Tag: zlatan ibrahimovic

  • Rude Ibrahimovic, Majstorovic salta l’Europeo. Video

    Rude Ibrahimovic, Majstorovic salta l’Europeo. Video

    Non è certo un momento fortunato per Zlatan Ibrahimovic ancora al centro delle polemiche per la manata ad Aronica nel corso di Milan Napoli. Ogni parola dello svedese, ogni suo gesto che sia in campo o fuori riesce sempre a riempire le prime pagine dei giornali. Questa mattina Ibra aveva fatto parlare di se con le sue dichiarazioni in conferenza stampa in merito al gol di Muntari non assegnato al Milan nel corso della partita con la Juve. Come se non bastasse il sovraccarico mediatico si è ampliato questo pomeriggio, quando è iniziato a circolare in rete un video dell’allenamento della Svezia in cui Zlatan Ibrahimovic suo malgrado ritornava ad esser protagonista dell’infortunio di Daniel Majstorovic.

    Il difensore svedese ha praticamente perso la possibilità di disputare il prossimo europeo avendo riportato la rottura dei legamenti dopo un fortuito scontro con Anders Svensson volato a terra dopo aver ricevuto una spallata da Ibrahimovic.

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  • Milan – Juventus 1-1, una notte per cuori forti

    Milan – Juventus 1-1, una notte per cuori forti

    E’ una notte come tutte le altre notti, è una notte con qualcosa di speciale… 25 febbraio 2012, Milan – Juventus, “la scala per il paradiso” come l’hanno definita, è “la notte dei desideri”, come direbbe Lorenzo Jovanotti. La notte dei desideri, dei sogni, delle ambizioni, dell’adrenalina per chi la vive da tifoso e per chi la gioca, per i campioni in campo e per gli allenatori in panchina.

    Una gara che poteva essere trampolino di lancio verso il sogno tricolore anche se c’è ancora molta strada da percorrere fino al termine del campionato: quest’anticipo di primavera favorisce l’atmosfera da grande sfida, da match decisivo.

    Era la notte dell’assenza di Zlatan Ibrahimovic, punto di riferimento dell’attacco rossonero, ma senza Ibra il Milan aveva già dimostrato di poter far bene con un attacco più imprevedibile e dinamico, senza punti fissi, che avrebbe potuto far male alla difesa bianconera, solida ma a volte troppo statica. Così è stato, infatti, con un ottimo Robinho ed un grande El Sharaawy, subentrato a Pato, e – di contro – un Bonucci in grande confusione, autore del passaggio sbagliato che ha favorito il gol di Nocerino (peraltro, anche deviato, ndr).

    Era la notte del ritorno (dopo la gara d’andata di Coppa Italia, ndr) di Andrea Pirlo a San Siro, nello stadio che lo ha venerato ed adorato per un decennio, applaudendo i suoi colpi di genio e le sue deliziose pennellate: la maglia bianconera, dopo solo una stagione, sembra gli stia molto bene indosso e per i tifosi bianconeri è stato colpo di fulmine. Andrea, però, nella notte milanese ha subìto le difficoltà della Juventus e non ha brillato particolarmente nel suo ex stadio.

    Era la notte della sfida, dalla panchina, fra due ex grandissimi protagonisti delle sfide del passato recente, Alessandro Del Piero e Filippo Inzaghi, prima compagni di squadra nella Juve di fine anni ’90, con un pizzico di rivalità all’interno dello spogliatoio, e poi avversari dopo il passaggio di SuperPippo in maglia rossonera, anche nella notte di Manchester, amara per i bianconeri e, di contro, dolcissima per i rossoneri, che conquistarono la Champions League 2003. Per loro c’era la speranza di giocare qualche scampolo di gara, sognando di mettere la firma – probabilmente l’ultima – su questa sfida tanto affascinante che conoscono alla perfezione: una speranza, però, resa vana dalle ragioni tattiche imposte dal match, con la necessità di recuperare lo svantaggio per la Juventus e di mantenere il gol di superiorità da parte del Milan.

    E’ una notte che rievoca tante altre notti con gli stessi colori in campo, ma con diversi protagonisti, dalle sfide epocali degli anni ’90, quando i due club dominavano in Italia ed in Europa guidati da Marcello Lippi e Fabio Capello, rendendo il campionato un vero e proprio duopolio, che lasciava poco spazio alla sorpresa ma che offriva grande spettacolo in campo, con campioni che hanno scritto pagine di storia del nostro calcio: Gianluca Vialli, Roberto Baggio (che giocò con entrambe le maglie), Paolo Maldini, Ciro Ferrara, Van Basten, Didier Deshamps, Boban; e poi, negli anni immediatamente successivi, Zizou Zidane, Shevchenko, Edgar Davids, Clarence Seedorf, Alex Del Piero, Pippo Inzaghi.

    Van Bommel e Pirlo | © Valerio Pennicino/Getty Images

    E’ stata la notte della sfida in panchina tra Antonio Conte e Massimiliano Allegri, diversi per carattere, stile, personalità e modo di condurre la squadra, il primo caratterizzato dalla proverbiale grinta con cui affrontava da giocatore ogni match e dall’assoluta concentrazione in ogni istante, maniacale nella cura dell’allenamento e della preparazione settimanale che conduce alla gara. Il secondo in apparenza più rilassato, più scanzonato nei modi di fare “scapigliati” e tipicamente “toscanacci”, ma che ha già dimostrato di poter condurre vittoriosamente un grande gruppo alla conquista di traguardi importanti, come lo scudetto dello scorso anno.

    Doveva essere uno scontro fra due diverse impostazioni di calcio, per tradizione e per vocazione, che si confrontano dialetticamente in campo, riflettendo anche le diverse personalità dei loro condottieri: il Milan estroso,  tutto “genio e sregolatezza”, in cui svettano due uomini simbolo come Prince Boateng ed Ibrahimovic, grandi assenti di questa sera, e la Juventus corsa e dinamicità, pressing e velocità, in cui i singoli trovano la loro massima espressione nella forza del collettivo e dei suoi indispensabili corridori, senza, però, rinunciare alla qualità di alcuni interpreti d’eccezione, di un altro pianeta, come Pirlo e Buffon. Il campo, però, ha mostrato un volto diverso del Milan, inedito finora, caratterizzato da grinta ed aggressività tipicamente bianconere: la foga agonistica dei rossoneri ha mandato in confusione per gran parte dell’incontro gli Juventini, sorpresi dall’atteggiamento degli avversari ed incapaci di reagire, almeno fino al pareggio di Matri, salvati soltanto dal grande orgoglio.

    Gli errori arbitrali hanno condizionato il match, almeno così pare, con il gol negato a Muntari che – secondo la versione rossonera – sarebbe più grave del fuorigioco (inesistente) fischiato a Matri: quel che è certo, però, che dallo scontro diretto la Juventus esce con la consapevolezza dello “scampato pericolo”, galvanizzata dall’imbattibilità preservata. Il Milan, da parte sua, ha mostrato una grinta eccezionale, inattesa, ed una superiorità sul piano del gioco, ma è stato palese il calo fisico nei minuti finali, di cui la Juventus è stata brava ad approfittare, mostrando una tenuta fisica eccellente ed un grande cuore.

    Peccato per il grande nervosismo in campo, con il pugno (da prova tv) sferrato da Mexes a Borriello, il fallaccio da espulsione di Vidal, e la mini rissa finale, all’imbocco del tunnel degli spogliatoi. E’ stata, dunque, una gara al cardiopalma, intensa e tesissima, per soli cuori forti: basti pensare che Adriano Galliani, a fine primo tempo ha lasciato San Siro per problemi di pressione.

    Il duello, dunque, continua: la gara ha lasciato importanti indicazioni per entrambi i club, dalle quali ripartire subito, nella speranza che la vis polemica non prenda il sopravvento sulle questioni di campo.

  • Milan – Juventus, la sfida scudetto senza Ibra e Boateng

    Milan – Juventus, la sfida scudetto senza Ibra e Boateng

    Il giorno della verità è arrivato, questa sera allo Stadio San Siro si giocherà una grossa fetta di questo campionato: Milan – Juve, ancora una volta, come ai vecchi tempi, si contenderanno il titolo in una sfida che vale la stagione.
    E’ in forma la Juve, che si trova dietro ai rivali ad una lunghezza ma con una partita in meno. In formissima il Milan che nonostante i problemi in infermeria è reduce da importanti risultati sia in campionato che in Champions League.

    I rossoneri dovranno fare a meno di Zlatan Ibrahimovic, che nella giornata di giovedì ha ricevuto il rifiuto da parte del giudice sportivo alla riduzione della pena per il buffetto ai danni di Aronica nella sfida contro il Napoli. Benchè la società di via Turati si sia affrettata a definire il verdetto come “un grave errore giuridico“, il tecnico Allegri non ha scuse e dovrà preparare al meglio l’attesa gara al vertice che nelle sfide precedenti ha sempre visto sorridere i bianconeri.

    Altro assente illustre nelle fila rossonere, oltre allo svedese, è Boateng alle prese ancora con problemi muscolari, a quello del ghanese si aggiungono i forfait di Maxi Lopez, Seedorf e Aquilani. Si scenderà in campo probabilmente con un 4-3-1-2 con Abbiati tra i pali, in difesa Thiago Silva sarà affiancato da Mexes, preferito a Nesta, con ai lati Antonini e Abate. A centrocampo si rivede dal primo minuto Van Bommel, Nocerino e Muntari con Emanuelson che darà supporto alla coppia d’attacco tutta verdeoro formata da Pato e Robinho.

    Zlatan Ibrahimovic | © GIUSEPPE CACACE/AFP/Getty Images

    A differenza del collega, Antonio Conteha tutta la squadra al completo e di conseguenza maggiori possibilità di scelta. A meno di eventuali cambiamenti all’ultim’ora la Juventus dovrebbe scendere in campo con il 3-5-2 con Buffon tra i pali, il terzetto difensivo formato da Chiellini, Barzagli e Bonucci. Lichtsteiner si posizionerà a destra ed Estigarribia, variazione dell’ultima ora preferito a Pepe, a sinistra mentre il centrocampo è affidato a Vidal, Marchisio e l’ex illustre Pirlo. In attaccatto Conte potrebbe schiarare a sorpresa Quagliarella e l’altro ex rossonero, Marco Borriello.

    PROBABILI FORMAZIONI MILAN JUVENTUS

    MILAN (4-3-1-2): Abbiati; Abate, Mexes, Thiago Silva, Antonini; Nocerino, Van Bommel, Muntari; Emanuelson; Pato, Robinho. All.: Allegri

    A disp.: Amelia, Bonera, Nesta, Mesbah, Ambrosini, Inzaghi, El Shaarawy.

    Squalificati: Ibrahimovic

    Indisponibili: Maxi Lopez, Boateng, Cassano, Gattuso, Merkel, Strasser, Seedorf, Aquilani

    JUVENTUS (3-5-2): Buffon; Barzagli, Bonucci, Chiellini; Lichtsteiner, Vidal, Pirlo, Marchisio, Estigarribia; Quagliarella, Borriello. All.: Conte
    A disp.: Storari, Caceres, De Ceglie, Pepe, Del Piero, Vucinic, Matri.
    Squalificati: nessuno
    Indisponibili: Marrone

    Arbitro: Tagliavento

  • Verso Milan Juventus senza Ibra sarà tridente?

    Verso Milan Juventus senza Ibra sarà tridente?

    Adesso è ufficiale. Zlatan Ibrahimovic salterà il match scudetto Milan Juventus. Il ricorso presentato dal legale rossonero, l’avvocato Cantamessa, non ha convinto la commissione disciplinare ritenendo la condotta dello svedese inappropriata e violenta. Rabbia dall’entourage di via Turati che considerano la decisione un “grave errore giuridico” per aver considerato il buffetto ad Aronica come una condotta violenta non tenendo conto delle attenuanti derivanti dall’atteggiamento del difensore nei confronti di Nocerino. La cabala però dice che il Milan senza lo svedese è ancora più vincente e memore della goleada nella scorsa stagione contro l’Inter i tifosi rossoneri possono fare gli scongiuri. Per chi poi crede alle coincidenze per Allegri può esser una ottima chance per invertire la tendenza nei confronti della Juventus di Conte dalla quale in questa stagione ha subito due sconfitte in due match.

    Milan Juventus senza Ibra e Boateng

    Allegri senza Ibra per Milan Juventus| ©Anteprima/AFP/Getty Images
    Allegri avrà comunque preparato la partita considerando l’eventualità di non aver Ibra in campo cercando di caricare i suoi nell’effettuare una partita ancora più corale. Nei precedenti match il Milan soffrì l’asfissiante pressing dell’attacco e del centrocampo bianconero affidandosi esclusivamente al lancio per Ibra chiuso però dalla difesa a tre orchestrata da Antonio Conte. La mancanza di Ibra può però esser una soluzione per l’attacco evitando di dar punti di riferimento ai difensori bianconeri riuscendo cosi ad allargarne le fitte maglie della difesa. A tal proposito Allegri proverà fino all’ultimo a recuperare il Principe Boateng la cui presenza potrebbe garantire ulteriore dinamicità all’attacco dei “piccoletti”. Il ghanese, come dimostrato ancora una volta nel match contro l’Arsenal, garantisce quei cambi di passo letali per le difese avversarie ma le sue precarie condizioni fisiche consigliano un utilizzo centellinato e graduale.

    Non è escluso dunque che Allegri possa far ricorso al tridente di leggeri affiancando a Robinho e Pato, dato in netto vantaggio su Maxi Lopez, il piccolo faraone El Shaarawy in modo da sfruttare la velocità dei tre e metter in difficoltà la difesa bianconera. Ovviamente i tre davanti dovranno far gli straordinari per aiutare il centrocampo in cui dovrebbero prender posto Van Bommel e Nocerino sicuramente mentre la terza maglia è in ballottaggio tra Emanuelson, Ambrosini e Muntari. L’olandese comunque finalmente entrato nei meccanismi rossoneri ha molte chance anche nel ruolo di trequartista.

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    Milan Juventus, Trezeguet decise l’ultimo match scudetto
    Niente sconti Ibra salta Milan Juventus

  • Ibrahimovic salta Milan – Juve, ricorso respinto

    Ibrahimovic salta Milan – Juve, ricorso respinto

    Dopo un’attesa di quasi tre settimane, 18 giorni per la precisione, è arrivata la decisione della Corte di Giustizia federale sul ricorso presentato dal Milan per la riduzione della pena di 3 giornate inflitte a Zlatan Ibrahimovic che ha tenuto sulle spine tutto l’ambiente milanista e i tifosi rossoneri. Il responso è arrivato ed è negativo per la società di Via Turati: i giudici hanno respinto il ricorso, pertanto all’attaccante svedese sono state confermate le 3 giornate di squalifica che non gli permetteranno di scendere in campo sabato sera a San Siro saltando così la sfida scudetto contro la Juventus.

    Ibrahimovic era stato espulso in occasione di Milan – Napoli per aver rifilato uno schiaffo ad Aronica a gioco fermo visto e sanzionato dal direttore di gara Rizzoli con il cartellino rosso diretto. La difesa milanista affidata all’avvocato Cantamessa poggiava su un precedente che riguardava tra l’altro lo stesso Ibrahimovic quando l’attaccante svedese colpì con una schiaffo al costato il difensore Marco Rossi in un Milan – Bari dello scorso campionato.

    zlatan ibrahimovic | © GIUSEPPE CACACE/AFP/Getty Images

    In quell’occasione la squalifica fu ridotta di una giornata perchè il gesto del gigante rossonero non fu classificato come condotta violenta, punibile con le 3 giornate di squalifica, ma inquadrato come gravemente antisportivo, che invece ne prevede 2. Cosa che non è accaduta oggi come invece speravano Adriano Galliani e la dirigenza rossonera che, appresa la notizia, ha emanato un comunicato con il quale esprime tutto il proprio dissenso verso il verdetto della Corte federale: “La decisione è ingiusta, perché ha applicato una sanzione destinata agli atti violenti, ad un atto che violento non è stato. È un grave errore giuridico“.

    La sfida scudetto di sabato sera Milan – Juventus quindi perderà uno dei suoi principali attori protagonisti. L’ultimo appuntamento stagionale dello svedese, nell’infinita sfida tra rossoneri e bianconeri, è fissato per il 21 marzo nella gara di ritorno della semifinale di Coppa Italia dove avrà la possibilità di riscattare le due precedenti prestazioni deludenti fornite contro la sua ex squadra.

  • Milan Juventus la prima decisiva post Calciopoli

    Milan Juventus la prima decisiva post Calciopoli

    Che Milan Juventus non sia mai stata una partita come le altre è cosa risaputa, anche se negli ultimi 5 anni le due squadre hanno lottato per obiettivi totalmente diversi, con i bianconeri a barcamenarsi fra posizioni poco nobili della classifica e i rossoneri a cercare di contrastare, fino alla scorsa stagione inutilmente, lo strapotere dei cugini interisti. L’ultima volta che la sfida fra le due squadre ha rappresentato un vero e proprio match point per il campionato era il lontano maggio del 2005, in quell’occasione gli uomini di Capello s’imposero per 1-0 grazie ad un gol di Trezeguet che sfruttò al meglio un assist splendido in rovesciata di capitan Del Piero. L’anno successivo a San Siro l’undici bianconero subì una pesante sconfitta che però non pregiudicò la vittoria finale in campionato. Sappiamo poi che quegli scudetti non rimasero a lungo nella bacheca della Vecchia Signora, che dopo un anno di purgatorio in serie B, a seguito delle sentenze di Calciopoli, tornò in serie A speranzosa di riconquistare il posto che una società del proprio rango meritava.
    Purtroppo per le due squadre però a far da padrone in quegli anni in campionato e lo schiacciasassi interista e alle due nobili del nostro calcio non restava che spartissi le briciole, nel primo incontro post-calciopoli il risultato fu uno sciatto 0-0 a San Siro.  A fine anno la Juventus riuscirà a precedere il diavolo (solo quinto) in classifica piazzandosi al terzo posto e qualificandosi per la Champions.

    L’anno successivo fu ancora un pareggio nella sfida a Milano fra le due squadre con Iaquinta e Seedorf autori dei due gol della serata.
    Il risultato ancora una volta però non cambierà il corso del campionato che rimarrà a Milano, sponda nerazzurra e che vedrà juventini e milanisti accontentarsi rispettivamente di secondo e terzo posto.

    Video Milan Juventus Iaquinta e Seedorf
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    Quella del 2009-2010 è la peggiore stagione del post calciopoli per la squadra torinese, conclusasi con un misero settimo posto e che nello scontro diretto con i rossoneri l’ha vista soccombere in entrambe le gare per mano soprattutto di Ronaldinho che sia a Torino sia a Milano punì la squadra allora guidata da Ferrara e Zaccheroni.

    Milan Juventus, Ronaldinho protagonista
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    Nella scorsa stagione quella del primo scudetto non interista dopo il 2006, gli scontri fra le due squadre si sono chiusi alla pari, con una splendida vittoria bianconera in casa del diavolo, grazie alle reti di Quagliarella e di Capitan Del Piero, vittoria che però ha illuso la squadra di corso Galileo Ferraris, che a fine stagione chiuderà nuovamente al settimo posto rimanendo fuori dalle coppe e vedrà i milanisti guidati dall’ex Ibrahimovic e dal neo tecnico Allegri, conquistare lo scudetto, il 18 della propria storia.

    Milan Juventus, Quagliarella e Del Piero illudono la Vecchia Signora
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    Quest’anno però finalmente sembra che per la Juventus sia arrivato l’ora di cominciare a lottare per piazze più importanti di settimi posti e la sfida contro l’attuale capolista Milan, rappresenta un crocevia importante per il proseguo della stagione. La squadra di Conte arriva carica e motivata al big match di San Siro, aspettando di conoscere se Ibra sarà della gara e dall’alto della propria imbattibilità in campionato, senza contare che nei due incontri precedenti, l’ultimo in coppa Italia, i bianconeri hanno dimostrato di essere più affamati di vittoria, sopperendo così ad un minore tasso tecnico. Dal canto loro gli uomini di Allegri hanno recuperato da un periodo di parziale appannamento e dopo la vittoria di Udine, in rimonta e quella fenomenale in Champions arrivano alla sfida carichi e con qualche arma in più, come il recupero di Pato che potrebbe sopperire all’eventuale assenza del grande ex Ibrahimovic. Di sicuro ci sarà da divertirsi sperando in qualche altra prodezza come questa:

    Il gol scudetto di Trezeguet su assist di Del Piero
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  • Ibrahimovic investe una reporter. Milan “non è colpa sua”

    Ibrahimovic investe una reporter. Milan “non è colpa sua”

    Ancora rogne per Zlatan Ibrahimovic, nella settimana più delicata della stagione, quella che conduce al big match di sabato sera Milan Juventus e, di conseguenza, alla decisione del giudice sportivo circa la riduzione o meno della squalifica di tre giornate inflitta allo svedese dopo l’episodio di Milan-Napoli e dello schiaffo ai danni del partenopeo Aronica.

    In attesa della sentenza, però, ieri pomeriggio è accaduto un episodio spiacevole che ha coinvolto lo stesso attaccante rossonero: all’uscita del centro sportivo di Milanello, infatti, Zlatan si trovava alla guida della sua automobile, percorrendo il rettilineo in direzione Caranago; come spesso accade al termine degli allenamenti, molti tifosi attendevano l’uscita dei giocatori proprio sul rettilineo stesso e, per evitare la folla, Zlatan ha accelerato notevolmente.

    zlatan ibrahimovic | © Claudio Villa/Getty Images

    Nel mentre, una giornalista di un’agenzia che opera nel gossip, al passaggio dell’auto di Ibrahimovic, ha sporto il proprio braccio con il microfono stretto fra le mani, per provare a strappare qualche dichiarazione allo svedese: il calciatore, però, non si è fermato ed ha continuato la sua corsa. L’impatto ha, dunque, procurato danni al microfono oltre che alle dita dell’inviata, V.R. le sue iniziali, che ha subito chiamato l’ambulanza che l’ha soccorsa e trasportata nel più vicino ospedale. Sul posto, inoltre, è intervenuta anche una pattuglia della Polizia Provinciale di Varese, e la ragazza ha deciso di sporgere denuncia per l’accaduto nei confronti dell’attaccante rossonero.

    Probabilmente, Zlatan Ibrahimovic non si è accorto della presenza della giornalista mentre sporgeva il braccio con il microfono, ma è anche vero che, dopo l’urto, non si è neppure fermato per capire cosa fosse accaduto: un gesto, sicuramente, deprecabile.

    Il Milan, però, ha deciso di prendere una netta posizione in supporto alla posizione del proprio tesserato, dichiarando ufficialmente che “Da dati oggettivi risulta che non può essere addebitata alcuna responsabilità, sotto qualsiasi profilo, in relazione all’evento verificatosi ieri all’uscita del centro sportivo di Milanello”.

    Video Ibra investe una reporter a Milanello
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  • Milan Arsenal 4-0, Berlusconi: “diventiamo come il Barcellona”

    Milan Arsenal 4-0, Berlusconi: “diventiamo come il Barcellona”

    La notte stellare vissuta da protagonista dal Milan contro l’Arsenal, ha lasciato una scia di commenti positivi ed entusiastici relativi alla prestazione offerta dalla squadra di Allegri nella gara fin qui più importante della stagione. Silvio Berlusconi si è complimentato con i giocatori, ribadendo però il desiderio di vedere un Milan capace di proporre il calcio spettacolare del Barcellona. Non sono mancate inoltre le carezze al leader indiscusso della rosa, Zlatan Ibrahimovic. Infine ha ammesso che presto tornerà ufficialmente a ricoprire la carica di Presidente, dopo le “pressioni” della figlia Barbara Berlusconi, al suo fianco nel match di ieri.

    “ABBIAMO DOMINATO” – Uno degli aspetti che Berlusconi ha maggiormente evidenziato è stato il “dominio assoluto” del Milan nei confronti degli avversari inglesi, rimasti in balia dell’undici rossonero per tutti i 90′ minuti. Nelle uniche due occasioni concesse agli uomini di Wenger, capitate sui piedi di Van Persie, è stato decisivo Abbiati, autore di due prodezze da incorniciare. Nell’esultanza del portiere dopo la prima parata si legge tutta la determinazione che ha spinto il Diavolo ad un’impresa memorabile.

    milan-arsenal | © Claudio Villa/Getty Images

    LE PREDICHE AD IBRA – Nel post-partita Berlusconi ha speso parole di elogio nei confronti dell’attaccante svedese, la cui presenza è stata fondamentale per il successo del Milan. Inoltre ha anche rivelato di avergli “consigliato” a non usare le mani in futuro ma solamente i piedi, con i quali ad oggi risulta essere uno dei migliori calciatori al mondo, secondo Arrigo Sacchi superiore per individualità anche a gente come Messi e Cristiano Ronaldo.

    MODELLO BARCA – Uno dei pallini fissi dell’ex Presidente del Consiglio è raggiungere il livello del Barcellona, di gran lunga preferito allo stesso Real Madrid di Mourinho che attualmente è il dominatore incontrastato della Liga spagnola. La filosofia del toque affascina da sempre Berlusconi, il quale in più di un’occasione (come ieri sera) ricorda che nella sua breve esperienza da allenatore di una squadra dilettantistica faceva giocare i propri uomini così come oggi Guardiola manda in campo Messi e compagni.

     

  • Champions League, Milan Arsenal 4-0 le pagelle. Effetto Boateng

    Champions League, Milan Arsenal 4-0 le pagelle. Effetto Boateng

    Partita d’altri tempi, un Milan sorprendente anche per i suoi stessi tifosi. Un 4-0 che suona come condanna definitiva per l’Arsenal. Ibrahimovic è spettacolare, ma anche Boateng e Robinho sono protagonisti di un match dominato in lungo e largo dai rossoneri. Disfatta su tutti i fronti per gli inglesi. In Inghilterra non si assisteva ad una sconfitta di tali proporzioni dal 1958. Walcott evanescente, Henry dice addio al club che l’ha fatto diventare leggenda, Van Persie l’unico a provarci.

    Le pagelle di Milan Arsenal 4-0 (andata degli ottavi di Champions League)

    MILAN

    Abbiati 7: nel secondo tempo compie due autentici miracoli sulle conclusioni dell’attaccante olandese Van Persie, che avrebbero potuto riaprire i giochi per un’eventuale rimonta dell’Arsenal nel ritorno in Inghilterra.

    Abate 6,5: il terzino destro rossonero offre un’attenta prestazione difensiva, risultando però un po’ troppo timoroso in fase offensiva al momento di crossare.

    Mexes 7: ottima prova del difensore francese, che riesce a fermare Van Persie in più di un’occasione, mostrando a volte un po’ troppo i muscoli e venendo graziato dall’arbitro nel finale.

    Thiago Silva 8: autentico fuoriclasse della difesa milanista. Al posto delle scarpe sembra avere delle molli ultra-resistenti, non sente la fatica e continua a scattare fino al 90′, insuperabile.

    Antonini 7,5: una delle note più positive della magica notte di San Siro. Corre a tutto spiano sulla corsia di sinistra, annichilisce Walcott nel primo tempo, andando addirittura vicino al gol in due occasioni.

    Van Bommel 7,5: Pellegatti  l’ha soprannominato Magister football, ed oggi il campione olandese fornisce una prestazione maiuscola per la causa rossonera, ergendo un muro invalicabile davanti la difesa e proponendo ottimi assist ai compagni.

    kevin prince boateng | © ANDREAS SOLARO/AFP/Getty Images

    Nocerino 6,5: l’ex rosanero non trova il gol, rimandando così alla prossima partita la sua prima marcatura nel torneo internazionale. Compie una gara di sacrificio aiutando l’intera squadra a conquistare preziosi palloni a centrocampo.
    Emanuelson 7: Allegri lo schiera mezz’ala sinistra, il suo ruolo naturale, e l’olandese ex Ajax lo ripaga con la migliore prestazione da quando è arrivato nel Milan lo scorso anno. Egoista nel finale ma quest’oggi i tifosi del Diavolo perdonano ogni cosa. (Seedorf s.v. 12′ giocati)

    Boateng 8,5: il Boa conquista l’Europa. Prova immensa sotto il profilo atletico ed una tecnica immensa che permettono al ghanese di segnare gol come quello di questa sera che ha qualcosa di magico. Ambrosini 6 (25′ s.t.)

    Robinho 8: il brasiliano si sveglia dal letargo. Meglio tardi che mai qualcuno avrà detto all’uscita dello stadio. Binho firma una doppietta stagionale nel match più importante della stagione. Pato s.v.(40′ s.t.)

    Ibrahimovic 9: uno schiaffo alle polemiche. Prova da leader, una rarità se si considera il passato del bomber di Malmoe. Trascina i rossoneri al successo fornendo deliziosi assist ai compagni e causando innumerevoli pericoli alla retroguardia dei Gunners. Segna il definitivo 4-0 su rigore.

    ARSENAL

    Koscielny 4: un incubo che perseguiterà a lungo il ragazzo francese. Non ci capisce più nulla fin dai primi minuti di gara. Esce per infortunio alla fine del primo tempo, forse un bene tutto sommato. Djourou 4,5 (44′).

    Song 4,5:  il centrocampista dei Gunners dovrebbe in teoria spezzare le offensive del Milan, ma la realtà si dimostra ben lontana rispetto all’ideale di partita immaginato da Arsene Wenger.

    Ramsey 4,5: naufraga insieme al resto della squadra. Il fatto che non segni ispira una fiducia ritrovata all’interno dello spettacolo internazionale, meno fra i tifosi inglesi, che rimarranno a lungo scioccati dopo la prestazione offerta dalla squadra questa sera a San Siro.

    Walcott 4: che il tabù sia stato cancellato oggi lo dimostra la prova incolore dell’ala destra inglese. L’inconsistenza della sua prova costringe Wenger alla sostituzione del calciatore inglese alla fine del primo tempo.

    Henry 5: l’addio alla sua squadra del cuore non poteva essere peggiore. Entrato ad inizio ripresa al posto di uno spento Walcott non riesce quasi mai a rendersi pericoloso. Goodbye campione.

    Van Persie 6: il gioiellino olandese è l’unico a provarci nella disfatta generale dell’Arsenal. La giornata no dei Gunners viene decretata nel secondo tempo da uno strepitoso Abbiati che compie due autentici miracoli nei confronti dell’attaccante.

    Altri giocatori: Szczesny 5,5, Sagna 4,5, Vermaelen 4,5, Gibbs 4, (21′ s.t. Chamberlain 5), Arteta 4,5, Rosicky 5.

    HIGHLIGHTS MILAN ARSENAL 4-0

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  • Champions League, Milan Arsenal 4-0. Straripante Ibrahimovic

    Champions League, Milan Arsenal 4-0. Straripante Ibrahimovic

    Il Milan supera 4-0 l’Arsenal e ipoteca la qualificazioni ai quarti di Champions. Gli inglesi cadono sotto i colpi di Boateng (15′) e Robinho (38′) nel primo tempo, mentre nella ripresa capitolano per la doppietta personale del brasiliano (49′) e il rigore al 79′ di Ibrahimovic, il migliore in campo. Wenger sprofonda nella panchina, quasi volendo nascondersi dopo la prova della sua squadra. Raggiante Allegri che in una notte magica spazza via tutte le perplessità sulla carta d’identità dei propri ragazzi. San Siro esplode, una partita che è entrata già nella storia del club più titolato al mondo.

    LA PARTITA PERFETTA – Alla vigilia nessuno ipotizzava un successo così facile per il Milan ai danni dei Gunners, e nemmeno il tifoso più ottimista avrebbe avuto il coraggio di puntare un solo euro sul risultato secco di 4-0 con cui i rossoneri hanno asfaltato letteralmente la formazione avversaria, mettendo in ginocchio il calcio inglese e sfatando quel tabù che rischiava di distruggere psicologicamente le certezze del Diavolo. Molti che sedevano oggi a San Siro, man mano che il cronometro andava avanti, avranno iniziato a tornare con la mente al passato. Un passato che i tifosi del Milan avevano quasi dimenticato, essendo passati quasi 5 anni dall’ultimo successo in Coppa Campioni. Il match di stasera accende i motori della macchina del tempo rossonera, riavvolgendo il nastro a quella notte del 2007, quando un certo Carlo Ancelotti riuscì a condurre i propri uomini alla finale di Atene disputando a San Siro la cosiddetta partita perfetta, il 3-0 al Manchester United che nessun tifoso del Milan potrà mai dimenticare. Quell’anno arrivò la Champions, la più inaspettata e imprevedibile per la società di Via Turati. Gli uomini sanno bene che la storia ha quella caratteristica che la rende speciale: si ripete.

    zlatan ibrahimovic | © Claudio Villa/Getty Images

    EFFETTO BOATENG – Forse è un caso, o forse no. Il miglior Milan della stagione (anche se è riduttivo pensare soltanto al 2011-2012) ha un protagonista assoluto che alla vigilia non era nemmeno dato nell’undici titolare, il Principe Boateng. Schierato nel ruolo a lui più congeniale, quello di trequartista, spacca in due il match. La difesa dell’Arsenal va subito in tilt per la pressione costante che i padroni di casa riescono a mettere per tutti i 90′ minuti dell’incontro, forse la chiave determinante del successo. Il gol che sblocca il risultato a favore dei rossoneri è pazzesco, e lo segna proprio lui, il Boa. Destro al volo da dentro l’area che prima colpisce la parte inferiore della traversa per poi rimbalzare nell’asta inferiore della rete, senza nemmeno toccare quest’ultima. Una rete da cineteca.

    ROBINHO, IL RITORNO – La punta brasiliana ex City conferma di essere un giocatore dalla mentalità parecchio ballerina, come la sua esultanza dopo il primo gol della serata. Segna una doppietta nella gara più importante fino ad oggi, depositando la sua firma indelebile in una delle partite che i tifosi più giovani presenti allo stadio racconteranno ai propri nipoti. La seconda rete ad inizio secondo tempo manda il Milan sul 3-0, scatenando il tripudio sotto la Curva Sud. Wenger cade in depressione, pensando già al volo di ritorno che attende lui e la propria squadra a Londra.

    L’ULTIMA DI HENRY – A nulla è servita la carta Henry, utilizzata dopo il rientro dagli spogliatoi, con il francese che non è riuscito ad incidere in alcun modo sull’andamento della partita. L’attaccante tornerà in America nella giornata di domani, e se solo avesse immaginato una disfatta di tali dimensioni avrebbe sicuramente anticipato volentieri la sua partenza verso gli States. Un 4-0 che forse non macchia la carriera indimenticabile vissuta da Henry tra le fila dell’Arsenal, ma che in ogni caso rimarrà come uno di quei risultati che in certe notti riaffiora sotto forma di incubo.

    CILIEGINA IBRA – Dimenticati gli schiaffoni, dimenticate le follie, ecco un nuovo straripante Ibrahimovic. L’attaccante svedese conclude una prova maiuscola al cospetto della squadra inglese, lanciando contropiedi pericolosissimi e trasformandosi in uomo assist in occasione della prima rete di Robinho. Se Emanuelson e Pato fossero meno egoisti nel finale, il bomber di Malmoe avrebbe festeggiato la seconda marcatura dopo il rigore realizzato al 79′. L’Ibrahimovic versione Champions piace e convince più del formato campionato. Il mondo si è proprio capovolto.