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  • La Roma di Zeman rimonta il Genoa con Totti e Osvaldo super

    La Roma di Zeman rimonta il Genoa con Totti e Osvaldo super

    Genoa-Roma, la partita della rimonta zemaniana. Anche se di Zeman la Roma continua ad avere il nulla cosmico, a parte forse il calcio d’inizio o quello del secondo tempo, quando otto uomini si mettono sulla linea e iniziano a correre verso la porta avversaria volendo raggiungere un’ipotetica qualificazione ai Giochi Olimpici per sfidare Bolt, lasciando in alta marea i due difensori, che nel frattempo si chiedono se hanno sbagliato sport proprio quella sera. Finisce 2-4 per i giallorossi, che rimontano il doppio svantaggio targato Kucka e Jankovic grazie all’ennesima serata divina di Capitan Totti. Il Re di Roma sigla il 2-1 alla mezzora del primo tempo, gol che riaccende le speranze dei giallorossi e dà una svolta mentale al match senza precedenti. I padroni di casa smettono di pressare, e di crederci. Il gol di Osvaldo a un minuto dal termine della prima frazione di gioco cambia le prospettive.

    Al rientro degli spogliatoi soltanto una squadra scende in campo, la Roma appunto. La squadra di Zeman (frase più forzata di questa non esiste) mette sotto il Genoa per 45′ minuti senza concedergli nulla. Il gol del vantaggio lo segna ancora Osvaldo, di testa. L’italo-argentino è al suo quinto centro in campionato nelle quattro partite fin qui disputate. Completa la festa un altro argentino, l’ultimo tassello del tridente (ma dove?) giallorosso, Erik Lamela. L’ex baby prodigio dei Millionarios segna col mancino piazzato il suo terzo gol in campionato. Rispetto alla prima stagione in Italia, Erik è a una sola rete dal pareggio di bilancio. La partita si conclude con un sostanziale ko tecnico, evidenziato per di più dall’infortunio di Borriello, che costringe il Grifone a giocare in dieci uomini per gli ultimi dieci minuti della partita. La Roma torna a casa con i tre punti e un quinto posto in classifica, dove la distanza dalla Champions League è di quattro punti. Il rammarico, se così si può definire, è che in questa stagione non vedremo mai la Roma di Zeman. E non è poco.

    Genoa CFC v AS Roma - Serie A
    La squadra festeggia Totti dopo il gol del 2-1 | ©Gabriele Maltinti/Getty Images

    Le pagelle di Genoa-Roma 2-4 (21-10-2012)
    Borriello 6: contro la sua ex squadra ci mette il cuore e tanto impegno, ma alla fine è costretto ad assistere impotente alla disfatta dei suoi nuovi compagni di squadra disteso in panchina con una caviglia a pezzi. Sembrava essere la partita perfetta, ma un po’ tutti si sbagliavano.
    Immobile 6: resta in panchina fino a metà del secondo tempo. Decisione quantomeno criticabile quella di De Canio, anche visto l’assolo di cui si rende protagonista l’ex attaccante del Pescara quando si porta a spasso cinque (e dico cinque) giallorossi. Suo l’unico tiro in porta del Genoa nella ripresa.
    Lamela 6,5: non fa nulla di trascendentale rispetto agli altri due compagni di reparto, ma segna la rete che sancisce il definitivo 4-2, spegnendo di fatto le ultime “resistenze” rossoblu. Conferma di non essere l’esterno che vuole Zeman.
    Osvaldo 7,5: ha un fisico straripante per gli avversari e un’innata propensione per il gol. E’ lui la bocca di fuoco della Roma, è lui il calciatore che costringerà Destro ora a sinistra ora in panchina e ora a destra (scusate il gioco di parole ma con Destro siamo sempre in difficoltà).
    Totti 8: Ave Cesare, 36 anni e dimostrarne trenta (apprezzerete il complimento). Non può essere un esterno, ma rimane comunque Francesco Totti. Raggiunge quota 217 reti, superando Altafini e issandosi al terzo posto dei goleador più prolifici nella storia della Serie A. Nothing else?

    Tabellino di Genoa-Roma 2-4
    Genoa: Frey, Granqvist, Bovo, Canini, Moretti, Jankovic, Seymour (17′ st Bertolacci), Kucka, Antonelli, (24′ st Melazzi), Jorquera (8′ st Immobile), Borriello. Allenatore: De Canio
    Roma: Stekelenburg, Piris, Marquinhos, Castan, Balzaretti, De Rossi, Tachtsidis, Florenzi (32′ st Pjanic), Lamela, Osvaldo (43′ st Bradley), Totti.

    Il video di Genoa-Roma 2-4
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  • Zeman a Genoa con Osvaldo e De Rossi. Borriello ex di turno

    Zeman a Genoa con Osvaldo e De Rossi. Borriello ex di turno

    Vincere per non perdere contatto con il treno Champions, vincere per candidarsi a sorpresa del campionato. Al Marassi Genoa-Roma si scontrano per il posticipo dell’ottava giornata di campionato. Zeman riabilita gli epurati De Rossi e Osvaldo, protagonisti nel weekend internazionale con l’Italia di Cesare Prandelli. Per la trasferta di Genova rimangono a casa Burdisso e Destro, entrambi non al meglio. I giallorossi paradossalmente hanno reso meglio in trasferta fin qui, sebbene la gara vinta a tavolino contro il Cagliari inficia le statistiche. I padroni di casa rossoblu non perdono da quattro partite, con sei punti conquistati e due soli gol subiti. La Roma invece dopo la scoppola contro la Juventus allo Stadium, si è risollevata andando a battere l’Atalanta di Colantuono 2-0.

    QUI GENOA– De Canio schiera i suoi con il classico 4-4-2. In attacco Borriello dovrebbe essere affiancato da Immobile, il quale ha superato l’attacco febbrile che l’ha tenuto in dubbio fino all’ultimo. Sarà proprio Borriello l’uomo in più della squadra di De Canio, Borriello che a Genova ha ritrovato la sua dimensione ideale. Sulle fasce agiranno il serbo Jankovic in collaborazione con Antonelli, mentre al centro Kucka giocherà in coppia con Seymour. In difesa Granqvist vince il ballottaggio con Sampirisi, mentre Bovo e Canini vanno a costituire la cerniera di difesa, con Moretti terzino sinistro. La porta sarà difesa da Frey.

    AS Roma v Atalanta BC - Serie A
    Zeman a caccia della terza vittoria in campionato | ©Paolo Bruno/Getty Images

    QUI ROMA – Il boemo schiera il tridente di inizio campionato con Osvaldo al centro supportato da Totti e Lamela. A centrocampo torna De Rossi da interno destro, con il greco Tachtsidis al centro e Florenzi mezzala sinistra. In difesa Taddei e Balzaretti terzini, con Marquinhos e Castan centrali davanti Stekelenburg.

    Probabili formazioni Genoa-Roma
    Genoa (4-4-2): Frey, Granqvist, Bovo, Canini, Moretti, Jankovic, Seymour, Kucka, Antonelli, Borriello, Immobile.
    A disposizione: Tzorvas, Stillo, Sampirisi, Merkel, Bertolacci, Piscitella, Jorquera, Melazzi, Toszer.
    Roma (4-3-3): Stekelenburg, Taddei, Marquinhos, Castan, Balzaretti, Florenzi, Tachtsidis, De Rossi, Totti, Osvaldo, Lamela.
    A disposizione: Goicoechea, Svedkauskas, Piris, Romagnoli, Bradley, Perrotta, Pjanic, Marquinho, Lopez.

  • I bookmakers scommettono su Osvaldo alla Juve

    I bookmakers scommettono su Osvaldo alla Juve

    Sperate e credete in un passaggio di Osvaldo dalla Roma alla Juventus e in più siete degli accaniti scommettitori? Bene, se puntate 10 euro, potreste vincerne 30! Tranquilli, non è un articolo sui pronostici, ma parliamo della possibilità dell’attaccante italo-argentino di trasferirsi a Torino. I bookmakers inglesi, che non perdono occasione per esaltarsi quando si tratta di scommesse, hanno quotato a 3.00 questo possibile colpo di mercato invernale. Per Inter e Milan invece si sale a 4.00 e 9.00. Naturalmente sono solo possibilità, visto che di concreto non c’è nulla e non è stata avviata nessuna operazione di mercato in vista della riapertura del mercato a gennaio. Gli inglesi hanno sommato la rottura Osvaldo – Zeman e la ricerca di una nuova punta da parte della Juventus.

    Che il giocatore sia seguito con interesse dalle parti di corso Galileo Ferraris non c’è dubbio, ma nessun discorso è stato portato avanti con la dirigenza giallorossa, che in questo periodo deve proteggere la pressione maniacale contro il proprio allenatore. Proprio Zeman potrebbe essere la causa principale della cessione di Osvaldo alla Juventus. L’esclusione dall’ultima partita, aggiunta alle dichiarazioni di scarso impegno in allenamento e poca voglia di sudare per la maglia, hanno portato ad una piccola rottura tra i due. Sabatini prima di pensare ad una suo trasferimento, cercherà di portare la pace tra l’attaccante e il mister, considerando l’ex punta della Fiorentina un elemento importantissimo per i giallorossi. E intanto impazzano già le possibili operazioni di mercato tra le due società, tra scambi Quagliarella o Matri per Osvaldo e valutazioni da 20 milioni per l’attaccante romanista.

    Pablo Osvaldo
    Osvaldo, i bookmaker inglesi lo “vedono” alla Juve © Claudio Villa/Getty Images

    In ogni caso, la dirigenza capitolina attenderà gennaio per decidere cosa fare con il giocatore, anche perché, visto il rendimento non esaltante della Roma in questo inizio di stagione, non dev’essere escluso l’esonero del boemo, favorendo così la permanenza di Osvaldo in giallorosso. Il calcio ci ha abituato a situazioni clamorose, quindi ci sembra giusto non escludere nulla. Siamo solo al 12 ottobre, può succedere di tutto da oggi a inizio gennaio e i bookmakers si divertono un po, soprattutto quelli inglesi. Fosse per loro, quoterebbero anche le ore di sonno della principessa Kate!

  • Roma, James Pallotta: “Nuovo stadio e scudetto entro il 2016”

    Roma, James Pallotta: “Nuovo stadio e scudetto entro il 2016”

    Dopo la vittoria in Roma-Atalanta il neo presidente della Roma James Pallotta guarda al futuro con fiducia e soprattutto prende solamente le parti positive di quanto accaduto fino ad ora: in questi giorni di grande tensione dove nella capitale l’aria è tesa per le discussioni tra il tecnico Zeman e Daniele De Rossi, l’imprenditore statunitense ha fatto intendere che questa squadra non è da sottovalutare e soprattutto che il progetto messo in piedi dal boemo non è per niente da buttare. Nonostante la probabile partenza di “Capitan Futuro” la squadra vince e convince e lo fa anche senza i titolari che sembrano non avere nemmeno più l’appoggio dei tifosi, schierati dalla parte dell’allenatore.

    Con un grande progetto di base dunque il tutto non può che continuare nel migliore dei modi: è per questo che Pallotta ha dichiarato di voler mettere in piedi entro il 2016 il nuovo stadio della squadra. Per poter fare tutto ciò l’imprenditore ha spiegato di aver investito più di 200 milioni di euro e che uno che non crede in quello che fa non arriverebbe mai a spendere una tale cifra: inoltre, per far capire quanto sia importante per lui il futuro della Roma, James ha scherzosamente messo nella lista dei probabili posti della costruzione dello stadio anche il Colosseo.

    James Pallotta AS Roma v AC Chievo Verona  - Serie A
    James Pallotta © Paolo Bruno/Getty Images

    “Io avrei usato il Colosseo per il nuovo stadio di Roma ma mi hanno detto che era occupato. Scherzi a parte, siamo quasi pronti: abbiamo già avuto numerosi incontri con il Sindaco di Roma e con gli uffici tecnici del Comune: abbiamo esaminato 100 siti, ne abbiamo selezionati 12 e infine abbiamo scelto 3 aree. Ora siamo alla fine: lo stadio, che avrà 60mila posti, negozi e ristoranti, è stato progettato da un architetto di fama mondiale come Dan Meis e dovrà essere pronto per il 2016”.

    Con queste poche parole il presidente dei giallorossi ha spiegato che lui è dalla parte di Zeman, con un progetto concreto tra le mani e dei soldi da investire in una squadra che i risultati li vedrà tra qualche anno: dopo aver parlato dello stadio Pallotta si è infatti spostato nell’ambito calcistico dichiarando di aspettarsi lo scudetto entro il 2016 e di non pretendere di vincere tutto subito, lanciando anche una frecciatina a squadre già quotate, senza però fare nomi. Quel che è certo è che con l’imprenditore statunitense la Roma non può fare altro che volare sempre più in alto, sperando che le volontà di Pallotta si avverino il prima possibile.

  • Roma-De Rossi, si torna a parlare di cessione. I tifosi stanno con Zeman

    Roma-De Rossi, si torna a parlare di cessione. I tifosi stanno con Zeman

    In tempi non sospetti i giornali avevano parlato di un possibile addio di Daniele De Rossi dalla Roma ma era stato proprio il calciatore giallorosso ad intervenire durante una conferenza stampa per spiegare che il suo contratto con la capitale non si sarebbe concluso entro breve e che con la squadra non c’era alcun tipo di problema e quindi non vi erano motivi per andarsene nonostante le tante proposte ricevute. In queste ore però, dopo la lite con Zeman, Capitan Futuro sembra essere ad un passo dal lasciare la società giallorossa: a scaturire il tutto pare essere stata la decisione del boemo di lasciare in panchina il centrocampista nel match tra Roma-Atalanta. In molti spiegano però che questa è solamente la goccia che ha fatto traboccare il vaso e che tra i due non c’è mai stato un rapporto di stima anzi, tutt’altro.

    All’arrivo di Zeman alla Roma il tecnico aveva affermato di poter fare a meno di Burdisso, Osvaldo e anche proprio di De Rossi. La motivazione? Che nessuno dei tre si adatta alla tipologia di gioco usata dall’allenatore. Purtroppo per il gladiatore giallorosso anche i tifosi sembrano avergli voltato le spalle in quanto, a differenza che con Burdisso ed Osvaldo, gli ultras della Roma hanno appoggiato in pieno il boemo: secondo un sondaggio ben il 77% dei tifosi hanno ritenuto giusta la scelta di tenere in panchina il centrocampista in quanto è andato più volte contro la volontà del tecnico e soprattutto ha ritenuto non valido il suo gioco ed i suoi allenamenti.

    Daniele De Rossi ACF Fiorentina v AS Roma  - Serie A
    Daniele De Rossi © Marco Luzzani/Getty Images

    Ed ecco quindi che tornano in ballo le squadre che quest’estate hanno più volte cercato di portarsi a casa Capitan Futuro: tra le tante spuntano le big come il Manchester City, il Real Madrid ed infine il Paris Saint Germain. Il club di Mancini ha sempre dichiarato la propria volontà di acquistare De Rossi ma sicuramente lo zampino del PSG si farà sentire: la Roma, durante il calciomercato estivo, ha richiesto 30 milioni di euro per la cessione del centrocampista giallorosso ed è ben noto che Leonardo non ha alcun problema a presentarsi con la valigetta d’argento per portare a Parigi l’ennesimo gioiellino. Non bastasse ad oggi De Rossi guadagna 6 milioni di euro l’anno, stipendio che in poche società possono permettersi di dare ad un giocatore e quindi il cerchio per il mercato di gennaio si restringe ancora di più: per vedere chi si muoverà per primo non ci resta che aspettare, intanto De Rossi si concentra sulla Nazionale.

  • Roma-Atalanta 2-0, apre Lamela chiude Bradley

    Roma-Atalanta 2-0, apre Lamela chiude Bradley

    Una Roma ancora convalescente dal punto di vista del gioco, vince l’anticipo delle 12:30 superando una buona Atalanta per 2-0 grazie ai gol dell’argentino Erik Lamela e dell’americano Bradley.

    A dispetto delle indiscrezioni della vigilia Zeman presenta una Roma con Erik Lamela in campo e sorprendentemente Pablo Daniel Osvaldo in panchina mentre l’Atalanta si presenta all’Olimpico con la difesa completamente rimaneggiata.

    Ed infatti i padroni di casa iniziano benissimo mettendo subito alle corde i bergamaschi che rischiano con Peluso di rimanere in dieci dopo appena 11’ ma anche di andare in vantaggio con lo stesso difensore che si vede bloccare il tiro di testa sulla linea da Stekelenburg. Maxi Moralez colpisce una traversa clamorosa e come succede sempre nel calcio, a passare in vantaggio è la Roma con proprio Lamela che sfrutta un assist al bacio di Totti. La fine del primo parziale e tutto giallorosso che pareggia il conto dei legni con Mattia Destro che colpisce al volo la traversa su assist di Lamela.

    Francesco Totti in Roma-Atalanta
    Francesco Totti in Roma-Atalanta © Paolo Bruno/Getty Images

    La difesa si apre sulla falsa riga del finale del primo tempo con la Roma a cercare di chiudere la partita, i bergamaschi alzano il baricentro di gioco per cercare di raggiungere il pareggio ma vengono sorpresi dallo statunitense Bradley che sfrutta al massimo una respinta difettosa di Consigli su tiro di Destro. Alla mezz’ora arriva la reazione dell’Atalanta che segna con Denis ma che si vede annullare il gol per un fuorigioco inesistenza del “Tanque” tenuto nettamente in gioco da Piris. L’Atalanta ci prova a rimettersi in partita ma l’undici di Clantuono è stanco e non riesce più a sorprendere la sempre allegra difesa giallorossa che miracolosamente non subisce gol anche grazie ad un pizzico di fortuna che non guasta mai.

    Vittoria importantissima per la Roma che riscatta in parte la brutta figura fornita contro la Juventus e consente a Zeman di mantenere saldo il suo posto in panchina. Tutto sommato buona prova dell’Atalanta che ha pagato i tanti infortuni soprattutto in difesa e qualche occasione di troppo sprecata in attacco.

    Tabellino e Pagelle di Roma-Atalanta 2-0

    ROMA (4-3-3): Stekelenburg 6; Piris 5,5, Marquinhos 5,5, Leandro Castan 6, Balzaretti 6, Bradley 6,5 (dal 27′ s.t . Perrotta 6), Tachtsidis 6, Florenzi 6 (dal 40′ s.t. Marquinho s.v.); Lamela 6,5, Destro 6,5, Totti 7. (Goicochea, Svedkauskas, Burdisso, Romagnoli, Taddei, Perrotta, De Rossi, Osvaldo, Lopez). All. Zeman.

    ATALANTA (4-4-2): Consigli 5,5; Raimondi 5, Matheu 5,5, Peluso 5,5, Brivio 5,5; Schelotto 6, Cigarini 5,5, Cazzola 5,5 (dal 27′ s.t. Scozzarella 6), Moralez 6 (dal 16′ s.t. Bonaventura 5), Denis 6, De Luca 5 (dal 20′ s.t. Marilungo 5,5). (Frezzolini, Polito, Milesi, Ferri, Palma, Parra,Troisi). All. Colantuono .

    Ammoniti: Peluso (A), Tachtsidis (R), Florenzi (R), Cigarini (A)

    VIDEO ROMA-ATALANTA 2-0

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  • Roma-Atalanta, Zeman taglia Lamela e Burdisso

    Roma-Atalanta, Zeman taglia Lamela e Burdisso

    Nell’anticipo delle 12:30 la Roma di Zdenek Zeman cercherà di ottenere contro l’Atalanta la prima vittoria in serie A allo stadio Olimpico. Il mister giallorosso compie una vera e propria rivoluzione nell’undici iniziale dopo la debacle contro la Juventus per 4-1. Gli ospiti bergamaschi si presenteranno nella capitale con l’intento di riuscire a conquistare almeno un punto considerate le tante assenze, soprattutto nel reparto difensivo che risulta essere falcidiato dagli infortuni.

    Il tecnico boemo, sempre fedele al su credo, considera tutti i giocatori presenti nella rosa giallorossa pronti per giocare dal primo minuto e sono quindi molte le novità in formazione. Sarà molto importante questa partita sia per la Roma che anche per Zeman che, qualora non riuscisse a vincere nemmeno contro l’Atalanta, vedrebbe seriamente in pericolo la sua panchina.

    Marquinhos
    Zeman lancia Marquinhos al posto di Burdisso | © Valerio Pennicino/Getty Images

    Pagano la sconfitta di Torino nomi illustri come Nicolas Burdisso, Rodrigo Taddei e soprattutto Erik Lamela con il giovane argentino che sta incontrando molte difficoltà ad adattarsi alle nuove geometrie giallorosse. Dentro Ivan Piris in difesa ed il giovane Marquinhos sulla linea centrale di difesa con Mattia Destro in attacco che farà coppia con Osvaldo e Francesco Totti.

    Stefano Colantuono dal canto suo si presenta a Roma con tantissime defezioni in difesa che lo costringono a schierare come difensore Peluso che risulta essere un terzino di spinta con Raimondi e Brivio sulle fasce. Ma c’è anche la variante Ferri che può giocare sia a destra che al centro. Torna titolare Schelotto, che completerà il centrocampo con Cigarini, Cazzola e Moralez, mentre in attacco De Luca dovrebbe essere preferito a Bonaventura per affiancare Denis.

    Le Formazioni di Roma–Atalanta

    Roma (4-3-3): Stekelenburg; Piris, Marquinhos, Castan, Balzaretti; De Rossi, Bradley, Florenzi; Destro, Osvaldo, Totti.
    A disp.: Goicoechea, Svedkauskas, Burdisso, Taddei, Romagnoli, Tachtsidis, Perrotta, Marquinho, Lopez, LamelaAll.: Zeman
    Atalanta (4-4-1-1): Consigli; RaimondiFerri, Peluso, Brivio; Schelotto, Cigarini, Cazzola, Moralez; De Luca; Denis.
    A disp.: Frezzolini, Polito, Matheu, Milesi, Scozzarella, Bonaventura, Palma, Parra, Troisi, MarilungoAll.: Colantuono

  • Roma, Zeman prepara la rivoluzione. Pallotta arriva in città

    Roma, Zeman prepara la rivoluzione. Pallotta arriva in città

    Zeman è pronto a rivoluzionare tutto. Dopo la recente sconfitta allo Juventus Stadium, l’allenatore della Roma ha deciso che serve dare una sterzata decisiva a questo campionato visto che l’unica vittoria stagionale (sul campo) è arrivata a San Siro contro l’Inter e poi sono seguiti due pareggi interni contro Catania e Sampdoria con la sconfitta casalinga contro il Bologna. Quindi se non consideriamo la partita contro il Cagliari (vinta a tavolino ma che potrebbe essere giocata), i giallorosso hanno conquistato solamente 5 punti in 5 gare. Troppo poco per una squadra secondo molti, costruita per poter insidiare la Juventus nella corsa alla scudetto.

    LA RIVOLUZIONE – Partiamo dal presupposto che il cambiamento del boemo passa dai giocatori da schierare in campo e mai dal modulo tattico, visto che lo stesso tecnico considera il suo 4-3-3 il modo migliore per coprire tutti gli spazi nel terreno di gioco. Quindi, l’unico modo è cambiare l’undici iniziale che andrà a sfidare l’Atalanta, domenica all’ora di pranzo all’Olimpico. Il nome nuovo potrebbe essere quello del 18enne difensore centrale Marquinhos che andrebbe a prendere il posto dell’argentino Burdisso, andando a far coppia con il connazionale Castan. Sempre nel reparto difensivo ritroverà il posto da titolare il paraguaiano Piris, recentemente bocciato dopo qualche prova incolore, che avrà nuovamente la possibilità di dimostrare il suo valore sostituendo Taddei nel ruolo di terzino destro. La metà mancina della difesa non dovrebbe subire cambiamenti con Balzaretti che spingerà sulla fascia e come detto poco fa, Castan completerebbe una coppia centrale tutta brasiliana. Attenzione però a Dodò, l’oggetto misterioso in casa giallorossa. Il terzino sinistro avrebbe recuperato dal suo infortunio e non viene escluso un suo inserimento a sorpresa nell’undici di partenza contro l’Atalanta. A centrocampo, assente il bosniaco Pjanic, ancora alle prese con un fastidioso infortunio muscolare alla coscia sinistra che ne ha rallentato l’inserimento nella nuova Roma. Zeman, potrebbe rilanciare il “senatore” Perrotta, lasciato spesso fuori in questo inizio di stagione e riproposto a Torino quando ormai la gara era ampiamente compromessa. L’ex Chievo garantirebbe corsa ed inserimenti senza palla, perfetto per il modo di giocare del boemo. Bradley è tornato in gruppo dopo essere stato fermo ai box per circa un mese e una volta ristabilito definitivamente avrà una maglia da titolare. Per la partita di domani, si giocano due posti De Rossi, Florenzi e Tachtsidis. L’attacco invece non dovrebbe cambiare. Bocciato ancora una volta Lamela, il tecnico della Roma dovrebbe riproporre il tridente pesante formato da Totti – Osvaldo – Destro.

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    Zeman, rivoluziona la Roma © Gabriel Bouy/Getty Images

    PALLOTTA – Ieri nel centro sportivo di Trigoria è arrivato il presidente della Roma James Pallotta che si è trattenuto a parlare con il tecnico Zeman e con il capitano della squadra Francesco Totti. Tanto ottimismo per il patron americano, sempre in compagnia del fedelissimo Mark Pannes, amministratore delegato del club. Sorrisi e scherzi durante la foto di gruppo con la divisa ufficiale, rinviata di giorno in giorno proprio per aspettare il presidente. Lo stesso Pallotta in nottata ha cenato tra gli altri con il sindaco di Roma, Alemanno, e non ci sono dubbi che si sia parlato anche del nuovo stadio, uno dei progetti fondamentali per la crescita della squadra dal punto di vista finanziario e tecnico. Il primo cittadino della Capitale d’Italia ha confermato la ferma volontà di aiutare la squadra ad avere un impianto di loro proprietà.

    Pallotta si fermerà a Roma fino a domenica e assisterà alla gara dell’Olimpico contro l’Atalanta, sperando poi di poter tornare negli Stati Uniti dopo aver assistito ad una vittoria, che sarebbe la prima stagionale davanti al proprio pubblico per i giallorossi.

  • Baldini “da Roma non va via nessuno”. Florenzi rinnova

    Baldini “da Roma non va via nessuno”. Florenzi rinnova

    E’ un momento particolare per la Roma, la squadra sul campo sembra non seguire l’allenatore, i risultati poi stentano ad arrivare e negli ultimi giorni molti dirigenti romanisti sono stati dati in partenza. Sono circolate tante voci, in particolare molti vedevano Franco Baldini, direttore generale della Roma, pronto a fare le valigie per approdare in Inghilterra al Tottenham di Villas Boas. Il diretto interessato Baldini ha voluto smentire tali voci e lo ha fatto ieri, nel giorno del suo 52esimo compleanno, a Trigoria in una conferenza stampa nella quale ha ribadito la sua ferma volontà di continuare il progetto Roma, con l’obiettivo di portarlo a termine da vincente.

    NON VA VIA NESSUNO – Prima di analizzare il perchè delle difficoltà romaniste in queste prime partite della stagione, Baldini ha ribadito ancora una volta l’obiettivo della sua missione a Roma: “Sembra diventato un rituale venire qui per spiegare cose che non riguardano la società. Sono stato scelto per rendere la Roma al più presto competitiva, ispirandosi a principi di lealtà e coerenza rispettando il bilancio. Un investimento importante fatto per avere nel tempo dei risultati”. Il dg della Roma parla di ottenere risultati nel tempo, ma certamente le continue voci riguardo lui e gli altri dirigenti non permettono all’ambiente di lavorare in tranquillità: Ho detto, sempre, che sarei rimasto qui fino alla fine di questo percorso. Ogni giorno, poi, la proprietà mi conferma la fiducia. Ma ogni giorno dobbiamo chiarire e sottolineare la solidità del percorso scelto da questa proprietà: non va via nessuno, abbiamo tutti un debito di riconoscenza per chi ci ha scelto. E a chi gli chiedeva di possibili divergenze con altri dirigenti, Baldini ha risposto cosìCon i miei collaboratori non c’è nessun dissapore o screzio: nel tempo si è consolidata anche un’amicizia piuttosto forte. Baldini, Fenucci, Baldissoni e Sabatini non hanno nessun tipo di problema: c’è un confronto quotidiano e la divergenza di opinioni è un valore in più“.

    Franco Baldini © Paolo Bruno/Getty Images

    FIDUCIA A ZEMAN – Nonostante al momento i risultati non siano dalla sua parte, Zdenek Zeman è fortemente stimato da tutti a Roma. Anche Baldini ieri ha speso buone parole nei suoi confronti spiegando che il progetto Roma, prima con Luis Enrique e adesso con il boemo, è sempre lo stesso: una squadra giovane che possa esporre un calcio propositivo per attrarre il pubblico. L’obiettivo della società giallorossa è quello di arrivare a competere per un piazzamento Champions e lo stesso dg romanista è convinto che la sua squadra abbia le qualità per ottenerlo. Per risalire la china, serve però innanzitutto ritrovare quella convinzione smarrita allo Juventus Stadium. Una convinzione però Baldini ce l’ha già: la squadra a breve mostrerà in campo l’idea di gioco del suo allenatore.

    FAVOLA FLORENZI –  Per la Roma di Zeman il momento non è dei migliori, certamente però lo è per Alessandro Florenzi, centrocampista classe 1991, che quest’anno ha conquistato prima la fiducia del boemo e poi ha conquistato tutti sul campo non solo per i 2 gol segnati ma soprattutto per la grinta e l’abnegazione che mostra in campo. Per quanto si è visto sul campo non si direbbe che lui è il giocatore meno pagato della squadra giallorossa con i suoi 1800 euro netti al mese. Anche la Roma si è resa conto che questo ragazzo vale oro, a Torino l’ultimo a mollare è stato Florenzi, un guerriero mai domo. Il centrocampista della Roma si è meritato sul campo il rinnovo con adeguamento del contratto, che adesso ha come scadenza giugno 2016 e permetterà al giovane calciatore di guadagnare circa 600mila euro annui. Per la serie quando il duro lavoro paga…

  • Franco Baldini domani addio alla Roma?

    Franco Baldini domani addio alla Roma?

    Non è un bel momento per la Roma e i suoi tifosi. L’ultima debacle giallorossa andata in scena sabato scorso allo Juventus Stadium sta minando tutti i buoni propositi del progetto tecnico romanista. I risultati stentano ad arrivare (una sola vittoria su 5 partite giocate sul campo) e come d’incanto l’ondata di entusiasmo generata dal ritorno in panchina di Zeman sta svanendo inesorabilmente. Com’è ovvio che sia le colpe non sono tutte del tecnico boemo ed è proprio per questo che l’attuale crisi della Roma mette in discussione tutti a partire dall’allenatore, passando per i calciatori fino ad arrivare ai dirigenti. I primi a salutare potrebbero essere proprio quest’ultimi, in particolare Franco Baldini, direttore generale e Claudio Fenucci, amministratore delegato. L’attuale direttore generale romanista potrebbe ben presto dire addio alla causa giallorossa, sposata poco meno di dodici mesi fa con le più rosee aspettative. Alla base di questo possibile addio ci sarebbero delle frizioni tra lo stesso Baldini e Mark Pannes, braccio destro del presidente James Pallotta che è atteso domani in Italia insieme ai suoi Boston Celtics in vista dell’amichevole che il team americano disputerà contro l’Olimpia Milano il 7 ottobre al Forum di Assago. I più attenti noteranno come alcuni uomini scelti proprio da Baldini abbiano fatto già le valigie nei mesi addietro vedi il tecnico spagnolo Luis Enrique, il preparatore dei portieri Franco Tancredi (approdato di recente in Russia alla corte di Capello) e il responsabile della comunicazione Daniele Lo Monaco.

    Franco Baldini © Claudio Villa/Getty Images

    Insomma non si può dire che la missione di Baldini a Roma si stia rivelando vincente anzi potrebbe ben presto terminare proprio a causa del depotenziamento ricevuto. Non a caso domani alle 14:30 in quel di Trigoria è prevista una conferenza stampa, dove il direttore generale Baldini parlerà dinanzi ai microfoni dei giornalisti circa il difficile momento della squadra della capitale. Non è da escludere che si parli anche del futuro stesso di Baldini, futuro che molti vedono a Londra, dove il Tottenham di Villas Boas lo accoglierebbe a braccia aperte. In secondo piano ma sempre di rilievo è la situazione dell’amministratore delegato Claudio Fenucci, per il quale si parla di un possibile approdo al Milan, altro club italiano dove incombono importanti scelte societarie.

    Detto dei possibili addii di Baldini e Fenucci, non ci resta che parlare dell’ultimo componente della triade di comando giallorossa ovvero il direttore sportivo Walter Sabatini. Non c’è dubbio che l’ex ds del Palermo in questo periodo fumi più del solito dato che le sue manovre di mercato non stanno dando i risultati desiderati. A conferma di tutto ciò vi sono le ultime dichiarazioni di Sabatini, che nel post partita di Torino ha chiaramente detto che in sede di mercato alcuni giocatori sono stati sopravvalutati. Parole che suonano come un’ammissione di colpa e non possono lasciar tranquillo il ds giallorosso che ha tra l’altro il contratto in scadenza il prossimo giugno. Il progetto Roma che poneva le basi proprio sull’operato del trio Baldini-Fenucci-Sabatini scricchiola sempre più, non un segnale incoraggiante per la squadra chiamata nell’immediato al riscatto in campo.