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  • Vettel vittoria e sorpasso. Per Alonso adesso è davvero dura

    Vettel vittoria e sorpasso. Per Alonso adesso è davvero dura

    Sebastian Vettel ha vinto il Gran Premio della Corea sul circuito di Yeongam, 16esima gara della stagione di Formula 1. Il quint’ultimo appuntamento del Mondiale ha segnato una tappa importante, cioè il sorpasso del campione tedesco ai danni di Fernando Alonso, che nulla ha potuto contro lo strapotere della Red Bull e si è dovuto accontentare soltanto della terza posizione alle spalle delle due lattine volanti, risultato che non gli ha permesso di mantenere la leadership del Mondiale che ora è nelle mani di Vettel per sei punti di vantaggio.

    Troppo netto il dominio della scuderia anglo-austriaca che ha messo il suo alfiere preferito nelle condizioni di vincere le ultime tre gare della stagione, a Singapore,  a Suzuka una settimana fa e ora qui in Corea, 25esima vittoria della carriera,  chiudendo un trittico di gare orientali in maniera perfetta balzando in vetta alla classifica piloti e mantenendo alla grande la testa della classifica costruttori.

    Vettel è scattato alla grande sin dalla partenza andando ad insidiare la posizone del compagno di squadra strappandogliela qualche curva più tardi senza troppi problemi. E la gara in fin dei conti è finita in quel momento perchè nessuno poi è stato in grado di impensierire minimamente il campione del mondo che ha dominato la gara sino alla fine dei 55 giri.

    Alle sue spalle Mark Webber ha svolto in pieno il suo lavoro, proteggendo il compagno di squadra da eventuali attacchi degli avversari che però in realtà non sono mai arrivati. Troppo superiore questa Red Bull nonostante una Ferrari comunque in crescita rispetto a Suzuka che piazza Fernando Alonso e Felipe Massa in terza e quarta posizione.

    Lo spagnolo ha fatto il massimo centrando almeno il podio, obiettivo minimo del GP, scavalcando con un bel sorpasso alla partenza la McLaren di Lewis Hamilton e ha provato a tenere il passo dei rivali. Senza nessun risultato perchè mentre Vettel scappava Webber si preoccupava di controllare la situazione rischiando qualcosina soltanto in prossimità del secondo e ultimo pit-stop in cui l’asturiano ha provato ad avvicinarsi sfruttando un leggero calo delle coperture Pirelli sulla Red Bull dell’australiano. Dopo la sosta invece le posizioni si sono congelate “ritornando alla normalità”, e anzi Massa nel suo ultimo stint ha provato ad avvicinarsi seriamente al compagno di squadra, di ben mezzo secondo più lento di lui.

    Sebastian Vettel © JUNG YEON-JE/AFP/GettyImages

    Dal box Rosso però è arrivato l’invito al brasiliano di rallentare e mantenere la posizione per permettere ad Alonso di guadagnare punticini importanti da sfruttare in caso di debacle degli avversari, che in questo momento francamente è impossibile da pensare. La ritrovata competitività di Massa è stato un buon segnale comunque per la casa di Maranello, in quanto gli ha permesso di scavalcare provvisoriamente la McLaren al secondo posto della classifica costruttori, unica consolazione per il team in un week-end non proprio positivo.

    Va molto peggio appunto alla McLaren che è uscita con le ossa rotte dal week-end coreano. Jenson Button dopo una qualifica a dir poco disastrosa è stato costretto ad abbandonare la corsa dopo un centinaio di metri per essere stato coinvolto in una carambola innescata da Kamui Kobayashi al via. Il giapponese, reduce dagli entusuasmi del terzo posto nella sua Suzuka,  ha centrato la Mercedes di Nico Rosberg ed è poi finito sulla vettura del pilota inglese danneggiandogli la sospensione anteriore e costringendolo al ritiro immediato.

    Per Hamilton invece una gara senza acuti chiusa con un anonima decima posizione. L’anglo-caraibico dopo essere stato scavalcato al via da Alonso ha fatto fatica a tenere il ritmo dei primi accusando un consumo anomalo degli pneumatici che lo ha costretto ad effettuare addirittura tre soste. Ha poi dovuto subire il sorpasso di Massa, comunque uno dei piloti più veloci in pista, e alla fine nel tentativo di attaccare Jean-Eric Vergne in nona posizione ha raccolto un pezzo di erba sintetica staccatosi da bordo pista che si è incastrato sotto la vettura provocandogli disturbi aerodinamici.

    Davvero disastrosa questa ultima parte di stagione per il team di Woking che sta cancellando quanto di buono aveva fatto sino al GP d’Italia a Monza, arrivando a perdere la seconda posizione nei costruttori in favore della Ferrari. In più c’è la rottura definitiva tra Hamilton e il team che sta indicendo la squadra ormai fuori dalla lotta al titolo a pensare già alla stagione 2013.

    Decisamente meglio della McLaren la Lotus, che ha rialzato la testa dopo il brutto GP del Giappone la scorsa settimana. Alle spalle dei migliori quattro si è piazzato Kimi Raikkonen che ha chiuso quinto sfruttando i nuovi aggiornamenti adottati sulla E20. L’altra Lotus di Romain Grosjean è giunta in settima posizione penalizzata dal bel duello a tre con Hamilton e Nico Hulkenberg. Il francese ha tentato l’attacco all’inglese ma è stato costretto ad allargare la curva per evitare il contatto, consentendo al tedesco di balzargli davanti che ha poi mantenuto la posizione fino alla fine.

    Positiva anche la gara delle due Toro Rosso, entrambe a punti e nella top-ten con Vergne e Daniel Ricciardo. Non pervenute ancora una volta le Mercedes con Rosberg molto sfortunato e ritirato al via per il contatto con Kobayashi e Button, mentre  Michael Schumacher di certo non può appellarsi alla sfortuna. Il tedesco come sempre ha provato in tutti i modi a difendere con le unghie e con i denti la sua posizione ma la W03 non è parsa mai in grado di lottare con le vetture rivali. Alla fine è arrivato soltanto un 13esimo posto ad una vita dai primi, davanti alle due Williams di Pastor Maldonado e Bruno Senna.

  • Webber pole in Corea, Red Bull davanti a Hamilton e Alonso

    Webber pole in Corea, Red Bull davanti a Hamilton e Alonso

    Seconda pole position consecutiva per la Red Bull. Dopo Suzuka anche a Yeongam, che domani ospiterà il Gran Premio della Corea, le due lattine si sono piazzate davanti a tutti, ma la pole questa volta è andata a Mark Webber che ha beffato il suo compagno di squadra Sebastian Vettel per soli 74 millesimi. L’australiano ha strappato la prima posizione al tedesco proprio al suo ultimo tentativo firmando il giro più veloce in 1:37.242 che gli è valso la seconda pole position stagionale anche se quella di Montecarlo era stata ottenuta da Michael Schumacher, poi arretrato nello schieramento.

    Dominio Red Bull quindi con Vettel in seconda posizione, un pò a sorpresa visto che il tedesco nonostante sia entrato in pista per ultimo nella Q3 non è riuscito a migliorare il suo tempo. Questo cambia ben poco nelle gerarchie di gara che vede una Red Bull superiore a tutte le altre e nettamente favorita per la vittoria, con Webber che potrebbe proteggere Vettel dagli attacchi degli avversari anche se all’interno del team negano categoricamente che ci possano essere degli ordini di scuderia.

    L’occasione per il campione del mondo di portarsi avanti nel Mondiale è ghiotta tanto che in terza posizione, a proteggerlo dagli attacchi di Fernando Alonso, c’è un alleato insospettabile, Lewis Hamilton, che con la McLaren aprirà la seconda fila in terza posizione. L’inglese, staccato di due decimi, scatterà proprio davanti allo spagnolo, beffato di soli 7 centesimi dal pilota anglo-caraibico. Al pilota della Ferrari resta la speranza di poter migliorare in gara come quasi sempre è successo quest’anno e di poter lottare per lo meno per il podio ma l’impresa resta comunque difficile.

    Mark Webber © ROSLAN RAHMAN/AFP/GettyImages

    Al quinto posto la Lotus di Kimi Raikkonen che ha accusato un ritardo di quasi quattro decimi da Webber. La E20, dotata dei nuovi aggiornamenti agli scarichi, ha mostrato un netto miglioramente rispetto a Suzuka e la settima posizione di Romain Grosjean ne è la dimostrazione. Entrambe le vetture sono entrate nella top-ten, tra di loro la seconda Ferrari di Felipe Massa, a mezzo secondo però dalla prima posizione.

    Ancora una volta nella classifica dei migliori dieci la Force India, con un confermatissimo Nico Hulkenberg che ha conquistato l’ottava posizione accusando però un ritardo pesantissimo: il tedesco infatti è il primo dei piloti con oltre un secondo di ritardo dalla vetta, ed ha chiuso davanti alle due Mercedes di Nico Rosberg e Michael Schumacher, entrambe nella top-ten.

    Delusione invece per Jenson Button, che non è riuscito a superare la Q2 per entrare nella classifica dei migliori dieci a lottare per la pole position. L’inglese è stato anche rallentato nel suo ultimo run dalle bandiere gialle esposte dai commissari per la vettura di Daniel Ricciardo ferma alla penultima curva a causa di un problema al cambio ma sicuramente i problemi dell’inglese non sono tutti qui perchè la mancanza di velocità della Mp4-27 è state evidente. L’11esima posizione dimostra che quella competitività acquisita sino al GP di Singapore da parte del team di Woking sembra essere stata persa.

    Alle spalle di Button partirà il suo prossimo compagno di squadra in Mclaren Sergio Perez e l’altra Sauber di Kamui Kobayashi, reduce dal grande terzo posto nella sua Suzuka. In difficoltà anche la Williams, in 15esima posizione con Pastor Maldonado e in 18esima con Bruno Senna ma anche la Toro Rosso non se la passa meglio: detto di Ricciardo che a causa di un problema al cambio ha dovuto rinunciare al suo ultimo tentativo dovendosi accontantare soltanto della 16esima posizione, il suo compagno di squadra Jean-Eric Vergne ha fatto ancora peggio, chiudendo le sue qualifiche in 17esima posizione.

    Chiudono la classifica dei tempi le due Caterham, le due Marussia e le due Hrt.

  • F1, le pagelle del GP di Corea. Vettel da 10 (vittorie) e lode

    F1, le pagelle del GP di Corea. Vettel da 10 (vittorie) e lode

    Le pagelle ai protagonisti del Gran Premio di Corea 2011 Vettel 10 e lode: il massimo dei voti per aver condotto una gara autorevole e perfetta dall’inizio alla fine. Brucia Hamilton in partenza e come se non bastasse, nonostante sia diventato da poco campione del mondo e non debba dimostrare nulla a nessuno, si concede il lusso di strappare proprio all’inglese il giro più veloce in gara abbassandolo di quasi un secondo. Nulla di strano se non fosse che ciò avviene nell’ultimo giro di Gran Premio con dodici secondi di vantaggio sull’anglocaraibico che solo una tornata prima aveva fatto registrare la migliore prestazione. Ciliegina sulla torta regala il titolo costruttori al team e raggiunge a quota 20 vittorie un altro bicambione del mondo che risponde al nome di Mika Hakkinen. Se qualcuno ha ancora qualche dubbio sulla sua reale forza è pregato di ricredersi.

    Sebastian Vettel | © Clive Mason
    Hamilton 9: ringraziamo Iddio che ci ha permesso di poter ammirare un talento puro come “Luigino”, che se in giornata dimostra di avere pochi rivali. Innanzitutto interrompe lo strapotere di pole consecutive del binomio Vettel-Red Bull in qualifica con un giro straordinario, e se è vero che in gara resta un pò sorpreso dall’attacco nelle prime tornate di Vettel, è anche vero che oppone una strenua resistenza a Webber per oltre 20 giri. A tratti spettacolare il duello con i due ruota a ruota per diverse curve dopo la seconda sosta ai box, e con il sorpasso e controsorpasso a pochi giri dal termine che ha poi congelato le posizioni. Un buon risultato che gli ridà morale dopo le opache prestazioni delle ultime uscite. Webber 7: è un sette stiracchiato quello dell’australiano perchè nonostante l’evidente superiorità della Red Bull non riesce ad avere la meglio su Hamilton. Non riesce a regalare la doppietta alla Red Bull nel giorno del trionfo della squadra ma sale sul gradino più basso del podio regalando punti (ormai non tanto importanti) al team. Button 5.5: più spento rispetto alle ultime uscite, compie due passi indietro rispetto alla gara di Suzuka. Poco veloce in una gara in cui non ha regalato spunti. Soltanto nel finale cerca una reazione, senza troppa convinzione, provando ad avvicinarsi alla coppia Hamilton-Webber che sta infiammando la gara, ma senza successo. Alonso 7.5: meno brillante del solito, questa volta rimane dietro per troppo tempo anche al compagno Massa, superato solo al secondo e ultimo pit-stop. Ha uno scatto d’orgoglio nel finale riuscendo a rimontare su Button a suon di giri veloci, ma quando il ritardo accumulato era troppo pesante per essere annullato. Allo spagnolo serve più appoggio dalla squadra per poter conquistare almeno il premio di consolazione, arrivare secondo nel mondiale riconfermandosi vice-campione. Massa 6: per la seconda volta consecutiva si qualifica davanti ad Alonso, rispetto alle precedenti gare oppone più resistenza, ma alla fine non cambia e al buon Felipe tocca sempre l’ultima piazza dei top driver. E questa volta non può di certo addossare la colpa della sua scialba prestazione ad Hamilton… Alguersuari 8: prestazione eccellente di quello che per molti è l’erede di Alonso, aiutato anche dalla crescita della Toro Rosso (voto 8). Negli ultimi giri punta, mette alle corse e supera la più ben rinomata Mercedes di Rosberg, portando a casa un ottimo settimo posto. Mercedes-Rosberg 4.5: gara anonima della casa di Stoccarda, che come spesso accade parte bene e poi si perde pian piano durante il cammino. Questa volta anche Nico non può nulla e ci mette del suo quando spalanca porte e finestre alle due Ferrari che lo sopravanzano e alla fine deve cedere anche alla Toro Rosso di Alguersuari. La Mercedes è spinta da un ottimo propulsore ma ha nell’eccessivo e immediato consumo degli pneumatici il suo tallone d’Achille, problema che in vista dell’anno prossimo va assolutamente risolto. Petrov 4: l’omone russo mette fuori causa Schumacher con una manovra senza senso, forse scambiando il pedale del freno con quello dell’acceleratore, rischiando di rovinare anche la gara di Alonso. Il pilota della Renault si becca una penalizzazione di 5 posizioni in griglia nel prossimo GP d’India. Schumacher s.v.: questa volta è proprio “Michelino” a subire l’attentato kamikaze di Petrov, che gli va addosso distruggendo il retrotreno della sua Mercedes. Lui la prende saggiamente, dichiarando, giustamente, che in gara sono cose che possono capitare. D’altrocanto a Singapore e non solo anche il kaiser si era reso protagonista di un episodio simile tamponando ingenuamente la Sauber di Perez. McLaren 10 alla storia: la scuderia di Woking ha festeggiato in Corea i 700 Gran Premi, traguardo tagliato prima soltanto dalla Ferrari; peccato non averli potuti festeggiare con una vittoria dopo la pole position conquistata il sabato. 12 titoli mondiali piloti, 8 costruttori, 174 vittorie, 146 pole position, 149 giri veloci in gara sono i numeri di una delle più gloriose scuderie di Formula 1 che ha potuto annoverare piloti del calibro di Senna, Prost, Lauda, Mansell, Hakkinen, Raikkonen, Alonso, Fittipaldi, che fu il primo a regalare la gioia dei titoli mondiali alla Freccia d’Argento nel 1974, e ora Hamilton e Button.

  • F1, le classifiche dopo il GP di Corea. Alla Red Bull il titolo costruttori

    F1, le classifiche dopo il GP di Corea. Alla Red Bull il titolo costruttori

    Nonostante il titolo iridato conquistao in Giappone una settimana fa, Sebastian Vettel non lascia neanche le briciole agli avversari vincendo il Gran Premio di Corea. Sul podio salgono Lewis Hamilton, finalmente tornato ai suoi livelli dopo il blackout delle ultime gare, e Mark Webber che ha tentato di tutto per sopravanzare l’inglese senza riuscirvi. Subito dopo alle loro spalle transitano Jenson Button e Fernando Alonso. Saranno questi quattro piloti, racchiusi in 22 punti, a contendersi il titolo di vice campione del mondo con Button attualmente leggermente favorito (secondo), Alonso terzo, Webber quarto ed Hamilton quinto.

    La gara di Yeongam regala il secondo titolo costruttori della sua storia alla Red Bull che, così come Vettel, bissa il successo dello scorso anno. La McLaren ormai non può più nulla e potra gestire un vantaggio enorme di 108 punti sulla Ferrari per centrare il secondo posto nei costruttori che equivale a maggiori introiti.

    • CLASSIFICA PILOTI
    Pos. Pilota Team Pt.
    1.   VETTEL RED BULL RENAULT 349
    2.   BUTTON McLAREN MERCEDES 222
    3.   ALONSO FERRARI 212
    4.   WEBBER RED BULL RENAULT 209
    5.   HAMILTON McLAREN MERCEDES 196
    6.   MASSA FERRARI 98
    7.   ROSBERG MERCEDES 67
    8.   SCHUMACHER MERCEDES 60
    9.   PETROV RENAULT 36
    10.   HEIDFELD RENAULT 34
    11.   SUTIL FORCE INDIA MERCEDES 28
    12.   KOBAYASHI SAUBER FERRARI 27
    13.   ALGUERSUARI
    TORO ROSSO FERRARI 22
    14.   DI RESTA
    FORCE INDIA MERCEDES 21
    15.   BUEMI
    TORO ROSSO FERRARI 15
    16.   PEREZ
    SAUBER FERRARI 13
    17.   BARRICHELLO
    WILLIAMS COSWORTH 4
    18.   SENNA
    RENAULT 2
    19.   MALDONADO
    WILLIAMS COSWORTH 1
    20.   TRULLI
    LOTUS RENAULT 0
    21.   D’AMBROSIO
    VIRGIN COSWORTH 0
    22.   DE LA ROSA
    SAUBER FERRARI 0
    23.   LIUZZI
    HISPANIA COSWORTH 0
    24.   KARTHIKEYAN
    HISPANIA COSWORTH 0
    25.   KOVALAINEN
    WILLIAMS COSWORTH 0
    26.   RICCIARDO
    HISPANIA COSWORTH 0
    27.   CHANDHOK
    LOTUS RENAULT 0
    • CLASSIFICA COSTRUTTORI
    Pos. Team Pt.
    1.   RED BULL RENAULT 558
    2.   McLAREN MERCEDES 418
    3.   FERRARI 310
    4.   MERCEDES 127
    5.   RENAULT
    72
    6.   FORCE INDIA MERCEDES
    49
    7.   SAUBER FERRARI
    40
    8.   TORO ROSSO FERRARI
    37
    9.   WILLIAMS COSWORTH
    5
    10.   VIRGIN COSWORTH
    0
    11.   LOTUS RENAULT
    0
    12.   HISPANIA COSWORTH
    0
  • Vettel vince il GP di Corea. Red Bull campione

    Vettel vince il GP di Corea. Red Bull campione

    Dopo essersi preso una pausa nello scorso Gran Premio del Giappone a Suzuka Sebastian Vettel torna a dettare legge e lo fa imponendosi senza alcuna discussione nel Gran Premio di Corea sul circuito di Yeongam, festeggiando nel migliore dei modi il titolo conquistato la settimana scorsa. Il campione tedesco si sbarazza già dalla partenza della McLaren di Lewis Hamilton che non sfrutta a dovere la sua pole position facendosi beffare dopo poche curve, e prende il largo giro dopo giro sfruttando la superiorità della lattina volante che si impone in testa alla gara dall’inizio alla fine. Neanche la safety-car, entrata in pista al 19esimo giro per un incidente che ha messo fuori causa Michael Schumacher e Vitaly Petrov, ha scombussolato i piani del bicampione del mondo che ha mantenuto la freddezza necessaria per arrivare fino in fondo al comando stampando proprio all’ultimo giro un formidabile miglior giro della gara in 1:30.605. Soltanto Alonso, durante il valzer dei pit-stop, è stato in grado di soffiargli la prima posizione, seppur per sole due tornate. Vettel conquista con la vittoria odierna il suo 20esimo successo in carriera eguagliando nella classifica di tutti i tempi il finlandese Mika Hakkinen, regalando alla Red Bull il secondo titolo mondiale

    Sebastian Vettel | © Clive Mason/Getty Images
    Con il suo decimo sigillo stagionale Vettel vede sempre più da vicino Michael Schumacher, che detiene il record con ben 13 successi in una sola stagione. Gli toccherà vincere tutte e tre le gare rimanenti per eguagliare il sette volte campione del mondo, impresa che si presenta difficile ma non impossibile per il binomio campione del mondo. Alle spalle dell’inarrivabile Vettel è stata vera battaglia tra Lewis Hamilton e Mark Webber. L’australiano, ritrovatosi terzo dopo il primo pit-stop, le ha provate tutte per superare l’inglese che però ha resistito da campione, questa volta senza commettere alcuna scorrettezza. Visto il potenziale che presenatva oggi la Red Bull la prestazione di Hamilton è stata super. L’apice della lotta fra i due è culminato al 34esimo giro, al rientro in pista dopo una doppia sosta ai box, Webber cerca di sfruttare un errore di Hamilton alla curva quattro affiancandolo e percorrendo quattro curve praticamente appaiati, ma l’inglese è riuscito a resistergli costringendolo a rinunciare al sorpasso. Duello che si ripete al 49esimo giro quando Webber riesce a superare momentaneamente Hamilton alla curva 1 sfruttando anche l’ostacolo di un doppiaggio. L’inglese però ha risposto subito risuperandolo sul rettilineo opposto sfruttando il DRS. Da li in poi è riuscito a congelare la posizione e a controllare Webber, che si deve accontentare del gradino più basso del podio. Gara senza acuti invece per il vincitore di Suzuka Jenson Button, che pur avendo a tiro la coppia Hamilton-Webber non è mai riuscito a portarsi sotto il secondo per sferrare l’attacco decisivo. Grandissima ultima parte di gara invece per la Ferrari di Fernando Alonso che dopo essersi sbarazzato di Massa e Rosberg riesce a portarsi a ridosso del gruppetto di testa a suon di giri veloci, ma non è riuscito a portare un attacco concreto alla McLaren avendo sfruttato un pò troppo le gomme nel tentativo di rimonta. La nuova ala, montata solo sulla sua vettura, ha funzionato meglio in gara, ma per essere più competitivi bisogna migliorare innanzitutto le prestazioni in qualifica, in cui le Rosse sono ancora due passi indietro rispetto ai rivali. Male invece Massa, al suo 150esimo GP in carriera. Il brasiliano, come spesso gli accade, chiude una gara senza acuti chiudendo in ultima posizione il gruppetto dei migliori sei. Anche per lui il problema di aver avuto Rosberg per gran parte di gara a fargli da tappo ma questa non può essere certo una scusante. Bella gara delle due Toro Rosso di Alguersuari e Buemi che terminano entrambe nella top-ten a dimostrazione dei progressi della monoposto di Faenza. Le gemelle delle lattine volanti chiudono nella morsa la Mercedes di Nico Rosberg, velocissima in rettilineo, ma con ancora qualche problema di aerodinamica. Un punto anche per Paul Di Resta che chiude il gruppo dei primi dieci. LE PAGELLECLASSIFICA PILOTI E COSTRUTTORI

    ORDINE D’ARRIVO

    Pos. Pilota Team Tempo
    1.   VETTEL RED BULL RENAULT 1h30:01.994
    2.   HAMILTON McLAREN MERCEDES +12.019
    3.   WEBBER RED BULL RENAULT +12.477
    4.   BUTTON McLAREN MERCEDES +14.694
    5.   ALONSO FERRARI +15.689
    6.   MASSA FERRARI +25.133
    7.   ALGUERSUARI TORO ROSSO FERRARI +49.538
    8.   ROSBERG MERCEDES +54.053
    9.   BUEMI TORO ROSSO FERRARI +1:02.762
    10.   DI RESTA FORCE INDIA MERCEDES +1:08.602
    11.   SUTIL FORCE INDIA MERCEDES +1:11.229
    12.   BARRICHELLO WILLIAMS COSWORTH +1:33.068
    13.   SENNA RENAULT +1 GIRO
    14.   KOVALAINEN LOTUS RENAULT +1 GIRO
    15.   KOBAYASHI   SAUBER FERRARI +1 GIRO
    16.   PEREZ SAUBER FERRARI +1 GIRO
    17.   TRULLI LOTUS RENAULT +1 GIRO
    18.   GLOCK VIRGIN COSWORTH +1 GIRO
    19.   RICCIARDO HISPANIA COSWORTH +1 GIRO
    20.   D’AMBROSIO VIRGIN COSWORTH +1 GIRO
    21.   LIUZZI HISPANIA COSWORTH +1 GIRO
    22.   MALDONADO WILLIAMS COSWORTH RIT
    23.   PETROV RENAULT RIT
    24.   SCHUMACHER MERCEDES RIT
  • F1, pole di Hamilton in Corea

    F1, pole di Hamilton in Corea

    A distanza di quasi un anno e mezzo e 26 Gran Premi disputati, Lewis Hamilton torna in pole position. Non accadeva dal lontano 12 giugno 2010 e si correva in Canada, la gara poi fu vinta proprio dal pilota inglese che mette così in bacheca la sua 19esima pole position in carriera, ovviamente la prima di quest’anno, spezzando il dominio di Vettel in pole da 5 gare consecutive. Hamilton regala così una prima soddisfazione alla McLaren che proprio nel weekend di Corea festeggia i 700 Gran Premi in Formula 1.

    Lewis Hamilton | © Clive Mason/Getty Images
    Sulla pista di Yeongam, questa volta in condizioni di asciutto dopo l’acquazzone abbattutosi ieri sul circuito, Hamilton si è riconfermato il più veloce chiudendo la sessione di qualifica con il miglior tempo di 1:35.820, unico a scendere sotto il muro dell’1:36. A rovinare una prima fila tutta McLaren ci ha pensato Sebastian Vettel che nell’ultimo tentativo si è migliorato riuscendo a scalzare dalla seconda posizione Jenson Button di soli 84 millesimi: 1:36.042 per il tedesco, 1:36.126 per l’inglese vincitore in Giappone. A chiudere la seconda fila l’altra Red Bull di Mark Webber che si becca oltre 6 decimi da Hamilton (1:36.468). Le Ferrari occupano la terza fila: così come avvenuto a Suzuka, Felipe Massa precede Fernando Alonso di un decimo e mezzo ma quello che più preoccupa il team del Cavallino è il ritardo accusato dalla pole, oltre un secondo. Domani in gara ci si aspetta l’ennesima impresa di Alonso, se solo avesse avuto una Ferrari più performante durante la stagione lo spagnolo avrebbe sicuramente lottato per la vittoria ovunque. Quarta fila per Nico Rosberg e Vitaly Petrov, unici piloti Mercedes e Renault ad entrare nella top ten: Michael Schumacher infatti ha avuto problemi di settaggio della sua vettura e si è piazzato 12esimo mentre Bruno Senna domani scatterà dalla 15esima posizione in griglia, un risultato deludente. A chiudere la top ten ci sono le due Force India di Paul Di Resta e Adrian Sutil che non hanno effettuato nessun giro cronometrato nell’ultima parte di qualifica per preservare le gomme morbide in gara. Buona inoltre la qualifica di Jaime Alguersuari, 11esimo, mentre male hanno fatto le due Williams di Pastor Maldonado, 16esimo, e Rubens Barrichello, 18esimo, il brasiliano ha fatto meglio solo delle due Lotus, le due Virgin e le due Hispania. Domani, alle 8:00 di mattina italiane, il via al secondo Gran Premio di Corea della storia della F1. L’anno scorso vinse Alonso avvantaggiato però dal ritiro di Vettel per la rottura del motore della sua Red Bull.

    GRIGLIA DI PARTENZA

    Pos. Pilota Team Tempo Gap
    1.   HAMILTON McLAREN MERCEDES 1:35.820
    2.   VETTEL RED BULL RENAULT 1:36.042 +0.222
    3.   BUTTON McLAREN MERCEDES 1:36.126 +0.306
    4.   WEBBER RED BULL RENAULT 1:36.468 +0.648
    5.   MASSA FERRARI 1:36.831 +1.011
    6.   ALONSO FERRARI 1:36.980 +1.160
    7.   ROSBERG MERCEDES 1:37.754 +1.934
    8.   PETROV RENAULT 1:38.124 +2.304
    9.   DI RESTA FORCE INDIA MERCEDES NO TIME
    10.    SUTIL FORCE INDIA MERCEDES NO TIME
    11.   ALGUERSUARI TORO ROSSO FERRARI Q2
    12.   SCHUMACHER MERCEDES Q2
    13.   BUEMI TORO ROSSO FERRARI Q2
    14.   KOBAYASHI SAUBER FERRARI Q2
    15.   SENNA RENAULT Q2
    16.   MALDONADO WILLIAMS COSWORTH Q2
    17.   PEREZ SAUBER FERRARI Q2
    18.   BARRICHELLO WILLIAMS COSWORTH Q1
    19.   KOVALAINEN LOTUS RENAULT Q1
    20.   TRULLI LOTUS RENAULT Q1
    21.   GLOCK VIRGIN COSWORTH Q1
    22.   D’AMBROSIO VIRGIN COSWORTH Q1
    23.   LIUZZI HISPANIA COSWORTH Q1
    24.   RICCIARDO HISPANIA COSWORTH Q1
  • F1, nelle libere in Corea dominio McLaren

    F1, nelle libere in Corea dominio McLaren

    Con le condizioni metereologiche avverse, soprattutto nella prima ora e mezza del mattino in cui i piloti sono scesi in pista solo per pochi giri vista l’abbondante pioggia caduta sul circuito di Yeongam, le libere del venerdì del Gran Premio di Corea sono andate rispettivamente a Michael Schumacher e Lewis Hamilton.

    Lewis Hamilton | © SAEED KHAN/AFP/Getty Images
    Il tedesco della Mercedes si è esaltato nel turno della mattina, approfittando dell’asfalto reso viscido dall’acqua, confezionando il miglior tempo cronometrato in 2:02.784 e precedendo di soli 56 millesimi il neo campione del mondo Sebastian Vettel. Terzo e quarto tempo per le due Force India di Adrian Sutil e Paul Di Resta, dei big scesi in pista Lewis Hamilton chiude settimo e Mark Webber decimo mentre Fernando Alonso, Felipe Massa e Jenson Button non hanno effettuato nessun tempo cronometrato preferendo rimanere tutto il tempo fermi ai box. Nel secondo turno, con la pista bagnata ma che è andata sempre migliorando asciungandosi progressivamente, a dettare legge sono state le due McLaren di Hamilton (1:50.828) e Button (1:50.932). Le Frecce d’Argento, che proprio domenica taglieranno il traguardo dei 700 Gran Premi in Formula 1, si sono trovate a proprio agio con quelle condizioni del circuito considerando che Vettel, terzo alla fine, ha accusato un ritardo di ben un secondo e otto decimi. Bene Alonso, quarto, ad un decimo dal tedesco della Red Bull e che ha preceduto Webber di 3 decimi; poi Jaime Alguersuari, Felipe Massa e Nico Rosberg mentre Schumacher è scivolato indietro con il 14esimo miglior tempo.

  • F1: le pagelle del GP di Corea.

    F1: le pagelle del GP di Corea.

    Diamo le pagelle ai protagonisti del Gran Premio di Corea

    Alonso 10: approfitta della giornata, forse, più buia della Red Bull per andare a vincere il primo Gran Premio di Corea della storia della Formula 1 e conquistare il primato in classifica piloti. Due piccioni con una fava. E il voto a molti potrebbe risultare eccessivo per quanto detto sopra ma a nostro avviso merita il pieno dei voti per non aver commesso nessun errore, nessuna sbavatura su un pista allagata il cui manto stradale sembrava più una saponetta che normale asfalto e la cui visibilità era davvero ridotta al minimo in un momento cruciale della stagione in cui le pressioni sui contendenti al Mondiale sono elevatissime. E lui, dall’alto della sua esperienza sfodera una guida perfetta, attacca quando c’è da attaccare Vettel, si difende quando c’è da difendersi da Hamilton. “Il Mondiale lo vincerà chi commetterà meno errori da qui fino alla fine della stagione“. Ipse dixit.

    Vettel 10: purtroppo per lui questa volta non è colpa della sua inesperienza e della sua troppa foga agonistica. Questa volta la colpa è da attribuire alla sua Red Bull che a 10 giri dal termine quando era in testa e stava controllando la gara decide di lasciarlo a piedi per la rottura del motore. Solo sfortuna per il talento tedesco che senza il guaio meccanico avrebbe sicuramente vinto il Gran Premio e conquistato contemporaneamente lo scettro della classifica piloti. Scettro che poteva essere suo e che ora è costretto a vederlo nelle mani di Alonso.

    Hamilton 8: la McLaren non è al top e si vede dalle prestazioni non proprio gratificanti di Button che “naufraga” tra la 12esima e la 15esima posizione. Lewis riesce come al solito a tirare fuori il 120% dalla sua Freccia d’Argento, a portarla al limite delle sue potenzialità ma tutto ciò comporta prendersi qualche rischio di troppo come il “lungo” alla prima curva che gli è costato il sorpasso subito da Alonso quando soltanto poco prima durante il pit stop era riuscito a superare lo spagnolo per un inconveniente capitato al ferrarista. “Il Mondiale lo vincerà chi commetterà meno errori da qui fino alla fine della stagione“, Alonso dixit, vale anche per il pilota anglocaraibico. Il secondo posto ottenuto comunque non gli fa perdere le poche speranze Mondiali rimaste.

    Massa 8: finalmente una gara senza errori sotto la pioggia, il punto debole del pilota brasiliano che conquista un ottimo terzo posto. Fuori dai giochi Mondiale già da tempo, dovrà aiutare Alonso a conquistare il titolo cercando di intromettersi tra il compagno di team e i rivali nell’intento di rubare più punti possibili agli avversari dello spagnolo. E il prossimo Gran Premio, quello del Brasile tra due settimane a San Paolo letteralmente a due passi da casa sua, è lo scenario perfetto per dimostrare il suo valore.

    Schumacher 8: grande gara per il sette volte campione iridato, abituato ad essere limitato ogni domenica dal compagno di squadra Rosberg. Questa volta il connazionale va fuori (causa Webber) e Schumi ne approfitta per dare dimostrazione del suo valore nonostante i 41 anni suonati portando a casa il quarto posto.

    Red Bull 5: esattamente la media tra il 10 delle potenzialità mostrate anche sull’inedito circuito coreano e lo 0 per la mancanza di affidabilità, vera spina del fianco della scuderia austriaca. Riuscirà a rifarsi in Brasile?

    Button 4: è fuori dalla lotta al titolo Mondiale (mancano 8 punti per l’aritmetica). Come scritto in precedenza, naufraga letteralmente nelle retrovie, un weekend nero per il campione del mondo in carica che dal prossimo Gran Premio sarà costretto ad abdicare ufficialmente.

    Webber 3: scusate le continue ripetizioni ma frase più azzeccata di questa non poteva esserci “Il Mondiale lo vincerà chi commetterà meno errori da qui fino alla fine della stagione“, questo l’Alonso pensiero prima della gara di Corea. E l’australiano finisce la gara schiantandosi contro un muretto dopo aver perso il controllo del retrotreno della sua Red Bull dando un’accelerata di troppo sull’insidiosa erbetta sintetica che delimita i cordoli del circuito di Yeongam commettendo così un errore macroscopico che gli potrebbe costare seriamente il Mondiale. Dove sono finite le sue doti di ragioniere?

    Yeongam sv: non abbiamo potuto apprezzare le qualità del nuovissimo, e quando diciamo nuovissimo è nel vero senso della parola considerato che i lavori sono terminati solo poche ore prima del week end (venerdì ancora c’erano gli operai in corsia box per ultimare gli ultimi accorgimenti), circuito coreano che si affaccia sull’Oceano Pacifico e che nei prossimi anni diventerà il cuore di un nuovo centro urbano con grattacieli, palazzi extra lusso e quant’altro a causa della pioggia che ne ha condizionato la gara. Qualcuno si è lamentato, ragionevolemente, per alcune zone del circuito considerate pericolose come l’uscita e l’entrata dei box da riprogettare completamente e come i muretti di cemento posti in pieno rettilineo a soli pochi centimetri dalla carreggiata. Se poi consideriamo anche che l’ultimo strato di asfalto è stato steso solo la settimana scorsa e che quest’ultimo, oltre a non offrire un buon grip, non ha mostrato un sufficiente drenaggio della pioggia caduta sul circuito dovremmo stendere un velo pietoso. Mettiamola così… il voto è rimandato all’anno prossimo.

  • F1, GP Corea: Red Bull ko. Trionfa Alonso, bravo e fortunato

    F1, GP Corea: Red Bull ko. Trionfa Alonso, bravo e fortunato

    Fernando Alonso vince il Gran Premio di Corea, il primo nella storia della Formula 1, al termine di una gara incredibile che ha visto prima la bandiera rossa interrompere il GP dopo appena 3 giri a causa della quantità consistente di pioggia sulla pista di Yeongam, che presentava un’asfalto già scivoloso di suo in condizioni ottimali e di asciutto non gommato e che arrecava non pochi problemi ai piloti, e poi l’autoeliminazione di Webber e la rottura del propulsore di Vettel che ha spianato la strada allo spagnolo due volte campione del mondo verso la vittoria e che ora si trova in testa alla classifica piloti e con il coltello dalla parte del manico. Per Alonso si tratta della quinta vittoria in stagione e la 26esima in carriera.

    Per le Red Bull questa è stata la giornata più nera della loro storia: con due piloti nelle prime due posizioni sia in gara che in classifica piloti sono riuscite a non portare a casa neanche un misero punticino per i ritiri di Webber e Vettel in circostanze diverse: l’australiano si è schiantato contro le barriere dopo aver perso il retrotreno della sua vetture, il tedesco ha rotto il suo propulsore a pochi giri dalla bandiera a scacchi mentre era al comando della gara.

    In seconda posizione si è piazzato Hamilton che con una Mclaren non perfetta, lo dimostra la disastrosa gara di Button, è riuscito comunque a rimanere aggrappato ai piloti di testa e a portare un risultato positivo per sè e la scuderia inglese recuperando punti importanti ai due piloti Red Bull e alla stessa scuderia austriaca nelle classifiche iridate.
    A completare il podio l’altra Ferrari di un ottimo Massa che ha stupito tutti viste le sue pessime prestazioni in condizioni di pista bagnata. Il brasiliano torna sul podio che mancava dal GP d’Italia dello scorso 12 settembre.
    Ai piedi del podio si è classificato Schumacher che ha approfittato delle buone performance della sua Mercedes sul bagnato per tornare nelle posizioni di vertice, seguito da Kubica, Liuzzi (migliore piazzamento in carriera il sesto posto per il pilota italiano), Barrichello, Kobayashi, Heidfeld e Hulkenberg.

    Lo aveva detto Alonso che il campionato sarebbe stato vinto da chi sarebbe stato capace di commettere meno errori e così è stato: lo spagnolo ha guidato alla perfezione, non ha sbagliato nulla e il risultato non poteva che essere una vittoria. La fortuna ha aiutato molto l’asturiano perchè se Webber non avesse commesso il suo macroscopico errore e il motore Renault della Red Bull di Vettel non avesse ceduto nelle battute finali, ora staremmo parlando di un trionfo Red Bull che avrebbe potuto avere il match point per chiudere il Mondiale piloti e costruttori in Brasile. E invece così non è stato perchè dopo una partenza in regime di safety car per la pista quasi allagata dalla pioggia e la bandiera rossa per una visibilità veramente ridotta con conseguente interruzione durata quasi un’ora, Webber, che in quel momento era in seconda posizione negli scarichi di Vettel, decide di autoeliminarsi andandosi a schiantare contro le barriere di protezione dopo aver perso il controllo della sua monoposto portando fuori con sè il povero Nico Rosberg, che nel frattempo aveva beffato Hamilton al rientro della safety car che ha aperto la vera gara, che non ha potuto fare niente per evitarlo danneggiando irrimediabilmente la sua Mercedes.

    Esulta Vettel che si trova in testa, virtualmente, al Mondiale. Il tedesco conduce una gara tranquilla senza prendersi rischi eccessivi mostrando di poter tenere a bada Alonso in virtù di una Red Bull veramente eccezionale. Sembra uno corsa ad eliminazione: si ritirano, oltre ai già citati Webber e Rosberg, anche Trulli, Buemi, Di Grassi, Glock e Petrov.
    La pista migliora e i piloti decidono di montare le gomme intermedie approfittando dell’ennesima rientro in pista della safety car: Alonso viene sopravanzato da Hamilton per un problema nel montaggio della ruota anteriore sinistra ma lo spagnolo viene graziato da un errore di Hamilton, andato largo alla prima curva, alla ripartenza che consente ad Alonso di rimettersi alla caccia di Vettel.
    La gara diventa una corsa a tre: Hamilton si avvicina tanto ad Alonso e quest’ultimo a Vettel fin quando il motore non cede in rettilineo lasciandolo a piedi e con l’amaro in bocca a 10 giri dalla fine. E’ l’epilogo di un Gran Premio anomalo e imprevedibile. Trionfa Alonso che ora guarda tutti dall’alto in basso in classifica piloti: 231 punti per il ferrarista che precede Webber di 11 lunghezze, Hamilton di 21 e Vettel di 25. E a San Paolo, in Brasile, tra due settimane ci sarà l’occasione di mettere una seria ipoteca per il titolo, se non vincerlo. Un risultato impensabile fino a quest’estate quando la Ferrari annaspava dietro Red Bull e McLaren.

    Ordine d’arrivoGUARDA LA CLASSIFICA PILOTI E COSTRUTTORI

    1. ALONSO FERRARI 2h48’20”.810
    2. HAMILTON McLAREN MERCEDES + 14”.999
    3. MASSA FERRARI + 30”.868
    4. SCHUMACHER MERCEDES + 39”.688
    5. KUBICA RENAULT + 47”.734
    6. LIUZZI FORCE INDIA MERCEDES + 53”.571
    7. BARRICHELLO WILLIAMS COSWORTH + 1’09”.257
    8. KOBAYASHI SAUBER FERRARI + 1’17”.889
    9. HEIDFELD SAUBER FERRARI + 1’20”.107
    10. HULKENBERG WILLIAMS COSWORTH + 1’20”.851
    11. ALGUERSUARI TORO ROSSO FERRARI
    12. BUTTON McLAREN MERCEDES
    13. KOVALAINEN LOTUS COSWORTH
    14. SENNA HISPANIA COSWORTH
    15. YAMAMOTO HISPANIA COSWORTH




    LA CLASSIFICA PILOTI E COSTRUTTORI

  • F1: bandiera rossa in Corea per la pioggia

    F1: bandiera rossa in Corea per la pioggia

    E’ la pioggia la vera protagonista del primo Gran Premio di Corea della storia della Formula 1. Dopo una partenza in regime di safety car per non creare condizioni di pericolo al via considerando anche le non ottimali condizioni dell’asfalto nuovo steso solo pochi giorni fa e che non offre ancora un grip sufficiente e la visibilità ridotta, la Direzione Gara ha deciso di dare bandiera rossa interrompendo la gara dopo soli 3 giri congelando di fatti le posizioni. Eloquente il commento via radio di Alonso nei primi frangenti di gara parlando con il proprio ingegnere: “Sono le peggiori condizioni di pista su cui abbia mai guidato in Formula 1“.

    L’acqua in pista è tanta ma facendo affidamento alle stazioni meteo e agli esperti delle scuderie l’intensità della pioggia dovrebbe diminuire nei prossimi minuti. In questo modo la corsa potrebbe riprendere sempre in regime di safety car per poi lasciare via libera alle vetture una volta che l’acqua in pista andrà asciugandosi.
    In ogni caso la gara non potrà oltrepassare le due ore di durata come da regolamento essendo iniziata alle 15:10 locali, le 8:10 italiane. Dunque c’è il rischio che se non verrà coperto almeno il 75% della percorrenza totale del Gran Premio (41 giri su 55), verranno assegnati punteggi dimezzati. Tutto questo a vantaggio delle Red Bull e in particolare del leader della classifica iridata Mark Webber.