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  • Lecce Inter probabili formazioni. Alvarez favorito su Sneijder

    Lecce Inter probabili formazioni. Alvarez favorito su Sneijder

    Chiusa la parentesi della Tim Cup, con l’eliminazione ai danni del Napoli, l’Inter guidata da Ranieri si rituffa nel clima campionato per riprendere la rincorsa alla zona Champions. Lecce Inter trasferta importante e decisiva oggi al Via del Mare, contro i giallorossi di Cosmi per evitare di perdere terreno dalla Juve, che ieri ha battuto l’Udinese 2 a 1 e continua a mantenere un rullino di marcia impressionante. Portare a casa i tre punti vorrebbe dire guadagnare terreno proprio sui friulani, e perché no, in attesa dei risultati del Milan rimanere agganciati al treno scudetto. Cosmi alla ricerca di una vittoria ancora mai arrivata in casa, troverà un avversario in forma, e motivato, che solo poche settimane fa nel recupero della prima giornata schiantò la sua squadra per 4 a 1.

    LECCE- Cosmi alla disperata ricerca di punti salvezza per staccarsi dal fondo della classifica, affida le sue speranze al bel gioco, come lui stesso ha dichiarato nella conferenza stampa alla vigilia della partita. Aver rigenerato un giocatore come Di Michele, è certamente un’arma in più e contro i nerazzurri, i salentini scenderanno in campo cercando di conquistare i tre punti. Per quanto riguarda la situazione tattica l’idea del tecnico è quella di giocarsi la partita a viso aperto, scegliendo un 3-5-2. Modulo che prevede, grazie ad un centrocampo folto, di spezzare il gioco nerazzurro sul nascere, sfruttando al tempo stesso la velocità degli esterni per colpire in maniera letale nelle ripartenze, come spesso ci ha fatto vedere quest’anno l’Udinese di Guidolin. Per quanto riguarda la scelta dell’undici che scenderà in campo Cosmi sembra aver le idee chiare: la difesa a tre vedrà Oddo, Tomovic e Miglionico; in mediana Giacomazzi, l’ultimo arrivato Blasi, Oliveira, Brivio e Cuadrado. Zero dubbi in attacco dove il tandem offensivo sarà composto da Di Michele, e Muriel già a segno nel match d’andata contro i nerazzurri.

    Ricardo Alvarez | ©GIUSEPPE CACACE/AFP/Getty Images
    INTER- Ranieri non ha affatto voglia di fermarsi, come ha già spiegato nella conferenza stampa alla vigilia del match odierno. Vincendo questa partita c’è infatti la possibilità di agganciare l’Udinese al terzo posto a quota 38 punti in classifica, riuscendo inoltre a non prendere ulteriori distanze dalla Juventus. Il mercato non ha regalato grosse soddisfazioni al tecnico romano, che inaspettatamente è alle prese con la grana Thiago Motta, cercando di tenere in ogni modo il centrocampista a Milano, lontano dalle lusinghe francesi del Psg. Assente per infortunio, o per precauzione, volendo evitare di rischiare un giocatore oggetto di mercato con le valigie già pronte, in mediana ci dovrebbe essere spazio per Zanetti o per Poli. Solito modulo per Ranieri che utilizzerà un rodato 4-4-2, dove davanti a Julio Cesar scenderanno in campo la ritrovata coppia argentino brasiliana, Lucio e Samuel, mentre sulle corsie laterali a destra ci sarà Maicon e a sinistra c’è il ballottaggio tra Nagatomo (che ha smaltito i postumi dell’influenza) e Chivu, con il romeno leggermente favorito sul nipponico. Centrocampo che con l’assenza di Motta dovrebbe vedere Zanetti al centro ad affiancare Cambiasso,  e Alvarez e Faraoni sugli esterni di centrocampo. Di nuovo panchina per Sneijder, con Ranieri che sembra volerlo utilizzare con il contagocce. Coppia d’attacco ritrovata con Milito e Pazzini, che vede nel Lecce uno dei suoi bersagli preferiti. Se dovesse scendere in campo Sneijder dal primo minuto, ci potrebbe essere anche la sorpresa del 4-4-1-1 con l’olandese alle spalle dell’unica punta Milito e il Pazzo potrebbe partire dalla panchina.

    LECCE INTER PROBABILI FORMAZIONI:

    Lecce (3-5-2): Benassi; Oddo, Miglionico, Tomovic; Cuadrado, Giacomazzi, Blasi, Olivera, Brivio; Muriel, Di Michele
    A disp.: Petrachi, Tomovic, Obodo, Grossmuller, Piatti, Seferovic, Corvia.
    All.: Cosmi
    Squalificati: nessuno
    Indisponibili: Carrozzieri, Giandonato, Falcone, Esposito

    Inter (4-4-2): Julio Cesar; Maicon, Lucio, Samuel, Nagatomo; Faraoni, Zanetti, Cambiasso, Alvarez; Milito, Pazzini
    A disp.: Castellazzi, Ranocchia, Chivu, Poli, Obi, Sneijder, Zarate.
    All.: Ranieri
    Squalificati: nessuno
    Indisponibili: Muntari, Stankovic, Forlan, Motta

  • Verso Lecce Inter, Ranieri sogna l’ottava

    Verso Lecce Inter, Ranieri sogna l’ottava

    È ora di rialzarsi dopo la sconfitta al San Paolo, e l’Inter di Ranieri avrà l’occasione per farlo nel prossimo turno di campionato in trasferta contro il Lecce di Cosmi. Nella consueta conferenza stampa alla vigilia della partita il tecnico romano rassicura i giornalisti su un possibile contraccolpo dovuto all’interruzione della striscia positiva in Tim Cup contro gli azzurri di Mazzarri: “La sconfitta di Napoli non mi preoccupa, ma sono curioso di vedere come reagiamo. Noi abbiamo sempre la forza e l’energia per risollevarci. Abbiamo visto tutti come siamo caduti a Napoli, però adesso dobbiamo continuare a fare bene in campionato per vedere poi quanti punti avremo”.

    Alla ricerca dell’ottava vittoria consecutiva in campionato Ranieri analizza un girone d’andata terminato con buoni risultati dopo la pessima partenza, fissando a questo punto gli obiettivi stagionali: “Fin qui abbiamo fatto bene, ma ora dobbiamo risalire. Questa deve essere la nostra motivazione. Vogliamo la zona Champions, per questione di prestigio e anche economica. Davanti ci sono tre ottime squadre e da dietro altre incalzano. Ora c’è un girone di ritorno dove bisognerà fare più punti possibile”.

    Ranieri | ©GIUSEPPE CACACE/AFP/Getty Images
    QUESTIONE MERCATO– Le voci di un addio sempre più prossimo di Thiago Motta monopolizzano ogni discorso relativo al mercato in uscita nerazzurro. Ranieri si dice ottimista sulla permanenza dello stesso, però lasciando qualche dubbio sulla sua mancata convocazione a Lecce: “No, oggi il giocatore non si è allenato quindi non mi sembra corretto convocarlo. Se devo rispondere a tutte le parole di procuratori, fratelli e quant’altro, dovrei andare su quelle diavolerie tipo Facebook o Twitter…”.
    Sulle fondate preoccupazioni dei tifosi il tecnico nerazzurro chiede pazienza: “Io ho sempre detto che vuole restare. Poi dico ai tifosi di aspettare un pochino”.
    Mentre si mostra abbottonatissimo per quanto riguarda i nomi caldi sul mercato in entrata: “Aspettiamo e poi vi dirò tutto se ci sarà chi verrà o chi andrà via. Io lavoro con questi ragazzi e cerco di tirare il massimo da loro come deve fare ogni allenatore”.

    LECCE- Ranieri non si fida del Lecce e soprattutto di un tecnico esperto come Cosmi, in grado di rivitalizzare i salentini soprattutto dal punto di vista del gioco. L’obbligo è di non sottovalutare l’avversario vista la posizione in classifica e prepararsi a una partita difficile: “Cosmi sta dando la giusta determinazione. Di Michele? Ha fatto sei gol come Milito, ha ritrovato la vena giusta. Poi c’è Muriel che aveva segnato a San Siro, Cuadrado che è uno velocissimo. Ci sarà campo pesante e dovremo fare una bella partita”.

    L’IMPORTANZA DI SNEIJDER-  Il recupero dell’olandese è un obiettivo fondamentale per il tecnico romano, che sminuisce le critiche piovute su uno Sneijder troppo nervoso nella partita contro il Napoli: “Mah, Sneijder nervoso? In Coppa ha fatto un fallo brutto ma a Napoli nel secondo tempo ha fatto vedere le cose di cui è capace. Io sono fiducioso sulla voglia di Wes di fare bene, credo che in vista della Champions raggiungerà il top della forma”.
    Massima fiducia per l’inserimento del numero dieci nerazzurro in una rosa che ha appena trovato la sua quadratura:  “Beh, avete visto Sneijder che sta entrando nel suo meccanismo. Quando Forlan starà bene, capiremo quanto possiamo riuscire a migliorare. Però io sto sempre lì con l’ago della bilancia per vedere quali obiettivi raggiungere. Con Forlan, Chivu e Deki abbiamo una bella rosa. Vogliamo rimontare, io mi auguro che non ci siano sbandamenti verso una cosa che potrebbe essere più bella. Mi auguro che praticità e bellezza si possano sposare per fare il salto di qualità”.

    INSULTI A CELI- Nel finale a chi gli avesse chiesto sugli insulti all’arbitro Celi nella sfida di Coppa, Ranieri risponde con una smentita: “Non credo di avere insultato l’arbitro, anzi se è un ragazzo intelligente farà esperienza di quello che gli ho detto e gli servirà per migliorare”.  In merito all’episodio con protagonista Mourinho, nel post partita di Barcellona Real, il tecnico nerazzurro risponde in maniera ironica sdrammatizzando: ” Io non ho mai aspettato un arbitro in garage”.
    Dichiarazioni tratte da : Fc Inter News.it, Eurosport.com

  • Napoli Inter 2-0, Cavani porta gli azzurri in semifinale di Coppa Italia

    Napoli Inter 2-0, Cavani porta gli azzurri in semifinale di Coppa Italia

    Si ferma al San Paolo la striscia di imbattibilità della squadra di Ranieri, affondata da una doppietta del Matador Cavani che prende per le corna l’Inter e ferma la sua corsa, regalando ai napoletani una semifinale di Coppa Italia ‘agevole’ contro il Siena. L’Inter rinuncia a giocarsi la partita come era già accaduto contro la Lazio, e stavolta viene punita dalla sterilità offensiva di Alvarez e dall’errore madornale di Thiago Motta già con la testa a Parigi. Il Napoli invece controlla la partita e quando vuole affonda mostrando la pericolosità dei suoi tenori. Dopo essere stata una competizione monopolizzata da Roma e Inter la Coppa Italia torna ad essere un affare di pubblico dominio con Juve e Napoli diventate serie candidate per il titolo, rimanendo in attesa del big match tra Milan e Lazio.

    PRIMO TEMPO – Come in una sfida pugilistica entrambe le squadre si studiano nei primi minuti del match, con un’attenzione particolare a non scoprirsi in attesa che l’avversario faccia la prima mossa. La prima buona opportunità è per i padroni di casa al 14’: lancio perfetto di Gargano per Maggio, che taglia fuori Chivu e in area si vede negare il gol da un ottimo intervento in uscita di Castellazzi. Altro match ball a seguire per i partenopei su punizione dal limite dell’area calciata benissimo da Gargano di pochissimo a lato. L’Inter è lenta a ripartire e il Napoli ne approfitta essendo perennemente in possesso del gioco e costringendo i nerazzurri a schierarsi con tutti gli uomini nella propria metà campo.

    Edinson Cavani | © Giuseppe Bellini/Getty Images

    Principio di rissa alla mezz’ora per un bruttissimo intervento di Sneijder su Gargano con il giocatore del Napoli che cerca di farsi giustizia da solo richiamando a gran voce l’olandese, Celi sbaglia a non ammonire l’olandese. Molte le proteste del Napoli anche al 35’ per un contatto al limite dell’area e concluso all’interno, tra Chivu e Cavani, su cui Celi non vede irregolarità. Solo Napoli in questo primo tempo, con Aronica che al 40’ ha un’occasione d’oro quando viene servito all’altezza dell’altezza del dischetto ma calcia  troppo centrale. Nell’Inter da segnalare il nervosismo esasperato di Sneijder che già ammonito esagera nelle reazioni e nelle proteste con Ranieri che lo incita alla calma. Poco spettacolo nella prima frazione di gioco con l’Inter praticamente mai pericolosa.

    SECONDO TEMPO – Cambio nella ripresa con Ranieri che schiera Alvarez al posto di Obi, lasciando in campo Sneijder. Ingenuità clamorosa di Thiago Motta al 5’ che perde palla al limite dell’area regalandola a Cavani, non contento a seguire stende in area il giocatore uruguaiano in maniera ancora più stupida. Cavani si fa perdonare l’ultimo errore dagli undici metri calciando forte e centrale battendo Castellazzi e portando il Napoli in vantaggio. L’Inter recrimina un rigore abbastanza evidente, con Milito che viene atterrato da Maggio al 12’. Celi fa segno di proseguire e  in seguito ammonisce il giocatore argentino per proteste. Mazzarri al 20’ sostituisce uno stanco Lavezzi inserendo l’ex di turno Goran Pandev. Occasione fallita da Alvarez al 23’, fotocopia dell’azione del derby, servito da Sneijder solo davanti a De Sanctis calcia centrale e senza forza, disturbato da Zuniga sbagliando un match ball incredibile. Il Napoli legittima il vantaggio ed è devastante nelle ripartenze, con  i nerazzurri che si salvano in un paio di occasioni solo grazie a una chiusura tempestiva di Samuel su Cavani e su un pallone calciato alto da Pandev.

    Ranieri si gioca la carta Zarate, con Thiago Motta che lascia il campo al 32’. Buona prova per Sneijder che nel finale riesce ad avvicinarsi in più occasioni alla via del gol, mentre il Napoli spreca un altro paio di occasioni, una con Gargano su un rinvio sbagliato di Castellazzi. Grandissima risposta del portiere del Napoli nel finale su Zarate, con il San Paolo che esulta quasi come per un gol. E’ il Napoli però a sferrare il colpo del k.o. che arriva al 93’ grazie allo slalom di Cavani che mette a sedere Ranocchia e Castellazzi regalando la qualificazione al Napoli. I partenopei troveranno il Siena in semifinale.

  • Inter Lazio 2-1, Milito e Pazzini, rimonta e sorpasso

    Inter Lazio 2-1, Milito e Pazzini, rimonta e sorpasso

    Continua la marcia trionfale della banda Ranieri, l’Inter batte la Lazio 2-1 e conquista il quarto posto in classifica, tenendo il passo con le altri rivali davanti. I nerazzurri confermano di essere una squadra rocciosa e concreta, con un rendimento inversamente proporzionale al gioco espresso in campo. Un’equazione matematica che porta i nerazzurri a vincere sette gare consecutive in campionato (8 con quella in Coppa) chiudendo nel migliore dei modi un girone d’andata a quota 35 punti. Cifre impensabili considerando la posizione in classifica dei nerazzurri di sole poche settimane fa.

    Diego Milito | © OLIVIER MORIN/AFP/Getty Images

    Ranieri cambia qualche carta in tavola schierando Chivu in difesa largo a sinistra, avanzando Nagatomo a centrocampo a destra davanti a Maicon e lasciando in panchina Faraoni. Rimane invariato l’attacco con Pazzini e Milito. Per i biancocelesti, Reja conferma l’undici previsto, schierando Rocchi al fianco di Klose, come era nei pronostici.

    PRIMO TEMPO – Brutto gesto di Dias nei primi minuti del match nei confronti di Pazzini, l’argentino rifila una manata al volto all’attaccante nerazzurro e Rizzoli non troppo lontano sanziona il difensore della Lazio con un giallo. Tanti errori in fase di impostazione per i nerazzurri, messi spesso in difficoltà da un pressing asfissiante della Lazio, con i biancocelesti che giocano  con una linea difensiva molto alta. Prima conclusione di Alvarez al 13’ su un brutto rinvio di Marchetti con una conclusione al volo di poco alta sopra la traversa. Buona manovra della Lazio che trova un’occasione clamorosa con Rocchi al 14’: Lucio manca l’intervento sul pallone e lascia l’attaccante della Lazio solo contro Julio Cesar, il numero nove biancoceleste calcia a botta sicura e trova il legno a negargli il gol. Continua a far circolare la palla con fatica l’Inter a causa del pressing della Lazio sul primo portatore di palla nerazzurro.
    Alla mezz’ora arriva il momento decisivo per l’affondo della Lazio: Rocchi servito da Hernanes sugli sviluppi di un calcio di punizione si gira da posizione angolatissima e beffa Julio Cesar con una diagonale imprendibile, portando la Lazio in vantaggio.
    Lazio che sembra avere la partita in controllo fino ad un minuto dalla fine del primo tempo, quando Milito cerca e trova una splendida triangolazione in area con Alvarez per calciare e battere con un diagonole Marchetti riportando la partita sul pari. Si va a riposo sul punteggio di 1-1.

    SECONDO TEMPO – Cambi per entrambi i tecnici nella ripresa, Reja schiera Matuzalem al posto di Hernanes mentre Ranieri toglie Alvarez e Chivu, spostando Nagatomo al suo posto inserendo Obi in mediana insieme a Sneijder. Partita che sembra rimanere bloccata, fino al minuto 18’ quando Pazzini pescato da un assist di Lucio, scavalca con un pallonetto Marchetti e porta i suoi in vantaggio. Molte proteste laziali in seguito alla rete per una presunta posizione di fuorigioco dell’attaccante nerazzurro, le immagini sembrano dare ragione agli uomini di Reja. La Lazio non si abbatte e avrebbe l’occasione di portare la partita sul pari nemmeno un minuto dopo sull’asse Rocchi-Klose, con l’attaccante tedesco che servito all’altezza del dischetto calcia un rigore in movimento, indirizzando il tiro troppo centrale, facilmente neutralizzato da Julio Cesar.  Pasticcio con i cambi per Reja, che dovrebbe togliere Zauri per inserire Konko, mentre invece inspiegabilmente per un errore di segnalazione ad uscire è Gonzalez, con il tecnico biancoceleste su tutte le furie. Cambio anche per l’Inter con Ranieri che si copre togliendo il Principe Milito, inserendo Faraoni al 24’.
    La Lazio si gioca l’ultima carta con l’ingresso di Cissè al 28’ al posto di Zauri, giocando in questo modo con un tridente super offensivo. Ancora proteste della Lazio al 34’ su un evidente tocco di mano in area di Lucio, con Rizzoli che fischia invece un fallo di Klose proprio sul difensore brasiliano. L’Inter controlla la gara nel finale senza soffrire e conquista la settima vittoria consecutiva tenendo il passo con le grandi davanti.

  • Inter Lazio, Sneijder ancora in panca, Klose cerca vendetta

    Inter Lazio, Sneijder ancora in panca, Klose cerca vendetta

    Torna in campo stasera nel posticipo serale l’Inter di Ranieri alla ricerca della settima vittoria consecutiva in campionato, contro un’agguerritissima Lazio in stile derby romano. Esaltati dalla vittoria del derby, i nerazzurri hanno staccato il pass per i quarti di Coppa Italia (in programma mercoledì al San Paolo contro il Napoli) riuscendo a fare un discreto turn over per arrivare con le giuste forze fresche per la sfida odierna. Giro di boa per entrambe le squadre che chiudono con questo match il girone d’andata, mostrando da una parte le conferme per una Lazio che dopo aver sfiorato la quarta posizione la passata stagione si è saputa riproporre anche quest’anno per le posizioni che contano e dall’altra una rincorsa esagerata per i nerazzurri partiti in ritardo cronico,  riusciti solo grazie alle sei vittorie casalinghe a posizionarsi alle spalle dei biancocelesti. La sfida nella sfida è tra i due tecnici, con il passato giallorosso di Ranieri ancora fresco che trasforma questa partita tra due tifoserie gemellate in un quasi derby capitolino. Lo spettacolo è assicurato.

    Wesley Sneijder | © GIUSEPPE CACACE/AFP/Getty Images

    INTER – Ranieri nella classica conferenza stampa alla vigilia del match si è detto infastidito dalle critiche relative al gioco poco divertente e molto concreto dei suoi uomini. L’obiettivo della sua squadra è quello di tornare perfettamente in piena corsa per il terzo posto, e perché no per il titolo, nonostante la Juventus non sembra volersi fermare. Rimangono i dubbi in merito al modulo da schierare e relative all’utilizzo di Sneijder, apparso in miglioramento contro il Genoa, ma senza i novanta minuti nelle gambe. Lo stesso tecnico ha spiegato come voglia far recuperare nel migliore dei modi con i tempi giusti l’olandese per evitare ricadute da infortuni e farlo tornare ad essere il fiore all’occhiello della sua squadra. Possibile dunque un 4-4-2 con in difesa i soliti noti: Lucio e Samuel al centro e Maicon e Nagatomo sulle corsie esterne. A centrocampo indisponibile per squalifica l’uomo mercato Thiago Motta, ci sarà spazio per Zanetti e Cambiasso più accentrati e Alvarez e Faraoni invece agiranno sulle fasce. Niente trequartista dunque dietro le due uniche possibilità in attacco, Milito con Pazzini.

    LAZIO – Reja dopo un periodo in cui la sua Lazio ha sofferto la stanchezza e molti cali fisici è tornato a sorridere dopo aver battuto il Verona (con non poche difficoltà) in Coppa Italia, e poi scacciando la crisi con un secco due a zero all’Olimpico contro l’Atalanta nel passato turno di campionato. Vincere contro l’Inter oggi vorrebbe dire staccare una diretta concorrente alla terza piazza del campionato, e avvicinarsi ulteriormente all’Udinese del bel gioco di Guidolin. Per quanto riguarda l’aspetto tattico, Reja dovrebbe scegliere un 4-3-1-2 con Biava, il ritorno di Dias, Zauri e Radu davanti l’estremo difensore Marchetti. In mediana immancabili Ledesma, Gonzalez, e Lulic, con il profeta Hernanes leggermente più avanzato dietro le due punte. I dubbi maggiori sorgono per la scelta del partner di reparto di Klose, con Rocchi leggermente favorito su Djibril Cissè, che ormai sembra aver esaurito la dose di fiducia riservatagli da parte del tecnico biancoceleste. Attenzione all’estrema voglia di rivincita del panzer tedesco Miroslav Klose, che nel 22 maggio 2010 vide sfumare il sogno di vincere la Champions quando vestita la maglia del Bayern Monaco, proprio contro l’Inter nella storica finale di Madrid, vinta poi dagli uomini di Mourinho.

    PROBABILI FORMAZIONI INTER LAZIO

    INTER (4-4-2): Julio Cesar; Maicon, Lucio, Samuel, Nagatomo; Faraoni, Zanetti, Cambiasso, Alvarez; Milito, Pazzini.
    A disposizione: Castellazzi, Ranocchia, Chivu, Obi, Sneijder, Zarate, Castaignos.
    Allenatore: Ranieri.

    LAZIO (4-3-1-2): Marchetti; Zauri, Biava, Dias, Radu; Gonzalez, Ledesma, Lulic; Hernanes; Klose, Rocchi.
    A disposizione: Bizzarri, Diakitè, Stankevicius, Konko, Matuzalem, Del Nero, Cisse.
    Allenatore: Reja.

  • Inter Genoa 2-1, le pagelle. Poli sente aria di derby

    Inter Genoa 2-1, le pagelle. Poli sente aria di derby

    Il carattere della squadra vincente è ormai un marchio ben evidente che Ranieri ha impresso nelle mente di tutti i suoi giocatori che scendono in campo. Dati alla mano l’Inter sta seguendo lo stesso strano percorso della passata stagione, quando Leonardo dovette rivitalizzare un gruppo dato per finito. L’arduo compito è capitato nelle mani di Ranieri che con questo filotto di vittorie e il morale alle stelle con la vittoria nel derby è riuscito a ridare colore ad una stagione più nera che azzurra. Il tecnico romano è riuscito nell’integrazione graduale dei più giovani, e nel rigenerare i vecchi senatori come Cambiasso e Maicon che molti davano per bolliti. L’Inter si disfa della pratica Genoa senza troppi problemi, grazie a una perla del terzino destro brasiliano, e con un’azione corale di rara bellezza tra Obi e Poli, a dimostrazione che il valore della panchina nerazzurra non sia così basso. La nota positiva è anche il buon rientro di Sneijder, che mette nelle gambe ottanta minuti e lotta sfiorando il gol in più di un’occasione. Poco da dire per un Genoa rinunciatario ancor prima di scendere in campo nelle parole del suo tecnico e di Preziosi, che hanno snobbato questa competizione per il campionato.

    Andrea Poli | © Marco Luzzani/Getty Images

    PAGELLE INTER

    Maicon 7,5 Il colosso. Assolutamente devastante, ricorda a tutti chi è il terzino destro più forte del mondo, mettendo la freccia e asfaltando la sua fascia destra. Nemmeno inizia la partita e fa partire un destro che toglie le ragnatele sotto il sette difeso da Lupatelli. Partenza col botto! Non bastasse recupera mille palloni e entra di diritto anche nell’azione del raddoppio servendo l’assist per Poli. Stakanovista della corsa.

    Cambiasso 7 E’ tornato ai suoi livelli migliori, con delega di vice allenatore in campo consegnata direttamente da Ranieri. Urla, lotta e recupera una quantità innumerevole di palloni in mediana, riuscendo a deliziare il suo pubblico anche con qualche giocata di fino. Da segnalare come sia l’unico giocatore a non aver mai riposato da quando c’è Ranieri in panca.

    Poli 7 Contro il Genoa sente ancora l’aria del derby della Lanterna e scende in campo con il coltello fra i denti, ringhiando e rincorrendo ogni avversario. Mette la ciliegina sulla torta trovando il gol del 2-0 nella ripresa, scambiando in maniera spettacolare con Obi e battendo Lupatelli. Primi applausi sentiti per lui di San Siro.

    Sneijder 6,5 Parte bene, cercando il gol con un paio di conclusioni dal limite dell’area, poi cala un po’ cercando giocate che non gli riescono alla perfezione. Nella ripresa scarta due avversari con un tunnel e prova una conclusione a giro che sfiora il palo lontano. C’è tempo per provare un pallonetto da fermo e prendersi i complimenti da Ranieri che lo toglie concedendogli la standing ovation per un rientro importante.

    Castaignos 5 Ranieri gli concede l’occasione e le chiavi dell’attacco nerazzurro ma lui si dimostra troppo timido in una serata in cui avrebbe dovuto dimostrare quanto vale. Spreca l’unica occasione buona nel primo tempo, senza lasciare il segno se non per un retropassaggio sciagurato a servire Pratto lanciato a rete contro Castellazzi.

    PAGELLE GENOA

    Sculli 6 L’aria di ‘casa’ gli fa bene, poiché entra nei minuti finali della ripresa e riesce a incidere sul risultato finale con un gran colpo di tacco al volo che si trasforma nell’assist per Pratto prima della ribattuta di Birsa sul gol del 2-1.

    Kucka 5,5 Sarà che ormai ha già le valigie in mano, o meglio ha già la maglia nerazzurra addosso, che stasera gioca una partita senza lodi, limitandosi a fare il minimo sindacale. Perde di netto il duello con Cambiasso in mediana.

    Birsa 6,5 Buona la sua partita, costellata di buone giocate, un bel tunnel ai danni di Poli, e il gol cercato e arrivato nel finale di match. Come un rapace d’area si è inserito con i tempi giusti per sfruttare la ribattuta sulla traversa di Pratto, per bucare Castellazzi.

    Ze Eduardo 4 Chi? Il suo nome si sente solo nel momento della lettura delle formazioni. Assente ingiustificato.

    HIGHLIGHTS INTER GENOA 2-1

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  • Inter Genoa 2-1, nerazzurri ai quarti di Coppa Italia

    Inter Genoa 2-1, nerazzurri ai quarti di Coppa Italia

    Continua il momento d’oro per l’Inter che dopo aver vinto il derby e riacceso i sogni scudetto, stacca il biglietto per i quarti di Coppa Italia in programma al San Paolo contro il Napoli, battendo un rimaneggiato Genoa. Ancora meriti e lodi per Ranieri che riesce a far quadrare la squadra inserendo forze fresche e giocatori inutilizzati, (trovando il gol di uno che siede in pianta stabile in panca come Poli) risparmiando i senatori in vista della prossima sfida contro la Lazio. Pochi spunti e troppa sterilità offensiva per il Genoa che trova la rete della bandiera solo negli ultimi minuti. I rossoblu già privo di moltissimi titolari devono inoltre fare i conti con due infortuni occorsi durante il match.

    Maicon | © Marco Luzzani/Getty Images

    Novità per entrambi i tecnici alla lettura delle formazioni ufficiali: Ranieri risparmia Chivu per un leggero affaticamento schierando Zanetti al suo posto e avanzando Faraoni in mediana; Marino lancia il primavera Sampirisi dai primi minuti, preferendo Birsa a Biondini e schierando Ze Eduardo con Pratto davanti.

    PRIMO TEMPO – L’Inter è l’emblema della concretezza e al primo tiro in porta trova il gol del vantaggio: capolavoro calcistico di Maicon che al 9’ fa partire un destro violentissimo dal limite dell’area ad incrociare e battere Lupatelli, con il pallone che si infila nell’angolino alto, facendo esultare la curva nerazzurra.
    L’Inter arretra il baricentro, con il Genoa che si butta a testa bassa davanti senza riuscire a creare però azioni degne di nota. Al 23’ il freddo fa la sua prima vittima, con Rossi per il Genoa che accusa un dolore muscolare e viene sostituito da Constant. Alla mezz’ora si riaffaccia davanti l’Inter, con una bella discesa di Obi a servire Sneijder: l’olandese dal limite dell’area calcia di potenza trovando una pronta risposta di Lupatelli ad evitare il gol del raddoppio. Il primo vero e proprio tiro in porta del Genoa arriva al 40’ con Constant che prova la conclusione col sinistro da quasi 30 metri senza trovare lo specchio della porta di pochissimo. Assenti ingiustificati in questa prima frazione di gioco sia Pratto che Ze Eduardo, annullati dalla difesa interista. Nonostante il Genoa abbia un maggior possesso palla, la squadra di Marino non riesce mai ad essere incisiva, sfruttando pochissime le verticalizzazioni e abusando dei passaggi in orizzontale, rende in questo modo prevedibile ogni azione offensiva.

    SECONDO TEMPO – Nessun cambio nella ripresa con i tecnici che si affidano agli stessi uomini della prima frazione di gioco. Al 5’ arriva il raddoppio nerazzurro, frutto di un’azione bellissima: Maicon crossa dall’esterno, triangolazione tutta di prima tra Poli e Obi in area con l’ex doriano che segna la sua prima rete in nerazzurro. Al 9’ ancora un infortunio tra le fila del Genoa con Constant che a seguito di uno scontro di gioco lascia il posto al capitano della Primavera del Genoa Marchiori.
    Al 13’ grande spunto di Sneijder che con un tunnel salta Marchiori e Sampirisi provando un gran tiro a giro da posizione defilata: se fosse entrato sarebbe stato il gol dell’anno. Ranieri effettua il primo cambio togliendo Castaignos e inserendo Zarate. Pochi minuti più tardi Marino toglie uno spentissimo Ze Eduardo facendo vestire la maglia rossoblu ad una vecchia conoscenza come Giuseppe Sculli. Segnali di risveglio per il Genoa al 25’ quando su una brutta palla persa da Cambiasso è il cileno Jorquera ad approfittarne calciando dal limite dell’area e impegnando in una parata in due tempi Castellazzi.  Ultimi cambi in casa Inter, prima con Nagatomo a sostituire Poli e poi Sneijder che mette 80 minuti nelle gambe prima di lasciare il posto ad Alvarez. Nei minuti finali arriva il gol della bandiera per il Genoa: colpo di tacco di Sculli, Pratto di testa colpisce la traversa e Birsa sulla ribattuta, complice una dormita della difesa interista batte Castellazzi infilando la palla in rete. Fischio finale a distanza di un minuto, con i nerazzurri che continuano a vincere staccando il pass per i quarti di finale contro il Napoli di Mazzarri.

  • Coppa Italia, Inter Genoa. Forlan nuovo stop

    Coppa Italia, Inter Genoa. Forlan nuovo stop

    Cavalcando l’ondata di entusiasmo post derby l’Inter cercherà di allungare il filotto di vittorie consecutive battendo il Genoa negli ottavi di Coppa Italia nella sfida in programma questa sera al Meazza. Claudio Ranieri stigmatizza su chi lo riempie di critiche per un gioco poco brillante e poco spettacolare contro il Milan, spiegando come nel calcio l’importante sia raggiungere i risultati, che in quest’ultimo periodo ai nerazzurri proprio non mancano. Clima diverso per i rossoblu guidati da Marino, che nonostante l’ultima ottima vittoria contro l’Udinese, daranno la massima priorità al campionato, (secondo le stesse parole del tecnico) soprattutto a causa della lunga lista di indisponibili per il match di stasera. Più che una partita di Coppa stasera si assisterà a una vetrina importante per molti calciatori che per diversi motivi non hanno mai trovato spazio nelle rispettive squadre, cercando in questo match l’ultima speranza di convincere i propri tecnici. Kucka, Ze Eduardo, Castaignos, Zarate, e Birsa sapranno sfruttare l’occasione?

    Diego Forlan | © FILIPPO MONTEFORTE/AFP/Getty Images

    INTER – Stagione sfortunata per Diego Forlan, che ha accusato un risentimento muscolare nell’allenamento e i risultati degli esami non lasciano molte speranze: stiramento tra il primo e secondo grado al retto femorale della gamba destra (considerando inoltre come avesse appena recuperato dal grave infortunio al bicipite femorale dell’altra gamba). Il tecnico nerazzurro stasera dovrebbe lasciare spazio a chi ha giocato di meno, facendo riposare molti senatori in vista del prossimo big match contro la Lazio. È dunque il turno di Sneijder che dopo il lungo recupero e i pochi istanti giocati nel derby deve mettere più minuti nelle gambe e riprendersi le chiavi del gioco nerazzurro. Possibile l’utilizzo del modulo 4-4-1-1 con Ranocchia che torna a giocare dopo la rete di Cesena, affiancato da una vecchia conoscenza come Cordoba, supportati entrambi sugli esterni da Chivu e Maicon. In mediana, immancabile uno tra Thiago Motta e Cambiasso (leggermente favorito il brasiliano che contro la Lazio sconterà un turno di squalifica) con Poli al centro, mentre sugli esterni agiranno il capitano Javier Zanetti e l’altro argentino Ricky Alvarez. Leggermente avanzato nella sua posizione naturale c’è il ritorno di Sneijder a servire palloni all’unica punta Castaignos. Novità anche tra i pali dove Castellazzi concederà un turno di riposo a Julio Cesar.

    GENOA – La lista degli infortunati del Grifone è interminabile: Dainelli, Kaladze, Antonelli, Bovo e Gilardino sono out per la sfida di stasera. Marino inoltre lascia a casa altri pezzi da novanta: Palacio appena recuperato non è rischiabile, Frey si trascina da tempo un problema alla schiena e Veloso ha bisogno di un turno di riposo. Quindi sarà un Genoa ridisegnato con molti nomi nuovi, e alcuni rientri importanti, tra i quali quelli di Moretti che ha appena scontato il turno di squalifica e la possibilità per Kucka di tirar fuori una prestazione convincente proprio contro la sua prossima possibile squadra. Modulo speculare a quello nerazzurro, con Lupatelli a sostituire Frey, Moretti e l’autore della rete contro l’Udinese Granqvist al centro della difesa, con Mesto e Constant sulle corsie laterali. A centrocampo Seymour e Kucka dovrebbero giocare più centrali, mentre sugli esterni occhio a Rossi e l’ultimo arrivato dal Cagliari Biondini. Dietro l’unica punta Pratto dovrebbe giocare Jorquera, ma il ritorno in patria di Sculli dalla Lazio, potrebbe far cambiare i piani tattici di Marino. Occhio anche all’esterno destro di 19 anni Sampirisi (a metà con il Milan) che rientra nella lista dei disponibili e potrebbe avere un’occasione importante di dimostrare il suo valore.

    PROBABILI FORMAZIONI INTER GENOA

    Inter (4-4-1-1): Castellazzi; Maicon, Ranocchia, Cordoba, Chivu; Zanetti, Poli, Cambiasso, Alvarez; Sneijder; Castaignos.
    A disp.: Orlandoni, Lucio, Thiago Motta, Faraoni, Obi, Milito, Zarate. All.: Ranieri.

    Genoa (4-4-1-1): Lupatelli; Mesto, Moretti, Granqvist, Constant; Biondini, Kucka, Seymour, Rossi; Jorquera; Pratto.
    A disp.: Scarpi, Marchiori, Samperisi, Birsa, Jankovic, Sculli, Ze Eduardo. All.: Marino.

  • Inter, Tevez o Lucas il dilemma di Moratti

    Inter, Tevez o Lucas il dilemma di Moratti

    Vinto il derby sul campo, Moratti sembra avere tutta l’intenzione di vincere anche quello sul mercato per strappare Tevez ai cugini rossoneri. Almeno questa era l’impressione prima delle parole di Ranieri che hanno di fatto lanciato nei progetti d’acquisto invernali nerazzurri pesanti dubbi. Il tecnico romano ha espresso le sue perplessità su un perfetto inserimento di un giocatore come Tevez, considerando inoltre come lo stesso attaccante argentino sia praticamente fermo da novembre e la sua tenuta atletica sia più di un’incognita.

     

    Il patron dell'Inter Massimo Moratti | © Valerio Pennicino/Getty Images

    RIFIUTO CITY – Dai rumors inglesi e dall’emittente britannica Sky Sports rimbalza la voce che ieri i citizens avrebbero rifiutato l’offerta nerazzurra dei 25 milioni più bonus, forti del rilancio rossonero che nel caso di cessione di Pato avrebbero presentato un’offerta più alta vicina ai 28 milioni per una vendita immediata. Il presidente Moratti ha ribadito la voglia e l’interesse di arrivare al bomber argentino, evidenziando al tempo stesso un raffreddamento della trattativa da parte dei nerazzurri:

    “Tevez è un giocatore interessante Sarebbe divertente vincere il derby goliardico con il Milan, ma non so se vale la pena acquistarlo”.

    DUBBI – A questo punto nascono i reali dubbi sull’utilità di riuscire a vincere questo braccio di ferro tra Milan e Psg. Il giocatore serve realmente ai nerazzurri? Ranieri è stato abbastanza chiaro e l’infortunio di Stankovic ha un po’ scombussolato i piani di mercato previsti. Il reparto da rinforzare nell’immediato è il centrocampo, con le ultime notizie di mercato che parlano di una chiusura immediata per Kucka del Genoa. Il presidente nell’intervista ha parlato di giovani che rinforzeranno la squadra, e in quest’ottica è possibile anche l’arrivo a Milano proprio in questi giorni del difensore Juan Jesus dall’Internacional. Tevez in questo contesto rappresenterebbe una necessità solo nel caso partissero entrambi gli attaccanti Castaignos, e il poco convincente Zarate. Ovviamente spendere quasi 30 milioni di euro dopo aver ceduto solo pochi mesi fa Eto’o alla stessa cifra farebbe sorgere molti dubbi sulla linea del Fair Play finanziario che si cerca di seguire. I mille dubbi legati alla tenuta fisica di Forlan che era stato comprato per sostituire un campione come Eto’o, e invece non è praticamente mai riuscito a essere ricordato se non per le assenze, lasciano intuire come qualche movimento in entrata nel reparto offensivo serva. Milito sembra essere tornato quello dei vecchi tempi, ma è l’unico insieme a Pazzini ad essere una certezza. Molto è legato dunque al rendimento dell’uruguaiano che potrebbe realmente rappresentare un nuovo acquisto nel mese di gennaio. Sono attese le risposte nella prossima sfida in Coppa Italia contro il Genoa, dove El Cacha dovrebbe giocare da titolare.

    LUCAS SUBITO? – Ed è a questo punto che si fa largo l’idea di strappare al San Paolo sin da subito il talentuoso Lucas Moura. Il giocatore carioca ha un costo del cartellino vicino ai 25 milioni, quindi praticamente l’Inter deve decidere se puntare sull’argentino del City, 27enne a lungo lontano dai campi di gioco, o azzardare la scommessa del 19enne Lucas, che nonostante le lodi di tutti gli addetti ai lavori deve ancora confrontarsi con un campionato di livello superiore come quello europeo. Considerando la posizione da trequartista del talento carioca, rimangono i dubbi su una possibile partenza di Sneijder in estate. Moratti continua a tenersi stretto il suo numero 10 olandese, ma la sua assenza come si è vista nella cavalcata nerazzurra non è stata così traumatica, e il cambio di modulo insieme all’esplosione di Alvarez hanno dimostrato come i nerazzurri possano fare a meno di uno dei suoi simboli. Anche in questo caso sarà necessario verificare l’abilità di Ranieri nel riuscire ad inserire Wesley nel nuovo modulo, senza distruggere quegli equilibri e quell’intesa creata nei meccanismi di gioco.

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    Dopo l’appellativo di normalizzatore, Ranieri conferma l’etichetta di uomo derby, riportando la vittoria nella Milano nerazzurra dopo quasi due anni. Proprio perché l’ultimo trionfo in una stracittadina per l’Inter porta la data 24 gennaio 2010, con in panchina Mou, il sapore di questa vittoria esalta in maniera particolare il popolo dei tifosi interisti. Nel mezzo l’era Benitez, Leonardo e quella di Gasperini, avevano palesato la supremazia dei colori rossoneri, spegnendo le luci nerazzurre a San Siro. L’arrivo di Ranieri serviva appunto a riportare quell’entusiasmo e quei risultati che mancavano ad una squadra che nei primissimi turni di campionato aveva un rullino di marcia da zona retrocessione.

    Claudio Ranieri | © GIUSEPPE CACACE/AFP/Getty Images

    SERIE B – Solo due mesi fa l’Inter ristagnava nelle ultime posizioni della classifica, con le serie preoccupazioni di Moratti e soci per la difficile rincorsa al posto nella prossima Champions League. L’arrivo di Claudio Ranieri aveva inizialmente sortito buoni effetti, prima contro il Bologna in campionato e poi contro il Cska di Mosca in Champions League. Successivamente esaurita la carica motivazionale il tecnico ha dovuto fare i conti con i numerosissimi acciacchi e una squadra rimaneggiata a centrocampo. Le sconfitte interne contro Napoli e Juventus sono state le più difficili da digerire per il popolo interista e sono corrisposte a una sterilità sottorete delle punte, con Milito in primis capace di sbagliare gol impossibili e aggiudicarsi il Bidone d’oro della stagione. Ranieri, nel frattempo con la sua esperienza e la sua calma serafica, continuava a ripetere ai suoi giocatori e ai giornalisti che lo criticavano di avere pazienza e di vedere nonostante gli scarsi risultati, una squadra in notevole crescita sotto l’aspetto fisico.

    6 VITTORIE – Sor Claudio sapeva di avere una fuoriserie in mano, ma comprendeva anche i limiti derivanti dalla partenza di una stella come Eto’o e un preparazione fisica e soprattutto tattica sbagliata ad inizio stagione, che aveva scombussolato molti equilibri all’interno della rosa nerazzurra. Il problema maggiore è stato proprio trovare la quadratura di uno dei reparti più forti degli ultimi anni: la difesa. Julio Cesar, Lucio, Samuel e Maicon sono state le colonne portanti del triplete e in questa stagione proprio la retroguardia nerazzurra era il reparto messo più sotto accusa per le troppe reti incassate. Il tecnico romano con il nuovo modulo 4-4-2 ha saputo riportare alla compattezza di un tempo un reparto colabrodo, supportato ovviamente dal doppio scudo composto da Thiago Motta e Cambiasso in appoggio alla difesa. Meriti anche per l’esplosione di Alvarez, che nonostante la prova non brillantissima nel derby ha saputo svegliarsi e cambiare il passo rispetto alle sue prime apparizioni. L’arma in più è stata sicuramente ritrovare e far rinascere come l’araba fenice un bomber di razza come il Principe Milito, capace, grazie al gol vittoria nel derby di andare a segno per tre turni consecutivi, ritrovando quel feeling col gol che gli mancava da troppo. Questi gli ingredienti principali con cui Ranieri ha costruito la sua scalata ai piani alti della classifica. Dati alla mano l’Inter mette a segno la sesta vittoria consecutiva, recuperando 9 punti dalla capolista in sei giornate, e portandosi a tre punti dal terzo posto dell’Udinese. Non c’è dubbio: la cura Ranieri funziona!

    SNEJDER, TEVEZ, FORLAN – Ora le incognite maggiori rimangono su come Ranieri riuscirà a far incastrare l’ingresso di Sneijder e Forlan nel nuovo modulo di gioco, scegliendo chi verrà sacrificato. Lo stesso tecnico non si dice preoccupato, scongiurando il problema dell’abbondanza. Volendo fare un pensiero anche al mercato in entrata, il possibile forfait di Stankovic per l’operazione che lo terrà fuori un paio di mesi, si traduce nella necessità di rinforzare il centrocampo più che l’attacco. Quindi l’acquisto di uno come Tevez pare allontanarsi secondo le stesse parole di Ranieri:

    “Tevez? Gli equilibri si sono compattati, nelle difficoltà questa squadra si è coesa di più e questo mi è piaciuto molto. La domanda è ‘quanto può dare questo ragazzo che non gioca da tanto tempo?’. Cercheremo con il presidente di analizzare al meglio la situazione”.