Tag: wesley sneijder

  • Catania-Inter, probabili formazioni. Out Julio Cesar e Sneijder

    Catania-Inter, probabili formazioni. Out Julio Cesar e Sneijder

    La partita della prudenza, così sarà soprannominata la sfida che i nerazzurri guidati da Claudio Ranieri andranno ad affrontare oggi in terra siciliana. Catania-Inter apre la settima di campionato, con l’allenatore interista che sceglie di lasciare a casa molti giocatori importanti, evitando di correre rischi ed allungare nuovamente i tempi di recupero degli infortunati.

    Claudio Ranieri | © VINCENZO PINTO/AFP/Getty Images
    La partita di martedì contro il Lille in Champions è alle porte e Ranieri ha deciso di convocare una lista di uomini ristretti, lasciando ad Appiano Julio Cesar, Chivu e Sneijder. Le ultime brutte notizie sul fronte infortuni (Forlan stiramento di 3° grado, e Coutinho stiramento di secondo grado) hanno imposto la linea della prudenza, perché in questo mese c’è un lungo tour de force che attende i nerazzurri e arrivare cotti è l’ultimo pensiero di Mr. Ranieri. Montella dal canto suo si presenta in classifica con due punti in più rispetto all’Inter, con la voglia di dimostrare come la sua squadra al Massimino avrà il dodicesimo uomo in campo grazie al supporto del suo pubblico, in uno stadio dove il Catania non firma per il pari. CATANIA – Montella alla prima contro Claudio Ranieri in panchina, proverà a insidiare i nerazzurri con un modulo un po’ diverso dal solito. Molto probabile l’utilizzo di un 3-5-2 più che del solito 4-3-3. Bellusci e Spolli sono alle prese con degli acciacchi, e quindi il rebus difesa è ancora da sciogliere. Se entrambi dovessero stringere i denti saranno regolarmente in campo, mentre se Bellusci non ce la dovesse fare è pronto Marchese affiancato dall’ex juventino Legrottaglie. Centrocampo numeroso a cinque per arginare le offensive nerazzurre composto da Izco, Lodi, Almiron, Delvecchio e Capuano. Dubbio in mediana per l’utilizzo di Lanzafame, in ballottaggio con Izco o Capuano. In attacco Bergessio è in splendida forma e quindi inamovibile, affiancato con molta probabilità da Gomez, mentre in panchina siede uno scontento Maxi Lopez che in quest’inizio di stagione non ha trovato lo spazio che voleva. INTER – Come detto già in precedenza per i nerazzurri la formazione è d’obbligo, senza molte possibilità di scelta. La lista degli infortunati e degli indisponibili sembra non finire mai: Poli, Sneijder, Thiago Motta, Chivu, Cordoba, Ranocchia, Julio Cesar, Forlan, Coutinho. Con gli uomini contati e con il morale ai minimi storici dopo la sonora sconfitta contro il Napoli e la brutta situazione di classifica, la cura Ranieri si chiama vincere e portare a casa 3 punti. Formazione molto semplice da ipotizzare con un 4-4-2 senza rombo di centrocampo e l’utilizzo di una linea a 4 nella mediana. Tra i pali a sostituire Julio Cesar c’è Castellazzi, con davanti la coppia di centrali del triplete Lucio, Samuel. Corsie esterne occupate da Maicon e Nagatomo per garantire molta spinta ma anche la giusta copertura. In mediana nessun rombo, con Cambiasso e Stankovic al centro e l’utilizzo delle corsie laterali adibita alle incursioni di Zanetti e Muntari. Davanti vista l’indisponibilità di Forlan è molto probabile l’utilizzo di due prime punte come Milito e Pazzini, con la possibile alternativa nella scelta di Zarate che potrebbe rappresentare l’arma in più di Ranieri. CATANIA (3-5-2): Andujar; Bellusci, Legrottaglie, Spolli; Izco, Lodi, Almiron, Delvecchio, Capuano; Gomez, Bergessio. A disp.: Kosicky, Marchese, Sciacca, Ricchiuti, Lanzafame, Maxi Lopez, Catellani. All: Montella INTER (4-4-2): Castellazzi; Maicon, Lucio, Samuel, Nagatomo; Zanetti, Cambiasso, Stankovic;  Muntari; Milito, Pazzini. A disp.: Orlandoni, Jonathan, Cordoba, Thiago Motta, Alvarez, Zarate, Castaignos. All: Ranieri.  

  • Inter in crisi? La verità dopo la sosta

    Inter in crisi? La verità dopo la sosta

    Milano in crisi titolava stamane la Gazzetta dello Sport in riferimento alle pessime prestazioni di Inter e Milan e in merito alla somma dei loro punti in classifica (9 sommando i 4 dei nerazzurri e i 5 dei rossoneri) che davvero sono più di un segnale di allarme. A questo punto mai più gradita fu la sosta delle Nazionali! Due settimane per ricaricare le batterie, il morale e permettere agli infortunati di recuperare al meglio per tornare a dare il giusto apporto a squadre prive di qualità e con poca corsa nelle gambe.

    Wesley Sneijder ©Oliver Morin/Getty Images
    PROBLEMI?-L’Inter con l’arrivo di Ranieri, il ‘normalizzatore’, nelle ultime due partite in trasferta contro il Bologna e in Champions con il Cska di Mosca, sembrava aver smaltito le scorie della precedente gestione Gasperini, invece il tonfo casalingo contro il Napoli materializza nuovamente le paure svanite dopo la sfida contro il Novara. Attenzione però, la valutazione dei nerazzurri deve essere il più oggettiva possibile, considerando come nei primi 40 minuti l’Inter (anche grazie al rientro di uno straripante Maicon) abbia dominato, creato molto e preso le redini della partita in mano. Gli errori di Rocchi sul primo giallo di Obi e sul rigore inesistente hanno ovviamente condizionato e indirizzato la partita a favore del Napoli. Ovviamente sbilanciandosi pericolosamente davanti per cercare la rimonta, l’Inter ha mostrato il fianco ad un Napoli che ha giocato una partita perfetta, fatta di attese e ripartenze fulminee. Quello che deve far preoccupare i tifosi nerazzurri sono i moltissimi gol subiti da una delle difese più forti di sempre, dove oggi l’Inter risulta aver la retroguardia più vulnerabile della Serie A. Gli errori di Nagatomo, o di Lucio sono evidenti e su questo Ranieri dovrà lavorare molto per dare al reparto quella solidità che ogni grande squadra ha come marchio di fabbrica. SOSTA E RIENTRI- Come già detto in precedenza, una mano potrebbe proprio arrivare dalla sosta e dalle sfide delle Nazionali, dando maggior tempo agli infortunati di recuperare e a ‘Mr.Wolf’ Ranieri di aggiustare i problemi su citati. Il ritorno di Sneijder sarà più che fondamentale, dove per sopperire alla pesante assenza dell’olandese  Ranieri ha provato a inserire Alvarez nel ruolo di trequartista, ottenendo due prestazioni assolutamente lontane dal soprannome del ragazzo “Maravilla”. Inoltre dopo la sosta ci sarà anche il rientro di Dejan Stankovic, insieme a Thiago Motta e Poli, per inserire forze fresche in mediana e far rifiatare giocatori come Cambiasso e Zanetti che non hanno saltato nemmeno una partita. Con la squadra al completo sicuramente l’Inter di Ranieri saprà risalire la china della classifica e chissà se riuscirà ad avere una voce in capitolo su uno scudetto che a parer dei molti tifosi italiani sembra essere già in mano a Juve o Napoli. MERCATO SBAGLIATO- Il vero errore dei nerazzurri oltre a voler scegliere un tecnico come Gasperini che aveva nel suo Dna il 3-4-3, difficilmente realizzabile con la rosa nerazzurra, è stato vendere Eto’o negli ultimi giorni di mercato, e cercare di sostituire campioni come Sneijder e Maicon con giovani di promessa come Alvarez e Jonathan. Se il primo qualcosina di buono l’ha fatto intravedere, per il secondo il giudizio sarebbe impietoso. Anche l’acquisto di Forlan lascia molti dubbi, considerando come l’uruguaiano abbia una carta d’identità pesante, e come ancora ad oggi non sia riuscito a essere decisivo come dovrebbe, collezionando una serie di prestazioni che portano il tifoso nerazzurro a fare paragoni impossibili con il bomber Eto’o. Lasciando per ultimo l’acquisto di Zarate, di difficile collocazione nello scacchiere nerazzurro, per il nuovo modulo che vede l’utilizzo di due punte come Pazzini e uno tra Milito e Forlan. Con il senno di poi la domanda sorge spontanea: con gli stessi soldi spesi per Alvarez puntare su Inler sembrava così assurdo?

  • Bologna- Inter ultime e probabili formazioni: Coutinho vice Sneijder?

    Bologna- Inter ultime e probabili formazioni: Coutinho vice Sneijder?

    Nemmeno il tempo di vestire i nuovi panni del tecnico nerazzurro e già per Claudio Ranieri arriva il primo banco di prova con la sfida sul campo contro il Bologna. Oggi pomeriggio alle ore 18 i nerazzurri affronteranno la squadra emiliana in trasferta cercando di mettere fine al periodo negativo e soprattutto sperando di tornare a Milano con i primi tre punti stagionali dopo gli insuccessi che sono costati la panchina a Gasperini. Tira una brutta aria anche in casa Bologna dove Bisoli non può definirsi soddisfatto per l’avvio di stagione dopo le sconfitte contro Fiorentina e Lecce, e l’ultima pareggio strappato contro i bianconeri guidati da Conte. Vediamo nel dettaglio come scenderanno in campo le due squadre BOLOGNA- Bisoli sembra ricevere buone notizie dall’infermeria con il recupero di Diamanti (trauma contusivo al piede destro) che rientra fra i disponibili, ma volendo  evitare ulteriori rischi dovrebbe partire dalla panchina e magari subentrare a partita in corso. Stesso discorso per il portiere Gillet che sta cercando di recuperare dalla botta al ginocchio e il suo utilizzo rimarrà in dubbio fino all’ultimo minuto. Il tecnico del Bologna dovrebbe quindi lasciare spazio tra i pali ad Agliardi se il francese non dovesse farcela. Per la scelta del modulo l’opzione più credibile per Bisoli è il 4-4-1-1 con Ramirez ad agire da rifinitore. La difesa non dovrebbe riservare sorprese con l’utilizzo dell’autore del gol del pareggio contro la Juventus Portanova al centro in coppia con Antonsson, supportati sulle corsie laterali da Morleo e Casarini. Linea di centrocampo molto folta con quattro uomini in linea per ergere una protezione che riesca a fermare le offensive nerazzurre, composta da Pulzetti e Konè sugli esterni e Mudingayi e Perez nella zona centrale del campo. Agirà alle spalle dell’unica punta Di Vaio, Gaston Ramirez, cercando di servire palloni buoni a un Di Vaio ancora non apparso in buona forma.

    Claudio Ranieri ©Dino Panato/Getty Images
    INTER- Esordio stagionale per Claudio Ranieri che vede fin da subito aumentare la lista degli indisponibili della sua rosa: arriva come un fulmine a ciel sereno la squalifica di 3 giornate per Ranocchia a causa di parole ingiuriose rivolte contro il direttore di gara; non bastasse, quest’assenza si aggiunge anche quella di Sneijder che avrebbe dovuto, proprio grazie a Ranieri, tornare a giocare nella sua posizione preferita di trequartista. Purtroppo durante gli allenamenti il calciatore olandese, ha accusato un risentimento muscolare all’adduttore che l’ha costretto a saltare la sfida con il Bologna. Forfait anche per Stankovic, ancora alle prese con il recupero dall’infortunio, con Thiago Motta a fargli compagnia nella fase di riabilitazione. Quindi se non ci sono dubbi sul fatto che il modulo dovrebbe tornare ad essere il tanto amato 4-4-2 con la linea difensiva a quattro e il rombo di centrocampo, le incognite maggiori arrivano proprio sulla scelta del sostituto di Sneijder. In difesa torna la coppia Lucio Samuel per rendere il lavoro difficile a Di Vaio e soci, con Nagatomo che torna a fare il terzino sinistro e Chivu a destra. Centrocampo con Cambiasso play basso, il reintegrato Muntari con capitan Zanetti ai lati e un posto per due con Coutinho e Alvarez a giocarsi il ballottaggio per il trequartista titolare. Il baby brasiliano sembra essere leggermente in vantaggio secondo le ultime indiscrezioni. In attacco spazio a Pazzini che vede finalmente la prima da titolare in campionato, in coppia con Forlan. BOLOGNA (4-4-1-1): Gillet; Casarini, Portanova, Antonsson, Morleo; Pulzetti, Perez, Mudingayi, Konè; Ramirez; Di Vaio. A disposizione: Agliardi, Loria, Rickler, Vitale, Khrin, Diamanti, Acquafresca. Allenatore:Bisoli INTER (4-3-1-2): Julio Cesar; Nagatomo, Lucio, Samuel, Chivu; Zanetti, Cambiasso, Muntari; Coutinho; Forlan, Pazzini. A disposizione: Castellazzi, Jonathan, Faraoni, Obi, Alvarez, Zarate, Milito. All. Ranieri

  • Inter, Ranieri si presenta. Nemico o amico dei nerazzurri?

    Inter, Ranieri si presenta. Nemico o amico dei nerazzurri?

    Claudio Ranieri dopo la sua presentazione in sala stampa si può definire ufficialmente il nuovo tecnico nerazzurro. Moratti per la prima volta dopo la scelta Leonardo e dopo quella di Gasperini ha voluto scegliere di testa sua, evitando l’avallo del tecnico Josè Mourinho. Una scelta di cuore e nonostante tutto molto ragionata, poiché nonostante molti avranno storto il naso, il curriculum del tecnico di San Saba parla chiaro: nessuno meglio di Ranieri è in grado di risollevare squadre con il morale a pezzi.

    © Scott Heavey/Getty Images
    Ricordando come abbia portato la Juve ad ottimi risultati appena tornati in Serie A, e nonostante tutto essere cacciato e sostituito da Ferrara nella stagione seguente. Arriva in seguito la parentesi capitolina con i due anni a Roma dove sfiora l’impresa scudetto riuscendo a duellare proprio con l’Inter di Mourinho nonostante 14 punti di distacco a gennaio arrivando a giocarsi il tricolore proprio nell’ultima giornata. Senza dimenticare come quella Roma avesse avuto un inizio molto simile a quella di questa Inter, con 2 sconfitte nelle prime due partite di campionato, che costarono l’addio all’allora tecnico Spalletti. Insomma un allenatore in grado di riaggiustare i cocci rotti e far tornare le cose a posto! CAMBIO DI MODULO – Ma Ranieri è la scelta giusta? Per dissipare gli ulteriori dubbi è utile capire cosa cambierà da quando il tecnico romano si siederà sulla panchina nerazzurra. Il primo cambiamento evidente ci sarà rompendo con il recentissimo passato e con la filosofia tattica di Gasperini, scegliendo un modulo più adatto all’undici nerazzurro e al passato glorioso del Triplete: il tanto amato 4-4-2 con la possibile scelta del rombo a centrocampo riportando Sneijder nel suo habitat naturale dietro le punte, ad innescare i suoi compagni e avvicinarsi alla porta tornando ad essere il giocatore apprezzato nell’anno del triplete. La linea difensiva tornerà a quattro con l’accoppiata Lucio-Samuel al centro, e sulle fasce laterali con Chivu e Nagatomo che torna a fare il terzino e non più l’esterno di centrocampo. Proprio a centrocampo ci sarà una rivoluzione immediata, con il ritorno di Cambiasso a supporto della difesa, Zanetti e Stankovic invece agiranno ai lati, con Sneijder avanzato. In attacco nelle previsioni più realistiche c’è il rilancio di Pazzini, trascurato un po’ troppo dal tecnico ex Genoa, a fare coppia con Forlan, assolutamente esonerato da estenuanti compiti di copertura. NEMICO? –Forse qualche tifoso nerazzurro avrà storto il naso al pensiero di aver in casa un “nemico”, prima allenatore dei “gobbi” e poi dei lupacchiotti, ma la professionalità e l’esperienza di Ranieri faranno presto dimenticare questi concetti molto legati solo all’ambito calcistico. Ricordando come Mourinho l’abbia definito un nemico “rumoroso” lui in conferenza stampa ha voluto negare questa sorta di acredine tra lui e il portoghese, parlando di rivalità eccessiva montata ad arte dai media. Volendo precisare per i meno informati come Ranieri ha assolutamente un punto a suo favore per vestire il nerazzurro, considerando il suo rapporto poco amichevole nei confronti di Luciano Moggi. Proprio così, già nelle sue prime da allenatore al Napoli, Ranieri ebbe da ridire nei confronti di Lucky Luciano, reo di avergli consigliato dei giocatori da lui rifiutati. Anche nell’esperienza alla Fiorentina ci furono ulteriori dissidi, e il tecnico in seguito fu “costretto” ad allenare all’estero, uscendo così dall’ingombrante orbita di Moggi e della Gea. Torna in Italia a Parma e poi proprio nella Juventus, scelto dalla dirigenza bianconera proprio per prendere le distanze dall’ex dirigente Moggi. Sicuramente i tifosi nerazzurri se avranno da ridire per le sue ex squadre avranno apprezzato questo rapporto poco idilliaco con il tanto odiato Luciano Moggi. PRIMI PROBLEMI – Quasi fossero un must in quest’ultimo periodo arrivano le prime tegole nerazzurre per Ranieri, che dovrà fare a meno di Ranocchia squalificato (forse esageratamente) per 3 turni, dopo aver rivolto parole poco consone al direttore di gara, e rinunciare a Sneijder per un risentimento muscolare accusato durante l’allenamento. Ecco allora com’era prevedibile già ipotizzando il forfait di Stankovic il pieno reintegro in mediana di Muntari da sempre apprezzato da Ranieri. Rimane l’unico dubbio per il trequartista con l’ipotesi Alvarez nonostante sia apparso molto fuori dal gioco e dalla miglior condizione nelle ultime uscite. Per il resto bisognerà aspettare la prima stagionale contro il Bologna, dove vedremo già da subito se l’effetto Ranieri sarà determinante. In attesa di tutto ciò a Ranieri va il più sincero in bocca al lupo per il futuro.

  • Novara-Inter 3-1, le pagelle. Morimoto imprendibile, follia Lucio

    Novara-Inter 3-1, le pagelle. Morimoto imprendibile, follia Lucio

    Le pagelle di Novara – Inter 3-1, con la squadra di Gasperini che realizza una delle peggiori partenze in campionato degli ultimi 90 anni.
    Inter
    Gasperini 4
    incomprensibile la scelta iniziale di Castaignos con l’aggravante di non aver saputo rimediare in corsa una partita nata male e finita peggio.

    Milito 4,5
    il Principe non ne becca una, sbaglia continui passaggi e manda a quel paese avversari e soprattutto compagni per tutti i 90’.

    Pazzini 4,5 non smentisce il suo allenatore per non averlo mai schierato in questo campionato, combinando poco e nulla per tutta la ripresa facendosi ammonire e rischiando anche l’espulsione nel finale

    Lucio 4
    incredibile quello che combina il brasiliano per tutta la partita, discese folli oltre la metà campo lasciando sempre scoperti sia Ranocchia che Chivu.

    Novara
    Morimoto 7
    il giapponese corre dal primo all’ultimo minuto facendo impazzire l’intera difesa nerazzurra procurando sia il rigore del 2-0 che il gol del 3-1.

    Rigoni 7 grandi geometrie per l’ex primavera della Juventus che corona una prestazione favolosa con una fantastica doppietta nel finale.

    Lisuzzo – Paci 7,5 la coppia centrale è praticamente perfetta non lasciando toccare mai palla a tutti gli attaccanti nerazzurri e chiudendo splendidamente in tutte le poche occasioni pericolose subite

    NOVARA (4-3-1-2):
    Ujkani 6; Dellafiore 6,5, Lisuzzo 7,5, Paci 7,5, Gemiti 6,5; Radovanovic 6,5 (71’ Marianini 6), Porcari 6,5, Rigoni 7; Mazzarani 7 (74’ Jeda 6); Morimoto 7, Meggiorini 6,5 (69’ Giorgi 6,5). A disposizione: Fontana, Dellafiore, Ludi, Marianini, Radovanovic, Jeda, Granoche. Allenatore: Tesser

    INTER (3-4-3): Julio Cesar 5; Lucio 4, Chivu 5, Ranocchia 5; Nagatomo 5,5, Zanetti 5,5, Sneijder 5 (77’ Zarate 5), Cambiasso 5,5; Castaignos 5 (45’ Obi 5,5), Forlan 5 (45’ Pazzini 4,5), Milito 4,5. A disposizione: Castellazzi, Chivu, Jonathan, Muntari, Alvarez, Zarate, . Allenatore: Gasperini

    Novara-Inter 3-1 video highlights
    Moratti allontana Gasperini, Branca summit con i senatori

  • Sneijder e Forlan in discoteca la notte prima di Novara-Inter

    Sneijder e Forlan in discoteca la notte prima di Novara-Inter

    I problemi per Gasperini non accennano a dimunire. Il tecnico nerazzurro sotto fuoco incrociato di stampa e tifosi per i risultati che tardano ad arrivare dovrà fare i conti con un altro caso “spinoso”. “I segugi” di Sportitalia hanno beccato ieri sera al Tocqueville, famosa discoteca di Milano, Wesley Sneijder e Diego Forlan contravvenendo al regime di preritiro imposto dall’allenatore.

    Chiarisco subito, non ci vedo nulla di male tanto che la stessa emittente televisiva ha precisato la presenza per circa un ora senza far consumo di alcolici ma è il caso lampante dei problemi di casa Inter piombata ancora una volta ai tempi di Bobo Vieri e Ronaldo quando per disciplinare i giocatori la società decise di pedinarli.

    Le indiscrezioni vogliono di un Moratti adirato per il nuovo caso spinoso ma nello stesso tempo distaccato per lasciar a Gasperini ampia autonomia nel gestire l’accaduto. Inevitabilmente l’ex tecnico genoano dovrà prender una decisione e seppur difficile varrà per la sua credibilità all’interno del gruppo.

    Negli schemi provati ieri dal mister e dai rumors sulle probabili formazioni i due erano dati tra i sicuri titolari ma nelle prossime ore potrebbe cambiare la situazione con l’utilizzo di Zarate e Alvarez.

    VERSO NOVARA-INTER GASP LANCIA PAZZINI

  • Inter-Roma, le pagelle. Milito non segna più, De Rossi una diga

    Inter-Roma, le pagelle. Milito non segna più, De Rossi una diga

    Pagelle Inter

    Julio Cesar 7 Mantiene inviolata la sua porta e di questi tempi fa davvero notizia! Partita di riscatto dopo la deludente prova di Palermo e quella opaca di Trabzonspor. Si da subito da fare nei primi minuti chiudendo lo specchio della porta con una bella uscita su Osvaldo. Poi da sicurezza e tranquillità alla difesa con le uscite alte. Ancora un bella parata su Borini, e sulle conclusioni di Osvaldo e De Rossi. Ritrovato.

    Jonathan 4 si diceva potesse sostituire Maicon in caso di addio del brasiliano al Real Madrid. Ad oggi l’unica cosa che l’accomuna con il terzino nerazzurro è la nazionalità e lo stesso “taglio di capelli”. Entra nella ripresa per sostituire un esausto Obi, Gasperini gli chiede intensità di gioco e di saltare l’uomo per creare superiorità numerica. Lui risponde con moltissimi palloni persi, qualche tiro sbilenco, poco impegno e un vago senso di spaesamento in campo. La domanda sorge spontanea: Quando torna Maicon?

    Obi 5,5 Gasperini lo schiera in campo come esterno di centrocampo per sostituire l’indisponibile Dejan Stankovic e lui non fa mancare l’impegno e la corsa. Ma purtroppo le numerose volte che arriva sul fondo non riesce mai a servire una palla decente alle punte, dovendosi la maggior parte delle volte appoggiare a Sneijder rallentando la manovra. Morale della favola corre, corre, corre ma non serve. Forse da riprovare in un’altra posizione

    Milito 5  Assolutamente inguardabile. Passi che contro il Trabzonspor si divori un gol davanti al portiere, ma anche stasera riesce a sbagliare l’impossibile, mancando l’appuntamento con la rete a meno di un metro dalla porta, colpendo il pallone di testa e buttandola fuori con tutta San Siro incredula. Forse la doppietta di Palermo era solo un’illusione, e allora? Spazio a Pazzini no? Chiedere a Gasperini

    Sneijder 6,5 Faro del centrocampo, viene schierato esterno a fianco di Zanetti ma con libertà di movimento, e spesso quando può si accentra a supporto delle due punte. Mette in condizione di segnare Milito ma il Principe sbaglia. Cerca allora di fare tutto da solo ma le sue conclusioni sono tanto forti quanto centrali e di conseguenza facilmente neutralizzabili. Sbaglia l’impossibile nel finale facendosi murare un tiro sulla linea da Kjaer.L’impegno e la qualità non si discutono.

    Pagelle Roma

    Lobont 6,5 Entra per sostuire Stekelenburg  e non fa rimpiangere il portiere olandese, chiudendo come può lo specchio della porta dalle avanzate nerazzurre. Sempre ben posizionato  e sempre pronto a respingere le conclusioni di Sneijder, e anche un pizzico fortunato sul tiro dell’olandese respinto da Kjaer nel finale.

    Kjaer 7 Il danese è padrone assoluto delle palle alte, conquistandole tutte con stacchi imperiosi. Rischia con un disimpegno in area di tacco regalando di fatto la palla a Sneijder, ma si fa perdonare risultando decisivo sul tiro dell’olandese negandogli il gol con una respinta di ginocchio sulla linea di porta.

    Totti 5,5 Il capitano prova a costruire gioco soprattutto servendo quando può assist ai compagni di reparto, ma  trova un Osvaldo impresentabile, e stranamente sbaglia molti palloni che in altre partite avrebbe giocato ad occhi chiusi. Riesce comunque a mostrare lampi di classe con gli assist al giovanissimo Borini. Forse come lui stesso prospettava qualche tempo fa, Luis Enrique lo fa giocare troppo lontano dalla porta, e con un Osvaldo così è un vero sacrifico.

    Osvaldo 4 Inguardabile, ancora rimane il dubbio come si faccia a valutare 16 milioni di euro un giocatore che in Italia non sia mai riuscito a brillare. Parte bene nei primi minuti e avrebbe anche l’occasione di segnare ma spreca calciando sul portiere nerazzurro, poi si spegne sbagliando qualsiasi passaggio e controllo, non riuscendo mai a chiudere una triangolazione con i compagni. Peggiore in campo.

    De Rossi 7,5 Capitan futuro si cala in un ruolo non suo e tira fuori una prestazione superba, frenando ogni azione nerazzurra e facendo ripartire i suoi ogni qualvolta fosse possibile. Davanti alla difesa con lui si alza un cartello con su scritto NON SI PASSA! tifosi giallorossi a questo punto hanno sempre più spesso una domanda in testa: ma quando rinnova?

    INTER-ROMA 0-0 COMMENTO E HIGHLIGHTS

  • Nessuno si fa male, Inter-Roma 0-0. Video

    Nessuno si fa male, Inter-Roma 0-0. Video

    Partite a reti bianche a San Siro dove Inter e Roma si sono neutralizzate a vicenda in una partita con molte emozioni e troppa imprecisione. Primo punto in classifica per entrambe le squadre ma almeno per i nerazzurri è sembrato non cambiare la musica, con numerose occasioni sprecate e davvero molta approssimazione in fase offensiva. Emblematico il cambio di Gasperini, Forlan Muntari nel finale quasi a voler difendere un pareggio casalingo per cui la Roma non avrebbe firmato. Continuano i dubbi sulla gestione della squadra e continuano la sfortuna sottoporta per Milito e soci.

    La prima sorpresa della serata arriva direttamente alla lettura delle formazioni: Luis Enrique non cambia il modulo ma gli interpreti inserendo sulle fasce difensive due centrocampisti puri come Perrotta e Taddei. Centrocampo con Pizzarro al centro e De Rossi leggermente decentrato, mentre c’è spazio per Borini in attacco nel tridente con Totti e Osvaldo. Nessuna novità per Gasperini che modifica leggermente la posizione di Sneijder inserendolo al fianco di Zanetti con la possibilità di spostarsi dietro le punte in fase offensiva.

    PRIMO TEMPO- Avvio di personalità per la squadra di Luis Enrique, che pressa alto l’undici nerazzurro e insiste con un lungo possesso palla. È intorno al 10’ minuto ad arrivare il primo pericolo per l’Inter quando Osvaldo servito in area fa partire un diagonale che Julio Cesar neutralizza chiudendo lo specchio della porta all’italo argentino. Brutto colpo al 15’ per il portiere Stekelenburg che prende un calcione in pieno viso da Lucio su un’uscita bassa in area, con il difensore nerazzurro che tiene la gamba invece di saltare .Il portiere giallorosso lascia il campo in barella sostituito da Lobont. Giallo per il difensore brasiliano. Brivido al 19’ quando Borini mette un pallone teso verso la porta e Lucio salva sulla linea mettendo in calcio d’angolo. Sugli sviluppi dello stesso ancora Borini ha l’occasione di segnare con un gran tiro dal limite dell’area respinto  da una bella parata di Julio Cesar. Al 22’ è l’Inter ad affacciarsi davanti con Milito che va a dribblare l’uomo, entra in area e da posizione defilata prova una conclusione facilmente murata da Lobont. Bella invenzione di Totti alla mezz’ora  con un colpo a scavalcare la difesa interista serve un pallone perfetto in area a Borini che al volo non colpisce bene e mette fuori. Occasione d’oro per Nagatomo al 36’ dopo un bello scambio Milito- Forlan, Sneijder serve un pallone perfetto al terzino nipponico che fa partire un diagonale fortissimo che sfiora la traversa con Lobont battuto. Ultima occasione prima del fischio finale per Totti su punizione, con il capitano che calcia alto. Mazzoleni fischia e mandi tutti a riposo in un primo tempo di certo non esaltante dal punto di vista dello spettacolo.

    SECONDO TEMPOSquadre che tornano in campo nella ripresa, con gli stessi uomini. Parte fortissimo la Roma nei primi minuti con Totti che serve un pallone tra le linee a Osvaldo che in area  non trova la giusta freddezza per battere Julio Cesar finendo per calciare sul portiere nerazzurro.  Al 4’ è l’Inter ad avvicinarsi al gol, dagli sviluppi di una punizione di Sneijder, Milito colpisce di testa da nemmeno un metro e spreca un’occasione clamorosa mandando il pallone di poco a lato. Roma che inizia a crederci e fa la partita dimostrando una continuità offensiva che dovrebbe rappresentare il primo campanello d’allarme per la squadra di Gasperini. Baricentro troppo arretrato per l’undici nerazzurro che non riesce a ripartire e soffre in maniera evidente le avanzate giallorosse. Pronto il cambio per Gasperini che già al 13’ fa entrare Zarate per Milito, mentre la Roma manda in campo Gago per Pizzarro. Ottimo spunto di Zarate al 19’ che con un doppio passo e una finta di tiro si libera e calcia benissimo sfiorando l’incrocio dei pali, prendendosi i primi applausi di San Siro. Ancora una grande occasione per i nerazzurri con Sneijder che dal limite dell’area fa partire un gran tiro, fin troppo centrale che Lobont neutralizza senza problemi. Luis Enrique nel frattempo fa scaldare Borriello giocandosi l’ultima carta dalla panchina, per farlo subentrare al posto di uno sfinito Borini. Mossa che fa infuriare il pubblico di San Siro al 34’ quando Gasperini  toglie la prima punta Forlan per far entrare un centrocampista come Muntari. Quasi un segnale di resa. Bellissimo spunto di Zarate al 40’ che mette una palla tesa in area e dal rinvio di Kjaer Sneijder si trova tra i piedi la palla per segnare ma viene murato dal difensore giallorosso che salva sulla linea. Bel finale dell’Inter che avrebbe l’occasione per segnare ancora una volta con Sneijder che calcia troppo centrale e si fa neutralizzare l’ennesimo tiro. Fischio Finale sullo 0 a 0 con San Siro che riempie di fischi i suoi uomini.

    [jwplayer config=”120s” mediaid=”96740″]

  • Inter-Roma ultime e probabili formazioni. Gasp difesa a 3, Roma Bojan c’è

    Inter-Roma ultime e probabili formazioni. Gasp difesa a 3, Roma Bojan c’è

    Si salvi chi può titolava stamane la Gazzetta Sportiva in merito alla sfida di stasera tra Inter e Roma. Considerando che siamo solo alla seconda di campionato (terza senza contare la prima da recuperare) sembra davvero folle, iniziare a pensare di parlare di crisi da ambo le parti. Ovviamente non ci si deve nascondere dietro un dito, dove i problemi sono molto evidenti sia in casa Inter che a Trigoria dove Luis Enrique ancora deve far breccia nel cuore dei tifosi, e dei risultati. Gasperini sembra essere appeso ad un filo, perché 3 sconfitte di seguito dei nerazzurri non si vedevano da un secolo, e i tempi d’oro targati Mourinho sembrano essere già un ricordo sbiadito. Incassata una fiducia ‘condizionata’ da Moratti il tecnico riproporrà molto probabilmente uno schema difensivo a 3 uomini. Mentre per quanto riguarda Luis Enrique nell’ultima conferenza stampa si è detto molto fiducioso del lavoro dei suoi ragazzi, e alla domanda che cosa mancasse a questa Roma ha riposto in maniera ironica: Cosa ci manca? Fare un gol più degli avversari, già questo sarebbe sufficiente”.

    Vediamo nel dettaglio come le due squadre scenderanno in campo:

    INTER- Gasperini vede più nero che azzurro, e in questi soli due giorni di tempo per preparare la partita dopo la sconfitta bruciante contro il Trabzonspor, ha nuovamente ricevuto una fiducia temporanea dai vertici societari e anche dal presidente Moratti stesso. È previsto dunque un  nuovo cambio di modulo con il ritorno alla tanto criticata difesa a 3,con una variazione in mediana cercando di utilizzare interpreti diversi e sfruttando al massimo i giocatori disponibili, viste le assenze pesanti di Stankovic e Thiago Motta per il centrocampo e Chivu per il reparto difensivo. Tra i pali scenderà in campo il brasiliano Julio Cesar, mentre la linea difensiva che torna ad essere composta da soli 3 uomini vedrà schierati Samuel centrale e Lucio e Ranocchia ai lati dell’argentino. Le novità arrivano dal centrocampo dove sembra essere prevista una maggiore copertura al centro con un doppio mediano dove Cambiasso dovrebbe essere affiancato da Zanetti, mentre sulle corsie laterali ci dovrebbe essere l’assistenza di Nagatomo da un lato e Obi dall’altro. Ruolo da trequartista puro per Sneijder che nel progetto di Gasperini inizia a diventare davvero indispensabile, a supporto del tandem d’attacco composto da Milito e Forlan.

    ROMA- Vincere a San Siro per la vecchia Roma non sarebbe stato un problema, anzi, sarebbe stato quasi un ripetersi di un’abitudine consolidata negli anni. Stasera però sarà diverso, perché le ultime uscite stagionali della nuova Roma modello spagnolo non hanno convinto e cosa più importante non hanno portato risultati utili. Luis Enrique però sembra avere dalla sua parte una fiducia societaria maggiore rispetto al collega nerazzurro, con il progetto Roma che se ancora stenta a decollare potrebbe essere solo per una questione di tempo. I nuovi proprietari americani sono stati molto chiari, il tecnico spagnolo ha piena fiducia, ma necessita del giusto tempo per raccogliere i frutti del suo lavoro. Nel dettaglio stasera il tecnico spagnolo punta ancora forte sul nuovo modulo con 3 attaccanti, considerando il gioco offensivo come un dogma. L’undici giallorosso che scenderà in campo dovrebbe essere così composto: L’olandese Stekelenburg a difendere la porta, difesa a quattro con Burdisso e Heinze centrali (Juan è ancora alle prese con l’ultimo infortunio), Cassetti e Rosi agiranno sugli esterni vista la squalifica di Josè Angel. Il centrocampo passa nelle mani di Daniele De Rossi sempre più al centro del nuovo progetto, supportato dall’evergreen Perrotta e dal nuovo talento Pjanic. Il terzetto davanti vede il capitano Totti al centro, con Bojan e l’italoargentino Osvaldo alla ricerca del suo primo gol da romanista.

    INTER (3-5-2) Julio Cesar; Lucio, Samuel, Ranocchia; Nagatomo, Zanetti, Sneijder, Cambiasso, Obi; Milito, Forlan.

    A disp.: Castellazzi, Faraoni, Jonathan, Alvarez, Coutinho, Pazzini, Zarate.

    All.: Gasperini.

    Indisponibili: Viviano (6 mesi), Cordoba (7 giorni), Chivu (5 giorni), Stankovic (5 giorni), Thiago Motta (15 giorni), Poli (15 giorni), Maicon (10 giorni).

    Squalificati: nessuno.

    ROMA(4-3-3) Stekelenburg; Rosi, Burdisso, Heinze, Cassetti; Perrotta, De Rossi, Pjanic; Bojan, Totti, Borriello.

    A disp.: Lobont, Kjaer, Gago, Taddei,Pizarro,  Borini, Osvaldo.

    All: Luis Enrique.

    Indisponibili: Cicinho (15 giorni), Juan (15 giorni).

    Squalificati: Angel (1 giornata).

  • Pagelle Inter-Trabzonspor: Alvarez e Zarate bocciati

    Pagelle Inter-Trabzonspor: Alvarez e Zarate bocciati

    Pagelle INTER Julio Cesar 5 in realtà dovrebbe essere senza voto fino al gol di Celuska poiché praticamente gioca quasi 80 minuti da spettatore puro, senza rischiare nulla e senza essere mai chiamato in causa. Poi, sassata di Altintop, dove a salvarlo ci pensa la traversa, e sulla ribatutta sul tiro di Celuska sembra essere fin troppo poco reattivo, soprattutto considerando la velocità della conclusione, davvero non irresistibile. Dopo il gol di Pinilla dove ha ammesso le sue colpe ci si sarebbe aspettato un riscatto, e non una ricaduta da uno come lui. Delude. Sneijder 6,5 Riesce a dare il meglio di sé nonostante giochi largo nel tridente disegnato da Gasperini, e quando può si accentra per ricoprire la posizione del trequartista quasi cucita sulla sua pelle. Dai suoi piedi partono quasi tutte le azioni pericolose della partita, ma non riesce mai ad essere incisivo come dovrebbe. Inefficace anche sulle molte punizione battute, confermando la serata no. Accusa dolori alla coscia nel finale, ma nonostante tutto stringe i denti e continua a giocare.

    Wesley Sneijder ©Inter.it
    Pazzini 5,5 Queste dovrebbero essere le sue serate, dove il Pazzo entra in area e diventa devastante. Invece sbaglia moltissimi palloni, e quando ha l’occasione per metterla dentro svirgola clamorosamente mancando il tocco con il pallone. Spreca un’altra occasione quando viene fermato per un fuorigioco che non c’è, calciando praticamente sul corpo di Tolga in uscita.  Debutto nell’Europa che conta senza gol. Zarate 5 conferma ancora una volta con una pessima prestazione l’occhio lungo di Reja, che aveva deciso di escluderlo dal progetto Lazio perché non in grado di giocare in una big. Non gli riesce praticamente nulla, e ogni pallone che tocca lo perde, provando dribbling inutili e senza successo. Nel primo tempo mostra anche il suo egoismo puro non servendo l’assist per Pazzini libero sulla destra, cercando di infilarsi in mezzo ai due difensori avversari. Rimandato. Milito 5,5 Stesso voto di Pazzini, poiché nonostante i buoni movimenti e i buoni propositi mostrati con il suo ingresso in campo, anche il Principe è capace di divorarsi un gol fatto solo davanti a Tolga calciando male e facendosi parare la conclusione in due tempi. Sbaglia anche di testa un gol che due anni fa avrebbe fatto ad occhi chiusi. La doppietta contro il Palermo era solo un fuoco di paglia? La risposta alla domanda se Milito stia tornando ai suoi livelli è ancora un mistero. Solo il tempo ci saprà dire se l’Inter ha già sostituto di Eto’o in casa Alvarez 4 Leggero, molle, arrendevole, etc. tutti sinonimi di un giocatore che doveva essere il fiore all’occhiello della campagna acquisti estiva nerazzurra. Figuriamoci a questo punto verrebbe da dire. Giocatore senza ombra di dubbio di doti tecniche fuori dal comune, ma come insegna l’esperienza di Coutinho nella passata stagione in serie A senza cattiveria e grinta non si va avanti. Pagelle TRABZONSPOR Tolga 7,5 Man of the match, il migliore dei suoi in assoluto! Compie autentici miracoli e bellissime parate prima su Zarate nel primo tempo, poi su Pazzini nonostante un fuorigioco inesistente. Non bastasse nella ripresa toglie un gol fatto anche al Principe Milito, lasciandolo a bocca aperta. Nel finale chiude lo specchio della porta anche a Coutinho e con lui muoiono tutte le speranze nerazzurre. La partita della vita a San Siro: Idolo turco! Celuska 6,5 Ce..chi? Incredibile che abbia giocato anche nel Palermo sei mesi racimolando una presenza ufficiale e adesso sale all’onore delle cronache per aver demolito l’Inter in casa propria. Terzino destro che si fa trovare pronto e aiuta sia in fase di contenimento che di spinta. Rapidissimo e letale sulla ribattuta di Altintop, cerca e trova un gol chirurgico con la complicità della difesa nerazzurra. Vittek 6 Entra al posto di Paulo Henrique, e si fa notare fin da subito. Fisicamente devastante e con la fama di killer d’area fa subito a sportellate con Lucio senza risparmiarsi mai. Cambio azzeccassimo per l’allenatore che cercava un attaccante in grado di far fiatare la squadra, rallentare il gioco e tenere la palla. Altintop  5,5 Assolutamente inesistente per tutto il primo tempo, riesce a farsi trovare nel posto giusto al momento giusto nella ripresa, e la prima palla buona che gli capita la stampa con tutta la forza sulla traversa. Dal suo tiro nascerà l’azione del gol del vantaggio turco.