Tag: wesley sneijder

  • Sneijder rinnova? L’Inter prepara il tranello al Milan

    Sneijder rinnova? L’Inter prepara il tranello al Milan

    Ma Sneijder rinnova sì o no? Difficile sbilanciarsi apertamente verso la seconda chance, sebbene gli ultimi fatti facciano propendere di fatto verso un’unica strada, quella del divorzio. Lo Sneijder malinconico che si aggira intorno alla Pinetina somiglia più al fantasma di Canterville piuttosto che ad un calciatore capace di riscrivere la storia nel club nerazzurro (vedi il triplete targato 2010). L’olandese è guarito, clinicamente è pronto per giocare. Il problema è che non può scendere in campo, glielo vietano. Mobbing o no, non staremo a discutere di questo. Più che altro ci interessa un altro aspetto della vicenda Sneijder, quello concernente alla scelta ormai presa dalla dirigenza. Perché Moratti e Branca vogliono disfarsi di Sneijder? E’ chiaro ormai anche ai sassi di Matera che l’olandese non ha più un futuro in nerazzurro. E’ solo questione di modulo e di soldi?

    FRANCAMENTE ME NE INFISCHIO – Sinceramente noi non crediamo sia colpa del 3-5-2 oppure di quel milione e mezzo che percepirebbe in meno rinnovando il contratto propostogli da Marco Branca. Noi pensiamo invece che l’inizio della fine sia da porre nell’immediato post Inter-Bayern, quando i nerazzurri aggiunsero in bacheca la seconda Coppa Campioni della propria storia e persero contemporaneamente l’artefice del triplete, Josè Mourinho. In tanti si ricordano le lacrime di Materazzi, in pochi quelle di Sneijder lo scorso anno quando rivide il vate di Setubal, lacrime andate in mondovisione.
    Che Sneijder abbia staccato la spina dopo la partenza di Mourinho è pacifico, quasi incontenstabile numeri alla mano. Tutti gli allenatori successivi, compreso anche Stramaccioni (of course), ribatezzato il nuovo Mou, gli sono scivolati addosso, come il mare ferragostiano sulla nostra pelle. La domanda se Sneijder rinnova o meno a questo punto diventa quasi retorica, se non del tutto. La risposta la sappiamo da 2 anni.

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    Sneijder rinnova o no? Domanda retorica ormai | ©VINCENZO PINTO/AFP/GettyImages

    IL TRANELLO – Ed ecco che alla società interista si presenta la grande occasione, l’ennesimo “pacco” da rifilare ai cugini del Milan, dopo lo scambio Pazzini-Cassano di quest’estate e aver involontariamente spedito alla Juve il brasiliano Lucio. Moratti conosce benissimo l’uomo Sneijder, e sa già che difficilmente abbandonerà Milano, come fra l’altro ripetuto spesso e volentieri dall’olandese. A Milano resta un’altra squadra, il Milan appunto, che è alla ricerca di uomini di qualità proprio nel ruolo di trequartista, quello più congeniale all’ex di Real Madrid e Chelsea. La tentazione, anche per un dirigente navigato ed esperto come Galliani, sarebbe fatale, un po’ come Sharon Stone in Basic Instinct.
    Perché Sneijder sarebbe un pacco per il Milan? Più che un pacco, tranello, volendo lasciare qualche spiraglio di riuscita all’operazione. Un tranello perché se mettessimo a confronto le cartelle cliniche di Sneijder e Pato dal 2010 ad oggi non noteremmo differenze sostanziali. E poi perché non siamo abituati a vedere Allegri giocare con un trequartista dalle caratteristiche di Sneijder, sopratutto adesso che la strada per il 4-3-3 sembra tracciata. In ultimo andrebbe sottolineato anche come l’olandese non arriverebbe a Milanello senza sborsare nemmeno un euro. Insomma, motivazioni per dire che Sneijder possa davvero rappresentare un tranello per il Diavolo ce ne sono eccome. Voi tifosi cosa ne pensate?

    Federico Pisanu

  • Mourinho al Psg con Ronaldo e Sneijder per il dopo Ancelotti

    Mourinho al Psg con Ronaldo e Sneijder per il dopo Ancelotti

    Cosa vuoi di più dalla vita? Un Thiago Silva. No, stavolta no. O almeno così avranno pensato in Francia i tifosi del Psg, eliminato dal Saint Etienne ai quarti della Coppa di Lega, fallendo così il primo obiettivo stagionale. Una sconfitta arrivati ai calci di rigore, dove la squadra di Ancelotti è stata beffata per un risultato complessivo di 5-3 dagli ospiti, già vittoriosi al Parco dei Principi ad inizio mese in Ligue 1. Contro il Saint-Etienne il Psg ha disputato l’ennesima prestazione opaca della stagione, fin qui non di certo esaltante per il club di Nasser Al-Khelaifi. Se negli altri ko di quest’anno era stata data la colpa all’assenza di Zlatan Ibrahimovic, stavolta la debole scusa citata spesso e volentieri dall’ambiente parigino non può reggere in alcun modo difronte al fuoco delle polemiche. E Mourinho al Psg inizia a diventare qualcosa di più che una semplice battuta.

    PROCESSI – Quello contro Carlo Ancelotti è iniziato fin dalla scorsa stagione, conclusa clamorosamente senza titoli, con il successo del Montpellier contro ogni pronostico. Sull’ex tecnico del Milan pesa sopratutto l’assenza di spettacolo nella squadra di super campioni allestita dal ds Leonardo nei primi diciotto mesi dal suo insediamento a Parigi la scorsa estate. Se poi vengono a mancare anche i risultati, diventa difficile anche per Ancelotti restare in sella al club potenzialmente tra i più forti del futuro.

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    Carlo Ancelotti sarà ancora l’allenatore del Psg il prossimo anno? | ©FRANCK FIFE/AFP/Getty Images

    L’OMBRA – Come un’ombra si leva la figura di Josè Mourinho, sempre più lontano dal Real Madrid, dove l’amore non è mai realmente nato. Si sa, dove ci sono i soldi compare come un fungo il tecnico portoghese, che potrebbe trasformare il Psg nel suo nuovo quartier generale. Le dichiarazioni di oggi del vate di Setubal (“l’Inter è la squadra che ho amato di più”) lasciano un po’ il tempo che trovano, dal momento che le stesse sono state pronunciate più volte in passato, sia per il Chelsea che per i nerazzurri. Non c’è nulla quindi che frenerebbe Mourinho da un eventuale trasferimento in Francia.

    CHE COPPIA – Un Mourinho che andrebbe anche a piedi a Parigi se venissero confermate le voci che vogliono Cristiano Ronaldo e Sneijder come obiettivi sensibili del Psg per la prossima estate. Il fuoriclasse portoghese del Real Madrid sarebbe incluso nel maxi-pacchetto comprendente lo stesso Mourinho, mentre l’interista arriverebbe in seguito ad uno scambio con l’argentino Pastore. E tu vuoi che Mourinho non accetti il corteggiamento di un Psg che gli consentirebbe di allenare fra gli altri Ibrahimovic, Ronaldo, Sneijder e Thiago Silva?

    Federico Pisanu

  • Crisi Inter, colpa degli arbitri o c’è dell’altro?

    Crisi Inter, colpa degli arbitri o c’è dell’altro?

    La sconfitta di ieri a Parma getta ulteriori ombre sulla reale forza dell’Inter allenata da Stramaccioni. Dopo un filotto di dieci vittorie consecutive culminato nel successo esterno di Belgrado, la squadra nerazzurra ha raccolto un punto in quattro partite, subendo tre sconfitte (Atalanta, Rubin, Parma) e cogliendo solo nel finale il pareggio contro il Cagliari. La classifica comunque vede l’Inter in terza posizione ancora, distante quattro lunghezze dalla vetta. Ciò che preoccupa però è il (non) gioco della formazione allenata dal tecnico romano. Ad inizio stagione molti successi erano arrivati grazie a prestazioni non di certo esaltanti, nascoste soltanto dai tre punti. Forse l’unica gemma reale di questa stagione rimane la partita perfetta allo Stadium, dove però furono le motivazioni più che il gioco a spingere Milito e compagni verso quello che viene riconosciuto ad oggi essere il trionfo dell’Inter. In ogni caso i difetti sono ancora lì, messi a nudo in maniera imnbarazzante da squadre organizzate (vedi Atalanta e Parma) e dotate di grande personalità (vedi Cagliari). Dove arrivano le colpe di Stramaccioni, e dove quelle della società (leggi Sneijder)? Si ha la netta sensazione infatti che la crisi Inter non dipenda solo da un fischietto.

    FUORIGIRI– Dopo il successo contro la Juventus Stramaccioni venne ribattezzato come il nuovo Mourinho. Vuoi per il feeling con i giocatori, vuoi per gli show in conferenza di antico stampo mourinhiano, vuoi per il modo di esultare. Sì d’accordo, però dire che Stramaccioni sia abile come il portoghese sotto l’aspetto tattico equivale ad un’eresia bella e buona. Non ce ne voglia l’ex tecnico degli Allievi Roma, ma l’Inter ha dimostrato in queste prime quattordici partite di campionato di non avere ancora una qualsivoglia logica. Non dimentichiamo infatti come siano arrivate alcune di queste vittorie (vedi Catania e Milan, ma anche contro la Samp), senza tralasciare i brucianti ko casalinghi contro Roma e Siena di inizio stagione. Il cambio di modulo, il famoso 3-5-2, ha sì portato benefici dal punto di vista dell’equilibrio della squadra, ma ha reso quest’ultima paradossalmente più piatta e povera di idee lì davanti. Ed in contemporanea con le prime sconfitte è arrivato anche il classico fuorigiri. Stramaccioni ha infatti perso la bussola, proseguendo sulla falsa riga del post-partita di Torino. E con lui hanno perso la via illuminata anche i dirigenti, a partire dal presidente Massimo Moratti.

    Atalanta BC v FC Internazionale Milano - Serie A
    Crisi Inter, quante le colpe di Stramaccioni? | ©Marco Luzzani/Getty Images

    COLPA DEGLI ARBITRI? – Può rivelarsi un grave errore strategico aver riposto la colpa esclusivamente sulla classe arbitrale per gli ultimi ko subiti. Non sempre può essere colpa del Rizzoli o del Mazzoleni di turno. In campo scendono undici giocatori, e quegli undici calciatori devono trovare la forza di essere più forti di qualunque decisione arbitrale avversa. Un chiaro esempio è il match casalingo contro il Cagliari. Se infatti l’Inter fosse scesa in campo come quella famosa sera a Torino, non ci sarebbe stata partita e a quest’ora le discussioni sul rigore non concesso nel finale agli uomini di Stramaccioni sarebbero soltanto aria fritta. Moratti, invece che prendersela con il direttore di gara, si sarebbe dovuto chiedere il motivo della vulnerabilità della retroguardia nerazzurra, il motivo per il quale l’Inter è restata a guardare il Cagliari mentre giocava a calcio. Niente di tutto questo, no.

    CAPITOLO GIOVANI – Arriviamo poi ai giovani, tanto esaltati dalla dirigenza interista. I vari Coutinho, Alvarez e compagnia cantante (non citiamo quelli della Primavera) non stanno rendendo come ci si aspettava ad inizio anno. Il nuovo ciclo nerazzurro, nelle intenzioni di Moratti, doveva basarsi principalmente sull’esplosione dei giovani. E invece, fin dallo scorso anno, si è capito come gli acquisti targati Sudamerica (Alvarez e Jonathan) siano stati piuttosto insensati. A questo poi si aggiunge Coutinho, che resta di fatto l’oggetto misterioso della Pinetina. Senza parlare poi di Samuele Longo, ceduto in prestito all’Espanyol quando invece Stramaccioni aveva disperato bisogno di un’altra punta. E allora ecco che si rimane con dei ragazzi come Livaja, Garritano e Duncan, non ancora pronti al grande salto. La faccenda è resa poi grottesca dal momento che sull’altra sponda del Naviglio i cugini assistono alle prodezze di El Shaarawy e alla crescita impetuosa di De Sciglio.

    DULCIS IN FUNDO – Per non farci mancare niente c’è infine il capitolo Sneijder. La bomba ad orologeria è definitivamente esplosa. Prima il divieto di usare Twitter, ora la firma obbligatoria di un contratto che l’orange non è disposto a sottoscrivere, pena l’esclusione dalla squadra. Col senno di poi la gestione del caso Sneijder è stata piuttosto deleteria, sia per la squadra che per l’immagine del direttore tecnico Marco Branca. Wesley servirebbe come il pane a quest’Inter, che difetta in qualità nella manovra, sopratutto se manca (come a Parma ieri) un calciatore come Cassano. Siamo quindi davvero sicuri che la crisi Inter sia colpa solo degli arbitri?

    Federico Pisanu

  • Parma – Inter, Stramaccioni senza Cassano si affida a Coutinho

    Parma – Inter, Stramaccioni senza Cassano si affida a Coutinho

    Trasferta insidiosa per l’Inter di Andrea Stramaccioni, in programma stasera alle 21 al Tardini contro il Parma targato Donandoni. È l’ora degli esami per l’undici nerazzurro, che dopo la buona prestazione allo Juventus Stadium ha di fatto raccolto due sconfitte (a Bergamo e a Kazan) e un pari con polemiche contro il Cagliari a San Siro. Sfruttare a proprio favore la caduta della Juve contro il Milan di ieri sera a questo punto diventa più che un’opportunità, un vera e propria occasione da non perdere, per riaccendere la corsa scudetto e gettare un occhio al Napoli che insegue. Una vittoria placherebbe gli animi dei tifosi che negli ultimi incontri non hanno certamente visto nei loro idoli il massimo impegno, e chiuderebbe il cerchio delle polemiche stretto intorno al tecnico Stramaccioni, alle prese tra l’altro con la grana Sneijder. L’olandese non avrebbe gradito il rinnovo contrattuale con annessa riduzione dell’ingaggio, adesso sarebbe teoricamente ‘fuori rosa’, diventando non l’arma in più per Strama, ma solo un altro dei problemi da risolvere e alla svelta.

    Philippe Coutinho © Marco Luzzani Getty Images Sport
    PARMA- I padroni di casa sono sempre stati un avversario ostico per i colori nerazzurri, e a questo punto ricordando come nella passata stagione Stramaccioni proprio contro gli emiliani vide infrangersi il suo sogno di agguantare il terzo posto, i più scaramantici staranno già facendo gli scongiuri. Donadoni con 17 punti in classifica schiererà una formazione per cercare di strappare il bottino pieno da un match dal difficilissimo pronostico. Il tecnico dei ducali sorride per i rientri di Zaccardo e Valdes (assenti a Udine), che recuperano entrambi dai rispettivi guai fisici, proponendo un 3-5-2 così composto: Mirante tra i pali con la linea difensiva composta da Paletta, Zaccardo e Alessandro Lucarelli; in mediana invece complice l’assenza per squalifica di Parolo, dovrebbe giocare Musacci, affiancato da Marchionni, Rosi, Valdes e Gobbi. Davanti assente Pabon per motivi familiari, dovrebbe scendere in campo dal primo minuto, Amauri e l’ex nerazzurro Biabiany.

    INTER- Stramaccioni dopo le ultime deludenti partite, deve convincere il presidente e i suoi tifosi che la sua Inter sia ancora in salute e soprattutto la fame di vittoria del suo gruppo sia ancora intatta. Peserà in particolar modo l’assenza di Cassano (che sconta i due turni di squalifica per le polemiche post Cagliari), con il dubbio sul possibile recupero di Guarin. Out anche Sneijder per scelta tecnica, Stramaccioni dovrebbe ridisegnare la sua squadra, potendo scegliere di schierare Coutinho alle spalle di Milito e Palacio, utilizzando un centrocampo robusto con Cambiasso e Guarin (se recupera) al centro e la velocità sulle corsie laterali di Nagatomo e capitan Zanetti. In difesa nessun problema con il solito terzetto difensivo composto da Ranocchia, Samuel e Juan Jesus. L’unico dubbio nasce dal possibile utilizzo di Alvarez, come interno di sinistra, con il conseguente rivoluzionamento di tutto il centrocampo.

    PROBABILI FORMAZIONI PARMA INTER

    PARMA (3-5-2): Mirante; Zaccardo, Paletta, Lucarelli; Rosi, Marchionni, Valdes, Acquah, Gobbi;Biabiany, Amauri.
    A disp.: Pavarini, Benalouane, Bajza, Fideleff, Morrone, Musacci, Ninis, Palladino, Belfodil, Sansone.
    All.: Donadoni

    INTER (3-4-1-2): Handanovic; Samuel, Ranocchia, Juan Jesus; Zanetti, Guarin, Cambiasso, Nagatomo; Coutinho; Palacio, Milito.
    A disp.: Castellazzi, Belec, Mbaye, Silvestre, Jonathan, Pereira, Mariga, Alvarez, Duncan, Livaja. All.: Stramaccioni

  • Il caso Sneijder da quasi Pallone d’oro a peso per l’Inter

    Il caso Sneijder da quasi Pallone d’oro a peso per l’Inter

    Correva l’anno 2010. L’Inter guidata da Mourinho, macinava risultati e si apprestava a salire sul tetto d’Europa ( e poi con Benitez del mondo), guadagnandosi la conquista del Triplete mai riuscita a nessun club in Italia. Gli uomini che resero possibile quell’impresa furono, oltre allo Special one, i vari Julio Cesar, Lucio, Maicon, Milito, Eto’o e Sneijder. Uomini copertina di quel trionfo totale. In soli tre anni, l’Inter ha dovuto rinunciare a quasi tutti i suoi giocatori simbolo, rinnovandosi, sotto l’egida del Fair Play Finanziario. Se gli addii illustri su citati, sono stati quasi obbligati, rimane da capire l’involuzione totale di uno dei pochi campioni rimasti a vestire i colori nerazzurri: Wesley Sneijder. Il numero dieci olandese nell’anno del triplete, trascinò i suoi inventando calcio e assist per i compagni, bissando le ottime prestazioni anche al Mondiale sudafricano, arrivando in finale con gli Orange. Si parlò di Pallone d’Oro ‘scippato’ dall’argentino Messi, considerando come la Pulce in quell’anno non vinse nulla, e non brillò affatto con la nazionale Argentina.

    Wesley Sneijder © Claudio Villa Getty Images Sport
    SOLO RICORDI-Dopo quell’annata stratosferica, l’olandese ha di fatto vissuto una parabola discendente, culminata nella stagione passata con un infortunio che lo ha tenuto ai box per un lungo periodo. La gestione di Gasperini, con le prove in mediana come regista, poi in seguito l’avvento di Ranieri, con le sette vittorie consecutive coincise con la sua assenza, e di nuovo l’Inter a crollare in classifica dopo il suo innesto. Da qui si iniziò a parlare seriamente del ‘problema’ Sneijder. Se il giocatore fosse adatto al modulo o se la squadra dovesse essere costruita su di lui?

    CURA STRAMA?- L’arrivo del tecnico romano nella passata stagione sembrava avergli regalato le giuste motivazioni e ridato la voglia di fare bene, tanto che lo stesso olandese l’aveva definito molto simile allo Special One. Ma quest’anno complice il nuovo infortunio, e l’avvento del nuovo modulo con la difesa a tre, (e il raggiungimento del nuovo record di vittorie esterne) l’utilizzo di Sneijder più che una soluzione si è trasformato in un bel problema da risolvere. Arrivata la disponibilità fisica per giocare contro il Parma, Stramaccioni l’ha di fatto bocciato per scelta tecnica, ribadendo come in estate la società abbia iniziato a seguire delle linee guida ben precise verso i suoi top player.

    BYE BYE WES?– Il discorso societario è ben chiaro: l’Inter in un periodo di vacche magre come quello che sta vivendo il calcio italiano, non ritiene più nessuno incedibile, tanto meno un giocatore che assolutamente da un anno a questo parte è più presente in infermeria che in campo. A questo punto, in sede di mercato per via dell’ingaggio fin troppo oneroso (6 milioni di euro percepiti dal giocatore) City, e United sono scappate via. L’unica pretendente valida è rimasta la squadra di Eto’o e Hiddink, l’Anzhi, verso la quale Sneijder non sembra essere molto affascinato. Branca quindi in attesa di un’offerta valida per gennaio, ha di fatto proposto un rinnovo contrattuale con riduzione istantanea all’ingaggio del giocatore (4,5 milioni con una durata più lunga), per cercare di capire se Sneijder, sia più legato alla moneta che ai colori nerazzurri. Wes sembra che non abbia gradito, sentendosi meno importante e fuori dal progetto.

    La love story tra l’olandese e l’Inter sembra ormai giunta al capolinea. Solo gennaio potrà fare chiarezza sul suo futuro, con il possibile intreccio di mercato legato all’arrivo di Paulinho, e al suo contemporaneo addio.

    La formazione del Triplete, citata a memoria come quella della Grande Inter di Herrera, continua a perdere un altro pezzo importante.

  • Tra l’Inter e Sneijder scoppia la grana Twitter

    Tra l’Inter e Sneijder scoppia la grana Twitter

    Wesley Sneijder è uno che fa notizia dentro e fuori dal campo. Perché il suo talento tende a mischiarsi con una vita privata sempre sotto i riflettori. Questa volta il folletto interista è entrato nelle cronache dei maggiori quotidiani sportivi per una vicenda che ha, quantomeno, del bizzarro. In sintesi: basta twitter e stop ai cinguettii tanto amati dall’olandese. È cosa nota infatti, la passione di Wes nei confronti dei social network: dalle frasi d’amore verso la moglie Yolanthe, a quelle per la sua squadra; un flusso continuo di messaggi che, però, rischia di far scattare il caso diplomatico con l’Inter.

    Le regole della società – L’Inter già da tempo avrebbe imposto delle regole ben precise rispetto all’utilizzo di twitter e dei social network in generale. Sneijder, secondo indiscrezioni, sarebbe stato l’unico a non rispettarle, forse perché in disaccordo con le scelte societarie. Ma probabilmente c’è dell’altro: stando alle voci in circolazion, l’olandese avrebbe ricevuto diversi richiami a riguardo. Mai ascoltati. Evidentemente.

    Wesley Sneijder| © OLIVIER MORIN/AFP/Getty Images

    Il disappunto di Yolanthe – “L’Inter ha vietato l’utilizzo di twitter solo a Wesley, è una cosa strana e sono triste. Non può neanche più appoggiare la squadra“. Questa la reazione della moglie di Sneijder, Yolanthe Von Cabau, alla notizia del divieto imposto al marito. Il numero 10 nerazzurro da sempre segue la squadra, e la incita, attraverso il popolare social network. Da oggi però la musica cambia.

    Aspettando Wes – Ma il genio di Utrecht è, anzi tutto, un campione dell’Inter. Il gioiello che Andrea Stramaccioni aspetta con ansia per potenziare ancora la sua macchina schiaccia sassi. Quindi, a prescindere dalle vicende controverse legate alla vita di Wes, il suo rientro in squadra è ormai imminente. Perché, twitter o no, Sneijder è il campione che può guidare i nerazzurri a nuove vittorie. Il resto non conta.

  • Inter, Stramaccioni sulle orme di Mourinho aspettando la Juve

    Inter, Stramaccioni sulle orme di Mourinho aspettando la Juve

    E sono sette. L’Inter allunga la striscia sorprendente di successi ottenuti tra campionato e coppa, e comincia a riscrivere la lista degli obiettivi stagionali. Alzando il tiro, ovviamente, verso traguardi e avversari diversi rispetto a qualche settimana fa. Nel caso concreto, verso quella Juve, ad oggi imbattibile, che domina la serie A in lungo e in largo. E hai voglia a dire che Stramaccioni non somiglia per niente a Mourinho. Il percorso appare ormai tracciato. E l’ambiente è in fermento per un gruppo che  cresce costantemente sul piano della personalità e del gioco, dando un senso logico alle speranze di scudetto. Insomma, ancora qualche settimana da dedicare alle polemiche nostrane, tra gol annullati e soliti sospetti, una ostica gara casalinga contro la Samp – confronto mai banale – e poi sarà sfida alla capolista. Un match che dirà tantissimo sulle reali potenzialità del team nerazzurro. Ma da Milano arrivano voci che invitano alla calma. Un passo per volta, certo. Perché a guardare troppo lontano poi si perde il senso dell’orientamento. Lo dice chiaro il tecnico dell’Inter. «Noi sappiamo che affinché Juve-Inter abbia un valore d’alta classifica dobbiamo vincere contro la Sampdoria mercoledì».  dice Andrea Stramaccioni. Giusto. Ma la squadra continua a macinare punti e prestazioni da “grande”. Vale ancora la pena nascondersi? «Abbiamo tracciato un solco, e fare 8 vittorie di fila fuori casa è tanto. In questa squadra c’è grinta, fame, applicazione: sempre. Ringrazio i giocatori e cerco di dimostrare che Moratti non ha fatto una pazzia a prendermi…». E intanto, con 7 successi in fila, ha eguagliato la serie del ’61-62 di Helenio Herrera.

    Andrea Stramaccioni
    Il tecnico dell’Inter, Andrea Stramaccioni. La grinta in vista della Juve © Claudio Villa/Getty Images

    Stiamo crescendo, parola di Strama — Nella conferenza stampa del dopo partita di Bologna, Andrea Stramaccioni ha indicato la parola chiave per il futuro: crescita. «Siamo alla nona giornata – ha spiega il tecnico nerazzurro -, quindi non è intelligente parlare di obiettivi ma solo di crescita. Quella crescita che ha avuto la Juve lo scorso anno: all’inizio ha fatto fatica, poi ha trovato la quadratura ed è andata a vincere lo scudetto». Buone sensazioni, quindi. «Il nostro obiettivo è tornare in Champions – ha aggiunto l’allenatore – e l’importante è che io veda una squadra che migliora». In pratica: lo scudetto è un obiettivo concreto, ma occhio a sbilanciarsi. Perchè lì davanti i bianconeri sembrano inarrestabili. Guidati da un centrocampo da paura.

    Cuore Inter – L’spetto più bello messo in mostra dall’Inter delle ultime uscite è il cuore. L’attitudine al sacrificio. Al Dall’Ara Milito e Palacio hanno macinato chilometri. Giocando per la squadra. Senza paura di scendere nelle officine affollate del centrocampo e di sporcarsi gli scarpini. Segnali da un gruppo che, al di là delle frasi di circostanza, allo scudetto ci pensa eccome. E a ragione. La difesa è diventata un fortino alla “Josè”: gli interpreti variano, ma i gol presi sono sempre di meno. Premessa, questa, che rafforza l’autostima della squadra. Vedi, tanto per dire, Andrea Ranocchia. Uno che, passati gli incubi, ora entra e fa gol. E che in copertura non sbaglia quasi nulla. Risorto. Per il centrocampo Stramaccioni, del resto, ha l’imbarazzo della scelta. Con un Cambiasso ritrovato, stile “Bernabeu”, la quantità è ritornata di casa. Poi Guarin e Gargano: due che non perdonano. Là davanti il discorso si complica. Manca, probabilmente, un vice Milito. Questo gli uomini mercato di Massimo Moratti lo sanno bene. Ma il tridente Cassano, Palacio, Milito piace. E tanto. In attesa del ritorno di Wesley Sneijder: un top player che alzerà ancora l’asticella della qualità. E le chance dell’Inter di vincere lo scudetto. Insomma, nessun segreto. I nerazzurri ci sono per la lotta al vertice. L’importante è pensare davvero da grande.

  • Inter slitta l’ingresso dei cinesi in società. Rossi e Paulinho sogni mercato

    Inter slitta l’ingresso dei cinesi in società. Rossi e Paulinho sogni mercato

    Mentre l’Inter di Stramaccioni fa le prove generali per ritornare di nuovo grande, le manovre della dirigenza nerazzurra iniziano a disegnare il futuro prossimo venturo di società e squadra. Ormai è certo lo slittamento dell’accordo con il quale l’Inter darà il benvenuto ai nuovi soci cinesi in società, e soprattutto ai 55 milioni di euro di capitale con cui i nuovi azionisti acquisiranno il 15% delle quote del club nerazzurro.

    Nonostante le tante voci messe in giro, non tutte proprio confortanti, Moratti ha sempre fornito risposte grosso modo positive. L’affare con i cinesi, per il numero uno di Corso Vittorio Emanuele, si farà. E scatta immediato il pensiero a come quei soldi – tanti – potranno essere investiti sul mercato di gennaio. Soprattutto se la squadra saprà arrivare a quella data con il passo della grande. In pratica: se l’Inter tra due mesi dovesse essere in corsa per tutti gli obiettivi, quali saranno gli innesti che la società metterà a disposizione del mister per provare a vincere di nuovo?

    Massimo Moratti
    Massimo Moratti © Claudio Villa/Getty Images

    Capitolo mercato – I nomi che circolano sono tanti. Molti noti, altri del tutto nuovi. Ma in questi casi il pragmatismo obbliga ad andare con i piedi di piombo. Nei giorni scorsi “Pepito” Rossi ha speso parole importanti per la società nerazzurra. “Chi non vorrebbe giocare nell’Inter? E’ una grande squadra, con grandi giocatori, ma al momento non sto pensando a niente se non al ginocchio ed a recuperare al 100%”. Del resto Rossi, all’Inter, troverebbe una vecchia conoscenza. Quell’Antonio Cassano che tanto sta facendo sognare i tifosi della “nord”. “Antonio – ha affermato il talento del Villareal – sta facendo molto bene, lo conosciamo che è un grande calciatore. Non è una sorpresa che stia facendo bene con l’Inter“. Giuseppe Rossi, nonostante l’infortunio al ginocchio, continua ad essere oggetto del desiderio di moltissime società. A partire dalla Roma. Ma per il momento di concreto non c’è nulla. Ma gli uomini mercato interisti guardano anche al di là dell’oceano. Ci sarebbe quel Paulinho al Corinthians, altro pezzo pregiato che suscita interesse nei maggiori casati d’Europa. A partire dal Chelsea. Ma il giocatore, stendo alle sue ultime dichiarazioni, ha in testa solo il club nerazzurro. Probabilmente qualche acquisto a gennaio si farà. A prescindere dai grandi nomi. L’Inter ha dimostrato di essere forte, ma con qualche lacuna sparsa per i reparti. Il sostituto di Milito, per esempio. Cinesi o no, insomma, con l’anno nuovo Moratti metterà mano al portafogli per provare a rinforzare la rosa a disposizione di Stramaccioni. Fair play permettendo.

    In uscita – Per qualcuno che arriva c’è sempre qualcuno che va via. Potrebbe essere il caso di Matias Silvestre. Il difensore, proveniente dal Palermo, non ha convinto lo staff tecnico nerazzurro. La sua partenza, a meno di clamorosi “ritorni di fiamma”, dovrebbe essere sicura. Meno sicura quella di Jonathan, che comunque rimane oggetto semi misterioso per Stramaccioni. Ma il vero cruccio per tecnico e società – e tifoseria – rimane il destino di Wesley Sneijder. Il folletto di Utrecht è ancora nei piani dell’Inter? O si va verso una dolorosissima cessione? L’impressione è che tutto dipenda da come lui saprà, nei prossimi due mesi, adattarsi alla nuova filosofia di gioco che tante soddisfazioni sta dando sul campo domenica dopo domenica. Come dire, con Wes il gioco della squadra potrebbe migliorare ancora. Ma nel caso qualcosa dovesse andare storto, il suo futuro potrebbe essere lontano da Milano.

  • Inter da scudetto con uno Sneijder in più

    Inter da scudetto con uno Sneijder in più

    Con il rientro di Wesley Sneijder alla Pinetina l’Inter svuota l’infermeria e si compatta in vista del doppio impegno di Coppa e campionato contro Partizan Belgrado e Bologna. Roba per cuori forti, perché la squadra di Stramaccioni, in campionato, continua a stazionare lassù, e i pensieri “stupendi” iniziano a circolare insistentemente. Pensieri targati scudetto.

    Scudetto? Vedremo” – Nel dopo partita di domenica scorsa, liquidata la pratica Catania, anche Moratti si è sbilanciato sul futuro: nulla di compromettente, sia chiaro. Ma il presidente nerazzurro non ha nascosto le buone sensazioni che gli giungono dal rendimento sul campo. “Miglioriamo gara dopo gara” ha spiegato il numero uno di Corso Vittorio Emanuele, che ha aggiunto: “Mi piace molto l’unità tra giocatori e mister e la dedizione al lavoro di Stramaccioni”. Pennellate allo zucchero. Rievocando – ma c’è chi parla di blasfemia – Josè Mourinho. Ma l’interessato sminuisce, e si pone sulla scia del patron, “stiamo lavorando bene e non prendiamo gol”. Stramaccioni dixit.

    Go Wesley, go! – Ormai recuperato, Wesley Sneijder scalda i motori in vista dei prossimi impegni. La fisioterapia, a giudicare dai “cinguettii” dell’olandese, avrebbe rimesso benzina sia nel fisico che nella testa del calciatore olandese. “Sono tornato a Milano – ha twittato Wes – non vedo l’ora di allenarmi di nuovo. Mi sento bene“. Certo, intoccabili non ce ne sono, ma il numero dieci nerazzurro occupa un posto speciale nel cuore dei tifosi. E del mister.

    Wesley Sneijder
    Wesley Sneijder pronto al rientro &copy Claudio Villa/Getty Images

    Il folletto, dove lo metto? – Di sicuro, con il ritorno del genio di Utrecht, le soluzioni tattiche trovano un interprete di qualità assoluta. Ma la questione “posizione” rimane. Con il 3-4-3 (ma non l’aveva fatto anche Gasperini?) le cose si complicano un pò. Sull’esterno Sneijder perde metà del proprio potenziale. E anche sulla linea di centrocampo il raggio d’azione non convince. Ma a riguardo il patron nerazzurro ha dato una sorta di consiglio: “Un posto glielo troviamo”. Insomma, per un campione del genere la posizione in campo non è un problema.

    Reduce da 4 vittorie consecutive, domenica prossima l’Inter sarà di scena a Bologna alla ricerca della quinta vittoria consecutiva in campionato. Ma prima c’è la sfida di Europa League contro il Partizan. Un mini tour de force che metterà alla prova la tenuta della compagine di Stramaccioni. Ma, questa volta, con un Wes in più.

  • Sneijder out un mese, all’Inter scatta l’ora di Cassano

    Sneijder out un mese, all’Inter scatta l’ora di Cassano

    Brutta tegola per l’Inter di Andrea Stramaccioni. Il tecnico romano dovrà fare a meno per un mese del suo numero 10 Wesley Sneijder. L’olandese si è infortunato nel corso dell’ultima partita giocata dai nerazzurri in quel di Verona e gli esami di ieri hanno evidenziato uno stiramento di 2°grado alla coscia sinistra. Il fantasista nerazzurro sarà costretto quindi a saltare le prossime 3 partite dell’Inter prima della sosta per le nazionali. In particolare Sneijder, oltre a saltare il match di domenica a San Siro contro la Fiorentina e la trasferta azera con il Neftci in Europa League, dovrà rinunciare alla disputa del derby di Milano in programma domenica 7 ottobre. L’ex Real Madrid inoltre non potrà rispondere alla convocazione in nazionale e potrebbe tornare disponibile per Bologna-Inter del 28 ottobre, saltando quindi anche Inter-Catania e Inter-Partizan rispettivamente in programma il 21 e il 25 ottobre.

    Wesley Sneijder © Claudio Villa/Getty Images

    FUORI SNEIJDER, DENTRO CASSANO – Non è solo il cambio che ha effettuato Stramaccioni al 26′ di Chievo-Inter causa infortunio dell’olandese, ma il rimedio che il tecnico romano attuerà per ovviare alla perdita del suo numero 10. In effetti Stramaccioni non ha molta scelta dato che in infermeria è ancora presente Rodrigo Palacio (per lui possibile rientro giovedi 4 ottobre in Europa League) ma certamente può consolarsi per il prossimo mese con il suo pupillo Cassano. Il talento di Bari vecchia non poteva iniziare nel modo migliore la sua avventura in nerazzurro e anche la partita con il Chievo ha palesato il suo ottimo inserimento nel gruppo di Stramaccioni.

    Il numero 99 nerazzurro, entrato in campo a Verona al posto di Sneijder, ha avuto un ottimo impatto sul match e non è un caso che sia stato proprio lui a chiudere la partita con il gol del 2-0. 3 gol in 5 partite di campionato e 305 minuti giocati sono numeri importanti che fanno al momento di FantAntonio il miglior marcatore nerazzurro in stagione. L’assenza forzata di Sneijder involontariamente regala una maglia da titolare a Cassano, che avrà il compito di affiancare o supportare Milito nel nuovo schema tattico adottato da Stramaccioni ovvero il 3-5-1-1.