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  • NBA: La lista e l’analisi dei free agent per il mercato più interessante della storia della NBA

    Parte oggi il mercato della NBA, e sarà l’Estate più calda dell’intera storia della NBA: mai così tanti campioni si sono ritrovati nella condizione di essere free agent tutti nello stesso anno!
    Volendo, anche una franchigia dalle potenzialità modeste, attingendo al mercato di questi 2-3 mesi potrebbe diventare una squadra da titolo, se ha creato spazio salariale per firmare qualcuno di questi grandi nomi.

    Di seguito proponiamo una scala gerarchica in base ai rapporti di forza che si sono venuti a creare nell’ultima stagione con annessa analisi del giocatore in questione. Alla fine daremo anche i nomi di 2 atleti che sebbene abbiano ancora il contratto garantito, secondo le ultime voci avrebbero chiesto di cambiare squadra.

    Ecco dunque la lista dei free agent (con almeno 15 nomi di lusso). Occhio alla top ten che si preannuncia fenomenale:

    40) Zydrunas Illgauskas (Centro, 35 anni, Cleveland Cavaliers): L’età è quella che è, ma la mano resta sempre pericolosa, anche dai 5-6 metri. Potrebbe essere molto utile per quelle squadre che hanno dei giovani centri in squadra e devono fare esperienza, visto che i suoi consigli potrebbero risultare molto utili.

    39) Amir Johnson (Ala Grande, 23 anni, Toronto Raptors): Durante l’infortunio di Chris Bosh, quest’anno, si è trovato catapultato in squadra e non ha demeritato, portando alla causa tantissima difesa, energia e anche qualche punto. Ancora in crescita tecnica, le squadre che stanno ricostruendo potrebbero anche puntare su di lui per il ruolo di ala grande.

    38) Kris Humpries (Ala Grande, 25 anni, New Jersey Nets): Nella stagione fallimentare di New Jersey ecco una piccola luce nel buio: il sostituto di Yi Jianliang ha prodotto alcune prestazioni fuori dal normale, ma è la continuità che manca. Un posto da titolare in una squadra di medio-bassa classifica potrebbe lanciarlo sul grande palcoscenico della NBA, anche perchè di “lunghi” nella Lega c’è sempre bisogno.

    37) Richard Jefferson (Ala Piccola, 30 anni, San Antonio Spurs): Stagione quasi fallimentare a San Antonio, in cerca di rilancio dopo una vita passata ad essere una delle stelle dei New Jersey Nets assieme a Jason Kidd e Vince Carter. Gli ultimi 2 anni a Milwaukee e San Antonio non gli hanno fatto certo onore ma il talento c’è e va riportato in superficie. Sarebbe ottimo anche come sesto uomo di lusso nel ruolo di ala piccola.

    36) Josh Howard (Ala Piccola, 30 anni, Washington Wizards): Talento pazzesco, ma qui il limite sono gli infortuni e la fragilità delle sue ginocchia, motivo per cui i Dallas Mavericks lo hanno tradato a metà stagione ai Wizards. Molto difficile che ritrovi l’esplosività perduta assieme ai suoi legamenti, ma la mano non cambia neanche se si hanno 60 anni e Howard se riuscisse a riciclare il suo gioco un pò più lontano da canestro potrebbe ancora dire la sua.

    35) Kyle Korver (Ala Piccola, 29 anni, Utah Jazz): Tremendo tiratore da 3, quest’anno ha avuto quasi il 54% dalla lunga distanza. Squadre povere nel settore degli specialisti da dietro l’arco dovrebbero farci un pensierino per risolvere i loro problemi.

    34) Wes Matthews (Guardia Tiratrice, 23 anni, Utah Jazz): Compagno di squadra di Korver a Utah, ha sorpreso il mondo intero in questa stagione: non draftato (ovvero nel Draft 2009 è finito fuori dai primi 60!) ha avuto un’occasione con i Jazz e ha dato prova di costanza, applicazione e sacrificio, riuscendo a prendersi in breve tempo il posto in squadra e diventando pericolosissimo sia dalla lunga distanza che da dentro l’area vista anche la stazza non indifferente. Molto vicino comunque al rinnovo con i Jazz.

    33) Drew Gooden (Ala Grande, 28 anni, Los Angeles Clippers): Per anni ci si è chiesti dove fosse il talento di questo “omone” che ha fallito in ogni squadra dove ha giocato, prima di arrivare, nell’ultimo giorno di mercato della scorsa stagione, ai Los Angeles Clippers, dove accanto a Kaman ha trovato la sua dimensione e fatto intravedere ottime cose: il problema è che dopo un anno di inattività per guai al ginocchio, il posto di ala grande titolare nei Clippers, sarà preso dalla prima scelta assoluta dello scorso Draft, ovvero Blake Griffin e ciò potrebbe spingere Gooden a trovarsi una nuova sistemazione.

    32) Derek Fisher (Playmaker, 36 anni, Los Angeles Lakers): Nella regular season sembra essere sempre un corpo estraneo nei Los Angeles Lakers, ma quando sente aria di playoff, il playmaker gialloviola si scatena e diventa essenziale per Kobe e compagni (e lo ha dimostrato ampiamente nella sua lunga carriera). Dovrebbe rinnovare per un’altro anno con i bi-campioni NBA.

    31) Nate Robinson (Playmaker, 26 anni, Boston Celtics): 175 centimetri scarsi di esplosività, non per niente ha vinto le ultime 2 edizioni dello Slam Dunk Contest all’All Star Game. Ma la testa va “curata” visti i numerosi sbalzi di concentrazione durante le partite che possono anche pregiudicare la vittoria di una gara.

    30) Jason Williams (Playmaker, 34 anni, Orlando Magic): Tornato in NBA dopo un anno sabbatico, il playmaker bianco dei Magic si ritrova senza una squadra ma le possibilità che Orlando lo rifirmi sono comunque alte: la sua esperienza sarà fondamentale anche in futuro per ritornare in Finale NBA.

    29) Ronnie Brewer (Guardia Tiratrice, 25 anni, Memphis Grizzlies): Non sarà mai un grande realizzatore ma la sua difesa è sempre di primo piano: autentico rubapalloni, non faticherà a trovare un ingaggio, anche se i problemi fisici quest’anno lo hanno molto limitato rispetto al solito standard di livello di gioco a cui ci aveva abituati.

    28) Travis Outlaw (Ala Piccola, 25 anni, Los Angeles Clippers): Ala piccola di livello assoluto, con un’altezza da ala grande che gli permette di tirare in testa agli avversari senza possibilità di essere stoppato dai suoi pari ruolo (un pò come succede per il fenomeno degli Oklahoma City Thunder Kevin Durant). Se è in serata può letteralmente incendiare il canestro avversario a suon di triple e tiri dalla media distanza, il suo pezzo forte del repertorio, ma quando si intestardisce nei momenti in cui la palla non entra risulta a dir poco dannoso per sè e per la squadra. Va “curato” in questi particolari e potrebbe essere un “big player” nei prossimi anni.

    27) Jermaine O’Neal (Ala Grande, 31 anni, Miami Heat): In forte parabola discendente come si è potuto vedere nell’ultimo anno disputato ad Indiana per poi essere ceduto prima a Toronto e poi a Miami. Il motivo di tutto ciò è oscuro, coi Celtics nei playoff ha avuto una percentuale realizzativa che ha sfiorato il ridicolo, ma il giocatore ammirato nei primi anni a Portland e in seguito ai Pacers non può essere scomparso nel nulla: serve dargli fiducia e non mortificarlo al primo errore, anche perchè è uno dei pochi “lunghi” che può abbinare classe e talento sia in attacco che in difesa vista la tecnica di tiro non indifferente.

    26) Shaquille O’Neal (Centro, 38 anni, Cleveland Cavaliers): Sull’orlo dei 40 anni, ormai più utile per far numero che per altri scopi, ha scritto la storia della Lega nei suoi anni ad Orlando, Lakers e Miami. Ma Shaq potrebbe ancora essere decisivo se centellinato con sapienza visto che la sua stazza sotto i tabelloni può risultare ancora decisiva per qualsiasi squadra.

    25) Mike Miller (Guardia Tiratrice, 30 anni, Washington Wizards): Ecco uno dei giocatori più completi dell’intera NBA: grandissimo tiartore dalla lunga distanza, ottimo passatore e anche efficace rimbalzista (quest’anno ha sfiorato più volte la tripla doppia, e nei Wizards sarebbe stata un’impresa di non poco conto!), appetito da diverse squadre non solo per le doti già elencate prima ma anche per un’intelligenza cestistica molto elevata, altruista quando serve, ma anche pronto a prendersi le sue responsabilità nei momenti difficili del match. Un jolly da non lasciarsi sfuggire, piace ad Orlando che lo portò nella Lega scegliendolo al Draft.

    24) Tracy McGrady (Guardia Tiratrice, 31 anni, New York Knicks): Lontano anni luce dal fenomeno che ha monopolizzato l’NBA negli anni passati tra Orlando Magic e Houston Rockets, visibilmente ingrassato, è in cerca di una squadra da titolo con campioni veri per fare il gregario (prima volta nella sua carriera) ed aiutare i suoi eventuali nuovi compagni a conquistare l’NBA.

    23) Raymond Felton (Playmaker, 26 anni, Charlotte Bobcats): Piccolo playmaker dalle mani buone ma con poca sapienza in regia, tuttavia sarebbe un’ottimo cambio per chi già possiede un buon regista per fargli tirare il fiato nei momenti di stanca delle partite. Se non sviluppa la sua visione di gioco non potrà ambire ad essere un titolare fisso e un uomo franchigia come più volte espresso nelle sue interviste. Comunque il talento non manca e neanche i suoi corteggiatori.

    22) Al Harrington (Ala Piccola, 30 anni, New York Knicks): Giocatore tuttofare, segna da 2 e da 3, prende rimbalzi e contribuisce, se tutto va per il verso giusto, alle vittorie di squadra. Ma se le cose vanno male finisce molto spesso con il perdersi nel marasma generale senza riuscire a trascinare i compagni, è questo il vero limite di un giocatore che avrebbe potuto sicuramente dare di più al mondo del basket americano. Tuttavia ci sono ancora almeno 5 anni di carriera, si attendono progressi nella sua tenuta mentale.

    21) Channing Frye (Ala Grande, 27 anni, Phoenix Suns): Reduce dalla migliore stagione della sua carriera ha mostrato evidenti miglioramenti, soprattutto mettendo in piedi un tiro da 3 letale che nessuno si aspettava da un quasi centro come lui. Ala grande che Portland ha mandato a Phoenix ma visti i problemi nel settore lunghi con gli infortuni di Oden e Przbylla avrebbe fatto meglio a tenere. Non mancano le pretendenti per lui ma i Suns vorrebbero tenerlo, sempre a cifre ragionevoli.

    20) Brendan Haywood (Centro, 30 anni, Dallas Mavericks): Centro da non sottovalutare, non spettacolare ma molto concreto, ha cambiato marcia ai Mavs quest’anno con il suo arrivo dai Wizards in cambio di Josh Howard. Peccato che i texani non abbiano sfruttato il secondo posto ottenuto in regular season ma le sue quotazioni sono in ascesa e non avrà difficoltà a trovare una squadra in vista del nuovo anno agonistico.

    19) J.J. Redick (Guardia Tiratrice, 26 anni, Orlando Magic): In ombra per un paio d’anni nella panchina degli Orlando Magic, è letteralmente esploso quest’anno: guardia bianca con un tiro letale, ha mostrato oltre alla sua tecnica di tiro e ai punti che può mettere assieme in una serata, anche un notevole progresso nella tenuta mentale. Molte volte ha salvato i Magic con le sue “bombe”, è chiamato alla riconferma per stabilizzarsi nella cerchia dei migliori tiratori NBA.

    18) Udonis Haslem (Ala Grande, 30 anni, Miami Heat): Sempre molto concreto e tenace, standard di rendimento molto stabile, non accusa cali a livello mentale. Può essere molto utile sia da titolare in ala grande che uscendo dalla panchina vista la grande disponibilità che dà al coach e alla squadra. Prezioso, a cifre ragionevoli Miami potrebbe tenerlo, visto che punta a creare una squadra con 3 “big free agent” per competere immediatamente per il titolo.

    17) Linas Kleiza (Ala Piccola, 25 anni, Olympiacos Pireo): Può sembrare strano vederlo così in alto, ma basta pensare alle ultime 2 stagioni di Denver per capire il perchè: anno 2008-2009 (con il lituano) e Denver dà filo da torcere ai Lakers in Finale di Conference. Anno 2009-2010 (con Kleiza all’Olympiacos) e i Nuggets vengono distrutti dai Jazz al primo turno dei playoff. Se inserito nel giusto roster è un tassello a cui non si può rinunciare, a Denver farebbero carte false per riaverlo ed accoppiarlo a Melo Anthony nei ruoli di ala (sempre che Anthony resti ai Nuggets!)

    16) Josh Childress (Ala Piccola, 27 anni, Olympiacos Pireo): Compagno di squadra, quest’anno, all’Olympiacos di Kleiza, è pronto a ritornare in NBA, ma bisogna dare tanti soldi a questo atleta che sa fare tutto ma che in alcuni momenti spegne la lampadina nella sua mente.

    15) Tyrus Thomas (Ala Grande, 24 anni, Charlotte Bobcats): Il problema per questo atleta dai mezzi fisici straordinari è il prezzo che richiede per il nuovo contratto: a Charlotte non sono disposti ad investire così tanto anche se lui ha trovato nel North Carolina la sua dimensione reale dopo il fallimento ai Bulls. Situazione in evoluzione, dopotutto è stato sempre una seconda scelta assoluta!

    14) John Salmons (Guardia Tiratrice, 30 anni, Milwaukee Bucks): Dopo la strepitosa metà stagione (febbraio-maggio) dopo il suo arrivo a Milwaukee che è stata trascinata ai playoff da questo folletto dalla mano sartoriale, ecco che le ambizioni di Salmons iniziano a venire a galla: vuole una squadra da titolo e probabilmente i Bucks lo perderanno, ecco perchè la franchigia del Wisconsin si è cautelata prendendo dai Golden State Warriors il suo sostituto naturale Corey Maggette.

    13) Luis Scola (Ala Grande, 30 anni, Houston Rockets): Uno dei giocatori più graditi a qualsiasi General Manager NBA, grazie alla sua applicazione e alla sua durezza nel gioco fisico anche contro avversari molto più quotati e grossi. Houston tentenna nella decisione se rinnovare il contratto e l’argentino rischia di allontanarsi inesorabilmente dal Texas.

    12) David Lee (Ala Grande, 27 anni, New York Knicks): Straordinario rimbalzista che nell’ultima stagione si è scoperto anche realizzatore. Molte volte vicino ai 20 punti e 20 rimbalzi, altre volte ha toccato e superato queste cifre riuscendo ad attirare l’attenzione su di sè di oltre mezza NBA. Portland farebbe carte false per prenderlo ed affiancarlo a Camby, Aldridge e Oden per il settore lunghi più forte e completo dell’intera Lega. Lui vorrebbe restare a New York se si realizzasse il sogno LeBron James, ma il suo desiderio contrasta con i soldi che richiede alla dirigenza arancioblu per i suoi servigi.

    11) Ray Allen (Guardia Tiratrice, 35 anni, Boston Celtics): Il tiratore più forte attualmente in NBA (in questi giorni c’è anche la discussione su chi tra lui e il grande numero 31 degli Indiana Pacers, tal Reggie Miller, che bruciava la retina avversaria suon di triple, alcune volte impossibili, sia più forte dalla lunga distanza) ha il contratto scaduto con i Celtics e vorrebbe restare sempre in una squadra da titolo, se non con i biancoverdi almeno con franchigie di pari livello. Il record di tiri da 3 punti segnati in una gara di Finale NBA (ben 8 bombe quest’anno in gara 2 contro i Lakers) potrebbe giocare a suo favore e dargli un’altra possibilità in un club pronto a diventare campione.

    10) Rudy Gay (Ala Piccola, 23 anni, Memphis Grizzlies): Atletismo incredibile e talento in esplosione per il capitano dei Memphis Grizzlies. A soli 23 anni è uno dei pezzi pregiati di questo mercato e i Minnesota T-Wolves farebbero follie per portarlo in squadra. In rampa di lancio per diventare un All Star al pari di altri campioni, potrebbe spostare gli equilibri della Lega con un eventuale trasferimento, almeno così sperano i Timberwolves…

    9) Yao Ming (Centro, 29 anni, Houston Rockets): Sarebbe uno dei top five tra i free agent di questa Estate, ma i dubbi sulle sue condizioni fisiche (caviglie e piedi visto il grande peso che sono costretti a sopportare quando scende giù dopo ogni salto) sono un’incognita da non sottovalutare. Probabilmente resterà a Houston, visto che è vicinissimo ai 30 anni ed è stato una vita intera in Texas,  ma New York un pensierino lo farebbe volentieri al centrone cinese per ritornare in alto e ai fasti di Pat Ewing che ha scritto la storia dei Knicks nel ruolo di centro.

    8) Carlos Boozer (Ala Grande, 28 anni, Utah Jazz): Etica del lavoro e forza mentale sono i punti forti di questa ala grande scelta qualche anno fa dai Cleveland Cavaliers addirittura al secondo giro del Draft e che in pochi anni è diventato uno dei lunghi più forti della Lega, che andando ai Jazz ha scomodato anche il paragone con il grandissimo Karl Malone, assieme a John Stockton la storia della franchigia di Salt Lake City. Le mani sono ottime anche dai 6 metri, la potenza devastante e anche se manca qualche centimetro è superlativo anche a rimbalzo arrivando sempre abbondantemente sopra la doppia cifra. Teoricamente sarebbe quasi da 20 punti e 20 rimbalzi a serata, gran colpo per chi vorrà metterlo sotto contratto visto che i Jazz e la politica al risparmio della dirigenza non sembrano dargli conferma nello Utah.

    7) Joe Johnson (Guardia Tiratrice, 29 anni, Atlanta Hawks): Voci contrastanti su questa guardia tiratrice dalla stazza fuori dal normale: proprio questo è il punto di forza di Johnson che sfrutta i centimetri e i chili in più per fare ciò che vuole contro i diretti avversari. C’è chi lo da in partenza, chi invece lo conferma agli Hawks visto che la squadra ha già un’ossatura molto forte. Molto difficile capire cosa farà, certamente Atlanta per tenerlo dovrà fare un super contratto al suo leader se non vorrà diventare una squadra da Draft Lottery il prossimo anno.

    6) Paul Pierce (Ala Piccola, 32 anni, Boston Celtics): Teoricamente il capitano dei Celtics sarebbe libero sul mercato, ma in realtà non è proprio così perchè dopo una vita passata in biancoverde basterà sedersi ad un tavolo e trovare un accordo tramite 2 parole tra amici di vecchia data per la permanenza di “The Truth” nel Massachusetts. Le sorprese sono escluse, almeno apparentemente…

    5) Amar’è Stoudemire (Ala Grande, 27 anni, Phoenix Suns): La novità dell’ultim’ora per questa ala grande dallo strapotere fisico quasi imbarazzante, dal talento meraviglioso e dalla capacità di essere un “finisher” devastante è che si è riavvicinato ai Phoenix Suns e nelle prossime ore ci potrebbe essere la tanto attesa firma per la permanenza nell’Arizona. I problemi sorgerebbero qualora non si giunga al lieto fine con Stoudemire che non gradirebbe l’ennesima trattativa saltata e potrebbe voltare le spalle alla franchigia arancioviola.

    4) Dirk Nowitzki (Ala Grande, 32 anni, Dallas Mavericks): Il leader indiscusso dei Dallas Mavericks ha deciso un pò a sorpresa di uscire dal contratto non esercitando la sua opzione di rinnovo. La mossa è di difficile comprensione ma dovrebbe rifirmare per i Mavs anche perchè per accontentare il tedesco la proprietà, con Mark Cuban in testa, proverà a far arrivare in Texas il fenomeno LeBron James. Difficile, ma per Cuban niente appare impossibile.

    3) Chris Bosh (Ala Grande, 26 anni, Toronto Raptors): L’ala grande più talentuosa di tutta l’NBA è stanca del Canada e tra tutti i giocatori in scadenza e senza contratto è quello più sicuro di non rifirmare per la squadra di appartenenza. Le opzioni sono chiare: o firmare per una squadra texana (visto che lui è nativo di Dallas) per riavvicinarsi a casa, oppure andare a Miami, Chicago o New York assieme a James e Wade per vincere subito il titolo NBA. C’è anche l’opzione Lakers ma per averlo, attraverso un “sign and trade” coi Raptors, i gialloviola campioni dovrebbero mettere sul piatto della bilancia Lamar Odom ed Andrew Bynum! Difficile, ma per accontentare Kobe Bryant non ci si pone limiti.

    2) Dwyane Wade (Guardia Tiratrice, 28 anni, Miami Heat): Guardia tiratrice dal talento smisurato, la migliore della Lega. Wade è di Chicago ma ultimamente le voci su di un suo passaggio ai Bulls si sono affievolite, a Miami è a casa e si trova ottimamente. Se gli Heat, che hanno il monte salari più basso della Lega, riuscissero ad affiancargli altri 2 fenomeni tra i free agent che sono sul mercato, allora Dwyane non si muoverebbe, altrimenti restano vive le opzioni New York e forse anche Clippers per via dello scenario Hollywoodiano che Wade gradisce particolarmente essendo fenomeno sia dentro che fuori dal campo.

    1) LeBron James (Ala Piccola, 25 anni, Cleveland Cavaliers): Il primo posto è suo, il free agent più ambito nella storia della Lega. Più di mezza NBA è in fila per assicurarsi i suoi servizi sul parquet, giocatore a dir poco devastante che ha solo 25 anni, su cui si può costruire la fortuna di una franchigia. All around player, sa fare tutto e con estrema naturalezza, punti, rimbalzi, assist, stoppate, palle rubate, attacco e difesa più una leadership indiscussa all’interno dello spogliatoio vista la sua forte personalità! stupisce che a Cleveland non sia riuscito ad arrivare sinora al bersaglio grosso, ovvero il titolo di campione NBA. M.V.P. delle ultime 2 stagioni, Chicago smonterebbe la squadra per firmarlo e farne l’erede di Michael Jordan, i Clippers documenti falsi per contrastare lo strapotere dei cugini gialloviola dei Lakers e del mito Kobe Bryant, New York ne farebbe la pietra miliare per il prossimo decennio per vincere più titoli possibili e farne uno degli atleti più ricchi del Mondo intero grazie ai guadagni di una grande città come la “Grande Mela”, Cleveland invece punta a convincerlo dandogli carta bianca per comporre lui stesso la squadra con atleti a lui graditi, e staff dirigenziale e tecnico, facendo leva anche sul fatto che James è nativo di Akron, cittadina a pochi chilometri da Cleveland, e che in Ohio LeBron è riverito più di un Imperatore. Situazione molto fumosa e ingarbugliata, una città intera soffre, spera e attende la sua decisione che potrebbe cambiare il destino della franchigia. L’impressione è che Cleveland resti la prima opzione ma mai come questa volta le certezze potrebbero prima vacillare e poi crollare da un momento all’altro! Non resta che attendere…

    Menzioni speciali per 2 atleti che non si liberano dagli attuali contratti, ma che hanno manifestato, come già detto all’inizio, il desiderio di cambiare aria, e sono:

    1) Chris Paul (25 anni) dei New Orleans Hornets, assieme a Deron Williams il più forte playmaker della Lega e che è in partenza per altri lidi, visto anche il progetto degli Hornets che sta ricostruendo partendo dai giovani. Non che Paul sia vecchio, anzi ha solo 25 anni, ma avendo raggiunto già un certo status nella Lega, ha voglia di vincere e non può farlo certamente con una squadra che puntando sui giovani sarà competitiva al massimo tra 4-5 anni. Lakers, Blazers, Mavericks sono alla finestra, ci vogliono ottime contropartite ma gli Hornets non precluderanno i sogni del numero 3. La sua permanenza pare veramente difficile.

    2) Carmelo Anthony (26 anni): La situazione qui è un pò complicata perchè Anthony ha esercitato (non come i suoi colleghi Bosh, James, Wade, scelti tutti nello stesso anno al Draft) l’opzione di rinnovo per un ultimo anno ma i Nuggets, benchè abbiano proposto anche il rinnovo per altre 3 stagioni dopo il 2011, non vorrebbero perdere la loro stella a parametro zero come rischiano ora i Cavaliers, gli Heat e i Raptors. Ecco perchè oltre al rinnovo da 65 milioni di dollari, la dirigenza di Denver sta guardando a possibili scambi con altre franchigie in modo che se Anthony non dovesse firmare l’estensione, sarebbe ceduto all’istante per continuare ad essere competitivi grazie ad una trade che lasci inalterato il livello di talento della squadra. Situazione in evoluzione, Anthony è legato a Denver e ai Nuggets ma non si opporrebbe ad una cessione per far guadagnare qualcosa alla sua squadra.

  • NBA: John Wall testimonial Reebok

    Dopo il ritiro di Allen Iverson e con Yao Ming fermo ai box tutta una stagione, la Reebok aveva come unico testimonial di rilievo il nostro Danilo Gallinari, ma dalla prossima stagione potrà vantare nella sua squadra uno dei rookie più promettenti: John Wall, quasi sicuramente la prossima prima scelta al Draft del 2010.
    La guardia-playmaker dei Kentucky Wildcats ha raggiunto un accordo di 5 anni per un totale di $25 milioni, l’obiettivo della Reebok è quello di poter avere in Wall il sostituto di “The Answer”, Allen Iverson, il quale portò il marchio britannico alle stelle a cavallo tra la fine degli anni 90 e l’inizio del 2000.
    Wall è un prospetto di sicuro talento, una delle più forti combo-guards che siano mai uscite dal mondo universitario e potrebbe fare veramente la fortuna della franchigia che lo sceglierà tra pochi giorni: ha tutte le potenzialità per diventare sin da subito uno dei primi 2-3 playmaker della Lega e la sua struttura fisica fuori dal normale per un regista gli permette di poter essere anche utilizzato come guardia tiratrice…
    Insomma un giocatore polivalente e con un atletismo da far paura che renderà molto probabilmente i Washington Wizards (che con fortuna hanno ottenuto la prima scelta nella notte della Lottery) una franchigia dal futuro luminoso.
    E la Reebok spera che questo futuro sia così radioso per il numero 11 per poter tornare ai vertici delle vendite in tutto il mondo.

  • NBA: I Los Angeles Lakers vincono gli Houston Rockets solo all’overtime

    NBA: I Los Angeles Lakers vincono gli Houston Rockets solo all’overtime

    Kobe BryantAl “Toyota center” di Houston era di scena il big match della notte NBA, che vedeva giocare contro, per la prima volta dopo gli ultimi playoff, i Rockets padroni di casa e i campioni in carica dei Los Angeles Lakers.
    Se lo scorso anno, nella post season che portava al trofeo NBA, i Rockets, benchè falcidiati dagli infortuni, sono stati probabilmente l’unica squadra a mettere in vera e profonda difficoltà i futuri campioni (4-3 il risultato di una serie molto sudata per i gialloviola), anche quest’anno la musica non sembra essere cambiata. I californiani la spuntano 103-102 dopo un overtime, ma soprattutto facendo ancora una fatica immensa per battere i texani, che hanno ancora fermi ai box sia McGrady che il centrone Yao Ming (fuori per tutta la stagione per la frattura ad un piede subita proprio in gara 2 dei playoff passati contro L.A.).

    C’è anche una sfida nella sfida in questo incontro, ovvero Trevor Ariza contro Ron Artest. Ariza lo scorso anno era a Los Angeles, Artest era invece il beniamino incontrastato di Houston. Questa estate il doppio cambio di maglia ha ribaltato le cose: ora Trevor è il leader dei Rockets, Ron è una parte fondamentale del gioco losangelino.
    La sfida finisce praticamente con cifre molto simili e, quindi, sostanzialmente in parità: 15 punti ciascuno. A fare la differenza è invece il solito Kobe Bryant che mette a referto ben 41 punti. Andrew Bynum è un’ottima spalla e chiude con una doppia-doppia da 17 punti e 17 rimbalzi.
    Per i Rockets solita prova corale e di grande cuore, ma quando l’infermeria annovera nomi importanti, sul campo, inevitabilmente, qualcosa si perde. Sei uomini in doppia cifra per i biancorossi: Brooks 15 punti, Hayes chiude con 14 più 14 rimbalzi, Scola 16 e 13 rimbalzi, Battier ne mette altri 14. Inoltre dalla panchina Landry da il suo apporto con 20 punti (oltre al già citato Ariza).

    Los Angeles sta mostrando qualche difficoltà più del previsto (anche ieri vittoria all’overtime sui non irresistibili Thunder), Houston sta facendo vedere a tutta la NBA che con il gioco, il cuore e un allenatore preparato e meticoloso nei particolari (come lo è Rick Adelman), si può sopperire alle assenze importanti e cercare di costruire un campionato sicuramente degno di nota.

    Guarda gli highlights di Los Angeles Lakers – Houston Rockets

  • NBA playoff 2009: Houston ed Orlando pareggiano la serie (3-3) contro Lakers e Boston

    NBA playoff 2009: Houston ed Orlando pareggiano la serie (3-3) contro Lakers e Boston

    Che serie! Che spettacolo! Semifinali di Conference tra Boston-Orlando e L.A.LAkers-Houston equilibratissime, infatti tutto è rimandato a gara 7.
    I Magic sconfiggono i campioni in carica 83-75 con una grande prestazione di Howard (23 punti e 22 rimbalzi e 3 Aaron Brooksstoppate) che oramai è diventato il dominatore delle aree piccole e il leader incontrastato della franchigia della Florida: “Ho solo cercato di fare quello che mi ha chiesto il coach – ha detto Howard al termine del match – ma ammetto che le cose sono andate come meglio non potevano andare. Sono andato in campo cercando semplicemente di stare tranquillo e di fare la mia partita”. Ottima prestazione anche per Lewis (20 punti e 6 rimbalzi) che trascinano Orlando alla vittoria finale. In casa Celtics c’è un pò di preoccupazione in vista della sfida decisiva; infatti i biancoverdi hanno avuto l’occasione di allungare nello score, ma si sono fatti riprendere e sorpassare facilmente. Nota positiva la maturità che sta acquisendo Rajon Rondo (19 punti, 16 rimbalzi e 6 assist), mentre il veterano Pierce è sempre meno decisivo nelle partite importanti (17 punti, 9 rimbalzi, 5 assist ma con 6/14 dal campo). Ora si torna a Boston per gara 7 in programma il 17 maggio per stabilire chi si opporrà ai Cleveland di James nella Finale di Conference.
    Splendida vittoria di Houston che, nonostante l’assenza forzata delle stelle Yao Ming e Tracy McGrady, fuori fino al termine della stagione, riescono a piegare ancora una volta i Lakers di Bryant. Sono ancora una volta Aaron Brooks e Luis Scola a prendere la squadra per mano; il primo realizza 26 punti con 8/13 al tiro di cui 3/4 dalla lunga distanza, il secondo ne mette 24 con 12 rimbalzi e 10/17 al tiro. Da segnalare anche l’ottima prova di Carl Landry (15 punti, 9 rimbalzi e 6/6 al tiro) uscito dalla panchina e di Ron Artest (14 punti) che segna poco ma si sente a livello difensivo. Gara 7 in programma a Los Angeles domenica sera (in Italia). Cosa dire dei Lakers? Bryant ha fatto il suo segnando 32 punti ma tirando malissimo (11/27 dal campo); onestamente ci si aspettava di più dai gialloviola che erano dati come favoriti per la vittoria finale. Si può vincere gara 7 e andare in Finale di Conference contro Denver, si pùò anche battere la franchigia del Colorado, ma nella Finalissima contro (molto probabilmente) Cleveland dovranno arrendersi allo strapotere di “King James”.

    I risultati del 14 maggio:

    Orlando-Boston 83-75
    Orl
    Howard 23, Lewis 20, Alston 11, Pietrus 11, Turkoglu 7
    Bos Rondo 19, Pierce 17, Perkins 15, Scalabrine 7, Davis 6, House 6
    Serie sul 3-3

    Houston-L.A.Lakers 95-80
    Hou Brooks 26, Scola 24, Landry 15, Artest 14, Battier 5, Wafer 5
    Lak Bryant 32, Gasol 14, Farmar 13, Odom 8, Ariza 7
    Serie sul 3-3

    Le situazioni

    Eastern Conference

    ClevelandAtlanta 4-0
    Boston-Orlando 3-3 gara 7 domenica  Boston 

    Western Conference

    L.A.Lakers-Houston 33 gara 7 domenica a Los Angeles
    DenverDallas 4-1

    Primo turno

    Eastern Conference

    ClevelandDetroit 4-0
    BostonChicago 4-3
    OrlandoPhiladelphia 4-2
    AtlantaMiami 4-3

    Western Conference

    L.A.LakersUtah 4-1
    DenverNew Orleans 4-1
    San AntonioDallas 1-4
    PortlandHouston 2-4

  • NBA playoff 2009: Houston asfalta L.A.Lakers, Boston vince ad Orlando

    NBA playoff 2009: Houston asfalta L.A.Lakers, Boston vince ad Orlando

    Boston pareggia i conti nella serie contro Orlando grazie ad un canestro allo scadere di Glen Davis che chiuderà con 21 punti e 6 rimbalzi.Miglior marcatore per i Celtics è Paul Pierce (27 punti, 4 assist e 9/15 dal campo), mentre mentre vanno in doppia doppia Rondo (21 punti e 14 rimbalzi) e Perkins (12 punti e 13 rimbalzi). Ai Magic non basta Aaron Brooksil solito Dwight Howard che mette a referto 23 punti conditi da 17 rimbalzi, mentre ennesima buona prestazione per Rashard Lewis (22 punti). Ora la serie torna a Boston per gara 5 martedì notte, con i Celtics che riprendono il vantaggio del fattore campo.
    Houston perde Yao Ming per tutta la stagione causa una nuova frattura da stress al piede sinistro, ma estrae dal cilindro una prestazione eroica di Aaron Brooks (34 punti, suo massimo in carriera nei playoff) di Shane Battier dall’arco dei 3 punti (23 punti e 5/10 da tre). I Rockets chiudono il primo quarto sul +13 (29-16), divario che aumenta nel corso della partita fino a toccare addirittura quota 34: Houston controlla bene la partita e domina sotto canestro (Scola chiuderà con 11 punti e 14 rimbalzi), mentre i Lakers riescono a rendere meno pesante lo scarto finale vincendo soltanto l’ultimo quarto. I gialloviola hanno 30 punti da Pau Gasol e 17 da Kobe Bryant, che chiuderà con 7/17 dal campo.

    I risultati del 10 maggio:

    Orlando-Boston 94-95
    Orl Howard 23, Lewis 22, Turkoglu 11, Pietrus 11, Lee 8, Gortat 8
    Bos Pierce 27, Davis 21, Rondo 21, R. Allen 12, Perkins 12
    Serie sul 2-2

    Houston-L.A.Lakers 99-87
    Hou Brooks 34, Battier 23, Lowry 12, Scola 11, Artest 8
    Lak Gasol 30, Bryant 15, Brown 14, Vujacic 7, Farmar 7
    Serie sul 2-2

    Le situazioni

    Eastern Conference

    Cleveland-Atlanta 3-0 gara 4 stanotte ad Atlanta
    Boston-Orlando 2-2 gara 5 domani notte a Boston

    Western Conference

    L.A.Lakers-Houston 2-2 gara 5 domani notte a Los Angeles
    Denver-Dallas 3-0 gara 4 stanotte a Dallas

    Primo turno

    Eastern Conference

    ClevelandDetroit 4-0
    BostonChicago 4-3
    OrlandoPhiladelphia 4-2
    AtlantaMiami 4-3

    Western Conference

    L.A.LakersUtah 4-1
    DenverNew Orleans 4-1
    San AntonioDallas 1-4
    PortlandHouston 2-4

  • NBA playoff 2009: Lakers e Orlando si portano sul 2-1

    NBA playoff 2009: Lakers e Orlando si portano sul 2-1

    Kobe BryantAd est Orlando vince facile contro Boston 117-96 portandosi avanti nella serie 2-1. Dwight Howard si fa perdonare la brutta prova di gara-2 (17 punti, 14 rimbalzi, 5 stoppate e 7/8 dal campo), aiutato dal duo Lewis-Turkoglu, (28 il primo, 24 il secondo). Nei Boston si registrano i 27 punti di Pierce e le opache prestazioni di Allen (8 punti) e Davis (7punti). Vantaggio importante per i Magic che domani notte in casa avranno la possibilità di allungare ulteriormente nella serie.
    Ad ovest i Lakers espugnano il “Toyota Center” di Houston 108-94, trascinati ancora una volta da Bryant (33 punti e 6 rimbalzi). Quintetto base tutto in doppia cifra per i Californiani in cui spicca più di tutte la prestazione di Odom (16 punti, 13 rimbalzi e 7/11 dal campo). Houston perde una buona occasione per poter sperare nella qualificazione playoff e ora tutto dipenderà da gara 4, altrimenti sarà passerella Los Angeles. Nei texani buone la prove come sempre di Artest (25 punti e 6 rimbalzi) e di Yao Ming (19 punti, 14 rimbalzi).
     
    I risultati dell’8 maggio:

    Orlando-Boston 117-96
    Orl Lewis 28, Turkoglu 24, Howard 17, Johnson 13, Lee 11
    Bos Pierce 27, Rondo 15, House 15, Perkins 10, R. Allen 8
    Orlando guida la serie 2-1

    Houston-L.A.Lakers 108-94
    Hou Artest 25, Yao Ming 19, Scola 10, Landry 10, Wafer 9
    Lak Bryant 33, Odom 16, Ariza 13, Gasol 13, Farmar 12
    L.A.Lakers guidano la serie 2-1

    Le situazioni

    Eastern Conference

    Cleveland-Atlanta 2-0 gara 3 stanotte ad Atlanta
    Boston-Orlando 1-2 gara 4 domani notte ad Orlando

    Western Conference

    L.A.Lakers-Houston 2-1 gara 4 domani notte a Houston
    Denver-Dallas 2-0 gara 3 stanotte a Dallas

    Primo turno

    Eastern Conference

    ClevelandDetroit 4-0
    BostonChicago 4-3
    OrlandoPhiladelphia 4-2
    AtlantaMiami 4-3

    Western Conference

    L.A.LakersUtah 4-1
    DenverNew Orleans 4-1
    San AntonioDallas 1-4
    PortlandHouston 2-4

  • NBA playoff 2009: Bryant spinge i Lakers sull’1-1 contro Houston

    NBA playoff 2009: Bryant spinge i Lakers sull’1-1 contro Houston

    La vittoria di Los Angeles porta la firma di Kobe Bryant che annienta la difesa di Houston in gara 2 andando a referto con 40 punti, 16/27 al tiro, 6 rimbalzi, 3 assist. La partita è molto fisica e alla fine del match si fa la conta tra falli tecnici (5 in totale) ed espulsioni (una per parte con Fisher che sgomita contro Scola e con Artest che si fa prendere Kobe Bryanttroppo dal duello personale con Bryant). Bryant nel primo tempo fa ciò che vuole contro la difesa dei Rockets: segna il canestro di fine primo quarto (39-25), poi sul sorpasso Houston è ancora l’Mvp del 2008 a siglare il canestro del 57-57. Nel terzo periodo si accende la miccia della fisicità estrema: Fisher stende Scola, ma i Lakers ancora con Bryant ben spalleggiato da Gasol (22 punti, 9/13 al tiro) sono avanti 86-77. Il quarto periodo è quello dell’espulsione di Artest, intanto Walton dà il +10 ai suoi che poi chiudono ancora con il monologo di Bryant che porta la serie sull’1-1.
    Pareggia anche Boston trascinati da Rondo che con una tripla doppia (15 punti, 18 assist, 11 rimbalzi) trascina i Campioni Nba al successo, con Boston che ha soltanto 3 punti in 16 minuti da Pierce. Il vero eroe dei Celtics è però Eddie House che, dopo l’ottima prova di gara 7 contro Chicago, concede il bis firmando 31 punti. Orlando non tiene mai testa ai campioni in carica (Howard 12 punti, 12 rimbalzi) e il primo tempo si chiude sul 61-46. Anche qui la partita diventa cattiva, Alston rifila un colpo (non visto) a House, poi è Redick a perdere le staffe nel quarto periodo. Ciò non cambia il corso della gara con Boston che vince e pareggia la serie.

    I risultati del 6 maggio:

    Boston-Orlando 112-94
    Bos
    House 31, R. Allen 22, Perkins 16, Rondo 15, Davis 13
    Orl Lewis 17, Pietrus 17, Redick 15, Turkoglu 14, Howard 12
    Serie sull’1-1

    L.A.Lakers-Houston 111-98
    Lak Bryant 40, Gasol 22, Fisher 12, Ariza 8, Odom 7, Brown 7
    Hou Artest 25, Landry 21, Brooks 13, Scola 12, Yao Ming 12
    Serie sull’1-1

    Le situazioni

    Eastern Conference

    Cleveland-Atlanta 1-0 gara 2 stanotte a Cleveland
    Boston-Orlando 1-1 gara 2 domani notte ad Orlando

    Western Conference

    L.A.Lakers-Houston 1-1 gara 3 domani notte a Houston
    Denver-Dallas 2-0 gara 2 stanotte a Dallas

    Primo turno

    Eastern Conference

    ClevelandDetroit 4-0
    BostonChicago 4-3
    OrlandoPhiladelphia 4-2
    AtlantaMiami 4-3

    Western Conference

    L.A.LakersUtah 4-1
    DenverNew Orleans 4-1
    San AntonioDallas 1-4
    PortlandHouston 2-4

  • NBA playoff 2009: Houston sbanca Los Angeles, Orlando si impone a Boston

    Doppia vittoria esterna nelle semifinali Nba; ad est Boston si fa sorprendere da Orlando perdendo 90-95. Gli ospiti giocano un ottimo primo tempo trascinati da Lewis (18 punti e 7 rimbalzi) e Howard (16 punti e 22 rimbalzi) che rientrava dopo il turno di squalifica per aver dato una gomitata a Dalembert. Nella ripresa i Magic si rilassanno e Yao MingBoston rientra in partita con i canestri di Pierce (23 punti, 5 rimbalzi) e Rondo (14 punti, 10 rimbalzi e 8 assist) ma alla fine i punti che chiudono la partita vengono da Redick che negli ultimi 13” fa 4/4 dalla lunetta portando così la franchigia della Florida all’1-0 nella serie.
    Ad Ovest Houston espugna lo “Staples Center” di Los Angeles dove Bryant e compagni non hanno saputo contrastare la forza del gigante Yao Ming (28 punti, 10 rimbalzi, 10/10 dalla lunetta). Houston è praticamente sempre avanti, ma la gara è comunque in equilibrio. Bryant (32 punti, 4 assist) prova a riportare i suoi sotto ma Artest (21 punti, 3/6 da tre, 7 assist) risponde colpo su colpo e Brooks da il colpo di grazia siglando il parziale di 9-0 che chiude i conti. I rockets si portano così in vantaggio nella serie 1-0.

    I risultati del 4 maggio:

    Boston-Orlando 90-95
    Bos Pierce 23, Rondo 14, Davis 12, Scalabrine 10, R. Allen 9
    Orl Lewis 18, Pietrus 17, Howard 16, Turkoglu 15, Redick 12
    Orlando guida la serie 1-0

    L.A.Lakers-Houston 92-100
    Lak Bryant 32, Gasol 14, Ariza 10, Bynum 10, Odom 9
    Hou Yao Ming 28, Artest 21, Brooks 19, Scola 10, Landry 7
    Houston guida la serie 1-0

    Le situazioni

    Eastern Conference

    Cleveland-Atlanta 0-0 gara 1 stanotte a Cleveland
    Boston-Orlando 0-1 gara 2 domani notte a Boston

    Western Conference

    L.A.Lakers-Houston 0-1 gara 2 domani notte a Los Angeles
    Denver-Dallas 1-0 gara 2 stanotte a Denver

    Primo turno

    Eastern Conference

    ClevelandDetroit 4-0
    BostonChicago 4-3
    OrlandoPhiladelphia 4-2
    AtlantaMiami 4-3

    Western Conference

    L.A.LakersUtah 4-1
    DenverNew Orleans 4-1
    San AntonioDallas 1-4
    PortlandHouston 2-4

  • NBA playoff 2009: James porta Cleveland in semifinale di Conference

    NBA playoff 2009: James porta Cleveland in semifinale di Conference

    I Cleveland Cavaliers sono la prima squadra qualificata alle semifinali di Conference dove incontreranno la vincente della serie di Atlanta-Miami. Solita partita stratosferica per James (36 punti, 13 rimbalzi e 8 assist) che schianta Detroit anche in gara 4 e chiude la serie sul 4-0. I Pistons reggono per un solo quarto poi si scatena James e per gli LeBron Jamesavversari non c’è stato niente da fare; a nulla sono valsi i 26 punti e i 10 rimbalzi di McDyess. Detroit esce così al primo turno, dopo aver conquistato sei finali di Conference consecutive.
    E’ ancora tutta aperta la serie tra Chicago e Boston. I Bulls si sono portati sul 2-2, grazie al successo per 121-118 sui campioni in carica al secondo overtime. Partita avvincente con Ben Gordon autore di 22 punti e dell’incredibile tripla che ha pareggiato i conti alla fine del primo supplementare. Molto bene anche Rose (23 punti, 11 rimbalzi e 9 assist), mentre ai Celtics non bastano i 28 di Allen e i 29 di Pierce, che fallisce la tripla del possibile pareggio sulla sirena del secondo overtime. Ora per gara 5 si ritorna a Boston.
    Anche la serie tra Orlando e Philadelphia è sul 2-2; infatti i Magic pareggiano espugnando il “Wachovia Center” di Philadelphia per 81-84. Il successo porta la firma di Turkoglu che  a 1”1 dalla sirena finale mette la tripla della vittoria. Per Orlando quintetto base tutto in doppia cifra dove spicca Dwight Howard con 18 punti e 18 rimbalzi. Ai Sixers non bastano i 17 punti di Miller con un Iguodala non in serata. Gara 5 a Orlando in programma domani notte.
    Houston, orfana di Tracy McGrady per tutta la stagione, è ad un passo dalla semifinale di Conference avendo battuto Portland di un solo punto (89-88) e guidano la serie 3-1. I Rockets sono trascinati da un grande Yao Ming (21 punti e 12 rimbalzi) e che trovano anche 17 punti e 8 rimbalzi da Luis Scola. Inutili i 31 punti da parte di Brandon Roy e i 19 punti e 10 rimbalzi di Aldridge. Per Portland le cose si mettono davvero male e solo un miracolo può cambiare le sorti della serie.

    Detroit-Cleveland 78-99
    Det McDyess 26, Bynum 22, Stuckey 14, Hamilton 6, Maxiell 6
    Cle James 36, Williams 24, West 12, Ilgauskas 8, Varejao 6, Smith 6
    Cleveland vince la serie 4-0

    Chicago-Boston 121-118
    Chi Rose 23, Gordon 22, Salmons 20, Hinrich 18, Thomas 14
    Bos Pierce 29, R. Allen 28, Rondo 25, Perkins 15, Davis 10
    Serie sul 2-2

    Philadelphia-Orlando 81-84
    Phi Miller 17, Young 15, Iguodala 13, Green 11, Williams 11
    Orl Howard 18, Lewis 17, Turkoglu 17, Lee 15, Alston 13
    Serie sul 2-2

    Houston-Portland 89-88
    Hou Yao Ming 21, Scola 17, Battier 14, Artest 12, Wafer 12
    Por Roy 31, Aldridge 19, Outlaw 14, Blake 11, Fernandez 5
    Houston guida la serie 3-1

    Le situazioni

    Eastern Conference

    Cleveland-Detroit 4-0
    Boston-Chicago 2-2 gara 5 domani notte a Boston
    Orlando-Philadelphia 2-2 gara 5 domani notte a Orlando
    Atlanta-Miami 1-2 gara 4 stanotte a Miami

    Western Conference

    L.A.Lakers-Utah 3-1 gara 5 stanotte a Los Angeles
    Denver-New Orleans 2-1 gara 4 stanotte a New Orleans
    San Antonio-Dallas 1-3 gara 5 domani notte a San Antonio
    Portland-Houston 1-3 gara 5 domani notte a Portland

  • NBA playoffs 2009: vincono Cleveland, Philadelphia e Houston

    NBA playoffs 2009: vincono Cleveland, Philadelphia e Houston

    Ancora un successo per James e compagni che si portano sul 3-0 nella serie e sono ad un passo dalla semifinale di Conference. Cleveland si è imposta con 11 punti di scarto su Detroit che oramai è squadra bollita e da rifondare. Assoluto protagonista il solito James, che è autore di 25 punti, 11 rimbalzi e 9 assist mentre per Detroit miglior LeBron Jamesmarcatore Hamilton (15 punti, 8 rimbalzi e 6 assist). Gara 4, che sarà molto probabilmente l’ultima partita della serie, a Cleveland.
    Philadelphia sbanca Orlando vincendo 96-94 con una grande prestazione di Iguodala e di Miller che metteno a referto rispettivamente 29 e 24 punti. Orlando, si salva il solito Howard (36 punti e 11 rimbalzi) delude per l’ennessima volta e ora la serie si fa più complicata dovendo recuperare dall’ 1-2 e dovendo giocare gara 4 ancora a Philadelphia.
    Houston vince in casa contro Portland nonostante la prova un po’ sottotono di Yao Ming (solo 7 punti). I Rockets passano a condurre la serie 2-1 grazie al miglior marcatore Scola (19 punti e 9 rimbalzi) e ora avranno la possibilità di allungare nella serie domani notte sempre a Houston. Nei Portland Roy mette 19 punti e Fernandez 17.

    I risultati del 24 aprile:

    Detroit-Cleveland 68-79
    Det
    Hamilton 15, Stuckey 12, McDyess 8, Afflalo 8, Prince 7
    Cle James 25, Smith 19, Ilgauskas 13, Gibson 9, Varejao 7
    Cleveland guida la serie 3-0
    Gara 4 domani notte a Detroit

    Philadelphia-Orlando 96-94
    Phi Iguodala 29, Miller 24, Green 12, Williams 8, Young 6
    Orl Howard 36, Alston 17, Lewis 14, Turkoglu 11, Lee 6, Pietrus 6
    Philadelphia guida la serie 2-1
    Gara 4 domani notte a Philadelphia

    Houston-Portland 86-83
    Hou
    Scola 19, Battier 16, Brooks 11, Landry 10, Artest 9
    Por Roy 19, Fernandez 17, Blake 16, Aldridge 13, Oden 6, Frye 6
    Houston guida la serie 2-1
    Gara 4 domani notte a Houston

    Le situazioni:

    Eastern Conference

    Cleveland-Detroit 3-0 gara 4 domani notte
    Boston-Chicago 2-1 gara 4 domani notte
    Orlando-Philadelphia 1-2 gara 4 domani notte
    Atlanta-Miami 1-1 gara 3 stanotte

    Western Conference

    L.A.Lakers-Utah 2-1 gara 4 stanotte
    Denver-New Orleans 2-0 gara 3 stanotte
    San Antonio-Dallas 1-2 gara 4 stanotte
    Portland-Houston 1-2 gara 4 domani notte