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  • NBA: Denver invincibile, Gallinari 21 punti

    NBA: Denver invincibile, Gallinari 21 punti

    Sette le partite giocate nella notte Nba. Denver fa cinquina contro Golden State, trascinata dal Gallo e dal ritorno di Wilson Chandler. Rientro da star anche per Dwight Howard, con i Lakers che interrompono la striscia negativa di sei sconfitte consecutive battendo allo Staples Center Clevaland. Vincono anche San Antonio, Nets, Knicks e Thunder. NUGGETS – WARRIORS 116-105: Quinta vittoria consecutiva per Denver, che al Pepsi Center ritocca il record casalingo portandolo ad un confortante 14-2, grazie ad un quarto periodo da urlo (37-18), dopo che i primi tre quarti della gara si erano conclusi sul 79-87 per gli ospiti. Ancora una volta il nostro Danilo Gallinari è il miglior realizzatore dei Nuggets con 21 punti (nove nel decisivo quarto quarto), a cui aggiunge anche 8 rimbalzi e 6 assist. Alle spalle del Gallo si piazza Ty Lawson con i suoi 20 punti. Doppia doppia invece soltanto sfiorata per The Manimal, che chiude con 9 rimbalzi e 10 rimbalzi. Ma la copertina della serata è tutta per Wilson Chandler, al suo rientro dall’infortunio dopo due mesi. La guardia tiratrice di Denver parte dalla panchina e in soli 21 minuti di gioco mette a referto 14 punti, 6 rimbalzi e tre palle recuperate, risultando il migliore delle riserve. Un’autentica standing ovation ha salutato il suo rientro in campo, ai fini del risultato fondamentale perché sono due sue palle recuperate ad inizio quarto periodo a spaccare letteralmente il match e a dare il via alla rimonta dei padroni di casa. Ed è proprio la forza del gruppo che colpisce di più nella squadra di Denver, la quale potrà contare d’ora in avanti anche su un Wilson Chandler in più. Riguardo quest’ultimo aspetto si è soffermato a fine partita uno dei leader della squadra, Kenneth Faried: “E’ confortante sapere che quando arriveranno i play-off noi avremo profondità nella nostra panchina e ragazzi pronti ad aiutarci, specialmente quando qualcuno avrà una serata storta. Infatti noi non dipendiamo soltanto da uno o due giocatori, ma abbiamo tre, quattro, cinque ragazzi che possono entrare dalla panchina e segnare, o difendere, e fare quelle piccole cose che ci aiutano a vincere le partite”.
    Denver Nuggets: Danilo Gallinari 21, Ty Lawson 20, Wilson Chandler 14
    Golden State Warriors: Stephen Curry 29, David Lee 23, Harrison Barnes 21

    Dwight Howard è tornato | ©Harry How/Getty Images
    Dwight Howard è tornato | ©Harry How/Getty Images

    LAKERS – CAVALIERS 113-93: Un altro ritorno, che arreca un nome decisamente più importante (così come la squadra), è essenziale nel ritorno (scusate il gioco di parole) al successo dei Lakers di Mike D’Antoni allo Staples Center di Los Angeles contro i malcapitati Cavaliers. E’ infatti un rientro in grande stile quello di Dwight Howard, autore di una doppia doppia da 22 punti e 14 rimbalzi con cui i padroni di casa giallo-viola hanno spazzato via Cleveland. Così, dopo sei sconfitte consecutive e le prime streghe pronte a scendere sul parquet dei californiani, Kobe Bryant e compagni vincono un match fondamentale per il rientro nella corsa play-off. L’ottava piazza per la verità è ancora lontana, con Portland ottava (20-17), mentre i Lakers sono ancora sotto il 50% (16-21), ma se Steve Nash (9 assist stasera) e Howard riusciranno a trovare un’intesa perlomeno accettabile,  sarebbe difficile immaginare la squadra di D’Antoni fuori dai play-off. Proprio Dwight ha voluto esprimere al termine della gara la propria gioia per la prestazione della gara: “Quando noi giochiamo come stasera vinciamo, e vinciamo bene. Dobbiamo continuare ad apprendere da queste partite, e con fiducia possiamo iniziare una grande serie di vittorie”. Era dunque stato buon profeta Mike D’Antoni, il quale dopo la sconfitta bruciante contro Oklahoma aveva assicurato ai giornalisti che il campionato dei Lakers sarebbe iniziato domenica. Detto, fatto.
    Los Angeles Lakers: Kobe Bryant 23, Dwight Howard 22, Antawn Jamison 16
    Cleveland Cavaliers: Kyrie Irving 15, Dion Waiters 15, Alonzo Gee 14

    LE ALTRE PARTITE: Nelle altre partite giocate nella notte Nba si registra il ritorno alla vittoria dei Knicks di Melo Anthony (27) contro gli Hornets (100-87), mentre a Toronto i Raptors si suicidano nell’ultimo quarto facendosi rimontare dai Bucks un qualcosa come 20 punti di vantaggio (96-107). Sfruttano a dovere il fattore casalingo invece Brooklyn (97-86 contro Indiana, Deron Williams 22) e San Antonio (106-88 contro i T-Wolves) con un fantastico Tim Duncan, che mette a referto 12 punti, 9 rimbalzi, 5 assist, 3 palle recuperate e 7 stoppate. Cade infine al Rose Garden Portland, messa sotto 83-87 dai ragazzini terribili di Oklahoma. Kevin Durant ancora sugli scudi (33 punti), dopo la fantastica prestazione allo Staples Center contro i Lakers.

    NBA RISULTATI 13-01-2013

    KNICKS – HORNETS 100-87
    RAPTORS – BUCKS 96-107
    NETS – PACERS 97-86
    SPURS – TIMBERWOLVES 106-88
    NUGGETS – WARRIORS 116-105
    BLAZERS – THUNDER 83-87
    LAKERS – CAVALIERS 113-93

    NBA METTA WORLD PEACE DOPO LA SCHIACCIATA

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  • Basket: Okur in Turchia, Virtus Bologna su Ginobili, Chandler dice no a Milano

    Basket: Okur in Turchia, Virtus Bologna su Ginobili, Chandler dice no a Milano

    Si infiamma il mercato europeo del basket vista la situazione di incertezza regnante in NBA: molte le notizie e tutte importanti dato che giocatori di levatura mondiale per un certo periodo saranno protagonisti nel “Vecchio Continente” in attesa magari di rientrare negli Stati Uniti qualora si dovesse trovare una intesa tra proprietari ed atleti per sbloccare il lockout.

    © Andy Lyons/Getty Images
    Iniziamo da Mehmet Okur, che rientra in patria firmando un accordo con il Turk Telekom Ankara. L’arrivo del centro degli Utah Jazz arricchisce notevolmente il campionato turco dato che già Deron Williams (Besiktas), Ilyasova (Fenerbahce) e Sasha Vujacic (Efes Pilsen) hanno deciso di optare per questo torneo in attesa di news in NBA. Nicolas Batum, ala dei Blazers, sceglie invece di ritornare in Francia con il Nancy (che affronterà Cantù in Eurolega), il centro dei Denver Nuggets Timofey Mozgov, compagno di squadra di Danilo Gallinari, sceglie il Khimki per mantenere la forma fisica, J.R. Smith che milita sempre nella formazione del Colorado, si accorda invece per giocare in Cina con lo Shanxi. Una notizia da rettificare è d’obbligo perchè un altro Nuggets, Wilson Chandler, volta le spalle a Milano (con cui era ad un passo dall’accordo) e si trasferisce anch’egli in Cina, allo Zhejiang. Colpo Virtus Bologna che si assicura le prestazioni di Chris Douglas-Roberts (ex Milwaukee Bucks e New Jersey Nets), in attesa di verificare se siano vere le voci che vogliono le “V nere” vicine all’accordo con Manu Ginobili, un top player in NBA (San Antonio Spurs) che rilancerebbe le ambizioni bolognesi di titolo in Italia.

  • Basket: Colpo Olimpia Milano, preso Wilson Chandler “Star” NBA

    Basket: Colpo Olimpia Milano, preso Wilson Chandler “Star” NBA

    Grandissimo colpo di mercato per l’Armani Jeans Milano che ingaggia (almeno fino alla fine di dicembre) l’ala NBA Wilson Chandler, stella NBA che fino a luglio era sotto contratto con i Denver Nuggets, franchigia nella quale milita pure Danilo Gallinari che con lui ha giocato anche ai New York Knicks prima di essere ceduti entrambi al team del Colorado a febbraio in uno scambio che ha portato ai Knicks la superstar Carmelo Anthony.

    © Stephen Dunn/Getty Images
    Chandler è un free agent con restrizione ovvero qualora un’altra squadra NBA avanzasse un’offerta i Nuggets avrebbero il diritto di mantenere nel roster il giocatore pareggiando quella specifica offerta. Tuttavia il blocco causato dal lockout permette ai giocatori del basket d’oltreoceano di decidere la loro destinazione fino a quando non verrà trovato un nuovo accordo sul contratto collettivo dei giocatori ed il numero 21 di Denver ha deciso di accettare l’offerta dell’Armani Jeans, per cimentarsi in questa nuova avventura nel campionato italiano. L’accordo (che comunque ancora manca dell’ufficialità ma sembra che tra il giocatore e Milano si sia alla definizione degli ultimi dettagli) prevede un salario di 500 mila dollari al mese fino al 21 dicembre (quando terminerà la prima fase di Eurolega e quando, si spera, sarà trovato un accordo per porre fine al lockout NBA, dato che se entro i primi giorni di gennaio tutto sarà ancora fermo la stagione salterà completamente). Chandler sarà così libero di ritornare negli U.S.A. qualora fosse scritta la parola fine al lockout oppure di continuare a giocare con Milano per tutta la stagione se le parti (proprietari NBA e sindacato dei giocatori) non converranno verso un intento comune. L’unica cosa certa è che la squadra del capoluogo lombardo sta costruendo una vera e propria corazzata per contrastare il dominio di Siena in campionato e con gli acquisti effettuati finora (anche in panchina visto l’arrivo di Sergio Scariolo come coach) Milano sembra sulla buona strada per cercare di vincere tutto. Chandler, ala piccola di 24 anni, scelto dai Knicks come 23esimo assoluto al Draft del 2007, ha disputato finora una buonissima carriera NBA (le sue medie sono sensibilmente calate negli ultimi mesi a Denver ma resta pur sempre uno dei migliori giocatori della Lega). In carriera ha 254 partite disputate con una media di 14 punti a partita. La sua arma migliore è il fisico visto che è alto 206 centimetri (per 106 chili di peso) ma può tranquillamente giocare in 3 ruoli diversi ovvero guardia, ala piccola ed ala grande: nei primi 2 crea un divario abbastanza importante in altezza che gli permette di avere un vantaggio fisico nel confronto con il suo diretto avversario, nel ruolo di ala grande crea difficoltà ad avversari più “grossi” dato che il tiro da 3 è una delle sue qualità migliori. I tifosi biancorossi al momento sono autorizzati a sognare, la squadra messa assieme da Scariolo e dalla dirigenza potrebbe (il condizionale è sempre d’obbligo) regalare davvero tante soddisfazioni nella stagione che verrà.

  • A Roma l’NBA 5 United Tour 2011

    A Roma l’NBA 5 United Tour 2011

    Sabato 25 e domenica 26 giugno lo Stadio Flaminio di Roma ospiterà l’NBA 5 United Tour 2011, che unisce tornei competitivi outdoor 5-contro-5 e attività ludiche e interattive di basket.

    adidas 5 united tour 2011
    Protagonista della 2 giorni romana sarà la stella NBA dei Denver Nuggets Wilson Chandler, compagno di squadra del nostro Danilo Gallinari prima a New York ed ora in Colorado. L’ala sarà disponibile presso lo Stadio Flaminio per le interviste sabato 25 giugno dalle ore 12.00. Katia Bassi, NBA Italy Managing Director, e le Orlando Magic Dancers saranno a loro volta disponibili per interviste e sessioni fotografiche. L’NBA 5 United Tour prevede giornalmente un incontro finale presso il Campo Centrale, oltre all’opportunità per gli spettatori di partecipare a varie attività di basket comprese le sfide “Footlocker 3-Point Shootout” e “adidas Slam Dunk”. La EA Gaming Area inoltre offrirà le ultime novità per quanto riguarda i video giochi.

  • NBA: Gallinari saluta New York e va a Denver, Anthony è dei Knicks

    NBA: Gallinari saluta New York e va a Denver, Anthony è dei Knicks

    Sembra finita la telenovela Carmelo Anthony!

    L’ala dei Denver Nuggets, uno dei pochi giocatori NBA in grado di cambiare il volto ad una franchigia, dovrebbe passare ai New York Knicks che cedono alle pressioni della squadra del Colorado e spediscono a Denver il nostro Danilo Gallinari.

    Ma l’operazione non finisce qui dato che ci sono altri giocatori coinvolti nell’affare, altre squadre ed anche scelte ai prossimi Draft.

    In sostanza New York prende dai Nuggets Anthony (obiettivo primario), poi anche Chauncey Billups, Shelden Williams, Anthony Carter e Renaldo Balkman. I Knicks, dal canto loro, accettano di privarsi di mezza squadra (in particolare di 4 giovani atleti non di poco conto) per assicurarsi il numero 15 biancoceleste: oltre al nostro Danilo, anche Wilson Chandler, Raymond Felton e Timofey Mozgov prendono la strada di Denver. Ma lo scambio non finisce qui, perché la franchigia della “Grande Mela” inserisce nel pacchetto anche una prima scelta del draft 2014, 2 seconde scelte nel 2012 e 2013 (ricevute dai Golden State Warriors) e un conguaglio di 3 milioni di dollari in contanti.
    A completare poi l’operazione ci hanno pensato i Minnesota Timberwolves: la squadra di Kevin Love prende Eddy Curry (con un pesante contratto in scadenza), Anthony Randolph e altri 3 milioni mentre New York come contropartita si accontenta di Corey Brewer.

    Per Gallinari quindi un nuovo inizio, ma l’ala italiana è sostanzialmente dispiaciuta per quello che è successo, avrebbe voluto diventare l’idolo indiscusso del Madison Square Garden ed invece già dopo 2 anni e mezzo (fu scelto nel 2008 come sesto assoluto da New York) deve giocoforza abbandonare la nave per iniziare un nuovo percorso in una città diversa, con una squadra diversa e con tifosi diversi che forse gli faranno pesare il paragone con l’illustre predecessore se non rispetterà le aspettative.
    Queste le cifre del “Gallo” con la squadra newyorchese: 157 partite disputate, di cui 124 giocate da titolare nel quintetto allenato da Mike D’Antoni. In NBA dalla stagione 2008-2009, ma nella prima annata a New York i molti problemi alla schiena ne hanno limitato l’impiego. Da rookie l’ex Armani Jeans ha giocato solo 28 partite. Nel 2009-2010 invece ben 81 presenze su 82 complessive in calendario. Ora saluta i Knicks dopo 48 gare disputate nel 2011, con oltre 34 minuti di media, 15,9 punti e 4,8 rimbalzi. Nell’intera carriera a stelle e strisce l’azzurro viaggia alla media di 13,7 punti e 4,3 rimbalzi. Il suo career high è fissato 31 punti (quota raggiunta 2 volte). Adesso però si volta pagina.

    La maxi-trade sarebbe stata voluta da James Dolan, patron della franchigia newyorchese (forse mal consigliato da Isiah Thomas che già da allenatore-general manager portò qualche anno fa i Knicks sull’orlo del collasso) per non rischiare di perdere Anthony, che comunque con Denver era in scadenza di contratto a giugno. Molto contrariati, sembra da indiscrezioni, l’allenatore Mike D’Antony ed il G.M. Donnie Walsh (scavalcati nell’operazione proprio dal proprietario) che mai avrebbero voluto svenarsi per un giocatore che a fine anno sarebbe comunque arrivato gratis visto che Anthony a più riprese aveva manifestato la ferma intenzione di firmare con i Knicks e chiudere al Madison la carriera.
    Le sorprese tuttavia potrebbero anche non finire qui dato che i Nets si sono fatto avanti (qualora si concretizzasse questo mega scambio) per avere Mozgov ed il nostro Danilo cedendo a Denver 2 prime scelte future, cosa molto gradita in Colorado. Si attendono ancora ulteriori sviluppi!

    Facendo un’analisi pura e semplice in definitiva chi ci guadagna sono i Nuggets che da un possibile pugno di mosche (se Anthony fosse andato via a 0 nel mese di Giugno) si ritrovano ora ad avere un manipolo di giocatori giovani e futuribili, con tantissime scelte nei prossimi 2 anni per aggiungere talento su talento ad una formazione già giovane. Se l’operazione verrà conclusa nelle prossime ore (e solo un cataclisma potrebbe interrompere questo processo che ormai pare destinato alla chiusura) i Knicks escono da questa operazione con un All Star player, ma ne escono ridimensionati dal punto di vista manageriale perchè avrebbero potuto ottenere, se solo avessero avuto la pazienza di temporeggiare per un altro giorno (la data fissata per la fine del mercato in NBA) un giocatore spaventoso e del tutto gratis così come successo con Stoudemire questa Estate. E magari utilizzare qualche giocatore, ora ormai ceduto, per arrivare ad un grande playmaker (unica lacuna nel roster dei Knicks) magari a quel Chris Paul o a quel Deron Williams (che sembra veramente in procinto di lasciare i Jazz il prossimo anno) e completare così una squadra da sogno, giovane e forse anche più talentuosa dei Miami Heat di Wade, James e Bosh, che avrebbe potuto dominare l’NBA almeno per 4-5 anni. Invece la situazione sarà (con ogni probabilità) molto diversa e a meno di clamorosi colpi di scena New York potrebbe restare ancora una volta una eterna incompiuta!

  • Parker rinnova con gli Spurs per 4 anni. E intanto cresce il rischio lockout

    Parker rinnova con gli Spurs per 4 anni. E intanto cresce il rischio lockout

    Tony Parker, stella francese di San Antonio, ha prolungato il contratto di 4 anni con la squadra texana.

    Arrivato agli Spurs all’età di 19 anni, ha vinto 3 titoli NBA, nel 2003, nel 2005 e nel 2007 (qui nominato M.V.P. delle finali contro i Cleveland Cavaliers di LeBron James), tutti con i neroargento che finora sono stati l’unica squadra del playmaker nato a Bruges, in Belgio, con i quali ha collezionato 668 presenze.

    Parker ha firmato fino al 2015 (il contratto attuale scadrà a giugno 2011, rinnovo quadriennale per lui) e guadagnerà complessivamente 50 milioni di dollari, circa 36 milioni di euro.

    Una decisione, quella degli Spurs, che va controcorrente rispetto a quella di altre squadre della Lega che non stanno rinnovando i contratti in scadenza nel giugno 2011: infatti in Estate sarà ridiscusso il contratto collettivo dei giocatori che scadrà proprio al termine di questa stagione agonistica. Ma il Commissioner NBA David Stern ha promesso un taglio drastico alle cifre spropositate che oggi percepiscono le superstar della Lega, anche perchè la crisi economica del Paese va avanti e non accenna ad arrestarsi. Se i giocatori non cederanno alle richieste di Stern (che vorrebbe tagliare del 50% circa lo stipendio massimo da dare ai giocatori, ovvero dal massimo dei 30 milioni di dollari attuali, come percepito da Kobe Bryant ad esempio, si passerebbe a poco più di 15 milioni all’anno) potrebbe esserci il rischio lockout. Una decina di anni fa accadde già la stessa situazione e la serrata costrinse la Lega a tagliare la stagione di ben 32 partite (invece delle 82 previste se ne disputarono 50).
    Da quel blocco furono introdotte, per esempio, misure innovative come la luxury tax. Chissà cosa salterà fuori questa volta. Secondo David Stern i margini per giungere ad un accordo senza conseguenze ci sono, ma di sicuro non sarà facile.

    Proprio per questi tagli agli stipendi molte franchigie hanno interrotto le trattative con i giocatori che andranno in scadenza nel giugno 2011, visto che i proprietari potrebbero sfruttare migliori condizioni contrattuali a discapito dei giocatori. E’ per questo che giocatori come Jeff Green, stella degli Oklahoma City Thunder (assieme a Kevin Durant) ancora non ha ricevuto nessuna proposta, lo stesso dicasi per Brandan Wright dei Warriors ad esempio, di Greg Oden dei Blazers (anche se in molti dicono che sia la prima scelta assoluta del Draft 2007 a non voler rifirmare per andare via), di Wilson Chandler dei Knicks (che in questo avvio di stagione è il migliore della squadra di D’antoni), di Rodney Stuckey dei Detroit Pistons, playmaker che potrebbe fare gola a molte squadre. Unici ad aver ricevuto proposte di rinnovo sono stati proprio Durant e Joakim Noah dei Chicago Bulls, dato le franchigie che ne possiedono i diritti, per il talento mostrato sul parquet, non si sono voluti lasciare sfuggire. Soprattutto per quanto riguarda Durant dei Thunder, che pare destinato a dominare la Lega nei prossimi anni.

    Insomma una situazione che è in evoluzione ma la necessità di arrivare ad un accordo in tempo utile è auspicata da tutti, proprietari, dirigenti, tifosi ed ovviamente i giocatori.

  • NBA: New York sbanca Toronto ma Bargnani batte Gallinari

    NBA: New York sbanca Toronto ma Bargnani batte Gallinari

    Nell’esordio stagionale di Andrea Bargnani e Danilo Gallinari, messi l’uno di fronte all’altro nella prima partita di regular season NBA per un derby italiano attesissimo, sono i New York Knicks del numero 8 ad aggiudicarsi l’incontro. Il numero 7 dei Raptors, nonostante un migliore score a referto rispetto al collega, esce battuto per 98-93 ed incassa la prima sconfitta interna della nuova stagione.

    Eppure la partita era iniziata nel migliore dei modi per il “Mago” che nei primi minuti di gioco era riuscito a trascinare i suoi con 7 punti in fila (tutti quelli segnati dai canadesi in pratica) portando in testa i Raptors. Molto più freddo Gallinari che con un brutto 0/3 dal campo non riusciva a tenere testa all’amico e compagno di Nazionale.
    I Knicks, partiti un pò in sordina, sono riusciti a prendere il comando nel momento in cui si accendeva Stoudemire, e grazie anche ad una tripla di Gallinari chiudevano il primo quarto avanti per 29-22.
    Nel secondo quarto ancora un’ottimo momento per New York che riusciva a portarsi anche in vantaggio in doppia cifra, ma sul finire di quarto la reazione dei Raptors ricuciva lo strappo fino al provvisorio 51-47 che chiudeva il primo tempo del match.

    Secondo tempo più combattuto, molto più fisico e tirato, il terzo quarto iniziava bene per Gallinari che segnava 5 punti nei minuti iniziali, ma consapevoli della loro forza i Raptors arrivavano fino al -2 in chiusura di quarto (74-72).
    Ultimo periodo che ha un dominatore assoluto in Wilson Chandler. Uscito dalla panchina il talento dei Knicks ricacciava indietro Toronto che dopo soli 2 minuti di gioco passava a condurre per 77-76 con una tripla di Barbosa: Chandler con giocate stupefacenti rimetteva però le cose al posto giusto per gli arancioblu e la squadra della “Grande Mela” riprendeva le redini dell’incontro mettendo una distanza di sicurezza tra le 2 squdre. Fino ai minuti finali quando, tentando il tutto per tutto i Raptors si portavano fino al -3 ad 11 secondi dalla fine (96-93). Il gioco disegnato da Triano per il pareggio non trovava però successo e 2 liberi di Felton chiudevano l’incontro per il 98-93 finale.

    In conclusione si può dire che i Knicks rispetto allo scorso anno sono migliorati molto e chissà che non si stiano riservando qualche altro colpo nel mercato fino a Febbario. Squadra più compatta, determinata e finalmente con un progetto che ha delle linee guida. Mike D’Antoni potrà essere soddisfatto ed iniziare a lavorare molto più sereno e tranquillo. Stoudemire molto bene in questa prima uscita con 19 punti, 10 rimbalzi e 2 stoppate. Ci sono 9 palle perse per il numero 1 Knicks ma il tempo per limare questo dettaglio c’è tutto. Uomo partita però Wilson Chandler con 22 punti, 8 rimbalzi e 2 stoppate. Segno che anche lui si sente coinvolto nel progetto. Poi ci sono i 15 punti di Felton (a cui aggiunge 6 rimbalzi ed altrettanti assist) che ha messo in mostra una regia molto ordinata. Solo 12 punti per Gallinari, con 6 rimbalzi, apparso ancora un pò freddino (anche se reduce da un leggero infortunio).
    Cattive notizie invece per Toronto, che probabilmente quest’anno vivrà una fase di transizione in attesa di un futuro migliore. Guardando giocare la squadra si notano molte lacune, purtroppo la perdita di Bosh è grave, Bargnani fa quel che può ma se non diventa leader alla svelta non ci saranno speranze per i canadesi. Comunque in questo match Bargnani è stato il migliore dei suoi con 22 punti a referto (6 rimbalzi, ma in questa specialità il numero 7 deve fare di più chiudendo in doppia cifra), ben assistito da Jack con 16 punti e dai 13 a testa per Barbosa e Kleiza. A Toronto però urge trovare subito una soluzione in vista dei prossimi impegni.

    Risultato NBA 27 Ottobre 2010

    New York Knicks-Toronto Raptors 98-93

    • N.Y.: Chandler 22, Stoudemire 19, Felton 15; Tor: Bargnani 22, Jack 16, Kleiza, Barbosa 13
  • Carmelo Anthony e Chris Paul nel mirino dei Knicks

    Ultime voci di mercato in NBA veramente sensazionali.
    Sarebbe clamorosa la notizia che sta circolando negli ultimi minuti, frutto di una dichiarazione di Chris Paul, playmaker dei New Orleans Hornets, ma per il momento è bene prendere tutto con le molle e con i dovuti ragionamenti del caso.

    In sostanza la dichiarazione di Paul, strappata al matrimonio di Carmelo Anthony avvenuto sabato proprio nella “Grande Mela”, ha lasciato presagire un’eventuale unione con la stessa maglia sia del playmaker degli Hornets, che di Anthony che andrebbero a fare compagnia ad Amar’è Stoudemire (anche lui tra glia invitati) ai New York Knicks, a detta di Paul proprio per contrastare lo strapotere dei nuovi “Big Three” di Miami Wade-Bosh-James (Paul avrebbe detto: “anche io e Carmelo, con Amar’è formeremo presto un grande “Big Three”). La dichiarazione avrebbe lasciato senza parole anche un notissimo tifoso Knicks, ovvero il regista Spike Lee, anche lui alla cerimonia, che non è poi riuscito a contenere la sua emozione.

    Certamente questa ipotesi è molto più facile ad inquadrarla con le parole che non con i fatti visto che sia Anthony che Paul non sono free agent, ma sono legati ancora alle rispettive franchigie. Eventuali scambi per permettere ai Knicks di accaparrarsi i giocatori in questione sono molto difficili, visto l’alto valore sul mercato e le eccellenti qualità dei 2 atleti che sono nel pieno della loro carriera agonistica.
    Inoltre al momento il roster di New York è molto povero dato che molti giocatori anche appetibili sono stati lasciati liberi sul mercato per creare spazio salariale per l’offerta a LeBron James che poi è invece andato a Miami.
    Ecco che quindi tutti i conti non tornano! Certamente però si deve anche pensare che Paul ha molte volte dichiarato di voler giocare in una squadra da titolo, e gli Hornets in questo momento non lo sono visto che stanno ricostruendo partendo dai giovani. E da questo punto di vista New Orleans potrebbe accontentarsi anche di qualche contratto in scadenza dei Knicks, tipo Eddy Curry, e di qualche giovane promettente per poi poter avere un monte salari molto basso e risparmiare sugli ingaggi, cosa che in Louisiana è di primaria importanza.
    Se per Paul esiste qualche barlume di speranza e si potrebbe anche eventualmente sognare, molto più difficile appare la situazione di Carmelo Anthony: Denver ha dichiarato che vorrebbe rinnovare il giocatore per altri 3 anni a 65 milioni di dollari, ma il numero 15 nicchia e prende tempo. Denver davanti all’ipotesi di perderlo a zero la prossima Estate potrebbe cederlo già da subito ma solo davanti ad una mega offerta: e i Knicks in questo momento non hanno gli argomenti giusti per convincere la dirigenza del Colorado che vuole monetizzare al massimo la cessione del suo gioiello.
    Wilson Chandler, Raymond Felton e forse anche Ronny Turiaf sono il massimo che possono offrire gli arancioblù, più qualche altro giovane di belle speranze ma niente di più al momento. Ed è anche poco per il valore di Anthony.
    L’unica speranza sarebbe che “Melo” puntasse i piedi per trasferirsi a New York rifiutando qualsiasi altra destinazione, ma questo potrebbe avvenire solo se in primis i Knicks riuscissero a prendere Chris Paul. Solo così Anthony si convincerebbe della bontà del progetto di coach Mike D’Antoni e del General Manager Donnie Walsh (che hanno sempre dichiarato alla stampa di avere un piano “B” per la squadra casomai fosse sfumato LeBron James, come si è verificato pochi giorni fa) per contrastare gli Heat sia nella Eastern Conference che nell’intera Lega. Certamente il trio Paul-Anthony-Stoudemire non avrà l’impatto mediatico del trio della Florida, ma non gli manca nulla a livello di talento e potenzialità per poter combattere con gli altri 3 fenomeni.
    Ora, ripetiamo, è solo una voce frutto di una dichiarazione forse anche riportata in modo inesatto, ma ci sembrava giusto e doveroso farla presente anche per far capire che il “terremoto Miami Heat” sta scatenando le altre squadre per migliorarsi e diventare competitive. E i New York Knicks vogliono esserlo…!

  • NBA, free agent: Le ultime voci di mercato e trattative [12 luglio 2010]

    Ecco le ultime voci di mercato che sembrano trovare fondamento in NBA.

    Wilson Chandler, guardia-ala dei New York Knicks, potrebbe essere scambiato assieme all’inutile centro Eddy Curry, per arrivare ad un “lungo” che permetta a Stoudemire di riposare per qualche minuto in panchina.

    Gli Atlanta Hawks spingono forte per tentare di firmare Shaquille O’Neal.
    Come alternative si pensa ad Illgauskas, che a Cleveland non vuole più tornare dopo l’addio di James (e si sarebbe pure proposto ai Miami Heat pur di continuare a giocarci assieme), Brad Miller, Kurt Thomas e Kwame Brown.

    I Cavs avrebbero provato a dialogare proprio con gli Hawks per acquisire Josh Smith, ma l’ala grande, che nei progetti della dirigenza di Cleveland dovrebbe sostituire James come giocatore franchigia, non è sul mercato visto che Atlanta lo reputa una pedina essenziale.

    I Cavaliers, come alternativa, stanno cercando di convincere Minnesota ad una trade che coinvolga Al Jefferson, ma sul giocatore è forte anche l’interesse dei Dallas Mavericks, pronti a tutto pur di riuscire a prenderlo.
    Sempre Cleveland, per il ruolo di playmaker, si sarebbe buttata su Kyle Lowry, svincolato da Houston ma che i Rockets sono disposti a trattenere visto il buon potenziale del giocatore.

    I Chicago Bulls hanno fatto un’offerta alla guardia tiratrice di Orlando J.J. Redick. I Magic sono indecisi sul da farsi, se pareggiare l’offerta o meno, visto che il monte salari è alto, ma le prestazioni di Redick quest’anno sono state eccellenti.

    I Blazers hanno ufficialmente presentato un’offerta alla guardia degli Utah Jazz Wesley Matthews. Il contratto è di 5 anni a 34 milioni di dollari, ma Matthews essendo un free agent con restrizione deve aspettare una settimana poichè se Utah pareggiasse l’offerta di Portland (come già successo lo scorso anno con Paul Millsap) il giocatore resterebbe a Salt Lake City.

    Intanto proprio Utah si sta guardando intorno casomai non volesse pareggiare l’offerta per Matthews e i nomi che circolano sono quelli dell’ex Ronnie Brewer, ceduto lo scorso febbraio a Memphis ma in regime di svincolo ora, di Shannon Brown, Roger Mason ma soprattutto di Al Harrington dei New York Knicks che rinforzerebbe Utah in modo clamoroso visto il valore e le potenzialità del giocatore.

    Derek Fisher si allontana dai Lakers e potrebbe firmare con i Miami Heat del super trio Wade-Bosh-James. L’offerta è di 4,5 milioni di dollari per 2 anni, molto vicina alle richieste del giocatore che ne ha chiesti 5 ai Lakers ma che la franchigia californiana non è disposta ad accettare (al massimo si è parlato di un contratto a 2,5 milioni).

    Dorell Wright, svincolato da Miami, ha firmato per 3 anni con i Golden State Warriors per un contratto di 10 milioni di dollari complessivi.

    Anthony Morrow invece, dai Warriors passa ai New Jersey Nets per 3 anni a 12 milioni di dollari.

    Miami invece per rinforzare il reparto lunghi pensa a Juwan Howard come prima opzione di acquisto.

  • NBA: Chandler arrestato, ancora guai per i Knicks

    L’ala dei New York Knicks Wilson Chandler è stata arrestata con l’accusa di possesso di marijuana.
    Il fatto è accaduto 2 giorni fa e il giocatore dei Knicks non ha rilasciato alcuna dichiarazione così come l’addetto stampa della franchigia della “Grande Mela” che ha reso noto solo di aver parlato col giocatore e che non ci sono commenti da fare.

    Chandler si trovava nel Queens alle 23:15 mentre era in giro con la sua Mercedes a fari spenti, gli agenti ovviamente vedendo la cosa lo hanno fermato nei pressi di uno stop e quando il giocatore ha abbassato il finestrino l’odore della marijuana è stato percepito dai poliziotti. In macchina con lui un suo amico, Lamonte Yarbrough, il quale ha ammesso ai poliziotti che stava fumando. I due sono stati presi quindi in custodia dalle autorità, e condotti in stazione dove hanno dovuto chiarire l’accaduto.