Tag: zdravko kuzmanovic

  • Kovacic, Schelotto e Kuzmanovic, come cambia l’Inter?

    Kovacic, Schelotto e Kuzmanovic, come cambia l’Inter?

    Dopo aver fatto vivere momenti di rabbia, mista a incredulità a tutti i tifosi nerazzurri, la dirigenza dell’Inter capeggiata da Branca, nell’ultimo spiraglio utile di mercato ha di fatto piazzato un vero e proprio ‘Triplete’ acquisto un tris di giocatori, utili a non far rimpiangere le partenze di Sneijder e Coutinho. Sfumato il sogno Paulinho, (con il contemporaneo approdo di Balo al Milan) gennaio sembrava essere il mese perfetto per far tornare l’Inter sulla cresta delle barzellette sportive. Poi come nel miglior film con finale ad effetto, sono arrivati i colpi di scena a rimediare a un impasse tragicomica: Schelotto, Kuzmanovic e la sorpresa finale Kovacic, hanno sicuramente ripuntellato la rosa nerazzurra, nei ruoli dove sembrava essere scoperta,(soprattutto in mediana dove la qualità e la corsa latitavano in modo assurdo) dando a Stramaccioni, quei rinforzi utili a riprendere la corsa al terzo posto, per tornare ad ascoltare la tanto amata sigla dell’Europa dei grandi, la Champions League.

    COME CAMBIA L’ INTER?

    Mateo Kovacic ©  Damir Sencar/EuroFootball/Getty Images
    Mateo Kovacic © Damir Sencar/EuroFootball/Getty Images

    Con l’arrivo dei nuovi innesti, come cambia la rosa nerazzurra? Via Sneijder e Coutinho, l’Inter si è privata di entrambi i trequartisti, e di gli unici giocatori in grado di inventare gioco nell’undici in campo. Nonostante l’olandese fosse ai margini del progetto e il brasiliano fosse continuamente alle prese con gli infortuni muscolari, i nerazzurri hanno rinunciato al tassello dell’uomo a ridosso delle due punte, adattando per un paio di partite in quel ruolo Fredy Guarin, con risultati non proprio soddisfacenti. La trasformazione nel modulo avviene praticamente a centrocampo dove si concentrano tutti i colpi di mercato di gennaio. Con i nuovi arrivi il modulo dovrebbe virare verso un 3-5-2 ampio, utilizzando le corsie laterali per sfruttare la corsa e la velocità degli esterni: Schelotto arrivato dall’Atalanta, dovrebbe agire sul versante opposto di Nagatomo. Al centro della mediana, riposo concesso a Cambiasso, con l’inserimento di un vero play basso in grado di vedere e creare gioco, garantito dal nuovo gioiellino Kovacic aiutato da Kuzmanovic. Rimane da capire se il giovane croato saprà ripagare la fiducia e lo sforzo economico di Moratti, o farà la fine di molti giovani in stile Coutinho. Per il momento tutti gli addetti ai lavori nell’ambito calcistico ne tessono le lodi, parlandone come un giocatore pronto per il salto di qualità, ma in fin dei conti solo il campo sarà il giudice supremo. Ovviamente, seguendo sempre in maniera più rigida i dettami del Fair Play Finanziario a cambiare drasticamente, conti alla mano, è anche il bilancio nerazzurro nella voce costi per gli ingaggi: tra la partenza di Sneijder e la nuova politica al ribasso per quanto riguarda gli stipendi dei calciatori, l’Inter avrebbe risparmiato circa 55 milioni di euro al lordo sugli ingaggi.

    Davanti rimane l’unico grande dubbio sulla partenza di Livaja in direzione Atalanta. Perché lasciar partire il giovane attaccante, senza rimpiazzarlo con un altro nome? Nonostante in campionato la punta croata non avesse di certo fatto sognare il tifo nerazzurro (ricordare il palo clamoroso contro il Genoa), in Europa League il suo score personale parlava di quattro reti segnate. L’infortunio di Milito, e la condizione certamente non proprio da grande professionista di Cassano, non dovrebbero far dormire sonni tranquilli a Stramaccioni. Palacio e Rocchi in stile tramonto della carriera, basteranno fino a giugno? Forse era il caso di far rimpatriare Longo.

  • Diego Laxalt, presentiamo il nuovo acquisto dell’Inter

    Diego Laxalt, presentiamo il nuovo acquisto dell’Inter

    L’Inter piazza il quarto colpo in poche ore e dopo aver presentato il giovane Mateo Kovacic, stavolta è il turno di un nuovo giovane talento, pronto ad atterrare a Milano. Si tratta di Diego Laxalt, centrocampista uruguaiano classe ’93, in arrivo dal Defensor, squadra vincitrice di ben quattro campionati in Uruguay. La società nerazzurra, con l’ennesimo blitz si è assicurata questo giovanissimo giocatore, nella speranza di poterlo avere fin da subito, visto che la conclusione dell’affare verrà ufficializzato solo con l’arrivo del passaporto comunitario (gli agenti del ragazzo assicurano sia in arrivo). Costo dell’operazione: 2 milioni di euro, mentre per Diego Laxalt è pronto un contratto da quattro anni e mezzo, fino a giugno 2017. L’uruguaiano si aggiunge quindi al già citato Kovacic e agli acquisti di Kuzmanovic e Schelotto.

    E se nei giorni scorsi, la programmazione dell’Inter sembrava essersi inceppata, questi ultimi acquisti evidenziano una certa predisposizione a puntare sui giovani, nella speranza di non riempirli di eccessiva pressione.

    Laxalt, in contrasto con un pari età paraguaiano © DANIEL GARCIA/AFP/Getty Images
    Laxalt, in contrasto con un pari età paraguaiano © DANIEL GARCIA/AFP/Getty Images

    Diego Laxalt – Nasce a Montevideo, in Uruguay. Cresce calcisticamente nel Defensor, con la quale riesce ad esordire nel professionismo appena cinque mesi fa (esattamente il 1 settembre). Con la maglia viola del club uruguaiano colleziona solamente 3 presenze, tanto basta per partecipare con la Nazionale Under 20 al Sudamericano di categoria (ancora in corso). Giocatore agile e rapido. Ottimo in fase offensiva, dove sfrutta al meglio la sua accelerazione e il suo dribbling secco. Mancino puro e piedino molto elegante, tanto da permettergli anche qualche occasione dal fuori area (in basso il gol realizzato contro il Brasile Under 20).

    Sul ruolo in campo rimangono dei dubbi. Nasce mezz’ala (o interno di centrocampo, come preferite), ma nel corso della sua ancora brevissima carriera, ha avuto modo di esaltarsi nel ruolo di esterno alto offensivo. Eppure in Uruguay sono sicuri che potrebbe giocare anche in mediana, tanto da paragonarlo a Walter Gargano, accostamento completamente fuori luogo, viste le caratteristiche molto diverse tra i due connazionali. In Italia difficilmente vedremo il 19enne Diego Laxalt nel ruolo dell’ex Napoli, più probabile vederlo esterno di centrocampo (ma dovrebbe migliorare in fase difensiva) o come interno di centrocampo con libertà di attaccare. Non escludo una sua trasformazione in trequartista (con partenza dalla sinistra per accentrarsi al tiro), un po alla Recoba, vecchio cuore interista dai piedi fantastici ma dal fisico troppo fragile.

    Come cambia l’Inter?

    Con la fine del mercato invernale, l’Inter si ritroverà con un centrocampo in parte rivoluzionato. Infatti, le maggiori operazioni (tutte avvenute nelle ultime 48 ore), ha visto la società nerazzurra rinforzarsi soprattutto nella linea mediana con gli inserimenti di Kuzmanovic, Schelotto, Kovacic e il più volte citato, Diego Laxalt (su quest’ultimo rimangono i dubbi sul passaporto comunitario). Gli altri reparti (difesa e attacco) hanno visto confermare in blocco la rosa, ad eccezione dell’avvicendamento tra Rocchi (arrivato dalla Lazio) e Livaja (ceduto all’Atalanta nell’operazione Schelotto). a questo punto Stramaccioni non avrà più scuse, i rinforzi richiesti sono arrivati, a lui il compito di sfruttare al meglio le qualità dei nuovi giocatori.

    Premettendo una conferma dell’ormai collaudato (non più di tanto) 3-5-2 possiamo più o meno ipotizzare la nuova formazione interista che vedrà il solito Handanovic tra i pali, una linea difensiva composta da Ranocchia, Samuel (o Chivu) e Juan Jesus, il centrocampo folto formato da Schelotto e Nagatomo sugli esterni, il neo regista Kovacic e gli interni Cambiasso e Kuzmanovic (ma attenzione a capitan Zanetti che potrebbe prendere il posto del giapponese a sinistra oppure sostituire uno dei due interni) e in attacco a far coppia con Milito si alterneranno Palacio, Cassano e Guarin (a seconda dell’avversario). Non si escludo ritorni al 4-2-3-1 o al 3-4-2-1. Stramaccioni adesso ha l’imbarazzo della scelta, molto dipenderà da chi si ritroverà contro.

    Scheda calciatore
    Nome e cognome: Diego Laxalt
    Data e luogo di nascita: 07-02-1993, Montevideo (Uruguay)
    Nazionalità: Uruguaiana
    Piede preferito: Sinistro
    Ruolo: Centrocampista

    Ecco il gol realizzato da Diego Laxalt, nel Sudamericano Under 20, contro il Brasile
    [jwplayer config=”60s” mediaid=”169041″]

  • Addio Paulinho, in arrivo Schelotto e Kuz. Idee confuse in casa Inter?

    Addio Paulinho, in arrivo Schelotto e Kuz. Idee confuse in casa Inter?

    Neanche il tempo di far arrivare Super Mario Balotelli a Milano, sponda rossonera, che i cugini piazzano il colpo immediato. Certo, probabilmente non possiamo paragonare il nuovo acquisto interista al bad boy in arrivo dal City, ma è comunque un buon innesto per la corta e vecchia rosa nerazzurra. Parliamo di Ezequiel Schelotto, esterno destro dell’Atalanta (ancora per poco), seguito a lungo dall’Inter e prossimo alla firma con il club di Moratti. Poi, sugli accordi raggiunti con la società bergamasca ne parleremo poco sotto, visto che c’è ancora qualcosa che non quadra nel nuovo progetto giovani lanciato dal patron interista ad inizio estate, con le cessioni di vari elementi giunti ormai all’apice della loro carriera e con la promessa di ricostruire la squadra partendo da qualche elemento dall’età verde.

    Invece nella formazione interista, troviamo ancora qualche “vecchietto” di troppo. E tra questi escludiamo capitan Zanetti, che sembra non risentire dei suoi quasi 40 anni e continua a correre come un ragazzino agli esordi nel professionismo.

    Schelotto in azione con la maglia dell'Atalanta © Dino Panato/Getty Images
    Schelotto in azione con la maglia dell’Atalanta © Dino Panato/Getty Images

    Operazione El Galgo – Tradotto come “il Levriero”, El Galgo (per chi non lo sapesse) è il soprannome di Schelotto che arriverà a Milano nella giornata odierna per mettere nero su bianco sul contratto che lo legherà all’Inter per le prossime quattro, cinque stagioni (non sono ancora chiari i termini contrattuali). Una trattativa nata sei mesi fa che sembrava arrivata su un punto di non ritorno, ma come accade spesso nel calcio, basta che i tifosi invochino la cessione di un giocatore (in questo caso la curva atalantina ha fatto capire di non gradire più l’argentino dopo che lo stesso esterno aveva dichiarato apertamente di voler andare all’Inter) per vedere accelerazioni improvvise nelle trattative. L’affare si è concluso con il pagamento da parte dei nerazzurri (di Milano) di 3.5 milioni di euro più metà cartellino del giovane Marko Livaja (valutato circa 2 milioni di euro). Ecco, quest’ultimo inserimento è inspiegabile. Non si doveva ripartire dai giovani? La conferma di Stramaccioni in panchina non era per poter ringiovanire la squadra attingendo a piene mani dal settore giovanile? A quanto pare no, e nonostante l’arrivo del 23enne italo-argentino dall’Atalanta, rimangono molti dubbi sulla cessione (seppur solo la metà) di una punta che nelle poche occasioni in cui è sceso in campo non ha demeritato (a parte qualche errore che è accettabile per un 19enne). Misteri di una programmazione che non c’è!

    Arriva anche Kuz? – In casa Inter si pensa anche alla mediana, e dopo aver rinunciato al brasiliano Paulinho (e noi ci aggiungiamo, per fortuna) a causa delle richieste troppo esose del Corinthians, la dirigenza nerazzurra ha spostato il proprio mirino verso la Germania. In Bundesliga gioca una vecchia conoscenza del calcio italiano. Parliamo di Kuzmanovic, centrocampista serbo, attualmente in forza allo Stoccarda. Il giocatore è in scadenza contrattuale con il club tedesco ma potrebbe partire con sei mesi d’anticipo con un piccolo esborso economico (parliamo di circa 2 milioni di euro). L’ostacolo però è la forte concorrenza di Liverpool e Valencia che potrebbero offrire (soprattutto il club inglese), ingaggi nettamente più alti. L’ex viola sembra preferire il ritorno in Italia e le due parti dovranno trovare un accordo in poche ore (la chiusura del mercato invernale è ormai alle porte).

    Il progetto Inter continua a latitare. La convinzione è che manchi una programmazione precisa e oculata, indispensabile in un momento di crisi economica generale come questo. E ciò lo si capisce dalla rinuncia al brasiliano Paulinho, giocatore che avrebbe dovuto (secondo lo staff nerazzurro) elevare il tasso tecnico della mediana nerazzurra ed invece ci si ritrova, nelle ultime ore di mercato, a dover trattare con un centrocampista serbo che è tutto tranne che un regista (ruolo che avrebbe ricoperto il brasiliano). Ci si aspetta il colpo a sorpresa, potrebbe essere Biglia?

  • I rifiuti di Napoli allontanano i calciatori?

    I rifiuti di Napoli allontanano i calciatori?

    Ormai ne abbiamo sentite di cotte e di crude, ma questa dei rifiuti di Napoli, che sarebbero da ostacolo al trasferimento di alcuni calciatori, ha proprio del clamoroso (o quasi). Stando alle voci circolate in questi giorni (voci che non hanno trovato finora conferme bensì qualche rapida smentita), alcuni giocatori contattati dalla società azzurra per una possibile trattativa di calciomercato, avrebbero rifiutato qualsiasi offerta a causa delle precarie condizioni igieniche in cui si trova la città di Napoli. Certo, il problema dei rifiuti c’è e si vede (e soprattutto si sente), ma se tali voci di corridoio venissero confermate, ci sarebbe comunque da riflettere, in quanto si tratterebbe di un aspetto insolito ed alquanto preoccupante.

    A lanciare l’allarme è stato il Direttore Sportivo Riccardo Bigon, il quale ha dichiarato, appunto, che il Napoli potrebbe incontrare delle serie difficoltà ad agganciare possibili acquisti per il mercato di gennaio, in quanto la situazione rifiuti condizionerebbe, di fatto, l’eventuali arrivo di nuovi calciatori alla corte di Mazzarri.

    Le indiscrezioni riferiscono, in particolare, di un secco no da parte di Modesto (Genoa) e Kuzmanovic (Stoccarda), ma altrettanto secca e pronta è stata la smentita (tramite comunicati ufficiali) da parte dei loro rispettivi club ed agenti. Naturalmente, come spesso avviene, nascono posizioni e punti di vista. C’è chi ad esempio ha subito apostrofato in malo modo i presunti “denigratori” e chi, invece, ha fatto volare maggiormente la fantasia (e si sa che a Napoli la cosa non è poi così difficile), ipotizzando addirittura una strategia di De Laurentiis & C. per “risparmiarsi” gli acquisti tanto promessi. Il presidente, in tempi non sospetti, ne ha annunciati almeno tre, ma nessuno adesso vuol sentir parlare di rifiuti né di rifiuti per i rifiuti. In entrambi i casi, tifosi e non ne hanno già fin sopra la testa…in tutti i sensi.

  • Calciomercato: attenta Fiorentina ti rubano i gioielli. Tanti pretendenti per Vargas e Jovetic

    L’oro di Firenze è a rischio. Vargas e Jovetic gli uomini in più della nuova Fiorentina di Prandelli e Corvino sono corteggiati da tutta Europa e adesso nei tifosi viola potrebbe tornare l’incubo estivo quando con le cessioni di Felipe Melo e Kuzmanovic il progetto societario sembrava potesse ridimensionarsi.

    Sul cileno Vargas pare che l’interesse del Real Madrid sia davvero reale, dalla Spagna arriva voce di un offerta di 30 milioni di euro. In serata è arrivata anche la conferma di Pantaleo Corvino alla trattativa e nei prossimi giorni è atteso Jorge Valdano a Firenze per formulare l’offerta direttamente alla società.

    La Fiorentina rischia di perdere anche la rivelazione del campionato Stefan Jovetic ha fatto innamorare l’Inghilterra. Dal Chelsea al Manchester United dal City al Liverpool tutte sono pronte a sferrare l’attacco al giovane talento viola.

  • Fiorentina: il miracolo di Prandelli e Corvino. Adesso i tifosi sognano

    Fiorentina: il miracolo di Prandelli e Corvino. Adesso i tifosi sognano

    Cesare PrandelliIn estate erano stati tutti messi sulla graticola tanto a far decidere al presidente Della di distaccarsi un pò dalle vicende societarie e diventare quindi più patron attento alle vicende economiche che tifoso ed esser disposto sempre a metter mano al portafogli. Le cessioni eccellenti di Felipe Melo alla Juventus e Kuzmanovic allo Stoccarda peraltro rimpiazzati con gli scarti juventini Marchionni e Cristiano Zanetti avevano fatto pensare ad un possibile ridimensionamento degli obiettivi societari. E invece?

    I tifosi, gli addetti ai lavori e tutti coloro che superficialmente non avevano fatto i conti con le intuizioni di Pantaleo Corvino e Cesare Prandelli straordinari nel gestire e far crescere i viola. Alle due partenze eccellenti è corrisposto la definitiva consacrazione di Jovetic e Vargas diventate due bocche di fuoco sulla corsia sinistra e il loro valore di conseguenza è salito alle stelle. E Marchionni, Zanetti e Natali si sono rivelati investimenti intelligenti “da usato sicuro” per intenderci vuol dire che molte volte è sbagliato ragionare con il portafoglio.

    La prova maiuscola di ieri ad Udine dimostra anche che la coperta non è cosi tanto corta, priva di uomini importantissimi come Mutu e Jovetic oltre che la difesa titolare e Zanetti a centrocampo, la Fiorentina è riuscita a compiere l’ennesimo salto di qualità trovando le risorse in un gruppo che non ha nessuna intenzione di smettere di stupire.

    La scelta di Corvino di non far mercato durante l’estate cosi come quella nel Milan di Galliani è risultata ancora una volta azzeccata, il mercato estivo è stato drogato dalle spese folli di Real Madrid, Barcellona e Manchester City. Si rischiava di spendere una barca di soldi per giocatori che poi non avrebbero rispettato le attese, adesso invece nelle posizioni che contano in serie A e con la qualificazione in Champions League ormai vicinissima i tifosi sognano un colpo alla Corvino per continuare ad esser protagonisti.

  • Fiorentina: plusvalenze a parte il mercato non convince

    Fiorentina: plusvalenze a parte il mercato non convince

    Mai come quest’anno i dirigenti di serie A hanno fatto il mercato a carte scoperte: la franchezze e la schiettezza di Galliani quando annunciava zero acquisti in casa rossonera, poteva sembra una strategia “alla Moggi per intender” ma alla fine è stata la realtà. Allo stesso modo, se non ancora in modo più esplicito si comportato il ds Corvino sotto l’input dei Della Valle.Pantaleo Corvino

    La mission della nuova stagione dettata dalla dirigenza e dettata dal contenimento dei costi e dalla riduzione del passivo e in questo il buon Pantaleo si è dimostrato un maestro realizzando due importantissime plusvalenze con le cessioni di Felipe Melo alla Juventus e Kuzmanovic allo Stoccarda. Adesso però arrivano le dolenti note sopratutto per Prandelli che sarà chiamato a far di necessità virtù e cercare di raggiungere obiettivi sempre piu prestigiosi ma sarà anche costretto a guardarsi dall’agguerrita concorrenza di avversari come Napoli, Genoa e Lazio più competitive rispetto al passato campionato.

    Lottare su tre fronti senza il difensore centrale che garantisca insieme a Gamberini e Frey il salto di qualità alla difesa sarà difficile, De Silvestri è un buon colpo ma in concreto il giovane ex laziale ha ancora tutto da dimostrare. Il centrocampo senza due dei tre pilastri della scorsa stagione e con un Cristiano Zanetti a mezzo servizio dovrà suggerire a Prandelli nuove alternative e sperare che a Montolivo non venga mai il raffreddore.
    L’ingaggio off-limits dal West Ham di Savio è positivo, ma il giovane ex Brescia è un altra scommessa e i particolari sull’ingaggio (al West Ham vanno tre milioni di euro piu il 50% degli introiti derivati dalla vendita) lasciano ancora perplessi. In attacco Gilardino e l’esplosione di Jovetic offrono buone garanzie, ma c’è incertezza sulla situazione di Mutu, squalifica o meno bisogna capire come il giocatore stia mentalmente piu che fisicamente e praticamente non esiste un vice Gilardino.

    Il gruzzoletto di 19 milioni sarà spero a gennaio (sperando che non sia troppo tardi), per l’acquisto del giovane difensore Munoz dal Boca juniors e di una punta con le caratteristiche “alla Mutu” in caso di possibile squalifica, Pandev e Salvio i nomi piu gettonati.