Tag: zdenek zeman

  • Roma-El Salvador vittoria, quasi rissa e show di Zeman. Video

    Roma-El Salvador vittoria, quasi rissa e show di Zeman. Video

    Novanta minuti di colpi di scena ed emozioni chiudono la tournée americana della Roma di Zeman. Il match disputato a New York contro i cetramericani del El Salvador regalano un primo tempo di gran calcio, con i giallorossi padroni del gioco, una invasione di campo e tanti colpi proibiti con una quasi rissa nel finale sedata sul nascere dall’intervento di Osvaldo. La Roma non può esser ovviamente al massimo della forma anche se la squadra inizia a prender la fisionomia di gioco del tecnico boemo con tantissimi uomini in attacco, moltissime occasioni ma anche tante, troppe, disattenzioni nelle chiusure difensive. Il calcio estivo, come sappiamo, serve proprio a limare i meccanismi e le sei vittorie non fanno che aumentare l’autostima del gruppo e la convinzione nella scelta Zeman.

    Zeman | © Dino Panato / Getty Images

    Roma-El Salvador, segna subito Osvaldo La Roma parte subito forte e trova il vantaggio dopo appena un minuto e mezzo grazie alla rete di Osvaldo. I giallorossi dominano e vanno vicinissimo al raddoppio in tantissime occasioni sventate dal portiere Portillo ma anche dalla poca freddezza sotto porta. Nella ripresa, Zeman rivoluziona la squadra con cinque cambi, la Roma perde i punti di riferimento e l’El Salvador trova il pari con un tiro dalla lunghissima distanza del terzino Gutierrez con Lobont incerto nell’occasione. Poi il protagonista diventa Terry Vaughn, l’arbitro della partita, che tra scambi di persona e decisioni cervellotiche fa incattivire la partita con Tachtsidis a farne le spese per aver reagito ad una testata di Figueroa a sette minuti dalla fine. Il gol vittoria lo segna Bojan approfittando della troppa libertà concessagli dai difensori.

    Nel post partita è Zeman, come spesso gli capita, a diventare protagonista coniando una nuova massima “Ha sbagliato l’arbitro quando becchi una testata può capitare di reagire male. Ma io al posto del mio giocatore mi sarei buttato a terra a piangere…” e ovviamente attribuendo le colpe all’arbitro. Finita la spedizione americana la Roma adesso continuerà la preparazione insieme all’ultimo arrivato Mattia Destro.

    Roma-El Salvador video highlights
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  • La Roma supera il Liverpool, in gol Bradley e Florenzi

    La Roma supera il Liverpool, in gol Bradley e Florenzi

    Prosegue la tournée americana dei giallorossi targati Zeman con la Roma che si trovava ad affrontare il Liverpool in un test amichevole. Dopo aver battuto per 4-0 gli onesti rivali del Zaglebie Lublino, superano i più quotati inglesi per 2-1 in una gara molto equilibrata, tra due squadre che devono ancora memorizzare pienamente le idee tattiche dei due nuovi allenatori. Entrambi i mister devono fare a meno di qualche nazionale, rientrato da poco dalle vacanze estive dopo la disputa degli Europei in Polonia e Ucraina.

    LA CRONACA – Moduli speculari per le due formazioni, entrambe schierate con il 4-3-3. La prima occasione della partita arriva all’ 8′ nei piedi del neo acquisto della Roma Tachtsidis. Il greco spreca tutto calciando dal limite dell’area addosso al portiere avversario Gulacsi. Sulla respinta l’italo-argentino Osvaldo prova la conclusione acrobatica, regalando il pallone ai tifosi situati nei pressi della curva. Al 17′ l’ex attaccante di Fiorentina ed Espanyol, parte dalla sinistra e supera facilmente due difensori inglese ma da posizione defilata è costretto a tirare in bocca al portiere.

    La reazione del Liverpool non si fa attendere e dal 20′ al 40′ crea tre occasioni nitide da rete. La prima è sui piedi del giovane centrocampista Shelvey (classe ’92) che dal limite dell’area impegna il portiere giallorosso Lobont. Al 32′ è il turno di Joe Cole. L’ex trequartista di Chelsea e Lille prova a superare il portiere romanista (posizionato allegramente molto oltre la linea di porta) con un pregevole pallonetto da fuori area, il pallone però colpisce la parte alta della traversa e finisce fuoriInfine, di nuovo Shelvey, si infila dentro l’area di rigore avversaria, superando i difensori come fossero birilli e da posizione centrale non riesce a dare la giusta angolazione per superare il portiere.

    Esultanza Roma © Jared Wickerham/Getty Images

    Nel secondo tempo cresce la Roma e dopo appena tre minuti Tachtsidis, proprio come nel primo tempo, sfiora il gol, stavolta con una conclusione dalla distanza che Jones (portiere del Liverpool entrato nel secondo tempo) devia fortunosamente con i piedi. La formazione inglese si rende pericolosa dalla parti di Lobont con il solito Shelvey che mette i brividi alla formazione capitolina con una punizione da fuori area. Da questo momento in poi, in campo ci saranno solo i giallorossi, che costruiscono azioni una dietro l’altra. Lamela è il più ispirato, ma anche il più sprecone. Al 57′ l’argentino viene lanciato in profondità da Bradley e a tu per tu con il portiere spara alto con il destro.

    Sei minuti più tardi, si invertono le parti e stavolta è l’ex River a lanciare in profondità l’americano che con un diagonale precisissimo supera il portiere inglese e porta in vantaggio la Roma. Passa qualche minuto e al 69′ arriva il raddoppio, frutto di un’azione stupenda (da registrare in cassetta e da rivedere ogni giorno). Lamela sull’out di sinistra si accentra e giunto al vertice dell’area serve in orizzontale Bojan che con un leggero tocco di tacco (scusate il giro di parole) serve Osvaldo, quest’ultimo, posizionato dietro allo spagnolo, di prima verticalizza verso l’ex River partito in profondità che prova a superare il portiere con l’esterno, l’estremo difensore del Liverpool respinge ma Florenzi è appostato per il tap-in vincente. La rete degli inglese arriva a dieci minuti dal termine della partita con Adam, abile a sfruttare un buco difensivo giallorosso e a piazzare il pallone dove Lobont non può arrivare.

    Il Video dell’amichevole Roma-Liverpool 2-1

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  • Per Destro alla Roma manca solo l’ufficialità

    Per Destro alla Roma manca solo l’ufficialità

    In ginocchio da Zeman. Mattia Destro ha sciolto le ultime riserve riguardo il suo futuro e nelle prossime 5 stagioni vestirà la maglia della Roma. Decisivo l’incontro di oggi tra il ds Walter Sabatini e l’entourage del calciatore italiano, che andrà a guadagnare nella squadra della capitale circa 1,5 milioni di euro netti annui. L’accordo tra il giocatore e la società capitolina era quello che mancava affinché l’operazione andasse in porto, visto che la Roma aveva già sbaragliato la concorrenza di Juve e Inter, soddisfacendo le richieste delle due società che detenevano il cartellino, ovvero Genoa e Siena.

    Il Genoa procederà ad acquistare l’altra metà di Destro dal Siena, con la società senese che riceverà 7 milioni di euro più la metà del portiere Lamanna, che giocherà comunque a Bari. Il passaggio di Destro alla Roma avverrà con la formula del prestito oneroso (5 milioni) con obbligo di riscatto fissato a 7 milioni più le metà dei giovani Valerio Verre e Gianmario Piscitella. Nelle prossime ore l’ormai ex attaccante del Siena lascerà il ritiro della squadra toscana per effettuare nella giornata di domani le visite mediche di rito.

    Mattia Destro © Gabriele Maltinti/Getty Images

    Si conclude quindi a favore della Roma l’intrigo Destro, che ha animato nelle ultime settimane i discorsi riguardanti il calciomercato. Sarà contento Zdenek Zeman, neo allenatore della Roma, che aveva chiesto espressamente il bomber di Ascoli Piceno. Saranno un pò meno contente le società che l’hanno rincorso (Inter e Juve su tutte), però mai in maniera decisa. Di ciò va dato merito alla società giallorossa, che ha voluto fortemente Mattia Destro. La cessione di Fabio Borini al Liverpool era stato un segnale lampante in quest’ottica e alla fine l’obiettivo richiesto da Zeman arriverà nella capitale nonostante i tanti ostacoli sopraggiunti in una trattativa molto complicata dove bisognava convincere più parti in causa. La telenovela Destro è finita. Finalmente diranno in molti compreso chi vi scrive. Avanti il prossimo.

  • Roma, Zeman e gli americani

    Roma, Zeman e gli americani

    Il calcio non è più uno sport per bandiere e tifosi. Questa frase seppur breve e per molti versi opinabile racchiude ciò che sta avvenendo nel mondo pallonaro spiegando in qualche modo la fuga di fuoriclasse dai campionati che contavano un tempo verso nuovi lidi misteriosi, privi di contenuti tecnici ma con capitali freschi e corposi da investire. Un ventennio fa, Berlusconi trasformò il calcio regalando ad Arrigo Sacchi l’ormai famosa panchina lunga spiazzando tutti per la qualità dell’intero organico e per la possibilità di aver giocatori interscambiabili con estrema facilità. Il concetto di calcio berlusconiano, acquistare i migliori per render le rivali meno competitive, è stato estremizzato nell’ultimo decennio con l’arrivo nel calcio prima dei russi e poi dei viziosi sceicchi che a suon di offerte faraoniche e di contratti astronomici hanno definitivamente cambiato gli assi importanti del calciomercato europeo.

    Zeman osserva la sua Roma nel ritiro di Riscone
    Russi, sceicchi ma gli americani? In Italia per ovvi motivi non si riesce più a tenere il passo delle big d’Europa. Inter e Milan son costrette a vendere per ripianare i propri bilanci, la Juventus acquista ma il top player tarda ad arrivare ma da chi ci aspettavamo qualcosa in più è sicuramente la Roma americana. Chi sperava ad acquisti folli è rimasto deluso già nella scorsa stagione, chi credeva ad un progetto giovane e di largo respiro si è dovuto ricredere nella stagione attuale. Che cos’è questa Roma? Quando arriveranno i colpi di Sabatini e la programmazione di Baldini? La scelta di Luis Enrique nella scorsa stagione è stata cervellotica quanto il suo addio e quelle di Zeman per la prossima stagione sembra esser quella disperata di chi è alla ricerca di un parafulmine per coprire delle scelte disastrose.

    Perché far partire Fabio Borini? Se il progetto è giovane e punta a consolidare il gruppo in ottica futura l’addio di Fabio Borini è davvero inspiegabile. L’ala, convocata da Prandelli per l’Europeo, è sicuramente uno dei giovani più interessanti del nostro campionato e apparentemente perfetto per il gioco di Zeman cederlo per soli 13 milioni vuol dire non avere un disegno tattico e sopratutto non aver progettato il futuro.

    Il calciomercato Roma Perso Fabio Borini è giunto oggi in ritiro Michael Bradley, mediano statunitense prelevato dal Chievo per 3.75 milioni di euro più la metà di Stoian andando ad aumentare la fisicità del centrocampo a disposizione di Zeman mentre per l’attacco è sempre Mattia Destro il nome caldo.

  • Borini è del Liverpool, alla Roma andranno 14 milioni

    Borini è del Liverpool, alla Roma andranno 14 milioni

    Fabio Borini è un giocatore del Liverpool. Ormai manca solo l’annuncio ufficiale perchè il nazionale italiano, che ha preso parte ad Euro 2012 senza giocare mai un minuto, stamani è volato in Inghilterra dove ha sostenuto e superato le visite mediche di rito e nelle prossime ore firmerà il contratto che lo legherà alla società inglese. Alla Roma andranno 14 milioni di euro più bonus, che i dirigenti capitolini metteranno in palio per portare Mattia Destro alla corte di Zdenek Zeman. Per il bomber di Ascoli Piceno c’è da battere però la concorrenza di Juve, Inter e nelle ultime ore soprattutto del Milan, che in vista dell’imminente cessione di Ibra starebbe pensando proprio a Destro per rimpinguare il reparto offensivo con un attaccante di peso.

    Fabio Borini © FILIPPO MONTEFORTE/AFP/Getty Images

    Per Borini si tratta di un ritorno in Inghilterra, visto che l’attaccante italiano ha giocato oltremanica con le maglie di Chelsea e Swansea prima che il Parma lo riportasse in patria. Nella scorsa stagione l’attaccante italiano classe 1991 ha disputato 24 partite con la maglia giallorossa ed ha realizzato ben 9 gol che gli hanno permesso di entrare nel giro della nazionale maggiore italiana ma soprattutto di entrare a far parte dei 23 azzurri ad Euro 2012 a discapito guarda caso di Mattia Destro.

    Alla Roma Borini ha lasciato un buon ricordo e un tesoretto non indifferente, a Liverpool ritroverà Brendan Rodgers, tecnico nordirlandese che l’ha già allenato allo Swansea e che l’ha voluto fortemente al Liverpool. La società inglese dopo alcune stagioni deludenti vuole tornare a recitare un ruolo da protagonista in Premier League magari centrando una qualificazione alla prossima Champions League, competizione che i Reds hanno già vinto in 5 occasioni (record inglese) e che non giocano dalla stagione 2009/2010. Ad Anfield per il momento a far compagnia al buon Fabio ci sarà Alberto Aquilani, ex romanista tornato a Liverpool dopo l’ultima stagione giocata al Milan.

  • La Roma di Zeman parte con 9 gol e Totti esterno

    La Roma di Zeman parte con 9 gol e Totti esterno

    Inizio scintillante per la nuova Roma targata Zeman. I giallorossi hanno battuto con un sonoro 9-0 la selezione locale dell’Alto Adige. Chi alla vigilia aveva scommesso che gli uomini del boemo avrebbero iniziato a subire gol già nella loro prima amichevole della stagione, è stato cattivo profeta. Un test che lo stesso Zeman ha immediatamente bollato come “non indicativo”, utile in ogni caso per valutare l’approccio al match dei ragazzi. Inutile soffermarci sul modulo con cui ieri la Roma è scesa in campo: il 4-3-3 di Zemanlandia difficilmente verrà soppiantato da altri assetti tattici. Tre numeri che resteranno impressi nella mente dei tifosi capitolini, tre numeri che potrebbero condurre la squadra a vette d’eccellenza diventate ormai inaccessibili da troppo tempo.

    Nove reti è il primo bottino della Roma formato Brunico. Dopo il primo tempo chiuso avanti per 5-0, in virtù delle reti di Pjanic (doppietta per il bosniaco), Totti (col cucchiaio, marchio di fabbrico del capitano), Florenzi e Osvaldo, nella ripresa i neo entrati Borriello, Bojan, Perrotta e Simpliciohanno fissato il risultato sul 9-0 finale.

    francesco totti | ©FILIPPO MONTEFORTE/AFP/Getty Images

    Una delle novità più sostanziali a cui il pubblico ha potuto assistere è stato l’impiego dello stesso Francesco Totti nel ruolo di esterno d’attacco sull’out di sinistra, là dove Zeman lo schierò nella sua prima avventura in giallorosso 13 anni fa, posizione che lo stesso tecnico ha definito ancora provvisoria ma comunque interessante e possibile.

    Il boemo poi si è soffermato sui singoli, spendendo parole di elogio nei confronti di Alessandro Florenzi e Alessio Romagnoli (quest’ultimo classe ’95), rispettivamente centrocampista offensivo e difensore centrale. Se il secondo è destinato a tornare in Primavera per restarvi perlomeno un altro anno, l’ex giocatore del Crotone invece potrebbe essere una delle sorprese della Roma 2012-2013.

    La prossima amichevole è fissata per il 15 luglio, due giorni prima della partenza da Brunico, quando la squadra capitolina affronterà i rumeni del Gas Metan Severin.

  • La Roma parte in ritiro a Brunico, il programma degli allenamenti

    La Roma parte in ritiro a Brunico, il programma degli allenamenti

    Nella mattinata di oggi la Roma è partita da Fiumicino per la volta di Riscone di Brunico, sede del ritiro estivo in vista dell’inizio della prossima stagione 2012-2013. I giallorossi allenati da Zdenek Zeman resteranno nella località altoatesina per quasi 2 settimane (rientro nella capitale previsto per il 17 luglio). Squadra al completo per il tecnico boemo, dopo i primi allenamenti svoltisi a Trigoria in questi due giorni. Sembra rientrato lo spavento per Dodo in seguito al rientro anticipato negli spogliatoi in occasione della prima seduta di lavoro del 4 luglio. Il nuovo acquisto brasiliano (ex Corinthians ndr) aveva accusato una fitta allo stesso ginocchio infortunatosi nel novembre scorso, che lo costrinse ad uno stop di 6 mesi. Da quanto potuto vedere oggi, il giocatore pare abbia recuperato.

    Prima di partire alla volta della cittadina austriaca di Innsbruck, Zeman ha voluto comunque sottoporre i propri uomini ad una sessione di allenamento mattutina. La squadra ha poi raggiunto l’aeroporto di Fiumicino verso le 10, da dove poi hanno preso l’aereo per raggiungere l’Austria, e da lì dirigersi in pullman presso Riscone di Brunico. Come riporta anche Il Messaggero, bisogna registrare la scarsa presenza dei tifosi giallorossi all’aeroporto romano, dove erano soliti dare il proprio caloroso saluto ai propri beniamini ad ogni starterdella stagione. Assenza che in ogni caso non inficia in alcun modo il profondo rapporto d’amore che intercorre tra la squadra capitolina e i suoi supporter.

    francesco totti | ©Mario Carlini / Iguana Press/Getty Images

    Il programma del ritiro giallorosso in quel di Brunico prevede due sessioni di allenamento giornaliere: una al mattino, della durata di 3 ore, l’altra al pomeriggio dalle ore 17.00 alle 19.30. Nei 10 giorni di ritiro, la Roma sarà impegnata in 2 amichevoli. La prima verrà disputata l’8 luglio, contro la selezione locale della città altoatesina, mentre la seconda vedrà la squadra di Zeman impegnata contro la formazione rumena del Gas Metan Severin.

    Nella lista dei 30 convocati per il ritiro figurano anche i giovani della Primavera Nico Lopez, Valerio Verre, Alessio Romagnoli e il portiere Graffi.

  • Roma, arrivano Dodò, Bradley e Tachsidis

    Roma, arrivano Dodò, Bradley e Tachsidis

    Comincerà domani l’avventura 2012-2013 della Roma: la squadra guidata nella nuova stagione da Zeman verrà infatti radunata a Trigoria nella mattinata di domani per venire sottoposta a test fisici prima di partire per Riscone dove i giocatori giallorossi saranno impegnati nel raduno estivo fino al 17 luglio.

    Oltre al rientro dalle vacanze di Francesco Totti, domani tornerà a calcare il campo verde anche Erik Lamela il quale non ha tenuto nascosto il sogno di poter conquistare lo scudetto. Ma assieme a Lamela a prendere il volo per raggiungere la capitale ci sarà anche il terzino brasiliano Dodò che, attraverso Twitter, ha annunciato il suo arrivo in giallorosso, costato alla Roma 2 milioni di euro per anticiparne l´arrivo.

    Domani inizia una nuova fase della mia vita, la mia carriera prende una nuova direzione ha spiegato su Twitter il calciatore vado in Italia, alla Roma, una squadra che ha sempre creduto in me, ci ha scommesso, e mi ha continuato a cercare nonostante il brutto infortunio. Dopo mesi tristi, posso avere la gioia di tornare a fare quello che amo ed è il momento di prepararsi per la nuova stagione ed impegnarmi al massimo per recuperare il tempo perso. Mi impegnerò sul campo, sono contentissimo di questa scelta. Forza Roma!

    Panagiotis Tachtsidis © Maurizio Lagana

    Ma per domani il tecnico boemo potrebbe avere tra i suoi giocatori anche Bradley e Tachsidis; infatti Sabatini sta cercando di concludere nel minor tempo possibile le trattative con i due calciatori per poterli aggiungere alla lista dei convocati di domattina. Nella giornata di ieri il ds romanista si è recato a Genova per incontrare il ds del Genoa Capozucca per parlare proprio del regista Tachtsidis, il quale ha disputato nella passata stagione un’ottima annata con il club veronese in Serie B facendosi notare proprio da Zeman che ha spinto il ds romano a forzare l’acquisto. E Sabatini sembra esserci riuscito in quanto l’accordo tra le due società pare concluso e dovrebbe arrivare con la formula della comproprietà in cambio di 1,5 milioni o del giocatore Bertolacci.

    Discorso completamente diverso invece per l’americano Bradley, in forza al Chievo nella passata stagione, che dovrebbe essere acquistato dalla Roma con 3 milioni di euro e un giocatore tra Greco, Brighi, Guberti, Stoian o Piscitella. Al giocatore invece andrebbero 800 mila euro all´anno e la possibilità di andare in tournée in America a fine luglio dove, con Totti, presenterà la nuova divisa da trasferta.

    Altro buon acquisto questa volta per il settore giovanile è l’arrivo al 90% di Gianmarco Nesta, il nipote del rossonero Alessandro, classe 2000.

  • Capello a Chiambrettopoli, soddisfazione Inghilterra ma Italia è più forte

    Capello a Chiambrettopoli, soddisfazione Inghilterra ma Italia è più forte

    Ebbene, il “nostro” quarto di finale Europeo sarà contro l’Inghilterra, contro la Nazionale di sua Maestà Elisabetta II, contro le insidie di Rooney, contro il gruppo plasmato da Fabio Capello e lasciato in eredità, proprio sul più bello, a Roy Hodgson, un tecnico che – nel nostro calcio, ai tempi dell’Inter – ha avuto ben poca fortuna ed al quale in Patria hanno dedicato una statua. Fabio Capello, a Chiambrettopoli, lo spazio radiofonico di Piero Chiambretti in onda su Radio 2 risponde ironico sulla questione: “Fossi in lui mi toccherei da qualche parte”. Naturale, dunque, che per il mister friulano assistere a questo Europeo di Polonia ed Ucraina dalla tv sia un po’ motivo di sofferenza anche se, comunque, don Fabio riesce a prendersi le sue personali soddisfazioni considerando che la squadra Inglese di Hodgson è composta da calciatori “che avevo scelto io”.

    D’altronde, la sua gestione è stata una fase importante della Nazionale inglese, considerando che Capello detiene il record della più alta percentuale di vittorie rispetto alle gare disputate, riuscendo a costruire un gruppo solido e, al contrario di quanto accadeva tradizionalmente, ben disciplinato: i residui positivi del suo lavoro sono ancora presenti e, probabilmente, per Fabio Capello sarà stato motivo d’orgoglio vedere i suoi “players” conquistare il primo posto nel girone D, davanti agli storici rivali francesi.

    Ragioni del cuore a parte, Fabio Capello è sempre uno dei tecnici più importanti del panorama internazionale e, dunque, è naturale chiedergli un’analisi tecnica delle qualificate ai quarti: “Le nazionali non possono esprimere il gioco migliore del paese, l’unica è la Spagna, perche lì giocano tutti a questa maniera e soprattutto perché la percentuale di giocatori fra Real Madrid e Barcellona completa la Nazionale, per cui si conoscono e giocano in un certo stile”. I moduli ed i numeri secondo Capello lasciano il tempo che trovano, anche perchè – nel calcio attuale – si gioca “il 9-1, perchè ci si difende il 9 più il portiere e si attacca in molti, 4 o 5″.

    Fabio Capello | © Alex Grimm/Getty Images

    Emerge, così, il discorso relativo alla Nazionale Azzurra che, tra qualche difficoltà e qualche sprazzo di luce, dovrà affrontare un impegno sicuramente ostico nei quarti di finale; per Capello, però, il primo traguardo raggiunto dagli Azzurri non è stato casuale ed, anzi, dopo aver assistito dallo stadio alla partita degli uomini di Prandelli contro la Spagna, nella prima gara del loro girone, l’impressione è stata assolutamente positiva: “Ho sempre pensato che l’Italia fosse più forte delle altre squadre. Questa è una buona Nazionale, può fare la sua parte. Mi dispiace solo per Chiellini, un giocatore che da qualcosa in più a questa squadra”.

    In tema di giocatori “chiave” inevitabile una battuta su Cassano-Balotelli, la coppia “accantonata” da Marcello Lippi e riscoperta da Prandelli che, nel bene e nel male, hanno lasciato la loro firma nella partita contro l’Irlanda. Secondo Capello, i due sono cresciuti rispetto al passato: Cassano dopo “il colpetto” che ha ricevuto, mentre con Super Mario bisogna “esser diretti”, cercando di aiutarlo a superare le polemiche, così come ha fatto sul campo Leonardo Bonucci, chiudendogli la bocca con una mossa intelligente.

    Dopo tante riflessioni sulla Nazionale Azzurra, sorge spontanea la domanda di Chiambretti a proposito di un suo possibile futuro da cittì dell’Italia, anche alla luce delle affermazioni di Mario Sconcerti, uno dei più autorevoli giornalisti sportivi. La risposta di Don Fabio, però, è categorica: “Ho detto più volte che non mi interessa la nazionale italiana, lo riconfermo da te che sei un amico. E poi, ho già una certa età”. Dati i precedenti (vedi dichiarazione “mai alla Juventus”, ndr) nulla è escluso, anche se, per ora, Capello preferisce il ruolo di attento osservatore, anche del campionato italiano, commentando così il ritorno in serie A di Zeman: “E’ un allenatore di valore, e la Juve, probabilmente, viste le continue battute, avrà un nemico in più, non solo sul campo”.

  • Napoli, Insigne resta ma Zeman lo vuole a Roma

    Napoli, Insigne resta ma Zeman lo vuole a Roma

    Data per scontata la partenza di Lavezzi, del quale si aspetta a giorni l’annuncio ufficiale del passaggio al Psg e in pieno fermento per l’adeguamento di contratto di Cavani che qualora  non dovesse ottenere una cifra adeguata al proprio rendimento e status da top player, potrebbe cedere alle lusinghe delle sirene che lo vogliono lontano dal Vesuvio (vedi Juventus). L’altro punto cruciale della campagna acquisti dei partenopei è la conferma del giovane attaccante cresciuto nel vivaio azzurro Lorenzo Insigne che nella scorsa stagione ha ben figurato nelle fila del Pescara del guru Zeman.

    Proprio il tecnico boemo, tornato nelle scorse settimane sulla panchina della Roma, vorrebbe riportare alla propria corte il giovane attaccante napoletano e rimane alla finestra pronto a sfruttare la minima indecisione da parte della proprietà del Napoli, titolare del cartellino, per accaparrarsi le prestazioni del suo pupillo.

    Lorenzo Insigne| © Giuseppe Bellini/ Getty Images

    Attraverso le parole del proprio procuratore però il ragazzo ha fatto intendere che il suo sogno futuro è quello di giocare al San Paolo, nello stadio che fu del grande Diego Maradona.

    La volontà del Napoli è al momento quella di trattenerlo nelle proprie fila, aggregandolo ai partenti per il ritiro, c’è da capire se per utilizzarlo eventualmente come pedina di scambio per arrivare a qualche prezzo più pregiato, sacrificandolo in comproprietà o se il giovane avrà il proprio spazio all’interno di un gruppo che dopo la partenza del Pocho avrà sicuramente bisogno di qualche puntellatura. Inoltre il contratto di Insigne dovrebbe essere rivisto in merito anche alle promesse che il presidente De Laurentiis aveva fatto al ragazzo, qualora avesse dimostrato nella passata stagione di poter essere inserito nella rosa della prima squadra.

    Nel calcio si sa nulla è scontato e pronta ad approfittarne c’è sempre la Roma di Zeman, che al momento non ha effettuato nessun sondaggio con i partenopei e che potrebbe al massimo puntare sulla gratitudine che l’attaccante nutre nei confronti del tecnico boemo, che nello scorso campionato di B gli ha dato modo, a lui come ad Immobile e Verratti, altri pezzi pregiati del mercato, di esplodere a tal punto da ricevere le attenzioni dei maggiori club italiani e non solo. La situazione però pare ormai chiara, le parti si dovranno incontrare e smussare gli ultimi angoli della trattativa, ma il futuro dell’ex pescarese è sempre più a tinte azzurre.