Tag: wesley sneijder

  • Inter Novara 0-1, crollo nerazzurro a San Siro

    Inter Novara 0-1, crollo nerazzurro a San Siro

    Terza sconfitta nelle ultime quattro partite per l’Inter. Definirla crisi sarebbe davvero riduttivo a questo punto. Sconfitta che lascia il segno, con i nerazzurri che perdono in casa contro il fanalino di coda Novara, di fatto perdendo ulteriore terreno nella rincorsa al terzo posto con la Lazio staccata di sei lunghezze. Caracciolo si conferma la bestia nera dell’Inter e Mondonico può sorridere visto che la sua squadra aveva realizzato solo due punti in trasferta prima di questo match, mentre i nerazzurri  mostrano un rullino di marcia da retrocessione: un punto in quattro partite. La panchina di Ranieri balla.

    PRIMO TEMPO – Primo squillo nerazzurro al 9’ sugli sviluppi di un’azione corale nerazzurra finalizzata da una bella conclusione dal limite dell’area di Sneijder che si vede negare il gol da una pronta respinta di Ujkani. Buona Inter nei primi minuti che tiene palla, cerca il fraseggio stretto con i suoi centrocampisti e costringe come era da copione il Novara a schiacciarsi con tutti gli uomini dietro la linea del centrocampo. Al 14’ problemi fisici per Dellafiore  che lascia il campo e costringe Mondonico a giocarsi il primo cambio con l’ingresso di Morganella. Ancora pericolosa la squadra nerazzurra al 25’ sulla corsia sinistra: bella combinazione tra Chivu e Sneijder con l’olandese che da posizione defilata mette dentro un tiro cross che attraversa tutta l’area senza trovare il tap in vincente di Milito, sfiorando il palo. Rischia moltissimo l’Inter su una ripartenza del Novara, con Julio Cesar costretto a un’uscita spericolata su Caracciolo per togliergli dai piedi il pallone. Molti dubbi su una decisione arbitrale al 35’ con Poli che viene letteralmente abbattuto da Garcia  in area prima di riuscire a calciare, ma Russo fa cenno di proseguire tra le numerose proteste nerazzurre. Il primo tempo si chiude senza regalare troppe emozioni, con due minuti di recupero.

    SECONDO TEMPO – Nella ripresa altro cambio per Mondonico che manda in campo Pesce al posto di Porcari, mentre Ranieri inserisce Pazzini al fianco di Milito togliendo Alvarez. Ottima verticalizzazione di Cambiasso al 7’ con l’inserimento con i tempi perfetti di Milito che entra in area salta un uomo e calcia, indirizzando troppo centrale la conclusione con Ujkani ben piazzato. I nerazzurri spingono molto, ma senza trovare mai l’affondo vincente e come spesso accade nel calcio su uno splendido contropiede è il Novara a essere letale. La doccia fredda arriva per l’Inter al 11’ dai piedi di Caracciolo che inventa un gol bellissimo: l’airone stoppa la palla tra Lucio e Chivu e da fuori area fa partire un tiro a giro sul palo lontano a battere Julio Cesar, confermandosi la bestia nera dei nerazzurri. La risposta dell’Inter arriva subito con una buona conclusione di Stankovic che calcia forte dal limite dell’area sfiorando il palo. Ranieri al 16’ si gioca il tutto per tutto inserendo Forlan al posto di Poli, schierando tre punte per cercare di ribaltare il risultato, mentre Mondonico pochi minuti dopo si copre togliendo Gemiti e inserendo Paci. Paradossalmente nonostante l’Inter si riversi nella metà campo avversario è il Novara ad avvicinarsi nuovamente al gol con un grande anticipo di Julio Cesar su Caracciolo.

    Al 33’ Morganella impegna in una parata in tuffo il portiere nerazzurro su una gran conclusione al volo ad incrociare. Novara in dieci al 34’ con Radovanovic che allontana il pallone dopo un fallo di Nagatomo dal limite dell’area: il serbo era già ammonito  e con il secondo giallo si guadagna gli spogliatoi in anticipo. Sfortunata la squadra di Ranieri che nel finale con Sneijder impatta la traversa con un destro violentissimo dal limite dell’area. L’ultima occasione capita sui piedi di Pazzini che da un passo calcia centrale facendosi neutralizzare la conclusione, con Ujkani che blocca il pallone e deve solo aspettare il fischio finale che regala i tre punti al Novara e condanna l’Inter a un punteggio inaspettato alla vigilia.

  • Caos Inter, Ranieri e Sneijder via? Il futuro è Lucas

    Caos Inter, Ranieri e Sneijder via? Il futuro è Lucas

    L’Inter è finita nel caos. Proprio quando il successo nel derby contro il Milan di inizio gennaio sembrava proiettare i nerazzurri verso le posizioni di vertice della Serie A, è arrivato un brusco stop da parte degli uomini di Ranieri.
    Gli ultimi giorni di calciomercato gennaio hanno pesato sugli umori all’interno dello spogliatoio, aprendo anche una spaccatura in seno al rapporto fra il presidente Massimo Moratti e il tecnico riguardo la cessione di Thiago Motta. Anche l’olandese Sneijder ha aperto un nuovo fronte di malcontento, il quale si è generalizzato al resto della squadra, a causa di quel 4-4-2 che tanto ha portato in termini di punti ma che sembra tagliare fuori il trequartista di Utrecht e non godere della stima degli stessi uomini chiamati a interpretarlo.

     

    Il 4-0 subito all’Olimpico contro la Roma non è di certo passato inosservato in casa nerazzurra, ma il numero uno di corso Vittorio Emanuele ha ribadito la fiducia a Ranieri e ha commentato le recenti voci di un presunto interesse dell’Inter nei confronti del dimissionario Capello, affermando di non avere alcuna intenzione di affidare la panchina all’ex ct della nazionale inglese “né ora né in estate”, chiudendo in maniera definitiva le porte all’allenatore di Pieris.

    Negli ultimi giorni Sneijder ha invece dichiarato alla stampa che il suo futuro all’Inter non è più sicuro come in passato, dicendo pubblicamente che se fosse arrivata un’offerta “giusta” nelle battute conclusive del calciomercato invernale sarebbe potuto andare via dalla Pinetina. Non è una novità come il Manchester United di Ferguson abbia più volte manifestato l’interesse verso il trequartista nerazzurro, ma anche il City potrebbe essere una destinazione più che probabile, sopratutto qualora approdasse tra gli sceicchi Josè Mourinho, come trapelato nella giornata di ieri da alcuni quotidiani sportivi.

    Fra sei mesi potrebbe esserci una vera e propria rivoluzione in casa Inter. E’ realistico immaginare un cambio di guida tecnica, con l’attuale ct della Nazionale francese Laurent Blanc in pole position, dopo i dissidi con la federazione transalpina. La cessione di Sneijder aprirebbe poi le porte all’arrivo in Italia del talento brasiliano Lucas, per il quale i colloqui sono già in una fase avanzata con il San Paolo (un’affare da 25-30 milioni di euro per le casse interiste). La linea verde proseguirà anche altri giovani interessanti, come il centrocampista francese M’Vila, classe ’90, il quale viene paragonato all’ex Thiago Motta.

    La nuova strategia del mercato nerazzurro è già entrata in azione la scorsa estate, con gli acquisti dei giovani Poli, Jonathan, Alvarez, senza dimenticare Coutinho acquistato sotto la sfortunata gestione Benitez. Il tempo e la pazienza di Moratti ci diranno se la politica adottata dall’Inter verrà premiata con i risultati sportivi.

  • Sneijder e Krasic in Russia? Anzhi e Zenit ci provano

    Sneijder e Krasic in Russia? Anzhi e Zenit ci provano

    Il calciomercato italiano si è chiuso esattamente una settimana fa senza nessun nome altisonante, quello russo invece è aperto e potrebbe regalare grosse sorprese da qui fino alla sua chiusura prevista tra poco più di due settimane (24 febbraio ndr), in particolare sono da tenere d’occhio attentamente i movimenti dello Zenit San Pietroburgo e dell’Anzhi che starebbero preparando due grossi colpi in entrata che riguardano due calciatori che giocano nel nostro campionato.

    I campioni in carica di Russia, su precisa indicazione di Luciano Spalletti, si sono interessati nelle ultime ore a Milos Krasic, l’esterno serbo della Juventus che quest’anno è stato utilizzato con il contagocce da Antonio Conte. Krasic, arrivato a Torino due estati fa guadagnandosi subito la fiducia dei tifosi i quali vedevano in lui, alla luce dell’ottima prima parte di campionato di cui si era reso protagonista, un giocatore in grado di far rinascere i bianconeri tanto da essere considerato come erede di Pavel Nedved, non ha assimilato le linee guida del nuovo allenatore Conte, cosa che invece era riuscito subito a fare con Luigi Del Neri, finendo così nel dimenticatoio costretto a dividersi tra panchina e tribuna alla domenica. A solo un anno e mezzo dal suo arrivo a Torino, l’esterno della nazionale serba potrebbe far ritorno in Russia, dove aveva giocato nelle fila del Cska Mosca dal 2004 al 2010: lo Zenit fa sul serio e nei prossimi giorni farà recapitare in Corso Galileo Ferraris un’offerta di 10 milioni di euro, i bianconeri però non vogliono effettuare l’ennesima minusvalenza degli ultimi anni che andrebbe ad incidere ancor di più negativamente su un bilancio già fortemente in rosso e pretendono i 15 milioni di euro versati nella casse della società moscovita nell’estate del 2010 per acquisire il suo cartellino. La sensazione è che una soluzione verrà trovata in questi giorni sia perchè lo Zenit ha urgente bisogno di rimediare sul mercato un sostituto all’altezza di Danny, infortunatosi gravemente ai legamenti del ginocchio e per il quale si prevede un lunghissimo stop, sia perchè Krasic non rientra più nei piani di Conte e tenerlo fuori dal rettangolo di gioco per il resto della stagione non farà altro che svalutare ancor di più il suo valore.

    La squadra di Makhachkala, città dal nome impronunciabile, in cui milita Samuel Eto’o invece starebbe preparando l’assalto a Wesley Sneijder. La carta a disposizione dell’Anzhi per convincere il fantasista ad accettare il trasferimento nel Daghestan, oltre a quella economica dal momento che il club è uno sei più ricchi al mondo, è proprio l’ex compagno di squadra all’Inter che è sinonimo di progetto ambizioso per lo sconosciuto, fino ad ora, ma ricco club russo. Secondo le prime indiscrezioni l’Anzhi metterebbe sul piatto della bilancia 8 milioni netti all’anno per Sneijder e 25 milioni di euro all’Inter per liberare il traquartista Orange. Il presidente nerazzurro Massimo Moratti ci sta pensando poichè la cessione dell’olandese, oltre a fruttare un bel gruzzolo, permetterebbe all’Inter di continuare con la politica intrapresa, ovvero di tenere i conti di bilancio in regola in vista del fair play finanziario; inoltre c’è da tenere in considerazione la questione spinosa prettamente di natura tattica: Sneijder è di difficile collocazione nello scacchiere di Clauido Ranieri che predilige un 4-4-2 con due esterni e due attaccanti naturali mentre con il numero dieci spesso il tecnico romano è costretto a snaturare il suo credo tattico facendolo giocare o largo sulla sinistra (come contro il Palermo) oppure in un 4-3-1-2 dietro le due punte rinunciando ai suoi cari cursori laterali. Resta da capire quale sia la volontà del calciatore, se quella di attendere giugno per salutare tutti e volare a Manchester, sponda United dove Ferguson lo aspetta a braccia aperte, oppure quella di preferire i milioni dei russi e di rinunciare a giocare in un club prestigioso.

  • Calciomercato Inter Sneijder vola in Russia?

    Calciomercato Inter Sneijder vola in Russia?

    Terremoto in casa Inter? Il grande filotto di vittorie che a cavallo della pausa ha consentito ai nerazzurri di risalire la china e sperare in una seconda parte di stagione migliore sembra oramai un ricordo. Il ko in Coppa Italia con il Napoli e gli otto gol presi in campionato contro Palermo e Roma hanno aperto un nuovo strascico di malcontento e polemiche che la dicono lunga sulle strategie societarie e sulle divergenze di vedute tra Moratti e Ranieri. Il destino del tecnico nerazzurro sembra ad oggi già deciso non riuscendo ad entusiasmare i tifosi con scelte conservative e spesso impopolari ma anche con i giocatori che sembrano mal digerire l’abbottonato e poco spettacolare 4-4-2.

    La partenza di Thiago Motta dopo quello di Samuel Eto’o è il secondo addio eccellente della stagione attuale ed evidenzia come la società al momento abbia deciso di far cassa cedendo anche i pezzi migliori dietro offerte interessanti sperando poi di trovare nei nuovi arrivi e nella voglia di riscatto della Vecchia Guardia il giusto mix per centrare almeno il terzo posto in campionato e andare più avanti possibile in Champions League.

    Ranieri però potrebbe esser costretto a centrare l’impresa senza un altro elemento Wesley Sneijder richiesto dal faraonico Anzhi come colpo conclusivo prima dell’avvio della prossima stagione. In Russia il calciomercato chiude il 24 febbraio e in molti si dicono convinti che dopo Eto’o la società russa cercherà di strappare all’Inter un altro pezzo da novanta. L’olandese non sembra esser più centrale al progetto nerazzurro e dietro un offerta consona e importante Moratti potrebbe convincersi a cederlo già a febbraio. Per convincere Sneijder sembra che l’Anzhi abbia sguinzagliato Eto’o mentre all’Inter presto arriverà la prima offerta poco superiore ai 25 milioni di euro.

    Insomma per i tifosi nerazzurri non è un momento felice e i rumors e indiscrezioni che arrivano dal calciomercato non lasciano dormire sogni tranquilli.

  • Roma Inter, De Rossi c’è, Sneijder no

    Roma Inter, De Rossi c’è, Sneijder no

    La sfida che ha di fatto monopolizzato gli ultimi campionati, prima del tricolore rossonero, e le ultimissime finali di Coppa Italia, vede affrontarsi oggi la Roma di Luis Enrique e l’Inter di Ranieri con un sapore decisamente diverso. Velleità ridimensionate per entrambe le società, che non potendo puntare all’affare scudetto, cercano chi un posto in Champions, chi uno in Europa League.

    Poco lo spettacolo offerto all’andata quando sulla panchina nerazzurra sedeva Gasperini, con uno scialbo 0-0 che fece sbadigliare tutti i tifosi. Per questa nuova sfida dal sapore diverso, l’aspettativa è sicuramente maggiore, poiché in entrambi i casi la cura Ranieri e quella spagnola di Luis Enrique hanno comunque dato risultati positivi come testimonia la classifica, dopo una partenza da incubo. La cosa che accomuna entrambe le squadre è la penuria di risultati negli ultimissimi turni di campionato, con una specie di maledizione che le ha colpite dopo l’eliminazione in Coppa Italia. Entrambe le squadre in scia di risultati positivi, dopo essere state battute e eliminate in Tim Cup (rispettivamente da Napoli e Juventus) hanno rallentato visibilmente in Campionato. Un ulteriore stop non sarebbe ben digerito da entrambe le parti, quindi a beneficiarne dovrebbe essere lo spettacolo proprio per la felicità dei tifosi che si possono aspettare un big match.

    ROMA – Vincere per dare nuove conferme al progetto Roma, questo è l’obiettivo di Luis Enrique. Battere l’Inter sarebbe un’iniezione di fiducia e morale notevole, dimostrando come attraverso il bel gioco si possano ottenere anche i risultati necessari alla risalita della classifica. Il tecnico spagnolo può sorridere per il rientro di un giocatore fondamentale come De Rossi in mediana, potendo in questo modo schierare la miglior formazione possibile. Discorso diverso per Kjaer e Josè Angel che dopo la brutta prestazione contro il Cagliari dovrebbero accomodarsi in panchina per lasciare il posto a chi ha fatto meglio.

    Per quanto riguarda l’aspetto tattico è possibile l’utilizzo di un 4-3-1-2, dove in difesa ci saranno il brasiliano Juan affiancato da Heinze al centro con Rosi e l’adattato Taddei nella sua nuova veste di terzino difensivo. In mediana largo al rientrante capitan futuro De Rossi, con l’argentino Gago e Pjanic. Leggermente più avanzato nella sua nuova posizione di trequartista Francesco Totti subito dietro le due punte Lamela  e Borini.

    INTER – Ranieri deve risolvere i problemi di un centrocampo da rinnovare, dopo la partenza di Thiago Motta spuntano le numerose indisponibilità come quelle di Stankovic, Guarin, e in ordine di tempo quelle di Alvarez e Sneijder che non recupera dalla botta presa contro il Palermo. Out anche Faraoni, l’idea è quella di schierare il classico 4-4-2 con nuovi interpreti in mediana. L’importante è superare gli errori evidenziati nella sfida contro il Palermo, con una solidità difensiva andata a farsi benedire.

    Ranocchia è uno dei maggiori imputati, quindi Ranieri dovrebbe riproporre la solita coppia difensiva con Lucio e Samuel centrali. Sulle corsie laterali spazio a Maicon con Chivu a sinistra mentre il nuovo centrocampo dovrebbe prevedere quattro uomini in linea: Cambiasso e Poli agiranno più centrali per fare da schermo alla difesa, mentre più larghi sugli esterni ci saranno Nagatomo e capitan Zanetti. In attacco nessun dubbio per il tecnico nerazzurro che schiererà il ritrovato eroe del gol Milito affiancato da Pazzini.

    PROBABILI FORMAZIONI ROMA INTER

    ROMA (4-3-1-2)  Stekelenburg; Rosi, Juan, Heinze, Taddei; Gago, De Rossi, Pjanic; Totti; Borini, Lamela.
    A disposizione
    : Curci, José Angel, Kjaer, Perrotta, Simplicio, Greco, Bojan.
    Allenatore
    : Luis Enrique.

    INTER (4-4-2) Julio Cesar; Maicon, Lucio, Samuel, Chivu; Zanetti, Poli, Cambiasso, Nagatomo; Pazzini, Milito.
    A disposizione
    : Castellazzi, Ranocchia, Cordoba, Palombo, Obi, Zarate, Castaignos.
    Allenatore
    : Ranieri.

  • Inter Palermo 4-4, le pagelle. Milito e Miccoli eroi nel ghiaccio

    Inter Palermo 4-4, le pagelle. Milito e Miccoli eroi nel ghiaccio

    Partita che dal punto di vista dello spettacolo regala la massima intensità mostrando a pieno a chi non fosse mai stato innamorato di questo sport la bellezza e l’imprevedibilità del calcio. Volendo fare un’analisi dal punto di vista tattico, rimane più di qualche dubbio sulla solidità difensiva della retroguardia nerazzurra, prima con Ranocchia, poi con Lucio entrambi superati dalla velocità e dalla bravura di uno stratosferico Miccoli in serata di grandi numeri. Dopotutto se una partita regala così tante reti ed emozioni non è solo merito degli attaccanti, ma soprattutto demerito delle difese che lasciano troppo spazio di movimento a due giocatori micidiali in area come Milito e Miccoli.

    PAGELLE INTER

    Julio Cesar 5 Inevitabilmente se ne prendi 4 in una sola partita un minimo di responsabilità ricadono sul portiere e anche in questo caso non c’è eccezione che regga. Incolpevole sul primo gol, sul secondo rimane immobile sul diagonale di Miccoli, convinto che la palla finisca fuori. Sul terzo nuovamente poche colpe, ma nel finale si fa nuovamente beffare dalla stessa conclusione di Miccoli non riuscendo a tuffarsi in tempo. Ricorda la partita contro il Tottenham con Bale al posto di Miccoli.

    Nagatomo 6 Parte frenato nel primo tempo, si riscatta nella ripresa spingendo moltissimo sulla sua fascia, riuscendo a guadagnarsi con astuzia il rigore del 2 a 2. Nota negativa quando si fa bruciare da Miccoli sul colpo di testa che porta il Palermo sul 3 a 3.

    Ranocchia 5 Non una serata perfetta, soprattutto quando uno con le sue leve lunghe deve vedersela contro uno scatenato piccoletto come Miccoli.  Si fa sorprendere dalla velocità del numero dieci rosanero sul gol del 2 a 1, quando Miccoli lo porta a spasso in area e poi lo beffa calciando sul palo opposto. Stesso scherzetto con Lucio, anche lui autore di una prova da dimenticare.

    Sneijder 6+ Parte bene e prova con qualche conclusione a sbloccare il risultato. Ranieri cambia modulo e lui finisce esterno a sinistra, senza sfigurare mai, anzi, servendo palloni e cambi di gioco col goniometro. Nel finale di primo tempo gli manca il cinismo sottoporta quando avrebbe potuto calciare invece di provare l’assist anticipato dall’intervento miracoloso di Balzaretti. Difficile da spiegare e soprattutto da digerire il cambio fatto da Ranieri sul 3-3.

    Milito 8,5 Il Principe è ufficialmente tornato ai suoi livelli, trasformando come Re Mida faceva con l’oro ogni pallone toccato in gol. Pokerissimo stasera per lui, anzi cinque addirittura i gol segnati volendo contare quello annullato dall’arbitro sul cross di Maicon finito fuori dalla linea di fondo campo. Anche in questo caso inspiegabile la sua sostituzione da parte di Ranieri sul 4-4, togliendo dal campo l’uomo con più voglia di vincere tra i suoi.

    Fabrizio Miccoli | © GIUSEPPE CACACE/AFP/Getty Images

    PAGELLE PALERMO

    Munoz 4,5 Sbaglia ingenuamente l’intervento su Nagatomo nella ripresa, trattenendolo per la maglia in area dopo essersi fatto superare in velocità, regalando di fatto il rigore del 2-2 all’Inter.

    Mantovani 5,5 Buona la sua prova all’inizio, quando si inserisce con il tempo perfetto in area, approfitta del liscio di Pazzini, si libera dalla marcatura e realizza il gol dell’1-0 per il Palermo. Soffre come tutto il suo reparto sui gol realizzati da Milito.

    Balzaretti 6,5 Partita da incorniciare, dove riesce nel primo tempo a salvare il risultato sulla linea di porta anticipando l’assist di Sneijder per Cambiasso, e poi nella ripresa quando mette dentro un pallone forte e teso per il colpo di testa di Miccoli.

    Miccoli 9 In una parola devastante. Quando vede Julio Cesar si trasforma e mette i panni del cecchino implacabile, realizzando una tripletta con 3 tiri in porta. Si toglie la soddisfazione di segnare anche di testa e vista la sua altezza non è poco. Chapeaux per gli altri due gol realizzati con coefficiente di difficoltà molto elevati. Legittima il titolo di Romario del Salento!

    HIGHLIGHTS INTER PALERMO 4-4

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  • Inter Palermo, Ranieri lancia Sneijder con Pazzini

    Inter Palermo, Ranieri lancia Sneijder con Pazzini

    Appena chiuso il mercato di riparazione che ha di fatto rivoluzionato la mediana nerazzurra (con un Thiago Motta in meno) Ranieri torna a San Siro dopo la sconfitta di Lecce, trovando sulla sua strada il Palermo di Mutti.

    Nonostante il caso Sneijder impazzi in casa Inter, Ranieri ha l’obbligo di non perdere ulteriori punti cercando di rimanere incollato al treno che porta al terzo posto in classifica, sfruttando magari un passo falso di Lazio e Udinese davanti. Il Palermo ha riscoperto un reparto offensivo in gran forma con Mutti e grazie al suo capitano Miccoli vuole bissare il colpaccio del turno d’andata battendo nuovamente i nerazzurri. Occhio al numero dieci salentino che vede nei nerazzurri e in particolare in Julio Cesar una delle su vittime preferite con 5 gol segnati al portiere brasiliano.

    INTER – Ranieri in conferenza stampa ha cercato di buttare acqua sul fuoco sul cocente nodo Sneijder, spiegando come l’olandese sia fondamentale per la sua rosa aggiungendo però come l’adattamento del singolo è prioritario sull’adattamento del gruppo nei suoi confronti. La rincorsa che ha permesso ai nerazzurri di tornare in alto è stata realizzata con il 4-4-2, tanta corsa e tanto sacrificio da parte di tutti senza aver in dote le prestazioni dell’olandese. Quindi ora è proprio Sneijder a doversi integrare e inserire al meglio nei movimenti che la squadra ha già automatizzato e non il contrario. L’olandese deve parlare la stessa lingua della squadra, altrimenti Ranieri come ha già spiegato non avrà paura di prendere scelte anche impopolari per portare l’equilibrio che con il trequartista manca alla sua Inter.

    Wesley Sneijder | © Giuseppe Bellini/Getty Images

    Contro il Palermo rimangono i dubbi sul nuovo modulo da utilizzare, poiché Alvarez è affaticato e probabilmente non sarà titolare, quindi Ranieri potrà scegliere il modulo con l’olandese dietro una o due punte, oppure schierandolo in un 4-4-2 come seconda punta. Più probabile la prima ipotesi con l’utilizzo del 4-4-1-1 dove in difesa potrebbe avere un turno di riposo Samuel e la coppia di centrali dovrebbe essere Lucio e Ranocchia con Maicon e Chivu sugli esterni. In mediana salutato Thiago Motta c’è spazio per Cambiasso e capitan Zanetti al centro, mentre più larghi agiranno Obi e Nagatomo spostato sull’esterno di centrocampo. Solo panchina per il nuovo arrivato Palombo. Sneijder si muoverà da trequartista  dietro l’unica punta Pazzini, leggermente favorito su Milito.

    PALERMO – Mutti sull’onta dell’entusiasmo sfrutta il morale alto dopo le due vittorie consecutive contro Genoa e Novara, cercando di sbancare uno stadio notoriamente ostico ai suoi. Fare risultato fuori casa è la nuova mission rosanero, dopo i pessimi risultati raccolti in questa stagione lontano dal Barbera. Difficoltà climatiche a parte l’allenatore rosanero si presenterà a Milano cercando di imporre il proprio gioco, schierando le due punte che ultimamente hanno fatto benissimo in coppia: Miccoli e Budan. L’unico dubbio che rimarrà fino all’ultimo momento riguarda la scelta del trequartista da schierare dietro le due punte, con un ballottaggio serrato tra Bertolo e Ilicic.

    Mutti quindi dovrebbe confermare lo stesso modulo utilizzato nelle ultime due partite, schierando un 4-3-1-2 con in difesa Mantovani e Silvestre centrali, Balzaretti e Munoz sulle corsie laterali. Centrocampo solido con al centro l’ultimo arrivato Donati, affiancato da Migliaccio e Barreto ai lati. Già annunciato il ballottaggio tra Bertolo e Ilicic per il posto da trequartista, mentre davanti nessun dubbio con la confermatissima coppia del gol Miccoli Budan.

    PROBABILI FORMAZIONI INTER PALERMO

    INTER (4-4-1-1): Julio Cesar; Maicon, Lucio, Ranocchia, Chivu; Zanetti,  Cambiasso, Obi, Nagatomo; Sneijder; Pazzini.
    A disposizione: Castellazzi, Samuel, Palombo, Alvarez, Zarate, Castaignos, Milito
    Allenatore: Claudio Ranieri.

    PALERMO (4-3-1-2): Viviano; Munoz, Silvestre, Mantovani, Balzaretti; Migliaccio, Donati, Barreto; Bertolo; Miccoli, Budan.
    A disposizione: Tzorvas, Pisano, Aguirregaray, Zahavi, Ilicic, Vazquez, Lores.
    Allenatore: Bortolo Mutti.

  • Guarin e Palombo ci guadagna Inter perde Ranieri

    Guarin e Palombo ci guadagna Inter perde Ranieri

    La finestra di mercato invernale è finalmente chiusa. Le società adesso dovranno dimostrare sul rettangolo verde di aver lavorato bene e senza approssimazione cercando di mantenere gli obiettivi prestabiliti di inizio anno o comunque quelli prefissati per la seconda parte di stagione. Negli ultimi giorni ad infiammare è stato senza dubbio il presidente Moratti conducendo il calciomercato Inter in maniera veemente e decisa anche se a dire il vero in un modo non del tutto pianificato. La doppia sconfitta subita a Napoli e Lecce ha forse dato un campanello d’allarme o comunque la volontà di Thiago Motta di volare a Parigi ha costretto la società a ricorrere ai ripari. Proviamo ad analizzare come cambia il centrocampo dell’Inter senza Thiago Motta e con la presenza di Guarin e Palombo.

    Thiago Motta al Psg si perde in qualità si guadagna nel bilancio. Offerta irrinunciabile per il centrocampista azzurro sedotto dall’ex Leonardo e ingolosito dalla possibilità di diventare protagonista della rinascita del Paris Saint Germain. L’Inter sicuramente perderà in geometrie in mediana, nella sua grande capacità di leggere la partita e di farsi trovare sempre libero e in aiuto all’avversario in difficoltà. Di contro i dieci milioni di euro ricavati insieme ai non trascurabili continui infortuni e affaticamenti a cui Thiago Motta ha abituato il popolo interista rendono l’addio quantomeno condivisibile.

    Fredy Guarin colpo Inter | © RAUL ARBOLEDA/AFP/Getty Images
    Guarin non è Thiago Motta In molti sono scettici sull’arrivo di Fredy Guarin all’Inter. In realtà il centrocampista colombiano è stato insieme a Hulk e Falcao protagonista della scalata con il Porto targato Villas Boas, per poi confermarsi ad ottimi livelli in Coppa America. Guarin è una mezzala di grande dinamismo e qualità, dotato di un gran tiro dalla distanza e bravo negli inserimenti senza palla. In pratica non in sostituto di Thiago Motta ma un giocatore che permetterà di aumentare la fisicità e la corsa della mediana a disposizione di Ranieri. In realtà, seppur con caratteristiche diverse, può esser Angelo Palombo a sostituire Motta ponendosi a punto di riferimento centrale davanti alla difesa con il ritorno al centrocampo a rombo.

    Ecco perché perde Ranieri. L’allenatore nerazzurro aveva definito centrale al suo progetto Thiago Motta e allo stesso tempo aveva bocciato Wesley Sneijder considerandolo non adatto al suo consolidato 4-4-2. Bene, le scelte societarie sono andate in direzione completamente opposta. La presenza di Guarin e Palombo infatti obbliga al ritorno al centrocampo a tre con l’ormai ex capitano doriano centrale e Cambiasso e Guarin ai lati e il conseguente inserimento del trequartista olandese alle spalle delle due punte ripristinando la qualità andata persa dalla partenza di Thiago Motta.

    Fredy Guarin prime parole da interista video Youtube
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  • Inter, Ranieri e il caso Sneijder

    Inter, Ranieri e il caso Sneijder

    Alla ricerca dell’ottava vittoria consecutiva l’Inter formato remuntada si è bloccata allo stadio Via del Mare di Lecce, trovando uno straordinario Massimiliano Benassi a proteggere ermeticamente la sua porta, e palesando un nervosismo in campo, che potrebbe rappresentare un primo campanello dall’allarme dopo due sconfitte consecutive.

    L’Inter è scesa in campo nel primo tempo sfiorando in più occasioni la rete del vantaggio, per poi essere punita nel suo momento migliore da Giacomazzi. Nel secondo tempo lo strano cambio di Sneijder per Alvarez (nello stile delle indecisioni impopolari come ai tempi del derby romano Totti e De Rossi) ha di fatto tolto quella qualità utile in mezzo al campo che già l’assenza di Thiago Motta aveva palesato.

    CASO SNEIJDER – Il tecnico nerazzurro ha spiegato in conferenza stampa a fine partita come la sua squadra non sia ancora pronta per giocare con due punte e il trequartista, considerando come il modulo più adatto per mantenere i giusti equilibri sia il 4-4-2. A questo punto la domanda sorge spontanea: e Sneijder dove gioca?
    “Può giocare nel 4-4-1-1 e poi dobbiamo assimilare il rombo, perché dobbiamo continuare a pressare alto, una caratteristica che è la nostra forza maggiore al momento e ci ha fatto fare tanta strada” ha spiegato Ranieri in seguito, motivando in questo modo l’ingresso di Alvarez, nonostante l’argentino non abbia inciso in positivo nel match come si sperava. Analizzando il cambio, e le motivazioni, pare quasi che nel progetto Ranieri il numero dieci nerazzurro non sia così indispensabile, o quantomeno senza una giusto equilibrio tattico, fornito anche grazie al duo Cambiasso Thiago Motta, difficilmente Sneijder troverà il posto da titolare.

    SOLUZIONI? – Il lavoro di Ranieri a questo punto si fa davvero difficile, poiché in qualche modo dovrà cercare di inserire l’olandese e Forlan senza stravolgere completamente quanto di buono costruito fin’ora:

    “Nel secondo tempo ho preferito cambiare Sneijder proprio per tornare al 4-4-2, un modulo che sappiamo interpretare meglio di tutti gli altri. L’olandese, infatti, non può giocare defilato sulle fasce. Cosa posso cambiare ora? Con la difesa a tre non si trovano: ci aveva provato anche Gasperini e non è andata bene, loro sono abituati a stare a quattro dietro. Posso cambiare qualcosa davanti magari, con l’inserimento di Snejider e Forlan però bisogna valutare bene: oggi ho provato e avete visto come certi equilibri siano facili da compromettere”.

    Wesley Sneijder | © Giuseppe Bellini/Getty Images

    Tradotto in parole povere, la coperta è corta: se ci spingiamo troppo in avanti la difesa che fin ad ora aveva retto bene e garantito pochi gol subiti, senza la giusta protezione del centrocampo tornerà ad essere molto simile a quella vista nell’era Gasperini. Lo stop alla partenza di uno come Thiago Motta a questo punto diventa fondamentale.

    PAZZINI – Oltre al mero discorso tattico c’è anche da segnalare l’episodio di nervosismo tra l’olandese e Pazzini nel primo tempo, con l’attaccante che si è di fatto visto mandare a quel paese da Wes per non avergli passato la palla e aver concluso l’azione con un sinistro alto in tribuna. Anche se nel post sconfitta tutti gli addetti ai lavori cercano di minimizzare l’accaduto, la malizia su un po’ di nervosismo eccessivo sorge, poiché proprio poco dopo l’episodio Ranieri ha tolto l’olandese per far posto ad Alvarez. Senza cercare di montare un caso ad arte è ovvio che certi episodi capitino più spesso di quanto si possa pensare, il vero problema a questo punto rimane la possibile convivenza di Sneijder nell’ideologia tattica di Ranieri. Considerando come il malcontento del numero dieci nerazzurro sia ormai evidente, proprio in questi scatti di nervosismo, palesati prima nella sfida contro il Napoli e poi proprio contro Pazzini nel match perso a Lecce. Sneijder a questo punto rimane sempre il giocare intoccabile e fiore all’occhiello di questa Inter?

  • Lecce Inter 1-0, le pagelle. Benassi Spiderman

    Lecce Inter 1-0, le pagelle. Benassi Spiderman

    Date a Cesare ciò che è di Cesare, si è spesso detto quando come spesso è accaduto si è lodato l’operato di Ranieri in grado di vincere 7 partite di campionato consecutivamente e riportare l’Inter in alto. Oggi però come gli sono piovute addosso molte lodi, è lecito fargli numerose critiche per le scelte tattiche e per i cambi effettuati nella ripresa del match perso contro il Lecce. Inspiegabile la rivoluzione fatta nella ripresa dopo che nel primo tempo l’Inter aveva mostrato un buon gioco ed era stata punita solo da un gran gol di Giacomazzi, in complicità con un errore di posizionamento di Lucio. Togliere Sneijder per Alvarez ha certamente allargato le maglie del gioco nerazzurro, ma ha di fato tolto l’unico uomo in grado di avvicinare centrocampo e attacco, garantendo quella qualità necessaria per sbloccare una partita del genere (senza dimenticare che togliendo l’olandese si è di fatto rinunciato a calciare le punizioni). Mantenere Obi in campo per poi far entrare Zarate ha di fatto sconfessato ogni scelta fatta dal tecnico romano. Sconfitta pesante e dura da digerire soprattutto in una giornata che registra il sorpasso della Lazio e l’allungo della Juve che accumulando 9 punti di distacco dai nerazzurri di fatto, ribadisce come la lotta scudetto sia più un affare a due, con il Milan come maggiore insidia.

    PAGELLE LECCE

    Benassi 8
    Super Star assoluta ruba le luci dello spettacolo anche all’autore dello splendido gol del vantaggio Giacomazzi. Compie almeno 3 parate decisive, catalogabili come miracoli veri e propri. La prima e la seconda a distanza di pochi minuti l’una dall’altra: su Samuel di puro istinto su colpo di testa ravvicinato, e poi su Pazzini togliendo dall’angolo basso in tuffo un diagonale rasoterra. Nel finale mette ulteriormente la sua firma sulla vittoria togliendo dalla rete un pallone imprendibile sull’incornata di Pazzini con un gesto che sovverte le leggi della fisica.

    Giacomazzi 7 Bella la partita del capitano dei giallorossi, che trova il gol con un movimento da attaccante d’area di razza: controllo solitario, spalle alla porta, conclusione rasoterra in diagonale di prima per battere Julio Cesar e portare i suoi in vantaggio. Lascia il campo per i crampi anzitempo, dopo aver corso come un forsennato per tutto il match.

    Cuadrado 7 Continua a sorprendere l’esterno ex Udinese, con prestazioni convincenti e di qualità. Propositivo in avanti e sempre attento in difesa è uno dei migliori in campo per i suoi.

    Massimiliano Benassi

    Muriel 6,5 Paragonato a Ronaldo dai suoi tifosi, il piccolo talento del Lecce fa vedere i suoi numeri migliori mettendo in difficoltà un difensore granitico come Samuel in più occasioni. Non trova il gol solo grazie ad un paio di buoni interventi del portiere nerazzurro.

    Di Michele 6 Gioca una partita di sacrificio. Nel finale ha la palla buona per chiudere l’incontro si fa negare la rete da una perfetta parata di Julio Cesar.

    PAGELLE INTER

    Julio Cesar 6,5 Incolpevole sul gol, compie una bella parata in uscita sull’accelerazione di Muriel nel primo tempo. Nel finale è bravo a negare il gol del raddoppio a Di Michele, deviando la conclusione in angolo.

    Lucio 4,5 Inspiegabile il suo posizionamento nell’azione del gol del Lecce. Si perde senza validi giustificazioni la marcatura di Giacomazzi, lasciandogli il tempo di stoppare e calciare per battere Julio Cesar in piena area. Nella ripresa prova fin troppe volte le sue galoppate rischia tutto che lasciano sguarnita la difesa facendo imbestialire Ranieri.

    Maicon 5 Sembra come svogliato, e di conseguenza tira sempre indietro la gamba, giocando in maniera quasi approssimativa. Perde spesso l’uomo da marcare (vedi l’azione finale fermata da J.Cesar su Di Michele). Ci prova, ma senza efficacia con cross mal calibrati e pochi spunti utili davanti.

    Sneijder 6 La domanda è lecita. Perché togliere il fulcro del gioco nerazzurro? Tiene bene il campo e serve buoni assist ai compagni, sfiorando di poco il gol nel primo tempo. Poi qualche segnale di nervosismo e poca intesa con Pazzini forse convincono Ranieri a sostituirlo con Alvarez. La scelta dell’argentino non pagherà.

    Pazzini 5,5 Sfortunato e infuriato prima con Sneijder e poi con Alvarez rei di averlo ignorato e peccato di egoismo. Si vede negare due volte il gol da due splendide parate di Benassi. Quella sul finale è davvero clamorosa.

    HIGHLIGHTS LECCE INTER 1-0

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