Tag: zdenek zeman

  • Pescara in crisi? Zeman non ci sta e sbotta

    Pescara in crisi? Zeman non ci sta e sbotta

    L’allenatore del Pescara, Zdenek Zeman, oggi è tornato a parlare dopo un personale silenzio stampa inaugurato nel post derby di Ascoli quando alcune clamorose sviste arbitrali avevano penalizzato la sua squadra. Un punto nelle ultime 4 gare con ben tre sconfitte consecutive: il momento no del suo Pescara è, a giudizio del tecnico boemo, fortemente influenzato dalle sviste delle terne arbitrali che hanno diretto le gare del suo team in questo mese (il Pescara non vince dalla trasferta di cittadella del 10 Marzo).

    Riprende dunque la parole Zdenek Zeman tuonando ancora una volta contro il mondo arbitrale: “Sono ancora preso dalla morte di Mancini, ma bisogna andare avanti”, dichiara circa la scomparsa dell’amico e collaboratore venuto a mancare appena 7 giorni fa all’improvviso. “Dopo la partita di Ascoli – ha detto il tecnico ex Roma e Foggia – avevo deciso di entrare in silenzio stampa per non parlare di arbitri. Oggi purtroppo devo però tornare sull’argomento perchè purtroppo, sotto questo aspetto, si sta continuando come prima e forse più di prima. Io sono quì a chiedere che squadra, società e tifosi del Pescara meritano più rispetto. Con Ascoli, Brescia, Bari e Varese abbiamo perso subito evidenti torti, a causa di grossolani errori commessi dagli arbitri – ha insistito Zeman con grande grinta e piglio battagliero – A noi per questo mancano 8 punti, altrimenti ora ne avremmo 70 e saremmo primi. Ci sono stati degli errori gravi e ci sono le immagini e le prove documentali che testimoniano quello che sto dicendo.

    Zdenek Zeman | ©Getty Images

    Sento dire che il Pescara è in crisi, ma io sono venuto a dire che non è così. Voi giornalisti dovreste piuttosto far vedere in tv gli errori commessi ai nostri danni ad Ascoli, e nelle gare con Brescia, Bari e Varese. Mi aspettavo qualche parola di scusa da parte di chi è al vertice, ma non ho sentito nulla di tutto questo. Mi risulta poi che per esempio Ciampi domani arbitrerà in serie A. Tutti dicono che arbitrare il Pescara è difficile. Probabilmente è così, ma non per questo gli episodi devono essere a nostro favore“. Poi dice sorridendo: “ho letto Zemanlandia sparita, ora ve lo faccio vedere io se è finita“. Con gli auguri per la Santa Pasqua, infine, saluta.

  • Varese – Pescara 2-1, Granoche acuisce la crisi degli abruzzesi. Video

    Varese – Pescara 2-1, Granoche acuisce la crisi degli abruzzesi. Video

    Centra il colpaccio il Varese che batte in rimonta un Pescara in piena crisi e consolida la propria posizione in ottica play off. Alla squadra di Zeman non basta la buona volontà per evitare il terzo ko di fila: merito di un Varese che ha risposto alla grande alle sollecitazioni del proprio tecnico Maran e che è riuscito a ribaltare la marcatura di Caprari grazie alla doppietta di Granoche. Per gli abruzzesi dunque c’è il rischio che le prime due posizioni si allontanino ancora di più adesso considerando che le altre contendenti devono ancora scendere in campo. Per i lombardi tre punti che al momento significano quinto posto e minacce delle altre formazioni, Sampdoria e Brescia su tutte, per ora respinte.

    Padroni di casa scesi in campo con la stessa formazione prevista alla vigilia: Neto Pereira dunque vince il ballottaggio con Plasmati e si schiera accanto a Granoche. Dall’altra parte Zeman sorprende tutti e si gioca la carta Caprari al posto di Sansovini. In panchina anche Romagnoli: al suo posto c’è Brosco. Il match si rivela subito scoppiettante con la formazione di Maran che per prima si fa viva dalle parti del portiere avversario: è il 13’ infatti quando Nadarevic serve Granoche il quale da buona posizione calcia male ma nonostante tutto la palla arriva a Kurtic che però non sa fare meglio del compagno. Pronta la reazione del Pescara vicinissimo al gol: Immobile approfitta di uno svarione di Bressan a seguito di un rinvio e prova a beffarlo di prima intenzione, ma l’estremo difensore dei lombardi è bravo a deviare la sfera sul palo.

    Ma il Pescara è squadra molto temibile in avanti e al 25’ passa: Caprari, schierato a sorpresa da Zeman, raccoglie al meglio un assist di Immobile e davanti a Bressan, di destro, non sbaglia. Granoche, appena 4’ dopo, avrebbe la palla del pari, ma Verratti sulla linea bianca di porta gli dice di no. Spingono tanto i ragazzi di Maran fino a che, al 40’, non raggiungono il pareggio: Filipe lascia partire un cross per Granoche il quale stoppa e poi calcia di sinistro superando Anania. Prima della fine del tempo ecco le proteste della squadra di Zeman: Caprari viene atterrato in area da Kurtic ma l’arbitro lascia proseguire.

    Pablo Granoche © Marco Luzzani/Getty Images

    Comincia la ripresa e Granoche potrebbe trovare la rete del sorpasso ma non è letale davanti ad Anania dopo appena 3’. Lo stesso attaccante sudamericano non ci sta a al 13’ riesce nell’intento di gonfiare la rete: stavolta approfitta di una dormita di Capuano e fulmina Anania. Tutto da rifare dunque per il Pescara che si getta a capofitto nella metà campo lombarda e al 16’ manca di un soffio il pareggio: gran tiro di Insigne ma palla che centra in pieno il palo. La pressione degli ospiti sale, e Zeman si gioca anche la carta Soddimo al posto di Caprari.

    Al 32’ ci prova Cascione, ma Cacciatore è provvidenziale e sventa tutto. Il Varese a questo punto si chiude bene e manca il tris con De Luca. Finisce così con un successo prezioso dei lombardi che sperano adesso in alcuni risultati favorevoli dagli altri campi. Pescara in crisi nera: urge una svolta altrimenti la promozione diretta in Serie A rischia di diventare una chimera.

    La video sintesi di Varese Pescara:
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  • Varese – Pescara, le formazioni. Maran punta tutto su Neto Pereira

    Varese – Pescara, le formazioni. Maran punta tutto su Neto Pereira

    Sfida d’alta quota nell’anticipo di Serie B tra Varese e Pescara. I lombardi non possono permettersi passi falsi in ottica play off mentre gli ospiti, in un periodo no dopo la morte del preparatore atletico Mancini e il ko interno contro il Bari, puntano ad uscire dall’incubo e a riprendere la marcia verso la Serie A interrotta qualche settimana fa e che ha costretto gli uomini di Zeman al quarto posto in classifica dietro Torino, Sassuolo e Verona.

    Un match tra di squadre che hanno disputato un ottimo campionato dunque anche se arrivano a questo appuntamento non al top. Il tecnico di casa Maran infatti deve rinunciare allo squalificato Zecchin e agli infortunati Rivas, Corti e Pettinari. Tuttavia non sarà variato il classico 4-4-2, con Bressan tra i pali, difesa formata da Cacciatore e Grillo laterali con Troest e Terlizzi centrali. In mezzo al campo Filipe e Kurtic mentre Nadarevic e De Luca spingeranno sulle corsie laterali, e l’attacco sarà formato da Granoche e Neto Pereira, quest’ultimo favorito su Plasmati a sua volta destinato alla panchina.

    Neto Pereira © Giuseppe Bellini/Getty Images

    Qualche defezione anche per Zeman che deve far fronte all’assenza per squalifica di Zanon e a quelle per infortunio di Kone e Martin. Nel classico 4-3-3 del boemo davanti ad Anania trovano spazio Romagnoli e Capuano centrali con Balzano e Bocchetti esterni. Il trio di centrocampo, complice il ko di Kone, sarà formato da Nielsen, Verratti e Cascione, con Caprari destinato cosi alla panchina, mentre in attacco ecco il trio delle meraviglie, quello formato da Sansovini, Immobile e Insigne.

    Varese Pescara, le probabili formazioni:
    VARESE (4-4-2): Bressan; Cacciatore, Troest, Terlizzi, Grillo; Nadarevic, Filipe, Kurtic, De Luca; Neto Pereira, Granoche. In panchina: Moreau, Pucino, Camisa, Damonte, Lepore, Martinetti, Plasmati. Allenatore: Maran
    PESCARA (4-3-3): Anania; Balzano, Romagnoli, Capuano, Bocchetti; Nielsen, Verratti, Cascione; Sansovini, Immobile, Insigne. In panchina: Ragni, Brosco, Perrotta, Gessa, Soddimo, Caprari, Maniero. Allenatore: Zeman

  • E’ morto Francesco Mancini, Pescara sotto shock

    E’ morto Francesco Mancini, Pescara sotto shock

    Una notizia tristissima e inattesa sconvolge il calcio italiano nel giorno prima del week end calcistico, è morto a soli 43 anni Francesco Mancini portiere del Foggia dei record e adesso preparatore atletico del Pescara di Zeman. L’ex portiere era un uomo di fiducia del tecnico boemo tanto da averlo voluto prima come giocatore nel Foggia con cui ha giocato per quasi 10 stagioni difendendo i pali nella scalata dalla serie C fino alla serie A diventando uno dei primi portieri da calcio moderno. Francesco Mancini infatti interpretava al meglio il modulo di Zeman trasformandosi spesso in libero uscendo alla disperata o comunque prendendosi l’onere di far ripartire l’azione da fuori l’area di rigore. Nella sua carriera agonistica oltre alla maglia del Foggia ha difeso per un breve periodo la maglia della Lazio prima delle importanti esperienze con la maglia del Bari e del Napoli. Diventando un pupillo dei tifosi, chiude la carriera agonistica al Fortis Trani dopo aver vestito anche le maglie di Pisa, Sambenedettese, Teramo, Salernitana e Martina.

    Francesco Mancini ai tempi del Napoli | ©Claudio Villa /Getty Images
    Francesco Mancini, la causa della morte. Il preparatore dei portiere del Pescara Calcio è stato trovato in gravi condizioni dalla moglie di rientro in casa, il tempestivo intervento del 118 non ha però sortito l’effetto sperato costringendo i sanitari a dichiararne la morte. La causa, ancora non ufficiale, sembra esser un infarto ma la conferma si avrà solo dopo l’autopsia. Questa mattina Francesco Mancini avevo diretto l’ultimo allenamento prima della partita contro il Bari in programma questo pomeriggio per poi far ritorno a casa dove ha avuto il malore.

    Scoperto l’accaduto Zeman è scoppiato in lacrime mentre il presidente del Pescara affranto ha così commentato “Siamo sconvolti. Quando ho saputo la notizia, non volevo crederci. Pescara perde un ragazzo eccezionale e un professionista serio. Francesco era una persona dall’umanità incredibile. Aveva giocato ad alti livelli, ma fuori dal campo era una persona semplice ed umile. Un ragazzo da dieci e lode. Ci mancherà da matti”. La partita questo pomeriggio si giocherà ugualmente in quanto la Lega ha rigettato la richiesta di rinvio presentata dal Pescara e accettata dal Bari, squadra di cui Francesco Mancini è stato una bandiera.

    Video Un piccolo ricordo di Francesco Mancini apparso in serata su Youtube
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  • Pescara – Brescia 1-1. Immobile risponde a Piovaccari

    Pescara – Brescia 1-1. Immobile risponde a Piovaccari

    Nel posticipo di Serie B Pescara e Brescia si dividono equamente la posta in palio. Finisce 1 a 1 l’incontro dell’Adriatico, con le rondinelle che mettono subito paura alla squadra di Zeman grazie al gol di Piovaccari, prima che Immobile ristabilisca la parità. Lombardi che recriminano per un calcio di rigore fallito da El Kaddouri. Il punto conquistato non consente agli abruzzesi di scavalcare il Torino in vetta mentre la squadra di Calori si porta a tre punti dal Varese sesto in classifica e che dunque occupa l’ultimo posto utile in chiave playoff. Si sono divertiti dunque i quasi ventimila spettatori presenti sugli spalti dell’Adriatico per quello che è stato il record stagionale di presenze. Ma la classifica e i gol offerti solitamente dalla squadra di Zeman inducono a pensare che, se i risultati continueranno ad arrivare, anche questo prima potrà essere superato.

    Per ciò che riguarda le due squadre nessuna sorpresa nel Pescara che si schiera con l’undici previsto alla vigilia. Non mancano invece le novità nel Brescia: dentro da primo minuto Martina Rini, Daprelà e Piovaccari, quest’ultimo inserito al posto di Jonathas colpito da una forte cefalea. Ed è proprio Piovaccari che al 3’ porta in vantaggio il Brescia: scattato sul filo del fuorigioco entra in area e trafigge Anania. Il Pescara, quasi scosso dal gol, prova a rimettersi in sesto, sfiorando il gol con Cascione al 12’. Il tridente abruzzese cresce minuto dopo minuto e al 19’ per poco Insigne non tramuta in gol un’azione cominciata da Sansovini e rifinita da Immobile. Il Pescara non molla ed è proprio Immobile, al 20’, a trovare il pari con un bel diagonale. Adriatico in festa almeno per un paio di minuti.

    Ciro Immobile | © Claudio Villa/Getty Images

    Sin quando sugli sviluppi di un calcio d’angolo Nielsen strattona De Maio: per Massa è calcio di rigore e dal dischetto si presenta El Kaddouri il quale tuttavia colpisce in pieno il palo. Scampato il pericolo il Pescara prova ad alzare ulteriormente il proprio baricentro facendosi vivo con Balzano il cui tiro, sporcato, finisce di poco alto sulla traversa al 33’. Prima della fine del tempo un paio di incursioni di Insigne sembrano mettere in difficoltà il Pescara che tuttavia regge l’urto.

    La ripresa comincia come era iniziato il primo tempo: al 2’ infatti assist di El Kaddouri per Piovaccari il quale a porta vuota spara altissimo sprecando la palla del nuovo vantaggio. Brescia che comincia meglio ma il Pescara pian piano viene fuori, anche se le occasioni da rete sono poche. Calori si gioca la carta Feczesin, il quale prende il posto di un Piovaccari molto stanco. Ed è proprio il neo entrato che potrebbe riportare avanti le rondinelle ma il suo tiro non perfette consente ad Anania di sventare il pericolo. Calori cambia ancora inserendo Rossi al posto di un impalpabile Vass, con Zeman che invece risponde inserendo Soddimo e Kone per Sansovini e Nielsen. Tanti i capovolgimenti di fronte negli istanti finali ma nulla cambia. L’unica cosa da segnalare è l’espulsione per doppia ammonizione rimediata da Verratti nei minuti di recupero. Pescara Brescia finisce però 1-1, con il pubblico e anche Zeman stizziti per l’arbitraggio di Massa.

    Video Pescara Brescia 1-1 highlights Youtube
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  • Pescara – Brescia, Zeman si affida al tridente delle meraviglie

    Pescara – Brescia, Zeman si affida al tridente delle meraviglie

    Due tra le squadre più in forma del momento. E’ questo quanto offre il posticipo di Serie B tra Pescara e Brescia questa sera allo Stadio Adriatico. Gli abruzzesi di Zdenek Zeman saranno chiamati a rispondere alle vittorie di Sassuolo e Verona, ma allo stesso tempo cercare di rosicchiare due punti sul Torino sabato bloccato a Castellamare di Stabia. Il Brescia, autore di un grande girone di ritorno, crede fortemente nei playoff e vuole ancora continuare a stupire. Allo stadio Adriatico, dunque, ci si attende il pienone, ma soprattutto tanto spettacolo tra un attacco spettacolare come quello dei padroni di casa e una difesa piuttosto ermetica, almeno nel girone di ritorno, come quella delle rondinelle di Calori. Un match tutto da gustare insomma.

    Zdenek Zeman © Claudio Villa/Getty Images

    Nessun problema di formazione per il tecnico boemo dei pescaresi che schiera l’undici ideale, lasciando in panchina Kone, il cui posto sarà preso da Nielsen. Nel 4-3-3 troveranno spazio, davanti ad Anania, una difesa formata da Zanon e Balzano laterali, Romagnoli e Capuano centrali. Il trio davanti alla difesa sarà formato da Nielsen, Verratti e Cascione, mentre davanti ecco il tridente delle meraviglie, ossia quello composto da Sansovini, Immobile e Insigne. Dall’altro lato Calori sembra avere sciolto anche gli ultimi dubbi e dunque il suo 3-5-2 dovrebbe essere composto dal portiere Arcari, recordman di imbattibilità nel campionato cadetto, davanti a lui Martinez, De Maio e Caldirola. In mezzo al campo dovrebbe agire Vass, favorito su Martina Rini, insieme a Salomon ed El Kaddouri. Sugli esterni invece Zambelli e Dallamano. In attacco il partner di Jonathas sarà Piovaccari. Solo panchina dunque per Zoboli e Feczesin.

    Pescara Brescia formazioni:
    PESCARA (4-3-3): Anania; Zanon, Romagnoli, Capuano, Balzano; Nielsen, Verratti, Cascione; Sansovini, Immobile, Insigne. In panchina: Ragni, Bocchetti, Martin, Kone, Togni, Soddimo, Maniero. Allenatore: Zeman
    BRESCIA (3-5-2): Arcari; Martinez, De Maio, Caldirola; Zambelli, Vass, Salomon, El Kaddouri, Dallamano; Piovaccari, Jonathas. In panchina: Leali, Zoboli, Daprelà, Martina Rini, Cordova, Foti, Feczesin. Allenatore: Calori

  • Zeman chiude le porte al Palermo di Zamparini

    Zeman chiude le porte al Palermo di Zamparini

    Il suo Pescara continua a vincere e divertire ed il suo nome è accostato a club di blasone, ma Zdenek Zeman pensa al campionato da vincere e non al futuro. Tuttavia, con il suo solito eloquio fatto di ironia e garbo, lascia capire che la prossima stagione non è lontanissima e che le voci di mercato iniziano a farsi insistenti.

    Se in casa Inter il suo nome nella griglia dei papabili alla panchina interista sembra essere soppiantato da quelli di Blanc e Villas Boas (con Guardiola variabile impazzita) e le ipotesi Napoli e Roma sembrano flebili, altri club appaiono stuzzicati dall’idea di affidarsi al boemo (Fiorentina, Catania etc. etc.) con il Palermo in prima fila. A sorpresa, tuttavia, Zeman chiude le porte al suo ritorno da Re in Sicilia dove incantò alla guida del Licata. Il motivo? Non la ‘paura’ di un Presidente vulcanico come Maurizio Zamparini, ritenuto non a torto un autentico ‘mangia-allenatori’, ma un passato nel quale le strade di Zeman e dei Rosanero potevano incrociarsi più volte senza mai sovrapporsi. “Non ho reazioni a queste voci, possono anche far piacere ma le chiacchiere stanno a zero”, dichiara nella conferenza stampa di vigilia Cittadella-Pescara. “Il Palermo? Per me è impossibile, con Zamparini per tre volte ero d’accordo e tre volte lui ha fatto saltare tutto, stavolta farei saltare io. Perché? Ve lo racconterò quando scriverò un libro”. Scriverà davvero una biografia? “No”.

    Zdenek Zeman | © Claudio Villa/Getty Images

    Poi apre al rinnovo al Pescara, anche se i tempi non sono ancora maturi per suggellare l’accordo nonostante con la società biancazzurra i rapporti sono ottimi ed i progetti importanti: “sto bene a Pescara, spero si potrà continuare”. C’è una serie A da conquistare, possibilmente senza appendice playoff, ed il salto di categoria sarebbe fondamentale per la conferma anche se ad Aprile dovrebbero esserci sviluppi per il rinnovo del contratto che scade a Giugno: “non sono i tempi giusti ora, ma le condizioni ci sono”. A breve, dunque, ci saranno novità. In un senso o nell’altro.

  • Pescara – Sassuolo 3-2, doppietta Immobile

    Pescara – Sassuolo 3-2, doppietta Immobile

    Pathos, emozioni, gol, intensità, spettacolo: nel big match di Serie B tra Pescara e Sassuolo non mancano tutti gli ingredienti piccanti a rendere la supersfida tra le squadre rivelazioni un vero e proprio sport per la categoria cadetta. Avrà la meglio il Pescara, che batte 3-2 il Sassuolo, ma i 90’ dello stadio Adriatico, davanti ad un pubblico straordinario che ha stabilito il record di presenze stagionali sugli spalti dell’impianto abruzzese, confermano che tanto i vincitori quanto i vinti di giornata saranno protagonisti fino alla fine.

    Una vittoria di cuore e carattere per i biancazzurri che si avvantaggiano rispetto agli avversari anche nella classifica avulsa e regalano al proprio tecnico Zeman la centesima vittoria in carriera in Serie B. Termina invece in parità per 2-2 la sfida tra i bomber principi del torneo, Sansone ed Immobile, che con un penalty ed una rete su azione ciascuno regalano un dato statistico importante che testimonia la loro grande stagione.

    Tornando al match, l’episodio chiave è da registrarsi ad inizio ripresa quando gli ospiti, in vantaggio di una rete, restano in 10 per un fallo di mano in area di Bianco che viene espulso: dal rigore scaturito nella circostanza il Delfino trova il pareggio momentaneo e la linfa per portarsi sul 3-1 prima della rete finale di Sansone, che inchioda la sfida sul 3-2, che consente ai neroverdi il vano assalto finale.

    Ciro Immobile © Marco Luzzani/Getty Images

    I GOL – Al 42’ Sassuolo in vantaggio: è Sansone a griffare il gol, concretizzando il suggerimento di Gazzola e vanificando il tentativo in extremis di Romagnoli di ricacciare il pallone su azione di ripartenza; al 5’Insigne centra per Immobile il cui colpo di testa è bloccato sulla linea con le mani da Bianco (4’), inevitabile l’espulsione del difensore ed il penalty che lo stesso Immobile trasforma. E’ dunque 1-1. Al 14’ i biancazzurri ribaltano il risultato: Verratti regala un’apertura magistrale per Zanon, cross telecomandato per Immobile a rimorchio a centro area che trafigge Pomini con un preciso colpo di testa. Al 16’ arriva il tris biancazzurro: lo sigla Insigne che sbuca alle spalle della retroguardia nero verde per raccogliere un prezioso invito e regalare sorrisi copiosi ai tifosi di casa. Al 33’, un intervento impacciato di Romagnoli con la mano in area di rigore su cross innocuo di Longhi determina un penalty per gli ospiti che Sansone realizza: i neroverdi accorciano, dunque, portandosi sul 3-2.

  • Zeman non si espone su Roma – Lazio

    Zeman non si espone su Roma – Lazio

    E’ prepotentemente tornato alla ribalta grazie al suo Pescara Spettacolo dopo essere ripartito nella scorsa stagione addirittura in Lega Pro con il Foggia, ma la sua fama è legata anche ai suoi trascorsi romani su entrambe le sponde del Tevere: Zdenek Zeman sarà spettatore particolare del Derby della Capitale in imminente programmazione nel Film della Serie A italiana.

    In conferenza stampa è stato solleticato dai giornalisti sulla sfida tra Luis Enrique e Reja, tra Totti e Klose, ma il boemo è concentratissimo sul big match di serie B tra il suo team ed il Sassuolo di Pea che rappresenta una sorta di spareggio anticipato dal sapore dolce di Serie A. “Il Derby di Roma? No, non parlo. Tutte le volte che dico una cosa ci rimane male qualcuno”, dice con il suo modo di fare sornione e simpatico.

    Zdenek Zeman | ©Getty Images

    Tuttavia, dopo aver sviscerato tutti i temi inerenti Pescara-Sassuolo, parla anche di calcio a livello generale prendendo spunto dalla considerazione che qualche cronista vede la sua sfida con Pea come quella tra Guardiola e Mourinho a livello di concezioni calcistiche. Alcuni critici sostengono che i tifosi preferiscono il calcio di Zeman mentre gli addetti ai lavori quello di Pea, concorda? “ragionamento giusto, il pubblico viene al campo per divertirsi. Ognuno fa il calcio secondo la sua mentalità, Pea ha questa. In Italia il Milan e la Roma, anche se questa non è ancora una vera squadra, cercano di proporre sempre calcio. All’estero si cerca di più di giocare, in Italia si cerca di non far giocare. Il calcio italiano in passato ha avuto successi proprio su questo”.

    Una prima risposta all’annoso quesito del ‘meglio il calcio spettacolo non sempre con profitto o meglio un calcio brutto ma redditizio?’ Si avrà sul campo proprio nella sfida tra il Pescara ed il Sassuolo vale a dire tra l’attacco atomico dei biancazzurri, di gran lunga il miglior reparto offensivo della cadetteria, e la difesa neroverde, la migliore del torneo. L’organizzazione tattica difensiva al limite dell’ostracismo di Pea versus gli schemi offensivi ed i tagli di matrice prettamente zemaniana? Al campo la risposta anche se entrambi i tecnici, ne siamo convinti, vorranno avere ragione a Giugno…

  • Zeman “Tecnologia nel calcio? Sono contrario”

    Zeman “Tecnologia nel calcio? Sono contrario”

    Mai banale, sempre prodigo di spunti interessanti per la stampa che su tutto lo scibile calcistico, anche quello che non lo riguarda direttamente, lo interpella. A inizio settimana, presente a Coverciano per la riunione tecnica aveva così risposto sulle dichiarazioni di Buffon: “Di solito durante una partita nessuno direbbe se il pallone è entrato in porta o no, dopo la gara però si deve ammetterlo. E chi lo fa è solo onesto. Buffon é anche capitano e portiere della Nazionale: credo che debba dare l’esempio e dimostrare onestà“.

    Al rientro a Pescara, nella consueta conferenza stampa, oltre ad analizzare il momento del suo Delfino in vista del big match di Serie B contro il Sassuolo (sabato 3 Marzo ore 15 allo stadio ‘Adriatico-Cornacchia’), su sollecitazioni dei giornalisti è tornato sull’argomento caldo del calcio italiano. “l’evidenza non si può negare, il calcio ha perso di credibilità”, dichiara su Milan-Juve e sui polveroni mediatici e non scatenatesi da quella partita.

    Zdenek Zeman | ©Getty Images

    Tecnologia in campo? Io sono all’antica, sono contrario. Ci sono errori arbitrali. La moviola è sempre parziale, non si possono vedere tutte le situazioni. Rigori, simulazioni ed altri episodi incidono su una partita. Sui rigori, quanti ce ne dovrebbero essere in una partita con la moviola? Assistenti di linea? Sono comunque esseri umani, possono vedere o non vedere. Tutti gli uomini possono sbagliare. La situazione di Milan-Juve era chiara a tutti, sento dire che si deve fermare Tagliavento ma non c’entra niente né sul primo né sul secondo episodio: c’erano gli assistenti”.

    Chiusura sull’Under 21 che sui 22 convocati presenta ben 16 elementi proveniente dalla serie cadetta, compresi suoi 3 allievi (Verratti, Capuano ed Insigne; il Pescara è la squadra più rappresentata): “in serie A ci sono squadre di soli stranieri e si preferisce mandare i giovani in B dove si può comunque crescere bene. Una volta l’Under 21 era fatta di giocatori di Serie A principalmente, ma c’erano molti meno stranieri”.