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  • Roma sbadata, follia De Rossi. La Lazio vince il derby

    Roma sbadata, follia De Rossi. La Lazio vince il derby

    Va alla Lazio il derby della Capitale, per la terza volta di fila. Una vittoria in rimonta quella ottenuta dai biancocelesti di Petkovic contro la Roma che come al solito passa avanti per farsi raggiungere e superare. Il gol di Lamela in apertura di gara aveva illuso i giallorossi travolti poi da Candreva che sfrutta l’ennesimo errore stagionale di un portiere della Roma (stavolta Goicoechea), Klose e Mauri. Lo nella ripresa sarà espulso facendo il paio con il rosso rifilato dall’arbitro al rientrante De Rossi e quando Pjanic segna il 3 a 2 ormai è troppo tardi. La Lazio si riprende cosi dopo tre gare deludenti mentre la Roma, che aveva fatto un passo in avanti con il Palermo, ne fa due indietro con la Lazio che allunga a +5 sugli storici rivali.

    Non ci sono sorprese nell’undici iniziale della Lazio mentre la Roma schiera a sorpresa Bradley al posto di Tachtsidis. In mezzo al campo c’è il rientrante De Rossi. La gara dopo 6’ viene fermata dall’arbitro per qualche istante in quanto l’illuminazione sembra accusare qualche problema di troppo complice, forse, il nubifragio abbattutosi sul centro nord Italia. Alla ripresa del gioco i giallorossi passano: su calcio d’angolo di Totti è Lamela di testa ad insaccare alle spalle di Marchetti. Non mancano le proteste laziali per un presunto fallo dell’argentino su Lulic. La Lazio sembra soffrire il gioco della Roma almeno sino alla mezz’ora quando la squadra di Zeman arretra un po’ il baricentro lasciando l’iniziativa agli avversari che ci provano con Klose, Gonzalez ed Hernanes. Al 35’ l’1-1: Candreva su punizione sorprende un colpevole Goicoechea facendo esplodere i propri tifosi.

    A questo punto, come spesso accaduto, la Roma risente del colpo subito e 8’ dopo finisce sotto: cross di Hernanes sul quale si fionda Klose che anticipa Balzaretti e deposita in rete. Giallorossi che vanno completamente in tilt visto che De Rossi rifila un pugno a Mauri e viene espulso. Ad inizio ripresa Zeman toglie dal campo Lamela inserendo Tachtsidis ma le cose peggiorano quando Piris regala a Mauri la palla del 3-1. Osvaldo prova a riaprire la gara ma non riesce a battere Marchetti. Intanto Marquinho rileva Florenzi mentre Pjanic prende il posto di Totti. La Roma comincia, nonostante l’inferiorità numerica, a fare qualcosa in più chiudendo la Lazio nella metà campo biancoceleste. Pjanic trova il guizzo del 3-2 e Osvaldo manca il clamoroso pareggio. Nemmeno il rosso a Mauri e la parità numerica ristabilita consente ai giallorossi di pareggiare.
    Questo quanto accaduto sul campo. Fuori, prima della gara, duri scontri tra tifoserie nei quali sono state coinvolte anche le forze dell’ordine. Bilancio: due feriti tra i supporters della Roma.

    La Lazio festeggia la vittoria
    La Lazio festeggia la vittoria © Paolo Bruno/Getty Images

    Le pagelle di Lazio-Roma:
    Candreva 7,5: Lo accusavano di essere romanista ed invece si esalta proprio nel derby dove trova la rete che fa volare i biancocelesti.
    Hernanes 7: Inizialmente sembra in giornata no ma poi sale in cattedra regalando un grande assist a Klose.
    Klose 7: Nei derby ancora una volta è decisivo. Trascinatore di una bella Lazio.

    Goicoechea 4,5: La maledizione dei portieri colpisce anche lui. Regala alla Lazio l’1-1.
    Piris 4,5: Da una sua topica nasce il 3-1 di Mauri. Sembrava in ripresa ma evidentemente non è ancora pronto per certi palcoscenici.
    De Rossi 4: Al rientro si fa espellere condannando definitivamente la sua Roma. Un derby da dimenticare.

    Il tabellino di Lazio-Roma:
    LAZIO (4-1-4-1): Marchetti 5,5; Konko 6,5, Biava 6,5, Dias 7, Lulic 6,5 (14′ st Radu 6); Ledesma 7; Candreva 7,5 (38′ st Cana sv), Hernanes 7 (30′ st Brocchi sv), Gonzalez 6,5, Mauri 6,5; Klose 7. In panchina: Bizzarri, Scaloni, Ciani, Cavanda, Onazi, Zarate, Floccari, Kozak, Rocchi. Allenatore: Petkovic 7
    ROMA (4-3-3): Goicoechea 4,5; Piris 4,5, Marquinhos 5, Burdisso 5, Balzaretti 5; Bradley 5,5, De Rossi 4, Florenzi 5,5 (17′ st Marquinho 6); Lamela 6 (1′ st Tachtsidis 5), Osvaldo 5, Totti 5 (25′ st Pjanic 6,5). A disposizione: Svedkauskas, Castan, Romagnoli, Taddei, Dodò, Perrotta, Lopez. Allenatore: Zeman 5

    Le immagini video di Lazio-Roma
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  • Lazio-Roma, Zeman rispolvera De Rossi per il derby

    Lazio-Roma, Zeman rispolvera De Rossi per il derby

    Al bando scaramucce e polemiche della vigilia. Il giorno del derby della Capitale è arrivato: Lazio e Roma si ritrovano davanti in una insolita cornice pomeridiana che di sicuro farà tornare indietro di qualche anno i nostalgici del calcio. La Lazio arriva da un momento delicato: due sconfitte nelle ultime tre gare intervallate da un pareggio interno contro il Torino, escludendo ovviamente il discorso Europa League.

    E’ ancora aperta, tra l’altro, la ferita del 4-0 subito domenica scorsa a Catania. Un ko che ha scosso la squadra di Petkovic e fatto infuriare quei tifosi pronti a dimenticare tutto in caso di vittoria nel derby. Dall’altro lato la Roma, dopo qualche sconfitta di troppo, arriva dal bel 4-1 rifilato al Palermo. Una iniezione di fiducia piuttosto importante anche se i rosanero, ovviamente, non sono la Lazio e non bisognerà quindi cullarsi sugli allori. Tra i biancocelesti non ci saranno Ederson e Cavanda infortunato. Per il resto rosa al completo per Petkovic il quale dovrebbe schierare l’undici tipo.

    Daniele De Rossi
    Daniele De Rossi © Gabriele Maltinti/Getty Images

    Nel suo 4-5-1 troveranno spazio tra i pali Marchetti, in difesa Biava e Dias centrali con Konko e Lulic laterali. In mezzo al campo Hernanes, Ledesma e Gonzalez supportati da Candreva e Mauri con l’unica punta che è Klose. Dall’altro lato Zeman oltre a rinunciare ai due portieri Stekelenburg e Lobont deve fare a meno anche dello squalificato Destro. In difesa spazio per Piris con Castan ancora una volta in panchina mentre in mezzo al campo ci sarà il ritorno di De Rossi.

    Nel suo 4-3-3 il tecnico boemo schiererà, davanti al portiere Goicoechea, un pacchetto arretrato composto da Marquinhos e Burdisso centrali con Piris e Balzaretti esterni. De Rossi, Tachtsidis e Florenzi agiranno in mezzo al campo con Lamela, Totti e Osvaldo terminali offensivi.

    Le probabili formazioni di Lazio-Roma:
    LAZIO (4-5-1): Marchetti; Konko, Biava, Dias, Lulic; Candreva, Hernanes, Ledesma, Gonzalez, Mauri; Klose. In panchina: Bizzarri, Carrizo, Scaloni, Ciani, Radu, Brocchi, Cana, Onazi, Zarate, Floccari, Kozak, Rocchi. Allenatore: Petkovic
    ROMA (4-3-3): Goicoechea; Piris, Marquinhos, Burdisso, Balzaretti; De Rossi, Tachtsidis, Florenzi; Lamela, Osvaldo, Totti. In panchina: Svedkauskas, Taddei, Dodò, Castan, Romagnoli, Bradley, Perrotta, Marquinho, Pjanic, Lopez. Allenatore: Zeman

  • De Rossi resta o parte? le grandi d’Europa alla finestra

    De Rossi resta o parte? le grandi d’Europa alla finestra

    Dopo le parole dei giorni scorsi del direttore generale della Roma Franco Baldini, la posizione di Daniele De Rossi nello spogliatoio giallorosso è ancor di più sotto un’immaginaria lente di ingrandimento, per scrutarne i movimenti, le reazioni e scavare in profondità il rapporto con il tecnico Zdenek Zeman, ancor di più in una settimana tanto sentita per l’ambiente capitolino, che conduce direttamente al Derby con la Lazio. Nonostante le premesse di certo non positive con cui è iniziata la settimana, Daniele De Rossi cerca di rimanere sereno, voltando pagina rispetto alle tensioni con il tecnico boemo e cercando di non pensare a quell’esternazione del dg Baldini che, di fatto, lo ha cancellato dalla lista degli incedibili. Il periodo attuale, però, non pare essere particolarmente fortunato per lui e, dopo il problema alla caviglia che lo ha tenuto in panchina con il Palermo (che ha dato spunto a Zeman per sottolineare che il fastidio poteva essere “sopportabile”, ndr), durante l’allenamento di ieri pomeriggio a Trigoria, il centrocampista è uscito dal campo prima del termine della seduta a causa di un virus gastrointestinale, ma la sua presenza con la Lazio non pare essere in dubbio, almeno non a causa di questo problema.

    In tutta questa intricata vicenda, l’aspetto più importante da considerare, e sottolineare, è il basso profilo mantenuto dal centrocampista, che ha mostrato ancora una volta grande maturità e senso di responsabilità per non turbare l’ambiente con le proprie questioni personali, soprattutto in un momento tanto delicato ed importante: è rimasto in silenzio, ad osservare ed ascoltare con attenzione tutte le voci che lo hanno riguardato ma, a tempo debito, sarà sicuramente sua l’ultima parola anche se sarebbe stato auspicabile che un rapporto d’amore (perchè è di questo che si tratta nel caso di un giocatore che da sempre veste la stessa maglia) tanto intenso potesse avere un epilogo diverso e che un patrimonio tanto importante per il club godesse di una maggiore tutela da parte della società. I tifosi, dal canto loro, si sono espressi in maniera più che netta sulla questione esponendo uno striscione dal messaggio perentorio: “Baldini, Sabatini, Zeman: DdR non si tocca”. Ddr sta, naturalmente, per Daniele De Rossi che, in cuor suo, avrà apprezzato di certo.

    Daniele De Rossi | © Mario Carlini/Getty Images

    Dal canto suo, De Rossi non  può far altro che analizzare ciò che si muove attorno a lui, in parallelo con quanto farà la società: nello scorso mese di Febbraio aveva deciso di rinnovare con la Roma per cinque stagioni, ritenendo che “alla Roma c’è tutto quello di cui ho bisogno” ma l’uragano Zeman ha spazzato via le sue certezze, mettendolo in discussione tatticamente ma anche come professionista: è questo ciò che lo ha maggiormente ferito ed irritato ed è questo aspetto che rende quasi insanabile lo strappo, aggravato ancor di più dal fatto che la dirigenza non gli ha mostrato vicinanza, nè tantomeno chiarezza e trasparenza nel gestire la situazione.

    Le offerte per De Rossi non mancano, in particolare dalle grandi d’Europa: il Manchester City potrebbe ritornare alla carica, ed il suo procuratore Sergio Berti è stato avvistato proprio a Manchester, dove la squadra di Mancini ha affrontato l’Ajax, ed oggi potrebbe continuare la sua permanenza Oltremanica recandosi a Londra, sponda Chelsea. In alternativa, anche il Psg potrebbe compiere passi importanti in direzione De Rossi, con lo sceicco  Nasser Al Khelaifi che pare particolarmente interessato all’operazione. Baldini, dunque, potrebbe avere diverse offerte da “valutare”.

  • La Roma prova a scaricare De Rossi, Baldini “non è incedibile”

    La Roma prova a scaricare De Rossi, Baldini “non è incedibile”

    Nella Roma di Zdenek Zeman non ci sono incedibili ed, all’indomani della sua assenza dall’undici titolare nella vittoria con il Palermo, non lo è neppure Daniele De Rossi: clamoroso ma vero, e non si tratta di una semplice indiscrezione ma di una conferma che giunge dallo stesso direttore generale giallorosso Franco Baldini. Parole sibilline, che non possono essere considerate esplicite ma che, se lette fra le righe, denotano la volontà del club di non rimanere sordo alle possibili sirene del mercato di riparazione.

    In tal senso, Franco Baldini rivela che, la scorsa estate, il Manchester City di Roberto Mancini aveva avanzato un’offerta per il centrocampista, alla quale la Roma aveva deciso di “soprassedere”, precisando che, se la circostanza dovesse ripresentarsi nel mercato di Gennaio, la Roma “ascolterà le offerte e le valuterà”: in prima linea vi sarà, così, il Real Madrid di Josè Mourinho che da sempre è un grande estimatore di De Rossi ed, a seguire, il Psg e le altre grandi d’Europa, che non vorranno lasciarsi sfuggire un pezzo tanto pregiato.

    Gli scenari di mercato, dunque, potrebbero rivelare colpi di scena importanti, facendo culminare nella maniera più dolorosa (soprattutto per i tifosi romanisti, ndr) il “non idillio” – per usare un eufemismo – che contraddistingue il rapporto De Rossi-Zeman, che potrebbe privare la Roma di un pilastro dello spogliatoio e di un giocatore fondamentale che da sempre viene soprannominato “capitan futuro” proprio a significare quello che doveva essere il naturale ruolo di De Rossi nel dopo-Totti.

    Daniele De Rossi non è più incedibile | © Giuseppe Bellini/Getty Images

    Il rapporto fra il boemo e De Rossi non è dei migliori, ed il tecnico non perde occasione per far allargare la crepa: nonostante la vittoria contro il Palermo avrebbe potuto portare un po’ di serenità nello spogliatoio, Zeman ha voluto mantenere alta la tensione non rinunciando alle sue proverbiali battute al vetriolo. Il destinatario è stato, appunto, lo stesso Daniele De Rossi rimasto in panchina contro i rosanero: “De Rossi è rimasto a riposo perché a Parma ha avuto un problema alla caviglia, anche oggi avvertiva un po’ di dolore e non ha giocato, anche se a un po’ di dolore si può resistere”. Illazioni che, dunque, tendono a sottolineare come le condizioni di De Rossi – secondo Zeman – non erano tanto gravi dal giustificare la sua assenza, rincarando la dose con un’ulteriore frecciatina, affermando che se ieri si fosse giocato il derby De Rossi sarebbe sceso in campo, sottintendendo che è stato lo stesso giocatore a tirarsi indietro nello scendere in campo.

    Tuttavia, alla luce del fortissimo attaccamento ai colori giallorossi da parte del centrocampista, le accuse più o meno velate di Zdenek Zeman sono da ritenersi, probabilmente, come un paravento per nascondere la realtà dei fatti: il rapporto fra il boemo ed il giocatore non è nato con i migliori presupposti, con lo stesso De Rossi che in estate aveva dichiarato apertamente di preferire Vincenzo Montella sulla panchina della Roma, ma si è deteriorato ulteriormente in questi mesi ed il tecnico teme che la figura di un uomo carismatico come De Rossi nello spogliatoio possa destabilizzare il suo rapporto con la squadra.

    Nel calcio, però, gli allenatori vanno, i giocatori – soprattutto quelli che rappresentano un patrimonio tecnico e di valori – dovrebbero essere maggiormente tutelati, ponderando bene le scelte di mercato e la possibilità di lasciarli partire a cuor leggero.

  • La Roma asfalta il Palermo, Totti in stato di grazia

    La Roma asfalta il Palermo, Totti in stato di grazia

    La Roma più bella e concreta dell’era Zeman fa a pezzi il Palermo nel posticipo della decima giornata e torna a respirare dopo le ultime due uscite all’insegna della follia pura. A una settimana dal derby il 4-1 rifilato dai giallorossi agli uomini di Gasperini vuol dire sesto posto, a due soli punti dalla Lazio. All’Olimpico scende in campo una Roma finalmente equilibrata e con una gran voglia di rimettersi in carreggiata (e di rinsaldare la panchina del tecnico Boemo). Detto fatto. Grazie anche ad un Palermo da brividi che rende tutto più semplice a Totti e compagni.

    Fuori Destro, dentro Osvaldo – La Roma scende in campo con qualche novità in formazione. Destro e Pjanic partono dalla panchina. Allora spazio ad Osvaldo e Bradley, che di benzina ne hanno a ettolitri. Maglia da titolare anche per Piris (alla fine uno dei migliori). Gasperini rimpolpa il centrocampo e schiera 3-5-2 con Pisano e Kurtic in mezzo e Ilicic in panchina. La densità sulla mediana voluta dal tecnico rosanero alla fine sarà solo una vana pretesa. In attacco il tandem Brienza – Miccoli, alla ricerca del gol numero 100 in serie A. Pronti via e i padroni di casa premono il pedale dell’acceleratore. Gioco in verticale, ritmi alti e concentrazione d’antologia. I rosanero ci capiscono davvero poco e al minuto 11 Totti firma il cartellino. Assist di Piris, Osvaldo non ci arriva, il capitano sì. La reazione ospite non arriva, e Gasperini prova ad arretrare Pisano varando un  4-4-2 che sa di corsa ai ripari. Ma è la Roma a trovare ancora la via del gol. Al 31′, con Osvaldo che approfitta di un pasticcio fra Munoz e Ujkanie infila un destro angolato. Al rientro negli spogliatoi solo applausi per i giallorossi.

    L'esultanza dei giocatori della Roma dopo il gol di Francesco Totti Giuseppe Bellini Getty Images Sport
    Giuseppe Bellini
    Getty Images Sport

    Poker senza attenuanti – Visti i precedenti il secondo tempo si preannuncia una sofferenza. E invece la Roma dimostra equilibrio vero, aiutata anche da un Palermo incapace di impensierire seriamente gli avversari. I ragazzi di Zeman ci mettono l’anima, e forse è la poca lucidità a far sbagliare alcune azioni da rete a Lamela, Totti e Balzaretti. Gasperini si gioca l’ultima carta: Ilicic per Kurtic e tridente servito. Nulla da fare però: la Roma dilaga e prima con Lamela al 24’, poi con Destro dieci minuti dopo sigla il poker che significa ritorno alla vittoria. Al 39’ Ilicic di sinistro mette in rete il gol della bandiera. Ma la pillola per il Palermo è comunque amarissima.

    ROMA-PALERMO 4-1

    MARCATORI: 11’pt Totti, 31’pt Osvaldo, 24’st Lamela, 34’st Destro, 39’st Ilicic.

    ROMA (4-3-3): Goicoechea; Piris, Marquinhos, Burdisso, Balzaretti; Bradley, Tachtsidis, Florenzi (25′ st Marquinho); Lamela (36′ st Pjanic), Osvaldo, Totti (27′ st Destro). In panchina: Svedkauskas, Leandro Castan, 11 Taddei, 16 De Rossi, 17 Lopez, 20 Perrotta, 27 Dodò, 46 Romagnoli. Allenatore: Zeman.

    PALERMO (3-5-2): Ujkani; Munoz, Von Bergen, Garcia; Morganella, Arevalo Rios, Kurtic (9′ st Ilicic), Barreto, Pisano (33′ pt Bertolo); Brienza (25′ st Dybala), Miccoli. In panchina: Benussi, Mantovani, Viola, Milanovic, Zahavi, Giorgi, Labrin, Budan, Brichetto. Allenatore.: Gasperini.

    ARBITRO: De Marco di Chiavari

    LE PAGELLE

    Tachtsidis 7: Un assist per Lamela e tante buone sensazioni per il centrocampista della Roma. Gara convincente. In crescita.

    Florenzi 7: Anche lui in crescita costante. La sintonia con i compagni di reparto inizia ad essere cosa concreta. Grande prospettiva.

    Lamela 8: Uno che doveva dimostrare, e ha dimostrato. Alla grande. Fondamentale per il gioco di Zeman e per la Roma. Il gol è la ciliegina sulla torta di una partita sopra le righe.

    Osvaldo 7: Il suo sacrificio per tutti i 90’ è ossigeno puro per la squadra. Trova anche il gol. Certezza.

    Totti 8: L’ennesima risposta a chi lo vorrebbe seduto in tribuna a commentare le partite. Invece Totti smista palloni, fa gioco e segna. Campione vero insomma.  

    Destro 6: Si fa espellere per una ingenuità. Ma finalmente trova la via della rete. In ogni caso la sufficienza ci sta tutta.

    Ilicic 6:  Dopo quasi un anno torna al gol. L’unico a salvarsi in un Palermo disastroso per ampi tratti del match.

    Ujkani 5,5: Cuce e scuce a corrente alternata. Grossissime responsabilità sul gol di Osvaldo. Poi però salva la porta in diverse occasioni.

    VIDEO ROMA-PALERMO 4-1

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  • Zeman, fiducia a tempo fino al derby

    Zeman, fiducia a tempo fino al derby

    Il clima in casa Roma sta diventando sempre più pesante. Zdenek Zeman, nonostante le smentite di rito, sente il fiato sul collo e avrebbe le ore contate. La gara di Parma, giocata in un campo ai limiti della praticabilità, ha mostrato ancora una volta i tanti limiti della squadra capitolina, che sa segnare come pochi ma subisce gol da terza categoria, con errori difensivi grossolani, tipico delle squadre del boemo, tanto brave in attacco quando insufficienti in difesa. In dieci partite, la Roma ha ottenuto 4 vittorie, 2 pareggi e 4 sconfitte, non certo il cammino ideale di una squadra che ad inizio stagione partiva con l’obiettivo di contrastare la Juventus nella lotta per lo scudetto, salvo poi tirarsi indietro dopo le prime difficoltà.

    Miglior attacco e peggior difesa del campionato con 22 reti all’attivo e 19 gol al passivo. D’altronde, se in estate decidi di prendere Zemancome allenatore devi aspettarti questi numeri, poi se si acquistano difensori non adatti al suo tipo di gioco, la frittata è servita. Nonostante tutto, la maggior parte del tifo romanista continua ad avere fiducia nel proprio allenatore, capace di regalare partite spettacolari al proprio pubblico, anche se spesso è protagonista di rimonte incredibili.

    Zeman
    Zeman a rischio esonero, decisivo il derby © Claudio Villa/Getty Images

    La dirigenza al contrario non sarebbe del tutto soddisfatta del boemo e nonostante le smentite “l’allenatore non si tocca“, potrebbe presto esonerare il proprio mister. Non sarà decisiva la prossima partita casalinga contro il Palermo ma, quella successiva, il derby romano, valido per la dodicesima giornata del campionato di Serie A. In caso di sconfitta nella stracittadina, la Roma potrebbe decidere di terminare il rapporto con Zeman, dichiarando fallito per il secondo anno consecutivo il progetto per la rinascita della squadra giallorossa.

    Il tecnico lavora tranquillo, come è nel suo carattere. Non legge i giornali e vuole uscire al più presto da questa situazione che potrebbe diventare più grave se il giudice dovesse annullare lo 0-3 a tavolino ottenuto per la partita rinviata contro il Cagliari, con la Roma che scenderebbe in classifica a 11 punti e si dovrebbe giocare la vittoria in campo contro i rossoblu.

    E già circolano i primi nomi per sostituire il boemo. Si parla del tecnico della Primavera Alberto De Rossi, che ritroverebbe il figlio in prima squadra, rischiando probabilmente un conflitto d’interessi che la società non vorrebbe creare. La soluzione più importante è quella di Delio Rossi, ex tecnico di Lazio e Fiorentina che non avrebbe problemi a sedersi sulla panchina giallorossa nonostante in passato sia stato beniamino del pubblico biancoceleste. Infine, se si dovesse cercare un semplice traghettatore fino a giugno, per l’anno prossimo si punterebbe su Massimiliano Allegri. L’attuale tecnico del Milan, difficilmente continuerà la sua avventura a Milanello e accetterebbe volentieri la panchina romanista.

    La fiducia illimitata intorno a Zeman sembra finita. Roma-Palermo di domenica notte è un primo esame per il boemo ma quello decisivo sarà una settimana più tardi nel derby romano, a quel punto in caso di sconfitta aspettiamoci grossi ribaltoni in casa giallorossa con la dirigenza che farebbe saltare il proprio tecnico, mettendo in dubbio le scelte operate in fase di campagna acquisti, vedi l’arrivo di giocatori troppo giovani per poter puntare in alto, con il flop assoluto di Destro, l’acquisto più costoso dell’estate romanista, che non trova spazio tra gli undici titolari.

  • Disastro Roma, l’Udinese vince in rimonta con un cucchiaio di Di Natale

    Disastro Roma, l’Udinese vince in rimonta con un cucchiaio di Di Natale

    Disastro Roma. E fa festa l’Udinese che sotto di due gol non si arrende e riesce a ribaltare una gara che sembrava ormai compromessa dopo la doppietta messa a segno da Lamela. Ma prima Domizzi dimezza le distanze e poi nella ripresa Di Natale mette la freccia permettendo ai friulani di conquistare tre punti d’oro considerando l’emergenza dovuta a squalifiche e infortuni. Zeman deve rinunciare a Balzaretti mentre lascia fuori Burdisso: ai loro posti ci sono Dodò e Marquinhos. Dall’altro lato organico non al top per Guidolin che si ritrova senza sei uomini e getta nella mischia sin da subito Angella e Coda.

    L’avvio dei giallorossi è spettacolare, con la squadra che come al solito interpreta alla grande la gara costruendo occasioni su occasioni, regalando spettacolo e così anche i gol non tardano ad arrivare. Protagonista assoluto Lamela che già nei primi 20’ sfiora la marcatura in ben tre occasioni, supportato alla perfezione da Totti e dal giovane Dodò che non ha sfigurato. Al 22’ ecco il vantaggio capitolino: Lamela si porta sulla linea di fondo, con la finta di crossare in mezzo mette a sedere Brkic e a porta vuota non deve fare altro che insaccare in rete. Ma non è finita visto che 2’ dopo una grande azione cominciata da Totti e passata per Osvaldo permette ancora a Lamela, con un colpo di testa, di raddoppiare.

    Il rigore di Di Natale
    Il rigore di Di Natale © ANDREAS SOLARO/AFP/Getty Images

    Qui, di fatto, finisce la partita della Roma. E comincia quella dell’Udinese. Alla mezz’ora infatti Osvaldo, involontariamente, regala palla a Domizzi che davanti a Stekelenburg non ha problemi ad insaccare. E sin da subito i friulani potrebbero pareggiare ma il tiro di Di Natale finisce di poco a lato. Ad inizio ripresa però ecco il 2 a 2: Armero svirgola un tiro e sulla sfera si avventa Di Natale che insacca. La Roma ricomincia ad attaccare ma stavolta è tutto più confusionario. Marquinho, Florenzi e Destro vengono gettati nella mischia da Zeman nel tentativo di riportarsi in vantaggio ma i giallorossi cadono a 2’ dalla fine quando l’arbitro concede un rigore, molto generoso, all’Udinese per un contatto tra Castan e Pereyra. Dal dischetto Di Natale, con il cucchiaio, non sbaglia, e termina cosi 3-2 per gli ospiti la sfida.

    Le pagelle di Roma-Udinese:
    Castan 5: Al di là del rigore, molto generoso, non infonde sicurezza ai suoi compagni di squadra.
    Totti 6,5: Grande primo tempo, poi cala nella ripresa. Ma di sicuro è tra i più positivi.
    Lamela 7: Due gol che sembrano portare al successo la Roma. Ed invece a conti fatti servono solo ad aumentare i rimpianti.
    Brkic 5: Sul primo gol fa la figura del pollo. Per sua fortuna però le due reti subite non incidono sulla vittoria della propria squadra.
    Pereyra 6,5: Al di là della furbizia nel conquistarsi un rigore molto dubbio, è uno dei più attivi della propria squadra.
    Di Natale 7: La sua doppietta manda in orbita i friulani che così trovano un successo insperato.

    Il tabellino di Roma-Udinese
    ROMA (4-3-3): Stekelenburg 6; Piris 5,5, Marquinhos 5, Castan 5, Dodò 6 (18′ st Marquinho 5,5); De Rossi 5,5, Tachtsidis 5, Pjanic 5 (24′ st Florenzi 6); Lamela 7,Osvaldo 5,5, Totti 6,5 (38′ st Destro sv). In panchina: Goicoechea, Svedkauskas, Romagnoli, Burdisso, Bradley, Perrotta, Lopez. Allenatore: Zeman 5
    UDINESE (3-5-1-1): Brkic 5; Angella 5 (24′ st Heurtaux 6), Coda 6, Domizzi 6; Faraoni 5 (1′ st Badu 6), Pereyra 6,5, Allan 6, Lazzari 6, Armero 6 (38′ st Gabriel Silva sv); Maicosuel 5,5; Di Natale 7. In panchina: Padelli, Pawlowski, Berra, Willians, Fabbrini, Barreto, Ranegie, Zielinski. Allenatore: Guidolin 7

    Le video immagini di Roma-Udinese
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  • Roma-Udinese, Zeman lancia Dodò

    Roma-Udinese, Zeman lancia Dodò

    Continuità. E’ questa la parola chiave in casa Roma dopo le vittorie nelle ultime due gare di campionato contro Genoa e Atalanta. Due successi che hanno permesso alla squadra di Zeman di risalire la classifica e fare il pieno di fiducia che era venuta a mancare dopo la sconfitta patita contro la Juventus. Ma dall’altro lato ci sarà un’Udinese ferita dalla cocente batosta di Coppa in casa dello Young Boys e che punta a riscattarsi così in campionato dove arriva dal sofferto successo casalingo contro la matricola Pescara. Zeman in vista di questa sfida deve far fronte a qualche problemi di troppo specie sulla corsia di sinistra difensiva: con Balzaretti e Taddei fuori toccherà a Dodò scendere in campo dall’inizio.

    Marquinhos invece sembra averla spuntata su Burdisso mentre in mezzo al campo Pjanic dovrebbe scalzare Florenzi. In avanti Totti recupera dall’infortunio e cosi per Destro ci sarà l’ennesima panchina. Per il resto poche sorprese con Tachtsidis preferito a Bradley in mezzo al campo Dall’altra parte Guidolin ha diversi grattacapi legati ad infortuni e squalifiche: Danilo dovrà scontare una giornata che gli è stata comminata dal giudice sportivo, Pinzi, Basta, Pasquale, Benatia e Muriel sono infortunati e non saranno della contesa. In avanti dovrebbe essere data nuovamente fiducia a Maicosuel che giocherà in appoggio a Di Natale. In mezzo al campo largo ad Allan e Pereyra mentre in difesa giocheranno Coda e Hertaux. Bianconeri che dunque si presentano parecchio rabberciati a questo incontro.

    Dodò
    Dodò © Giuseppe Bellini//Getty Images

    Le probabili formazioni di Roma-Udinese:
    ROMA (4-3-3): Stekelenburg; Piris, Marquinhos, Castan, Dodò; De Rossi, Tachtsidis, Pjanic; Lamela,Osvaldo, Totti. In panchina: Goicoechea, Svedkauskas, Romagnoli, Burdisso, Bradley, Perrotta, Florenzi, Marquinho, Destro, Lopez. Allenatore: Zeman
    UDINESE (3-5-1-1): Brkic; Heurtaux, Coda, Domizzi; Faraoni, Pereyra, Allan, Lazzari, Armero; Maicosuel; Di Natale. In panchina: Padelli, Pawlowski, Angella, Berra, Gabriel Silva, Badu, Willians, Fabbrini, Barreto, Ranegie, Zielinski. Allenatore: Guidolin

  • Quagliarella “Stimo Zeman”. Scambio sull’asse Roma-Torino?

    Quagliarella “Stimo Zeman”. Scambio sull’asse Roma-Torino?

    Apprezzamenti, proposte o prologhi del mercato di gennaio? Il dubbio verrebbe anche a chi il giornalista non lo fa di professione: come non chiedersi se le parole di Fabio Quagliarella non siano più di uno spassionato elogio del tecnico boemo, tra l’altro nemico giurato della causa bianconera, risultando quindi tra le righe una scomoda voce fuori dal coro?

    Parole chiare quelle dell’attaccante bianconero (guarda caso venute fuori in concomitanza con l’esclusione dai convocati per la trasferta in Danimarca). “Io non ho nulla contro Zeman, anzi, se devo essere sincero, lo stimo. Fa un gioco offensivo ideale per gli attaccanti. Un giorno mi piacerebbe essere allenato da lui. Nella vita mai dire mai”. “I tifosi sono liberi di esprimere le loro preferenze – aggiunge Quagliarella -, ma io ho le mie”.

    Parole che tradiscono un probabile malumore per un giocatore che, rimessosi dagli acciacchi fisici, ha ripreso a segnare quando chiamato in causa e che presumibilmente soffre troppo il turn-over ossessivo cui Conte sottopone gli attaccanti della sua rosa. Un po’ come dire che in un tridente zemaniano uno dei due esterni potrebbe essere lui, e in effetti ci sarebbe tutta la compatibilità tecnico-tattica affinchè un progetto così attecchisse.

    C’è poi chi, vede questa via praticabile nell’ottica di qualche scambio sull’asse RomaTorino durante il mercato di riparazione di gennaio, soprattutto considerando che tra gli ”scontenti” in casa Roma compare a intermittenza il nome di Osvaldo, spesso pungolato dal tecnico boemo, e in qualche occasione accostato già alla Vecchia Signora, che pare non disdegnerebbe acquisire la punta argentina.

    Ma tornando con i piedi per terra, è stato lo stesso Quagliarella a rientrare nei ranghi, parlando del suo attuale mister e lamentandone l’assenza per squalifica: la figura di Conte a detta sua è molto importante per la squadra tanto da bordocampo quanto negli spogliatoi durante l’intervallo.

    Se sia stato da parte del calciatore solo un pensiero recitato a voce alta, un semplice sfogo o il preludio a un addio, ad oggi è difficile a dirsi: le vie del calciomercato sono infinite, come ben si sa, e quindi non ci resta che attendere la futura sessione di compra-vendite di gennaio. E’ proprio il caso di dire che chi vivrà vedrà!

  • De Rossi via a gennaio, il Psg supera il City

    De Rossi via a gennaio, il Psg supera il City

    Nonostante l’ottima prestazione della Roma durante la serata di ieri, culminata nella rimonta clamorosa ai danni del Genoa, Daniele De Rossi potrebbe lasciare la capitale a gennaio per accasarsi al Paris Saint Germain. La notizia riportata dal sito mercato365.com e ripresa poi da Sportmediaset sostiene come l’entourage del centrocampista giallorosso starebbe in realtà flirtando con il direttore sportivo del Psg Leonardo, recente conoscenza dei tifosi di Milan e Inter. Secondo le indiscrezioni la trattativa potrebbe decollare già dal prossimo gennaio, quando il mercato di riparazione invernale aprirà i battenti e il club parigino potrà mettere in mostra un budget spropositato rispetto a tutti gli altri top club europei. E se De Rossi era stato dato più volte vicino al City, adesso sono gli sceicchi del Psg a voler fare la voce grossa.

    BALDINI SMENTISCE– Di De Rossi ormai si parla abbondantemente da quella esclusione contro l’Atalanta, panchina che aveva fatto male tanto al centrocampista azzurro quanto a Osvaldo. Da lì in avanti i giornali sportivi hanno iniziato a dipingere e immaginare un futuro lontano da Roma per colui che all’ombra del Colosseo è conosciuto come Capitan Futuro. La dirigenza giallorossa, nella figura di  Franco Baldini, ha puntualmente smentito le voci che davano De Rossi in partenza. L’ultima in ordine di tempo è arrivata nella serata di ieri, quando Baldini in un’intervista rilasciata al Corriere dello Sport ha ribadito con forza la volontà di tenere sia De Rossi che Osvaldo, scelta dettata dal fine di continuare ad investire nel progetto Roma (Baldini ha definito i due con l’aggettivo “campioni”, ndr).

    Genoa CFC v AS Roma - Serie A
    De Rossi in bilico tra Roma e Parigi | ©Gabriele Maltinti/Getty Images

    PROSPETTIVA ZEMAN – Rimane però un grande punto interrogativo sul futuro di De Rossi a Roma. Perché, se è vero che nel post-partita di ieri Zeman ha applaudito sia lui che Osvaldo, corrisponde alla realtà anche il fatto di come Capitan Futuro rappresenti in realtà un problema tattico non di poco conto, sul quale il tecnico boemo pare essersi definitivamente espresso contro l’Atalanta. Da interno De Rossi non convince nessuno, tantomeno gli amanti del gioco zemaniano. Le caratteristiche di Sor Daniele non si incontrano con le idee tattiche di Zeman. Basta guardare chi c’è dall’altra parte del centrocampo: non un fenomeno qualsiasi, tale Alessandro Florenzi.

    VITE PARALLELE – Per i più disattenti fino a quest’estate era un semplice nome e nulla più, che forse nemmeno veniva considerato nell’album Panini e in quell’imberbe gioco del “celomanca”. Eppure le prestazioni di Florenzi in questo avvio di campionato hanno esaltato all’ennesima potenza le caratteristiche e il valore del ragazzotto classe ’91, cresciuto nelle giovanili giallorosse e andato a Crotone per farsi le cosiddette “ossa”. Florenzi ha tutto quello che manca a De Rossi. Ci riferiamo al dinamismo, agli inserimenti, al semplice ma mai banale dai e vai, a quella sfrontatezza di un 21 enne alla sua prima stagione in Serie A che vuole spaccare il mondo. Ecco, Zeman vorrebbe un giocatore analogo anche sul centro-destra. Ergo, De Rossi non è quel giocatore che Zeman cerca per attuare il suo gioco. Alla prossima sconfitta della Roma il problema De Rossi riemergerà prepotentemente.