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  • Milan e Roma rimonte vincenti, il Napoli pareggia in Olanda

    Milan e Roma rimonte vincenti, il Napoli pareggia in Olanda

    Serata piuttosto positiva per le tre italiane impegnate in Europa League, il Milan ha battuto il Celtic ottenendo la qualificazione, la Roma già qualificata ha vinto con lo Young Boys garantendosi il 1° posto, il Napoli ha pareggiato con l’Az Alkmaar avvicinandosi moltissimo alla qualificazione.

    Sembrava una partita stortissima per il Milan, sotto 2-0 dopo 13 minuti e con Kjaer uscito per infortunio. Invece Calhanoglu prima e Castillejo poi l’hanno raddrizzata in 2 minuti.

    Il bel gol ad inizio ripresa di Hauge ha spalancato le porte della qualificazione, le parate di Donnarumma ed il sigillo di Brahim Diaz hanno ufficializzato il passaggio del turno.

    La Roma, già certa del passaggio e con un po’ di turnover, ha giocato un buon primo tempo ma ha rischiato di chiuderlo sotto per la rete di Nsame. A sistemare le cose ci ha pensato Borja Mayoral, ormai uomo di coppa, sul finire di frazione.

    Nella ripresa uno splendido gol del giovane Calafiori e la girata di Dzeko, che è sembrato in leggera crescita, hanno chiuso la gara garantendo agli uomini di Fonseca il primo posto nel gruppo.

    L’unica delle tre che non ha ancora ottenuto il pass è il Napoli. Ad Alkmaar gli uomini di Gattuso hanno subito trovato il pareggio e giocato un buon primo tempo. Nella ripresa gli olandesi hanno accelerato, trovato il pari e sprecato un rigore, splendida parata di Ospina.

    Adesso per la squadra di Gattuso ci sarà una vera e propria finale da giocare in casa con la Real Sociedad, dove però basterà anche un pareggio.

    I risultati della serata di Europa League | © UEFA

    Veniamo al racconto della sfida tra il Milan ed il Celtic.

    Il Milan inizia subito provando a far gioco, il Celtic si chiude ed attende. I rossoneri sembrano in controllo ma al 8° un errore di Krunic permette a Rogic di calciare dal limite e segnare. Dopo il gol gli scozzesi vanno vicini al raddoppio prima con lo stesso Rogic, fuori, poi con McGregor, salva Donnarumma. Nel mezzo alle due occasioni Kjaer s’infortuna e deve lasciar spazio a Romagnoli.

    Al 14° arriva lo 0-2, Edouard si presenta solo davanti a Donnarumma e lo batte con un morbido colpo sotto. I rossoneri reagiscono e al 24° accorciano le distanze con una gran punizione di Calhanoglu. Passano due minuti e Castillejo è bravo a trovar palla sotto porta e a calciarla in rete. Il Milan ritrova serenità e costruisce, trovando anche una traversa con Calhanoglu.

    C’è tempo giusto per un tiro di McGregor parato da Donnarumma prima di andare al riposo sul 2-2.

    La ripresa comincia con l’ingresso di Tonali per Krunic. Parte forte il Milan, al 49° strepitosa azione di Hauge che piazza la palla nell’angolo basso. Brivido al 62° Frimpong controlla in area e calcia, la palla esce di pochissimo. Il Celtic cresce, al 73° serve una super parata di Donnarumma su gran punizione di Christie.

    La partita rimane in bilico ma al 82° Hauge trova Brahim Diaz che con un tocco dolce deposita in rete. E’ la rete che toglie ogni speranza agli scozzesi, il Milan vince e grazie al contemporaneo successo del Lille, ottiene la qualificazione ai 16esimi di Europa League.

    MILAN – CELTIC 4-2 (8° Rogic (C), 14° Edouard (C), 24° Calhanoglu (M), 26° Castillejo (M), 49° Hauge (M), 82° Brahim Diaz))

    Milan (4-3-3): Donnarumma; Dalot, Kjaer (11° Romagnoli), Gabbia, Hernandez; Krunic (46° Tonali), Kessie (61° Bennacer), Calhanoglu (61° Brahim Diaz); Castillejo, Rebic (83° Colombo), Hauge.

    Allenatore: Pioli.

    Celtic (4-2-3-1): Barkas; Elhamed, Bitton, Ajer, Laxalt; McGregor, Brown (79° Soro); Christie (86° Klimala), Rogic (67° Ntcham), Frimpong; Edouard.

    Allenatore: Lennon.

    Arbitro: Bengoetxea.

    Ammoniti: Christie (C), Rogic (C), Brown (C).

    Passiamo alla gara di Europa League dell’Olimpico tra Roma e gli svizzeri dello Young Boys.

    Partenza senza grossi ritmi, la prima occasione giallorossa arriva al 8° con un bel calcio di punizione di Bruno Peres deviato in corner. In campo c’è solo la Roma e intorno al quarto d’ora prima Carles Perez, fuori, e poi Pedro, respinto, hanno due volte la palla per il vantaggio.

    Altra occasione ghiottissima per Pedro al 28°, lo spagnolo però si fa parare la conclusione a tu per tu col portiere. Alla prima vera occasione gli svizzeri passano in vantaggio, Nsame entra in area, supera Cristante e batte Pau Lopez in uscita. Sul finire di tempo arriva il pareggio, Von Ballmoos è super su Pedro ma non può niente sul tap in di Borja Mayoral.

    Si va al riposo sul risultato di 1-1.

    La ripresa comincia con un doppio cambio nella Roma, dentro Spinazzola e Mkhitaryan, fuori Ibanez e Pedro. Il copione non cambia, anche Mkhitaryan deve vedersela con il super portiere che però non può niente sul gran tiro da fuori di Calafiori.

    Trovato il vantaggio la Roma prova a gestire, lo Young Boys non riesce a creare alcun pericolo. Al 81° arriva il sigillo di Dzeko che con un bel tiro al volo infila la palla in rete. Un minuto dopo gli svizzeri restano in 10 per un rosso diretto a Camara per fallo di reazione.

    Finisce così, la Roma vince e conquista matematicamente il primo posto del girone.

    ROMA – YOUNG BOYS 3-1 (34° Nsame (Y), 44° Borja Mayoral (R), 59° Calafiori (R), 81° Dzeko (R))

    Roma (3-4-2-1): Pau Lopez; Ibanez (46° Spinazzola), Cristante (65° Fazio), Juan Jesus; Bruno Peres, Villar (60° Pellegrini), Diawara, Calafiori; Carles Perez, Pedro (Mkhitaryan); Mayoral (60° Dzeko).

    Allenatore: Fonseca.

    Young Boys (4-3-3): Von Ballmoos; Hefti, Camara, Zesiger, Lefort; Rieder (58° Sierro), Aebischer (67° Gaudino), Garcia (67° Elia); Fassnacht, Nsame, Ngamaleu.

    Allenatore: Seoane.

    Arbitro: Jovic.

    Ammoniti: Calafiori (R).

    Espulso: Camara (Y).

    Concludiamo la giornata di Europa League con la partita del Napoli in casa dell’Az Alkmaar.

    Partenza super dei padroni di casa, serve un bel riflesso di Ospina per salvare su Gudmundsson. Al 6° il Napoli passa, bel cross in mezzo, sbuca Mertens che tocca in rete. I padroni di casa ci mettono un po’ a reagire ma al 20° serve una bella parata di Ospina per negare il pareggio a Aboukhlal.

    L’AZ prova a crescere concretamente non impegna Ospina ma quanto meno tiene il pallino del gioco. Si va però al riposo con il Napoli in vantaggio per 1-0.

    La ripresa parte con gli stessi protagonisti del primo tempo. Gli olandesi si mostrano decisi e prima sfiorano il gol con Stengs che calcia alto da buona posizione e poi trovano il pari con il tocco sotto porta di Martins Indi su azione di corner.

    Passano 5 minuti e Bakayoko commette fallo in area su Aboukhlal, è rigore, dal dischetto Koopmeiners calcia ma Ospina para. La partita corre sul filo dell’equilibrio con gli olandesi che però si fanno preferire.

    Al 83° grandissima uscita fuori area del portiere Bizot che ferma Lozano lanciatissimo. La palla buona capita a Petagna al 86° ma il suo diagonale sfiora il palo ed esce.

    Finisce così, il Napoli pareggia ad Alkmaar ed ora potrà giocare con due risultati nell’ultima sfida, in casa, contro la Real Sociedad.

    AZ ALKMAAR – NAPOLI 1-1 (6° Mertens (N), 54° Martins Indi (A))

    Az Alkmaar (4-3-3): Bizot; Sugawara, Chatzidiakos, Martins Indi, Wijndal; Midtsjo, De Wit, Koopmeiners; Stengs, Gudmundsson (70° Boadu), Aboukhlal (82° Karlsson).

    Allenatore: Slot.

    Napoli (4-3-3): Ospina; Di Lorenzo, Maksimovic, Koulibaly, Ghoulam (66° Mario Rui); Fabian Ruiz (57° Elmas), Bakayoko, Zielinski (61° Petagna); Politano (61° Lozano), Mertens (66° Demme), Insigne.

    Allenatore: Gattuso.

    Arbitro: Buquet.

    Ammoniti: Martins Indi (A), Wijndal (A), Demme (N).

  • Europa League: Roma in rimonta, bene il Milan, delude il Napoli

    Europa League: Roma in rimonta, bene il Milan, delude il Napoli

    Esordio dolce per Milan e Roma in Europa League, piuttosto amaro invece per il Napoli.

    I giallorossi di Fonseca, forse anche per l’eccesivo turnover, hanno sofferto e chiuso sotto per uno a zero il primo tempo in casa dello Young Boys.

    L’ingresso di Spinazzola, Dzeko ed altri “titolari” ha permesso alla Roma di ribaltare il risultato con i gol di Bruno Peres e Kumbulla per il definitivo 2-1.

    Alla stessa ora, alle 18.55, anche il Napoli esordiva in Europa League, gli azzurri avevano contro un AZ decimato dalle positività al COVID eppure alla fine a spuntarla sono stati gli olandesi con un gol nel secondo tempo firmato da De Wit.

    Un deciso passo indietro rispetto al Napoli spumeggiante visto contro l’Atalanta.

    Prosegue il suo momento positivo il Milan che ha sofferto solo i primi minuti l’aggressività del Celtic poi con i gol di Krunic e Diaz ha chiuso avanti il primo tempo sul 2-0.

    Il gol di Elyounoussi a 15 minuti dalla fine ha fatto provare qualche brivido a Pioli e ai suoi ragazzi. A sistemare le cose ci ha pensato Hauge in pieno recupero col gol del 3-1.

    Veniamo al racconto della sfida del San Paolo tra Napoli e Az Alkmaar

    Partenza tutta del Napoli che tiene in mano il pallino del gioco. Il primo squillo degli olandesi arriva al 15° con un tiro da lontano di Karlsson, facile per Meret. Gli azzurri continuano a gestire i ritmi e al 22° arriva il primo tiro in porta con Politano, Bizot si allunga e respinge.

    Il Napoli cresce e al 24° ci prova Osimhen, tiro deviato che finisce debolmente tra le mani del portiere.

    Poco dopo la mezz’ora buona occasione per Sugawara, il giapponese sfrutta un errore di Koulibaly e arriva al tiro, palla che esce di poco. Scampato il pericolo è Mertens ad avere un’occasione d’oro su un perfetto assist di Osimhen, il tiro del belga, da ottima posizione, finisce sul fondo.

    Un colpo di testa largo di Osimhen è l’ultima occasione di un primo tempo che si chiude sullo 0-0.

    La ripresa comincia senza cambi nelle due squadre e con una potenziale buona occasione di Osimhen che si muove bene ma calcia malissimo. Al 53° ci prova anche Koulibaly con il colpo di testa su azione da corner, palla alta.

    Al 57° olandesi in vantaggio a sorpresa, Sugawara imbuca per Svensson che mette l’assist per De Wit che da dentro l’area batte Meret. Osimhen avrebbe la palla del pareggio al 63° ma il suo colpo di testa è molto debole.

    Il neoentrato Petagna in tuffo di testa al 68° non trova la porta di poco. Ci prova allora Politano al 81° ma il suo tiro deviato esce sul fondo.

    Il colpo di testa di Di Lorenzo sul fondo arriva poco prima del fischio finale, brutta sconfitta del Napoli nella prima di Europa League.

    NAPOLI – AZ ALKMAAR 0-1 (57° De Wit)

    Napoli (4-2-3-1): Meret; Di Lorenzo, Maksimovic, Koulibaly, Hysaj (59° Mario Rui); Fabian Ruiz, Lobotka (66° Demme); Politano (83° Bakayoko), Mertens, Lozano (59° Insigne); Osimhen (66° Petagna).

    Allenatore: Gattuso.

    Az Alkmaar (4-3-3): Bizot; Svensson, Chatzidiakos, Martins Indi, Wijndal; Midtsjo (89° Leeuwin), Stengs, Koopmeiners; Sugawara, De Wit, Karlsson (89° Gudmundsson).

    Allenatore: Slot.

    Arbitro: Stefanski.

    Ammoniti: De Wit (A), Koulibaly (N).

    Passiamo all’esordio stagionale in Europa League della Roma in casa dello Young Boys.

    Partenza favorevole ai padroni di casa che sfruttano un errore di Fazio e vanno al tiro con Rieder che però non trova la porta. Al 13° Cristante commette fallo su Rieder, è calcio di rigore che Nsame trasforma.

    Non si vede la reazione della Roma, anzi poco dopo la mezz’ora è Nsame ad avere due volte l’occasione per trovare il raddoppio. Finalmente al 41° i giallorossi si rendono pericolosi con Carles Perez, la sua azione personale però viene salvata in corner dalla difesa.

    Si va al riposo con gli svizzeri avanti per 1-0.

    La ripresa parte con l’ingresso di Spinazzola al posto di Karsdorp. Il secondo tempo vede più cartellini gialli che occasioni, la Roma non riesce a creare pericoli se non una potenziale occasione per Carles Perez salvata dalla difesa.

    Al 69° però il pari arriva, Dzeko imbuca per Bruno Peres che entra in area e batte Von Ballmoos. Passano due minuti e la difesa della Roma si dimentica di Burgy che colpisce di testa solissimo e sfiora il nuovo vantaggio.

    Passato lo spavento la squadra di Fonseca torna in attacco e trova il vantaggio con il colpo di testa di Kumbulla al 74°. Pericolosissimo Meschack al 86° ma Pau Lopez è attento e salva la Roma.

    Non succede altro, la Roma resiste ed in rimonta porta a casa tre punti nell’esordio in Europa League.

    YOUNG BOYS – ROMA 1-2 (14° rig. Nsame (Y), 69° Bruno Peres (R), 74° Kumbulla (R))

    Young Boys (3-4-3): Von Ballmoos; Burgy, Lustenberger, Zesiger; Hefti, Rieder (69° Aubitscher), Sierro (79° Gaudino), Maceiras; Fassnacht (65° Meschack), Nsame (79° Siebatcheu), Ngamaleu (65° Mambimbi).

    Allenatore: Seoane.

    Roma (3-4-3): Pau Lopez; Juan Jesus (70° pellegrini), Fazio, Kumbulla; Bruno Peres, Villar (59° Veretotut), Cristante, Karsdorp (46° Spinazzola); Pedro (59° Mhkitaryan), Mayoral (59° Dzeko), Carles Perez.

    Allenatore: Fonseca.

    Arbitro: Del Cerro.

    Ammoniti: Karsdorp (R), Fazio (R), Zesiger (Y), Juan Jesus (R), Villar (R), Bruno Peres (R), Gaudino (Y).

    Concludiamo la giornata di Europa League con la partita del Milan in casa del Celtic.

    Partenza aggressiva del Celtic che preme sull’acceleratore cercando di mandare in difficoltà la difesa rossonera, soprattutto con Ajeti. Al 14° però è il Milan a passare in vantaggio con un colpo di testa di Krunic su cross di Castillejo.

    Gli scozzesi tengono palla ma non riescono ad impensierire Donnarumma.

    La gara scorre senza grossi sussulti, il Milan riesce a gestire bene i ritmi, il Celtic non trova più l’intensità dei primi minuti. Al 42° arriva il raddoppio, Hernandez aspetta il momento giusto e serve Diaz, il numero 21 con una giocata si libera e trova la conclusione vincente. Il primo tempo si chiude con il Milan avanti per 2-0.

    La ripresa parte con gli ingressi di Christie e Elyounoussi per il Celtic, stessi undici in campo per il Milan. I padroni di casa provano a farsi vedere col tiro di Laxalt al 51°, palla alta.

    Pioli fa entrare forze fresche come Leao che ha subito la ripartenza giusta, serve Diaz che però controlla male e spreca la chance.

    Al 76° i rossoneri calano la concentrazione ed Elyounoussi di testa, da corner, riapre la partita. Il Celtic spinge, il Milan soffre ma tiene.

    A togliere tutte le preoccupazioni ci pensa Hauge che al 92° s’inserisce, resiste a Duffy e batte Barkas. Finisce così, il Milan esordisce con un bel successo nel suo girone di Europa League.

    CELTIC – MILAN 1-3 (14° Krunic (M), 42° Diaz (M), 76° Elyounoussi (C), 92° Hauge (M))

    Celtic (3-5-2): Barkas; Welsh (46° Christie), Duffy, Ajer; Frimpong, Ntcham, Brown (64° Rogic), McGregor, Laxalt (78° Taylor); Ajeti (78° Klimala), Griffiths (46° Elyounoussi).

    Allenatore: Lennon.

    Milan (4-3-3): Donnarumma; Dalot, Romagnoli, Kjaer, Hernandez; Krunic, Tonali, Kessie (66° Bennacer); Castillejo (79° Saelemaekers), Ibrahimovic (66° Leao), Brahim Diaz (79° Hauge).

    Allenatore: Pioli.

    Arbitro: Jug.

    Ammoniti: Laxalt (C), Tonali (M), Donnarumma (M), Christie (C), Saelemaekers (M).

  • Champions: brutte, ma indolori, sconfitte per Roma e Juve

    Champions: brutte, ma indolori, sconfitte per Roma e Juve

    Nella serata di Champions League sconfitte brutte ma sostanzialmente senza danni per Roma e Juventus.

    A Plzen i giallorossi, senza stimoli di classifica in quanto già matematicamente secondi, cadono contro un Viktoria che aveva bisogno assolutamente dei 3 punti, visto il contemporaneo successo per 3-0 del Cska a Madrid.

    Accade tutto nella ripresa, il Plzen la sblocca con Kovarik, Under riporta tutto in parità prima del definitivo 2-1 siglato da Chory.

    Se Di Francesco cercava qualche indicazione positiva da questa gara, probabilmente ne ha trovate poche.

    Serataccia anche per la Juve che a Berna spreca diverse ghiotte occasioni nel primo tempo poi regala un rigore allo Young Boys, con pasticcio confezionato da Douglas Costa ed Alex Sandro, che Hoarau non fallisce.

    Nella ripresa i bianconeri ci provano ma non sono mai troppo precisi nell’ultima giocata e si espongono al contropiede che al 68° il solito Hoarau finalizza per il raddoppio.

    Nel finale Allegri inserisce Dybala e la Joya prima accorcia le distanze, su sponda di CR7, poi troverebbe anche un meraviglioso gol del 2-2 con un gran tiro da fuori ma l’arbitro annulla per fuorigioco di Ronaldo.

    Per fortuna della Juventus anche lo United cade in casa del Valencia e così i bianconeri conquistano il primo posto nel girone.

     

    Veniamo al racconto della gara di Plzen tra il Viktoria e la Roma.

    Partenza più convinta dei padroni di casa che hanno ancora il ballo la lotta per il 3° posto. I giallorossi però non si spaventano ed anzi provano a rendersi insidiosi con la voglia di Kluivert. La gara rimane piuttosto chiusa, la prima occasione capita a Kluivert al 25°, la difesa del Plzen salva. La squadra ceca comincia a crescere e al 34° è bravo Manolas ad anticipare Cermak. Da Madrid arriva la notizia del vantaggio del Cska, questo costringe il Plzen a cercare il vantaggio ma Chory non riesce a chiudere a pochi passi dalla porta. Prima del riposo arriva anche il 2-0 del Cska ma il Plzen non riesce a sbloccarla, si va al riposo sullo 0-0.

    Si riparte senza sostituzioni per il secondo tempo. Subito pericolosa la Roma con l’inserimento di Kluivert che calcia ma il suo tiro è deviato sopra la traversa. I ritmi sono decisamente più alti con entrambe le squadre a cercare di creare potenziali occasioni da gol. Al 56° grande occasione per Cermak colpisce al volo di destro ma non trova per poco lo specchio. Al 62° però il Plzen passa con Kovarik bravo a passare alle spalle di Santon e a girare in rete il tiro cross di Kopic. Reazione immediata della Roma con Santon che dalla fascia destra mette un perfetto cross rasoterra per Under che di sinistro colpisce al volo e trova il pareggio. Il Viktoria Plzen però non ci sta e al 72° Petrzela pennella per Kovarik che anticipa Santon e va al tiro, Mirante è bravissimo a respingere ma sulla ribattuta arriva in tuffo Chory che a porta vuoti trova il 2-1. Passa un minuto e Petrzela si lancia in profondità con la finta fa fuori Marcano e poi va al tiro, palla che lambisce il palo. La Roma prova ad evitare la sconfitta, ci prova Cristante con la conclusione da fuori al 84°, palla fuori di pochissimo. Negli ultimi minuti Luca Pellegrini commette due falli da giallo e viene quindi espulso. Finisce così, la Roma, già qualificata agli ottavi di Champions League, esce sconfitta da Plzen, festeggia la squadra di casa che ottiene la qualificazione all’Europa League.

     

    VIKTORIA PLZEN – ROMA 2-1 (62° Kovarik (P), 68° Under (R), 72° Chory (P))

    VIKTORIA PLZEN (4-3-2-1): Hruska; Havel, Hejda, Hubnik, Limbersky; Prochazka, Hrosovsky; Kopic (71° Petrzela), Cermak (81° Horava), Kovarik; Chory (87° Reznicek).

    Allenatore: Vrba.

    ROMA (4-2-3-1): Mirante; Santon (75° Florenzi), Manolas, Marcano, Kolarov; Cristante, Nzonzi (80° Lu. Pellegrini); Under, Pastore (60° Zaniolo), Kluivert; Schick.

    Allenatore: Di Francesco.

    Arbitro: Taylor.

    Ammoniti: Limbersky (P), Kluivert (R)

    Espulso: Lu. Pellegrini (R)

     

    Passiamo ora alla gara in trasferta della Juventus contro lo Young Boys.

    L’inizio di gara vede uno Young Boys decisamente aggressivo. I primi minuti scorrono con i padroni di casa a provare a far la gara con la Juve in attesa. Al 13° grande occasione per la Juventus, Douglas Costa mette Cristiano Ronaldo davanti al portiere, Cr7 è costretto ad allargarsi poi va al tiro ma la difesa svizzera salva a pochi passi dalla linea. Passano due minuti e Ronaldo si libera con un gran movimento e lascia partire il diagonale, palla fuori di poco. Al 22° Cuadrado è costretto a lasciare il campo, dentro Alex Sandro. Terza occasione per Cristiano Ronaldo al 25°, sul bel cross di Bernardeschi il portoghese si fa trovare leggermente avanti e non riesce a girare in rete. Altra occasione Juve, Mandzukic mette palla bassa per Douglas Costa che apre troppo il sinistro e mette sul fondo. Al 28° pasticcio di Douglas Costa che serve un brutto pallone in area verso Alex Sandro, il difensore tocca Moumi che cade, è rigore, calcia Hoarau Szczesny intuisce ma la palla entra. La Juve non ha una reazione irruenta anzi gli svizzeri paiono in controllo del gioco. Al 42° punizione di Bernardeschi, palla sulla barriera, arriva Ronaldo, tiro secco, pallone fuori di poco. Il primo tempo si chiude con lo Young Boys avanti per 1-0.

    Si riparte con gli stessi 22 protagonisti che hanno concluso la prima frazione di gioco. Subito enorme occasione per i bianconeri, colpo di testa di Alex Sandro, palla deviata, traversa. La Juve ci prova ma con molta confusione regalando possibili contropiedi che gli svizzeri sprecano. Per diversi minuti lo Young Boys non riesce ad uscire dalla propria metà campo ma la difesa tiene. Al 63° occasione per il raddoppio, Fassnacht colpisce di testa, Szczesny blocca. Al 68° però il contropiede è vincente ed Hoarau si libera di Bonucci e calcia in rete. Al 77° ci prova Douglas Costa ma il suo sinistro sfila vicino al palo. Al 81° gran giocata di Douglas che serve Ronaldo, CR7 appoggia per Dybala che lascia partire il tiro vincente. La Juve si accende e con Dybala mette in difficoltà il portiere svizzero. Al 87° vola a colpire di testa Ronaldo, la palla si ferma sul palo. Ci prova anche Bonucci di testa, blocca Wolfli. Al 93° gran conclusione di Dybala che finisce in rete ma sulla traiettoria c’è Ronaldo in fuorigioco, gol annullato. Finisce così, la Juve perde a Berna ma grazie al contemporaneo k.o. dello United conquista il primo posto nel girone H di Champions League.

     

    YOUNG BOYS – JUVENTUS 2-1 (29° rig., 68° Hoarau (Y), 80° Dybala (J))

    YOUNG BOYS (4-3-3): Wolfli; Mbabu, Camara, Benito, Garcia; Sow (91° Wutrich), Lauper, Aebischer; Moumi (85° Schick), Hoarau, Fassnacht (81° Bertone).

    Allenatore: Seoane.

    JUVENTUS (4-3-3): Szczesny; Cuadrado (23° Alex Sandro), Bonucci, Rugani, De Sciglio (72° Dybala); Bernardeschi, Pjanic (65° Emre Can), Bentancur; Douglas Costa, Mandzukic, Cristiano Ronaldo.

    Allenatore: Allegri.

    Arbitro: Stieler.

    Ammoniti: Camara (Y), Bernardeschi (J), Garcia (Y), Wolfli (Y), Alex Sandro (J).

     

    I risultati della serata di Champions League | © UEFA

    Nelle altre gare di serata pirotecnico 3-3 tra Ajax e Bayern Monaco con i tedeschi che conquistano il primo posto del girone a danno proprio degli olandesi. Nello stesso gruppo vittoria del Benfica sul Aek Atene. Successo in rimonta per il Manchester City 2-1 contro l’Hoffenheim. Lo scontro per decidere la seconda del gruppo F finisce 1-1 con il Lione che va agli ottavi di Champions e lo Shakhtar che retrocede in Europa League.

  • Europa League: vince il Napoli, pari Viola e Inter, caduta Torino

    Europa League: vince il Napoli, pari Viola e Inter, caduta Torino

    Una serata di Europa League dal gusto dolce-amaro. Il dolce arriva dal bel successo del Napoli in casa sullo Young Boys per 3-0 e dal pareggio della Fiorentina per 1-1 con il Paok che consegna ai viola il matematico passaggio del turno ai sedicesimi di finale. L’amaro arriva invece dall’Inter, dalla quale ci si aspettava una bella e convincente reazione dopo il ko di Parma, che non riesce a vincere in casa del St.Etienne e sopratutto dal ko ad Helsinki che complica la corsa al prossimo turno del Torino.

    Veniamo al racconto delle gare partendo dai due match delle 19.

    HJK HELSINKI – TORINO

    Brutta serata per il Torino ad Helsinki e qualificazione ai sedicesimi che si complica con i granata che scivolano al secondo posto della classifica del girone. Il Turnover di Ventura, in vista della sfida di domenica sera alla Roma, non paga ed una squadra senza grandi ambizioni e che fino a questa sera aveva 0 punti e 0 gol segnati, è riuscita ad imporsi. Le reti arrivano tutte nella ripresa, al 60° la sblocca il difensore ghanese Baah, il raddoppio arriva al 81° quando Moren sfrutta le gravi indecisioni della difesa granata per siglare il 2-0. Nel finale il solito Quagliarella accorcia le distanze ma non basta, i 3 punti vanno al Hjk.

    HJK HELSINKI – TORINO 2-1 (60° Baah (H), 81° Moren (H), 89° Quagliarella (T))

    Hjk Helsinki (4-5-1): Doblas; Sorsa, Moren, Baah, Lampi; Savage, Annan, Vayvrynen (75° Perovuo), Lod, Zeneli (85° Alho); Kandji (89° Heikkilä).

    Allenatore: Lehkosuo.

    Torino (3-5-2): Padelli; Glik, Jansson, Silva; Darmian, Benassi (64° El Kaddouri), Gazzi, Sanchez Mino, Masiello (71° Molinaro); Martinez (55° Larrondo), Quagliarella.

    Allenatore: Ventura.

    Arbitro: Hunter (infortunato, il suo posto è stato preso da Kregel).

    Ammoniti: El Kaddouri (T), Annan (H).

     

    ST.ETIENNE – INTER 

    L’Inter non riesce a chiudere la pratica qualificazione, in casa del Saint Etienne i nerazzurri di Mazzarri sfoderano una partita dai due volti, un buon primo tempo nel quale Kuzmanovic si rende protagonista. Al 33° la buona prova dell’Inter viene concretizzata da Dodò che ribadisce in gol un miracolo di Ruffier su Palacio. Nella ripresa i padroni di casa hanno la bravura di pareggiare praticamente subito con Bayal Sall che sfrutta una dormita di Vidic su azione di corner e trova il gol. A questo punto l’Inter si sgretola e solo un ottimo Carrizo riesce a salvare il risultato e probabilmente la panchina di Mazzarri che ora però con il Verona non potrà permettersi altri errori.

    ST.ETIENNE – INTER 1-1 (33° Dodò (I), 50° Bayal Sall (S))

    Saint Etienne (3-4-3): Ruffier; Perrin, Bayal Sall, Pogba; Théophile-Catherine, Lemoine, Clément, Tabanou; Hamouma (67° Van Wolfswinkel), Erdinç (56° Diomande), Gradel.

    Allenatore: Galtier.

    Inter (3-5-2): Carrizo; Andreolli, Vidic, Juan Jesus; Mbaye, Kuzmanovic (82° Palazzi), Medel, Kovacic (74° Osvaldo), Dodò; Palacio, Bonazzoli (65°Obi).

    Allenatore: Mazzarri.

    Arbitro: Vincic.

    Ammoniti: Tabanou (S)

     

    Veniamo ora al racconto delle gare delle 21.05.

    Manuel Pasqual
    Manuel Pasqual

    FIORENTINA – PAOK 

    La Fiorentina ottiene quel punto che gli permette di conquistare la matematica qualificazione. Contro il Paok arriva un pareggio in rimonta ma che per tutte le occasioni create dagli uomini di Montella, va pure stretto. Dopo un primo tempo sostanzialmente dominato con un paio di palle gol semplici fallite da Mario Gomez, nella ripresa crescono i greci che al 81° dopo una bella giocata sulla destra trovano il vantaggio con Martens. La reazione viola è immediate e si concretizza con una splendida punizione trasformata da Pasqual al minuto 88.

    FIORENTINA – PAOK 1-1 (81° Martens (P), 88° Pasqual (F))

    Fiorentina (4-3-3): Tatarusanu; Tomovic (86° Babacar), Rodriguez, Basanta, Pasqual; Kurtic, Pizarro, Lazzari (57° Marin); Cuadrado, Gomez, Vargas (70° Borja Valero).

    Allenatore: Montella.

    Paok Salonicco (4-3-3): Glykos; Kitsiou, Vitor, Katsikas, Spyropoulos (90° Tzavellas); Tzandaris, Tziolis; Salpingidis (71° Martens), Golasa, Pereira (46° Maduro); Athanasiadis.

    Allenatore: Anastasiadis.

    Arbitro: Delferiere.

    Ammoniti: Kitsiou (P).

     

    Johnatan de Guzman
    Johnatan de Guzman

    NAPOLI – YOUNG BOYS

    Grande ed importante successo del Napoli che sfruttando un super De Guzman, autore di una tripletta, conquista i 3 punti e ribaltano a proprio favore lo scontro diretto con lo Young Boys. Come detto il protagonista della gara è stato De Guzman che nel recupero del primo tempo ha sbloccato con un tiro cross agevolato dal vento e finito sotto la traversa. Nella riprese prima al 65° ha sfruttato una grande azione di Zapata, che gli ha fornito l’assist vincente, poi al 83° ha piazzato la zampata vincente contro una difesa svizzera incerta.

    NAPOLI – YOUNG BOYS 3-0 (45°+2, 65°, 83° De Guzman)

    Napoli (4-2-3-1): Rafael; Mesto, Henrique, Koulibaly, Britos (38° Ghoulam); Gargano, Inler; Mertens, De Guzman, Insigne (73° Callejon); Zapata (79° Higuain).

    Allenatore: Benitez.

    Young Boys (4-1-4-1): Mvogo; Hadergjonaj, Vilotic, Von Bergen, Rochat; Sanogo; Steffen, Gajic (60° Kubo), Bertone, Nuzzolo (60° Nicki); Hoarau (69° Afum).

    Allenatore: Forte.

    Arbitro: Hansen.

  • Europa League: bene Torino e Fiorentina, pari Inter, Napoli Ko

    Europa League: bene Torino e Fiorentina, pari Inter, Napoli Ko

    Dopo la debacle di un’amarissima due giorni Champions, arriva dall’Europa League una cucchiaiata di miele per il calcio italiano.

    Le quattro squadre impegnate hanno portato a casa due successi, Torino e Fiorentina, un pareggio, quello dell‘Inter in casa contro il St.Etienne e una sconfitta, quella incassata dal Napoli a Berna con lo Young Boys.

    Il bilancio in Europa League rimane decisamente positivo con 10 vittorie, un pareggio ed una sconfitta, in 12 gare disputate dal Poker di compagini italiane che rimangono con altissime chance di qualificazione calcolando che Fiorentina, Inter e Torino sono al comando dei propri raggruppamenti mentre il Napoli è primo a pari merito con Young Boys e Sparta Praga.

    Veniamo al racconto delle gare partendo dalle partite disputate alle 19.

    Juan Manuel Vargas
    Juan Manuel Vargas

    PAOK – FIORENTINA 0-1 (39° Vargas)

    La Fiorentina porta a casa tre punti importantissimi dalla Grecia. I viola nonostante un abbondante turnover ed un clima, sulla carta ostile e bollente, fa da subito la gara fallendo un paio di occasioni clamorose con Bernardeschi. Il Paok non riesce ad entrare in gara e come prova a farlo viene punito al 39° da Vargas, che ben imbeccato da Ilicic batte il portiere Glykos. Nella ripresa i padroni di casa provano a gettarsi in avanti ma non riescono praticamente mai ad impensierire Tatarusanu, anzi è ancora Vargas ad avere la palla del raddoppio ma in questo caso il peruviano centra il palo esterno. Nel finale i viola falliscono alcuni ghiotti contropiede che avrebbero permesso un finale più sereno. Il Paok però non riesce a trovare il gol del pari ed i tre punti vanno agli uomini di Montella che ora vedono la qualificazione ad un passo.

     

    PAOK (4-3-3): Glykos; Skondras (11° Kitsou), Katsikas, Vitor, Rat; Tziolis, Tzandaris, Kace; Salpingidis (81° Papadopoulos), Athanasiadis, Pereyra (54° Golasa).

    Allenatore: Anastasiadis.

    FIORENTINA (4-3-1-2): Tatarusanu; Richards, Tomovic, Basanta, Pasqual; Kurtic, Badelj, Vargas; Borja Valero (66° Lazzari); Ilicic (78° Marin), Bernardeschi (58° Cuadrado).

    Allenatore: Montella.

    Arbitro: Zwayer.

    Ammoniti: Kitsiou (P), Rat (P), Vargas (F).

     

    La conclusione vincente di Hoarau
    La conclusione vincente di Hoarau

    YOUNG BOYS – NAPOLI 2-0 (52° Hoarau, 92° Bertone)

    Brutto tonfo, con pesante contestazione dei propri tifosi, per il Napoli nella trasferta di Berna contro lo Young Boys. Il turnover di Benitez non da frutti e davanti ad una squadra, magari non ricca di talento, decisamente organizzata, le seconde linee partenopee hanno ampiamente deluso. Il Napoli parte molto piano e nel primo tempo si rende pericoloso solo con Mertens in un paio d’occasioni. Ad inizio ripresa la gara si sblocca, sponda di Kubo, Hoarau ha il tempo di controllare e piazzare la palla nell’angolo basso con Henrique ed Albiol che stanno a guardare. Ci si aspetta la reazione furiosa del Napoli che però non arriva. Segnali di risveglio si hanno solo nel finale di gara quando entra il vivace Callejon ma non basta, anzi al 92° è Bertone a chiudere definitivamente il match con un perfetto contropiede. Con questa sconfitta il Napoli viene agganciato proprio dagli svizzeri e dallo Sparta Praga a quota 6, niente di compromesso, però l’involuzione vista stasera dovrebbe far riflettere Benitez.

     

    YOUNG BOYS (4-2-3-1): Mvogo; Sutter, Vilotic, Von Bergen, Lecjaks; Sanogo, Gajic; Steffen, Kubo (71° Bertone), Nuzzolo (86° Rochat); Hoarau

    Allenatore: Forte.

    NAPOLI (4-2-3-1): Rafael; Maggio, Henrique, Albiol, Ghoulam; Inler, Jorginho (75° Callejon); Mertens, Michu (61° Hamsik), De Guzman (84° Higuain); Duvan

    Allenatore: Benitez.

    Arbitro: Bouqet.

    Ammoniti: Vilotic (Y), Sanogo (Y), Lecjaks (Y), Jorginho (N), Ghoulam (N).

     

    Veniamo ora alle gare delle 21.05.

    La delusione al fischio finale di Inter-St.Etienne
    La delusione al fischio finale di Inter-St.Etienne

    INTER – ST. ETIENNE 0-0

    L’Inter non sa più vincere, anche nella gara interna di Europa League contro il St.Etienne i nerazzurri non riescono a portare a casa il bottino pieno e devono accontentarsi dello 0-0. Una gara sostanzialmente equilibrata con l’Inter che nel primo tempo crea un pericolo con Icardi ma vede anche una grande parata di Carrizo su punizione di Tabanou nel finale di frazione che salva il risultato. Nella ripresa è Kuzmanovic ad avere l’occasione ghiotta ma Ruffier dice di no. I francesi riequilibrano le occasioni da gol ma la rete non arriva e la gara si chiude su un deludente 0-0 che però permette all’Inter di mantenere la testa del girone.

     

     

    INTER (3-5-1-1): Carrizo; Andreolli, Vidic, Juan Jesus; Mbaye, Kuzmanovic (85° Krhin), M’Vila (54° Hernanes), Kovacic, Dodò; Guarin (70° Palacio); Icardi.

    Allenatore: Mazarri.

    ST ETIENNE (4-4-2): Ruffier; Théophile-Catherine, Bayal Sall, Clement, Lemoine; Pogba (78° Baysse), Perrin, Tabanou, Diomande (85° Cohade); Van Wolfswinkel (65° Monnet-Paquet), Hamouma.

    Allenatore: Galtier.

    Arbitro: Taylor.

    Ammoniti: Juan Jesus (I), Hernanes (I), Sall (S)

     

    Amauri
    Amauri

    TORINO – HJK HELSINKI 1-0 (35° Molinaro, 58° Amauri)

    Tutto facile per il Torino che si sbarazza agevolmente dei finlandesi del Hjk Helsinki con un 2-0 che poteva essere anche decisamente più rotondo come risultato. I granata partono fortissimo e nei primi 20 minuti hanno un’occasione con Molinaro e colpiscono una traversa con Vives. Al 34° il Toro protesta per un gol annullato per fuorigioco ad Amauri ma la gioia è solo rimandata perchè al 35° Molinaro sfrutta il cross di Darmian e batte verso la rete per il gol del 1-0. Nella ripresa il copione non cambia ed al 58° arriva il raddoppio granata con Amauri che riesce a sbloccarsi con un bel tiro da fuori. Vittoria in cassaforte e partita che scorre via sino al fischio finale con un Torino che può festeggiare 3 punti che valgono la vetta del girone.

     

     

    TORINO (3-5-2): Padelli; Silva, Jansson, Maksimovic; Molinaro, El Kaddouri, Vives, Benassi (71° Nocerino), Darmian; Martinez (76° Barreto), Amauri (67° Quagliarella).

    Allenatore: Ventura.

    HJK HELSINKI (4-4-1-1): Doblas (46° Eriksson); Baah, Heikkinen, Lampi, Sorsa; Savage, Tainio (76° Väyrynen), Lod, Annan; Zeneli (67° Alho); Kandji.

    Allenatore: Lehkosou.

    Arbitro: Klossner.

    Ammoniti: Quagliarella (T), Annan (H), Kandji (H), Savage (H)

     

  • Calciomercato, Martinez e Tatarusanu le facce nuove di Torino e Fiorentina

    Calciomercato, Martinez e Tatarusanu le facce nuove di Torino e Fiorentina

    Ad un passo dal mondiale e con le vacanze estive in corso le squadre di Serie A non stanno a dormire ed il calciomercato propone nuovi volti, in questo caso parliamo di un nuovo acquisto del Torino, l’attaccante venezuelano Josef Martinez e quello della Fiorentina, il portiere rumeno Ciprian Tatarusanu.

    Ciprian Tatarusanu e Josef Martinez
    Ciprian Tatarusanu e Josef Martinez

    Dallo Young Boys al Torino è stato il tragitto fatto dal giovane centravanti venezuelano Josef Martinez. Classe 93, rapido nelle ripartenze con grande sprint, Martinez è una seconda punta dal fisico compatto e con grande abilità nel tiro sia su azione che da fermo ed è capacissimo di mettere in mostra giocate di gran classe che potrebbe far felici i tifosi granata.

    Oggi è stato presentato alla stampa e si è descritto raccontando tutte le impressioni dal suo arrivo in Italia e precisando di non essere il sostituto di Ciro Immobile partito in direzione Dortmund:

    Josef Martinez
    Josef Martinez

    E’ per me un vero piacere essere qui, sono molto emozionato. Non vedo l’ora di dare il mio contributo alla squadra. Sono un attaccante che può giocare in tutte le posizioni dell’attacco, ma se devo dirla tutta preferisco giocare da seconda punta. In ogni caso, deciderà il mister, con cui a breve mi confronterò. Ho visto molte partite del Toro di quest’anno. E’ una squadra che mi piace molto, soprattutto quando gioca in casa, davanti al suo grande pubblico. Ho visto molti video con le giocate di Cerci, la coppia con Immobile era veramente fantastica. In ogni caso io non sono il sostituto di Immobile ma solo Josef Martinez. Con Alessio vorrei trovarmi bene e arrivare a grandi traguardi insieme. Sono piccolo di statura? Una piccola statura ha degli svantaggi ma anche dei vantaggi. Tanti grandi giocatori hanno un fisico simile al mio, come ad esempio Miccoli. Non temo il calcio italiano, anche se so che la fisicità conta molto”.

    Se a Torino sponda granata si è pensato a rinforzare l’attacco, a Firenze dalla Steaua Bucarest è arrivato un nuovo portiere, che già da tempo la società di Della Valle stava cercando, Ciprian Tatarusanu.

    Questo l’annuncio con cui la società viola, tramite il proprio sito ufficiale, ha comunicato l’arrivo di Tatarusanu:

    ACF Fiorentina comunica di aver tesserato il calciatore Ciprian Tătărușanu. Tătărușanu è nato a Bucarest (Romania) il 9 Febbraio 1986. Nelle ultime 5 stagioni ha giocato con la maglia dello Steaua Bucarest vincendo 2 Campionati rumeni, 1 Coppa di Romania e 2 Supercoppa di Romania. Il nuovo portiere viola ha inoltre indossato 23 volte la maglia della sua nazionale. 

    Ciprian Tatarusanu
    Ciprian Tatarusanu

     

    Tatarusanu, 1.94 per circa 90 kg, oltre a 133 presenze con la Steaua Bucarest vanta anche 24 presenze con la maglia della sua nazionale e si giocherà il posto da titolare con l’attuale portiere viola Neto.

    Queste le prime parole di Tatarusanu relativamente a questa nuova avventura che si appresta ad affrontare:

    Non vedo l’ora di iniziare la mia nuova esperienza professionale. Ho sempre voluto la Fiorentina per i programmi ambiziosi della società. Una squadra che gioca per divertire, tifosi passionali che sono tutt’uno con squadra e città, una delle più belle e culla dell’arte italiana.

     

  • Ronaldo e Zidane reunion per beneficenza

    Ronaldo e Zidane reunion per beneficenza

    Martedì sera, a Berna, si è disputata l’amichevole di calcio di beneficenza che ha visto in campo la squadra denominata “Amici di Ronaldo e Zidane” contro la squadra svizzera dello Young Boys: un match per una giusta causa, considerando che due terzi dell’incasso saranno devoluti in beneficenza alle persone danneggiate dal tifone di Haiyan che nel novembre 2013 devastò le Filippine. Di certo, poi, la serata svizzera è stata l’occasione per rivedere in campo vecchie glorie del calcio, da Zidane e Ronaldo – appunto – all’ex capitano azzurro che sollevò la Coppa del Mondo 2006 Fabio Cannavaro, e ancora l’altro ex juventino e milanista (oltre che Campione del Mondo 2006) Gianluca Zambrotta, l’ex capitano del Milan Paolo Maldini, la “furia ceca” bianconera Pavel Nedved, Christian Vieri e poi ancora personaggi del calibro di Patrick Vieira, Hierro, Luis Figo, Paulo Sosa,  Gennaro Gattuso,  Hidetoshi Nakata, Youri Djorkaeff ed anche una donna, la calciatrice brasiliana Marta.

    Ronaldo e Zidane riuniscono glorie anni '90 per beneficenza | foto da web
    Ronaldo e Zidane riuniscono glorie anni ’90 per beneficenza | foto da web

    Il match, per la cronaca, è stato vinto dalla squadra di Ronaldo e Zidane per 8-6, con una gran rimonta dopo aver subito nei primi 37 minuti lo 0-3 dello Young Boys. Il più in forma della squadra in maglia bianca e nera è parso proprio Zinedine Zidane, con il suo inconfondibile tocco di palla ed i suoi movimenti in campo che lo hanno reso il trequartista più forte del mondo.

    A fine gara, poi, tanti sorrisi e pacche sulle spalle: un po’ come una rimpatriata di classe tra vecchi compagni del liceo che, qualche anno dopo, si riscoprono “cresciuti” e cambiati, forse con qualche chilo in più e qualche capello in meno ma sempre con la voglia di stare insieme ritrovandosi sul prato verde e suggellando il tutto con l’immancabile foto di gruppo da diffondere su Twitter tramite il profilo di Luis Figo.

    Lo spirito sportivo, però, non si è affatto assopito e nessuno si è risparmiato in campo: neppure Ronaldo che, fra tutti, appariva il meno in forma. Con la palla tra i piedi, però, è tutta un’altra storia. D’altronde, lo chiamavano Fenomeno.

  • Lo Young Boys espugna anche il Friuli, l’Udinese saluta l’Europa?

    Lo Young Boys espugna anche il Friuli, l’Udinese saluta l’Europa?

    Addio Europa League? Brutta sconfitta per i friulani che replicano la prova opaca di due settimane fa in Svizzera e rischiano di salutare prematuramente l’Europa. Udinese-Young Boys finisce 2-3 e vede protagonisti da una parte il solito Bobadilla, diventato un incubo per la difesa bianconera, e dall’altra Di Natale che colpisce una traversa, sbaglia un rigore e realizza il gol del momentaneo 1-1. I ragazzi di Guidolin dovranno compiere un autentico miracolo sportivo se vogliono qualificarsi alla fase ad eliminazione diretta dell’Europa League. Infatti, al momento, dopo quattro partite, si ritrovano in ultima posizione con 4 punti, con la coppia Anzhi-Young Boys a 6 punti e il Liverpool che guida il Gruppo A con 7 punti.

    LA PARTITA – Brutto match per l’Udinese. Subisce il gioco degli svizzeri che fin dalle prime battute sembrano più in palla e soprattutto più freschi (a causa di un calendario più agevole che ha visto lo Young Boys giocare solo una partita in campionato in due settimane, contro le tre giocate dai bianconeri). Bobadilla porta in vantaggio la propria squadra con una punizione che inganna Brkic sul proprio palo. Il pareggio friulano potrebbe arrivare allo scadere del primo tempo, ma Di Natale sbaglia un calcio di rigore, o meglio, l’estremo difensore svizzero Wolfli neutralizza il tiro dal dischetto del numero 10 napoletano che si rifarà ad inizio ripresa, approfittando proprio di un errore clamoroso del portiere ospite. Successivamente arriva la mazzata degli svizzeri, che nel giro di otto minuti portano il risultato sul 3-1 a proprio favore con le reti di Farnerud e Nuzzolo. A nulla serve la rete di Fabbriniall’83’ che fissa il risultato sul 3-2 per lo Young Boys.

    Udinese
    Di Natale e compagni sconsolati, ringraziano il pubblico del Friuli © Dino Panato/Getty Images

    ADDIO EUROPA – La matematica tiene ancora in gioco l’Udinese, ma dopo aver perso sei punti contro la squadra più debole (sulla carta) del girone, sembra quasi impossibile riuscire a passare il girone. L’impresa compiuta ad Anfield, svanisce con questa doppia sconfitta contro lo Young Boys. Ora i ragazzi di Guidolin dovranno giocare a Mosca contro l’Anzhi e per l’ultima partita del Gruppo A, ospiteranno il Liverpool al Friuli. Adesso spetta a Di Natale e compagni, compiere l’ennesimo miracolo sportivo.

    UDINESE-YOUNG BOYS, LE PAGELLE

    Di Natale 7: sbaglia un rigore alla fine del primo tempo, segna ad inizio ripresa e mette in crisi la difesa svizzera più volte. Non sarà il Totò visto l’anno scorso, ma l’Udinese deve fare affidamento sul suo capitano.
    Danilo 6.5: classica prestazione di grande sostanza del centrale difensivo brasiliano. Imposta, chiude e tiene a galla la difesa bianconera. Giocatore da grandi palcoscenici.
    Willians 5: probabilmente il “pitbull” non è mai arrivato a Udine. Guidolin continua a dargli fiducia in Europa, ma il mediano made in Brasile continua a sfornare prestazione insufficienti. Deve ancora adattarsi alla mentalità del calcio italiano.
    Bobadilla 7: Pozzo probabilmente starà pensando di strappare un assegno e portarselo in Friuli. Due partite, quattro gol. Ha segnato in tutti i modi. Oltre alla rete, grande sostanza e personalità li davanti. Classe ’87, perché non acquistarlo?
    Zarate 7: rapidità, dribbling secco e tanta corsa. L’ala dello Young Boys mette in difficoltà gli esterni friulani che non sono riusciti a fermarlo. Da una sua azione personale arriva il gol del 1-3.
    Wolfli 6.5: croce e delizia. Para un rigore a Di Natale, regala il gol del momentaneo 1-1 all’Udinese e salva sul finale il possibile 3-3 togliendo la palla dall’incrocio dei pali su girata di Ranegie.

    TABELLINO UDINESE-YOUNG BOYS 1-3
    Udinese (3-5-2): Brkic 6; Coda 6, Danilo 6.5, Domizzi 6.5; Basta 6, Pereyra 5.5 (63′ Faraoni 6.5), Willians 5 (53′ Fabbrini 6.5), Lazzari 6.5, Armero 6; Di Natale 7, Ranegie 5.5.
    Young Boys (4-2-3-1): Wolfli 6.5; Sutter 6.5, Nef 6, Veskovac 6.5, Raimondi 6; Zverotic 6.5, Schneuwly 6 (74′ Douba 6i); Zarate 7 (81′ Gonzalez 6), Farnerud 7, Nuzzolo 6.5; Bobadilla 7 (88′ Frey sv).
    Marcatori: 27′ Bobadilla (Y), 47′ Di Natale (U), 65′ Farnerud (Y), 73′ Nuzzolo (Y), 83′ Fabbrini (U)

    Gol di Bobadilla
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  • L’Udinese cerca punti importanti contro lo Young Boys. Di Natale parte titolare

    L’Udinese cerca punti importanti contro lo Young Boys. Di Natale parte titolare

    Al Friuli, questa sera alle 19, andrà di scena Udinese-Young Boys, gara valida per la quarta giornata del Gruppo A di Europa League. Gara importantissima per il futuro in Europa del club friulano. Appena due settimane fa, proprio in Svizzera, è arrivata una brutta sconfitta per i bianconeri che hanno riaperto completamente il discorso qualificazione per le quattro squadre del Gruppo A. Infatti la distanza tra il primo posto e l’ultimo è di appena 3 lunghezze. Con il Liverpool che comanda il girone con 6 punti e lo Young Boys lo chiude con 3 punti, a metà classifica troviamo la coppia Anzhi – Udinese a 4 punti. In caso di vittoria, i bianconeri andrebbero a giocarsi il passaggio del turno in Russia contro l’Anzhi e al Friuli contro il Liverpool.

    QUI UDINESE – Guidolin con il dubbio Di Natale. Ai giornalisti, avrebbe espresso il desiderio di poter schierare il centravanti napoletano in ogni gara per un’ora, in modo da preservarlo per tutta la stagione. Ciò fa pensare che il giocatore sarà nell’undici titolare, essendo questa una partita troppo importante per il proseguo dell’avventura europea dei friulani. Il tecnico bianconero punta su gran parte dei titolari. Brkic in porta. La difesa a tre sarà composta da Domizzi, Danilo e Coda (con quest’ultimo che prenderà il posto di Benatia, ancora alle prese con qualche acciacco fisico). Il folto centrocampo vedrà sugli esterni Basta e Armero e una linea mediana con Pereyra, Willians e Lazzari. L’ex Cagliari dovrà essere bravo a legare centrocampo e attacco con le sue giocate e i suoi inserimenti. Nel reparto offensivo spazio all’ex Empoli Fabbrini al fianco del capitano Di Natale. Dopo un inizio di stagione non facile, l’Udinese sembra in netta ripresa, tanto da aver conquistato otto punti negli ultimi quattro incontri.

    Antonio Di Natale
    Di Natale, guiderà l’attacco friulano contro lo Young Boys © Dino Panato/Getty Images

    QUI YOUNG BOYS – Attenzione a Bobadilla, centravanti dal fisico possente in grado di fare reparto da solo. Appena due settimane fa è stato autore di una tripletta fantastica proprio contro i friulani. La squadra svizzera si affiderà anche alla velocità e alla fantasia di Gonzalo Zarate e Costanzo, che avranno il compito di servire palloni giocabili alla punta argentina. In difesa, prenderà posto l’ex di turno Nef, che affronterà la squadra che gli ha permesso di giocare tre partite in Serie A prima di essere ceduto al Piacenza, dove ha avuto decisamente più fortuna.

    LA CHIAVE – Serve una gara importante per superare gli svizzeri che sulla carta, sono la squadra più abbordabile del girone. Per questo serve molta concentrazione e aggressività sin dai primi minuti di gioco. Il trio difensivo è chiamato ad arginare le azioni offensive di Bobadilla, mentre a Lazzari il compito di servire palloni importanti alla coppia d’attacco Fabbrini – Di Natale. L’ex Cagliari, con i suoi movimenti tra le linee può risultare determinante per scardinare l’ordinata difesa dello Young Boys. A Fabbrini il compito invece di svariare su tutto il fronte d’attacco per allargare la linea difensiva della formazione svizzera. Il capitano? Deve buttarla dentro come sa fare lui!

    UDINESE – YOUNG BOYS FORMAZIONI
    Udinese (3-5-2): Brkic; Coda, Danilo, Domizzi; Basta, Pereyra, Willians, Lazzari, Armero; Fabbrini, Di Natale. Allenatore: Guidolin.
    Young Boys (5-3-2): Wolfli; Ojala, Zverotic, Veskovac, Nef, Lecjaks; Nuzzolo, Farnerud, Costanzo; Zarate, Bobadilla. Allenatore: Rueda.

  • La tripletta di Bobadilla complica l’Europa dell’Udinese

    La tripletta di Bobadilla complica l’Europa dell’Udinese

    Svizzera amara per l’Udinese, battuta dallo Young Boys per 3-1 grazie ad una tripletta dell’argentino Raul Bobadilla, già capocannoniere della squadra in campionato. I friulani pagano il turnover massiccio di Francesco Guidolin, che decide di lasciare in panchina Di Natale e Pereyra in una formazione titolare già impoverita dalle assenze dei vari Basta, Pinzi, Pasqual e Pinzi e gli “indisponibili” perché nemmeno inseriti nella lista per l’Europa League (i brasiliani Maicosuel, Barreto e Allan). Sebbene povera di elementi pericolosi, l’Udinese ha comunque fatto pochissimo per portare a casa almeno un pareggio, risultato di per sé prezioso, che poteva consentire ai bianconeri di dare continuità al successo ottenuto ad Anfield nei primi giorni di ottobre.

    INIZIA IL BOBADILLA SHOW– Allo Stade de Suisse si mette subito male per l’Udinese, in svantaggio dopo soli quattro minuti per la prima rete della serata di Bobadilla, bravo ad approfittare di una retroguardia difensiva bianconera non di certo impeccabile. Nel primo tempo stupisce la pochezza dei friulani, protagonisti di una prestazione al limite della decenza. Della gestione Guidolin quella di ieri sera è stata forse la partita più brutta a livello europeo. Un peccato, sopratutto per i mille tifosi che da Udine avevano seguito la squadra nella trasferta svizzera, convinti di un’altra bella prova dopo quella contro i Reds.

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    Raul Bobadilla, il giustiziere dell Udinese in Svizzera | ©FABRICE COFFRINI/AFP/Getty Images

    ENTRA TOTO’ – Nella ripresa il tecnico bianconero cerca di correre ai ripari inserendo il capitano e Pereyra. Le cose migliorano ma non troppo, perché è ancora lo Young Boys a trovare la via della rete, ancora con Bobadilla, ancora per un errore difensivo. Sul 2-0 l’Udinese ha un sussulto d’orgoglio, con Coda che su calcio d’angolo accorcia le distanze firmando il momentaneo 2-1. Il cronometro conferma che ci sarebbe spazio per una rimonta bianconera, salvo venire smentito sempre da Bobadilla. L’argentino su penalty (errore di Domizzi ndr) mette la parola fine all’incontro, suggellando il 3-1 definitivo.

    CLASSIFICA – Dopo tre partite del Girone A l’Udinese è al secondo posto con l’Anzhi, sconfitto ieri sera ad Anfield, a quota quattro punti. Il Liverpool guida la classifica con 6 punti. Per lo Young Boys invece quelli di ieri sono stati i primi tre punti, dopo le due sconfitte consecutive contro inglesi e russi. Adesso l’Udinese è costretta a battere gli svizzeri al Friuli, e sperare in un’altra impresa contro i Reds sempre davanti al proprio pubblico. La trasferta in Russia invece appare al momento proibitiva, quindi pareggiare contro Eto’o e compagni sarebbe una vera e propria manna dal cielo.

    Le pagelle di Young Boys-Udinese 
    Brkic 6: incolpevole sui gol della squadra di casa. Davanti a lui la difesa fa acqua da tutte le parti.
    Benatia 5,5: il marocchino non riesce a tenere la leadership della retroguardia bianconera. La serata si conclude nel peggiore dei modi con un infortunio che lascia l’Udinese in dieci uomini.
    Danilo 5,5: altra serata in chiaro-scuro del brasiliano. L’ex Palmeiras sta vivendo una stagione di ridimensionamento, sorte che accomuna molti brasiliani in squadra quest’anno.
    Coda 6: la sufficienza è soltanto per il gol segnato nella ripresa, ma a livello difensivo Andrea ha sulla coscienza il raddoppio di Bobadilla.
    Faraoni 6: si limita al compitino senza più più di tanto. Giocando così è difficile levare il posto a Basta.
    Badu 5: a centrocampo è uno dei peggiori. Asamoah (e Isla) sono soltanto un ricordo. (1′ st: Pereyra 5)
    Lazzari 5: l’italiano era chiamato a dare imprevedibilità e maggiore tecnica alla manovra bianconera. Missione fallita miseramente. (26′ st: Domizzi 5)
    Willians 5,5: qualcosina meglio rispetto alle ultime uscite ma non può bastare per conquistare un posto da titolare.
    Armero 5: sembra che l’Europa League gli stia stretta. Atteggiamento non bellissimo per chi come il colombiano ha contribuito all’eliminazione dalla Champions dei bianconeri.
    Fabbrini 6: scintille qua e là di un ragazzo chiamato ad esplodere durante questa stagione. L’appuntamento forse è rinviato al 2013-2014.
    Ranegie 4,5: dopo le prime uscite convincenti, compreso il gol al Milan, lo svedese è letteralmente sparito. Un paradosso per un ragazzo alto 196 cm. (1′ st: Di Natale 6)

    Young Boys-Udinese 3-1, il video
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