

    Messi e Ibra stasera avversari in Milan Barcellona |©JOSEP LAGO/AFP/Getty Images

    Milan Barcellona Le probabili formazioni

    Allegri non ha sciolto alla stampa gli ultimi dubbi ma le indiscrezioni vogliono che a vincere i tre ballottaggi siano Zambrotta su Antonini in difesa, Seedorf su Nocerino a centrocampo ma sopratutto quello tra i partner di Ibra vinto da Robinho su Pato. Il Milan dunque dovrebbe scender in campo con Abbiati in porta, Nesta e Thiago Silva centrali, Abate e Zambrotta esterni difensivi. Centrocampo a rombo con Van Bommel nel vertice basso e Boateng al vertice opposto. Ai fianchi capitan Seedorf e Aquilani.

    Milan (4-3-1-2): Abbiati; Abate, Nesta, Thiago Silva, Zambrotta; Aquilani, Van Bommel, Seedorf; Boateng; Ibrahimovic, Robinho. A disposizione: Amelia, Antonini, Bonera, Emanuelson, Ambrosini, Nocerino, Pato. Allenatore: Allegri.

    Il Barcellona senza Dani Alves, Iniesta e Sanchez si dovrebbe schierare invece con il consueto 4-3-3. Capitan Puyol sarà chiamato a sostituire il brasiliano sull’out destro mentre Mascherano tornerà a giocare da difensore centrale con Piqué al fianco. La difesa sarà completata da Abidal che rumors di mercato vogliono in orbita Milan. Centrocampo con Busquets e Keita ai lati di Xavi in attacco con Messi dovrebbero esserci Villa e Fabregas con Pedro in panchina.

    Barcellona (4-3-3): Valdes; Puyol, Piquè, Mascherano, Abidal; Xavi, Busquets, Keita, Fabregas; Messi, Villa. A disposizione: Pinto, Fontas, Maxwell, Thiago, Sanchez, Cuenca, Pedro. Allenatore: Guardiola.

    Arbitro: Stark (Germania).

    Milan Barcellona analisi tattica

    Allegri prova a giocarsi la partita sul piano del palleggio tenendo in caldo la carta Pato per il finale di partita o in caso di necessità. La scelta Robinho infatti è dovuta alla volontà di far volume a centrocampo affidandosi al palleggio di Seedorf e Aquilani, alle sponde di Ibra e quindi alla dinamicità e agli inserimenti di Boateng e Robinho. Nel Barcellona l’assenza di Alves snatura un pò la natura del gioco più orientato questa volta verticalmente che alla copertura totale del rettagolo verde di gioco.

  • Verso Milan Barcellona i dubbi di Allegri, la notte di Ibra

    Verso Milan Barcellona i dubbi di Allegri, la notte di Ibra

    Domani sera San Siro vivrà una delle sue tanti notti di gala, Milan Barcellona è un incontro ricco di fascino di corsi e ricorsi storici, di due epoche contrapposte che hanno in qualche modo stravolto la concezione del calcio ponendosi da punto di riferimento. Il confronto tra il Milan di Sacchi e il Barcellona di Guardiola è adesso più che mai attuale e opinionisti e tifosi cercano i giusti termini di paragone per confrontare due dream team.

    Adesso però Milan Barcellona vale più per i rossoneri che per i catalani all’apice del loro successo e con in squadra il giocatore più forte al Mondo. Affrontarli dirà ad Allegri se davvero questo Milan è già capace di imprese, se dopo aver dominato lo scorso campionato, quest’anno può aspirare alla vittoria della Champions League. La vittoria infatti oltre ad aumentare la coesione e le certezze del gruppo rossonero, ancora più entusiasta dopo il ritorno a Milanello di Cassano, dà un sostanziale vantaggio al Milan che arrivando ai sorteggi per gli ottavi da prima classificata ha la possibilità di evitare trappole come successo nella passata stagione potendo oltretutto disputare la gara di ritorno davanti ai propri tifosi.

    Allegri e Seedorf intervista pre Milan-Barcellona | ©OLIVIER MORIN/AFP/Getty Images

    La gara di domani dunque dovrà dimostrare che non c’è più quella differenza evidenziata nella gara d’andata dove il pari è stato quasi un miracolo e quindi toccherà al centrocampo rossonero non solo limitare il possesso palla catalano ma cercare anche di imporre il proprio gioco. Inutile dire che sarà la sera di Ibrahimovic fuori causa all’andata ma chiamato domani sera ad una prova da protagonista per sconfessare chi al Barcellona non ha creduto nelle sue qualità ma anche tutti quelli che lo considerano non efficace in Champions League.

    Per Allegri servirà la notte per sciogliere gli ultimi dubbi, stando alle indiscrezioni uno per reparto, in difesa è ballottaggio tra Zambrotta e Antonini. A centrocampo tutto dipenderà dalle condizioni di Seedorf con l’olandese in campo uno tra Nocerino e Aquilani andrà in panchina insieme ad Ambrosini. Sarà titolare Boateng mentre in attacco Pato sembra in vantaggio su Robinho come partner di Ibra. Milan Barcellona è una partita che tutti vorrebbero giocare ha detto Allegri in conferenza stampa, i tifosi sognano “solo” di vincerla.

  • Gol più bello, Premio Puskas 2011 in corsa Ibra e Stankovic

    Gol più bello, Premio Puskas 2011 in corsa Ibra e Stankovic

    La Fifa ha reso noto i 10 nomi che concorreranno alla vittoria del Premio Puskas 2011. Il premio dedicato al fortissimo giocatore ungherese premia il gol più bello dell’anno in qualsiasi competizione mettendo in concorrenza i campionati di tutto il mondo.

    La prima edizione, due stagioni fa fu vinta da Cristiano Ronaldo, mentre nella scorsa edizione a trionfare fu il turco Hamit Altintop. Quest’anno in corsa per il premio oltre al solito Leo Messi vicino anche al terzo Pallone d’Oro consecutivo ci saranno la stellina del Santos e candidato a contrastare lo strapotere di Messi Neymar. La stella del Manchester United Rooney e poi Lisandro Lopez, i messicani Giovani Dos Santos e Julio Gomez, Bejamin de Ceulaer.

    Hamit Altintop ricece il Premio Puskas 2010 ©Fabrice Coffrini/Getty Images

     

    A rappresentare l’Italia nella corsa al Premio Puskas 2011 ci saranno Zlatan Ibrahimovic che si è guadagnato un posto nella top ten con il gol al Lecce nella scorsa stagione, e Dejan Stankovic per il gran gol al volo di destro nella disfatta nerazzurra contro lo Schalke 04 della scorsa stagione.

    Curiosità. Nella top ten del Premio Puskas 2011 figura anche una donna la statunitense Heather O’Reilly. Il vincitore sarà scelto dai tifosi esprimendo il proprio voto sul sito della Fifa fino al prossimo 5 dicembre, mentre la premiazione avverrà il 9 gennaio 2012.

    Premio Puskas 2011. I 10 candidati
    Benjamin De Ceulaer, Giovani dos Santos, Julio Gómez, Zlatan Ibrahimović, Lisandro López, Lionel Messi, Neymar, Heather O’Reilly, Wayne Rooney e Dejan Stanković

    I 10 gol più belli in corsa per Puskas 2011 (video youtube)

    1.  Benjamin De Ceulaer (Belgio)
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    2.  Giovani dos Santos (Messico)
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    3.  Julio Gómez (Messico)
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    4.  Zlatan Ibrahimović (Svezia/Milan)
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    5.  Lisandro López (Argentina)
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    6.  Lionel Messi (Argentina)
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    7.  Neymar (Brasile)
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    8.  Heather O’Reilly (USA)
    9. Wayne Rooney (Inghilterra)
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    10. Dejan Stanković (Inter/Serbia)
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    Vota il Premio Puskas 2011

    Qual è il gol più bello del 2011?

    • Dejan Stanković (Inter/Serbia) (47%, 64 Voti)
    • Wayne Rooney (Inghilterra) (20%, 28 Voti)
    • Zlatan Ibrahimović (Svezia/Milan) (13%, 18 Voti)
    • Lionel Messi (Argentina) (9%, 12 Voti)
    • Neymar (Brasile) (7%, 10 Voti)
    • Giovani dos Santos (Messico) (3%, 4 Voti)
    • Heather O’Reilly (USA) (1%, 1 Voti)
    • Lisandro López (Argentina) (0%, 0 Voti)
    • Julio Gómez (Messico) (0%, 0 Voti)
    • Benjamin De Ceulaer (Belgio) (0%, 0 Voti)

    Totale Votanti: 137

  • Milan, la biografia di Ibra consiglia la “redenzione”

    Milan, la biografia di Ibra consiglia la “redenzione”

    Sistemato positivamente il caso Cassano il Milan inizia a preparare al meglio il terzo step di questa stagione, forse quello più importante, per alla arrivare alla sosta natalizia in testa alla classifica o eventualmente nelle posizioni di vertice. Il ruolino in Champions fino al momento è stato quasi perfetto e pur con la concreta possibilità di finire seconda alle spalle della corazzata Barcellona, il passaggio del turno è ormai cosa fatta.

    Adriano Galliani | © Getty Images
    Mentre la stampa inizia a martellare l’ambiente con i papabili sostituti di FantAntonio, Galliani è costretto a risolvere nuove questioni interne allo spogliatoio a cominciare dal caso Boateng. Il centrocampista ghanese in tutte le sue precedenti esperienze non era riuscito ad imporsi totalmente più che per problemi tecnici quanto per quelli caratteriali, al Milan, come spesso capita, il suo comportamento è stato per lungo tempo immacolato ma comunque controllabile, in questo avvio di stagione invece tra infortuni, partite esaltanti e reazioni a dir poco nervoso spesso i rossoneri si trovano in imbarazzo. Boateng nella gara contro la Roma ha rimediato la seconda squalifica stagionale, questa volta addirittura dopo esser stato sostituito, riempendo di epiteti irripetibili il guardalinee reo di avergli assegnato una rimessa contro. La tesi del giocatore e in un primo momento anche del Milan volevano che il Boa si beccasse con un giocatore della Roma, in realtà come era evidente dalle telecamere e adesso confermato anche dello stesso Galliani l’arbitro ha fatto bene ad espellerlo. Nel cambio di opionione da parte di Galliani ci saranno sicuramente la riproposizione delle immagini da posizione migliore ma anche le “scorbutiche” dichiarazioni di Ibrahimovic che nell’ormai famosissima autobiografia ha svelato anche qualche particolare piccante della sua condotta in rossonero. Lo svedese infatti svelerà, venerdi arriva in edicola in Italia, che i famosi insulti al guardalinee nella partita tra Milan e Fiorentina della scorsa stagione erano reali e non “imprecazioni verso se stesso” come gli aveva consigliato di dire la società. Ragionevolmente Galliani ha deciso di desistere comunicando però a tutti i giocatori un nuovo e ancor più rigido codice comportamentale annunciando sanzioni per ogni atteggiamento irriguardoso che priverà il Milan dalla possibilità di aver la rosa al completo. L’ad, però, galvanizzato dalle 5 vittorie consecutive ha annunciato anche un premio per tutto l’organico per far capire che la società ha apprezzato lo sforzo emotivo e caratteriale per rimetter a posto il campionato nonostante le tante assenze in organico.

  • Io Ibra: i clan dell’Inter, Calciopoli e il pianto di Moggi

    Io Ibra: i clan dell’Inter, Calciopoli e il pianto di Moggi

    Uscirà venerdi in Italia la autobiografia di Zlatan Ibrahimovic e vista l’ondata di curiosità e indiscrezioni crediamo che resterà poco nelle librerie. Lo svedese non poteva esser banale nel racconto di se stesso svelando ai suoi fan tanti aneddoti interessanti del suo passato con le maglie di Juventus e Inter. Proprio sulle eterne rivali si concentrano i nuovi particolari delle pagine scritte da Ibra dopo che nei giorni scorsi erano arrivate quelle su Guardiola e il Barcellona e ieri quelle sul Milan. Lo svedese racconta il suo arrivo in bianconero e il primo incontro con Moggi avvenuto a Montecarlo durante il Gran Premio, Ibra era accompagnato da Raiola definito “Mino non si può definire un grande atleta. È un ciccione. Luciano Moggi, in un completo elegantissimo, era alle prese con un grosso sigaro; si capiva subito che era un individuo di potere”.

    Ibrahimovic e Cassano | ©Valerio Pennicino/Getty Images
    Calciopoli “Erano balle, almeno per la gran parte. Arbitri che ci favorivano? Ma andiamo! Avevamo lottato duramente, là in campo. Avevamo rischiato le nostre gambe, e senza avere nessun aiuto dagli arbitri, queste sono cazzate” Il pianto di Moggi La Juventus volava verso la conquista del secondo scudetto e Ibrahimovic era oramai diventato una certezza del campionato italiano e il fiore all’occhiello del dream team di Fabio Capello. La dirigenza indì una riunione con i giocatori nel corso della quale Moggi scoppiò in lacrime “Vidi Luciano Moggi cominciare a piangere davanti a noi durante lo scandalo di Calciopoli. Il mondo si era rovesciato. Noi stavamo portando a casa il secondo scudetto consecutivo e ci hanno tirato nel fango. Gli arbitri non ci favorivano, eravamo semplicemente i migliori e ci dovevano affondare, ecco la verita”. Il periodo all’Inter. La principale conseguenza del Processo a Calciopoli fu il suo passaggio all’Inter. Lo svedese sin dal suo arrivo intuì qualche problema di troppo nello spogliatoio spaccato tra i argentini, brasiliani e tutti gli altri. “La vera sfida era rompere quei cazzo di gruppetti. Li odiai fin dal primo giorno tutte le squadre rendono molto meglio quando fra i giocatori c’è coesione. All’Inter era l’opposto”. Ibra racconta che fu lui in persona a recarsi da Moratti per cercare una soluzione “Bisogna rompere questi dannati clan. Non possiamo vincere se lo spogliatoio non è unito”. L’ultima battuta su Cassano a dimostrazione dell’affiatamento tra i due anche fuori dal rettangolo verde “Cassano ha un po’ la fama del bad boy come me. Ma ha una meravigliosa qualità nel suo gioco. Mi piace davvero, e con lui siamo diventati una squadra ancora migliore”.

  • Autobiografia Ibra, altri particolari “Il Milan mi chiese di mentire”

    Autobiografia Ibra, altri particolari “Il Milan mi chiese di mentire”

    Dal clamore delle indiscrezioni l’autobiografia di Zlatan Ibrahimovic rischia di diventare un best seller, pubblicato in anteprima, dal maggior quotidiano svedese, nel primo capitolo il campione ha svelato particolari “scottanti” del suo anno al Barcellona rivelando un rapporto non del tutto idilliaco con Pep Guardiola ma anche, forse, la soggezione nei confronti di Lionel Messi. Da quelle pagine si era intuito la difficoltà nell’esprimersi al meglio con la maglia blaugrana mentre adesso al Milan si sentiva “a casa”. Dopo le nuove indiscrezioni però anche in casa rossonera qualche piccolo imbarazzo inizierà ad esserci, questa mattina infatti, Expressen, un altro quotidiano svedese, ha svelato particolari sulla famosa lite tra Ibra e lo Onyewu nella scorsa stagione cosi come gli insulti rifilati al guardalinee Nicoletti durante il match tra i rossoneri e la Fiorentina.

    Zlatan Ibrahimovic | ©Filippo Monteforte/Getty Images
    La famosa lite tra lo svedese e l’americano avvenuta nella settimana precendete all’impegno con il Palermo al Barbera ridimensionata subito dal Milan in realtà pare che ebbe una nuova appendice “In quella rissa con Onyewu mi sono rotto una costola ma non abbiamo detto niente. Ci siamo quasi ammazzati”. Sarà vero? L’altra rivelazione è più facile da credere e riguarda gli insulti al guardalinee nel corso della partita contro la Fiorentina che costarono ad Ibra la squalifica per tre giornate. La tesi ufficiale, confermata anche alle tv dal giocatore, diceva di una imprecazione indirizzata a se stesso per non esser riuscito a tener palla in realtà, gli insulti erano proprio riferiti all’assistente e fu il Milan a cercar l’escamotage per cercar di ridurre l’entità della squalifica “Il club mi chiese di dire una bugia”. Queste nuove rivelazioni confermano ancora una volta la forza caratteriale dello svedese ma anche l’incampacità a placare il suo ego a favore del gruppo, scommettiamo che presto ne arriveranno delle nuove?

  • Fanta Ibra, le pagelle di Milan-Catania

    Fanta Ibra, le pagelle di Milan-Catania

    Il Milan torna a volare e nella partita di ieri contro il Catania ha per la prima volta della stagione impressionato anche dal punto di vista della manovra riuscendo oltretutto a tener la porta di Abbiati immacolata almeno per una domenica. Buona la prova complessiva dei rosseneri trascinati da un Ibra ispiratissimo e da un ritrovato Ibrahimovic. Il Catnia meno aggressivo del solito ha peccato nella tenuta difensiva ma ha ancora una volta impressionato per qualità di palleggio e pericolosità dei suoi avanti. Valutiamo adesso la partita con l’ausilio delle pagelle.

    Zlatan Ibrahimovic | © Claudio Villa/Getty Images
    Abbiati: 6,5 Sta tornando quello della scorsa stagione. Pochi gli interventi, ma tutti decisivi. Abate: 6,5 Ha finalmente conquistato la nazionale. E’ indispensabile per il Milan quanto Ibra. Ambrosini: 6 Il capitano sta ritrovando forma e ritmo partita. Andujar gli nega la gioia del gol. Aquilani: 7 Le sue qualità non sono mai state in discussione impressiona per dinamicità e corsa, non era mister x ma può diventarlo. Robinho: 7,5 Le assenze in attacco gli danno una grossa mano per trovare continuità segna un gran gol ed è prezioso sempre per la grande corsa. Ibrahimovic: 8 E’ sempre meno attaccante e più giocatore universale. Segna e dispensa assist con una disarmante facilità. Andujar: 6 Quattro gol sul groppone sono tanti lui però compie almeno due interventi importanti su Ambrosini e Seedorf. Lanzafame: 4 Montella gli chiede forse troppo facendogli fare il difensore aggiunto in fase di non possesso. Bergessio: 6,5 QUesta volta non ha segnato ma è comunque positiva la sua prova. Gomez: 6,5 Potrebbe entrare tra i papabili vice Cassano. Fantasia, corsa e sacrificio lo faranno diventare un big. IL TABELLINO MILAN-CATANIA 4-0 7′ rig. Ibrahimovic, 24′ Robinho, 24′ st aut. Lodi, 27′ st Zambrotta Milan (4-3-1-2): Abbiati 6,5; Abate 6,5, Bonera 5,5 (1′ st Yepes 6,5), Thiago Silva 6, Zambrotta 6; Aquilani 7, Ambrosini 6, Seedorf 5,5 (34′ st Antonini sv); Emanuelson 6; Robinho 7,5 (34′ st Inzaghi 6), Ibrahimovic 8. A disp.: Amelia, Taiwo, Van Bommel, El Shaarawy. All.: Allegri 6 Catania (3-5-2): Andujar 6; Bellusci 4,5, Legrottaglie 5, Spolli 5; Lanzafame 4,5 (18′ st Maxi Lopez 5,5), Almiron 6, Lodi 5,5 (34′ st Delvecchio sv), Ricchiuti 5 (6′ st Barrientos 6), Marchese 6; Bergessio 6,5, Gomez 6,5. A disp.: Campagnolo, Potenza, Capuano, Catellani. All.: Montella 4 Arbitro: Gervasoni Ammoniti: Lanzafame, Legrottaglie, Barrientos (C), Ambrosini, Bonera, Abate, Ibrahimovic (M) Espulsi: –