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  • Inter adesso è crisi nera. Trabzonspor letale, Champions in salita

    Inter adesso è crisi nera. Trabzonspor letale, Champions in salita

    Altra sconfitta per l’Inter nella prima di Champions League contro il modesto Trabzonspor e solita grana per Gasperini che alla sua terza partita ufficiale allunga la sua serie negativa in nerazzurro. Stavolta non reggerà nemmeno la scusa della difesa a tre, o come molti scriveranno domani la sfortuna poiché con un solo tiro i turchi riescono a segnare il goal decisivo mentre i nerazzurri  nonostante moltissime occasioni sprecano tanto. In queste occasioni più che parlare di sfortuna è umano parlare di mancanza di concretezza, di cattiveria, in una squadra che ora più che mai è orfana di un centrocampo di qualità (Obi e Alvarez non sono all’altezza) di Maicon e di un Eto’o che da solo l’anno passato segnò quasi 40 gol in una stagione. Il fantasma di Benitez inizia ad aleggiare sulla testa di Gasperini.

    © MARCELLO PATERNOSTRO/AFP/Getty Images
    Formazione rispettata per l’Inter con il cambiamento pronosticato in difesa per Gasperini che sceglie di schierare una linea a quattro, con Lucio e Ranocchia centrali e Jonathan e Nagatomo sulle fasce. Sneijder ancora una volta sacrificato sull’esterno dell’attacco con Pazzini e Zarate. Out Milito, Samuel e Stankovic per un affaticamento muscolare per il serbo. PRIMO TEMPO – Le prime fiammate nerazzurre partono direttamente dai piedi di Sneijder che sembra particolarmente ispirato, nonostante sia schierato comunque fuori ruolo, come esterno d’attacco.  Nerazzurri molto attenti in fase difensiva, ma con un ritmo di gioco troppo lento e compassato che favorisce la partita preparata dai turchi. Egoismo puro di Zarate al 18’ su errore della difesa del Trabzonspor, con l’argentino che recupera palla si invola verso l’area avversaria e non serve l’assist a Pazzini assolutamente libero sulla destra, finendo per perdere palla. Partita che intorno alla mezz’ora risulta essere assolutamente noiosa con pochissime azioni degne di nota e molti errori in fase di impostazione da entrambe le parti. Ritmo lento e poca qualità, dove se per i turchi ci si poteva aspettare una partita del genere, sicuramente era attesa una reazione migliore dell’Inter dopo la sconfitta di Palermo. Arrivano i primi applausi di San Siro al 32’ su una bella azione nerazzurra conclusa dal dribbling e tiro di Zarate, con Tolga che gli nega il gol sul suo palo. Occasionissima nell’azione seguente per Pazzini che manca il pallone nell’area piccola tentando la girata al volo. I nerazzurri sembrano aver ritrovato la giusta convinzione e si affacciano con molta più pericolosità e una discreta continuità, senza riuscire a trovare mai il guizzo vincente. Manca sempre il tocco finale in grado di mettere l’ultimo uomo nelle condizioni di segnare. Ultima conclusione degna di nota un bel tiro al volo dal limite dell’area nel finale di primo tempo da parte di Cambiasso che finisce di poco a lato. Le squadre vanno a riposo sul punteggio di 0-0. SECONDO TEMPO – Squadre che rientrano in campo con le stesse identiche formazioni, nonostante il portiere Tolga del Trabzonspor abbia accusato alcuni problemi nel finale di primo tempo. Turchi che mostrano una buona personalità, tenendo palla e affacciandosi avanti con pericolosità con un’Inter che invece sonnecchia e ricorda quella vista nei primi venti minuti del primo tempo. Gasperini vede i suoi in difficoltà e al 54’ cerca di dare una scossa con il doppio cambio Alvarez e Milito per Obi e Pazzini. Bellissima giocata del Principe Milito al 62’ che si libera di uomo con il suo dribbling a rientrare, per servire un pallone teso in area dove non arriva Alvarez in ritardo. Atteggiamento più offensivo per l’Inter che sente di dover vincere a tutti i costi questa partita per cancellare le critiche piovute sulla squadra dopo le ultime prestazioni deludenti. Fallisce un match point facilissimo al 71’ Milito che servito da Cambiasso in area da solo davanti a Tolga calcia a botta sicura ma si fa parare in due tempi la conclusione strozzando l’urlo di gioia della curva interista. Non passa nemmeno un minuto e l’attaccante argentino ha nuovamente l’occasione di fare male ai turchi colpendo un pallone di testa ma mancando nuovamente l’appuntamento col gol. La partita assume i toni dell’assurdo al 31′ del secondo tempo quando al primo vero tiro in porta dei turchi arriva il gol che gela il sangue a tutti i nerazzurri. Prima Altintop, perso dalla difesa interista in posizione di fuorigioco dubbia, fa partire una sassata che impatta sulla traversa e poi sulla ribattuta Celutska infila di sinistro Julio Cesar sul secondo palo, con un tiro decisamente non irresistibile. Trabzonspor 1 Inter 0. La reazione dell’Inter arriva in ritardo e sui piedi di Coutinho che tira al volo ma si vede negare il gol dalla solita parata di Tolga, migliore in campo dei suoi senza dubbi. Nient’altro da segnalare per un’Inter che rinuncia e chiude la partita con una sconfitta immeritata ma comunque amara. Zero punti e girone in salita.

  • Inter-Trabzonspor ultime e probabili formazioni. Difesa a 4 e Sneijder

    Inter-Trabzonspor ultime e probabili formazioni. Difesa a 4 e Sneijder

    Servono risultati e urgentemente! Questo dev’essere stato il Gasperini pensiero negli ultimi due giorni a seguito della sonora sconfitta contro il Palermo. Nessun altro sport come il calcio offre occasioni di rivincita con soli tre giorni di tempo. Stasera infatti direttamente da San Siro, la nuova Inter targata Gasp fa il suo debutto stagionale in casa propria a Milano e nella cornice europea della Champions League contro una modesta squadra turca, il Trabzonspor (eliminata al terzo turno dal Benfica e ripescata per l’esculsione del Fenerbhaçe).  

    Vietato sbagliare è il messaggio lanciato poco implicitamente dal presidente nerazzurro Massimo Moratti ai suoi giocatori e in primis al suo tecnico, perché la partita contro il Palermo, come definiscono fonti vicine al numero uno interista, non sia stato affatto gradita, a prescindere dal risultato, ma soprattutto per le solite falle difensive evidenziate.

    INTER– Stasera più che mai Gasperini dovrà fare un’inversione di rotta, abbandonando il suo tanto amato modulo con la difesa a tre uomini, adattando la sua filosofia calcistica ad una formazione che fornisca più garanzie. I risultati e i numeri ovviamente non sono dalla sua parte, considerando prima di tutto le amichevoli estive, con le sonore sconfitte contro il Manchester City e contro il Chievo, evidenziando in seguito  le due prime batoste stagionali in partite ufficiali come la finale di SuperCoppa Italiana persa proprio contro il Milan e la prima di campionato contro il Palermo. Ognuno di queste partite è finita con un passivo mai inferiore ai tre gol, quindi si potrà ancora parlare di tempo degli esperimenti in casa nerazzurra se dovesse arrivare anche stasera un altro risultato negativo? Gasperini sembra aver capito il messaggio e stasera sembra voglia scendere in campo con un 4-3-3 più adeguato ai suoi uomini. Nella nuova difesa a quattro dovrebbero figurare Lucio e Ranocchia al centro, concedendo un turno di riposo a Samuel, con a supporto sulle fasce Jonathan e Nagatomo. A centrocampo rimangono i dubbi maggiori, poiché se il Gasp dovesse puntare sul rombo ci sarebbe spazio per Sneijder dietro le due punte, mentre con un centrocampo a tre, l’olandese slitterebbe in avanti, e in mediana ci sarebbero Cambiasso, capitan Zanetti e il ballottaggio tra Obi, Alvarez e Stankovic in lotta per una maglia. Davanti con l’ipotesi tridente dovrebbero giocare Pazzini, non utilizzato a Palermo , con Zarate e Sneijder ai lati; con l’ipotesi due punte potremmo vedere insieme l’accoppiata Pazzini Milito a scapito dell’ex laziale apparso davvero spento contro il Palermo.

    TRABZONSPOR- La squadra turca che di primo impatto può sembrare un avversario facile, potrebbe riservare non poche insidie ai nerazzurri. Il Trabzonspor guidato dallo squalificato Senol Gunes scenderà in campo con un  4-2-3-1, cercando di fare male all’Inter sfruttando le ripartenze dei suoi giocatori. Gunes tecnico molto abile (arrivò terzo con la Turchia nel Mondiale nippo-coreano del 2002) sta sciogliendo gli ultimi nodi sugli uomini da mandare in campo, soprattutto in vista degli indisponibili con il forfait del giocatore migliore, Burak Yilmaz.  Questi i possibili titolari: Tolga tra i pali,  Celustka, Giray, Glowacki, Cech a comporre il quartetto di difesa, con un centrocampo molto robusto per arginare le avanzate nerazzurre: Serkan, Colman, Zokora, Sapara . Attenzione nella zona avanzata del campo dove troviamo i nomi più altisonanti: Halil Altintop fratello gemello dell’Altintop in forza al Real Madrid e Paulo Henrique brasiliano prelevato dall’Atletico Mineiro in ballottaggio con Vittek, nome che riporta alla memoria la disfatta azzurra nei mondiali sudafricani, poiché proprio l’attaccante slovacco segnò la doppietta che condannò gli azzurri di Lippi.

    INTER (4-3-3): Julio Cesar; Jonathan, Lucio, Ranocchia, Nagatomo; Zanetti, Cambiasso, Obi (Stankovic); Zarate, Pazzini, Sneijder.

    TRABZONSPOR (4-2-3-1): Tolga; Celutska, Glowacki, Giray, Cech; Serkan, Colman, Zokora, Sapara; Altintop, Henrique. All. Gunes.

  • Inter, fiducia a tempo per Gasp. Le colpe del tecnico e della società

    Inter, fiducia a tempo per Gasp. Le colpe del tecnico e della società

    Perdere a Palermo alla prima giornata è una possibilità che molte squadre mettono in cantiere. Condizione approssimativa, schemi di gioco non ancora oleati, i nuovi che tardano ad inserirsi, sono tutte ottime ragione per non dar subito in testa all’allenatore permettendogli di lavorare ed aver il tempo necessario di inculcare il suo credo tattico.

    Gasperini e Mangia ©Tullio M. Puglia/Getty Images
    Quello però che lascia un pò perplessi è il modo con cui è arrivata la sconfitta e le scelte che Gasperini ha fatto sia nella formazione iniziale che a partita in corso. L’ex tecnico del Genoa si è voluto intestardire con il suo 3-4-3 pur non avendo avuto il tempo per farlo assimilare ai suoi giocatori chiedendo poi sacrificio e miracoli a chi non è ancora in grado di farne. Provo a spiegarvi il mio punto di vista elencandovi le più grandi colpe di Gasperini. 1) Il ruolo di Javier Zanetti. Il capitano è un icona per impegno e determinazione ma metterlo in marcatura è davvero un suicidio. 2) L’utilizzo di Zarate. Davvero credete che Zarate possa sostituire Eto’o quantomeno in termini di sacrificio? Reja oggi starà morendo dal ridere. Averlo sostituito poi nel momento del vantaggio nerazzurro avrà un effetto devastante sul morale del ragazzo. 3) La posizione di Forlan. L’uruguaiano per spessore ed esperienza si è calato senza proferir parola in un ruolo non suo, difendendo e andando in soccorso di Nagatomo prima e Jonathan poi ma quanto potrà durare? 4) Coraggio a metà. Gasperini usa il pugno duro con Ranocchia, Sneijder e Pazzini schiera però poi giocatori fuori ruolo in nome di un modulo tattico. Analizziamo adesso le colpe della società. 1) Nessun acquisto per il 3-4-3 di Gasperini. Si è gia capito che Zarate non è Palacio. A sinistra manca un alternativa a Nagatomo. 2) La tutela dell’allenatore. Posso sbagliarmi ma nel gruppo interista vedo gli stessi atteggiamenti di preclusione avuti nei confronti di Benitez. Moratti e Branca dovrebbero tutelare di più l’allenatore avallando, almeno pubblicamente, le scelte. Il prossimo mese sarà cruciale per i nerazzurri e per il futuro di Gasperini con 7 partita verità. Si inizia mercoledì con lo Trabzonspor in Champions, continua con la Roma in campionato e si concluderà con un pericolosissimo Inter-Napoli il prossimo primo ottobre

  • Palermo-Inter, ultime e probabili formazioni. Sneijder in panchina

    Palermo-Inter, ultime e probabili formazioni. Sneijder in panchina

    Josè Mourinho amava parlare di ‘rumore’ dei nemici prima delle grandi sfide della sua Inter, mentre oggi nel giorno del debutto nerazzurro nella prima di campionato, l’unica notizia che fa molto rumore potrebbe essere l’esclusione sin dal 1’ minuto di Wesley Sneijder. Nonostante mister Gasperini abbia incassato a pieno la fiducia di Moratti, (fiducia con riserva) in merito al nuovo modulo di gioco e soprattutto sull’utilizzo della nuova difesa a tre, con un difficile collocamento del trequartista olandese, ancora rimangono moltissimi dubbi sul suo operato. Stasera nella prima stagionale, la sua Inter dovrà vedersela contro un Palermo, privo di un grande campione come Pastore, e rivoluzionato sotto la guida tecnica affidata all’allenatore della Primavera Devis Mangia.

    Milito e Pazzini ©Valerio Pennicino/Getty Images
    Vediamo nel dettaglio le possibili scelte degli allenatori, prima di scendere in campo e darsi battaglia: PALERMO- Come già detto il cambio di guida nei rosanero ha ridisegnato anche il modulo di gioco, laddove con Delio Rossi c’era la classica figura del trequartista, adesso  con l’utilizzo di un 4-4-2 classico attraverso l’uso maggiore delle corsie laterali, e la corsa delle ali , dovrebbe rappresentare l’arma in più di questo Palermo. Ilicic dovrebbe dunque slittare a sinistra , tornando a giocare in un ruolo già ricoperto ai tempi del Maribor. Mangia privo di molti giocatori a causa degli infortuni, dovrà rinunciare a Rubinho tra i pali, schierando il greco Tzorvas. Difesa rivoluzionata dalla stagione passata, con l’unico intoccabile Balzaretti, supportato sull’altro fascia da E.Pisano, mentre al centro ci sarà il nuovo acquisto dal Catania Silvestre in coppia con l’esordiente Cetto, e Munoz che vedrà il campo dalla tribuna. Centrocampo di contenimento con Migliaccio e Barretto centrali, e sulle corsi laterali agiranno la velocità di Alvarez e le qualità tecniche di Ilicic. Per l’attacco i giochi sembrano fatti, con Miccoli in grande condizione e Abel Hernandez deciso a dimostrare al connazionale Forlan come si faccia gol in Italia. INTER- Il discorso per la formazione nerazzurra merita una riflessione particolare. La partita di mercoledì di Champions impone a Gasperini un utilizzo oculato dei suoi campioni, considerando in particolar modo anche la settimana delle nazionali, che ha visto moltissimi giocatori tornare dai ritiri in condizioni non perfette. L’infortunio di Thiago Motta ha in parte complicato i disegni tattici del nuovo tecnico nerazzurro, e nell’ultima rifinitura prima della partita i segnali lanciati da Gasperini vedevano un’Inter scendere in campo con il suo tanto amato 3-4-3. La novità maggiore sta nella lista degli esclusi. Uno su tutti è Wesley Sneijder, ma bisogna considerare anche Andrea Ranocchia, che lascerà il posto a Zanetti nella nuova difesa interista. Vista l’indisponibilità di Chivu il reparto arretrato sarà così composto: Samuel a dirigere i giochi al centro, con Lucio e capitan Zanetti a supporto sugli esterni. Come sopperire a centrocampo all’assenza di uno come Sneijder? Schierando Cambiasso e Stankovic al centro per garantire la giusta copertura, e allargare il gioco sulle fasce utilizzando due esterni puri come Nagatomo e Jonathan, al suo debutto in serie A. In attacco rimangono i maggiori dubbi, dove Forlan e Zarate sembrano avere il posto assicurato, mentre il ballottaggio che si risolverà solo all’ultimo secondo vede protagonisti Pazzini e Milito. L’argentino sembra leggermente favorito nelle gerarchie personali di mister Gasperini, ma le ultime prove di Pazzini non sono da ignorare. Moratti parlò chiaro poco tempo fa: Pazzini deve giocare! La palla passa in mano a Gasperini. PALERMO (4-4-2) Tzorvas; Pisano, Silvestre, Cetto, Balzaretti; Alvarez, Migliaccio, Barreto, Ilicic; Miccoli, Hernandez. A disposizione: Benussi, Mantovani, Aguirregaray, Bacinovic, Della Rocca, Zahavi, Pinilla.All. Mangia INTER (3-4-3) J. Cesar; Zanetti, Lucio, Samuel; Jonathan, Cambiasso, Stankovic, Nagatomo; Zarate, Milito, Forlan. A disposizione: Orlandoni, Ranocchia, Faraoni, Obi, Sneijder, Alvarez, Pazzini.All. Gasperini

  • Gasperini “Sneijder un ottimo problema”

    Gasperini “Sneijder un ottimo problema”

    Nessuno più di lui aspetta con ansia il campo. Gian Piero Gasperini vive oramai da due mesi con l’esigenza di dover dimostrare che le sue idee di gioco sono valide e giustre per questa Inter. La difesa a tre e la posizione di Wesley Sneijder sono i due più grandi interrogativi che assillano il popolo nerazzurro e Gasperini dovrà sin da subito di aver lavorato bene durante la preparazione facendo ricredere gli scettici e sopratutto trovando una giusta collocazione per l’olandese. Ieri, nella conferenza stampa di vigilia, l’ex tecnico del Genoa non poteva non aprire l’argomento Sneijder definendolo adesso attaccante e quindi in lizza per una delle tre maglie d’attacco e non più annoverato tra i centrocampisti.

    “Sneijder può trovare valutazioni anche migliori rispetto alla stagione scorsa magari giocando in posizione più decentrato o nella stessa. Ma Wesley è un problema nostro, un ottimo problema, quando giocherà ha le potenzialità importanti, ma non è il giocatore irrinunciabile per l’Inter, questa squadra per fortuna ha tante risorse con un gruppo solidissimo che è il vero leader di questa squadra per cui Sneijder è un elemento in più, ma non è che Milito, Pazzini o Forlan, ma così come Ranocchia, Samuel o Lucio non sono nessuno, questi sono grandi giocatori e il gruppo è solido e completo in tutta la sua rosa”

    Gian Piero Gasperini ©Giuseppe Bellini/Getty Images
    L’olandese questa sera a Palermo dovrebbe partire dalla panchina, un pò per riposo dopo il doppio impegno con la nazionale ma sopratutto perchè la sua prima partita in campionato Gasperini la vuol giocare con il 3-4-3 classico con un tridente vero. Infortuni e affaticamenti poi non danno una mano al Gasp che dovrà fare i salti mortali in difesa chiedendo forse un nuovo sacrificio a capitan Zanetti riproposto questa volta nel ruolo di difensore puro con Lucio e Samuel. Centrocampo scontato con Stankovic e Zanetti sugli esterni giocheranno Nagatomo a sinistra e il brasiliano Jonathan. In avanti Milito sarà preferito a Pazzini con Zarate e Forlan ai lati. Gasp dimostra coraggio spedendo in panchina due pezzi pregiati dell’organico nerazzurro con Pazzinioltretutto in grande spolvero dopo il gol in Nazionale.

  • Verso Palermo-Inter, Moratti si affida a Gasperini

    Verso Palermo-Inter, Moratti si affida a Gasperini

    Polemiche, Articolo 7, contributo di solidarietà, sciopero, etc, e il calcio giocato dov’è? Dopo quasi due settimane di attesa, per l’ancora incomprensibile sciopero dettato dalla Lega Calcio con l’Aic calciatori, sembra essere davvero tutto pronto per l’inizio del nuovo campionato di Serie A. Si parte stasera con i rossoneri freschi vincitori dell’ultimo titolo di campione d’Italia, contro la nuova Lazio di Reja, rivoluzionata nell’attacco e non solo. Chiuderà la prima giornata il posticipo serale Palermo Inter al Barbera, dove la squadra guidata da Gasperini, dovrà in qualche modo lanciare un segnale chiaro ai rossoneri e alle altre squadre per far capire se la sua candidatura ad Anti Milan sia ancora valida. Vediamo nel dettaglio com’è l’aria che tira nello spogliatoio nerazzurro.

    Gasperini ©AFP/Getty Images
    MOLTI DUBBI- Nonostante le parole di Massimo Moratti che ha voluto dare piena fiducia a Gasperini, soprattutto per quanto riguarda la scelta del tanto discusso modulo 3-4-3, adesso il giudice sovrano come spesso accade, sarà il campo. Così il presidente nerazzurro sulle prossime scelte del tecnico ex Genoa: “Io sono convinto che siamo ancora fortissimi, possiamo avere il dubbio del nuovo schema, che però io trovo sia giusto come evoluzione della squadra. Per questo, sono vicino all’allenatore: avrà successo con l’evoluzione tattica che sta imponendo e, se non dovesse avere successo, il nostro allenatore è intelligente e, se lo riterrà opportuno, lo cambierà”. In realtà rimangono ancora molti dubbi sul possibile undici titolare da schierare in campo domenica sera, poiché le indicazioni delle ultime partite hanno dato un segnale univoco e chiaro: la difesa a 3 ancora non è ben rodata, e l’elevato numero di gol presi non è certamente un fattore da trascurare. PROBLEMI NAZIONALI- Un ulteriore problema potrebbe essere rappresentato dai giocatori rientranti dalle Nazionali arrivati alla Pinetina solo in questi ultimi giorni, poiché non si sono potuti allenare a dovere come avrebbe voluto il tecnico, arrivando così alla prima di campionato magari affaticati e non nella giusta condizione. Le cattive notizie arrivano direttamente dal ritiro azzurro dove Thiago Motta infortunatosi contro la Slovenia, ha accusato uno stiramento al bicipite femorale della coscia della gamba sinistra. Ovviamente indisponibile contro il Palermo, sarà arruolabile non prima di 3 settimane di stop. Tanta paura anche per Dejan Stankovic, che festeggiando la sua 100esima partita con la Serbia, nel match contro le Far Oer (vinto 3 a 1) ha subito un brutto colpo alla testa ed è uscito al 46’ per correre in ospedale e fare i dovuti accertamenti. Dovrebbe comunque essere recuperabile in extremis e scendere in campo nella prima stagionale. ALLARME CENTROCAMPO E DIFESA- Le prime defezioni stagionali arrivano dunque dal centrocampo con l’assenza di Motta, con Obi tornato da poco dalla nazionale, Poli che non è ancora in condizione perfetta e Stankovic che nonostante potrebbe essere schierato dal primo minuto non è sicuramente al 100%. Nell’ultimo allenamento c’è stato un fitto dialogo tra Sneijder e Gasperini, quasi a voler ridare all’olandese quel posto da protagonista, da padrone del centrocampo che gli spetta. Se il tecnico nerazzurro dovesse scendere in campo con il suo classico 3-4-3, Sneijder dovrebbe di nuovo adattarsi a giocare al centro del campo, abbassare il suo raggio d’azione e dettare i tempi alla squadra, prendendo in mano le chiavi del gioco nerazzurro. Diversamente con la scelta delle due punte, potrebbe tornare ad agire dietro gli attaccanti, facendo il suo lavoro preferito: mettere in condizione di segnare i suoi compagni! Le defezioni non mancano nemmeno in difesa con gli indisponibili Caldirola e Chivu, e quindi Lucio che probabilmente agirà sulla fascia del romeno. Le uniche certezze arrivano dall’attacco, dove Forlan e Zarate saranno sicuramente in campo dal primo minuto, con il ballottaggio Milito Pazzini che verrà risolto sul filo di lana, nonostante Pazzini visto il gol segnato in Nazionale e le buonissime prestazioni fornite nelle ultimissime uscite, sembri leggermente favorito sull’argentino. Dichiarazioni tratte: da Fc Inter News.It

  • Inter, Pazzini segna sempre. Sneijder illumina l’Olanda

    Inter, Pazzini segna sempre. Sneijder illumina l’Olanda

    Dopo lo sciopero e gli impegni delle nazionali la serie A è pronta a partire, l’attesa logorante per i tifosi è finita e da questo week-end dopo tante indiscrezioni, presunti malcontenti sarà il campo il vero giudice per le nostre squadre. Il debutto è atteso con impazienza in casa Inter travolta dal caso Forlan e dai tanti dubbi legati all’adattabilità dei suoi uomini al 3-4-3 caro a Gasperini. Ma a tranquillizzare in parte il popolo nerazzurro è Pazzini che continua a segnare con una entusiasmante regolarità facendosi trovare pronto in ogni occasione, pur partendo dalla panchina.

    Sneijder © Robert Vos/Getty Images
    Proprio per l’utilizzo del Pazzo pare sia avvenuto il primo alterco tra il presidente Moratti e Gasperini. L’ex tecnico genoano almeno in partenza sembra preferire infatti Milito come centravanti boa nel suo modulo ma con Pazzini in queste condizioni sarà difficile da tenere fuori. Il doppio impegno in Nazionale ha fatto bene anche Wesley Sneijder con la valigia in mano per tutto il calciomercato ma costretto in nerazzurro dalla mancanza di offerte importanti. L’olandese negli ultimi giorni ha rivisto le sue dichiarazioni dicendosi contento di esser rimasto all’Inter con cui vorrà vincere ancora nuovi trofei. In molti pensano alle difficoltà di adattabilità del giocatore ai dettami tattici di Gasperini ma molto dipenderà dalla voglia del ragazzo di calarsi nella nuova realtà. L’impegno con gli Orange ha mostrato uno Sneijder lucido, tonico e illuminante. Se nel match di martedi la doppietta e un paio di assist contro il modesto San Marino non hanno esaltato i media, l’assist per il baby Strootman di ieri sera in Finlandia ha fatto ricordare che è assurdo metter in discussione il suo talento. Le immagini di Finlandia-Olanda [jwplayer config=”180s” mediaid=”95010″]

  • Inter, Gasp dove lo metti Sneijder?

    Inter, Gasp dove lo metti Sneijder?

    Il mercato in casa Inter ha avuto una interessante impennata nel finale che ha riscattato l’immobilismo assoluto dei lunghi due mesi di mercato. In molti sono adesso a chiedersi se l’inevitabile addio di Eto’o abbia indebolito o meno l’organico dei nerazzurri? Un pò come avvenne dopo la cessione di Ibra i tifosi sperano di aver trovato in Forlan e Zarate quello che furuno Milito ed Eto’o per Mourinho.

    © Giuseppe Cacace/Getty Images
    A dire il vero la gestione del mercato sin dalla scelta dell’allenatore ha dato qualche segnale di incertezza, Gasperini è un ottimo allenatore, esperto e preparatissimo sotto il punto di vista tecnico ma è stata la quarta o addirittura la quinta scelta. Il valore di Forlan poi non si discute mentre il capriccioso Zarate dovrà dimostrare l’importante vetrina nerazzurra evitando colpi di testa fuori dal campo e disciplinandosi tra il rettangolo di gioco. Un altro mistero nerazzurro è Wesley Sneijder rimasto a Milano solo per la mancanza di un offerta allettante ma paradossalmente difficilmente gestibile nei dettami tattici di Gasperini. E’ proprio il 3-4-3 dell’ex tecnico del Grifone a far sorgere un nuovo dubbio. E’ l’allenatore che deve adattare il modulo ai giocatori a disposizione o viceversa? L’organico nerazzurro a mio avviso è perfetto per un 4-3-3 o per esser più precisi 4-3-1-2 con Sneijder libero di spaziare e inventare dietro le due punte. Il 3-4-3 gasperiniano vede invece una sola punta centrale e due attaccanti esterni di corsa, bravi nel salatare l’uomo ma anche pronti a ripiegare in aiuto alla difesa. Con questo modulo l’olandese troverebbe collocazione a centrocampo con compiti di regia pura, per internderci alla Pirlo. Gasperini in avvio di preparazione ha infatti optato per questa scelta trovando l’entusiasmo del giocatore al primo impegno ufficiale però Sneijder ha agito addirittura da seconda punta per poi evitare le successive uscite. Il cammino dell’Inter in Italia e in Coppa passerà molto dal grado di coinvolgimento di Sneijder e dalla sua voglia di rimettersi in gioco e forse varrà la definitiva consacrazione di Gasperini

  • Forlan, scelta giusta per Gasp? Lo United torna su Snejder

    Forlan, scelta giusta per Gasp? Lo United torna su Snejder

    Con un notevole ritardo, vista l’operazione Eto’o chiusa solo pochi giorni fa, inizia a decollare anche il mercato nerazzurro negli ultimi scampoli di mercato estivo. Ma in casa Inter iniziano a evidenziarsi i primi veri dubbi sul buon rapporto tra Massimo Moratti e il nuovo tecnico Gianpiero Gasperini.

    ©Inter.it
    I punti della discordia? Uno su tutti il nuovo modulo con la difesa a tre uomini, che come si è visto nelle ultime amichevoli offre davvero poche coperture, lasciando l’Inter con un passivo di 10 gol in sole 3 partite. Ovviamente anche Gasperini inizia a soffrire la cosiddetta ‘Sindrome Benitez’, con i risultati che non arrivano in parallelo alle richieste fatte dal tecnico sul mercato. Lavezzi, Tevez e Palacio i nomi caldi sulla lista dei desideri dell’allenatore nerazzurro, che ha richiesto specificamente uno o due esterni per mettere in moto il suo amato 3-4-3. La risposta di Moratti? Vendere Eto’o, non più disposto a sacrificarsi sull’esterno, e sostituirlo con un’altra prima punta come Diego Forlan. Sicuramente Gasperini non potrà dirsi soddisfatto considerando come ‘il Toro’ Forlan, dia il meglio di sé se schierato con uno o due trequartisti alle sue spalle e in un attacco a due punte. La discordia tra il presidente e il Gasp continua con l’indicazione impertinente di Moratti che in una recente intervista ha dichiarato come un giocatore del calibro di Pazzini non si possa lasciare in panchina, vista la quantità di gol in grado di realizzare. Dal punto di vista tattico sorgono i primi dubbi, considerando come Forlan non sia la classica punta d’area, ma ami molto svariare nello spazio, e cercare il fraseggio stretto con i compagni di reparto. L’ipotesi migliore per far rendere al meglio il nuovo acquisto nerazzurro sarebbe quello di schierare una formazione con due punte e un trequartista puro a supporto, o altrimenti farlo partire da sinistra, con Sneijder a destra costretto a fare un logorante lavoro di copertura. Ovviamente rimane ancora una volta aperto il dualismo Milito Pazzini, con l’argentino favorito per quanto riguarda gli scambi nello stretto, e il pupillo di Moratti invece in grado di dare una marcia in più con i palloni alti serviti dalle fasce. Una bella gatta da pelare per Gasperini. UNITED ULTIMO ASSALTO -Sneijder è un ulteriore pomo della discordia, considerando come lo stesso presidente nerazzurro Massimo Moratti abbia usato un sibillino “non fatemi parlare” sul dovuto utilizzo dell’olandese nel suo ruolo preferito dietro le punte. La colpa del tecnico? Troppe volte aver schierato uno dei migliori trequartisti al mondo, se non il migliore come regista di centrocampo, o esterno puro d’attacco, alimentando il suo scontento e la voglia di lasciare i nerazzurri. In una recente intervista a un emittente olandese Nos Tv Sneijder ha dichiarato: “Resto all’Inter, non penso che me e andrò a questo punto del mercato. Il Manchester United? Tutto è possibile, ma non credo che questa volta accadrà qualcosa”.  Parole che lasciano ancora aperta una porta ai Red Devils per sferrare l’ultimo attacco prima della chiusura del mercato. La conferma di tutto ciò arriva direttamente dalle parole del vice si Sir Alex Ferguson “Alex crede ciecamente nella forza della nostra rosa – ha dichiarato il tecnico in seconda dei Red Devils, Meulensteen -, ma un giocatore del calibro di Wesley Sneijder può sempre servire a qualsiasi squadra”. Il discorso non finisce qui, e infatti se la speranza è l’ultima a morire i tifosi nerazzurri non saranno di certo tranquilli dopo queste ultime dichiarazioni di Meulensteen sul loro numero 10: “Tutto è possibile, se un club e un giocatore vogliono fortemente una cosa, tutto è possibile. Un giocatore come Wesley non può non adattarsi alla perfezione al gioco della nostra squadra”. Dichiarazioni tratte da EurosportNews.com

  • Inter, autogol di Moratti. Gasperini come Benitez

    Inter, autogol di Moratti. Gasperini come Benitez

    Questa mattina quando ho sentito le dichiarazioni di Moratti stentavo a crederci. Possibile che un presidente esperto e finalmente vincente cada ancora una volta nei tranelli dei giornalisti destabilizzando il suo spogliatoio e sopratutto il tecnico? Scorrendo le varie testate le dichiarazione del patron nerazzurro era tutt’altro che una boutade e cosi mi è stato subito chiaro che per Gasperini il lavoro all’Inter sarà naturalmente duro ma contro i mulini a vento visto che la sua posizione è già messa in discussione.

    ©Valerio Pennicino/Getty Images
    Moratti prima di Mou conquistò l’appellativo di mangia allenatori e dopo il ben servito dello Special One è andato alla ricerca del sostituto senza però mai aver chiara l’idea di come dovesse giocare la sua Inter. Benitez era troppo buono per uno spogliatoio duro da gestire, Leonardo dopo le prime fatiche ha mollato e il bravo Gasperini si è trovato in sella dopo una estenuante ricerca ad altri allenatori completamente diversi per caratteristiche tecniche e comportamentali. Il vero mistero è il modulo. Moratti ingaggiando Gasperini sapeva della sua predisposizione al 3-4-3? Sapeva dell’utilizzo del 4-3-3 in sole determinate occasioni? Sa che nei tre attaccanti uno solo ricopre il ruolo di punta mentre i due sugli esterni sono per caratteristiche orientati al sacrificio. A tal proposito è chiaro che giocheranno sempre uno tra Milito e Pazzini ma solo in determinate occasioni tutte e due insieme e Forlan? Se il curriculum dell’uruguaiano è di tutto rispetto e il costo dell’operazione è più che vantaggiosa dal punto di vista tecnico qualche dubbio lo lascia. Nell’Uruguay Forlan fa la punta centrale, atipica per la sua predisposizione al sacrificio, ma parte da centrale con Cavani e Suarez ai lati e con compiti di copertura. All’Inter partirà da esterno sinistro, al fianco di uno tra Milito e Pazzini, e il dubbio è se riuscirà a garantire la copertura e la dinamicità che Gasp chiede ad un suo esterno tipico. Se comunque per classe e predispozione Forlan ci proverà in quel ruolo e Gasperini modificherà in parte il suo credo tattico il secondo dubbio amletico è intorno alla posizione di Sneijder. L’olandese durante il precampionato è stato sempre provato tra i tre di centrocampo, poi in Supercoppa italiana ha giocato addirittura da seconda punta e da allora è diventato un mistero non prendendo parte alle altre amichevoli. Dove giocherà Sneijder? Inter oggi Poli e Forlan