Tag: zdenek zeman

  • Analisi crisi Roma, quali le colpe di Zeman?

    Analisi crisi Roma, quali le colpe di Zeman?

    La sconfitta per 4-1 allo Juventus Stadium ha stroncato definitivamente, almeno in questo avvio di campionato, le velleità della Roma di Zeman. La “caccia” ai responsabili, o peggio ancora ai colpevoli del tracollo è ufficialmente aperta: sul banco degli imputati figurano il tecnico boemo, la società e i giocatori , ma in che misura si ripartiscono gli oneri e le responsabilità?

    Forse è importante premettere che incensare i successi e criticare aspramente alle prime difficoltà sono entrambi peccati di presunzione in cui spesso  incorre facilmente lo sportivo così come il tifoso; detto ciò, nello specifico caso dei giallorossi lo scintillante successo riportato qualche settimana fa a S.Siro con l’Inter è stato l’unico acuto di una squadra che  ha obbiettivamente stentato nelle altre sfide di campionato, mostrando probabilmente in queste partite il vero volto di una realtà ancora in costruzione e tutta da verificare sul piano della continuità e dell’affidabilità…un po’ come dire che una rondine non fa primavera!

    La crisi Roma nei volti di Totti e De Rossi | © GABRIEL BOUYS/AFP/GettyImages
    Smontati quindi i facili entusiasmi in cui spesso eccede il tifo giallorosso, non si può non notare come la nuova Roma zemaniana di inizio stagione non abbia sorpreso certo per la natura delle pecche evidenziate in campo, vale a dire amnesie difensive e scarsa solidità di squadra, nel più classico stile caro al boemo, che rimanendo ancorato alla sua visione del calcio in chiave spettacolare e poco concreta dimostra di non essersi adeguato al calcio moderno e nel complesso al calcio “efficace”, quello che non necessariamente incanta ma che porta a casa i risultati . Discutibile continua ad essere il ricorso ai giovani, maggiormente plasmabili da un tecnico come il boemo, perché mai come in serie A conta l’esperienza e l’affidabilità degli uomini che scendono in campo. Detto quanto concerne il campo e il calcio giocato, Zeman continua imperterrito nelle sue crociate contro il sistema, la Juventus, il doping e chissà cosa, e per quanto possa fare notizia, alla lunga può irritare e togliere importanza alla partita giocata, come se le sue battaglie, giuste o sbagliate che siano, contino più dei verdetti del rettangolo di gioco e dei risultati.

    Relativamente alla rosa giallorossa, come detto prima il mix tra gioventù ed esperienza non è ancora equilibrato e in campo si sente: gli alti e i bassi di gioco espresso e di concentrazione esibita in campo dalla Roma sono il frutto dell’ inesperienza di tanti dei suoi interpreti, e ad oggi le cose buone mostrate dalla Roma sono inferiori alle lacune esibite, e non solo nella serataccia di Torino. Quanto alla dirigenza, e forse anche alla proprietà, avere costruito una squadra giovane già a partire dallo scorso anno, muovendosi così in un’ottica di lungo periodo, è sicuramente uno nota di merito, ma illudersi e illudere la piazza addirittura con pretese e mezzi proclami di tricolore è chiedere obiettivamente troppo. Analogamente parlare di acquisti forse non totalmente all’altezza dopo la sconfitta di Torino è come sconfessare malamente il progetto Zeman,  che avrà pur dato un’ impronta importante alla campagna acquisti,  ma che non difetta certo per coerenza e intransigenza: affidargli una panchina equivale a sapere a cosa si andrà incontro, nel bene e nel male, e forse tra i vantaggi di avere Zeman in panca c’è quello di avere un “parafulmine” che in caso di “temporale” regge bene gli urti, tutelando la squadra e mettendola al riparo dall’occhio del ciclone, permettendole di crescere con relativa tranquillità.

    Non è un caso che sabato si sia presentato in conferenza stampa proprio De Rossi, non più un giovane di belle speranze, a smorzare ufficialmente a nome della squadra  e forse di tutto l’ambiente gli entusiasmi e a predicare umiltà e impegno per il futuro. Riepilogando quindi, uno sbilanciamento delle responsabilità nel contesto giallorosso spetta forse alla società, nella persona dei dirigenti piuttosto che della proprietà stessa, perché affidare una panchina al dogmatico Zeman e costruire una rosa secondo le sue aspettative, a meno che il boemo abbia cambiato visione del calcio (non ci risulta francamente!) tutto può regalare tranne che sorprese, nel bene e nel male; le “oscillazioni” d’umore della piazza giallorossa, quantomai instabile e poco rasserenante, sono poi un dato ormai di fatto che probabilmente nel complesso penalizzano più che sostenere la squadra e i risultati: infatti l’ultimo scudetto capitolino, competizione dove la continuità e la stabilità di squadra sono tutto,  è giunto sotto la guida di Fabio Capello, il meno “romano “ di tutti gli allenatori. Non sarà stato un caso….

  • Lite De Rossi-Zeman, Capitan Futuro deluso

    Lite De Rossi-Zeman, Capitan Futuro deluso

    Prime crepe in casa Roma. Secondo quanto riporta Sportmediaset stamani, ci sarebbe stata un’accesa lite tra De Rossi e Zeman nell’immediato post-partita di Juventus-Roma, partita che ha visto i giallorossi uscire con le ossa rotta allo Juventus Stadium. Alla base del diverbio la ricerca del colpevole di questo avvio di stagione non certo esaltante. Zeman dichiara pubblicamente che i suoi giocatori non riescono ancora a mettere in pratica i dettami tecnici illustrati durante gli allenamenti. De Rossi invece inizierebbe a mostrare qualche perplessità nei confronti dei metodi del boemo, sia sul piano del gioco che per gli allenamenti troppo intensi. Ricordiamo che proprio Capitan Futuro è stato uno dei primi a farne le spese con uno stop di alcune settimane.

    In più De Rossi non avrebbe digerito la posizione in campo scelta per lui da Zeman, che lo vede non più come regista basso ma come interno di centrocampo. Fin qui la Roma ha vinto sul campo soltanto il match di San Siro contro l’Inter (se si esclude la vittoria a tavolino contro il Cagliari) e si trova a 8 punto di svantaggio dalla coppia di testa che vede Juventus e Napoli guardare tutti dall’alto verso il basso. Di certo non l’inizio che si aspettavano i giallorossi, dal momento che l’arrivo di Zeman era stato salutato in maniera trionfale.

    De Rossi e Zeman già ai ferri corti? | ©Giuseppe Bellini/Getty Images

    A discolpa del tecnico boemo bisogna ricordare come le sue squadre non siano mai state protagoniste di uno starter importante. La partenza di questa stagione è paragonabile a quella che l’anno scorso Zeman ebbe con il Pescara, salvo poi vincere il campionato con una squadra che sulla carta avrebbe dovuto ottenere un piazzamento ben lontano dalla stessa zona play-off.

    Inutile poi ricordare come De Rossi sia il calciatore che più ha diritto di lamentarsi della partenza giallorossa, visto che a fine agosto rinunciò ad una valanga di petroldollari pur di rimanere a Roma e far parte di un progetto vincente. Oggi, primo ottobre, risuonano beffarde le parole di Roberto Mancini, che durante un colloquio telefonico con Capitan Futuro aveva profetizzato una stagione fallimentare, cercando così di convincerlo ad accettare la proposta dei Citizen. Treno perso oppure “guadagnato”?

  • La Juventus cancella Zeman. I bianconeri ne fanno quattro alla Roma

    La Juventus cancella Zeman. I bianconeri ne fanno quattro alla Roma

    Caterpillar Juventus. A distanza di quattro giorni dalla prova incolore contro la Fiorentina la formazione bianconera si riscatta alla grande schiacciando una Roma bruttissima. Un 4-1 netto e senza storie con i piemontesi che nei primi 20’ mandano in bambola la squadra del contestatissimo Zeman il quale lo Juventus Stadium se lo ricorderà non solo per i cori che gli sono stati intonati contro ma anche per il poker che gli è stato servito dalla formazione di Carrera.

    Sono bastati 18’ ai torinesi per mettere in cassaforte la gara grazie a Pirlo, Vidal e Matri. Nella ripresa Osvaldo prova a dare la scossa ma è solo illusione: nel finale infatti Giovinco chiude i conti rendendo ancora più pesante il passivo. Bianconeri che cosi rimangono in vetta alla classifica e fanno salire a 45 il numero di gare consecutive senza sconfitte. Per la Roma invece si interrompe la striscia di risultati utili esterni, che di fatto era stato il punto di forza dei capitolini sino al momento. Zeman dovrà cambiare veramente tanto. Tre sorprese nell’undici iniziale della Juventus: Carrera infatti sceglie Caceres, De Ceglie e Matri, tre che sin qui avevano giocato con il contagocce, lasciando fuori Isla, Asamoah e Quagliarella dati per titolari certi alla vigilia.

    Tre cambi che però non scalfiscono la forza della squadra bianconera a cui bastano 11’ per sbloccare la gara: dapprima Taddei commette fallo su Marchisio lanciato a rete con l’arbitro che tra la proteste dei torinesi toglie solo un cartellino giallo al giocatore ospite che commette però fallo da ultimo uomo. Ma ci pensa Pirlo con una punizione dal limite, complice uno Stekelenburg parecchio disattento, a far gioire i tifosi della Juventus Stadium.

    Esultanza Juventus © GABRIEL BOUYS/Getty Images

    Il gol fa crollare tutte le certezze della Roma che qualche minuto dopo subisce un altro duro colpo: Castan con una mano respinge un tiro di Matri in area di rigore e per l’arbitro non ci sono dubbi circa l’assegnazione del calcio di rigore che Vidal con freddezza glaciale trasforma. I giallorossi affondano definitivamente al 19’ quando Matri scatta sul filo del fuorigioco su un assist di Vidal e davanti al portiere non sbaglia. La Juventus a tratti sembra divertirsi mentre Zeman in panchina è letteralmente di sasso. Marchisio e Vucinic cominciano il “tiro alla traversa” ed è grazie ai legni che il passivo per gli ospiti, letteralmente storditi, non è ancora più pesante.

    Nel frattempo Balzaretti, ex di turno, accusa febbre alta ed è costretto ad uscire. Anche se Zeman, forse, avrebbe preferito cambiare anche gli altri al termine di un primo tempo nel quale la sua squadra è sembrata letteralmente in balia dei padroni di casa.
    Al rientro dagli spogliatoi la Juventus comincia a pensare alla gara di Champions in programma martedì contro lo Shakhtar e pensa bene di cominciare ad amministrare in vantaggio, anche se Vucinic e Matri provano a calare il poker.

    Zeman getta nella mischia Destro che quantomeno si da dare fare e si conquista anche un calcio di rigore che Osvaldo non sbaglia. Un fuoco di paglia però visto che la Juve non ha problemi e nel finale in contropiede Giovinco chiude i conti. Per la Roma c’è poco da fare: con una squadra cosi, e contro una Juve cosi, i discorsi scudetto sono rimandati. Almeno di un anno.

    LE PAGELLE DI JUVENTUS-ROMA:
    Marchisio 7,5: I suoi inserimenti sono come una lama che si infilza nel burro. Sarà che la difesa della Roma vista allo Juventus Stadium è stata obbrobriosa, sarà che lui era in una serata super, tant’è che ha fatto ciò che ha voluto.
    Pirlo 7: Stavolta non è stanco né appannato. Trova il secondo gol stagionale su punizione ed è decisivo nell’avvio arrembante dei bianconeri.
    Matri 7: Dopo Quagliarella ecco Matri. Anche lui alla prima chance utile va in gol. Sfrutta al meglio l’occasione che gli viene concessa.

    De Rossi 4,5: Viene dato per recuperato, ma evidentemente non lo era. Sempre lontano dalla sua zona di competenza, gioca una pessima gara.
    Florenzi 6: Predicatore nel deserto. L’unico, ma anche Destro non è andato male nello spezzone di gara cui ha preso parte, a combinare qualcosa di buono in una squadra assai deludente.
    Totti 5: Deludente la sua prova. Ok che di palloni non gliene giungono tanti, ma lui non fa nemmeno cosi tanto per andare a conquistarseli.

    IL TABELLINO DI JUVENTUS-ROMA:
    JUVENTUS (3-5-2): Buffon 6; Barzagli 6,5, Bonucci 6, Chiellini 6; Caceres 6, Vidal 7,5, Pirlo 7, Marchisio 7,5 (31′ st Asamoah sv), De Ceglie 6,5 (39′ st Pogba sv); Matri 7 (30′ st Giovinco 6,5), Vucinic 6,5. In panchina: Storari, Lucio, Marrone, Isla, Lichtsteiner, Giaccherini, Padoin, Bendtner, Quagliarella. Allenatore: Carrera 7,5
    ROMA (4-3-3): Stekelenburg 5,5; Taddei 4,5, Burdisso 5, Castan 5,5, Balzaretti 5 (34′ Marquinhos 5,5); De Rossi 4,5, Tachtsidis 4,5 (19’ st Perrotta 6), Florenzi 6; Lamela 5, Osvaldo 5, Totti 5 (18’ st Destro 6,5). In panchina: Goicoechea, Svedkauskas, Marquinho, Piris, Romagnoli, Lopez. Allenatore: Zeman 4

    Le immagini di Juventus-Roma:
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  • Juventus-Roma, le formazioni. Niente riposo per Pirlo, Osvaldo scalza Destro

    Juventus-Roma, le formazioni. Niente riposo per Pirlo, Osvaldo scalza Destro

    Il giorno più atteso dai tifosi della Juventus è arrivato. Quello in cui Zdenek Zeman con la sua Roma farà visita allo stadio dei bianconeri. Bordate di fischi accompagneranno l’allenatore boemo per una sfida che ormai da anni non si vedeva causa la mancanza dalla Serie A del trainer giallorosso. Una gara presumibilmente speciale anche per lui, nemico storico della Juventus da ormai quindici anni. Non ci sarà però il rischio di incroci pericolosi con Antonio Conte, uno dei suoi più acerrimi nemici, che come al solito siederà in tribuna.

    Una sfida dalle mille sfaccettature extracalcistiche dunque ma sul campo sarà grande sfida. La Juventus vuole portare a 45 il numero di gare utili consecutive e soprattutto vuole vincere per mantenere quella vetta della classifica al momento condivisa con il Napoli. Dall’altro lato c’è una Roma che se in casa sinora ha ampiamente deluso, in trasferta ha ben figurato, almeno a Milano contro l’Inter, visto che a Cagliari il successo è arrivato a tavolino. Massimo Carrera, il quale non si è presentato alla conferenza stampa della vigilia con l’obiettivo, comunque non riuscito, di stemperare i toni di una sfida di per sé infuocata, dovrà rinunciare al solito Pepe, ormai fuori da parecchio tempo per infortunio.

    Al rientro invece Padoin che tuttavia si accomoderà in panchina. Ancora però l’allenatore bianconero sembra non aver sciolto tutti i dubbi. O meglio sembra averne uno per reparto, anche se quello che probabilmente si porterà sino alla fine concerne Bonucci, che già a Firenze ha giocato con un problema muscolare. Se non ce la dovesse fare pronto al suo posto Marrone. Sull’esterno di destra invece Isla sembra in vantaggio su Lichtsteiner anche se dovrà cercare di dimostrare tutte le proprie qualità visto che nelle due presenze sino ad ora maturate ha tutt’altro che entusiasmato. In avanti invece il partner di Vucinic dovrebbe essere Quagliarella che grazie ai gol con Chelsea e Chievo sembra per il momento aver superato la concorrenza di Giovinco, Matri e Bendtner. Regolarmente in campo Pirlo, per il quale si era parlato di un avvicendamento con Pogba.

    Pablo Daniel Osvaldo © Mike Stobe/Getty Images

    Davanti a Buffon dunque classica difesa formata da Barzagli, Bonucci e Chiellini. In mezzo al campo il trio formato da Vidal, Pirlo e Marchisio con Isla e Asamoah esterni. In avanti Quagliarella e Vucinic. Dall’altro lato Zeman finalmente recupera Osvaldo, il quale dovrebbe soffiare il posto a Destro, ma anche De Rossi sembra essere al top. Nulla da fare per Pjanic e Bradley che cosi si sommano nella lista degli indisponibili a Dodò, Lobont e Guberti. In difesa invece Taddei sembra in netto vantaggio su Piris.

    Nell’arrembante 4-3-3 Zeman, davanti al riconfermato, nonostante la papera con la Samp, Stekelenburg, schiererà una retroguardia composta da Burdisso e Castan centrali con Taddei e Balzaretti laterali. In mezzo al campo il trio composto da Tatchtsidis, Florenzi e De Rossi mentre in avanti agiranno Lamela, Osvaldo e Totti.

    Le probabili formazioni di Juventus-Roma:
    JUVENTUS (3-5-2): Buffon; Barzagli, Bonucci, Chiellini; Isla, Vidal, Pirlo, Marchisio, Asamoah;Quagliarella, Vucinic. In panchina: Storari, Lucio, Marrone, Caceres, Lichtsteiner, De Ceglie, Pogba, Giaccherini, Padoin, Bendtner, Giovinco, Matri. Allenatore: Carrera
    ROMA (4-3-3): Stekelenburg; Taddei, Burdisso, Castan, Balzaretti; Tachtsidis, Florenzi, De Rossi; Lamela, Osvaldo, Totti. In panchina: Goicoechea, Svedkauskas, Romagnoli, Piris, Perrotta, Marquinhos, Marquinho, Lopez, Destro. Allenatore: Zeman

  • Zeman frecciate a Carrera, Juventus-Roma è già infuocata

    Zeman frecciate a Carrera, Juventus-Roma è già infuocata

    Allo Juventus Stadium sarà l’ “ospite” più atteso ma meno desiderato, e l’intero stadio si preannuncia una bolgia, preparando coreografie e striscioni a lui dedicati ma, di certo, non dai toni affettuosi. Zdenek Zeman è abituato ad essere un personaggio scomodo, e nonostante appaia schivo e di poche parole, i fatti dimostrano, ed hanno sempre dimostrato, come non disdegni affatto il clamore suscitato dalle sue dichiarazioni, sempre orientate alla punzecchiatura ed alla provocazione e, secondo alcuni (Gianluca Vialli, ndr), finalizzate a compiere solo le battaglie che gli convengono, da “paraculo”.

    Alla vigilia della partitissima con la Juventus, dunque, i temi della gara finiscono in secondo piano per lasciare spazio a discorsi d’altro tipo, che spaziano da Ciro Ferrara alla questione Cagliari-Roma ed alle contestazioni del presidente dei rossoblu Massimo Cellino per la vittoria a tavolino dei giallorossi, alle frecciatine al tecnico in panchina della Juventus, Massimo Carrera.

    Dopo la gara di mercoledì sera, disputata all’Olimpico fra Roma e Sampdoria, Ciro Ferrara aveva risposto al boemo, che lo accusava di non averlo salutato, precisando che solitamente il saluto spetta ai “padroni di casa”, mentre lo stesso Zeman pretendeva il saluto da parte del tecnico dei blucerchiati perchè “più giovane”. Una querelle che costituì lo strascico delle polemiche nate nei giorni precedenti la gara, in riferimento ai rapporti tesi fra Zeman e gli juventini che militavano in bianconero a fine anni ’90, nella Juventus imbattibile di Marcello Lippi, nei confronti della quale Zeman sollevò il “caso doping”, gettando ombre e allusioni sui successi di quegli anni.

    Zdenek Zeman alla vigilia di Roma-Juventus | © Paolo Bruno/Getty Images

    Ciro Ferrara lo aveva accusato di aver leso la sua immagine e quella della Juventus, Zeman gli ha risposto di “prendersela con i tribunali e con se stesso” ; nella conferenza stampa odierna, il boemo riprende tale discorso con l’apparente volontà di chiudere la polemica ma, in realtà, non fa che riaccenderla alludendo inequivocabilmente al fatto che “sono i tribunali che per 10 anni si sono occupati di quei problemi”.

    Ecco, dunque, che il clima non può che surriscaldarsi nonostante il boemo rifiuti l’appellativo di “demagogo e provocatore” e preferisca definirsi solo “un uomo di sport”: uno sportivo che, però, non perde occasione per mostrare la sua spiccata vis polemica e che non compie alcuno sforzo per abbassare i toni in vista di un match tanto delicato, rivolgendosi agli stessi tifosi della Juventus per rispedire al mittente tali “aggettivi” non graditi, ma non trascurando qualche frecciatina velenosa anche per Massimo Carrera che, alla vigilia del big match non ha parlato in conferenza stampa lasciando spazio al preparatore dei portieri Claudio Filippi, per decisione di Antonio Conte che ha piacere che Carrera e Filippi dividano la scena nel raccontare le questioni inerenti la squadra; Zeman, tuttavia, non pare aver gradito tale decisione definendola con tre parole al vetriolo: “Mancanza di stile”.

    Chiuso il capitolo Juventus, Zdenek Zeman attacca a muso duro il presidente Cellino dopo la questione Cagliari-Roma, facendo leva sul fatto che le “regole ci sono e vanno rispettate” e che il presidente dei sardi non può definirsi arrabbiato in quanto “ha fatto un’azione grave, per cui ci sono molte persone arrabbiate con lui”.

    Dopo tanti riferimenti ben lontani alle questioni di campo e dalla sua Roma, il tecnico accenna alle potenzialità del suo gruppo, che reputa competitivo al punto da potersela giocare con tutti e puntare a “vincere lo scudetto“, pur riconoscendo che “al momento è la Juventus a sembrare la squadra più forte, ma le milanesi non sono tagliate fuori”. Per la serie i giochi sono aperti, la stagione è appena cominciata, i conti si faranno alla fine: almeno su questi temi, la dialettica zemaniana non sembra poi così originale ed incisiva.

  • Mirko Vucinic: “da tifoso juventino fischierei Zeman”

    Mirko Vucinic: “da tifoso juventino fischierei Zeman”

    I colori giallorossi li ha vestiti per diverso tempo, prima al Lecce – proprio con Zdenek Zeman in panchina – e poi alla Roma, per ben cinque stagioni, dal 2006 al 2011: Mirko Vucinic sarà, dunque, “doppiamente” un ex nella partitissima Juventus-Roma di sabato sera alle 20.45, l’ “anticipo di lusso” della sesta giornata di serie A.

    L’attaccante montenegrino conosce bene il tecnico boemo, che ha contribuito notevolmente a valorizzarlo ai tempi del Lecce e, proprio con Zeman in panchina, nella stagione 2004-2005 con la maglia salentina realizzò ben 19 reti in 28 partite disputate, consacrandosi definitivamente come uno degli attaccanti più interessanti e prolifici della serie A. Con la maglia della Roma, invece, Mirko Vucinic ha trovato la definitiva maturazione negli anni successivi, segnando gol importanti e pesanti anche in Champions League conservando bei ricordi ed l’unico rimpianto di non esser riuscito a vincere lo scudetto in una piazza tanto calorosa: dunque, affrontare i capitolini avrà per lui un sapore speciale anche perchè a Roma ha lasciato diversi amici, Daniele De Rossi su tutti, compagno di squadra e di playstation – con il quale Mirko ha rivelato di sentirsi spesso e che “abbraccerò prima della partita, ma poi in campo saremo nemici”. 

    Mirko Vucinic parla di Juventus-Roma | © Marco Luzzani/Getty Images

    Nonostante il passato riaffiori, Vucinic è concentrato esclusivamente sul presente e sulla voglia di vincere una partita delicata quanto fondamentale, contro un’avversaria ostica e, soprattutto, contro il tecnico più detestato dall’intero ambiente juventino, che pare stia preparando per lui un’accoglienza “speciale” con il tifo organizzato bianconero già in fermento con coreografie, striscioni e cori “accesi” nei suoi confronti, anche se la Juventus mobiliterà ben 650 steward ed 86 telecamere per mantenere la situazione nel pieno controllo ed evitare tensioni eccessive.

    Proprio sul “saluto” dello Juventus Stadium al “nemico boemo” (che farà da continuazione alla polemica Ferrara-Zeman della scorsa settimana, ndr), Mirko Vucinic esprime il suo punto di vista in maniera schietta, schierandosi dalla parte dei tifosi juventini:se fossi un tifoso bianconero lo fischierei”. Il montenegrino, però, sarà in campo da giocatore e, dunque, andrà a salutarlo prima della gara, anche perchè – come lui stesso riconosce – “gli devo molto come giocatore” in quanto ha contribuito in maniera decisiva alla sua crescita.

    In riferimento alla forza degli avversari, Vucinic esprime positive valutazioni sul potenziale della Roma che si è molto rafforzata rispetto alla passata stagione, e “consacra” l’italo-argentino Osvaldo elogiando la sua completezza, in termini di tecnica, forza e dribbling ma, in ogni caso, il giocatore più temibile della formazione giallorossa resta sempre il suo capitano, Francesco Totti: “è lui quello che m spaventa di più”.

    In casa juventina, invece, secondo Mirko Vucinic è sempre Andrea Pirlo il più forte, il “fuoriclasse assoluto”, smentendo categoricamente le voci sulla sua stanchezza: “io lo vedo benissimo, è l’unico giocatore ad aver addosso sempre due o tre avversari”. La forza ed il contributo di Pirlo possono essere fondamentali nel proseguio della stagione ma, con tutta probabilità, con la Roma partirà dalla panchina lasciando le chiavi del centrocampo al giovane Paul Pogba, mentre in attacco vi sarà proprio il “punto fermo” Mirko Vucinic, sognando quel gol dell’ex che farebbe esplodere lo Juventus Stadium.

  • Roma non basta Totti, Stekelenburg regala il pari alla Samp

    Roma non basta Totti, Stekelenburg regala il pari alla Samp

    Dopo che il Milan ha sfatato il tabù San Siro con la vittoria sul Cagliari restano solamente altre due big che nel proprio impianto non hanno ancora vinto una gara. Sono l’Inter a la Roma. I giallorossi di Zeman infatti sprecano una ghiottissima chance per rompere questa maledizione pareggiando in casa per 1-1 contro la Sampdoria dopo aver giocato un tempo intero in superiorità numerica. Non basta infatti il gol numero 216 in Serie A per Totti, che raggiunge così Altafini e Meazza in questa speciale graduatoria. E sì perché nella ripresa Stekelenburg combina la frittatona permettendo ai liguri di pareggiare con Munari.

    E per poco la formazione ospite non trova il colpaccio con Icardi. Nonostante lo stop di un turno dovuto ai noti fatti di Cagliari dunque la squadra giallorossa non sfrutta la freschezza rispetto all’avversario. Gli undici iniziali che presentano grosse defezioni in attacco: Osvaldo da una parte e Maxi Lopez dall’altra. Nella Roma fuori inizialmente anche De Rossi. Al suo posto Tachtsidis. Il primo tempo è un monologo capitolino. La formazione di Zeman si schiera stabilmente nella metà campo avversaria cercando in ogni modo di aggirare la difesa doriana. E anche quando ci riesce trova un super Romero che prima blocca due volte Destro, in uscita bassa e su tiro da distanza ravvicinata, e poi si ripete con Lamela.

    Poco dopo la mezz’ora però la Roma passa con un gol fortunoso nato a seguito di una mischia in area: doppia conclusione di Destro e subito dopo tiro sbagliato di Florenzi che si trasforma in assist per Totti il quale deposita in rete senza problemi. La Sampdoria è tutta in qualche contropiede di Eder e le cose per Ferrara si complicano quando perde anche l’infortunato Pozzi. Al suo posto Krsticic. Ad inizio ripresa la Sampdoria non ha nemmeno il tempo di riassettarsi che resta in dieci uomini: Maresca si becca il secondo giallo per un fallo su Lamela e obbliga i suoi, già sotto di un gol, a giocare la ripresa in dieci. Tutto facile sulla Roma. Ma solo sulla carta.

    L’esultanza della Sampdoria © GABRIEL BOUYS/Getty Images

    Poiché la Sampdoria anziché accusare il colpo va alla ricerca del pari. Che trova al 17’ quando su un tiro cross senza pretese Stekelenburg si fa sfuggire la palla dalle mani e per Munari è un gioco da ragazzi insaccare. E per poco non arriva la beffa per la formazione di Zeman quando Icardi si invola verso la porta avversaria ma Castan lo ferma poco prima della conclusione a rete. E’ di Lamela l’ultimo tentativo ma il risultato non cambia. Per la Sampdoria continua l’imbattibilità in questo campionato.

    LE PAGELLE DI ROMA-SAMPDORIA:
    Stekelenburg 4,5: Il suo errore è pesantissimo. Si perché permette alla Sampdoria di pareggiare, e per poco di vincere, sia perché fa crollare il morale della squadra.
    Castan 6,5: Non avesse fermato Icardi staremmo a parlare di disfatta giallorossa. Provvidenziale in quell’episodio.
    Totti 7 : Raggiunge lo storico traguardo di 216 reti anche se lui sperava di festeggiarlo con un successo. Un vero peccato.
    Romero 7: Provvidenziale in più circostanze dimostra di avere tutte le carte in regola per giocare in Serie A.
    Maresca 4,5: La sua ingenuità lascia la Samp in dieci. Che sia un bene o un male però, visto il risultato finale, non si sa.
    Eder 7: Con la sua rapidità la Sampdoria riesce ad allungarsi e rifiatare. Quando si tratta di partire in contropiede lui è lì, sempre pronto.

    IL TABELLINO DI ROMA-SAMPDORIA:
    ROMA (4-3-3): Stekelenburg 4,5; Taddei 6, Burdisso 6, Castan 6,5, Balzaretti 6; Marquinho 5, Tachtsidis 5,5 (18′ st De Rossi 5,5), Florenzi 6,5; Lamela 6, Destro 5, Totti 7. In panchina: Goicoechea, Svedkauskas, Marquinhos, Romagnoli, Piris, Perrotta, Lopez, Tallo. Allenatore: Zeman 5
    SAMPDORIA (4-3-3): Romero 7; Berardi 6, Gastaldello 6, Rossini 6, Costa 5,5; Munari 6,5, Maresca 4,5, Obiang 6; Estigarribia 6 (5′ st Icardi 6), Pozzi sv (32′ Krsticic 5) , Eder 7 (34′ st Soriano sv). In panchina: Berni, Castellini, De Silvestri, Poulsen, Mustafi, Renan. Allenatore: Ferrara 7

    Il video di Roma-Sampdoria:
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  • Roma-Sampdoria, le formazioni. Zeman recupera De Rossi e Totti

    Roma-Sampdoria, le formazioni. Zeman recupera De Rossi e Totti

    Si torna in campo. Tre giorni dopo la sfida con il Torino per la Sampdoria, dieci giorni dopo il ko interno contro il Bologna per la Roma che domenica ha ottenuto la vittoria a tavolino causa i noti fatti dell’Is Arenas. Giallorossi che se fuori casa, Cagliari a parte, hanno fatto bene espugnando anche San Siro, tra le mura amiche ancora non hanno brillato. Appena un punto conquistato in due gare. E cosi i tifosi non aspettano altro che la prima vittoria all’Olimpico per la truppa di Zeman che però davanti si troverà un osso molto duro.

    Parliamo della Sampdoria di Ciro Ferrara, squadra che insieme a Juventus e Napoli in questo momento è tra quelle imbattute. Zeman recupera perdine importanti come De Rossi, Totti e Bradley ma non Osvaldo che dovrebbe tornare disponibile sabato sera contro la Juventus. Fuori per infortunio anche Dodò e il solito Lobont. Non mancano i dubbi da sciogliere presumibilmente all’ultimo momento: in difesa infatti Piris e Taddei si giocano una maglia sul lato destro ma il secondo sembra avvantaggiato. Per il resto confermato in mezzo al campo Florenzi che ha battuto la concorrenza di Tachtsidis.

    Daniele De Rossi © Giuseppe Bellini/Getty Images

    Nel 4-3-3 dell’allenatore boemo davanti a Stekelenburg retroguardia formata da Burdisso e Castan centrali con Taddei e Balzaretti laterali. In mezzo al campo Florenzi, De Rossi e Pjanic con Lamela, Destro e Totti che formeranno il tridente offensivo. Dall’altro lato Ferrara deve fare i conti con un’assenza veramente molto pesante: è quella di Maxi Lopez, uno dei migliori giocatori di questo brillante inizio di stagione dei blucerchiati, squalificato per due turni dal giudice sportivo. Con lui fuori anche Juan Antonio, Poli, Tissone e Da Costa.

    I dubbi non mancano nemmeno all’allenatore doriano in particolare in mezzo al campo dove Munari e Soriano si giocano una maglia da titolare. Il primo sembra però essere in vantaggio. Nel 4-3-3 davanti al portiere Soriano troveranno spazio Gastaldello e Rossini come centrali mentre Berardi e Costa agiranno sugli esterni. Munari, Maresca e Obiang formeranno il trio di centrocampo mentre in avanti Estigarribia ed Eder assisteranno Pozzi.

    Le probabili formazioni di Roma-Sampdoria:
    ROMA (4-3-3): Stekelenburg; Taddei, Burdisso, Castan, Balzaretti; Florenzi, De Rossi, Pjanic; Lamela,Destro, Totti. In panchina: Goicoechea, Svedkauskas, Romagnoli, Bradley, Piris, Tachtsidis, Marquinhos, Perrotta, Marquinho, Tallo, Lopez. Allenatore: Zeman
    SAMPDORIA (4-3-3): Romero; Berardi, Gastaldello, Rossini, Costa; Munari, Maresca, Obiang; Estigarribia,Pozzi, Eder. In panchina: Berni, De Silvestri, Castellini, Soriano, Mustafi, Renan, Icardi, Poulsen, Krsticic. Allenatore: Ferrara

  • Ferrara lancia frecciate a Zeman: “Ha leso la mia immagine”

    Ferrara lancia frecciate a Zeman: “Ha leso la mia immagine”

    Si ritroveranno per la prima volta l’uno di fronte all’altro da allenatori. E tra di loro, in passato, c’era stata anche qualche scaramuccia verbale. Ciro Ferrara e Zdenek Zeman domani sera saranno avversari all’Olimpico in Roma-Sampdoria, ma viene difficile pensare che i due si scambieranno qualche battuta amichevole del match. Il perché lo si capisce dalle dichiarazioni della vigilia dell’allenatore doriano. Nulla di offensivo e nessun guanto di sfida lanciato all’allenatore boemo ma semplicemente la riproposizione di alcuni concetti già espressi in passato. Quando era alla guida dell’Under 21 Ferrara elogiò dal punto di vista professionale il boemo, definendolo “Un grande allenatore del quale ho una buona considerazione come tecnico”.

    Concetto questo ribadito anche oggi. Ma è dal punto di vista personale che la cosa cambia, con Ferrara che non ha ancora digerito le parole del boemo ai tempi in cui giocava ancora nella Juventus. “Alcune sue dichiarazioni secondo me hanno leso la mia immagine e quella di una società importante – afferma – e quindi non posso accettare quel tipo di parole, soprattutto conoscendo me e quella che è stata la nostra storia alla Juventus non posso accettare una cosa del genere. Inoltre non le posso che biasimare per il sacrificio e l’impegno messo da parte del sottoscritto e dai miei compagni. Da questo punto di vista non ci può essere stima o sintonia con lui. Per la prima volta saremo avversari con lo stesso ruolo, ma verso di lui non ho nessuna rivalsa. Certo che chi vincerà domani avrà avuto la sua rivincita“.

    Ciro Ferrara © Valerio Pennicino/Getty Images

    Di sicuro Ferrara è andato più leggero di quando era alla guida dell’Under 21 e definì l’allenatore della Roma “un piccolo uomo”. All’ex allenatore degli azzurrini evidentemente non è mai andato giù il rifiuto di Zeman che nel 1994 si oppose al suo arrivo alla Lazio. Quasi venti anni di rivalità tra i due. Adesso la parola passerà al campo.

  • Cagliari-Roma, Zeman senza Osvaldo e Totti si affida a Destro

    Cagliari-Roma, Zeman senza Osvaldo e Totti si affida a Destro

    Nonostante gli sforzi di Cellino, la sfida tra Cagliari e Roma si giocherà a porte chiuse nello stadio di Is Arenas di Quartu Sant’Elena. La Roma e soprattutto Zeman cercano riscatto, dopo il tonfo di Bologna riuscendo a perdere una partita già in cassaforte sul 2 a 0. Le statistiche non sono a favore dei giallorossi considerando come l’ultima vittoria dei capitolini in terra sarda risale addirittura al 29 ottobre 1995. Ovviamente il tecnico boemo (che dovrà fare a meno di diversi infortunati) dovrà puntare moltissimo sull’aspetto mentale e psicologico per risollevare il morale di una squadra che solo due settimane dopo la strepitosa vittoria di San Siro contro l’Inter, sembrava realmente essersi guadagnata il titolo di Anti Juve. Il Cagliari guidato da Ficcadenti, dal canto suo cercherà di confermarsi come la bestia nera della Roma, riuscendo magari a staccarsi dal fondo della classifica e concedendo qualche settimana di permanenza in più al tecnico già traballante.

    Mattia Destro © Claudio Villa Getty Images Sport

    CAGLIARI- Ficcadenti dovrà fare a meno del suo giocatore migliore, considerando come Cossu è fermo ai box per un elongazione dell’adduttore sinistro. A questo punto ci sono ulteriori chance di vedere davanti l’autore dell’ultimo gol Sau, nonostante la tenuta fisica non sia ancora perfetta. Recuperato Astori al centro della difesa il tecnico dei rossoblu dovrebbe schierare un 4-3-3 con Agazzi tra i pali, linea a quattro con al centro l’ex Siena Rossettini e proprio Astori; agiranno larghi da terzini Pisano e Perico. In mediana Conti giocheràal centro l’ennesima partita della vita contro i giallorossi, supportato da Ekdal e Nainggolan più larghi sugli esterni. Davanti senza Cossu, spazio al tridente con Sau, Pinilla e Thiago Ribeiro.

    ROMA- Zeman deve fare i conti con l’infermeria, e la lunga lista degli indisponibili. Out pezzi da 90 come Totti, Osvaldo e De Rossi, toccherà alla ‘Roma baby’ fare la partita. Il capitano è ancora alla prese con un lieve risentimento alla coscia destra, De Rossi accusa ancora il problema patito in Nazionale e Osvaldo patisce i dolori di un trauma distorsivo al ginocchio. Non bastasse mancherà anche Bradley in mediana, lasciando ulteriori possibilità di giocare alla linea verde di Trigoria. Insomma cambiano gli interpreti ma non cambia il modulo: 4-3-3 spregiudicato e votato all’attacco con l’olandese Stekelenburg a difendere i pali e Piris, Burdisso, Castan e Balzaretti a comporre la retroguardia difensiva. In mediana visti gli indisponibili giocheranno dal primo minuto Pjanic, il greco Tachtsidis e il pupillo del boemo Florenzi, fresco di rinnovo contrattuale. Davanti mancando praticamente tutti i big, si gioca l’occasione della vita Mattia Destro, giocando da punta centrale, alla ricerca del suo primo gol giallorosso, e della sicurezza che quest’anno ancora non ha trovato. Ad affiancare l’ex attaccante del Siena ci saranno Lamela e il baby Nico Lopez.

    PROBABILI FORMAZIONI CAGLIARI-ROMA:

    CAGLIARI (4-3-3) – Agazzi; Perico Rossettini Astori Pisano; Ekdal Conti Nainggolan; Sau Pinilla Thiago Ribeiro. A disposizione: Avramov, Avelar, Ariaudo, Dessena, Ibarbo, Casarini, Nené. Allenatore: Ficcadenti.

    ROMA (4-3-3) –Stekelenburg; Piris Burdisso Castan Balzaretti; Pjanic Tachtsidis Florenzi; Lamela Destro Lopez. A disposizione: Goicoechea, Svedkauskas, Romagnoli, Taddei, Marquinhos, Lucca, Marquinho, Osvaldo, Tallo. Allenatore: Zeman.