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  • Inter Atalanta, ballottaggio Obi Forlan

    Inter Atalanta, ballottaggio Obi Forlan

    L’Inter di Claudio Ranieri si rituffa nel clima campionato, per archiviare la scottante eliminazione degli ottavi di Champions League contro il Marsiglia. Alla vigilia della sfida contro l’Atalanta di Colantuono, il tecnico interista parla del momento no della sua squadra, cercando di trovare il bicchiere mezzo pieno, nell’analisi degli ultimi due risultati: 2 vittorie consecutive, nonostante la seconda abbia di fatto sancito l’eliminazione dalla Champions. La corsa al terzo posto rimane un sogno, più che un obiettivo, ma chiudere nel migliore dei modi questo campionato è un dovere che lo stesso tecnico e i giocatori interisti devono a tutti i tifosi e al presidente nerazzurro. Obiettivi ridefiniti dunque, ma nonostante tutto l’Inter deve rialzarsi per cercare di salvare il salvabile.

    Claudio Ranieri © OLIVIER MORIN/AFP/Getty Images

    INTER- Ranieri ha le idee molto confuse e gli uomini contati, poiché all’infortunio di Sneijder (rimediato proprio in coppa) che lo terrà fuori molto probabilmente anche contro la Juventus, si aggiungono i forfait di Stankovic e Chivu, dove il primo è alle prese con un affaticamento muscolare, mentre il secondo ha accusato un dolore al ginocchio. Spazio dunque al 4-4-2, con molte incognite sui possibili interpreti da utilizzare. Si pensava potesse farcela Andrea Ranocchia, ma viste le condizioni fisiche non eccellenti, dovrebbe partire dalla panchina, quindi in difesa nonostante l’erroraccio contro il Marsiglia, ancora spazio a Lucio, in coppia con Samuel. Sugli esterni agiranno Maicon e Nagatomo, mentre in mediana rimangono i dubbi maggiori: Cambiasso centrale affiancato da Poli, con Obi e Zanetti più larghi, ma salgono le quotazioni di Palombo, fin ad ora poco utilizzato. Rimane anche l’incognita di un Forlan esterno di centrocampo, in supporto del ritrovato duo Pazzini-Milito.

    ATALANTA-La squadra di Colantuono, cerca vista la pesante penalizzazione iniziale, di mettere in cascina ulteriori punti, per cercare di arrivare il prima possibile alla quota 40, che vorrebbe dire salvezza. Il tecnico degli atalantini smorza gli entusiasmi, nonostante l’Inter stia vivendo un momento difficile, rimane un avversario da affrontare con le giuste motivazioni, cercando di sbancare con umiltà e buona determinazione uno stadio importante come quello di San Siro. Orobici in forte emergenza viste le grosse indisponibilità per il match di domani: out il bomber Denis per un problema muscolare al gemello, come lo stesso Peluso per sintomi influenzali e Brighi. Largo dunque a una formazione con il 4-4-2 speculare a quello interista, dove davanti a Consigli agiranno Ferri e Manfredini al centro della difesa con Raimondi sulla corsia destra e Bellini sul versante opposto. In mediana spazio a Carmona e Cigarini, con la velocità dell’oriundo Schelotto da un lato, e dal frasquito Maxi Moralez dall’altro. Nella zona offensiva, peserà non poco l’assenza del capocannoniere degli atalantini German Denis, che verrà sostituito dalla giovanissima coppia d’attacco composta da Marilungo, insieme al trascinatore della nazionale under 21 Gabbiadini.

     PROBABILI FORMAZIONI INTER ATALANTA:

    Inter (4-4-2): Julio Cesar; Maicon, Lucio, Samuel, Nagatomo ; Zanetti, Cambiasso, Poli, Forlan; Milito, Pazzini.

    A disp.: Castellazzi, Ranocchia, Faraoni, Palombo, Obi, Castaignos, Zarate.

    All.: Ranieri.

    Squalificati: nessuno.

    Indisponibili: Chivu, Guarin, Sneijder , Stankovic

    Atalanta (4-4-2): Consigli; Bellini, Ferri, Manfredini, Raimondi; Schelotto, Carmona, Cigarini, Moralez; Marilungo, Gabbiadini

    A disp.: Frezzolini, Stendardo, Minotti, Cazzola, Bonaventura, Carrozza,  Tiribocchi.

    All.: Colantuono.

    Squalificati: Doni.

    Indisponibili:, Lucchini, Capelli, Brighi, Denis, Peluso

  • Milan, Sneijder stuzzica Galliani. Tradimento Inter?

    Milan, Sneijder stuzzica Galliani. Tradimento Inter?

    La notizia è di quelle clamorose, Milan Sneijder insieme a giugno. L’olandese vuole lasciare l’Inter, un dato ormai assodato da tempo. L’eroe del triplete, idolo della tifoseria nerazzurra, pare riluttante ad abbandonare Milano, con la bellissima moglie Yolanthe desiderosa di restare in Italia. L’idea di passare dall’altra parte del Naviglio è stuzzicante, un alto tradimento che difficilmente verrebbe digerito dal presidente Moratti. Galliani ha già rizzato le antenne e aspetta la prima mossa dell’olandese. L’operazione Sneijder però presenta più di un punto interrogativo, che spazia dall’inserimento nel modulo tattico di Allegri alla compatibilità caratteriale con l’uomo chiave del Milan, Zlatan Ibrahimovic.

     

    CIAO CIAO INTER – Ci eravamo tanto amati. Potrebbe iniziare così il messaggio di addio del trequartista al club interista, considerata l’usanza piuttosto originale che vige all’interno dell’Inter, con i cellulari dei calciatori ultimamente forieri di tristi novelle al presidente Moratti (Thiago Motta docet). La clessidra di Sneijder sta scandendo gli ultimi granelli di sabbia della sua esperienza alla Pinetina. Sono trascorsi due anni da quella magica notte al Bernabeu, 24 mesi che agli occhi dell’orange, e non solo, sembrano un’eternità. E’ cambiato tutto da allora. Il maestro Mourinho è rimasto in Spagna, il fuoriclasse Eto’o è migrato in Russia, e l’egemonia in Italia è ormai un vecchio ricordo.

    MILAN, CI SONO – Il Milan e Sneijder, un’accoppiata difficilmente immaginabile anche per gli stessi tifosi rossoneri. Eppure il calcio da sempre insegna di non dare nulla per scontato, e a Milanello questo lo sanno bene (basta citare Istanbul come esempio edificante). Le gole profonde parlano di un Galliani concretamente attivo per mettere in piedi le fondamenta di un trasferimento che avrebbe del clamoroso. Gli sposi Sneijder-Cabau hanno più volte manifestato il proprio amore verso il Bel Paese, le sirene inglesi non squillano più come in passato (United e City in testa), e se uno più uno fa due la soluzione rossonera non è poi così fantascientifica.

    wesley sneijder | © OLIVIER MORIN/AFP/Getty Images

    SNEIJDER, REMEMBER ME?Milan e Sneijder, alt. Non tutto è oro ciò che luccica, e sul passaggio dell’olandese agli odiati cugini ci sarebbero alcune considerazioni da non trascurare. Problema numero uno, Allegri. Il mister toscano predilige un uomo di forza e di inserimento come Boateng piuttosto che un trequartista classico come il nerazzurro, quindi un eventuale arrivo di Sneijder andrebbe a snaturare l’idea tattica dell’allenatore rossonero. Problema numero due, Ibrahimovic. I due ai tempi dell’Ajax non si amavano particolarmente, sebbene sia stato Van der Vaart ad avere la peggio. E’ vero che sono passati tanti anni, però il carattere dello svedese non ha dato segnali di incoraggiamento in tal senso.

    ENNESIMO TRADIMENTO? – A Moratti ormai non lo sorprende più nulla. Dopo l’addio di Mourinho la sera stessa della finale di Champions al Bernabeu, il presidente dell’Inter ha ricevuto più schiaffi che carezze (sul piano simbolico, certo). L’ingeneroso (o realista, dipende dai punti di vista) Benitez post-Mazembe, il Leonardo ballerino, l’Eto’o sognatore e il Thiago Motta parigino. Tutto questo in due anni. Un’altra storia però è quando i calciatori nerazzurri decidono di cambiare aria sì, ma senza andare troppo lontano. Tra i grandi “traditori” citiamo Pirlo, Seedorf, Vieri, Ronaldo. L’ultimo in ordine di tempo  è il ghanese Sulley Muntari. A giugno la lista verrà aggiornata?

  • Inter, Sneijder si ferma e salta Atalanta e Juventus

    Inter, Sneijder si ferma e salta Atalanta e Juventus

    Non bastasse la cocente eliminazione sul finale del match contro l’Olympique Marsiglia, continuano i guai in casa Inter, dove è arrivata la conferma dell’indisponibilità di Wesley Sneijder per la prossima partita di campionato. Il numero dieci olandese, uscito anzitempo nella sfida di Champions contro i francesi per un problema fisico, è stato sottoposto come di routine a degli esami strumentali che hanno evidenziato un risentimento al retto femorale della coscia destra.

    Proprio nella seduta di allenamento odierna, il trequartista olandese ha svolto una sessione di lavoro differenziata, calcolando come salterà di sicuro il prossimo match in programma contro l’Atalanta. Rimangono piccole speranze di recuperarlo in vista del big match successivo, dove l’Inter dovrà vedersela contro i rivali storici della Juventus a Torino. Dopo la buona prova di Chievo, torna a riempirsi di ombre il futuro del giocatore olandese, fischiato e rimproverato (per l’eccesivo tempo passato su Twitter) dai suoi tifosi,  sembra essere a questo punto il primo indiziato a salutare Milano in estate, nonostante le continue dichiarazioni d’amore per i colori nerazzurri.

    Wesley Sneijder © OLIVIER MORIN/AFP/Getty Images

    REBUS FORMAZIONE- Vista l’indisponibilità dell’unico vero trequartista puro della squadra, Ranieri potrebbe tornare alle origini, riproponendo il famoso 4-4-2, che gli permise di agguantare il suo record personale di sette vittorie consecutive sulla panchina nerazzurra. In mediana non dovrebbero farcela nemmeno Alvarez, ancora alle prese con i guai al ginocchio, e il nuovo acquisto portoghese, Fredy Guarin, che nonostante abbia svolto parte del lavoro con il gruppo, difficilmente dovrebbe essere arruolabile per la partita contro i bergamaschi. Spazio dunque a Poli e Obi nella linea di centrocampo, sfruttando il fattore freschezza atletica, con l’esperienza di Zanetti e Cambiasso, o Stankovic per completare il reparto. Mentre in avanti i dubbi sono di meno, con Forlan, sommerso di fischi dopo la brutta prestazione contro il Marsiglia, che dovrebbe accomodarsi in panchina, lasciando il posto da titolare a Pazzini, capace di andarsi a trovare e poi realizzare il rigore del 2 a 1 contro i francesi.

  • Inter, Moratti è pronto per la Rifondazione nerazzurra

    Inter, Moratti è pronto per la Rifondazione nerazzurra

    Dopo la cocente eliminazione dalla Champions League ai danni di un non certo imbattibile Olympique Marsiglia, l’ Inter deve rialzarsi per chiudere nel migliore dei modi una stagione assolutamente insufficiente. Moratti ha parlato ai microfoni dei giornalisti dopo la sconfitta con i francesi spiegando  come con la fine di questo ciclo, non ci sarà da aspettarsi una rivoluzione totale, con la cacciata dei grandi giocatori che con questa maglia hanno vinto praticamente tutto. Mercato bloccato dunque? Niente affatto, ma si cercherà di puntellare la squadra attuale con giocatori nuovi in grado di reggere sin da subito il palcoscenico internazionale:

    “Oltre alla capacità di giocatori nuovi con più corsa, serve l’esperienza. Parecchi rimarranno, qualcosa di nuovo prenderemo”.  

    Obiettivi assolutamente ridimensionati, poiché il terzo posto utile alla qualificazione alla prossima edizione della Champions League è ormai quasi un miraggio e lo stesso presidente Moratti consapevole delle difficoltà sprona i suoi a provare a compire un’impresa:

    “È quasi impossibile. Speriamo di farcela, sarebbe una dimostrazione di carattere da parte della squadra”.

    FUTURO- Rimangono molte incognite sul futuro dell’Inter, con le indiscrezioni giornalistiche che si susseguono a lasciare aperti nuovi scenari inaspettati. L’Adnkronos riferisce come da ambienti sportivi molto vicini al club il presidente Massimo Moratti avrebbe incaricato una delle banche primarie di sondare il terreno per la vendita di alcune quote della società. Un segnale forte che come aveva anticipato la Gazzetta dello Sport poche settimane fa, si tradurrebbe in una ricerca di nuovi soci, magari proprio in Oriente per rilanciare l’Inter ai vertici dell’Europa.

    Massimo Moratti © Claudio Villa/Getty Images

    CHI RESTA CHI VA? Ranieri dopo le lacrime e le belle parole, ha ormai le ore contate sulla panchina nerazzurra, con la solita margherita di nomi da sfogliare per capire chi sarà il suo sostituto alla guida della squadra: Andrè Villas Boas in pole su tutti, considerando anche la cena privata con Moratti, poi c’è Laurent Blanc apprezzatissimo da Massimo Moratti, e infine rimane più defilata l’ipotesi Pep Guardiola, poiché il rinnovo con il Barcellona sembra divenire giorno dopo giorno sempre un affare più probabile. La ‘rifondazione’ colpirà oltre al tecnico anche numerosi calciatori, già con la valigia in mano. Il posto fisso è roba per pochi, considerando come gli inamovibili a questo punto sarebbero solo Javier Zanetti, Cambiasso, Samuel, Ranocchia, Poli (che verrà sicuramente riscattato), Alvarez e altre giovani di prospettiva come Obi, Faraoni e Castaignos. Molte le incognite sugli altri giocatori, con Lucio che dopo le pessime prestazioni, nonostante il biennale firmato potrebbe valutare le ipotesi estere, Maicon ha ancora estimatori importanti come Mancini e Mourinho, ovviamente con un costo del cartellino sicuramente alleggerito. Chivu molto probabilmente non vedrà rinnovarsi il contratto, così come Zarate che visto il costo dell’operazione (15 milioni di euro per il riscatto) non vestirà la maglia nerazzurra nella prossima stagione. Sneijder è il primo imputato per la cessione che potrebbe dare respiro alle casse interiste, ma la scelta spetterà al prossimo allenatore. Capitolo finale con l’attacco, dove Forlan non ha mai convinto, Pazzini ha deluso e Milito con il passare degli anni non potrà che abbassare la sua media gol. Da chi si riparte quindi? Juan Jesus, Caldirola che dovrebbe tornare dal Brescia, e Coutinho che sta dimostrando il suo reale valore con l’Espanyol. I sogni di mercato parlano dell’arrivo di Lucas e il sogno proibito Lavezzi, ma prima di pensare a giugno c’è un campionato da finire provando ad agganciare quel sogno chiamato Champions.

  • Inter – Marsiglia, l’impresa è possibile

    Inter – Marsiglia, l’impresa è possibile

    Quale occasione migliore se non quella di stasera contro il Marsiglia nella gara di ritorno degli ottavi di Champions League per dimostrare quanto vali, Inter? L’ora della verità è scoccata, dopo tante chiacchiere è arrivato il momento per Ranieri e company di prendere per le corna una stagione che definirla deludente, finora, è alquanto riduttivo. Dopo gli incoraggianti recenti risultati con Catania e Chievo, i nerazzurri vedono la luce in fondo al tunnel dal quale non riuscivano più ad uscire dal mese di gennaio.

    Stasera solo un risultato è ammesso, vincere. Bisognerà lottare per tutti i 90 minuti per cercare di capovolgere l’1-0 dell’andata e centrare la qualificazione ai quarti di finale di Champions che poi, sperando in un sorteggio benevolo, potrebbe lanciare i nerazzurri verso una semifinale insperata e inimaginabile fino a qualche settimana fa che darebbe lustro e a Ranieri la certezza della riconferma sulla panchina dell’Inter anche per la prossima stagione.

    L’impresa è possibile perchè di fronte ci sarà un Marsiglia moralmente a pezzi reduce da 4 ko di fila in Ligue 1 senza neanche riuscire a segnare, l’ultima rete dei transalpini, che porta la firma di Ayew, infatti è stata realizzata proprio in occasione dell’andata degli ottavi di Champions disputata al Velodrome lo scorso 22 febbraio. I francesi arrivano a San Siro per difendere con le unghie e con i denti il vantaggio, minimo, ottenuto nel primo confronto. Il tecnico Didier Deschamps vorrà evitare un’altra debacle che, alla luce anche della situazione difficile in cui versa la squadra in campionato, potrebbe costare la panchina all’ex centrocampista della Juventus e della nazionale francese campione del Mondo nel ’98 e d’Europa nel 2000.

    Inter © Dino Panato/Getty Images

    Per quanto concerne le formazioni che tra poco meno di due ore scenderannno in campo, Ranieri, confortato dalle ultime prestazioni di Sneijder, opta per il 4-3-1-2; il fantasista olandese sarà a sostegno della coppia offensiva Milito e Forlan con Pazzini che verrà accantonato in panchina; a centrocampo Stankovic sarà il play basso, a dargli man forte nel reparto il giovane Poli, che ha conquistato poco a poco la fiducia del tecnico romano, e Cambiasso. In difesa, davanti a Julio Cesar, Lucio e Samuel mentre saranno importanti le sgroppate sulla fascia di Maicon e di capitan Zanetti sul fronte opposto a quello del brasiliano.

    Deschamps ritrova Valbuena e Remy, quest’ultimo assente nella gara d’andata per infortunio. Se per il primo un suo utilizzo fin dal primo minuto appare difficile, per il secondo il suo impiego al centro dell’attacco nel 4-3-3 è scontato. Al fianco del giovane attaccante francese che in questa stagione ha già segnato 17 reti tra campionato e coppe, Amalfitano e il giustiziere dell’andata Ayew, figlio di Abedi Pelè che giocò nel Torino. In mediana agiranno Diarra, Cheyrou e Mbia, Diawara e Nkolou sarà la coppia di difesa mentre toccherà ad Azpilicueta e Morel arginare le avanzate di Maicon e Zanetti.

    A San Siro saranno almeno in 70 mila a spingere i nerazzurri verso la conquista dei quarti, in più a fare il tifo da lontano ci sarà Josè Mourinho che a Milano ha lasciato il cuore e che durante la conferenza stampa alla vigilia di Real Madrid – Cska Mosca ha voluto dedicare un pensiero alla sua ex squadra.
    Quella di stasera è una gara che vale una stagione che potrà far ritrovare all’Inter morale e la via smarrita. E’ assolutamente vietato sbagliare.

    PROBABILI FORMAZIONI INTER – MARSIGLIA

    INTER (4-3-1-2): Julio Cesar; Maicon, Lucio, Samuel, Zanetti; Poli, Stankovic, Cambiasso; Sneijder; Milito, Forlan.
    Panchina: Castellazzi, Nagatomo, Ranocchia, Palombo, Obi, Pazzini, Zarate.
    Allenatore: Ranieri.

    MARSIGLIA (4-3-3): Mandanda; Azpilicueta, Diawara, Nkolou, Morel; Diarra, Mbia, Cheyrou; Amalfitano, Rémy, A. Ayew.
    Panchina: Bracigliano, Traoré, Fanni, Kaboré, Valbuena, Brandao, J. Ayew.
    Allenatore: Deschamps

  • Verso Inter – Marsiglia, Ranieri si gioca tutto

    Verso Inter – Marsiglia, Ranieri si gioca tutto

    L’Inter guidata da Claudio Ranieri si appresta a giocarsi domani sera l’ultima chance per il proprio cammino in Champions League. I nerazzurri  dopo aver interrotto il digiuno dei tre punti che durava da oltre un mese, trovando  la vittoria per 2 a 0 in trasferta a Chievo, riescono ad arrivare con il morale risollevato al match di ritorno contro i francesi dell’Olympique Marsiglia. Situazione completamente capovolta rispetto al match di andata, dove l’Inter arrivava bastonata dalla striscia di risultati negativi inanellati in campionato e in Coppa Italia, poiché stavolta è proprio la squadra guidata da Deschamps a risultare leggermente sfavorita, nonostante l’1 a 0 casalingo che pesa sulle sorti del match.

    L’OM sta vivendo un momento speculare a quello nerazzurro, venendo da quattro sconfitte consecutive, in cui pesa moltissimo l’assenza di reti realizzate. In aiuto di Deschamps in vista di domani c’è il rientro di un top player come Remy, assoluto bomber dei suoi. Importante anche il rientro di Valbuena, che ha smaltito i dolori muscolari e sarà utilizzabile sin dal primo minuto. I francesi giocheranno molto probabilmente abbottonati, in attesa di trovare gli spazi che l’Inter offrirà riversandosi davanti. Servirà il giusto equilibrio per non subire un gol che potrebbe di fatto chiudere il match prima della fine dei 90 minuti.

    Claudio Ranieri ©OLIVIER MORIN/AFP/Getty Images

    Umore diverso per Ranieri che tira una boccata d’aria fresca dopo la vittoria contro il Chievo, lasciandosi scappare una lacrima liberatoria per tutte le pressioni subite a bocca cucita. Gran parte della sua stagione rimane ancora in bilico, e proprio il match di domani sarà lo spartiacque del suo viatico in nerazzurro. Portare l’Inter ai quarti, potrebbe anche garantirgli un sorteggio agevole che potrebbe far continuare a sognare il presidente i tifosi. C’è chi vocifera come il raggiungimento del terzo posto e/o di un’ipotetica semifinale di Champions potrebbero valergli il normale rispetto del contratto di due anni, facendolo accomodare in panchina anche nella prossima stagione.

    I suoi uomini sembrano non volerlo abbandonare proprio adesso, e la ritrovata verve di Sneijder e di uno della vecchia guardia come Stankovic rappresentano un segnale di carica e motivazioni fortissimi. Rimangono i dubbi sull’eventuale formazione da schierare, considerando come Maicon nonostante abbia accusato qualche problemino fisico dovrebbe essere nell’undici titolare, direttamente dalle parole di Ranieri. Possibile che si riveda l’Inter formato triplete, con un modulo a rombo a centrocampo, Sneijder nel suo ruolo naturale di trequartista, per riprendersi le redini della sua squadra. Dubbi in attacco dove Ranieri scioglierà le ultime perplessità solo domani, con Milito unico titolare inamovibile, e Pazzini e Forlan a giocarsi una maglia in due. Rimangono fuori dalla lista dei convocati Guarin, (non utilizzabile in Champions) che esordirà probabilmente domenica contro l’Atalanta e Alvarez non ancora recuperato per il problema al ginocchio.

  • Ranieri in lacrime Chievo Inter 0-2

    Ranieri in lacrime Chievo Inter 0-2

    La vittoria dell’orgoglio, la reazione di un gruppo vero ad un momento difficile. L’Inter torna alla vittoria dopo 47 giorni superando il Chievo al Bentegodi ritrovando entusiasmo e convinzioni in vista dell’importantissimo match di Champions League in programma martedì a San Siro contro il Marsiglia in cui servirà una prestazione super per ribaltare il risultato e continuare a dar un senso ad una stagione al momento decisamente compromessa. Ranieri in lacrime nel finale sconfessa in qualche modo il suo credo tattico dando finalmente riposo a Cambiasso dopo la contestazione ma affidando sopratutto a Sneijder le chiavi del gioco nerazzurro. L’olandese risponde con una ottima prestazione impreziosita dai suoi soliti assist illuminanti e una traversa.

    Ranieri in lacrime Chievo Inter | ©Dino Panato/Getty Images
    Chievo Inter 0-2, la partita I nerazzurri ritrovano vittoria e gioco nel giorno del 104° compleanno confermando di aver ancora orgoglio e voglia di riacciuffare una stagione nata male e quasi compromesse. Al Bentegodi l’Inter gioca da Inter comandando per tutto l’arco del match la gestione della palle e lasciando al pur ostico Chievo solo qualche ripartenza. Sneijder guida il gioco nerazzurro ma è l’intera squadra a voler dare dimostrazione di impegno e determinazione ai tifosi e alla società tutta. Tante le occasioni create nel primo tempo la più ghiotta dagli undici metri con Milito, il principe però non angola troppo e Sorrentino tiene partita i suoi. Il rigore sbagliato poteva esser un altro segnale di una annata decisamente no ma l’Inter questa volta non si disunisce e nel finale di partita trova un incoraggiante doppietta con Samuel e Milito. Ottima la prestazione di capitan Zanetti che risponde alle contestazione dimostrando tutto il suo valore.

    Chievo Inter 0-2 le pagelle
    Sneijder: 7
    L’olandese dopo tanti infortuni e prestazioni incolori dimostra di star ritrovando la condizione e sopratutto la determinazione dei giorni migliori.
    Sorrentino: 7 ci prova in tutti i modi a tener in partita il Chievo, respinge un calcio di rigore.
    Zanetti: 6,5 Il capitano non si discute. Risponde alle critiche con la solita determinazione.
    Pellissier: 5Il capitano inizia a perder colpi. Poco lucido e quasi mai pericoloso.
    Forlan: 5,5 Gira spesso a vuoto
    Andreolli: 5 Crolla nel finale dimenticandosi prima Samuel e poi Milito

    Video Chievo Inter highlights
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  • Chievo – Inter, Ranieri recupera Maicon e sceglie Sneijder

    Chievo – Inter, Ranieri recupera Maicon e sceglie Sneijder

    Nel giorno del suo 104esimo compleanno, l’Inter cerca in trasferta contro il Chievo, una vittoria fondamentale per rompere una striscia negativa che dura da troppo, gettando al tempo stesso un occhio  alla gara di coppa contro l’Olympique Marsiglia. Ranieri incassata la fiducia a tempo determinato, non dovrebbe avere le stesse pressioni degli ultimi giorni, poiché il banco di prova fondamentale per la sua permanenza fino a giugno sarà proprio nel ritorno di Champions League contro i francesi. A meno di una debacle clamorosa, la sfida contro il Chievo dovrebbe rappresentare, un’occasione utile a portare in alto il morale prima della sfida decisiva europea. Occhio però, perchè i gialloblu sono storicamente un avversario ostico per i colori nerazzurri, con Pellissier che vede proprio in Julio Cesar una delle sue vittime preferite. Moratti si aspetta i tre punti per festeggiare nel migliore dei modi il compleanno della sua Pazza Inter. Solo il campo dirà se Ranieri si presenterà alla festa con o senza regalo.

    Maicon Inter Chievo © GIUSEPPE CACACE/AFP/Getty Images

    CHIEVO- Di Carlo, vorrà sicuramente approfittare del momento negativo dei nerazzurri, considerando inoltre come il Chievo al Bentegodi  rappresenti un avversario duro da affrontare per qualsiasi squadra. Accortezza tattica, ordine e ripartenze veloci per innescare una prima punta di valore come Sergio Pellissier, in grado ogni anno di arrivare in doppia cifra. Out Sardo, infortunatosi nel riscaldamento pre partita contro la Juventus, Di Carlo non dovrebbe regalare sorprese schierando l’undici visto in campo contro i bianconeri. Nel dettaglio il modulo scelto dovrebbe essere il 4-3-2-1 con Sorrentino tra i pali, la coppia centrale Andreolli-Acerbi mentre sulle corsie laterali spazio a Frey e Dramè. In mediana per fermare le avanzate nerazzurre, agiranno l’americano Bradley supportato da Rigoni e Luciano. Leggermente più avanzato nelle vesti del trequartista spazio a Thereau in aiuto della coppia Paloschi Pellissier ad insidiare l’area interista.

    INTER– Ranieri deve fare a meno dei soliti indisponibili: Guarin, Alvarez che accusa ancora dolori al ginocchio e Ranocchia. Recuperato e arruolabile un pezzo da novanta come Maicon, che tornerà a riappropriarsi della sua fascia destra , permettendo a Zanetti di avanzare in mediana. Per il modulo rimangono alcuni dubbi, con l’utilizzo di un possibile 4-3-1-2, provando nuovamente Sneijder nella sua posizione di trequartista puro. Nel dettaglio: davanti a Julio Cesar linea a quattro uomini con Lucio e Samuel centrali, il rientro di Maicon a destra e Nagatomo sul lato opposto in ballottaggio con Chivu. In mediana ci saranno i cambiamenti più evidenti con il turno di riposo quasi obbligato per Cambiasso, dopo l’episodio sgradevole dello scorso turno. Al suo posto dovrebbe giocare Poli, apparso in buonissima condizione, affiancato da Obi e il rientrante Stankovic. Più avanzato a ridosso delle due punte, spazio dal primo minuto per il numero dieci Wesley Sneijder,  ad innescare il ‘double Diego’ : Milito e Forlan.

    PROBABILI FORMAZIONI CHIEVO – INTER

    Chievo (4-3-2-1): Sorrentino; Frey, Andreolli, Acerbi, Dramé; Bradley, L.Rigoni, Luciano; Thereau; Pellissier, Paloschi.

    A disp.: Squizzi, Dainelli, Cesar, Cruzado, Hetemaj, Sammarco, Moscardelli.

    All.: Di Carlo.

    Inter (4-3-1- 2): Julio Cesar; Maicon, Lucio, Samuel, Nagatomo; Obi, Stankovic, Poli; Sneijder; Forlan, Milito.

    A disp.: Castellazzi, Chivu, Faraoni, Palombo, Zanetti, Cambiasso, Pazzini

    All.: Ranieri

  • Inter, le lacrime di Cambiasso simbolo della sconfitta

    Inter, le lacrime di Cambiasso simbolo della sconfitta

    La sconfitta non è arrivata, ma quel pareggio riacciuffato in extremis ha di fatto palesato gli evidenti limiti di questa Inter targata Ranieri. Analizzando il match senza guardare il risultato emerge nuovamente come i nerazzurri siano praticamente inesistenti in mezzo al campo, e soprattutto fragili a livelli imbarazzanti in fase difensiva. Ranieri ha nuovamente sconfessato le sue scelte iniziali, dove se nel primo tempo aveva provato ad uscire della crisi utilizzando il più solido 4-4-2, sacrificando il giocatore di più inventiva come Sneijder, schierando Forlan come esterno di centrocampo,  nella ripresa ha di fatto utilizzato un default tattico inserendo l’olandese e rompendo gli schemi iniziali.

    Il pareggio è arrivato solo grazie a uno scatto d’orgoglio, e non al gioco che latita da mesi. L’immagine simbolo della sconfitta subita, nonostante il pari agguantato, sono le lacrime di Cambiasso, giocatore che ha sempre lottato e sentito la maglia nerazzurra come una seconda pelle. Alla sua sostituzione c’è stata un’ovazione, lasciatemi dire, indegna e ingenerosa.

    la disperazione di Cambiasso | ©Claudio Villa/Getty Images

    Ripreso dalle telecamere in panchina, Cuchu Cambiasso ha mostrato la sua sensibilità, cercando di nascondere il volto coperto dalle lacrime. Immagine che segna certamente la fine di un ciclo in casa Inter, ricordando  quasi il tragico pianto di un campione come Ronaldo sulla panchina in occasione dello scudetto sfumato contro la Lazio.

    Il centrocampista argentino è stato uno dei peggiori in campo ieri sera, mostrando come con l’alzarsi della sua età anagrafica non può giocare al top quaranta partite a stagione. Non per questo motivo sono giustificati i fischi e l’ovazione per la sostituzione di uno dei maggiori artefici delle vittorie nerazzurre di questi ultimi anni. L’argentino arrivato dal Real Madrid a parametro zero, è stato uno dei colpi di mercato più azzeccati degli ultimi anni, risultando una colonna portante del centrocampo di Mancini e di Mourinho. Oltre che un campione è sempre stato un giocatore che ha sentito in maniera speciale l’attaccamento ai colori e alla maglia nerazzurra, volendo ricordare come in tutti i festeggiamenti, indossasse la maglia numero tre ,di una bandiera e di un suo personale idolo come Giacinto Facchetti. Ridicoli i fischi e addirittura umiliante un’ovazione che Cambiasso ha sentito davvero come degradante dal punto di vista personale, nei confronti di quei tifosi che lui sentiva sempre al suo fianco.  Andiamoci piano a dare per bolliti dei giocatori che sono saliti sul tetto del mondo solo un anno fa, perché la rifondazione probabilmente investirà molte vecchie pedine, con l’inserimento di forze fresche, ma criticare e umiliare un giocatore come Cambiasso mi sembra davvero autolesionismo allo stato puro. Gli eroi di Madrid avranno com’è giusto che sia sempre il rispetto e la gratitudine dei veri tifosi nerazzurri, perché un’annata storta non cancella di certo un lustro di vittorie che ha portato gli addetti ai lavori a rinominare la Grande Inter quella del Triplete dopo quella di Helenio Herrera. Cambiasso come il suo idolo Giacinto Facchetti saprà nuovamente rialzarsi, senza dover nascondere quelle lacrime amare, di cui non ha nulla da vergognarsi. Esteban Cambiasso è di fatto un pezzo della storia nerazzurra,  e per questo motivo credo che le uniche persone che dovrebbero nascondersi siano quelle che hanno gioito alla sua sostituzione.

     

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  • Inter – Catania 2-2, Forlan e Milito evitano un altro ko

    Inter – Catania 2-2, Forlan e Milito evitano un altro ko

    Si intravede la luce dal tunnel in cui è finita l’Inter. Gli uomini di Ranieri portano a casa un punto sofferto e strappato con le unghie e con i denti, dopo aver recuperato un passivo di due gol nella ripresa. Difficile capire se Ranieri sarà ancora il tecnico dell’Inter, ma una cosa è certa ancora una volta nel secondo tempo il tecnico romano ha di fatto sconfessato le solite scelte iniziali come accade puntualmente negli ultimi match, palesando una confusione tattica imbarazzante. Splendido Catania nei primi 45 minuti di gioco, con Montella che aveva avvertito i suoi cercando di tenere alti i ritmi di gioco, mentre nella ripresa, complice l’imprecisione sottoporta degli attaccanti argentini, e una papera di Carrizo, i nerazzurri hanno ritrovato la via del gol, riuscendo a strappare un pari davvero inaspettato.

    Manca Maicon ai nerazzurri, che accusa un leggero dolore muscolare e rimane in tribuna. Ranieri schiera Zanetti al suo posto inserendo Faraoni sull’esterno in mediana. Tutto confermato davanti con la coppia Pazzini Milito e Forlan largo sulla fascia. Per il Catania confermate le previsioni iniziali con Izco che recupera e torna disponibile a centrocampo.

    PRIMO TEMPO – Match che parte con ritmi molto bassi, i nerazzurri cercano di far girare la palla mentre il Catania si difende con ordine. Forlan prova più volte la conclusione dalla distanza, quasi a voler riprendere il feeling smarrito con lo specchio della porta. È proprio l’uruguaiano ad avere un’ottima occasione al 15’: cross di Milito, Forlan è solo in area e prova la conclusione al volo, colpendo bene ma la conclusione è troppo centrale, e Carrizo che respinge senza problemi. Solito copione delle ultime  partite nerazzurre, dove nel miglior momento dell’Inter, è il Catania a passare in vantaggio. Gomez al 20’ complice un mancato allineamento della difesa interista, sfugge alle maglie del fuorigioco, prende in velocità Nagatomo, lo salta e buca sul palo opposto Julio Cesar con un diagonale imprendibile. Deja vu.

    Il problema più evidente è che manca la reazione dell’Inter, e anzi il contraccolpo psicologico del gol dello svantaggio è accusato in maniera pesante dai nerazzurri che sembrano quasi spaesati in mezzo al campo. Occasione letteralmente divorata da Barrientos al 37’, servito in area  da una splendida imbucata di Almiron, liscia il pallone facendosi anticipare in seguito dall’uscita di Julio Cesar. È solo il preludio al raddoppio che arriva al 38’: Marchese  pescato in posizione di fuorigioco (non ravvisato), va sul fondo e serve l’assist a Izco, che a porta vuota deve solo toccare per il tap in vincente e portare i suoi sul 2-0. Silenzio agghiacciante a San Siro.

    Diego Milito © Claudio Villa/Getty Images

    SECONDO TEMPO – Nella ripresa cambio per Ranieri che toglie Faraoni e schiera il grande escluso Sneijder, cercando di ribaltare il risultato. Ancora nessuna reazione degna di nota nei primi minuti, con un’Inter senza idee e troppa confusione in campo mentre il Catania avrebbe prima con Gomez e poi con Barrentios, due chiare occasioni per aumentare ulteriormente il passivo. Corre moltissimi rischi l’Inter lasciando vere e proprie voragini in difesa che vanno a nozze con le accelerazioni del reparto avanzato del Catania. Ranieri al 16’ continua a mescolare le carte togliendo entrambi i centrali di centrocampo: via Palombo e Cambiasso per Obi e Poli. Montella vede il suo Catania più stanco e sostituisce Bergessio con Ebagua.

    Lampo di Forlan al 25’ che dribbla Motta va sul fondo e calcia forte in porta trovando una ‘papera’ di Carrizo che di fatto regala il 2-1 all’Inter. I nerazzurri si svegliano, il Catania abbassa i ritmi e al 34’ Milito,torna a gonfiare la rete con un gol rabbioso su splendido assist di Forlan, trovando un diagonale alto che buca Carrizo e riapre la partita con la rete del 2-2. Finale pirotecnico, con Seymour solissimo in area che al 39’ si divora un gol incredibile calciando sulle mani di Julio Cesar. Al 45’ incredibile match point mancato da Pazzini che praticamente da solo davanti a Carrizo stoppa e calcia sui piedi del portiere argentino, sbagliando un gol impossibile. Nel finale ancora qualche emozione ma il risultato non cambia e l’Inter almeno salva il salvabile agguantando un pareggio con un punto d’oro visto il periodo di magra.