Tag: wesley sneijder

  • Inter, la diagnosi di Sneijder “riserve non sono all’altezza”

    Inter, la diagnosi di Sneijder “riserve non sono all’altezza”

    Qual è il male dell’Inter? Wesley Snejder dalla sua Olanda rilascia una intervista senza peli sulla lingua dicendo chiaramente quali sono i mali nerazzurri. Andiamo con ordine. In molti hanno provato a darsi una spiegazione di come una squadra salita sul tetto del mondo solo due stagioni annaspa adesso tra mille difficoltà. Da Benitez fino a Ranieri passando per Leonardo e Gasperini in molti hanno provato a rivitalizzare un gruppo che si è esaltato dato tutto sotto la gestione Mourinho con risultati obiettivamente non esaltanti.

    Wesley Sneijder | ©Philippe Huguen/Getty Images
    E’ chiaro che dopo il Triplete la famiglia Moratti ha deciso di lasciare respirare le casse societarie attuando una politica diversa ma è all’altrettanto palese che molte delle scelte fatte hanno comunque inciso sul bilancio ma non sul rettangolo verde. Branca e Ausilio sono oramai da mesi sotto accusa per le scelte in sede di programmazione e per il secondo anno la campagna acquisti estiva viene bocciata. Una diagnosi che in molti avrete sentito tante volte ma questa volta fa ancora più rumore perché arriva da un cardine dell’organico nerazzurro. A metter il coltello nella piaga questa volta è però Sneijder, il fuoriclasse olandese a cui tutto il popolo nerazzurro chiede di sobbarcarsi il carico della squadra rilanciandone le ambizioni. L’olandese ancora una volta va dritto al problema evidenziando la mancanza di riserve giuste nell’organico nerazzurro “Non abbiamo delle riserva all’altezza dei titolari. Siamo una grande squadra, i ricambi, però, non vanno. Formazione vecchia? Non lo nego. Questo gruppo, però ha vinto molto. Con il ritorno di qualche ragazzo importante potremmo toglierci altre soddisfazioni”. Un tentativo per lasciare l’Inter? Assolutamente no, Sneijder infatti conferma di star bene a Milano e di esser convinto che con l’organico al completo si può ancora una volta risalire la china : “Sono contento comunque, in nerazzurro sto bene. In Champions andiamo meglio? E’ vero, in effetti è strano. Bisognrebbe capirne il motivo. Il modo di giocare dell’Inter? Molto diverso da come giochiamo qui (in nazionale, ndr). Un certo tipo di gioco ci ha permesso di vincere tutto: andiamo avanti con quello”. L’ultima parte dell’intervista riserva una domanda sul connazionale Luc Castaignos “E’ uno ottimo giocatore. In allenamento fa cose straordinarie, ma deve sbloccarsi in partita. Credo sia normale, è ancora molto giovane”

  • Inter-Lille probabili formazioni. Milito spedisce Pazzini in panchina

    Inter-Lille probabili formazioni. Milito spedisce Pazzini in panchina

    La sconfitta rimediata nella madre di tutte le partite sabato sera a San Siro contro la Juventus ha lasciato stascichi importanti in casa Inter generando molti malumori all’interno della tifoseria nerazzurra che per la prima volta, a distanza di anni, è tornata a contestare l’operato della società ed, in primis, quello del presidente Massimo Moratti imputandogli una campagna trasferimenti estiva giudicata, da molti, disastrosa.

    Diego Milito | © Maurizio Lagana/Getty Images
    Lo stato in cui versa l’Inter in questo momento in campionato è serio e preoccupante, il quart’ultimo posto in classifica e le 5 sconfitte subìte in appena 9 gare disputate sono dati allarmanti che dovrebbero far riflettere i dirigenti sugli errori commessi in estate ma, nonostante se ne sia quasi andato il primo quarto di campionato e il -11 dalla vetta, nulla è ancora compromesso ma urge un cambio di rotta immediato che porti ad una continuità di risultati. Se l‘Inter in campionato zoppica vistosamente, in Champions League la situazione è diversa solo per quanto riguarda i risultati ma, almeno per il momento, non abbastanza rassicurante sotto il profilo del gioco: è vero infatti che i nerazzurri si trovano al comando del proprio girone, il Gruppo B, ma le prestazioni fornite sono state tutt’altro che confortanti come la sconfitta in casa con il Trabzonspor, la vittoria acciuffata per i capelli a Mosca dopo aver subìto la rimonta di due reti e il successo in terra francese senza però convincere troppo nel raggruppamento forse più facile dell’intera edizione della Champions League. Stasera contro il Lille gli uomini di Ranieri hanno la possibilità di riscattare, in Europa, l’ultima bruciante sconfitta contro l’eterna rivale a strisce bianco e nere e mettere una serie ipoteca per il passaggio del turno agli ottavi di Champions. Molto dipenderà anche dal risultato dell’altra sfida tra Trabzonspor e Cska Mosca, ma una vittoria davanti al proprio pubblico consentirebbe ai nerazzurri di raggiungere quota 9 punti e di mettere in cassaforte, a meno di clamorosi colpi di scena, la qualificazione alla fase ad eliminazione diretta. Ranieri dovrà rinunciare ancora una volta a Julio Cesar e affidare i pali a Castellazzi, assenti per infortunio il giapponese Nagatomo, vittima di una contrattura al polpaccio, e Maicon che ne avrà almeno per un mese e costretto a fermarsi per uno stiramento proprio nel suo momento migliore della stagione quando sembrava aver ritrovato lo smalto di un tempo. Le buone notizie dall’infermeria riguardano però Ranocchia e Samuel, pienamente recuperati, e Sneijder che sarà in campo dal primo minuto nonostante i guai fisici che lo tormentano da diverso tempo. Uno dei due difensori farà coppia con Lucio con il primo in vantaggio sul secondo mentre sulle fasce giocheranno capitan Zanetti, a sostituire Maicon, e Chivu che tornerà a presidiare la fascia di sinistra. Mediana composta dal solito Cambiasso e Obi e Thiago Motta favorito su Stankovic, Sneijder giocherà sulla trequarti a sostegno dei due attaccanti. Ed è proprio in questo settore del campo la novità di Ranieri: Milito dovrebbe essere preferito al match winner dell’andata nonchè attaccante nerazzurro più in forma del momento Pazzini che giocherà in coppia con Zarate. Per quanto riguarda il Lille, il tecnico Garcia punta tutto sull’estro del talento belga Eden Hazard, seguito da vicino e da diverso tempo proprio dagli uomini mercato nerazzurri. Il fantasista insieme a Joe Cole avrà il compito di innescare la punta Sow. A centrocampo il tecnico dei campioni di Francia ha scelto Pedretti, Mavuba e Gueye mentre in difesa, davanti al portiere Landreau, giocheranno Debuchy e Berìa sulla fasce e Basa e Chedjou in mezzo, quest’ultimo altro obiettivo di mercato delle big d’Europa. Probabili formazioni Inter – Lille (ore 20:45) INTER (4-3-1-2): Castellazzi; Zanetti, Lucio, Ranocchia, Chivu; Cambiasso, Thiago Motta, Obi; Sneijder; Zarate, Milito. Panchina: Orlandoni, Samuel, Faraoni, Stankovic, Alvarez, Castaignos, Pazzini. Allenatore: Ranieri. LILLE (4-3-3): Landreau; Debuchy, Chedjou, Basa, Berìa; Gueye, Mavuba, Pedretti; Hazard, Cole, Sow. Panchina: Enyeama, Rozhenal, Bonnart, Payet, De Melo, Obraniak, Jelen. Allenatore: Garcia.

  • Atalanta-Inter, le pagelle. Moralez stellare, Milito bocciato

    Atalanta-Inter, le pagelle. Moralez stellare, Milito bocciato

    Inter spuntata sarebbe il titolo perfetto, perché davanti davvero è una fatica enorme riuscire a segnare. Se contro il Chievo il gol era arrivato su calcio d’angolo e grazie alla zuccata di Thiago Motta, stasera contro una buona Atalanta corta e veloce nelle ripartenze, si è palesata in maniera evidente l’assenza di Milito nonostante abbia giocato. L’argentino non è più lo stesso giocatore di due stagioni fa e l’ingresso di Pazzini nel finale non è servito a smuovere un attacco fin troppo sterile. Manovra lenta e fin troppo prevedibile per i nerazzurri che senza gli inserimenti dei centrocampisti non hanno creato quasi nulla. Classifica alla mano, con 8 punti, parlare ancora di scudetto potrebbe sembrare ridicolo. La strada si fa sempre più in salita , considerando come già sabato la sfida con la Juve potrebbe rappresentare uno spartiacque della stagione nerazzurra. Diverso il discorso per l’Atalanta che ha meritato il pareggio e ha sfiorato l’impresa, non riuscita, solo grazie al miracolo di Castellazzi sul rigore calciato da Denis.

    Maxi Moralez |©Valerio Pennicino/Getty Images
    Pagelle Atalanta Maxi Moralez 7 Piccola peste! Devastante con le sue accelerazioni fa girare la testa a tutta la difesa interista, facendo sbandare prima Lucio, poi Chivu diventando una vera e propria spina del fianco per la retroguardia nerazzurra. Suo l’assist vincente per il gol di Denis. Acquistato dal Velez Sarsfeld era il compagno di squadra di Alvarez. La domanda è lecita ma gli osservatori dell’Inter dov’erano? Denis 6 Nonostante realizzi la rete che riporta i suoi sul punteggio di 1 a 1, non brilla particolarmente. La rete del pareggio è in complicità con Chivu che in maniera decisamente assurda dimentica la marcatura e lo lascia libero di staccare in piena area. Il ‘Tanke’ colpisce di testa e beffa Julio Cesar infilando la palla nell’angolo basso. Nel finale ha l’occasione di portare i suoi in vantaggio, assumendosi la responsabilità di calciare il rigore conquistato da Marilungo, ma non ha la giusta freddezza e calciando centrale si fa murare il tiro da Castellazzi. Cigarini 6 Torna a brillare dopo le non felici esperienze con il Napoli e con il Siviglia nel centrocampo dell’Atalanta, prendendo le chiavi del gioco e dettando i tempi di inserimento di tutti i suoi compagni di reparto. Geometra a tutti gli effetti! Schelotto 6,5 Tanta corsa e tanta sostanza in mezzo al campo, tirando fuori una prestazione da leone facendo a sportellate per 90 minuti contro un velocissimo Nagatomo. Si conferma un giocatore in fase di miglioramento dopo l’esperienza a Cesena. Pagelle Inter Castellazzi 7 Entra per sostituire l’infortunato Julio Cesar e diventa il migliore in campo dei suoi risultando più che decisivo sul risultato finale. Prima toglie un pericolosissimo pallone sotto il sette da un tiro di Bonaventura, poi nel finale dopo l’ennesimo rigore assegnato contro l’Inter riesce a negare il gol a Denis deviando il pallone con il piede mentre si tuffa dal lato opposto. Chivu 5 Dopo l’ottima prestazione contro il Chievo torna a far parlare (male stavolta) di sé per la pessima prestazione. Completamente fuori tempo sull’azione del gol di Denis si dimentica la marcatura sull’argentino lasciandolo libero di punire Julio Cesar. Nel finale cercando di fermare Marilungo in un contatto molto dubbio butta giù in area l’attaccante atalantino, concedendo il penalty ai bergamaschi. Sneijder 6 Non riesce a entrare perfettamente in partita come dovrebbe, ma quando può è l’unico a movimentare la manovra offensiva nerazzurra, ed è proprio dai suoi piedi che nasce il gol del vantaggio interista. Ringrazia Cigarini e torna a fare il suo mestiere da trequartista. Per la sua sostituzione nel secondo tempo chiedere a Ranieri. Milito 5 Il principe si è trasformato in un ranocchio seguendo in maniera opposta la favola. Involuzione totale per il bomber argentino che viene servito poco e male, non riuscendo mai a trovare un guizzo vincente  e risultando un oggetto non identificato nell’attacco nerazzurro. Nel finale, gli capita una palla gol clamorosa che colpisce di petto invece che di testa, facendo schizzare il pallone sopra la traversa. Il posto da titolare contro la Juventus sembra essere più lontano.

  • Inter un pari thrilling, Atalanta ancora bestia nera

    Inter un pari thrilling, Atalanta ancora bestia nera

    Passo indietro per l’Inter di Ranieri che mostra evidenti limiti in zona offensiva e torna a prendere gol, evidenziando nuovamente le insicurezze difensive scacciate contro il Chievo e il Lille. L’immagine della partita è la faccia sconsolata di Milito che passa tutto il primo tempo senza toccare un pallone patendo la solitudine in attacco. Nel secondo tempo c’è stata poca reazione e i cambi di Sneijder e Zarate migliori in campo fino a quel momento sono davvero una scelta strana da parte di Ranieri. 8 punti in classifica sono davvero un brutto segnale, soprattutto in vista della sfida di sabato contro la Juventus.
    Denis spreca il rigore della vittoria | ©Getty Images

    La sintesi della partita nel dettaglio:

    Tutti rispettati i pronostici relativi alle formazioni, con Ranieri che si affida ad un turn over nella sua forma più leggera scegliendo gli stessi giocatori della sfida contro il Chievo per la linea difensiva e cambiando qualcosina in mediana dove Stankovic supera Obi nelle gerarchie, con Thiago Motta a riposo. Avanti spazio a Milito come annunciato, in coppia con Zarate, mentre Pazzini parte dalla panchina. Nessuna sorpresa nemmeno per Colantuono che schiera l’undici previsto in partenza affidandosi alle giocate del duo argentino Moralez-Denis.

    PRIMO TEMPO- Novità nello schieramento nerazzurro di Ranieri con Cambiasso che si schiera sul centrosinistra e Stankovic che prende il suo posto davanti alla difesa. Buona partenza dell’Atalanta nei primissimi minuti sfruttando le accelerazioni sull’asse destro di Schelotto e Moralez riuscendo a mettere in difficoltà la difesa interista. Troppo compassata la manovra dell’Inter che avanza utilizzando un lungo possesso palla che permette agli uomini di Colantuono di riorganizzare la linea difensiva e rendere inefficaci le avanzate di Milito e soci. Continua il buon momento dell’Atalanta che si affaccia con pericolosità nei pressi dell’area nerazzurra con una buona trama di gioco, mentre l’Inter continua ad essere molto timida. È proprio nel momento peggiore che l’Inter passa in vantaggio con un pizzico di fortuna su una conclusione dal limite dell’area di Sneijder. L’olandese al minuto 32’ calcia e trova la deviazione decisiva di Cigarini che mette fuori tempo Consigli, la palla colpisce il palo e supera la linea della porta. Arriva la doccia fredda per l’Inter al 45’ sul finale del primo tempo con un colpo di testa di Denis che lasciato troppo libero di Chivu piazza il pallone nell’angolo basso anticipando Julio Cesar e portando la partita sul 1 a 1. Squadre a riposo sul pari.

    SECONDO TEMPO- Novità tra i pali per l’Inter con Julio Cesar che avverte un problema muscolare all’adduttore sinistro e viene quindi sostituito da Castellazzi. Bello spunto di Zarate al 15’ su un’azione personale quando dopo una serie di dribbling trova il pertugio per far partire un bel tiro sul quale Consigli arriva deviando la palla in calcio d’angolo. Semina il panico Maxi Moralez al 17’ fintando di tirare manda fuori tempo Lucio, mettendo a meno di un metro dalla porta un tiro cross sul quale non arriva nessuno per il tap-in vincente. Quantomeno strani i cambi di Ranieri che scegli di sostituire Sneijder con Pazzini e Zarate con Obi. Cambiasso avanza e il nigeriano prende il suo posto, lasciando l’argentino libero da marcature cercando con maggiore intensità gli inserimenti. Occasionissima per Milito al 32’ su una bellissima azione sull’asse Stankovic Maicon, con il brasiliano che serve un cross perfetto per l’argentino che invece di schiacciare di testa essendo troppo avanti con il corpo colpisce di petto e manda la palla alta sopra la traversa. Succede l’imprevedibile al 44’ quando c’è un dubbio contatto tra Marilungo e Chivu in area nerazzurra, con l’arbitro che assegna il quinto rigore stagionale contro l’Inter. Denis dal dischetto calcia centrale e Castellazzi con il piede riesce a parargli il tiro mantenendo la rete inviolata. Nessuna reazione dell’Inter, passano i 4 minuti di recupero e Valeri manda tutti negli spogliatoi con il risultato di 1 a 1 che assolutamente non fa sorridere l’Inter.

  • L’Inter torna a vincere a San Siro contro un piccolo Chievo

    L’Inter torna a vincere a San Siro contro un piccolo Chievo

    Arriva il primo gol stagionale nerazzurro a San Siro e in concomitanza arrivano anche i primi 3 punti casalinghi. Ranieri inizia la scalata in classifica e questa vittoria porta sicuramente morale nello spogliatoio interista. Buona la prova contro il Chievo, con gli uomini di Ranieri che riescono a chiudere la partita senza subire gol per la seconda partita consecutiva, ritrovando quella solidità difensiva che all’inizio della stagione sembrava essere come svanita. Le prossime partite in trasferta contro l’Atalanta e in casa contro i rivali storici della Juventus diranno se le ambizioni dello scudetto nerazzurre evidenziate da Ranieri siano solo fantasia o qualcosa di più concreto.

    Inter | © Claudio Villa/Getty Images
    Nessuna novità nelle formazioni per i nerazzurri con Ranieri che conferma i pronostici scegliendo la coppia offensiva composta da Pazzini e l’argentino Maurito Zarate parso in grande forma nelle ultime uscite. Nessun turn over in difesa con Lucio e Chivu  titolari, mentre a centrocampo riposa Stankovic con l’ingresso di Thiago Motta. Le novità maggiori sono per il Chievo con Di Carlo che sceglie Vacek al posto di Rigoni e lancia dal primo minuto Paloschi in coppia con Pellissier. PRIMO TEMPO – Partono con velocità e un buon ritmo entrambe le squadre con i nerazzurri che si affidano alle giocate di Sneijder e alle accelerazioni e i dribbling di un ispirato Zarate, mentre il Chievo sfrutta le buone giocate di Pellissier che riesce a far salire bene la squadra e permettere gli inserimenti dei centrocampisti. Praticamente mai chiamati in causa entrambi i portieri alla mezz’ora con una partita giocata soprattutto a centrocampo, a perderci è in particolar modo lo spettacolo. L’Inter gioca con un ritmo decisamente basso permettendo al Chievo di organizzare sempre la difesa e rendere inefficaci le avanzate nerazzurre. Primo brivido proprio intorno alla mezz’ora con un gran tiro di Sneijder dal limite dell’area che impatta sul supporto della porta vicino al palo coperto da Sorrentino. Sempre l’olandese pericolosissimo al 32’ su punizione riesce a trovare l’angolo giusto ma Sorrentino si tuffa e gli nega il gol. Sugli sviluppi del calcio d’angolo seguente arriva uno stacco imperioso di Thiago Motta che lasciato fin troppo libero di saltare da Bradley, schiaccia di testa e porta i suoi in vantaggio, rompendo il digiuno del gol nerazzurro a San Siro. Arrembaggio nerazzurro subito dopo il gol con Maicon che con le sue discese sulla corsia destra è davvero devastante. Il risultato non cambia e le squadre vanno a riposo sul risultato di 1-0 per i nerazzurri. SECONDO TEMPO – Squadre in campo nella ripresa senza cambi, con i nerazzurri che partono col freno a mano tirato mantenendo un ritmo di gioco molto lento simile a quello della prima frazione di gioco. Il primo pericolo della ripresa arriva dalla solita discesa di Maicon che riesce a trovare lo spazio per far partire un gran destro di poco a lato intorno al minuto 12. Sempre il brasiliano è il più attivo dei suoi al 20’ quando confeziona una bellissima azione scambiando con il compagno Pazzini al limite dell’area che gli permette di calciare ma senza trovare lo specchio della porta. Ranieri applica il turnover sostituendo Sneijder con Stankovic facendo tirare il fiato all’olandese in vista delle prossime sfide. Il copione della partita non cambia con i nerazzurri che cercano di mantenere alta la concentrazione, difendendo il risultato limitando le offensive del Chievo e sfruttando le accelerazioni di Maicon davvero in condizione oggi. Devastante il terzino brasiliano che scende sulla fascia per circa 60 metri e poi fa partire l’ennesimo gran destro che impatta sulla traversa facendo tirare un sospiro di sollievo a Sorrentino già battuto. Per il Chievo le risposte arrivano da Moscardelli che si rende subito pericoloso impegnando Julio Cesar con un gran sinistro dal limite dell’area. Ottime occasioni nei minuti finali prima per Stankovic poi per Castaignos ma entrambe sprecate, i nerazzurri si accontentano dell’1-0 e portano in cascina i primi 3 punti casalinghi.

  • Inter, con il Chievo Ranieri non pensa al turnover

    Inter, con il Chievo Ranieri non pensa al turnover

    Ranieri ha risollevato il cammino europeo dei nerazzurri vincendo prima contro il Cska Mosca in terra sovietica e in seguito nell’ultimo turno di coppa contro il Lille in Francia. Come ha recentemente dichiarato il portiere Julio Cesar, l’Inter ha realizzato più punti in due partite di Champions che in sei turni di campionato. Ed è questo il dato preoccupante che deve far riflettere e soprattutto preoccupare gettando un occhio alla classifica che vede i nerazzurri penultimi in classifica. L’inizio traumatico di Gasperini con 0 vittorie ha sicuramente inciso in maniera evidente sull’attuale classifica, ma Ranieri come ha più volte dichiarato Moratti è stato chiamato appositamente per “curare” i malanni di questa rosa e farla tornare a volare in fretta.

    Claudio Ranieri | © MARCELLO PATERNOSTRO/AFP/Getty Images
    La vittoria contro il Lille ha portato sicuramente una buona dose di fiducia e morale in casa nerazzurra, ma il modo in cui sono arrivati questi 3 punti deve far assolutamente riflettere. È evidente, come già successo nelle ultime uscite stagionali, come l’Inter inizi bene per poi crollare fisicamente nei secondi tempi. In Francia i nerazzurri hanno “respirato” in mediana grazie agli importantissimi rientri di Thiago Motta e Sneijder che hanno appunto portato corsa e un po’ di ossigeno fresco in un reparto fin troppo logoro. Proprio l’olandese che è entrato da protagonista nell’azione del gol nerazzurro contro il Lilla, è l’arma in più su cui Ranieri ha deciso di far ripartire la sua squadra. Attenzione però all’effetto rilassamento considerando inoltre come l’Inter in questa stagione sia ancora a secco a San Siro: l’ultimo gol segnato risale alla sfida della passata stagione contro il Catania con marcatore Yuto Nagatomo. Alla domanda su chi scenderà in campo l’unico in grado di dare una risposta certa è proprio Claudio Ranieri che, nella tradizionale conferenza stampa alla vigilia della sfida contro il Chievo, lascia aperti molti dubbi e conferma come non sia ancora il momento di fare un massiccio turnover: “Turnover? Non sono dell’avviso di farne poi così tanto… Qualcosina domenica, qualcosina mercoledì… Strada facendo qualche giocatore girerà: quelli più in forma, comunque, non sono orientato a toglierli. Pazzini? È tra quelli più in forma. Quindi giocherà? Chissà…”. Il Chievo guidato da Mimmo Di Carlo presenta una squadra corta e veramente efficace nelle ripartenze, con Pellissier davanti che vede nell’Inter una delle sue vittime preferite. Unico dubbio per gli indisponibili Sardo e Sammarco con Frey spostato sulla fascia in difesa e Cruzado al posto del trequartista italiano. I 3 punti per i nerazzurri sono più che indispensabili per iniziare un percorso di risalita della classifica, per alzare il morale, e una vittoria casalinga potrebbe rappresentare una panacea davvero inaspettata. Per quanto riguarda l’Inter e la formazione che scenderà in campo ci sono molti ballottaggi da sciogliere. Buone le possibilità che giochi Zarate apparso in buona forma contro il Lille, e soprattutto in vena di assist dopo che il presidente Massimo Moratti gli avrà ricordato la sua clausola bonus nel contratto. In difesa dovrebbe tornare a giocare centrale Chivu affiancato da Lucio. A centrocampo se dovesse riposare Thiago Motta largo a Obi, con Stankovic lanciatissimo da titolare sin dal primo minuto.

  • Pagelle Lille-Inter 0-1. Bene il tandem Zarate-Pazzini, Hazard predica nel deserto

    Pagelle Lille-Inter 0-1. Bene il tandem Zarate-Pazzini, Hazard predica nel deserto

    Chedjou 5,5: comincia bene su Pazzini e mostra di essere un buon talento, poi però si perde e nel corso della partita pregiudica la sua prestazione con entratacce sulle gambe dell’avversario più che sulla palla. Beria 6,5: in fase di copertura è ineccepibile, presidia la sua fascia di competenza con autorità e costringe uno come Maicon a girare molto spesso alla larga da quelle zone. Joe Cole 5: da uno come lui ci si aspetterebbe molto di più e, invece, l’ex Chelsea è poco incisivo e non porta mai pericoli alla porta avversaria. Hazard 6,5: è un talento purissimo e si vede, mostra sprazzi di alta classe e spesso ridicolizza l’avversario. Poco sostenuto dai compagni, se non si complicasse la vita e non esagerasse sarebbe maturo al punto giusto da poter fare il salto di qualità in un grande club europeo. Sow 5,5: l’unico pericolo che porta alla difesa avversaria è un tiro deviato da Chivu, per il resto poco incisivo e ben controllato dal centrale rumeno. Lille (4-3-3): Enyema 6; Debuchy 5,5, Chedjou 5,5, Basa 6, Beria 6,5; Balmont 6,5 (35′ st Gueye 6), Mavuba 5,5, Pedretti 6 (18′ st Payet 6); Hazard 6,5, J. Cole 5 (29′ st Obraniak 6), Sow 5,5. A disp.: Mouko, Rozenhal, Jelen, Bonnart.

    Festeggiamenti dopo il gol di Pazzini| © DENIS CHARLET/AFP/Getty Images
    Julio Cesar 7: finalmente una prova all’altezza del suo nome, fondamentale in alcuni interventi come quando sventa il bel tiro a giro di Payet sul suo palo lungo. Il tecnico romano si aspetta da lui questo e siamo certo che Julio vorrà accontentare il suo mister. Chivu 6,5: spostato al centro per necessità, mostra con decisione e caparbietà che è quello il posto che gli compete, non sbaglia un intervento e regala sicurezza ad un reparto molto ballerino in questo inizio stagione. Che sia una soluzione da valutare per il proseguo del campionato e della Champions? Sneijder 6,5: rientra e si vede e si sente, i suoi compagni sembrano più sicuri e lui da vero leader guida i nerazzurri alla fondamentale vittoria esterna, esce stremato a 20 dal termine. una pedina importante per mister Ranieri che con lui può contare su un giocatore dall’altissimo rendimento Zarate 6,5: preferito a Milito non delude le aspettative di Ranieri e mostra sprazzi di alta classe come nell’occasione del gol nerazzurro quando pesca Pazzini solo in area con un cross al bacio. Pazzini 6,5: sigla la rete del vantaggio e del match confermando la tradizione che vuole i nerazzurri vincenti ogni qualvolta lui va in gol, per il resto una partita di sacrificio e lotta. Inter (4-3-1-2): Julio Cesar 7; Maicon 6, Lucio 6, Chivu 6,5, Nagatomo 5,5; Zanetti 6,5, Motta 6, Cambiasso 5,5; Sneijder 6,5 (22′ st Stankovic 6); Pazzini 6,5 (36′ st Milito sv), Zarate 6,5 (18′ st Obi 6). A disp.: Castellazzi, Caldirola, Jonathan, Crisetig.

  • Pazzini esalta l’Inter formato Champions League

    Pazzini esalta l’Inter formato Champions League

    Pazza Inter recita il testo dell’inno nerazzurro e la squadra di Ranieri pare confermare quanto si dice sul proprio conto, squadra abulica e quasi irritante per la sua pochezza in campionato, si trasforma del tutto non appena sente la musichetta della Champions e grazie anche al rientro di giocatori di alta qualità, nella zona nevralgica del campo, come Thiago Motta e Sneijder. La squadra meneghina appare subito convinta dei propri mezzi e con un Chivu centrale in grande spolvero ed un Maicon ispirato riesce ad imporre il proprio gioco e al 21° a trovare il vantaggio che varrà poi i 3 punti, la rete è opera di una bella azione corale ispirata dal trequartista olandese che smarcando Zarate, preferito a Milito, lanciandolo sulla fascia sinistra con un bel passaggio filtrante, gli permette di mettere in mezzo un ottimo cross che pesca in area Pazzini tutto solo, l’attaccante toscano da lì non può fallire e trafigge l’estremo difensore francese. Dopo la rete del vantaggio degli ospiti il Lille attacca a testa bassa col giovane talento Hazard e prova a rimettere in sesto la partita, ma la difesa tiene bene e senza correre rischi, è, infatti, ancora l’Inter, prima con Zarate, ispirato stasera, e poi con Maicon a far correre qualche brivido lungo la schiena ai sostenitori francesi che occupano le tribune del Metropole. Si va al riposo col vantaggio ospite.

    Giampaolo Pazzini| © DENIS CHARLET/AFP/Getty Images
    Al rientro in campo la musica cambia, i padroni di casa adesso si fanno più pressanti e cercano di sfondare costringendo la squadra ospite nella propria metà campo, l’unico vero pericolo alla protetta da Julio Cesar, lo porta Chivu deviando un tiro poco insidioso di Sow. Ranieri allora cerca di correre ai ripari rimpolpando il centrocampo e sostituendo Zarate e Sneijder con Obi e Stankovic, la decisione pare dare più verve ai francesi che con il neo-entrato Payet vanno vicini al gol, ma l’estremo difensore nerazzurro è bravo con un intervento plastico a strozzare l’urlo in gola dell’attaccante del Lille che aveva ben piazzato un sinistro a giro sul palo lungo. E’ l’ultimo vero pericolo corso dall’Inter, che nonostante lasci il pallino del gioco in mano agli avversari e sia vittima come nelle precedenti gare di un calo fisico vorticoso , riesce a tenere un minimo di lucidità difensiva che le permette di tornare a casa con tre punti fondamentali per classifica e morale, anche in vista dell’importanti gare di campionato che attendono gli uomini di Ranieri.

  • Lille-Inter probabili formazioni. C’è Sneijder, più Zarate che Pazzini

    Lille-Inter probabili formazioni. C’è Sneijder, più Zarate che Pazzini

    Se non è ultima spiaggia poco ci manca, l’umore in casa nerazzurra è dei più neri e anche se Ranieri predica calma e spinge i suoi a dare una prova di carattere che permetta di uscire da una crisi nera che non sembra avere fine. Il presidente Moratti ha provato a dare un alibi alla squadra scaricando la colpa sugli arbitri, ma in realtà quello che appare evidente è la mancanza di verve e di voglia da parte di molti elementi di quel gruppo che vinse tutto sotto la guida di Mourinho, forse la squadra interista soffre della sindrome depressiva post abbuffata, la mancanza d’appetito di vittorie può in effetti essere una causa di queste continue debacle. Tornando alla partita rientra fra i pali Julio Cesar, mentre in difesa Chivu dovrebbe far coppia con Lucio, lasciando quindi la corsia di sinistra a Nagatomo, mentre sull’ out di destra agirà al solito Maicon. A centrocampo come detto sicuro il rientro di Senijder dietro le punte vertice basso del rombo sarà Stankovic, con Cambiasso e Zanetti ad agire da mezzala al suo fianco. In attacco certo del posto Milito che avrà come compagno di reparto Zarate.

    Inter (4-4-2): Julio Cesar; Maicon, Chivu, Lucio, Nagatomo; Stankovic, Cambiasso, Zanetti, Sneijder; Zarate, Milito. A disposizione: Castellazzi, Jonathan,Caldirola, Muntari, Thiago Motta, Alvarez, Pazzini.

    Wesley Sneijder| © PHILIPPE HUGUEN/AFP/Getty ImagesIn casa Lille, come detto modulo speculare sulla carta per il tecnico Garcia, con Landreau a proteggere la porta francese e una linea a quattro composta da sinistra verso destra da Beria, Basa, Chedjou e Debuchy. Mentre i mediana al centro agiranno Mavuba e Pedretti, il primo più volte visionato dagli osservatori della Juve, mentre sugli esterni a sostegno della manovra d’attacco ci saranno Balmont e Obraniak. In attacco come detto spazio a Sow e al giovane talento di Hazard.

    Lille (4-4-2): Landreau; Debuchy, Chedjou, Basa, Beria; Balmont, Mavuba, Pedretti, Obraniak; Sow, Hazard. A disposizione: Enyeama, Bonnart, Rozenhal, Cole, Gueye, De Melo, Rodelin.

  • Verso Lille-Inter. Nerazzurri chiamati al riscatto

    Verso Lille-Inter. Nerazzurri chiamati al riscatto

    La Champions non è il campionato, la Champions da motivazioni in più e può dare ad una  squadra in difficoltà come l’Inter una spinta in più per provare ad uscire da quella crisi nera che ha portato i nerazzurri a racimolare la miseria di 4 punti in sei gare di campionato, prendendo delle sonore sconfitte (vedi contro il Napoli). Il match di stasera sarà però molto complicato per la squadra meneghina, i pericoli maggiori dovrebbero venire da Hazard, più volte  accostato in estate ai colori interisti e da Joe Cole, l’ex Chelsea dovrebbe però partire dalla panchina pronto a subentrare a partita in corso per dar manforte alla propria squadra. Ranieri avrà per la prima volta a disposizione Wesley Sneijder e ritroverà Julio Cesar fra i pali e Chivu in difesa a far coppia in mezzo con Lucio, data l’indisponibilità di Samuel dopo l’infortunio muscolare occorsogli durante la gara contro il Catania.

    Claudio Ranieri| © VINCENZO PINTO/AFP/Getty Images
    Il tecnico romano durante la conferenza di presentazione della gara ha definito l’incontro di stasera come fondamentale per recuperare fiducia nei propri mezzi e ovviamente per migliorare ulteriormente la classifica. Queste le parole dell’allenatore:

     “Contro il Lilla sarà una gara importante, dovremo fare una partita intelligente, il risultato è troppo importante, faremo di tutto per vincere. Alla classifica che abbiamo lasciato in Italia ripenseremo da mercoledì, la Champions League è importante, arriviamo dalla vittoria di Mosca, affrontiamo la squadra che segna di più nel campionato francese, che ha ottime individialità, che sa giocare bene in maniera intelligente, quindi sappiamo che ci aspetterà una gara difficile, ma che affronteremo co grande voglia di vincere”

    In casa Lille l’allenatore Garcia adotterà un modulo speculare a quello nerazzurro con l’unica differenza che il centrocampo dei francesi sarà schierato in linea e non a rombo come quello interista, potrà contare su un attacco che è quello che ha segnato di più nel proprio campionato e su una difesa solida ma che potrebbe soffrire il gioco fra le linee di Sneijder e gli inserimenti larghi di Zarate favorito nettamente su Pazzini. Unico dubbio della vigilia dovrebbe essere a centrocampo visto il rientro in rosa di Thiago Motta che si giocherà un posto da titolare con Stankovic.