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  • Brasile 2014: girone C con  Colombia, Giappone, Costa d’Avorio e Grecia

    Brasile 2014: girone C con Colombia, Giappone, Costa d’Avorio e Grecia

    Campionato del Mondo di calcio 2014: il gruppo C è composto da Colombia, Giappone, Costa d’Avorio e Grecia.

    Raramente la Colombia era arrivata ad una fase finale di un Mondiale con una squadra cosi forte. In attesa di sapere se Radamel Falcao riuscirà a recuperare la squadra di José Néstor Pekerman ha tante certezze e molta voglia di stupire. L’obiettivo dei colombiani è riuscire a mgliorare il risultato del 1990. La squadra è considerata come una delle sorprese sudamericane del Mondiale.

     

    mondiali-2014-girone-cLa rosa a disposizione di Pekerman è un mix di qualità e di esperienza con giovani di talento già protagonisti nei principali campionati europei. La porta sarà difesa dal venticinquenne David Ospina Ramírez del Nizza con Faryd Camilo Mondragón, 43 anni a giugno, e Camilo Vargas come alternative.

    Il reparto arretrato rappresenta un’incognita dove come centrali ci sono il capitano Mario Yepes e Luis Amaranto Perea i quali sono avanti con gli anni. L’alternativa si chiama Christian Zapata il quale viene da una stagione con più basi che alti nel Milan. Juan Camilo Zúñiga e Pablo Estifer Armero saranno i due esterni ma anche loro sono delle incognite visti gli importanti infortuni subiti nel corso della stagione. Da tenere molto in considerazione Santiago Arias Naranjo il quale ha preso parte al Mondiale under 20.

    Il centrocampo colombiano è composto molti giocatori militanti nei campionati Europei: il talento di James David Rodríguez: mancino dotato di buona tecnica individuale, preferisce giocare a destra per accentrare e battere a rete, buna rapidità e capacità nell’uno contro uno. Juan Fernando Quintero, il centrocampista del Porto è dotato di intelligenza tattica e ottima visione di gioco, può ricoprire vari ruoli a centrocampo tra cui la mezzapunta e il trequartista: la sua posizione preferita è davanti alla difesa. Arriva dopo un grande stagione nella Fiorentina Juan Guillermo Cuadrado: può giocare in tutte le posizioni della fascia destra, le sue migliori caratteristiche sono velocità e dribbling; è atteso molto al banco di prova di un Mondiale. In patria si attendono molto da Alexander Mejía Sabalsa centrocampista dell’Atlético Nacional è un mediano che può essere schierato anche come centrale o come esterno destro.

    In attacco la stella è sicuramente Radamel Falcao, la punta del Monaco vuole esserci ma l’alternativa principale Carlos Bacca scalpita dopo una ottima stagione al Siviglia. Da seguire anche Téofilo Antonio Gutiérrez attaccante del River Plate. Cosi come Luis Fernando Muriel considerato uno dei giocani più promettenti del calcio mondiale, attaccante ambidestro dotato di tanta velocità e di ottimo dribbling. Quest’anno nell’Udinese è stato anche impiegato come trequartista.

    Ecco la lista dei convocati di José Néstor Pekerman:

    Portieri: Ospina (Nizza), Mondragon (Dep. Cali), Vargas (Santa Fe)
    Difensori: Zúñiga (Napoli), Yepes (Atalanta), Perea (Cruz Azul), Zapata (Milan), Armero (West Ham), Arias (PSV), Valdés (San Lorenzo), Mosquera (América), Balanta (River Plate)
    Centrocampisti: Aguilar (Tolosa), Sánchez (Elche), Valencia (Fluminense), Ramírez (Morelia), Guarín (Inter), Cuadrado (Fiorentina), Rodríguez (Monaco), Torres (Al Shabab), Soto (Mainz), Quintero (Porto), Mejia (Nacional)
    Attaccanti: Ibarbo (Cagliari), Ramos (Herta Berlino), Muriel (Udinese), Falcao (Monaco), Gutierrez (River Plate), Bacca (Siviglia), Martinez (Porto).

    La vittoria ottenuta in Coppa d’Asia nel 2011 fa sperare in un Giappone che riesca a dimostrare continuità e solidità nel contesto di un Mondiale.

    Il processo di maturazione del calcio giapponese trova in Alberto Zaccheroni il principale protagonista, a suon di risultati, in attesa di un ultimo e definitivo salto di qualità prima dell’addio previsto dopo il Mondiale. Dal 2010 l’ex tecnico di Udinese, Milan, Inter e Juventus è riuscito a conquistare la Coppa d’Asia nel 2011 e la conseguente qualificazione alla Confederation Cup. Gli anni passati alla guida della nazionale hanno permesso al C.t. di forgiare il gruppo dal punto di vista della coesione e dell’impronta tattica in vista del Mondiale. Il 4-2-3-1, marchio di fabbrica del tecnico, sarà una delle certezze per una nazionale che farà della dinamicità e della compattezza i suoi punti di forza.

    In porta ci sarà Kawashima, estremo difensore dello Standard Liegi. Con lui Shusaku Nishikawa e Shuichi Gonda.

    In difesa attenzione a tre giocatori che militano in Bundesliga: Hiroki Sakai, Gotoku Sakai e Atsuto Uchida: quest’ulitmo milita nello Schalke 04 ed ormai è una sicurezza dulla fascia destra. Giocatore importante il terzino dell’Inter Yuto Nagatomo.

    A centrocampo le operazioni saranno comandate da Yasuhito Endo 34enne regista con ottimi tempi di gioco il quale non ha mia uscito dal Giappone per misurarsi con il campionato europeo. Altro veterano Makoto Hasebe con un’esperienza di sei stagioni in Bundesliga.

    Nel reparto offensivo la stella è il milanista Keisuke Honda, l’esperienza sul terreno di gioco è stata inconsistente ma in Brasile il ruolo di Honda sarà quello di trascinare i suoi senza possibilità di appello; la maglia della nazionale sembra offrirgli effetti terapeutici e l’appuntamento mondiale sembra una prova da non fallire. Altro punto di forza è rappresentato da Shinji Kagawa reduce da una stagione non convincente al Manchester United. Si è messo in luce durante la nella Confederation Cup l’attaccante del Mainz Shinji Okazaki, in questa stagione ha realizzato 15 gol. Anche Yochiro Kakitani che potrebbe rivelarsi una delle sorprese nel reparto offensivo: è possibile che il Mondiale si per lui l’ultimo passaggio prima del salto nel calcio europeo.

    Ecco i convocati di Alberto Zaccheroni:

    Portieri: Kawashima (Standard Liegi), Shusaku Nishikawa (Urawa Reds), Shuichi Gonda (FC Tokyo)
    Difensori: Masahiko Inoha (Jubilo Iwata), Yasuyuki Konno (Gamba Osaka), Yuto Nagatomo (Inter), Masato Morishige (FC Tokyo), Atsuto Uchida (Schalke), Maya Yoshida (Southampton), Hiroki Sakai (Hannover), Gotoku Sakai (Stoccarda)
    Centrocampisti: Yasuhito Endo (Gamba Osaka), Makoto Hasebe (Norimberga), Toshihiro Aoyama (Sanfrecce Hiroshima), Hotaru Yamaguchi (Cerezo Osaka)
    Attaccanti: Keisuke Honda (AC Milan), Yoshito Okubo (Kawasaki Frontale), Shinji Okazaki (Mainz), Shinji Kagawa (Manchester United), Hiroshi Kiyotake (Norimberga), Yoichiro Kakitani (Cerezo Osaka), Manabu Saito (Yokohama F Marinos), Yuya Osako (Monaco 1860)

    La nazionale della Costa d’Avorio si è qualificata ai Mondiale per la terza volta consecutiva. Ha dominato il proprio girone di qualificazione e ha vinto il proprio spareggio con il Senegal. E’ una buona squadra con quattro giocatori sopra la media e un contorno di buon giocatori.

    Dal maggio 2012 la nazionale è guidata da Sabri Lamouchi ex giocatore francese. Prima dell’incarico attuale non aveva mai avuto esperienze da allenatore; da quando allena la nazionale la Costa d’Avorio ha ottenuto solo due sconfitte in due anni.

    Il portiere titolare sarà Boubacar Barry.

    In difesa il pilastro si chiama Kolo Tourè, centrale nel Liverpool; in questa stagione non è stato impiegato con continuità, ha giocato soltanto 20 partite e, non tutte per intero, ma è considerato uno dei difensori con più esperienza nel campionato inglese. Insieme a lui Sol Bamba. Serge Aurier è un esterno da osservare molto bene: è un terzino destro a tutto campo che sa fare bene entrambi le fasi, può fare l’esterno di sinistra e anche il difensore centrale. Il grande escluso è Emmanuel Ebouè, del Galatasaray.

    Il centrocampo può avvalersi dell’esperienza di Yaya Tourè: il centrocampista del Manchester City è sicuramente uno dei migliori interpreti nel suo ruolo a livello mondiale. Al talento e alla tecnica unisce notevole resistenza e forza fisica. Chieck Tiote, centrocampista del Newcastle, è anch’esso un giocatore dalla notevole esperienza maturata nella nazionale.

    In attacco è rappresentata da Didier Drogba il quale a 36 anni è uno dei giocatori più esperti di tutto il calcio a livello europeo. I suoi punti di forza sono sempre stati la concretezza sotto porta e la forza fisica. Gervinho ha saputo rendersi utilissimo nella stagione attuale con la maglia della Roma, sicuramente uno dei protagonisti della competizione mondiale: gioca principalmente da attaccante esterno, eccelle nello scatto e nel dribbling, con rapidi cambi di direzione. Salomon Kalou, giocatore del Lille, è un attaccante che gioca molto come esterno d’attacco ma che, all’occorrenza, può fare anche l’esterno di centrocampo.

    Ecco la lista dei convocati del C.t. Sabri Lamouchi

    Portieri: Boubacar Barry (Lokeren), Badra Ali Sangare (ASEC Mimosas), Mande Sayouba (Stabaek), Sylvain Gbohouo (San-Pedro)
    Difensori: Serge Aurier (Tolosa), Sol Bamba (Trabzonspor), Constant Djakpa (Eintracht Francoforte), Artur Boka (Stoccarda), Didier Zokora e Kolo Tourè (Liverpool), Dja Djedjè (Marsiglia), Ousmane Viera (Rizespor), Akpa-Akpro (Tolosa), Angoua (Valenciennes)
    Centrocampisti: Yaya Tourè (Manchester City), Serey Die (Basilea), Chieck Tiote (Newcastle), Ismael Diomande (Saint-Etienne), Romaric (Bastia), Didier Ya Konan (Hannover).
    Attaccanti: Didier Drogba (Galatasaray), Giovanni Sio (Basilea), Lacina Traorè (Monaco), Wilfried Bony (Swansea), Seydou Doumbia e Salomon Kalou (Lille), Gervinho (Roma), Max Gradel (Saint-Etienne)

    La nazionale greca ha ottenuto il pass per accedere alla fase finale del Mondiale attraverso gli spareggi di novembre che hanno visto trionfare i greci ai danni della Romania. In uno dei gironi più equilibrati del Mondiale l’obiettivo è quello di passare il turno e, magari, raggiungere gli ottavi per stabilire un nuovo record storico nella competizione.

    La nazionale è guidata dal C.t. portoghese Fernando Santos: il decano portoghese del calcio greco, alla guida della nazionale dal 2010 ha trascorso tutta la sua carriera tra la sua patria e quella adottiva come allenatore del Porto.

    La porta sarà difesa da Panaglotis Glykos con l’ex romanista Alexandros Tzorvas come riserva.

    Il pilastro della difesa è il centrale del Borussia Dortmund Sokratis Papastathopoulos il quale nella formaizone tedesca ha trovato la sua completa maturazione. Vasilis Torosidis ha disputato un buon campionato nella Roma. Ildifensore Kostas Manolas è un difensore centrale forte fisicamente e con buona tecnica ed José Holebas è un giocatore mancino, il suo ruolo naturale è il terzino di fascia sinistra ma ppuò svariare per tutta la fascia sinistra ed all’occorenza può essere impiegato come ala.

    A centrocampo la squadra non può fare a meno dell’esperienza di Giorgios Karagounis, uno dei superstiti dell’Europeo vinto nel 2004, ed a quella di Kostas Katsouranis. Lazaros Christodoulopoulos e Panagiotis Kone sono reduci dalla brutta stagione passata in quel Bologna culminata con la retrocessione ma si il Mondiale sa rigenerare queste brutte ferite. Kostas Fortounis è il più giovane giocatore presente in Brasile: classe 1992 in forza al Kaiserslautern, è finito nel mirino dei grandi club europei, mediano e all’occorrenza anche esterno destra è un giocatore che potrebbe spiccare il volo in questa competizione.

    Tutto l’ambiente è convinto che quello brasiliano può essere il mondiale di Kostas Mitroglou, il centravanti dei Fulham è dotato di una notevole forza fisica, ottimo nei colpi di testa e dotato di un ottimo senso del gol. Insieme a lui Giorgios Samaras. Gli altri attaccanti in rosa sembrano di livello inferiore rispetto ai primi due.

    Ecco la lista dei convocati del C.t. Fernando Santos:

    Portieri: Alexandros Tzorvas (Apollon Smyrnis), Michalis Sifakis (Atromitos), Orestis Karnezis (Granada), Panaglotis Glykos (PAOK) e Stefanos Kapino (Panathinaikos);
    Difensori: Avraam Papadopoulos, Dimitris Siovas, Giannis Maniatis, Jose Holebas e Kostas Manolas (Olympiakos), Sokratis Papastathopoulos (Borussia Dortmund), Giorgios Tzavellas (PAOK), Loukas Vyntra (Levante) e Vasilis Torosidis (Roma).
    Centrocampisti: Alexandros Tziolis (Kayserispor), Andreas Samaris (Olympiakos), Kostas Katsouranis (PAOK), Giorgios Karagounis (Fulham), Panagiotis Tachtsidis (Torino), Sotiris Ninis (PAOK), Giannis Fetfazidis (Genoa), Kostas Fortounis (Kaiserslautern), Lazaros Christodoulopoulos e Panagiotis Kone (Bologna).
    Attaccanti: Dimitris Papadopoulos (Atromitos), Dimitris Salpingidis (PAOK), Giorgios Samaras (Celtic), Kostas Mitroglou (Fulham) e Theofanis Gekas (Konyaspor).

    Tutti i gironi di Brasile 2014:

    Girone A
    Girone B
    Girone C
    Girone D
    Girone E
    Girone F
    Girone G
    Girone H

  • Derby di Manchester infuocato, risolve Van Persie nel recupero

    Derby di Manchester infuocato, risolve Van Persie nel recupero

    Un derby di Manchester infuocato quello che si è appena concluso all’Etihad. A vincere è lo United di Sir Alex Ferguson dopo una girandola di emozioni infinite. Il risultato finale sul tabellone di gara segna 3-2 in favore degli ospiti, che in classifica allungano a più 6 proprio sugli stessi cugini Citizen. Per Roberto Mancini è la prima sconfitta stagionale in Premier League, dopo una striscia positiva di quindici partite. Un ko che fa male per i padroni di casa, che vedono allontanarsi inesorabilmente i Red Devils per quella che è a tutti gli effetti la prima fuga stagionale per lo United. Ferguson si rifà con gli interessi quindi nei confronti di Mancini e dello stesso City, che nello scorso anno riuscì a trionfare in tutti e due i derby stagionali per poi vincere lo scudetto.

    DOPPIETTA ROONEY – Il primo tempo è a senso unico, con il Manchester United che impartisce una dura lezione di gioco ai Citizen. Partita sbloccata al quarto d’ora, quando Rooney trova la prima rete dell’incontro su assist di Ashley Young. Sempre Rooney si ripete alla mezzora, quando su perfetto cross dalla destra di Rafael timbra nuovamente il tabellino. United avanti 2-0 e in pieno controllo del match.

    STRAPPO BALOTELLI– La ripresa si apre con la sostituzione di Balotelli, impalpabile fin lì, che viene rimpiazzato da Tevez. Supermario inizialmente non accetta il cambio e si dirige direttamente nel tunnel degli spogliatoi, per poi ricomparire nel finale al fianco dei propri compagni di squadra in tribuna.

    Manchester City v Manchester United - Premier League
    Robin Van Persie ha appena deciso il derby di Manchester | ©Laurence Griffiths/Getty Images

    ACCORCIA YAYA – I padroni di casa riaprono la partita con Yaya Tourè al 60° minuto. Rete fondamentale che fa alzare vertiginosamente i ritmi dell’incontro, diventato all’improvviso un terreno di battaglia per due squadre mai dome.

    TRAVERSA SILVA – Il pallino del gioco ora è in mano ai Citizen che vanno a un soffio dal 2-2 con la traversa dello spagnolo Silva, dopo l’involontaria deviazione di spalla dello stesso portiere avversario.

    FORCING PREMIATO – Nel finale succede di tutto. E’ Zabaleta ad illudere l’Etihad e i tifosi con la botta dal limite che risolve un calcio d’angolo a favore dei Citizen. Mancano quattro minuti al 90′ e adesso il tabellone dice 2-2.

    FINALE DA INFARTO –  Ma il derby di Manchester però ha ancora tanto da raccontare. Al secondo minuto di recupero infatti il Manchester United trova il gol del definitivo 3-2 con un calcio di punizione dal limite battuto da Van Persie, sul quale la deviazione della barriera è netta. Colpo di scena decisivo, che pone fine alle emozioni sul rettangolo di gioco, ma non a quelle che hanno per protagonista uno squilibrato tifoso del City che lancia una monetina all’indirizzo di Rio Ferdinand, centrato in pieno sull’arcata sopraccigliare. La situazione rientra però nella normalità nel giro di pochi minuti e a festeggiare sono sempre i Red Devils.

  • Community Shield al Manchetser City di Mancini. Chelsea battuto 3-2

    Community Shield al Manchetser City di Mancini. Chelsea battuto 3-2

    Grazie ad uno splendido secondo tempo il Manchester City di Roberto Mancini batte il Chelsea per 3 a 2 e si aggiudica la Community Shield. Un match dai due volti: non eccezionale nel primo tempo, ricco di gol ed emozioni nella ripresa. A pesare tantissimo sull’economia della gara il rosso rimediato da Ivanovic, difensore del Chelsea, quando mancavano pochi minuti alla fine del primo tempo con i suoi avanti di un gol messo a segno da Torres. Nella ripresa infatti i ragazzi di Mancini si scatenano e nel giro di un amen Tourè, Tevez e Nasri ribaltano il punteggio.

    Tocca a Bertrand riaprire i giochi quando ormai però è troppo tardi. Privo di alcuni elementi importanti, Balotelli su tutti, il City sembra avere la gara in mano ma non riesce a pungere. Ed è cosi che al 39’ il Chelsea di Di Matteo ne approfitta portandosi in vantaggio con Torres, il quale si presenta a tu per tu con il portiere avversario Pantilimon e lo supera con un bel tocco di precisione. Ivanovic appena 3’ dopo fa un brutto fallo e l’arbitro lo espelle anche se in questo caso, a differenza di quanto accaduto ieri nella Supercoppa Italiana, non si vedono sceneggiate, con il solo Terry che va a protestare con l’arbitro Friend.

    Manchester City alza la Community Shield © David Rogers/Getty Images

    Ramires occupa lo spazio lasciato vuoto da Ivanovic ma al 9’ della ripresa ecco il pareggio ad opera di Tourè il quale con un gran tiro mette fine ad una azione insistita. Passano altri 5’ e si concretizza il sorpasso: Tevez ammattisce la difesa dei londinesi e a centro area lascia partire un gran tiro che beffa Cech sotto l’incrocio dei pali. Pochi giri di lancette e Nasri chiude i conti approfittando di un cross dal fondo di Kolarov. Il Chelsea tira fuori l’orgoglio e Bertrand riapre i conti grazie ad un tiro senza pretese che Pantilimon respinge corto proprio sui piedi del marcatore. Non accade più nulla con il Chelsea che non ha le forze di pareggiare i conti: la Community Shield va al Manchester City.

    Video Manchester City-Chelsea highlights
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  • Doppio Toure, Manchester City a un passo dalla Premier

    Doppio Toure, Manchester City a un passo dalla Premier

    Il Manchester City di Roberto Mancini è a un passo dal titolo. I Citizens escono vittoriosi dalla difficilissima trasferta di Newcastle in piena corsa per un posto in Champions League e mettono una seria ipoteca sulla vittoria della Premier League, dovendo ora battere in casa all’Etihad Stadium la settimana prossima il QPR.

    PRIMO TEMPO – Il tecnico di Jesi non cambia una virgola dalla formazione vincente contro il Manchester United mettendo Aguero in avanti, con il tridente di trequartisti formato da Silva, Tevez e Nasri con Barry e Yaya Tourè a fare da barriera davanti al fortino Lescott-Kompany-Hart. Il Newcastle di Pardew  risponde con un 4-3-3 e in avanti il trio delle meraviglie Ba-Ben Arfà e soprattutto Cissè, autore mercoledì del gol della stagione a Stamford Bridge. Il match si sviluppa su ritmi alti con il City che si fa preferire nel possesso palla e inizia a martellare il Newcastle soprattutto dalla sinistra con David Silva in gran giornata. La prima occasione infatti è proprio sui piedi dello spagnolo che impegna Krul con un diagonale velenoso da posizione defilata e poi ancora il fantasista di Mancini inventa per Aguero che però calcia debolmente in porta. I Magpies mettono il muso fuori al 30′, quando Zabaleta perde malamente palla sulla trequarti, Gutierrez scodella in area e Hart è super a salvare su conclusione di Ben Arfa. C’è tempo ancora al 40′ per una combinazione in veocità sulla sinistra Clichy-Silva con lo spagnolo che pesca Barry in area che ci prova due volte e sul secondo tentativo Davide Santon salva sulla linea.

    Yaya Tourè © Andrew Yates/ Getty Images

    SECONDO TEMPO – Nella ripresa il Newcastle prova ad essere un po’ più pericoloso e propositivo ma riesce a creare solo al 63′ con Demba Ba che apre sulla destra per Ben Arfa che da buona posizione spara alto. I minuti passano e la tensione sale alle stelle fino al 69′, minuto che probabilmente segna la storia di questo campionato mettendo una mano del City sulla Premier. Aguero controlla la palla al limite dell’area, scarica all’indietro per Yaya Tourè che di piattone di prima intenzione mette la palla dove Krul non può arrivare, 0-1 e anche il Mancio sempre contenuto nelle esultanze nelle ultime settimane esplode. Passano i minuti e il Newcastle non crea niente di pericoloso e tutto sbilanciato in avanti prende anche il gol dello 0-2 in contropiede, innescato da Aguero e finalizzato ancora da Yaya Tourè stavolta di sinistro dall’interno dell’area, vero specialista in gol pesanti.

    DIFFERENZA RETI – Adesso le due di Manchester si trovano ancora appaiate in classifica a quota 86 dopo la vittoria pomeridiana dello United in casa contro lo Swansea per 2-0, con reti di Scholes e Youngs. La differenza reti è sempre invariata a più 8 per gli uomini di Mancini e come già detto in caso di vittoria con il QPR settimana prossima sarà titolo, il primo in Inghilterra per il Mancio e per il City dopo 44 anni di attesa e di sofferenze dopo gli ultimi venti anni trionfanti dei cugini.

    VOLATA CHAMPIONS – Per quanto riguarda il terzo e quarto posto sarà tutto da decidere all’ultima giornata, con Arsenal per ora terzo a 67, Tottenham quarto a 66, Newcastle quinto a 65 e il Chelsea virtualmente a quota 64 se vince il recupero di campionato. I Gunners saranno impegnati sul campo del WBA già salvo, gli Spurs invece riceveranno il Fulham ancora in corsa per un posto in Europa League, i Magpies vanno in trasferta contro l’Everton anche loro in lizza per un posto in Europa e i Blues giocheranno in casa con il Blackburn in piena lotta per salvarsi.

  • United ko nel derby, Manchester City vicino al titolo

    United ko nel derby, Manchester City vicino al titolo

    L’Etihad Stadium di Manchester è gremito fino all’ultimo posto disponibile per la partita che può valere una stagione. City e United si sfidano nella trentaseiesima giornata di Premier con i Red Devils in vantaggio di 3 punti sui “rumorosi vicini” come Sir Alex Ferguson chiama la squadra di Mancini, che però ha una migliore differenza reti, fattore che può essere determinante in caso di arrivo a pari punti in classifica.

    Il Mancio schiera i suoi con il collaudato 4-2-3-1, mettendo ancora dal primo minuto Tevez a giocare tra le linee affiancato da Nasri e Silva, con El Kun Aguero unica punta e Barry e Yaya Toure sono lo schermo davanti a Kompany e Lescott. Ferguson risponde con uno schieramento un po’ più conservativo con Rooney unica punta e 5 centrocampisti, con Nani e Giggs larghi sulle fasce a supporto del centravanti inglese, Scholes, Park e Carrick a lottare con i tecnici trequartisti dei Citizens.

    La tensione al calcio di inizio è fortissima e lo United parte subito a cannone e già al primo minuto sugli sviluppi di un angolo reclama per un calcio di rigore per un mani in area di Kompany su conclusione di Carrick. Il City è schiacciato nella propria trequarti e per i primi 10 minuti gli ospiti tengono il pallino del gioco cercando specialmente con Nani di andare sul fondo ma Clichy è bravo a non farsi mai superare. Il City inizia a uscire dal guscio e a mettere la palla in terra, cercando di sfondare dalla destra con Nasri e Zabaleta che scambiano spesso posizione crando un’occasione al 15′ con il francese che in percussione serve Tevez che crossa basso teso e Smalling è bravo ad anticipare Aguero. La partita si mantiene su ritmi altissimi e Kompany becca il giallo al 24′ per un’entrataccia su Rooney a centrocampo. La seconda metà del primo tempo è tutta di marca City con gli uomini di Mancini che ripartano bene in velocità arrivando ancora alla conclusione due volte con Aguero, che prima spara alto da buona posizione e poi servito da Tevez calcia debolmente e la palla si perde in angolo con la disperazione anche del suocero Diego Armando Maradona presente sugli spalti. Il tempo passa, si arriva al 45′: l’arbitro Marriner da due minuti di recupero e al 47′ su angolo pennellato da Silva capitan Kompany sovrasta Smalling andando altissimo di testa segnando il gol dell’1-0, momento perfetto per andare in vantaggio.

    Vincent Kompany © Andrew Yates/ Getty Images

    Il secondo tempo si apre senza nessuna sostituzione, lo United cerca di prendere la partita in mano, ma i quattro dietro del City sono in giornata di grazia e respingono ogni assalto, con Kompany e Lescott che contengono con facilità Rooney e Clichy e Zabaleta non si fanno praticamente mai passare da Nani e Giggs. Anche a centrocampo la situazione per Ferguson non è migliore con Carrick e Scholes che rimbalzano sistematicamente su Barry e Yaya Toure, al 57′ il tecnico scozzese cambia qualcosa mettendo Welbeck che va ad affiancare Rooney togliendo uno spaesato Park. La pressione dello United non frutta nemmeno un tiro in porta, Mancini toglie Tevez e mette De Jong spostando Yaya Toure sulla trequarti. Questo è il cambio azzeccato di Mancini che spinge il baricentro dei Red Devils indietro, con l’ivoriano che tiene tutti i palloni che piovono dalle sue parti e si fa anche pericoloso con due conclusioni che passano vicine al palo.

    C’è  tempo anche per uno scontro verbale e quasi fisico fra Mancini e Ferguson subito dopo il cartellino giallo rimediato da De Jong per un fallo ai danni di Welbeck. La partita si fa nervosa e fioccano i cartellini gialli con De Jong, Jones, Yaya Tourè e Carrick sulla lista dei cattivi di Marriner. Il City si rende ancora pericoloso con Aguero che calcia sull’esterno della rete da posizione defilata e Nasri dopo aver messo a sedere Ferdinand in area traccheggia troppo e Jones salva in scivolata. Negli ultimi 10 minuti c’è tempo per le sostituzioni, Mancini toglie Silva e inserisce Richards a rinforzare la difesa e Milner al posto di Nasri mentre Ferguson mette nella mischia Valencia e Youngs ma è troppo tardi e anche con 5 minuti di recupero i Red Devils non riescono mai ad impensierire Hart. Al triplice fischio finale i Citizens tornano in vetta alla classifica, seppure a pari punti ma con la migliore differenza reti.

    Il City ha meritato questa vittoria e ora dovrà vincere le due rimanenti partite e mantenere la miglior differenza reti ora a quota più 8 per vincere il titolo. Lo United torna a casa con una serata da dimenticare e con l’amarezza di non averci nemmeno provato, un po’ grazie alla bravura del City un po’ a causa della serata negativa di Rooney su tutti, peggiore in campo per i suoi.

    Prossimi due turni

    Newcastle-Manchester City      Manchester United-Swansea

    Manchester City-QPR                Sunderland-Manchester United

    VIDEO MANCHESTER CITY MANCHESTER UNITED 1-0

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  • Cori razzisti a Balotelli, reclamo City. Uefa apre inchiesta

    Cori razzisti a Balotelli, reclamo City. Uefa apre inchiesta

    La partita di ieri fra Porto e Manchester City, valevole per l’andata dei sedicesimi di Europa League, ha visto l’accanimento di una parte della tifoseria nei confronti di Mario Balotelli e Yaya Tourè. I cori razzisti rivolti ai due calciatori della squadra inglese non sono passati inosservati, e la dirigenza dei Citizen ha già sporto reclamo all’Uefa. Il centrocampista ivoriano ha espresso la propria solidarietà verso il compagno di squadra, dichiarando il suo disgusto per l’intera vicenda. Il club portoghese rischia sanzioni pesantissime, fra cui anche la sconfitta per 0-3 a tavolino.

    GLI ULULATI DEL DRAGAO – L’Europa League conosce la piaga del razzismo. Difficilmente qualcuno poteva immaginare che questa si palesasse in Portogallo, e che il teatro fosse lo stadio di casa del Porto, campione uscente della scorsa edizione. Gli ululati e i “buu” scimmieschi sono iniziati nel primo tempo. Il bersaglio era, manco farlo apposta, l’attaccante del City Mario Balotelli. Gli insulti razzisti non hanno nemmeno risparmiato Yaya Tourè, il centrocampista ivoriano del club inglese. L’episodio più eclatante si è verificato al 78′ minuto, al momento della sostituzione di Supermario, quando dagli spalti si sono fatti ancora più assordanti i vergognosi “buu” dei tifosi lusitani.

    mario balotelli | © Alex Livesey/Getty Images

    RICORSO CITY – Il Manchester City ha ufficializzato il proprio reclamo all’organismo dell’Uefa subito dopo il fischio finale della partita, vinta dagli uomini di Mancini per 2-1, grazie al gol dell’argentino Sergio Aguero a 5′ minuti dal termine. Il Porto rischia una pesante sanzione pecuniaria, oltre che la sconfitta per 3-0 a tavolino con annessa squalifica del campo.

    UN BALOTELLI MATURO – Yaya Tourè si è voluto congratulare con la punta italiana per il comportamento maturo e professionale tenuto durante la partita, nonostante il clima intorno a lui fosse del tutto fuori controllo. Il centrocampista ha infine dichiarato che la maturità raggiunta da Balotelli nel gestire queste situazioni ha un peso molto importante all’interno della squadra.

     

  • Coppa d’Africa: Zambia e Costa d’Avorio le prime semifinaliste

    Coppa d’Africa: Zambia e Costa d’Avorio le prime semifinaliste

    La Coppa d’Africa è entrata nel vivo con i primi due quarti di finale giocati ieri e con i restanti due che completeranno il quadro nella giornata di oggi. Ma veniamo a ieri, nessuna sorpresa nella gara che ha visto impegnata la Costa d’Avorio, che con un 3-0 che non ammette repliche supera i padroni di casa della Guinea Equatoriale.

    Assoluto protagonista della gara il capitano e attaccante del Chelsea Didier Drogba, che prima fallisce un rigore, ma poi si fa perdonare siglando una doppietta. Il primo gol è un misto di tecnica e furbizia, infatti, il bomber blues sfruttando un errore della retroguardia supera con un tocco due avversari e supera con un destro sul primo palo l’incolpevole estremo difensore. Dopo aver portato al riposo i suoi avanti di un gol è lo stesso Drogba a chiudere la pratica quarti con uno splendido colpo di testa che s’insacca all’incrocio dei pali e non lascia scampo alle speranze dei guineani. Nel finale ci pensa poi Yaya Toure ad arrotondare il risultato con una punizione al bacio che fissa il punteggio sul 3-0. Ora agli ivoriani non rimane che attendere chi sarà la loro avversaria fra Gabon e Mali in campo oggi alle 17.

    Nell’altro quarto in programma è invece lo Zambia ad accedere alle semifinali, grazie anch’esso ad un rotondo 3-0 che gli ha permesso di superare il non facile scoglio del Sudan. Le zebre rendono tutto facile sbloccando il risultato dopo 15 minuti dal fischio d’inizio con Sunzu, che sfruttando un cross su calcia da fermo anticipa di testa l’uscita del portiere sudanese.

    La partita nel secondo tempo si mette ancora meglio quando il capitano Katongo raddoppia sfruttando un calcio di rigore, che prima si fa parare ma che poi riesce a ribattere in rete sulla respinta del portiere. Sullo stesso episodio i sudanesi finiscono anche in 10 per l’espulsione di Saif Eldin, ingenuo nel farsi superare in velocità e nello stendere il proprio avversario. A suggellare poi la partita con un gran gol a giro sul secondo palo, ci pensa Chamanga, che chiude il match sul 3-0 e consente ai suoi di rimanere in attesa per conoscere il nome dell’avversario che si troveranno davanti nelle semifinali.

  • Manchester City Liverpool 3-0, Mancini vola in testa

    Manchester City Liverpool 3-0, Mancini vola in testa

    Il Manchester City batte il Liverpool 3-0 nella 20^ giornata della Premier League e si porta al comando con 48 punti, +3 sullo United di Sir Alex Ferguson impegnato stasera alle 21.00 sul campo del Newcastle, rivelazione del girone d’andata.

    Manchester City | © PAUL ELLIS/AFP/Getty Images

    La prima partita dopo il giro di boa regala ai tifosi dei Citizens una schiacciante vittoria contro i Reds guidati dal tecnico scozzese Kenny Dalglish. Match a senso unico per il City che dopo 11 minuti dal fischio d’inizio trova il vantaggio con la rete messa a segno da Sergio Aguero, che dal limite dell’area lascia partire un destro che si infila alle spalle di Pep Reina, il vice di Casillas nella nazionale spagnola, autore di una clamorosa papera in questa occasione, con il pallone che gli buca letteralmente i guantoni. Il Liverpool è sotto choc e alla mezzora arriva il raddoppio dell’undici di Mancini. Sul calcio d’angolo battuto da Silva, il centrocampista Yaya Touré esce alla perfezione dai blocchi e di testa gira la palla sotto la traversa, ingigantendo la serata no dell’estremo difensore avversario. A completare la festa Citizens ci pensa l’arbitro che al 75′ assegna un rigore inesistente a favore dei padroni di casa per un presunto fallo in area del difensore Skrtel ai danni dell’ivoriano Touré. James Milner si incarica della battuta e dal dischetto spiazza Reina che si tuffa sul palo di sinistra. Il City, che al momento del 3-0 si trovava da due minuti in dieci uomini a causa dell’espulsione di Barry per doppia ammonizione, sfiora il poker con l’inglese Johnson che colpisce il palo.

    Una disfatta su tutta la linea per il Liverpool, che resta fermo al sesto posto con 34 punti in classifica, a tre punti dal Chelsea quarto, ultimo posto utile per la qualificazione in Champions League, obiettivo stagionale dei Reds di Dalglish e il capitano Gerrard.

    Tabellino

    Manchester City Liverpool 3-0
    11′ Aguero, 33′ Y. Tourè, 75′ rig Milner

    IL VIDEO DI MANCHESTER CITY LIVERPOOL

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  • Napoli-Manchester City, le pagelle. Cava Show

    Napoli-Manchester City, le pagelle. Cava Show

    De Sanctis 7: A Napoli d’ora in avanti i miracoli è autorizzato a farli anche lui, su Balotelli soprattutto che ancora non riesce a capire come l’estremo azzurro abbia potuto prendere quel tiro a botta sicuro. Da santificare, erge un fortino a protezione della propria porta e del risultato acquisito con tanta fatica.

    Cannavaro 7: Certo crescere all’ombra di un idolo come il fratello non dev’essere stato facile, ma a vederlo giocare ieri marcando gente del calibro di Dzeko, Balotelli e compagnia varia, si capisce perchè sia titolare inamovibile e capitano del Napoli dei miracoli.

    Hamsik 6: Sarà stato lo shock per quanto successo a sua moglie, ma ieri non ha disputato certo una delle sue migliori partite, avrebbe potuto chiudere la pratica se dopo essersi liberato egregiamente di Kolarov fosse stato più freddo sotto porta e non avesse spedito la palla sul palo.

    Lavezzi 7,5: Il suo unico difetto confermato anche ieri è la poca lucidità quando si tratta di battere a rete, per il resto è uno spettacolo per gli occhi, corre, insegue, recupera, riparte e salta gli avversari come birilli, anche ieri sera ha messo lo zampino in entrambe le azioni da gol dei suoi.

    Cavani 8: El matador adora la musica della Champions, questo è ormai un dato di fatto, 4 reti in 5 partite sono la sintesi di quanto questo giocatore sia fondamentale nell’economia del gioco partenopeo, non solo per le due reti ma anche per la mole di km che macina ad ogni partita. Ieri è stato meraviglioso, De Laurentiis faticherà a trattenerlo sotto il Vesuvio anche per la prossima stagione.

    Napoli (3-4-2-1): De Sanctis 7; Campagnaro 6,5, Cannavaro 7, Aronica 5,5; Maggio 6,5, Gargano 7, Inler 6,5 (14’st Dzemaili 6), Dossena 7 (43′ st Fernandez sv); Hamsik 6, Lavezzi 7,5; Cavani 8 (38′ st Pandev sv).
    A disp.: Rosati, Grava, Santana, Mascara.

    Edinson Cavani| © ALBERTO PIZZOLI/AFP/Getty Images

    Hart 5,5: Su entrambe le reti subite c’è del suo, poco protetto da una difesa ballerina, cerca di mettere pezze dove può.

    Kompany 5,5: Il giovane capitano dei citizens non è in serata di grazia, concede spazi impressionanti alle ripartenze dei padroni di casa e sembra insicuro nell’uno contro uno.

    Yaya Tourè 5,5: A centrocampo dovrebbe fare la differenza e invece soffre l’asfissiante marcatura di Gargano, produce solo un buon assist per Balotelli sul quale De Sanctis compie il miracolo. Per 12 milioni all’anno ci si aspetta molto di più.

    Balotelli 6,5: Si danna l’anima e ci prova in tutti i modi, segna la rete del momentaneo pareggio, poi deve arrendersi alle prodezze dell’estremo difensore azzurro che gli toglie la soddisfazione della prima doppietta in Champions.

    Silva 6,5: E’ pimpante e generoso, lo si trova a svariare su tutto il fronte d’attacco cercando di fornire ai propri compagni palloni giocabili per far male, ma purtroppo è isolato e spesso vittima dei raddoppi di marcatura da parte degli esterni partenopei.

    Manchester City (4-4-2): Hart 5,5; Zabaleta 6 (40′ st Johnson sv), Lescott 6, Kompany 5,5, Kolarov 6,5; Silva 6,5, De Jong 5,5 (25′ st Nasri 5), Yaya Tourè 5,5, Milner 5; Balotelli 6,5, Dzeko 5 (36′ st Aguero sv).
    A disp.: Pantilimon, Clichy, Savic, Barry.

  • Al Manchester City la FA Cup, trionfo per Mancini e Balotelli

    Al Manchester City la FA Cup, trionfo per Mancini e Balotelli

    Missione compiuta per il Manchester City di Roberto Mancini e di Mario Balotelli che si aggiudica la FA Cup battendo in finale lo Stoke City per 1-0, la coppa nazionale inglese l’equivalente della nostra Coppa Italia, e torna a vincere un trofeo a distanza di 35 anni dall’ultimo successo, era una Coppa di Lega inglese.
    I Citizens “rovinano” un pò la festa dei cugini dello United che nel pomeriggio avevano conquistato il loro 19esimo titolo di campione d’Inghilterra. Festa grande dunque per le strade di Manchester, dove si riverseranno in massa sostenitori sia dei Red Devils che dei Citizens.

    Il grande lavoro di Mancini e dello sceicco Mansour, che con i milioni investiti durante tutti questi anni nel calciomercato ha garantito al tecnico una squadra vincente e che può ambire anche ad altro, ha dato i suoi frutti, e pensare che fino a qualche mese l’ex allenatore dell’Inter sembrava sul punto di essere esonerato quando i problemi con lo spogliatoio, in particolare con Carlos Tevez, sembravano ormai insanabili. E invece il City, dopo aver conquistato la quinta FA Cup della sua storia e dopo essersi garantito un posto in Champions League, può concentrarsi totalmente alla Premier e puntare al terzo posto, attualmente occupato dall’Arsenal, che garantirebbe l’accesso diretto alla prossima edizione della Champions anzichè dover affrontare gli insidiosi preliminari.

    A Wembley davanti a 90 mila spettatori, è un gol dell’ex Barcellona Yaya Tourè ad un quarto d’ora dal termine del match a decidere la finale con una rasoiata dall’altezza del dischetto del rigore risolvendo una mischia in area che non ha lasciato scampo al portiere Sorensen. Un successo ampiamente meritato perchè il City è stato nettamente superiore all’avversario che non è riuscito mai a rendersi pericoloso dalle parti di Hart. Viceversa invece Silva, Tevez e Balotelli fanno vedere le streghe ai difensori avversari. E in questo successo c’è anche tanta Italia con Balotelli, che è stato eletto migliore in campo, una gran bella soddisfazione per il nazionale italiano ex Inter, e Mancini artefici del successo insieme anche agli “italiani” Kolarov e Vieira che hanno militato per tanti anni nel nostro campionato.