Tag: zlatan ibrahimovic

  • Milan, Sneijder stuzzica Galliani. Tradimento Inter?

    Milan, Sneijder stuzzica Galliani. Tradimento Inter?

    La notizia è di quelle clamorose, Milan Sneijder insieme a giugno. L’olandese vuole lasciare l’Inter, un dato ormai assodato da tempo. L’eroe del triplete, idolo della tifoseria nerazzurra, pare riluttante ad abbandonare Milano, con la bellissima moglie Yolanthe desiderosa di restare in Italia. L’idea di passare dall’altra parte del Naviglio è stuzzicante, un alto tradimento che difficilmente verrebbe digerito dal presidente Moratti. Galliani ha già rizzato le antenne e aspetta la prima mossa dell’olandese. L’operazione Sneijder però presenta più di un punto interrogativo, che spazia dall’inserimento nel modulo tattico di Allegri alla compatibilità caratteriale con l’uomo chiave del Milan, Zlatan Ibrahimovic.

     

    CIAO CIAO INTER – Ci eravamo tanto amati. Potrebbe iniziare così il messaggio di addio del trequartista al club interista, considerata l’usanza piuttosto originale che vige all’interno dell’Inter, con i cellulari dei calciatori ultimamente forieri di tristi novelle al presidente Moratti (Thiago Motta docet). La clessidra di Sneijder sta scandendo gli ultimi granelli di sabbia della sua esperienza alla Pinetina. Sono trascorsi due anni da quella magica notte al Bernabeu, 24 mesi che agli occhi dell’orange, e non solo, sembrano un’eternità. E’ cambiato tutto da allora. Il maestro Mourinho è rimasto in Spagna, il fuoriclasse Eto’o è migrato in Russia, e l’egemonia in Italia è ormai un vecchio ricordo.

    MILAN, CI SONO – Il Milan e Sneijder, un’accoppiata difficilmente immaginabile anche per gli stessi tifosi rossoneri. Eppure il calcio da sempre insegna di non dare nulla per scontato, e a Milanello questo lo sanno bene (basta citare Istanbul come esempio edificante). Le gole profonde parlano di un Galliani concretamente attivo per mettere in piedi le fondamenta di un trasferimento che avrebbe del clamoroso. Gli sposi Sneijder-Cabau hanno più volte manifestato il proprio amore verso il Bel Paese, le sirene inglesi non squillano più come in passato (United e City in testa), e se uno più uno fa due la soluzione rossonera non è poi così fantascientifica.

    wesley sneijder | © OLIVIER MORIN/AFP/Getty Images

    SNEIJDER, REMEMBER ME?Milan e Sneijder, alt. Non tutto è oro ciò che luccica, e sul passaggio dell’olandese agli odiati cugini ci sarebbero alcune considerazioni da non trascurare. Problema numero uno, Allegri. Il mister toscano predilige un uomo di forza e di inserimento come Boateng piuttosto che un trequartista classico come il nerazzurro, quindi un eventuale arrivo di Sneijder andrebbe a snaturare l’idea tattica dell’allenatore rossonero. Problema numero due, Ibrahimovic. I due ai tempi dell’Ajax non si amavano particolarmente, sebbene sia stato Van der Vaart ad avere la peggio. E’ vero che sono passati tanti anni, però il carattere dello svedese non ha dato segnali di incoraggiamento in tal senso.

    ENNESIMO TRADIMENTO? – A Moratti ormai non lo sorprende più nulla. Dopo l’addio di Mourinho la sera stessa della finale di Champions al Bernabeu, il presidente dell’Inter ha ricevuto più schiaffi che carezze (sul piano simbolico, certo). L’ingeneroso (o realista, dipende dai punti di vista) Benitez post-Mazembe, il Leonardo ballerino, l’Eto’o sognatore e il Thiago Motta parigino. Tutto questo in due anni. Un’altra storia però è quando i calciatori nerazzurri decidono di cambiare aria sì, ma senza andare troppo lontano. Tra i grandi “traditori” citiamo Pirlo, Seedorf, Vieri, Ronaldo. L’ultimo in ordine di tempo  è il ghanese Sulley Muntari. A giugno la lista verrà aggiornata?

  • Parma – Milan, Abate e Robinho ko. Seedorf torna in gruppo

    Parma – Milan, Abate e Robinho ko. Seedorf torna in gruppo

    Fra due giorni al Tardini andrà in scena Parma Milan, anticipo pomeridiano della 28^ giornata di Serie A. Un match chiave, forse uno dei più importanti, perché i rossoneri hanno l’occasione di incrementare ulteriormente il vantaggio nei confronti della Juventus, impegnata in quel di Firenze.

    Sul fronte milanista i sorrisi che giungevano dall’infermeria si sono leggermente incupiti dopo gli infortuni di Abate e Robinho in queste ultime ore.

    Dall’altra parte gli emiliani arrivano alla sfida di sabato con la consapevolezza di non poter più sbagliare. La situazione in classifica non è più tranquilla e i gialloblu hanno un disperato bisogno di punti per evitare la rimonta del Lecce.

    ABATE STIRATO – Le notizie che giungono da Milanello parlano di un probabile stiramento per Ignazio Abate. Se fosse confermata l’entità dell’infortunio, Allegri perderebbe il terzino per due-tre settimane. Oltre all’ex granata si ferma anche Robinho, che ha accusato un problema alla caviglia destra durante l’allenamento di ieri. Per il brasiliano sono previsti ulteriori accertamenti nella giornata di oggi, se non dovesse recuperare è pronto El Shaarawy, dato come favorito per un posto da titolare al fianco di Zlatan Ibrahimovic.

    clarence seedorf | © Valerio Pennicino/Getty Images

    SEEDORF E MERKEL IN GRUPPO – L’olandese si è allenato regolarmente con il resto del gruppo, sebbene sia improbabile il suo impiego per Parma Milan, più probabile invece che Allegri decida di convocarlo per il match di Coppa Italia, in programma fra cinque giorni, che vedrà i rossoneri sfidare la Juventus nel ritorno della semifinale (a San Siro terminò con il successo della squadra di Conte per 1-2 in virtù della doppietta di Caceres). Contro la Juve rientrerà inoltre Prince Boateng, anche oggi allenatosi 45′ minuti con i propri compagni di squadra. Buone notizie poi dal giovane Merkel, tornato ad allenarsi in gruppo. Il prodotto del vivaio milanista sarà a disposizione del mister fra meno di due settimane.

    SCATTO DECISIVO? – La trasferta di Parma per il Milan è un appuntamento da non fallire. Innanzitutto perché i rossoneri hanno l’occasione di portarsi momentaneamente a +7 dai bianconeri (massimo vantaggio in questa stagione ndr), mettendo così ancora più pressione ad una Juventus affetta da “pareggite” cronica. Gli uomini di Conte saranno così costretti ad ottenere i tre punti contro la Fiorentina all’Artemio Franchi, impresa non facile di questi tempi. Nel caso arrivasse l’ennesimo pareggio bianconero, in contemporanea con il successo di Ibra e compagni, verrebbero allertati i sarti di Milanello per iniziare a cucire il secondo scudetto consecutivo sulle maglie della prossima stagione.

    L’EX DONADONI – Dopodomani Donadoni rincontrerà nuovamente il suo vecchio club da avversario. L’ex ala rossonera sogna di ripetere lo sgambetto ai campioni d’Italia come in quel lontano 23 gennaio 2005, quando riuscì a battere la squadra di Ancelotti con il suo Livorno per 1-0 al Picchi (rete di Colombo). L’ultima vittoria del Parma contro il Milan è della stagione 2009-2010 (1-0 firmato Bojinov). Allegri invece, da quando è sulla panchina del Diavolo, ha conquistato sempre i 3 punti contro i ducali, con 9 gol all’attivo e soltanto uno subito (8 gol negli ultimi due incontri conclusi in autentiche goleade).

  • Milan, Berlusconi sogna Ronaldo. Ibrahimovic al Real Madrid?

    Milan, Berlusconi sogna Ronaldo. Ibrahimovic al Real Madrid?

    Cristiano Ronaldo al Milan con Pato, il sogno di Berlusconi. Anche ieri, al termine del successo casalingo contro il Lecce, non è mancato il riferimento all’asso portoghese del Real Madrid, per il quale evidentemente c’è qualcosa di più che una semplice stima professionale. Qualcuno diceva che i sogni son desideri, volendo scomodare la massima autorità della psicanalisi. Altri hanno reso tale affermazione meno romantica e più esplicita, volere è potere. Bene, fin qui tutto semplice. Berlusconi vuole Ronaldo, CR7 sarà a Milanello la prossima stagione. Alt, ma questo è fantacalcio. Certo che Ibra però..

    SENZA PUDORE – In tempi non sospetti il patron rossonero aveva rivelato al grande pubblico ciò che lo ossessiona nelle notti di Arcore. E come una sorpresa dentro l’uovo di Pasqua ecco il nome del più insospettabile, Cristiano Ronaldo. Ultimamente il Blancos aleggia tra le stanze del centro sportivo rossonero, almeno quelle che non hanno subito i lavori di ristrutturazione dall’Allegri muratore. Il primo d’aprile è relativamente lontano, ma quello che più colpisce in tutta la vicenda è il fatto che a esporsi sia il presidente in prima persona. Semplice esca per la prossima campagna d’abbonamenti oppure un interesse concreto?

    cristiano ronaldo | © CRISTINA QUICLER/AFP/Getty Images

    IL DIO DENARO – Se tre indizi fanno una prova, Ronaldo non vestirà la maglia rossonera, almeno non in un prossimo futuro. Il cartellino del giocatore fuori portata anche per un club come il City, uno stipendio stellare da 9,5 milioni di euro all’anno (19 milioni lordi), e la militanza nel club più prestigioso al mondo, il massimo per ogni calciatore. I primi due ostacoli hanno come comune denominatore il dio denaro, mentre per il terzo il Milan può ancora dire la sua, anche perché rimane il club che nella storia ha vinto il maggior numero di trofei a livello europeo. Sebbene appare altamente improbabile che Ronaldo non vinca nulla nemmeno quest’anno (la Liga è ormai tra le mani del Real), lo stesso Perez dovrebbe essere convinto a suon di milioni per lasciar andare via il suo campione più rappresentativa, e il Milan al momento non sembra garantire quelle condizioni economiche che possano far vacillare il numero uno dei Blancos.

    SCAMBIO POSSIBILE? – Dalla loro i rossoneri hanno un importante asso nella manica capace di sbaragliare le carte in tavolo, quel Zlatan Ibrahimovic che a Madrid ritroverebbe il suo grande estimatore, Jose Mourinho. L’attaccante del Milan negli ultimi tempi sta lanciando dei messaggi più o meno espliciti alla dirigenza di Via Turati, tenendo un comportamento già noto ai suoi ex tifosi dell’Inter. Nonostante le smentite di rito, le dichiarazioni bomba dello svedese dirette ad Allegri dopo il match di Londra non sono passate inosservate, e ricordano da vicino i battibecchi avuti con Mancini all’epoca della sua avventura nerazzurra. Oltre al “mal di pancia” del girone d’andata, è da registrare anche la richiesta di aumento contrattuale avanzata dall’agente Raiola all’ad Galliani, classica strategia che lascia intravedere nubi sparse all’orizzonte del cielo rossonero. Allo stato attuale uno scambio Ronaldo-Ibrahimovic pare più vicino alla fantascienza rispetto alla realtà, ma nel calcio si sa, nulla può essere dato per scontato.

  • Milan – Lecce 2-0, le pagelle. Mastro Van Bommel, Bojinov pesante

    Milan – Lecce 2-0, le pagelle. Mastro Van Bommel, Bojinov pesante

    Il Milan batte il Lecce 2-0. Una partita di ordinaria amministrazione, prendendo spunto dalle parole di Arrigo Sacchi, confermate dallo stesso Allegri nell’intervista del dopo gara. Con un Ibrahimovic così diventa tutto più semplice in campionato. Per Nocerino è il nono gol in campionato. Oddo rimane abbagliato dai suoi vecchi compagni di squadra, impietrito difronte alla sapienza tattica di Van Bommel. Tra i giallorossi il migliore in campo è il portiere Benassi. Il colombiano Muriel dimostra di avere numeri importanti, mentre Bojinov è lontano parente di quel ragazzo arrivato in Salento non ancora ventenne.

    Milan Lecce 2-0, le pagelle.

     

    MILAN
    Abbiati 6,5: un pomeriggio tutto sommato tranquillo per l’eroe di Londra. Soltanto Muriel lo desta dal sonno intorno alla metà del primo tempo, mentre in avvio di ripresa è da applausi il tuffo con il quale neutralizza l’unico tiro in porta del Lecce, firmato Bojinov.
    Thiago Silva 6,5: ha visto avversari peggiori durante la sua carriera. Muriel viene preso in consegna da Bonera (6,5), al brasiliano tocca un impacciato Bojinov. Risultato? Un solo tiro in porta nell’arco dei 90′ minuti.
    Van Bommel 7: uno dei migliori calciatori che Milanello abbia visto negli ultimi 10 anni. Raiola l’ha portato in braccio da Monaco in un freddo gennaio dell’anno passato. In meno di 6 mesi è riuscito a scavalcare Pirlo nelle preferenze di Allegri. Anche ieri l’olandese perfetto direttore d’orchestra. Che c’abbia visto giusto il tecnico rossonero?
    Nocerino 7: nono gol in campionato per il centrocampista arrivato da Palermo l’estate scorsa praticamente gratis. A fine partita ha ammesso che se non giocasse con Ibra forse non farebbe tutti questi gol. Noi però crediamo che pochi centrocampisti in Italia abbiano i tempi di inserimento dell’ex rosanero.

    zlatan ibrahimovic | © OLIVIER MORIN/AFP/Getty Images

    Robinho 6: è tornato a divorarsi i gol davanti alla porta. Fin quando però fa assist (vedi il secondo gol) ed entra in quasi tutte le azioni decisive (primo gol), lo si può anche perdonare. Quest’oggi i demeriti di Binho vanno anche spartiti con i meriti di Benassi.
    Ibrahimovic 7,5: se riuscisse a mostrare questa strapotenza fisica e tecnica anche in Europa, il Milan potrebbe davvero rappresentare una delle sorprese in Champions League. Purtroppo però lo svedese riserva il formato maxi soltanto in Serie A, esclusivamente con le piccole. Ai rossoneri basta e avanza, anche perché un vecchio proverbio diceva pressapoco così: “lo scudetto si vince con le piccole”.

    LECCE
    Benassi 7: il portiere rosanero si arrende alla deviazione di Miglionico in occasione del gol di Nocerino e alla straordinaria conclusione di Ibra. Nel resto della gara invece compie diverse prodezze che gli consegnano a pieno diritto la palma di migliore fra i suoi compagni di squadra.
    Carrozzieri 5: impotente difronte ad un Ibrahimovic così straripante. Il voto dell’ex rosanero è quello di tutta la difesa leccese, inerme per buona parte dell’incontro.
    Oddo 4,5: tornava per la prima volta da avversario a San Siro. Non è stato sicuramente il ritorno che si aspettava. All’andata riuscì a firmare il classico gol dell’ex nella cocente sconfitta per 3-4 dopo essere stati in vantaggio sul 3-0. L’emozione gli gioca un brutto scherzo, e il vice di Cosmi (quest’ultimo squalificato ndr) lo sostituisce all’intervallo.
    Giacomazzi 4,5: spaesato, quasi timido. Quando ha visto Van Bommel forse avrà sperato un giorno di diventare come lui. Ormai il tempo stringe, 34 primavere sono già passate.
    Muriel 6: magari il paragone con il Fenomeno brasiliano è un po’ azzardato, ma le movenze sono quelle del Ronaldo d’annata. E’ il protagonista dell’azione più pericolosa del Lecce in tutta la partita. Da ieri forse già sogna un futuro in una grande squadra, gli estimatori di certo non mancano al talentuoso colombiano.
    Bojinov 5: ha 26 anni, atleticamente però ne dimostra almeno 5 in più. Appesantito, macchinoso, il bulgaro è quasi irriconoscibile da quel calciatore ventenne capace di vestire maglie prestigiose come quelle della Juventus e del City.

    Milan Lecce 2-0, tabellino
    Milan (4-3-1-2): Abbiati 6,5, Abate 6, Thiago Silva 6,5, Bonera 6,5, Antonini 6, Nocerino 7, Muntari 5,5 (17′ s.t. Aquilani 6), Van Bommel 7, Emanuelson 6, Ibrahimovic 7,5, Robinho 6 (33′ s.t. El Shaarawy s.v.).
    A disposizione: Amelia, Yepes, Zambrotta , Ambrosini, Inzaghi. Allenatore: Allegri 6,5

    Lecce (5-3-2): Benassi 7, Oddo 4,5 (1′ s.t. Obodo 6), Esposito 5, Miglionico 5, Carrozzieri 5 (30′ s.t. Giandonato s.v.), Brivio 5, Blasi 5, Giacomazzi 4,5, Bertolacci 5,5 (35′ s.t. Di Matteo s.v.), Muriel 6, Bojinov 5.
    A disposizione: Petrachi, Seferovic, Piatti, Corvia. Cosmi: 5,5

    HIGHLIGHTS MILAN LECCE 2-0
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  • Ibrahimovic, lite con una giornalista dopo Milan – Lecce

    Ibrahimovic, lite con una giornalista dopo Milan – Lecce

    Post partita infuocato quello di Milan Lecce. La vittoria dei rossoneri (2-0 grazie alle reti di Nocerino e Ibrahimovic), rischia di passare in secondo piano difronte all’ennesimo show dello svedese fuori dal campo.

    Durante un’intervista ai microfoni di Mediaset Premium, Ibra si è rivolto in modo deplorevole nei confronti di una giornalista presente nel terreno di gioco. Dopo averle gentilmente chiesto “Che c…vuoi?”, l’attaccante svedese le ha lanciato il ferma-capelli addosso, per poi essere congedato dal giornalista di Premium. Il gesto di cui il numero 11 rossonero si è reso protagonista non è stato frutto del caso, sebbene ciò non giustifica in alcun modo il suo comportamento.

    zlatan ibrahimovic | © Valerio Pennicino/Getty Images

    Prima dell’intervista con Alessio Conti (il giornalista di Mediaset ndr), all’attaccante era stata chiesta la sua versione circa il presunto strappo avuto con l’allenatore Massimiliano Allegri all’indomani della sfida europea di martedì scorso contro l’Arsenal. I media avevano parlato di un Ibrahimovic furioso contro il tecnico rossonero, a causa del tridente schierato in campo a Londra che avrebbe avuto un effetto particolarmente deleterio sulla prestazione del bomber di Malmoe. Lo stesso calciatore ha risposto per le rime a tale insinuazione, affermando che la categoria dei giornalisti farebbe meglio a stare in silenzio piuttosto che parlare.

    La giornalista presa di mira dallo svedese aveva in precedenza “osato” parlare del suo litigio con Allegri, domandando ad un Ibra sempre più stizzito man mano che proseguiva l’intervista se oggi fosse contento dopo la presunta arrabbiatura con il mister martedì scorso. Il calciatore le risponde che, come altri, anche lei fa parte di quelli che parlano troppo senza sapere, per poi chiudere bruscamente l’intervista. Forse non contenta della risposta, la giornalista avrebbe insistito, continuando a fissare l’attaccante milanista. A questo punto lo svedese ha perso la pazienza, dote per la quale non si segnala di certo come esempio edificante, prima scagliandosi verbalmente per poi lanciarle il ferma-capelli con un lancio degno di un giocatore da pallacanestro.

    1) VIDEO INTERVISTA IBRAHIMOVIC
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    2) VIDEO INTERVISTA IBRAHIMOVIC
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  • Milan – Lecce 2-0, Nocerino e Ibrahimovic in gol. Juventus a +4

    Milan – Lecce 2-0, Nocerino e Ibrahimovic in gol. Juventus a +4

    Il Milan supera il Lecce 2-0 e allunga a più 4 sulla Juventus, bloccata al Ferraris dal Genoa sull’1-1. Per i rossoneri sono andati a segno Nocerino al 7′ del primo tempo, e Zlatan Ibrahimovic, che al 65′ ha messo il sigillo finale sulla partita. La squadra di Cosmi non ha demeritato e può uscire da San Siro a testa alta. Molti riflettori in campo erano puntati sul giovane Muriel, il quale ha dimostrato di essere uno dei talenti più interessanti della Serie A anche su un palcoscenico importante come quello di Milano. I giallorossi restano al terzultimo posto in classifica, a 6 punti di distacco dalla coppia Cagliari-Parma che occupano l’ultima posizione utile per rimanere nella massima serie a quota 31 punti.

     

    NOCERINO SBLOCCA SUBITO – Il Milan parte con il piede sull’acceleratore e trova dopo pochi minuti la via della rete. Ibrahimovic serve da sinistra Nocerino che segna il gol dell’1-0, complice un evidente deviazione del difensore Miglionico. L’incontro si mette da subito in discesa per gli uomini di Allegri che continuano a dominare l’avversario. I padroni di casa operano un forcing incredibile nei primi 20′ minuti, sfiorando la rete in più di un’occasione con Robinho e il bomber svedese, autore di un pallonetto che per poco non beffava l’estremo difensore giallorosso.

    REAZIONE LECCE – L’inerzia del match cambia alla prima occasione del Lecce. Al 23′ minuto Bojinov lancia lungo per il colombiano Muriel, che in spaccata cerca di infilare Abbiati ma la conclusione si spegne alta di poco. Da qui in avanti il Milan si siede e la banda di Cosmi prende coraggio, affacciandosi più spesso sulla trequarti avversaria. Nel finale però è ancora il Diavolo ad avere la chance per raddoppiare con Robinho da fuori area, ma il tiro del brasiliano finisce di poco a lato dalla porta di Benassi.

    antonio nocerino | © Valerio Pennicino/Getty Images

    INIZIO RIPRESA – I primi 15′ minuti del secondo tempo sono tutti di marca salentina. E’ Bojinov a impensierire seriamente Abbiati con una gran botta dal limite, che il portiere rossonero salva in due tempi. Al 55′ Thiago Silva ferma forse con un braccio un’azione di contropiede del Lecce, l’arbitro De Marco fa però segno di continuare. Ci prova anche Muriel, ma il tiro smorzato dalla difesa milanista diventa facile preda per l’eroe di Londra. Al 60′ il Lecce non riesce a ribadire in rete dopo una furibonda mischia sugli sviluppi di un calcio d’angolo. Allegri capisce il momento di difficoltà dei suoi e corre ai ripari, sostituendo il ghanese Muntari per Aquilani.

    SENTENZA IBRA – Nel momento di massima pressione, il Milan trova il gol della tranquillità. A segnarlo è ancora lui, Zlatan Ibrahimovic, che con un grande destro fulmina Benassi per il 2-0 al 19′ della ripresa. La rete dello svedese annienta le speranze dei giallorossi che iniziavano a credere nel pareggio. I rossoneri vanno più volte vicini al terzo gol, ma il portiere del Lecce è bravo ad opporsi alle conclusioni di Emanuelson, Robinho e lo stesso Ibra nel finale. Nel finale c’è spazio anche per El Shaarawy, che entra al posto del brasiliano Robinho.

    ALLUNGO IN VETTA – La capolista allunga il suo vantaggio rispetto alle inseguitrici. Con i tre punti di quest’oggi il Milan raggiunge quota 57 punti, mentre la Juve rimane seconda con 53 punti. La Lazio insegue a 9 punti con una partita da recuperare (stasera il posticipo contro il Bologna all’Olimpico). Domenica prossima i rossoneri saranno impegnati nella trasferta di Parma, invece la squadra di Conte farà visita alla Fiorentina di Delio Rossi.

  • Milan – Lecce, Ibrahimovic con Robinho per l’allungo

    Milan – Lecce, Ibrahimovic con Robinho per l’allungo

    Questo pomeriggio a San Siro il Milan affronta il Lecce per la 27^ giornata di Serie A. I rossoneri hanno l’opportunità di incrementare il vantaggio sulla Juventus, impegnata contemporaneamente in quel di Genova in una partita non senza insidie. Durante la conferenza stampa di ieri, Allegri ha ordinato ai suoi di non sottovalutare la squadra di Serse Cosmi nonostante il terzultimo posto in classifica. In attacco partirà dal primo minuto la coppia Ibrahimovic-Robinho, con lo svedese pronto a riprendere il cammino interrotto a Londra. Tra i salentini mancherà Cuadrado, infortunatosi alla caviglia durante l’ultimo match contro il Genoa. Al fianco del gioiellino Muriel spazio a Bojinov, che sostituirà lo squalificato David Di Michele.

     

    EMANUELSON TREQUARTISTA – Niente tridente stavolta. Allegri torna al 4-3-1-2, con l’olandese Emanuelson sulla trequarti. A centrocampo sono certi di una maglia da titolare Nocerino e Muntari, quest’ultimo elogiato pubblicamente dal mister nella conferenza di ieri. Ambrosini contende a Van Bommel l’altro posto a disposizione in mezzo al campo, e a dispetto della prova magistrale offerta da “Magister football” (come viene chiamato dal telecronista-tifoso Pellegatti ndr) contro l’Arsenal, ci sono buone possibilità di vedere il capitano rossonero dal primo minuto. In difesa la coppia di centrali sarà costituita da Bonera e Thiago Silva, vista l’assenza per squalifica del francese Mexes, con Yepes in panchina. A destra il titolare è Abate, mentre sulla corsia opposta è volata a tre fra Mesbah, Antonini e Zambrotta. Salvo sorprese dell’ultimo minuto sarà l’algerino a scendere in campo dall’inizio. Infine San Abbiati difenderà i pali della porta milanista.

    zlatan ibrahimovic | © MARCELLO PATERNOSTRO/AFP/Getty Images

    OCCASIONE DA COGLIERE – La gara di oggi offre al Milan la concreta opportunità di aumentare il suo vantaggio in classifica sulle dirette inseguitrici. La Juventus è impegnata nella difficile trasferta di Genova senza alcun difensore centrale di ruolo. Partita non semplice anche per la Lazio di Edy Reja che all’Olimpico affronta il Bologna, che nell’ultimo turno ha fermato proprio i bianconeri di Antonio Conte.

    SITUAZIONE INFORTUNI – Arrivano buone notizie dall’infermeria. Boateng, Seedorf e Maxi Lopez sono sulla via del recupero, e con ogni probabilità riprenderanno ad allenarsi regolarmente con il resto del gruppo nel giro di una settimana. Tempi leggermente più lunghi per Flamini e Pato, che dovrebbero tornare fra 10-14 giorni. Discorso diverso invece per Gattuso. “Ringhio” si allena con la squadra ormai da più di una settimana e attende soltanto l’ok dei medici per poter ricevere la convocazione da Allegri. Anche Cassano ormai scalpita per tornare, a breve la Federazione si pronuncerà in merito all’idoneità sportiva.

    BOJINOV, CHI SI RIVEDE – Il bulgaro partirà insieme a Muriel dal primo minuto, complice la squalifica dell’attaccante Di Michele, espulso durante la sfida contro il Grifone. Tornato in Salento dopo 8 anni, Bojinov punta al rilancio della sua carriera, spesso falcidiata da gravi infortuni. L’ex Citizen ha già segnato al Milan quando militava tra le fila del Parma e auspica di ripetersi nel pomeriggio. A centrocampo, l’infortunato Cuadrado verrà sostituito da Oddo, ex della partita. A sinistra giocherà Brivio. La linea di centrocampo a cinque è completata da Giacomazzi, Blasi e Bertolacci. In difesa Cosmi schiera dal primo minuto Carrozzieri, Esposito e Miglionico, con Benassi in porta.

    MISSION IMPOSSIBLE – Quella a cui sono chiamati i giallorossi è una vera mission impossible. Nonostante la serie utile di cinque partite consecutive, con nove punti conquistati grazie a due vittorie  e tre pareggi), il Lecce dovrà compiere il miracolo per uscire indenne dalla trasferta di San Siro. Una sfida che diventa ancora più fondamentale in ottica salvezza perché il Siena (quartultimo), ha la concreta possibilità di allungare a più 7 nella trasferta di Cesena.

    PRECEDENTI – Il Lecce non vince a Milano da 15 anni. Era la stagione ’97-98 quando i salentini riuscirono a portare a casa i tre punti grazie al 2-1 finale (reti di Govedarica e Casale). Due anni dopo i giallorossi conquistano l’ultimo punto della loro storia a San Siro, impattando 2-2 con i campioni d’Italia uscenti (doppietta di Lucarelli). Da allora solo successi del Milan, quasi sempre con autentiche goleade. All’andata terminò 4-3 per gli uomini di Allegri, protagonista di una rimonta storica (dal 3-0 del primo tempo al 3-4 finale, ispirato dalla tripletta di Boateng).

    RICORDANDO SIC – Quattro mesi dopo la tragica scomparsa di Simoncelli, i giocatori del Milan non dimenticano il campione italiano. In tanti nella sfida d’andata vollero vedere un intervento dal cielo del Sic, da poche ore deceduto in seguito al terribile incidente in Malesia che strappò al Motomondiale un uomo solare e sempre pronto a confrontarsi con i migliori. Quel giorno i calciatori scesero in campo con il lutto al braccio in memoria del loro illustre tifoso, che aveva già deciso di assistere alla successiva partita dei rossoneri in casa contro il Parma. Quel posto non venne più riempito, ma siamo sicuri che da lassù il Sic continuerà ad assistere alla sua squadra del cuore.

    Milan Lecce, probabili formazioni

    Milan (4-3-1-2): Abbiati, Abate, Bonera, Thiago Silva, Mesbah, Ambrosini, Nocerino, Muntari, Emanuelson, Ibrahimovic, Robinho.
    Panchina: Amelia, Yepes, Antonini, Aquilani, Van Bommel, El Shaarawy, Inzaghi. Allenatore: Allegri

    Lecce (3-5-2): Benassi, Miglionico, Esposito, Carrozzieri, Brivio, Giacomazzi, Bertolacci, Blasi, Oddo, Muriel Bojinov.
    Panchina: Petrachi, Obodo, Di Matteo, Giandonato, Piatti, Corvia, Seferovic. Allenatore: Cosmi

  • Allegri ridimensiona il caso Ibrahimovic alla vigilia di Milan – Lecce

    Allegri ridimensiona il caso Ibrahimovic alla vigilia di Milan – Lecce

    Vigilia di campionato in casa Milan, domani a San Siro arriva il Lecce. Continua però a far discutere il caso Ibrahimovic, ed è lo stesso Allegri a parlarne durante la consueta conferenza stampa del sabato a Milanello. Toni pacati, non manca qualche battuta, e alla fine polemiche spazzate via con un sorriso degno dei giorni migliori. Sono passati quattro giorni dalla sfida contro l’Arsenal, la sensazione è quella di essersi risvegliati dall’incubo londinese soltanto poche ore fa. La squadra di Cosmi sarà il classico esame per valutare se i rossoneri abbiano o meno metabolizzato il pesante ko dell’Emirates, tenendo sempre in considerazione che nonostante i tre schiaffi ricevuti la qualificazione ai quarti è rimasta intatta.

    ALLEGRI IL MURATORE – Durante la querelle con la Juventus delle settimane scorse il tecnico toscano aveva preso il patentino di comico, ripercorrendo le orme dei vari Pieraccioni, Ceccherini e Panariello,  auto-candidandosi al prossimo film del regista fiorentino. Nonostante la discreta verve dimostrata nelle interviste post gara, non ha ottenuto il successo che sperava. Già nelle scorse giornate aveva affermato di voler abbandonare l’improvvisato mestiere intrapreso per spegnere il fuoco delle polemiche, fine tristemente fallito. Oggi però ha sorpreso tutti i giornalisti presenti in sala trasformandosi in provetto muratore. Il perché è presto detto, Zlatan Ibrahimovic.

    massimiliano allegri | © MARCELLO PATERNOSTRO/AFP/Getty Images

    “INSONORIZZARE MILANELLO” – Lo svedese era stato uno dei più duri nei confronti di Allegri, criticandolo per via del modulo a tre punte schierato in Coppa, in cui Ibra aveva individuato la causa principale della sua deludente prestazione. Lo stesso Galliani nell’immediato post-partita aveva  tirato le orecchie al mister rossonero, salvo poi ritrattare pubblicamente quanto dichiarato dopo il colloquio del giorno seguente. In merito alla vicenda Allegri ha ribadito la situazione di emergenza venutasi a creare prima del match contro l’Arsenal, e come fosse obbligato a schierare il 4-3-3 a causa dell’assenza di quasi tutti i centrocampisti. Difronte ad un presunto malumore di Ibra filtrato da Milanello, il tecnico ha ironicamente risposto di essere intenzionato ad insonorizzare i muri del centro sportivo.

    “STESSA VOGLIA” – Il mister ha definitivamente chiuso il caso spiegando che non c’è stato bisogno di alcun faccia a faccia fra lui e lo svedese, perché non c’è alcuna situazione grave da fronteggiare come il recente passato ci insegna (vedi Pato ndr). Ha precisato inoltre che i due sono accomunati dalla “stessa voglia di vincere”, ed è proprio per questa ragione che Ibrahimovic non ha accettato la sconfitta di martedì scorsa, lasciandosi così andare alle dure esternazioni contro squadra e allenatore.

    AQUILANI ANCORA IN PANCHINA – Parlando del match di domani contro il Lecce, Allegri ha svelato alcune chiavi importanti. Il rebus trequartista non ci sarà, con l’olandese Emanuelson sicuro di una maglia da titolare, così come Nocerino e Muntari. A centrocampo il ballottaggio è fra Ambrosini e Van Bommel, con il primo favorito. Aquilani invece partirà dalla panchina. L’ex giallorosso non ha ancora i 90′ minuti nelle gambe e a Milanello una delle parole d’ordine è prudenza. In difesa si contendono il ruolo di terzino sinistro in tre, Mesbah, Antonini e Zambrotta, con Thiago Silva e Bonera al centro. In attacco certa la presenza della coppia titolare Ibrahimovic-Robinho.

  • Ibrahimovic arrabbiato? Galliani “meglio per il Milan”

    Ibrahimovic arrabbiato? Galliani “meglio per il Milan”

    Ibrahimovic è arrabbiato? No problem, anzi. Questo in sintesi il pensiero di Galliani, espresso questa mattina all’arrivo in Lega. La paura londinese non è stata fatta salire sull’aereo che ha riportato i rossoneri sani e salvi a Londra, e il viso tirato a lucido dell’ad milanista era quello delle giornate migliori. Forse il consiglio del mind the gap non è stato pienamente ascoltato, ma dopotutto nel calcio contano i risultati e non delle inutili quanto noiose divagazioni filosofiche sulla metropolitana inglese.

    Qualcuno però non l’ha dovuta pensare così, e sul vuoto rossonero contro l’Arsenal si è posto più di un interrogativo, trovando in fretta sia la risposta che il colpevole.

    IBRAHIMOVIC, L’ESTETA – La metamorfosi di Ibra è sotto gli occhi di tutti. In campo non gioca più da solo, e l’egoismo di quando era in nerazzurro è un concetto che non ritroviamo in nessuna delle partite giocate di questa stagione. Ai tempi dell’Inter una qualificazione come quella contro l’Arsenal due giorni fa sarebbe stata accolta in maniera trionfalistica dall’attaccante di Malmoe, anche perché i quarti di Champions League fino ad oggi rappresentano un qualcosa di abbastanza raro nella carriera dello svedese. Desta quindi scalpore come il numero 11 del Milan sia riuscito ad arrabbiarsi per la prova generale della squadra all’Emirates Stadium, senza neanche trovare un sorriso per il traguardo raggiunto. Perché? Il motivo rimane piuttosto oscuro, o forse prevedeva già che, il giorno dopo, il paragone con Messi avrebbe fatto capolino su tutti i quotidiani sportivi, senza però immaginare in alcun modo la manita de Dios.

    zlatan ibrahimovic | © GIUSEPPE CACACE/AFP/Getty Images

    BORDATA SU ALLEGRI – Non c’ha pensato su due volte nel battere una punizione contro Allegri, scagliando una bordata che il tecnico rossonero avrà faticato e non poco nel trattenerla. Oggetto di discordia il tridente schierato dal mister, che a detta dello svedese, avrebbe avuto come conseguenza non secondaria il suo vagabondare senza meta durante tutti i 90′. Quindi secondo la versione di Ibra, la sua prestazione incolore sarebbe da attribuire esclusivamente alle tre punte schierate da Allegri. Che fortuna! potrebbe esclamare qualcuno dei tifosi del Diavolo, che magari pensava fosse colpa dello scoglio psicologico “european nights”, insuperabile dal titanic svedese, sebbene il mare debba essere particolarmente affine a chi è nato nella penisola scandinava.

    GALLIANI E’ CONTENTO – Il paradosso di tutta la vicenda è la risposta di Galliani, che si è detto felice di un Ibrahimovic arrabbiato, confidando in una non meglio precisata cabala, secondo la quale quando l’attaccante rossonero è adirato fioccano i gol (chiedere informazioni al Palermo e ad Aronica). Il sorriso di Galliani investe anche Allegri, velatamente criticato nei minuti successivi al triplice fischio dello sloveno Skomina. Al tecnico viene riconosciuta l’attenuante degli infortuni a centrocampo, con Allegri che aveva a disposizione solamente tre calciatori in quel ruolo più Aquilani che rientrava da un lungo infortunio. Pace fatta quindi, i tortellini e il vino possono fare capolino sui tavoli di Milanello.

    IL SILENZIO DEL PRESIDENTE – Il post-Arsenal è mancante di un tassello, e non di poco conto. In passato i tifosi del Diavolo erano abituati alle bacchettate di Silvio Berlusconi, che incurante del risultato finale coglieva sempre l’occasione di ricordare la missione del Milan, “essere padrone del campo e vincere attraverso il bel giuoco”. Ultimamente poi al diktat presidenziale si è aggiunto anche il nome del Barcellona, il cui tique-toque deve essere preso come modello e trapiantato sul prato di San Siro. Un’operazione calcistica non certamente facile, anche perché il principale medico chiamato ad effettuarla non ha nel proprio curriculum vitae tale intervento. La risposta di Allegri è stata già inviata ad Arcore, francobollo di Milanello compreso, e recitava all’incirca così: “il Barcellona non si imita, si batte”

  • Champions League, Messi divino. L’Apoel sogna

    Champions League, Messi divino. L’Apoel sogna

    La serata di Champions League ci consegna un Messi da sballo, con il pokerissimo rifilato ai tedeschi del Leverkusen, travolti 7-0 dal Barcellona. Mentre Leo entrava nella leggenda, in un’isola del Mediterraneo si stava scrivendo l’ennesima pagina della favola Apoel, con i ciprioti che accedono ai quarti di finale eliminando i francesi del Lione ai calci di rigore.

    I media di tutta Europa hanno celebrato la storica giornata di ieri, dando ampio risalto alle 5 reti della Pulce. Per lui gli aggettivi sono ormai finiti, e si è costretti a ricorrere alla sfera trascendentale per descriverlo. Se il calciatore del Barcellona rappresenta la fantascienza, i ciprioti sono ufficialmente il miracolo sportivo di questa stagione.

    MINIERI(A) MESSI: Forse lo stesso Camp Nou non era abituato a vedere un Messi così. E’ stata già definita come la manita de Dios, cinque gol che i fan della squadra catalana e tutti gli appassionati di calcio ricorderanno a lungo. Gli altri giocavano a calcio, lui a un certo punto si è stufato e ha scelto di cambiare sport, facendolo in modo sublime. Messi come Minieri? Si, però a differenza del campione italiano di poker, il blaugrana non ha rivali al tavolo di gioco.

    TWITTER SI INCHINA – Il social network del momento rende onore al fenomeno Messi. Su tutti spicca il cinguettio dell’inglese Rooney, secondo il quale non ci sono più dubbi ormai, “the best ever”. L’attaccante dei Red Devils ha già avuto la (s)fortuna di incontrare la Pulce in due finali di Champions, banale ricordare come è finita. Agli elogi di Rooney si uniscono anche quelli del colombiano Falcao, attaccante dell’Atletico (capocannoniere dell’Europa League con la maglia del Porto l’anno scorso), del Citizen Nigel De Jong e dell’ex Pallone d’oro Michael Owen.

    IBRA WHO? – A proposito di Pallone d’oro, torna di strettissima attualità la candidatura di Ibrahimovic lanciata nei giorni scorsi da Massimiliano Allegri e lo stesso Presidente del Milan Silvio Berlusconi. Dopo ieri forse nessuno riuscirà ad azzardare tanto, piuttosto si dovrebbe iniziare a pensare di inaugurare una sorta di Pallone d’oro Two, al quale possono aspirare giocatori che non possiedano all’interno del loro corpo frammenti di divino, fino a quando Messi calcherà i campi di gioco. Ibrahimovic oggi, Ronaldo ieri e domani, perché il portoghese ha già dovuto subire l’umiliazione di vedere il “collega” rivale superarlo negli anni scorsi, e corre il concreto pericolo di essere l’eterno secondo anche nel futuro prossimo.

    lionel messi | © LLUIS GENE/AFP/Getty Images

    GUARDIOLA RINGRAZIA – E’ un Guardiola estasiato, quasi incredulo, quello che si presenta ai microfoni nel post-partita. Dopo una carrellata di tutti i migliori calciatori della storia, iniziando da Di Stefano per continuare con Cruyff e Maradona (senza dimenticare Pelè ndr), il tecnico blaugrana arriva a Messi, “il migliore”. Una vera e propria investitura da parte di Guardiola, che esprime la propria gratitudine ai piani celesti per aver potuto allenare un calciatore del suo genere, semplicemente unico.

    GLI EROI DI CIPRO – L’Apoel è ai quarti di finale di Champions League. No, non è il primo d’Aprile. Ciò che sembrava irrealizzabile, un’utopia, è quanto di più concreto possa esserci. All’interno delle palline che verranno estratte a Nyon ci sarà anche quella che conterrà il nome dell’Apoel Nicosia. Da Cipro con furore, volendo costruire un ipotetico ponte che dal Mediterraneo arriva fino ad Hollywood, la città dove si costruiscono i sogni. Nessuno sa ancora se l’avventura dell’Apoel si fermerà ai quarti o proseguirà oltre, in ogni caso ci sono ottime possibilità che i ciprioti trasformino il 7 marzo in festa nazionale.

    LIONE, GIUSTIZIA E’ FATTA? – La domanda è lecita, in Olanda non avrebbero dubbi su cosa rispondere. La sconfitta ai calci di rigore contro l’Apoel brucia ancora, e in molti sono convinti che la giustizia divina sia intervenuta ieri sera per eliminare i galletti. I calciatori dell’Ajax non hanno dimenticato il modo in cui sono stati estromessi prima di Natale dal girone eliminatorio, quando nell’ultima giornata il Lione colse un sorprendente quanto poco limpido 7-1 contro la Dinamo Zagabria, l’unico risultato con cui i francesi potevano accedere agli ottavi eliminando i lancieri, quest’ultimi sconfitti 3-0 dal Real Madrid in maniera rocambolesca (2 gol annullati agli olandesi per fuorigioco inesistenti). Anche questa sarà una storia da raccontare alle future generazioni di Cipro.