Tag: wolfsburg

  • Cr7 guida la remuntada, Ibra il sogno svanisce ancora

    Cr7 guida la remuntada, Ibra il sogno svanisce ancora

    Zlatan Ibrahimovic abbandona il sogno di vincere la Champions League anche quest’anno: il Paris Saint Germain si piega al Manchester City che di misura conquista, per la prima volta nella sua storia calcistica, la semifinale di Champions League.

    Al Real Madrid, per chiudere la pratica Wolfsburg, basta basta un solo uomo: Cristiano Ronaldo e i blancos di Zinedine Zidane volano in semifinale in attesa di scoprire i possibili avversari.

    MANCHESTER CITY – PSG

    Privo degli squalificati Matuidi e David Luiz e dell’infortunato Verratti, Il PSG parte bene con un tiro su punizione di Ibrahimovic, ma il City, forte anche del 2-2 fuori casa dell’andata, sembra più determinato dei francesi a chiudere la pratica. I Citizens vengono trascinati da uno scatenato Aguero, che al 29° si procura il rigore del possibile 1-0 che però l’argentino fallisce pareggiando così i conti con Ibra che all’andata aveva sbagliato il tiro dal dischetto.
    I francesi subiscono la freschezza in campo degli avversari e faticano a costruire gioco. A peggiorare la situazione arriva anche l’infortunio a Thiago Motta, costretto ad abbandonare il campo al 44′ per un problema muscolare. All’ Etihad Stadium Si va negli spogliatoi sullo 0-0.

    Nella ripresa il PSG prova ad alzare i ritmi, Ibrahimovic ci prova su punizione ma Hart respinge in angolo. Poco dopo è ancora il portiere dei padroni di casa ad intervenire per parare un colpo di testa di Thiago Silva sugli sviluppi di un angolo. Il City resiste e al 76° trova il gol che vale l’accesso alle semifinali: De Bruyne si guadagna un po’ di spazio al limite dell’area e con un destro a giro supera Trapp. Le ultime speranze del Psg si infrangono sulle mani di Hart che riesce a negare l’1-1 a Cavani. Il City s’esalta e nel finale legittima la qualificazione sfiorando anche il raddoppio con Aguero.

    MANCHESTER CITY – PSG 1-0 (76° De Bruyne)

    MANCHESTER CITY (4-2-3-1): Hart; Sagna, Otamendi, Mangala, Clichy; Fernando, Fernandinho; Navas, De Bruyne (84′ Tourè), Silva (87′ Delph); Aguero (92′ Iheanacho).

    Allenatore: Pellegrini .

    PSG (3-4-1-2): Trapp; Aurier, Thiago Silva, Marquinhos; Van der Wiel (61° Pastore), Rabiot, Motta (44° Lucas), Maxwell; Di Maria; Ibrahimovic, Cavani.

    Allenatore: Blanc.

    Arbitro: Velasco Carballo.

    Ammoniti: Fernandinho (M), Trapp, Pastore, Van der Wiel (P)

     

    REAL MADRID – WOLFSBURG

    Cristiano Ronaldo | Foto Twitter
    Cristiano Ronaldo | Foto Twitter

    Un solo uomo è bastato al Real Madrid per archiviare la pratica Wolfsburg, Cristiano Ronaldo che con la sua tripletta (41esima in carriera) ha ribaltato lo 0-2 dell’andata consentendo alle Merengues di raggiungere, per la sesta volta di fila, le semifinali di Champions League.

    La gara si mette subito in discesa per gli uomini di Zidane con il fenomeno portoghese che al 16° appoggia in rete un perfetto assist di Carvajal e dopo solo un minuto raddoppia con un colpo di testa su corner di Toni Kroos. I tedeschi non si vedono praticamente mai se non per una conclusione di Luiz Gustavo respinta da Keylor Navas. 

    Nella ripresa il copione non cambia con gli spagnoli alla ricerca di quel terzo gol che varrebbe la qualificazione e che arriva al minuto 77° grazie al solito Cristiano Ronaldo, questa volta direttamente da calcio di punizione. I lupi tedeschi provano il tutto per tutto lanciandosi in avanti lasciando spazi al Real Madrid che sfiora più volte il gol del 4-0.

    REAL MADRID – WOLFSBURG 3-0 (16°, 17°, 77° Cristiano Ronaldo)

    Real Madrid (4-3-3): Navas; Carvajal, Pepe, Ramos, Marcelo; Modrić, Casemiro, Kroos; Bale, Benzema (84° Jesé), Ronaldo.

    Allenatore: Zidane.

    Wolfsburg (4-2-3-1): Benaglio; Vierinha, Naldo, Dante, Rodríguez; Guilavogui (80° Dost), Gustavo; Bruno Henrique (73° Caligiuri), Arnold, Draxler (32° Kruse); Schürrle.

    Allenatore: Hecking.

    Arbitro: Kassai

    Ammoniti: Arnold (W), Gustavo (W), Ronaldo (R), Dante (W)

  • Gioia Italia: Fiorentina e Napoli in semifinale di Europa League

    Gioia Italia: Fiorentina e Napoli in semifinale di Europa League

    Serata di grande gioia per l’Italia calcistica, Fiorentina e Napoli raggiungono le semifinali di Europa League e, sommandosi alla Juventus qualificatasi ieri alle semifinali di Champions, tengono altissimo l’onore del calcio italiano che finalmente torna a ruggire in ambito europeo.

    Due qualificazioni totalmente diverse, il Napoli partiva dall’agevole vantaggio, ha lasciato giocare il Wolfsburg nel primo tempo, ha colpito due volte nella ripresa, si è rilassato nel finale, permettendo ai tedeschi, quantomeno, di pareggiare.

    La Fiorentina invece, a cui bastava anche lo 0-0, è partita fortissimo, ha sbagliato tantissimo, ha sfruttato il rosso a Lens e ha colpito con Gomez nel finale di primo tempo, nella ripresa stesso copione con ampi brividi nel finale spazzati via dal gol in pieno recupero di Vargas.

    La gioia dei calciatori della Fiorentina | Foto Twitter
    La gioia dei calciatori della Fiorentina | Foto Twitter

    Veniamo al racconto delle due gare partendo dalla sfida del Franchi.

    FIORENTINA – DINAMO KIEV

    Montella recupera Borja Valero e Pizarro a centrocampo mentre in avanti si affida al tridente Joaquin-Gomez-Salah. 

    La Dinamo Kiev scende in campo con un 4-4-1-1 con Lens e Yarmolenko sugli esterni, Belhanda trequartista e Teodorczyk di punta.

    La Fiorentina parte forte, spinge e trova anche il gol ma Gomez è oltre la difesa ucraina, rete annullata. Al 9° ci prova anche Alonso col tiro da fuori ma la palla si stampa sulla traversa, poi Borja Valero, palla deviata di poco sul fondo, insomma è un vero e proprio dominio viola. Gli uomini di Montella continuano a costruire e serve un super Shovkovski per fermare Gomez al 20°. La Fiorentina continua a costruire ma spreca e al 40° ottiene anche la superiorità numerica perchè Lens riceve il giallo per simulazione, era già ammonito e quindi viene espulso. Passano 3 minuti e le cose si mettono ancora meglio perchè Gomez colpisce in modo strano un cross di Joaquin e la palla finisce in gol. Si va al riposo sul 1-0 per i padroni di casa.

    Si riparte con la Dinamo che sulla carta cerca di essere più offensiva ma è Salah a sfiorare il gol colpendo il palo. Il copione non cambia è la Fiorentina a continuare a costruire con Neto che rimane inoperoso. La squadra di Montella continua a produrre e sprecare palle gol e al 85° serve un prodigioso Neto a salvare sul tiro di Rybalka. Poco dopo altro rischio per la difesa della Fiorentina, la gran giocata di Yarmolenko viene deviata in corner. Il finale è pieno di brividi per la Fiorentina, la beffa sembra dietro l’angolo ma per fortuna non è così perchè al 94° ci pensa Vargas a cacciar via le paure siglando il 2-0 che mette il sigillo sulla qualificazione alle semifinali di Europa League.

     

    FIORENTINA – DINAMO KIEV 2-0 (43° Gomez, 94° Vargas)

    Fiorentina (4-3-3): Neto; Tomovic, Rodríguez, Savić, Alonso; Mati Fernández, Pizarro (84° Aquilani), Borja Valero (79° Badelj); Joaquin, Gomez, Salah (88° Vargas).

    Allenatore: Montella.

    Dinamo Kiev (4-4-1-1): Shovkovski; Danilo Silva, Vida, Khacheridi, Antunes; Yarmolenko, Rybalka, Buyalsky (69° Sydorchuk), Lens; Belhanda (63° Kalitvintsev); Teodorczyk (45°+1 Gusev).

    Allenatore: Rebrov.

    Arbitro: Eriksson.

    Ammoniti: /

    Espulsi: Lens (D)

     

    NAPOLI – WOLFSBURG

    Nonostante il netto successo maturato all’andata in Germania, Benitez decide di non rinunciare ai titolarissimi con Higuain al centro dell’attacco supportato dal trio Mertens-Hamsik-Callejon.

    Hecking deve rinunciare a Schurrle, De Bruyne e Vieirinha e dà spazio dall’inizio ad Arnold, Bendtner e Perisic. 

    La gara è certamente condizionata dal risultato dell’andata, i tedeschi dovrebbero fare un impresa e provano subito, dopo appena un minuto, a cercare il vantaggio con Perisic, risponde Andujar. Ci provano poi Guilavogui e Bendtner ma senza trovare la giusta mira. Al 42° torna protagonista Andujar che neutralizza una conclusione molto insidiosa di Bendtner. Il Napoli si vede solo al 44° con una conclusione di Higuain che finisce sul fondo. Il primo tempo si chiude sullo 0-0

    La ripresa si apre con tutto un altro Napoli. Gli azzurri prima sfiorano il gol con la conclusione di Mertens, poi lo trovano con Callejon servito da Higuain. La rete carica il Napoli che trova il raddoppio con Mertens al 66°. I tedeschi hanno un moto d’orgoglio e tra il 71° ed il 72° trovano le due reti del pari con Klose e Perisic. La qualificazione rimane ampiamente in mano al Napoli ma il tiro di poco fuori di Naldo al 78° spaventa i partenopei. Non accade altro, il Napoli pareggia ma festeggia il passaggio alle semifinali di Europa League.

     

    NAPOLI – WOLFSBURG 2-1 (50° Callejon (N), 66° Mertens (N), 71° Klose (W))

    Napoli (4-2-3-1): Andujar; Mesto, Albiol, Britos, Ghoulam; Inler, David Lopez; Callejon, Hamsik (60° Insigne), Mertens (83° Henrique); Higuain (68° Zapata).

    Allenatore: Benitez.

    Wolfsburg (4-2-3-1): Benaglio; Träsch (79° Bas Dost), Klose, Naldo, Rodriguez (66° Schafer),; Luiz Gustavo, Guilavogui (75° Jung); Caligiuri, Arnold, Perišić; Bendtner.

    Allenatore: Hecking.

    Arbitro: Cakir.

    Ammoniti: /

     

    Nelle altre due gare della serata colpaccio del Dnipro che grazie al gol di Shakov al 82° rompe l’equilibrio con il Club Brugge, era finita 0-0 in Belgio, e conquista la qualificazione.

    Tante emozioni invece tra Zenit e Siviglia. Si partiva dal 2-1 per gli spagnoli dell’andata ed al 6° Bacca porta avanti gli ospiti trasformando un calcio di rigore. Sembra finita per i russi ma nella ripresa al 48° Rondon pareggia, papera di Beto, e al 72° Hulk pareggia calciando quasi da metà campo. Lo Zenit ci crede, accelera ma rimbalza su Beto che diventa straordinario, e al 85° arriva il gol di Gameiro che regala la semifinale al Siviglia. 

  • Europa League: uragano Napoli, pari Fiorentina

    Europa League: uragano Napoli, pari Fiorentina

    Un Napoli devastante s’impone sul campo del Wolfsburg con un nettissimo 4-1 che ha il sapore d’ipoteca per il passaggio alle semifinali di Europa League, al San Paolo pare pura formalità.

    Una Fiorentina, che costruisce e spreca tantissimo, invece può ringraziare Babacar che al 92° ha trovato il gol che è valso il pari per 1-1 in casa della Dinamo Kiev e che rende un pizzico più agevole il ritorno tra sette giorni al Franchi.

    Veniamo al racconto delle due gare.

    DINAMO KIEV – FIORENTINA

    La Fiorentina in casa della Dinamo nel primo tempo, fa la partita, costruisce un occasione al 13° con Joaquin, si ripete dopo 5 minuti con Gomez ma la palla finisce sempre sul fondo. Al 26° Salah ha la palla buona ma calcia troppo debole e centralmente. Al 36° arriva la beffa, Lens va al tiro, la palla viene deviata e s’infila alle spalle di un incolpevole Neto. Il primo tempo si chiude con gli ucraini in vantaggio.

    Nella ripresa il copione non cambia, viola sempre avanti ma ucraini che riescono a rimanere sempre in vantaggio. Al 77° sembra fatta, Borja Valero va a colpire di testa ma la palla centra il palo. Quando tutto sembra ormai finito, arriva la zampata di Babacar, l’attaccante, entrato nel finale di gara al posto di Mario Gomez, al minuto 92° con gran caparbietà, in mezzo all’area piccola s’inventa una girata che vale il definitivo 1-1 che rende il ritorno a Firenze in leggera discesa.

     

    DINAMO KIEV – FIORENTINA 1-1 (36° Lens (D), 92° Babacar (F))

    Dinamo Kiev (4-3-3): Shovkovskiy; Danilo Silva, Antunes (24° Vida), Dragovic, Khacheridi; Sydorchuk (68° Belhanda), Rybalka, Buyalskiy (80° Chumak); Lens, Yarmolenko, Teodorczyk.

    Allenatore: Rebrov.

    Fiorentina (3-5-2): Neto; Tomovic, G.Rodriguez, Savic; Alonso, Mati Fernandez, Badelj, Borja Valero (84° Aquilani), Joaquin (68° Vargas); Salah, Gomez (77° Babacar).

    Allenatore: Montella.

    Arbitro: Marciniak.

    Ammoniti: Dragovic (D), Gomez (F), Sydorchuk (D), Alonso (F), Khacheridi (D), Lens (D)

     

    WOLFSBURG – NAPOLI

    Marek Hamsik | Foto Twitter
    Marek Hamsik | Foto Twitter

    Si parte e sono i tedeschi a fare la gara, sostanzialmente chiudendo il Napoli nella propria metà campo nel primo quarto d’ora. Allo scoccare del 15° però gli azzurri, alla prima vera occasione, passano. Lancio di Mertens, posizione di partenza sul filo del fuorigioco di Higuain, controllo pregevole con i tedeschi che chiedono il tocco di mano, conclusione e Benaglio è battuto. Il gol manda in tilt il Wolfsburg che al 23° incassa lo 0-2 con Hamsik che servito da Higuain lascia partire il tiro vincente. Il Wolfsburg passa alcuni minuti di tilt completo poi pian piano prova a ripresentarsi in avanti ma Andujar prima smanaccia un pericoloso cross e poi devia sulla traversa un bolide di Schurrle. Il primo tempo si chiude con il Napoli avanti 2-0 in Germania.

    Nella ripresa i tedeschi provano ad accelerare i ritmi ma rischiano di incassare il terzo gol con Benaglio strepitoso su Higuain. Il terzo gol però arriva al 64° con Guilavogui che sbaglia in uscita, Callejon prende palla e l’appoggia ad Hamsik che da due passi fa doppietta. Il Napoli non si ferma e al 76° il neoentrato Gabbiadini spedisce in rete di testa un cross perfetto di Insigne. Gli azzurri calano la tensione e al 79° Perisic si libera, va sul fondo e appoggia per Bendtner che da due passi accorcia le distanze. Negli ultimi minuti il Napoli controlla e cerca anche qualche ripartenza e prende una r. Non accade altro finisce 1-4, è festa per i partenopei che sentono la semifinale sempre più vicina.

     

    WOLFSBURG – NAPOLI 1-4 (15° Higuain (N), 23°, 64° Higuain (N), 76° Gabbiadini (N), 79° Bendtner (W))

    Wolfsburg (4-2-3-1): Benaglio; Vieirinha, Naldo, Knoche, Rodriguez; Luiz Gustavo, Guilavogui (70° Arnold); Caligiuri, De Bruyne, Schurrle (63° Perisic); Dost (57° Bendtner).

    Allenatore: Hecking.

    Napoli (4-2-3-1): Andujar; Maggio, Albiol, Britos, Ghoulam; David Lopez, Inler; Callejon, Hamsik (75° Gabbiadini), Mertens (60° Insigne); Higuain (85° Henrique).

    Allenatore: Benitez.

    Arbitro: Lahoz.

     

    Nelle altre gare di serata successo in rimonta per il Siviglia contro lo Zenit e pareggio a reti bianche tra Club Brugge e Dnipro.

    RISULTATI ANDATA QUARTI DI FINALE DI EUROPA LEAGUE

    Club Brugge – Dnipro 0-0

    Dinamo Kiev – Fiorentina 1-1 (36° Lens (D), 92° Babacar (F))

    Siviglia – Zenit 2-1 (29° Ryazantsev (Z), 73° Bacca (S), 87° Suarez)

    Wolfsburg – Napoli 1-4 (15° Higuain (N), 23°, 64° Higuain (N), 76° Gabbiadini (N), 79° Bendtner (W))

     

  • Inter sconfitta anche a San Siro, al Torino non basta il cuore

    Inter sconfitta anche a San Siro, al Torino non basta il cuore

    Servivano due imprese nella notte di Europa League, non sono arrivate, se pur siano state due gare totalmente diverse.

    L’Inter ha fatto sperare i tifosi con un buon inizio ma le solite falle difensive nerazzurre hanno permesso al Wolfsburg di trovare il gol nel primo tempo che ha sostanzialmente ammazzato la gara. Nella ripresa un po’ d’orgoglio ha permesso all’Inter di trovare il pareggio con Palacio e di provare una decina di minuti di spinta. Nel finale però è arrivato il gol di Bendtner a spegnere tutte le speranze. I nerazzurri escono tra i fischi, Mancini dovrà riflettere, l’Europa per la prossima stagione si fa lontana.

    Il Torino invece non può rimproverarsi niente, c’ha provato in ogni modo, non ha concesso praticamente niente allo Zenit, ha trovato davanti un portiere in vena di miracoli e ha trovato il gol, troppo tardi, con Glik al 90°. I granata escono sì dall’Europa League ma escono tra gli applausi del pubblico dell’Olimpico.

    Veniamo al racconto delle due gare partendo da Inter-Wolfsburg.

    Mancini opta per un 4-2-3-1, trasformabile in 4-4-2 con Hernanes e Kovacic dal primo minuto.

    Nel Wolfsburg rispetto all’andata mancano Naldo, assente per squalifica, e Schurrle, inizialmente in panchina per Trasch.

    Si parte con l’Inter aggressiva che però regala un paio di ripartenze al Wolfsburg che però i tedeschi non concretizzano anche per un’ottima uscita di Carrizo che salva su Dost. Poco dopo il 20° Icardi ha una grande chance, un rimpallo gli consegna la palla, lui calcia ma Benaglio si supera. Al 24° i tedeschi sfruttano una disattenzione difensiva dell’Inter e con Caligiuri, solo in area, trovano il vantaggio. La reazione dell’Inter è troppo leggere, anzi i “verdi” rischiano di raddoppiare. Sul finale di tempo buona chanche per Guarin che sottoporta calcia addosso a Benaglio. La prima frazione si chiude sullo 0-1.

    L'esultanza del Wolfsburg | Foto Twitter
    L’esultanza del Wolfsburg | Foto Twitter

    Nella ripresa ci si aspetta un’Inter arrembante ed invece i nerazzurri fanno un giro palla troppo lento e rischiano il contropiede del Wolfsburg. La prima chance dell’Inter arriva al 65° con una bella giocata di Palacio, salvata da un bell’intervento di Benaglio. Ci prova anche Hernanes ma la sua conclusione, dopo un’azione personale esce di poco. Al 71° Palacio, ben imbeccato da Hernanes riesce a battere Benaglio. Il pareggio dà un pizzico di fiducia all’Inter che approfittando anche di un leggero calo del Wolfsburg prova a spingere. Ad un minuto dal 90° quando l’Inter ormai ha perso tutte le speranze, arriva anche il gol di Bendtner a chiudere definitivamente i conti.

     

    INTER – WOLFSBURG 1-2 (24° Caligiuri (W), 71° Palacio (I), 89° Bendtner (W))

    Inter (4-2-3-1): Carrizo; Campagnaro (67° D’Ambrosio), Ranocchia, Juan Jesus, Santon; Guarin, Medel; Hernanes, Palacio, Kovacic (55° Kuzmanovic); Icardi.

    Allenatore: Mancini.

    Wolfsburg (4-2-3-1): Benaglio; Vierinha (84° Arnold), Klose, Knoche, Rodriguez; Guilavogui, Luiz Gustavo; Caligiuri (73° Perisic), De Bruyne, Trasch; Dost (63° Bendtner).

    Allenatore: Hacking.

    Arbitro: Clattenburg.

    Ammoniti: De Bruyne (W), Arnold (W), Medel (I)

     

    Veniamo al racconto dell’altra gara, Torino-Zenit.

    Per cercare l’impresa Ventura si affida al suo 3-5-2 con Quagliarella-Maxi Lopez coppia d’attacco.

    Vilas Boas schiera i suoi con il 4-2-3-1 dando fiducia a Tymoshchuk in mediana, a Rondon in attacco supportato da Hulk, Danny e Shatov.

    I granata ci provano, dopo un inizio di gara piuttosto tattico e bloccato, gli uomini di Ventura si costruiscono alcune buone chance con Maxi Lopez che prima vede un suo tiro respinto da Garay e poi non arriva per poco su una sponda di Quagliarella. Al 36° il Torino chiede il rigore, l’arbitro dice che è punizione dal limite, va Quagliarella, tiro fuori non di molto. Lo Zenit, sostanzialmente, si vede sono nel finale di frazione con Witsel. Il primo tempo si chiude sullo 0-0.

    Si riparte ed il Torino troverebbe anche il gol al 50° con Glik ma l’arbitro annulla per il fuorigioco del polacco. I granata vogliono trovare quel gol che riaprirebbe qualche speranza e ci provano con Quagliarella al 56°, niente di fatto. Gli uomini di Ventura ci provano, non si danno per vinti, al 78° ci provano prima Martinez e poi Gazzi ma il pallone non ne vuol sapere di entrare, perché Lodygin s’inventa due miracoli. Al 90° la rete finalmente arriva, corner di Bovo e Glik di testa punisce lo Zenit. Ai granata restano 6 minuti di recupero per provarci e al 92° Maxi Lopez trova un colpo di testa che viene salvato sulla linea da Lombaerts. E’ l’ultima chance ad un Torino che esce a testa altissima, non basta il successo, ai quarti va lo Zenit.

     

    TORINO – ZENIT 1-0 (90° Glik)

    Torino (3-5-2): Padelli; Maksimovic, Glik, Moretti; Darmian, Farnerud (64° Bovo), Gazzi, El Kaddouri (75° Martinez), Molinaro (80° Amauri); Quagliarella, Maxi Lopez.

    Allenatore: Ventura.

    Zenit(4-2-3-1): Lodygin; Smolnikov, Neto, Garay, Criscito; Tymoshchuk, Witsel; Hulk, Danny (87° Lombaerts), Shatov (81° Ryazantsev); Rondon.

    Allenatore: Vilas Boas.

    Arbitro: Jug.

    Ammoniti: Molinaro (T), Tymoshchuk (Z), Criscito (Z), Neto (Z), Quagliarella (T), Danny (Z), Lodygin (Z), Rondon (Z), Smolnikov (Z), Hulk (Z)

     

    Nelle altre gare di serata arriva la conferma del Ko delle squadre inglesi con l’Everton, ultima rimasta, che crolla a Kiev contro la Dinamo. Prosegue la corsa dei campioni in carica del Siviglia che vincono anche il ritorno del Derby contro il Villarreal. La sorpresa di questa Europa League è certamente il Bruges, i belgi vanno sotto nel caldissimo campo del Besiktas, ma poi rimontano e grazie a Bolingoli-Mbombo e vincono 3-1. L’ultima a qualificarsi è il Dnipro che, contro l’Ajax, subisce la rete che manda alla sfida ai supplementari ma poi grazie ad un gioiello di Konoplyanka al 97° mettono la qualificazione in cassaforte rendendo inutile il 2-1 dei lancieri.

    RISULTATI

    Dinamo Kiev – Everton 5-2 qualificata Dinamo Kiev

    Siviglia – Villarreal 2-1 qualificato Siviglia

    Besiktas – Bruges 1-3 qualificato Bruges

    Ajax – Dnipro 2-1 d.t.s. qualificato Dnipro

  • Bundesliga 2014/15 si parte, il Bayern Monaco vince ma a fatica

    Bundesliga 2014/15 si parte, il Bayern Monaco vince ma a fatica

    Questa sera con l’anticipo tra Bayern Monaco e Wolfsburg si è ufficialmente aperta la Bundesliga 2014/15. I bavaresi campioni in carica hanno ottenuto i primi tre punti stagionali ma non è stato così semplice perche i verdi della Volkswagen hanno retto bene all’inizio, non si sono fatti spaventare dopo il 2-0, hanno riaperto la gara con Olic ed avrebbero potuto pareggiarla se Malanda non avesse fallito un gol impossibile da sbagliare sulla linea di porta.

    Guardiola potrà essere contento del successo ma sicuramente dovrà sistemare meglio il reparto arretrato che non ha convinto.

    Il tecnico spagnolo schiera il Bayern con il 4-2-3-1 con Lahm e Bernat sugli esterni, il giovane Gaudino e Alaba davanti alla difesa, Robben, Müller, Götze sulla trequarti con Lewandowski di punta.

     

    Il Wolfsburg risponde con lo stesso schema affidando all’ex Olic l’attacco supportato da Vieirinha, Hunt ed il talento belga De Bruyne, a centrocampo un altro ex della gara Luiz Gustavo.

    Thomas Müller
    Thomas Müller

     

     

    La prima mezz’ora è sostanzialmente di studio con gli ospiti bravi a chiudere i bavaresi, come il Wolfsburg cala la concentrazione il Bayern si scatena e costringe il portiere Grun ha una serie di salvataggi su Lewandowski e compagni. Al 37° arriva il vantaggio con Robben che va in azione personale, mette la palla in mezzo con Müller che realizza agevolmente. Il primo tempo si chiude così sul 1-0 per il Bayern.

     

     

     

     

    Nella ripresa pronti via ed arriva il raddoppio degli uomini di Guardiola con Robben che dopo soli 2 minuti concretizza una veloce ripartenza con un sinistro a giro. Sembra tutto pronto per la prima goleada dell’anno per il Bayern ma non è così perchè il Wolfsburg reagisce e al 52° accorcia le distanze con un gran tiro di Olic. Gli ospiti ci credono ed al 79° hanno la palla gol più ghiotta per pareggiare: il neoentrato Malanda si presenta davanti a Neuer e calcia, il portierone tedesco è bravissimo a deviare la conclusione sulla traversa, la palla però ritorna a disposizione di Malanda che, solissimo, a meno di un metro dalla linea, riesce a calciare fuori. La paura dà la sveglia al Bayern che avrebbe anche la possibilità di arrotondare ma Robben centra la traversa e la gara si chiude sul 2-1.

     

     

    BAYERN MONACO – WOLFSBURG 2-1 (1-0) (37° Müller (B), 47° Robben (B), 52° Olic (W))

    Bayern Monaco (4-2-3-1): Neuer; Lahm, Dante, Badstuber, Bernat; Gaudino (90° Hojbjerg), Alaba; Robben, Müller, Götze (62° Shaqiri); Lewandowski (79° Rode).

    Allenatore: Guardiola.

    Wofsburg (4-2-3-1): Grun; Jung, Naldo, Knoche, Rodriguez; Luiz Gustavo (72° Malanda), Guilavogui; Vieirinha (60° Caligiuri), Hunt (46° Arnold), De Bruyne; Olic.

    Allenatore: Hecking.

  • Lucio sogna la Germania: “alla Juve non sono felice”

    Lucio sogna la Germania: “alla Juve non sono felice”

    Nel mercato estivo, il passaggio di Lucio dall’Inter alla Juventus era stato letto come uno sgarbo del club bianconero ai rivali nerazzurri, “soffiando” il difensore che era stato uno dei cardini della retroguardia dell’Inter di Mourinho, in particolare con una “mossa” simile a quella che nella precedente stagione aveva caratterizzato il passaggio di Andrea Pirlo dal Milan: anche nel caso di Lucio, infatti, si è trattato di un arrivo a parametro zero, con conseguente accordo biennale da due milioni di euro a stagione.

    In realtà, però, l’esperienza del difensore brasiliano a Torino, per ora non ha avuto spunti positivi, sia alla luce dell’infortunio che ne ha condizionato l’impiego e la condizione ottimale, sia alla luce della sua posizione nelle gerarchie di squadra. La difesa bianconera, finora la meno battuta del campionato, può contare sui tre inamovibili, gli Azzurri Leonardo Bonucci, Giorgio Chiellini e Andrea Barzagli, un terzetto che non lascia spazio ad alternative. L’aspetto più frustrante per Lucio, però, è caratterizzato dalla frustrazione per il mancato impiego anche in occasione dell’assenza di uno dei titolari, così come accaduto proprio nell’ ultimo match di campionato disputato contro il Milan a San Siro, in cui Chiellini ha dato forfait per infortunio e mister Conte ha deciso di sostituirlo con Martin Caceres, lasciando Lucio sempre ai margini. Questo episodio è stato l’ulteriore conferma di un trend molto chiaro in merito all’impiego di Lucio: finora, soltanto quattro presenze, per un totale di soli 307 minuti, in cui l’ultima presenza risale alla gara in casa contro il Nordsjaelland in Champions League, in cui entrò in campo ad un quarto d’ora dal fischio finale e con i giochi già chiusi da tempo dato l’ampio vantaggio della Juventus.

    Lucio esprime la sua volontà di lasciare la Juventus
    Lucio esprime la sua volontà di lasciare la Juventus | ©Claudio Villa/Getty Images

    Pertanto, il difensore ha deciso di parlare rilasciando un’intervista al quotidiano sportivo tedesco “Sport Bild” esprimendo il proprio punto di vista ed il proprio malcontento: “Alla Juventus non sono felice perchè non gioco”. La fotografia della situazione attuale è, dunque, di disagio per il difensore sia per l’infortunio che lo ha condizionato in precedenza sia, ora, per la poca considerazione da parte del mister, che – come lui stesso afferma – “ha poca considerazione nei miei confronti”, al punto da indurre Lucio a sperare in un trasferimento nel mercato di Gennaio per “trovare una squadra che mi faccia giocare”.

    In tal senso, non è casuale che Lucio abbia scelto proprio il principale quotidiano tedesco per questa intervista, considerando che la destinazione più probabile resta proprio il ritorno in Bundesliga dove ha giocato per lungo tempo nel Bayer Leverkusen e nel Bayern Monaco, ed in Germania potrebbe esservi l’interessamento da parte del Wolfsburg, che potrebbe proporgli un ingaggio in linea con le sue richieste e con quello attualmente percepito dalla Juventus, ossia circa 2,5 milioni di euro a stagione. Pertanto, è lo stesso difensore ad aprire a questa opzione, che non nasconde di gradire particolarmente: “Sarebbe un’ottima possibilità, con Leverkusen e Bayern ho trascorso otto anni fantastici”, avvalorando il tutto con il benestare della sua famiglia e dei suoi figli che, a detta di Lucio, “festeggiano all’idea di poter tornare in Germania”.

    Le valige sono già pronte.

  • Clamoroso Roma: salta Kjaer al fotofinish

    Clamoroso Roma: salta Kjaer al fotofinish

    Incredibile vicenda che sconquassa il mercato giallorosso. Il centrale danese Simon Kjaer era dato per giallorosso da qualche giorno ormai. Il Wolfsburg, che ne detiene il cartellino, aveva concesso al giocatore cinque giorni di permesso perchè il difensore di 22 anni potesse sostenere le visite mediche e accordarsi definitivamente con la Roma in tema di ingaggio.

    ©PATRIK STOLLARZ/Getty Images
    Tutto fatto o almeno così sembrava. E poi il colpo di scena. Sulla linea d’arrivo lo stop. il problema è stato l’ultimo fax inviato dal club tedesco a Trigoria per formalizzare il trasferimento. Secondo gli accordi verbali e i documenti precedenti l’acquisto dell’ex Palermo consisteva in un prestito oneroso di 2 milioni di euro e il diritto di riscatto di 8 milioni da pagare a fine stagione. Ma nell’ultimo fantomatico fax i dirigenti del Wolfsburg hanno cambiato la parola diritto in obbligo. Riscatto obbligatorio. E questo a Walter Sabatini non è andato giù tanto che la trattativa ha subito una frenata forse irreparabile. Il calciatore infatti ha preso un volo per la Germania e l’irritazione dell’entourage romanista è forte. Forse un problema di comunicazione, di lingua o forse una “furbata” dei tedeschi capace di incrinare il buon rapporto tra i due club. Sabatini tace al riguardo così come i colleghi proprietari di Kjaer. Chi parla, invece, è l’amministratore delegato della Roma Claudio Fenucci: “per Simon Kjaer avevamo un accordo con il Wolfsburg per il prestito con diritto di riscatto, poi le condizioni sono cambiate e abbiamo ritenuto opportuno non procedere alla ratifica dell’accordo». Sulla possibilità che l’accordo vada in porto l’ad giallorosso afferma che “Sabatini ritiene il giocatore valido, e se il Wolfsburg tornerà sulle nostre condizioni contrattuali, siamo disponibili a portare avanti e chiudere la trattativa”. La sensazione è che sia saltato tutto. Così, in un baleno, è già tempo di nominare i sostituti. Si parla del giovane promettente dell’under 21 Ogbonna in forze al Torino. Ma in realtà con Marco Cassetti riscopertosi centrale di livello, più Burdisso e Juan e con Heinze che può giocare al centro la Roma potrebbe abbandonare la ricerca di un difensore centrale e spostare le proprie attenzioni sui terzini.

  • Wolfsburg, linea dura con Diego “mai più in prima squadra”

    Wolfsburg, linea dura con Diego “mai più in prima squadra”

    Per Diego, ex trequartista della Juventus, la sfuriata della scorsa settimana che lo ha indotto ad abbandonare l’ allenamento dopo aver appreso la notizia dell’ esclusione dall’ undici titolare contro l’ Hoffenheim, in una gara delicata e cruciale per la salvezza – poi raggiunta – del Wolfsburg, avrà delle conseguenze molto pesanti.

    Infatti, il quotidiano tedesco Bild riporta la notizia che il tecnico Felix Magath avrebbe comunicato al Presidente del consiglio di sorveglianza del club di non aver intenzione di perdonare il brasiliano, e che per la prossima stagione, se dovesse ancora vestire la maglia del Wolfsburg, non lo farà con la prima squadra ma con la squadra di quarta divisione.

    Diego, inoltre, è stato punito per il suo comportamento indisciplinato anche con una cospicua ammenda, ma diverse migliaia di euro, ed è ora il primo obiettivo nel mercato in uscita della formazione tedesca, che pur di cederlo accetterebbe anche offerte da 10 milioni di euro, e quindi inferiori ai 15 milioni pagati la scorsa estate per acquistarlo dalla Juventus.

  • La fuga di Diego, addio Germania. Futuro bianconero?

    La fuga di Diego, addio Germania. Futuro bianconero?

    La nuvoletta nera che da un pò ha preso residenza sulla Torino bianconera sembra aver contagiato uno dei giocatori passati nelle ultime, nefaste, annate juventine. Stiamo parlando di Diego: arrivato all’ombra della Mole come “colpo di mercato” e andato via con l’etichetta di “bidone”, nella sulla seconda avventura in Germania il talento brasiliano non è riuscito a bissare le prodezze che avevano convinto Secco&Co. ad investire su di lui 25 milioni di euro, ma è addirittura riuscito a peggiorare la sua situazione.

    FUGA IN BRASILE – Dopo una stagione deludente dal punto di vista personale (30 presenze e 6 gol) e con una salvezza guadagnata all’ultima giornata col Wolfsburg, Diego pensa bene di disertare la cruciale sfida contro l’Hoffenheim dopo aver saputo di non essere tra i titolari e successivamente parte per il Brasile. Per i dirigenti tedeschi è la goccia che fa traboccare il vaso ed appare inevitabile la decisione di metterlo sul mercato. Ma vendere Diego non appare semplice per svariati motivi: in primis l’alto ingaggio percepito dal brasiliano ed in secondo luogo il prezzo del cartellino che non può scendere sotto i 10 milioni, visti i 16 che il club ha sborsato per riportarlo in terra tedesca. Inoltre le ultime due deludenti stagioni non aiutano a mettere in vetrina il calciatore che nonostante le indiscusse qualità tecniche sembra aver perso quella tranquillità che gli permetteva di compiere giocate di altissima scuola in quel di Brema. E la prima bocciattura è arrivata dalla sua ex-squadra che tramite il direttore sportivo Allofs ha già fatto sapere che non intende riportare a casa Diego: “Non possiamo premiare un giocatore per un comportamento simile“.

    PRETENDENTI – Il futuro del brasiliano appare ancora bianconero: non un clamoroso ritorno alla Juve ma bensì un trasferimento al Botafogo, squadra brasiliana che avrebbe già presentato un’offerta per riportarlo a casa. Nel mercato europeo da segnalare un interessamento del Liverpool che sta valutando se dare una possibilità di riscatto ad un giocatore che quando è in forma (fisica e mentale) può fare la differenza.

  • Giallo Diego: escluso dai titolari, lascia il ritiro

    Giallo Diego: escluso dai titolari, lascia il ritiro

    Il Wolfsburg si è salvato all’ultima giornata, ma l’ex Juventino Diego, trequartista brasiliano ceduto la scorsa estate dopo un anno di permanenza a Torino, non sarà stato particolarmente coinvolto nei festeggiamenti per la permanenza in Bundesliga.

    Poco prima della gara, infatti, venuto a conoscenza della sua esclusione dall’undici titolare nella delicata partita contro l’Hoffenheim, il trequartista brasiliano ha lasciato immediatamente il raduno della squadra, rifiutandosi di recarsi allo stadio insieme ai compagni: un episodio molto grave di insubordinazione, in particolare per un ambiente classicamente rigido e rispettoso delle regole, come quello tedesco.

    Il tecnico del Wolfsburg, Felix Magath, però, non ha voluto rimarcare troppo l’episodio, preferendo godersi la soddisfazione per la salvezza raggiunta dopo un’annata molto tribolata, e si è limitato a sottolineare che: ” In tanti anni di carriera un episodio simile non l’avevo mai visto”.