Continua a volare la nuova Zemanlandia made in Abruzzo sulle idee di quel ‘picconatore’ del sistema calcio ed innovatore dello stesso sul rettangolo verde che risponde al nome di Zdenek Zeman: pur con una prestazione non eccezionale, il Pescara fa sfoggio di carattere e personalità e sconfigge tra le mura amiche il Varese per 3-1 e vola a quota 28 punti in classifica, seconda piazza solitaria alle spalle del Torino. Le reti decisive sono griffate da Sansovini,una doppietta per lui e titolo di capocannoniere provvisorio del torneo con l’empolese Tavano, e Kone che rendono nullo il gioiellino, che è valso il momentaneo pareggio, del lombardo De Luca. Il Varese esce a mani vuote dalla trasferta abruzzese ma ha disputato una buona gara, tutta copertura di spazi e ripartenze, mettendo le briglie ai biancazzurri per 60 minuti salvo poi dover cedere all’improvviso doppio colpo dannunziano tra il 68’ e il 72’. Resta a Maran l’amaro in bocca per non aver consumato la vendetta sportiva ai danni di Zeman che un lustro fa, tra lo stupore generale, lo sostitui’ sulla panchina del Brescia fallendo però il compito di riportare le Rondinelle in Serie A, ma si consola godendosi il gioiellino De Luca che, al di là dello splendido gol siglato, ha confermato la bontà degli occhi degli osservatori di numerosi club di massima serie dati sulle sue tracce. Le copertine e le lodi, ovviamente, sono solo per il Pescara di Zeman che continua nella sua striscia positiva che parla di 5 vittorie consecutive, di soli successi tra le mura amiche e del miglior attacco della cadetteria e non solo. Le Reti. Al 20’ Pescara passa in vantaggio: il merito è di Maniero che lavora splendidamente un pallone all’interno dell’area di rigore lombarda defilato a sinistra, doppio dribbling ed appoggio per l’accorrente Cascione il cui suggerimento centrale trova Capitan Sansovini pronto a deviare in rete. Esplode la gioia del pubblico biancazzurro, accorso in massa a sostenere i propri beniamini. La risposta Al 29’ il pareggio ospite: De Luca in contropiede su calcio di rinvio di Bressan prolungato a metà campo batte di giustezza Pinsoglio in uscita e nulla può Capuano in extremis per evitare la capitolazione. Al 68’ il Pescara torna nuovamente in vantaggio grazie all’ivoriano Kone che è il più lesto ad impossessarsi in area di rigore lombarda della sfera dopo un batti e ribatti combattuto e a trafiggere Bressan. La prima rete stagionale di Moussa Kone riporta dunque nuovamente avanti un Pescara non trascendentale, facendo esplodere la festa sugli spalti. Al 72’, una nuova magia di Insigne spalanca a Sansovini la strada per il nono gol personale del capitano e per il 3-1 dei padroni di casa: il lancio a tagliare del “Piccolo Imperatore” è perfetto e l’ex Grosseto batte Bressan con precisione chirurgica dopo ottimo controllo in volo. Al triplice fischio, è solo gioia per i 15.377 spettatori che inneggiano la squadra biancazzurra ed il suo nuovo Profeta, Zdenek Zeman.
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Super Sansovini, il Pescara schianta l’Ascoli 4-1. Video
Divertimento, gol, spettacolo e punti: Pescara sogna e certifica il suo nuovo staus di ‘Zemanlandia’ anche nel Derby dell’Adriatico battendo 4-1 l’Ascoli di Castori e volando al terzo posto in graduatoria. Una grande prestazione della Zeman’s Band che mortifica un ‘Picchio’ la cui strada verso la salvezza, già resa difficile dalla pesante penalizzazione di 7 punti, si complica ulteriormente. Contrariamente alle attese della vigilia, Castori opta per una squadra a trazione anteriore con quattro interpreti offensivi (Sbaffo, Papa Waigo, Soncin e Romeo) ma nulla può al cospetto dello strapotere tecnico e di approccio mentale del Delfino che ha dimostrato di aver imparato la lezione di Castellammare di Stabia quando, contro una squadra dalle caratteristiche agonistiche e dalla situazione di classifica paragonabile a quella dei piceni, un’interpretazione completamente errata del match aveva consegnato i 3 punti ai campani nonostante gli abruzzesi fossero passati addirittura in vantaggio, avessero riequilibrato il match dopo il ribaltamento del risultato, ed avessero issato bandiera bianca solo al fotofinish per un penalty inesistente realizzato dagli stabiesi. Castori e soci recriminano per un sospetto fuorigioco di Sansovini in occasione del primo gol pescarese e per la precedente espulsione di Romeo che ha lasciato i bianconeri in 10 uomini per oltre 3/4 di gara ma, pur avendo tali episodi sicuramente inciso ed indirizzato l’inerzia del match in favore dei padroni di casa, la sensazione, a cui manca ovviamente la riprova, è che Insigne e compagni potessero in qualsiasi momento fare propria la gara ed addirittura dilagare. Tanto da lavorare in casa ascolana, dunque, anche se sono da considerare le numerose e pesanti defezioni nella circostanza. Quinto successo in altrettante gare interne, 13 punti nelle ultime 5 partite disputate invece per i biancazzurri che iniziano a pensare in grande. Mattatore di giornata Marco Sansovini (26’, 36’, 54’) che esalta un collettivo premiato infine anche dalla rete al 93’ di Insigne mentre la rete ascolana di Tamburini al 74’, che fissa il parziale momentaneo sul 3-1, serve solo a fini statistici per fermare l’inviolabilità della porta pescarese a 343’. [jwplayer config=”120s” mediaid=”101499″]
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Padova e Pescara non mollano il Toro. Samp, altra delusione in casa
In attesa del posticipo di lunedì sera che vedrà impegnata la capolista Torino a Gubbio, le più immediate inseguitrici Padova e Pescara fanno bottino pieno nell’undicesima giornata di Serie B e avvicinano la squadra allenata da Ventura. I biancoscudati, ora a -3 dai granata, riescono ad avere la meglio su un buon Vicenza ottenendo i 3 punti nel derby veneto solo negli ultimi minuti di recupero grazie al regalo della retroguardia della squadra di Gigi Cagni che si fa trovare impreparata su un contropiede fulminante degli uomini di Dal Canto finalizzato dal bomber Cacia proprio un minuto dopo aver trovato il meritato pareggi su calcio di rigore trasformato da Abbruscato. Nel primo tempo il Padova era passato in vantaggio con Legati. Festa anche a Pescara dove la squadra di Zeman seppellisce sotto una valanga di reti l’Ascoli: con bomber Immobile, capocannoniere del campionato cadetto con 8 reti, che resta a secco, ci pensa capitan Sansovini, salito a quota 7 marcature, con una tripletta ad affondare la compagine allenata da Castori che poi cola a picco quando il baby talento dei Delfini e della nazionale Under 21 di Ciro Ferrara Insigne mette il suo sigillo alla gara calando il poker (per i marchigiana rete inutile di Tamburini). Il Pescara, alla terza vittoria consecutiva, sale in classifica a quota 22 punti in terza posizione. Terza vittoria consecutiva anche per la Reggina di Breda che al Granillo supera il Varese per 3-2 attestandosi nei piani alti della classifica in piena zona playoff: Ragusa e Missiroli (su rigore) portano gli amaranto sul 2-0, poi è Figliomeni ad accorciare le distanze per i lombardi che subiscono il 3-1 da Colombo una bella conclusione a giro; nel finale il baby De Luca trova il gol del definitivo 3-2 che non basta ad evitare la prima sconfitta sulla panchina dei varesini di Rolando Maran. Il Sassuolo rischia ad Empoli ma riesce comunque ad uscire imbattuto dal Castellani scucendo un punto in una gara che si era messa in salita per il gol dei toscani di Dumitru che sfrutta un pasticcio in area del portiere Pomini e del difensore Terranova (forse c’è una spinta dell’attaccante azzurro ai danni del difensore neroverde). Il pari è opera di Masucci. Stecca ancora la Sampdoria che in casa non riesce proprio a vincere: 0-0 con il Cittadella nonostante l’assedio doriano alla porta difesa di Cordaz. La squadra di Atzori, che occupa attualmente il sesto posto in classifica con 18 punti, in casa ha vinto solo con il Gubbio alla seconda giornata, poi solo 3 pareggi e il ko nel big match con il Torino. Dopo un mese esatto torna alla vittoria il Grosseto di Ugolotti, a condannare il Brescia le rete dei soliti Sforzini e di Caridi. Cade il Bari a Castellammare dove i padroni di casa della Juve Stabia vincono di rigore (Sau), stessa sorte tocca al Livorno a Modena (1-0 per i canarini firmato Stanco) mentre il Crotone sbanca l’Atleti Azzurri d’Italia di Bergamo battendo l’Albinoleffe per 3-1 con i padroni di casa che terminano la gara in 8 uomini per le espulsioni di D’Aiello, Daffara e dell’autore del momentaneo pareggio Foglio. Risultati e marcatori 11 Giornata Serie B 2011-2012 ALBINOLEFFE – CROTONE 1-3 45′ Djuric (C), 50′ Foglio (A), 53′ rig Loviso (C), 87′ Ciano (C) EMPOLI – SASSUOLO 1-1 33′ Dumitru (E), 49′ Masucci (S) GROSSETO – BRESCIA 2-0 20′ Sforzini, 59′ Caridi JUVE STABIA – BARI 1-0 42′ rig Sau MODENA – LIVORNO 1-0 9′ Stanco PADOVA – VICENZA 2-1 33′ Legati (P), 92′ Abbruscato (V), 93′ Cacia (P) PESCARA – ASCOLI 4-1 26′ Sansovini (P), 36′ Sansovini (P), 54′ Sansovini (P), 73′ Tamburini (A), 90′ Insigne (P) REGGINA – VARESE 3-2 30′ Ragusa (R), 48′ rig Missiroli (R), 59′ Figliomeni (V), 86′ Colombo (R), 93′ De Luca (V) SAMPDORIA – CITTADELLA 0-0 VERONA – NOCERINA 1-1 50′ rig Castaldo (N), 77′ Hallfredsson (V) lunedì ore 20:45 GUBBIO – TORINO
CLASSIFICA
Pos. Squadra Pt G 1. TORINO 26 10 2. PADOVA 23 11 3. PESCARA 22 11 4. SASSUOLO 21 11 5. REGGINA 20 11 6. SAMPDORIA 18 11 7. GROSSETO 17 11 8. BARI 17 11 9. BRESCIA 16 11 10. LIVORNO 15 11 11. VARESE 15 11 12. CITTADELLA 14 11 13. VERONA 13 11 14. CROTONE [-1] 12 11 15. NOCERINA 10 11 16. JUVE STABIA [-6] 10 11 17. MODENA 10 11 18. ALBINOLEFFE 10 11 19. EMPOLI 8 11 20. VICENZA 7 11 21. GUBBIO 7 10 22. ASCOLI [-7] 2 11 -
Zeman sul caso Del Piero “l’età conta”
Le dichiarazioni di Andrea Agnelli sul futuro del Totem juventino Alex Del Piero hanno rappresentato il caso mediatico della settimana che, probabilmente, si protrarrà sino a fine stagione calamitando l’interesse generale e le opinioni di molti addetti ai lavori. Anche Zdenek Zeman, il ‘Picconatore’ del calcio italiano, ha detto la sua incalzato dai cronisti nella conferenza stampa pre Pescara-Ascoli. “Del Piero è stato un grande giocatore”, dichiara il boemo suscitando già un po’ di stupore per la forma del verbo essere utilizzata, “ha fatto tante cose alla Juve ma l’età conta. Del Piero ha ricevuto rispetto e tanti riconoscimenti dalla dirigenza, ma l’età conta per tutti altrimenti giocavano ancora Pelè ed altri”, conclude sferzante. Il futuro di Del Piero ma anche il suo. Il suo contratto è annuale e possibili sirene della Serie A potrebbero iniziare a far sentire il loro canto adulatore: “Non è un problema di contratto”, dichiara prima di salutare, “bisogna valutare il progetto e cosa si farà per il programma. Dicembre sarebbe troppo presto per valutare, se ci saranno i presupposti resterei volentieri. A Pescara sto benissimo, c’è il mare e calcisticamente è una piazza a cui piace il calcio e lo segue e nella quale si può lavorare bene”.
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Guardi Pescara e rivedi Zemanlandia
Diciannove punti dopo 10 gare del torneo, quarto posto in graduatoria ed attacco stratosferico secondo la più pura delle tradizioni zemaniane: il Pescara 2011/12 ha iniziato il campionato con il piede giusto e, nonostante qualche fisiologica battuta d’arresto, diverte e convince. La trasferta di Brescia può rappresentare la svolta della stagione, anche se i tempi sono forse prematuri per parlare di salto di categoria, sempre che nel derby con l’Ascoli non si assista al calo motivazionale e di concentrazione visto a Castellammare di Stabia. Umiltà e dedizione, questi devono essere gli imperativi in casa Pescara per continuare sul cammino virtuoso intrapreso nelle prime dieci tappe. Non cogliere il successo nel derby, infatti, potrebbe parzialmente vanificare l’impresa di Brescia dove il Delfino ha sfata il tabù Rigamonti imponendosi con un secco 0:3 che non ammette repliche. Il Pescara soffre nei primi 20 minuti ma tiene bene il campo, poi cresce in misura esponenziale. Squadra corta (tantissime le volte nelle quali le Rondinelle sono finite in offside) e padrona del campo con Anania che agisce più da libero che da estremo difensore. Il tutto esaltato da una caratteristica che i detrattori definiscono ‘poco zemaniana’, la concretezza. Da 25 anni lo slogan di Zeman è sempre lo stesso, fare un gol più dell’avversario piuttosto che subirne uno in meno, e non è cambiato nemmeno dopo tutte le intemperie che nello Stivale del Pallone ha vissuto: a Pescara come agli albori della sua carriera, a Foggia come su entrambe le sponde del Tevere, in Puglia come nella sfortunata parentesi con la Leonessa d’Italia. Il boemo torna da Brescia da trionfatore dopo aver consumato una rivincita tanto attesa, probabilmente più con se stesso che non con quella squadra dove non è riuscito ad imporsi. Anche se, conoscendolo, non lo ammetterà mai. Non è tempo di cullarsi sugli allori né di fare proclami, è il tempo di lavorare per seminare ciò che a Primavera potrebbe essere un raccolto eccezionale. Immobile continua a segnare (8 gol e titolo di capocannoniere provvisorio del torneo), il collettivo cresce esaltato dalle magie del genio Insigne e dalla sagacia dello zoccolo duro di uomini esperti (Anania-Zanon-Gessa-Togni-Cascione-Sansovini) in attesa del rientro dei gioiellini Verratti e Capuano. Piedi per terra e tanto lavoro per poter volare in seguito. Il perfezionista Zeman docet in tal senso.
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Ciclone Pescara, Immobile e Insigne travolgono il Brescia. Pagelle e Video
Il maestro supera l’allievo, il Pescara espugna il Rigamonti dopo ben 29 anni dando di se una nuova immagine, insolita per le squadre di Zeman, cinica e tagliente che fa ben sperare per il futuro. La partita di ieri sera a Brescia serviva infatti per candidare una delle due squadre al salto di categoria alle spalle di un Torino che allo stato attuale sembra esser di un altra categoria. I biancazzurri con il ritrovato Insigne ed uno scatenato Sansovini si esaltano tra le maglie della giovane e inesperta difesa bresciana concendendo ad Immobile la copertina grazie ad una doppietta d’autore che non fanno che aumentare le sue chance di una maglia azzurra. Il Pescara chiude la seconda partita senza subire reti e questo è un quasi record per le squadre di Zeman e un altro attestato di forza per Anania che calato appieno nello spirito del boemo blinda la porta e funge spesso da libero aggiunto sventando tantissimi pericoli. Il Brescia non vince da quattro giornate denotando un organico troppo ridotto e qualche giocatore ancora non del tutto pronto per partite cosi importanti, l’avvio delle Rondinelle infatti è incoraggiante e forse se uno tra Feczesin, El Kaddouri e De Maio avesse sfruttato la ghiotta occasione davanti ad Anania la partita avrebbe avuto un altro sviluppo. Il Pescara però prima sorniona aspetta e colpisce con una invenzione di Immobile prima e nel recupero del primo tempo raddoppia ancora con un “mobilissimo” Immobile lesto a fiondarsi su una palla vagante dopo un miracolo di Leali su un bel tiro dell’ottimo Sansovini. Nella ripresa il Brescia è ormai smarrito mentre il Pescara si esalta negli spazi chiudendo la partita con un bel gol di Insigne su assist di Maniero e avendo tante occasioni per trasformare la vittoria in goleada. Il Pescara e Zemanlandia adesso iniziano a far rumore, nel Brescia è da esaltare la prova dei tifosi pronti nonostante la sconfitta a caricare la squadra e Scienza Le Pagelle Leali: 7 Il baby portiere nonostante tre gol subiti merita un voto alto. E’ sicuramente il migliore dei suoi. Zambelli: 6,5 Lotta come un leone De Maio: 5 Alterna giocate importanti a pausa inspiegabili per un difensore centrale. Budel: 4,5 In un organico giovanissimo dovrebbe esser la chioccia. E’ invece totalmente fuori dal gioco e becca una assurda ammonizione che gli farà saltare il prossimo match. Juan Antonio, Jonathas, Feczesin: 4 DOvrebbero esser il valore aggiunto dell’organico di Scienza sono invece irritanti per gli incredibili errori che compiono. Anania: 6,5 La difesa del Pescara non gli permette mai sogni tranquilli ma lui dimostra di esser in condizione. Romagnoli: 7 Il baby difensore voluto da Zeman e in comproprietà del Milan gioca come un veterano annichilendo gli avanti bresciani e correndo in aiuto di ogni compagno in difficoltà. Cascione: 7,5 Taglia e cuce con assoluta maestria ed eleganza. Immobile: 8 Notoriamente gli attaccanti si esaltano con Zeman lui però ci mette tanto del suo. Insigne e Sansovini: 7,5 Due motorini inesauribili danno qualità ed imprevedibilità ad un attacco prolfico e spettacolare. [jwplayer config=”60s” mediaid=”100814″]
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Derby, parla Zeman: Luis Enrique sì, Reja no
Zeman ex di Lazio e Roma attualmente alla guida del Pescara parla del derby capitolino a 360 gradi. L’allenatore che conosce così bene il calcio italiano e la piazza romana comincia la sua analisi dai due allenatori delle squadre. Per quanto riguarda l’asturiano della Roma, Luis Enrique, Zeman ha parole d’elogio perchè lo spagnolo “è venuto in Italia e cerca di proporre il suo calcio fatto dipossesso palla”. Non certo dichiarazioni al miele, invece, nei confronti dell’avversario Edi Reja. Secondo il tecnico boemo, infatti, Reja “cambia troppo spesso i moduli, una volta Hernanes gioca al centro, un’altra volta a sinistra”. Ma la stoccata più dura arriva in merito alla storia professionale del mister goriziano che secondo Zeman “non è abituato a lottare per lo scudetto, questo dice la sua lunga carriera”. Il tecnico del Pescara parla anche del clima del derby e di quello che può comportare una sconfitta considerando che lui ne dovette subire quattro consecutive sulla panchina giallorossa: “c’è tanta passione, tanto tifo e per i tifosi è importante. Quell’anno siamo arrivati davanti alla Lazio che aveva una squadra importante. Ho perso qualche tifoso daa’ Roma ma ho acquistato qualche tifoso daa’ Lazio”. E poi un consiglio spassionato al collega Reja il quale “deve pregare per vincere” e questo soprattutto perchè i tifosi gioiscano. A proposito di supporters quando gli si chiede che tipo di presidente sia Claudio Lotito, Zeman è breve e incisivo: “non credo che fosse un tifoso della Lazio”. Dall’altra parte,però, c’è Thomas Di Benedetto. Anche l’americano presidente della Roma non entusiasma uno Zeman che si dice abituato al calcio vecchio: “per me il presidente deve essere il primo tifoso della squadra e un appassionato, deve aver vissuto dietro la squadra per tanto tempo. Questa mi sembra troppo un’operazione economica. Non è il mio ideale. Anche se oggi per fare calcio ci vogliono soldi”.
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Zeman sorride grazie a Sansovini. Pescara-Cittadella 1-0
Tre punti importanti ma sofferti al cospetto di un Cittadella intraprendente e pugnace ma sciupone: il Pescara che non ti aspetti, poco brillante in fase offensiva ma concreto, porta a casa un successo d’oro e si piazza a sedici punti in graduatoria dopo nove giornate del torneo cadetto 2011/12. Si tratta della quarta vittoria in quattro gare allo stadio Adriatico, vera roccaforte delle speranze biancazzurre di ambire ai playoff, e del terzo risultato utile consecutivo (7 punti sui nove disponibili). Una prova di maturità per gli uomini di Zeman che escono dal campo forse con più bottino di quanto avrebbero in realtà meritato, contrariamente da altre circostanze (Reggio Calabria e Modena contro i canarini di Bergodi su tutte) nelle quali era uscito dal campo a mani vuote dopo prestazioni ottime sul piano del gioco. Il Cittadella, dal canto suo, può recriminare sulla scarsa precisione del pur bravo Maah, una spina nel fianco della rabberciata difesa dannunziana, e degli altri uomini d’attacco (Ballanzini e Schiavon soprattutto) ma hanno anche trovato un Anania che, contrariamente alle presunte gerarchie estive, sta consolidando a suon di prestazioni super i gradi da titolare. La rete che regala a Zdenek Zeman il successo e a Claudio Foscarini la sconfitta è griffata da Marco Sansovini, umile nel riciclarsi da esterno come lo vuole il suo tecnico, ma freddo sotto rete come quando guidava in zona centrale il reparto offensivo del Pescara targato Lerda prima e Di Francesco poi dopo la felice parentesi di Grosseto (4 reti per lui in questo torneo). Una gara piacevole, insomma, quella vista nel teatro che ospiterà l’11 Ottobre la gara della Nazionale di Prandelli, che ha già staccato il biglietto per la fase finale, contro l’Irlanda del Nord valevole come ultimo match del girone di qualificazione a Euro 2012.