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  • Mondiali 2014: rimonta Olanda, favola Costa Rica

    Mondiali 2014: rimonta Olanda, favola Costa Rica

    Una giornata piena di emozioni quella che è andata in scena ieri nei mondiali in Brasile. I due ottavi di finale hanno saputo tenere i tifosi sulle spine sino all’ultimo secondo in un’altalena di emozioni in cui la suspence l’ha fatta da padrona.

    Nel pomeriggio il Messico ha sfiorato l’impresa con l’Olanda, la Tricolor è arrivata a due minuti dalla qualificazione ma la rimonta Orange negli ultimi istanti della gara è stata incredibile e ai quarti si è qualificata la squadra europea.

    Nella serata Costa Rica è stata ad un passo dalla qualificazione, poi la Grecia l’ha riagganciata e alla fine è stata la lotteria dei rigori a stabilire che la favola sarebbe proseguita per i centramericani.

     

    Veniamo al racconto del match tra Olanda e Messico. Van Gaal sceglie il suo 3-5-2 (o 5-3-2 a seconda dei momenti) con l’inserimento di Kuyt e Wijnaldum al posto di Jaanmat e De Guzman. Herrera risponde con lo stesso modulo, con Hernandez costretto a partire dalla panchina anche in questa occasione.

    Il primo tempo non è certo indimenticabile, caldo tremendo e tensione la fanno da padrona, la gara la fa il Messico, l’Olanda soffre però poco e si limita a contenere.

    Klaas Jan Huntelaar
    Klaas Jan Huntelaar

    Ad inizio ripresa la prima, inaspettata svolta, al 48° Giovani Dos Santos dal limite lascia partire un tiro che supera il portiere Orange e da il vantaggio al Messico. A questo punto Van Gaal abbandona tutte le prudenze, inserisce Depay ed Huntelaar e l’Olanda inizia a premere, Ochoa però si dimostra la muraglia vista contro il Brasile e sfodera super interventi. Al 88° però il portiere del Messico deve arrendersi quando Snejider si avventa su una respinta e con la sua conclusione fa 1-1. Supplementari in arrivo? No perchè al 93° Robben cade dopo uno slalom in area, è rigore che Huntelaar con glaciale freddezza trasforma spedendo l’Olanda ai quarti.

    OLANDA-MESSICO 2-1 (0-0) (48° Dos Santos (M), 88° Sneijder (O), 93° rig. Huntelaar (O))

    OLANDA (3-5-2): Cillessen; Vlaar, De Vrij, Blind; Verhaegh (57° Depay), De Jong (9° Martins Indi), Sneijder, Wijnaldum, Kuyt; Van Persie (76° Huntelaar), Robben.

    Allenatore: Van Gaal.

    MESSICO (5-3-2): Ochoa; Aguilar, Marquez, Maza Rodriguez, Moreno (47° Reyes), Layun; Herrera, Salcido, Guardado; Dos Santos (62° Aquino), Peralta (75° Hernandez).

    Allenatore: Herrera.

    Arbitro: Proenca.

    Ammoniti: Aguilar (M), Guardado (M), Marquez (M)

     

    I mister di Costa Rica e Grecia scelgono le loro migliori formazioni con i centroamericani che scendono in campo col consueto 5-4-1 e gli europei che schierano un 4-3-3 con Samaris al posto dell’infortunato Kone.

    Il primo tempo è tutto fuorchè da ricordare, se si eccentua un’occasione per Salpingidis salvata da Navas al 37°.

    Nella ripresa la gara si vivacizza un pochino, al 52° Bolanos mette in mezzo per Ruiz che colpisce, la palla scivola via piano, piano, sembra innocua ma invece va ad infilarsi nell’angolo con Karnezis immobile. Al 67° altra svolta del match, Duarte commette un fallo ingenuo, prende il secondo giallo e lascia Costa Rica in 10. La Grecia a questo punto inserisce Gekas e Mitroglou e si butta in avanti, ma il fortino avversario resiste sino al 91° quando Papastathopoulos è rapido a ribadire in gol una respinta di Navas su tiro di Gekas, tutto da rifare. Nei supplementari Costa Rica resiste agli assalti greci e si va così ai calci di rigore.

    Keylor Navas
    Keylor Navas

    Dal dischetto le due squadre sono perfette sino al 4° rigore greco, Gekas va a calciare ma Navas sfodera la grande parata servendo il match point ad Umana che non fallisce e la favola Costa Rica prosegue sino ai quarti dove affronterà l’Olanda.

    COSTA RICA – GRECIA 6-4 d.c.r (1-1 al 120°) ( 52° Ruiz (C), 91° Papastathopoulos (G))

    COSTA RICA (5-4-1): Navas; Gamboa (77° Acosta), Duarte, Gonzalez, Umana, Diaz; Ruiz, Borges, Tejeda (66° Cubero), Bolanos (83° Brenes); Campbell.

    Allenatore: Pinto.

    GRECIA (4-3-3): Karnezis; Torosidis, Manolas, Papastathopoulos, Holebas; Karagounis, Maniatis (78° Katsouranis), Samaris (58° Mitroglou); Chirstodoulopolus, Salpingidis (69° Gekas), Samaras.

    Allenatore: Santos.

    Arbitro: Williams.

    Ammoniti: Granados (dalla panchina) (C), Navas (C), Ruiz (C), Tejeda (C), Manolas (G), Samaris (G).

    Espulso: Duarte.

    Sequenza rigori: Borges (C) gol, Mitroglou (G) gol, Ruiz (C) gol, Christodoulopoulos (G) gol, Gonzalez (C) gol, Holebas (G) gol, Campbell (C) gol, Gekas (G) parato, Umana (C) gol.

  • Kovacic, Schelotto e Kuzmanovic, come cambia l’Inter?

    Kovacic, Schelotto e Kuzmanovic, come cambia l’Inter?

    Dopo aver fatto vivere momenti di rabbia, mista a incredulità a tutti i tifosi nerazzurri, la dirigenza dell’Inter capeggiata da Branca, nell’ultimo spiraglio utile di mercato ha di fatto piazzato un vero e proprio ‘Triplete’ acquisto un tris di giocatori, utili a non far rimpiangere le partenze di Sneijder e Coutinho. Sfumato il sogno Paulinho, (con il contemporaneo approdo di Balo al Milan) gennaio sembrava essere il mese perfetto per far tornare l’Inter sulla cresta delle barzellette sportive. Poi come nel miglior film con finale ad effetto, sono arrivati i colpi di scena a rimediare a un impasse tragicomica: Schelotto, Kuzmanovic e la sorpresa finale Kovacic, hanno sicuramente ripuntellato la rosa nerazzurra, nei ruoli dove sembrava essere scoperta,(soprattutto in mediana dove la qualità e la corsa latitavano in modo assurdo) dando a Stramaccioni, quei rinforzi utili a riprendere la corsa al terzo posto, per tornare ad ascoltare la tanto amata sigla dell’Europa dei grandi, la Champions League.

    COME CAMBIA L’ INTER?

    Mateo Kovacic ©  Damir Sencar/EuroFootball/Getty Images
    Mateo Kovacic © Damir Sencar/EuroFootball/Getty Images

    Con l’arrivo dei nuovi innesti, come cambia la rosa nerazzurra? Via Sneijder e Coutinho, l’Inter si è privata di entrambi i trequartisti, e di gli unici giocatori in grado di inventare gioco nell’undici in campo. Nonostante l’olandese fosse ai margini del progetto e il brasiliano fosse continuamente alle prese con gli infortuni muscolari, i nerazzurri hanno rinunciato al tassello dell’uomo a ridosso delle due punte, adattando per un paio di partite in quel ruolo Fredy Guarin, con risultati non proprio soddisfacenti. La trasformazione nel modulo avviene praticamente a centrocampo dove si concentrano tutti i colpi di mercato di gennaio. Con i nuovi arrivi il modulo dovrebbe virare verso un 3-5-2 ampio, utilizzando le corsie laterali per sfruttare la corsa e la velocità degli esterni: Schelotto arrivato dall’Atalanta, dovrebbe agire sul versante opposto di Nagatomo. Al centro della mediana, riposo concesso a Cambiasso, con l’inserimento di un vero play basso in grado di vedere e creare gioco, garantito dal nuovo gioiellino Kovacic aiutato da Kuzmanovic. Rimane da capire se il giovane croato saprà ripagare la fiducia e lo sforzo economico di Moratti, o farà la fine di molti giovani in stile Coutinho. Per il momento tutti gli addetti ai lavori nell’ambito calcistico ne tessono le lodi, parlandone come un giocatore pronto per il salto di qualità, ma in fin dei conti solo il campo sarà il giudice supremo. Ovviamente, seguendo sempre in maniera più rigida i dettami del Fair Play Finanziario a cambiare drasticamente, conti alla mano, è anche il bilancio nerazzurro nella voce costi per gli ingaggi: tra la partenza di Sneijder e la nuova politica al ribasso per quanto riguarda gli stipendi dei calciatori, l’Inter avrebbe risparmiato circa 55 milioni di euro al lordo sugli ingaggi.

    Davanti rimane l’unico grande dubbio sulla partenza di Livaja in direzione Atalanta. Perché lasciar partire il giovane attaccante, senza rimpiazzarlo con un altro nome? Nonostante in campionato la punta croata non avesse di certo fatto sognare il tifo nerazzurro (ricordare il palo clamoroso contro il Genoa), in Europa League il suo score personale parlava di quattro reti segnate. L’infortunio di Milito, e la condizione certamente non proprio da grande professionista di Cassano, non dovrebbero far dormire sonni tranquilli a Stramaccioni. Palacio e Rocchi in stile tramonto della carriera, basteranno fino a giugno? Forse era il caso di far rimpatriare Longo.

  • Con Drogba il Galatasaray punta alla Champions

    Con Drogba il Galatasaray punta alla Champions

    Il Galatasaray sta attirando gradualmente su di sé le luci dell’attenzione mediatica. Il motivo è presto detto. Basta guardare la notevole campagna acquisti dei turchi che sono riusciti a portare a casa loro dei fior di campioni. Prima Wesley Sneijder, “prigioniero” dell’Inter di Andrea Stramaccioni, poi Didier Drogba, anch’egli intrappolato, proveniente però dai ben più lontani cinesi dello Shanghai Shenhua. La dirigenza, sotto la guida del presidente Aysal Unal, è riuscita in breve tempo a costruire una solida compagine fondata su campioni in cerca di una seconda giovinezza. In questo modo, il Galatasaray, si candida a essere, se non lo è già, la squadra numero uno della Turchia e della Super Lig, il campionato turco. La Telekom Arena, stadio da più di 50 mila posti dove è solito giocare le partite casalinghe il Galatasaray, potrà godersi due campioni di fama mondiale: Sneijder e Drogba. Davvero niente male per una piccola Cenerentola del calcio europeo costretta per forza di cose a diventare una big. La strada è quella giusta.

    Sneijder e Drogba trasformano il Galatasaray in una superpotenza del calcio europeo | ©MIRA/AFP/Getty Images
    Sneijder e Drogba trasformano il Galatasaray in una superpotenza del calcio europeo | ©MIRA/AFP/Getty Images

    SNEIJDER E DROGBA – I rinforzi ultimi rispondono ai nomi di Drogba e Sneijder. Su entrambi la concorrenza era spietata: ricordiamo che anche molti club italiani fra cui il Milan e la Juventus, si erano fiondati sui due campioni rimasti insoddisfatti dalle rispettive esperienze. Sneijder quest’anno non è mai riuscito a ritagliarsi lo spazio che si merita all’Inter e di conseguenza emigrare è stata la soluzione più conveniente e logica per tutti. Invece di andare in un club dal nome più roboante come il Milan o il Liverpool, Sneijder ha scelto il Galatasaray. Poco importa se i tifosi turchi avevano da ridire sulla splendida moglie del centrocampista olandese Yolanthe: Wes non ci ha pensato due volte. Per l’ex interista, contratto da tre anni e mezzo con ingaggio di cinque milioni di euro a stagione. Sneijder ha fra l’altro già esordito con la nuova maglia turca nel derby che il Galatasary ha vinto contro il Besiktas per 2-1 pochi giorni fa. Nemmeno il tempo di godersi il nuovo arrivo che per i tifosi turchi ecco un’altra sorpresa: Didier Drogba. L’ivoriano ha accettato la proposta del Galatasaray: 18 mesi per il “modico” ingaggio di sei milioni di euro più quattro al momento della firma e ulteriori bonus. In sostanza, solo per 18 mesi, il giocatore, attualmente impegnato nella Coppa d’Africa con la sua Costa d’Avorio, potrebbe arrivare a guadagnare fino a 11 milioni di euro.

    BIG TEAM? – Già senza i due ultimi arrivi, il Galatasaray poteva vantare una formazione di tutto rispetto. Certo, non da vittoria a occhi chiusi della Champions League, ma sicuramente perfetta per far bene in Europa. Diamo un’occhiata alla formazione del Galatasaray e concentriamoci su come questa potrebbe cambiare. In porta ci sono pochi dubbi: spazio a Muslera, ex portiere della Lazio. Difesa con Ebouè, Birinci, Kaya e l’ “italiano” Ujfalusi (ex Fiorentina). A centrocampo spazio ad Amrabat, Felipe Melo, Riera, e Sneijder. Davanti l’nteressante coppia gol Drogba-Yilmaz. In panchina sono rimasti comunque ottimi giocatori del calibro di Milan Baros, Balta, Nounkeu e Elmander. Con un po’ di pratica e qualche altro colpo mirato per puntellare la difesa, il Galatasary si candida a diventare una mina vagante delle competizioni europee.

  • Inter senza idee sul campo e sul mercato, Branca il colpevole?

    Inter senza idee sul campo e sul mercato, Branca il colpevole?

    Rimediato un misero punticino contro il Torino, tutt’altro che utile alla rincorsa Champions, l’Inter di Stramaccioni si lecca le ferite nel vero senso della parola, aggiungendo alla lunghissima lista degli infortunati anche i nomi di Chivu e Mudingayi. Se per il difensore romeno non ci sono particolari preoccupazioni, non si può dire lo stesso per il centrocampista belga, che ha avuto come esito dei risultati il peggiore dei riscontri: rottura del tendine d’Achille, con conseguente stop fino al termine della stagione. La curiosità risiede nel fatto che i fastidi al tendine di Achille sono una questione già ben nota in casa nerazzurra, considerando come gli stessi Samuel e Stankovic siano fuori per curare i problemi derivanti dai fastidi al suddetto tendine. Quasi un presagio, come nella mitologia greca, più che tendine di Achille a questo punto bisognerebbe parlare di tallone di Achille, per quanto riguarda il punto debole della rosa nerazzurra, fin troppo fragile, e capace di inanellare una serie infinta di infortuni.

    Marco Branca sul banco degli imputati | ©Jacopo Raule/Getty Images
    Marco Branca sul banco degli imputati | ©Jacopo Raule/Getty Images

    BRANCA TALLONE D’ACHILLE?- Costruzione di gioco che latita, una fragilità difensiva imbarazzante e con appena sei punti realizzati in sei partite giocate, tutto il tifo nerazzurro ha disegnato l’identikit del vero colpevole della crisi Inter: Marco Branca. In lui è stato idealizzato dal popolo il “Tallone d’Achille” dell’Inter post 2010. Dalle ceneri della gloriosa squadra del Triplete non è risorto niente. E la masnada di allenatori matrioska, che nascondevano a turno un nuovo tecnico, e indistintamente un nuovo progetto, sono di fatto risultati tutti attori non protagonisti di un progetto tecnico che in realtà ancora oggi stenta ad esistere. Stramaccioni lanciato nel polverone nerazzurro avrebbe dovuto rilanciare i giovani della primavera, con l’unico risultato di vedere Longo catapultato all’Espanyol in estate, Duncan nelle file del Livorno e Livajia impacchettato, pronto per essere utilizzato come merce di scambio per il prossimo affare di mercato. Escludendo le scelte azzeccatissime di Juan Jesus, Guarin e Palacio, rimangono le pessime scelte in ambito di calciomercato con i nomi di Forlan (5 milioni solo per il cartellino), Jonathan (di cui gira un video su Youtube per l’errore di Udine), Pereira, pagato 13 milioni e di cui ancora si aspettano cross buoni. Continuando si devono aggiungere i nomi di Alvarez, assoluto oggetto misterioso della rosa, e i quasi 3 milioni sciupati per il prestito oneroso di Mauro Zarate. The last but not the least, la scandalosa gestione del caso Sneijder, con una svendita degna dei grandi saldi, al Galatasaray per un giocatore che sicuramente valeva di più di 7 miseri milioni di euro.

    COU PER PAULINHO- Le ultime picconate al fantomatico nuovo progetto Inter, arrivano con la vendita di un classe 92, su cui si puntava moltissimo. L’addio di Coutinho in direzione Liverpool, fa sicuramente capire quanta poca pazienza e poca lungimiranza abbia la società nerazzurra nel vedere crescere i propri giovani. Soprattutto ragionando sul fatto che il sacrificio di due giocatori di qualità come Sneijder e Coutinho, sia collegato all’acquisto (non ancora certo oltretutto) di un giocatore più fisico che tecnico come Paulinho, porti tutti a pensare che il mercato interista non segua una logica ben precisa. Inoltre considerando come il brasiliano del Corinthians abbia un costo che si aggira oltre i 15 milioni di euro, la domanda sorge spontanea: vale la pena fare quest’ingente sforzo economico per ‘scommettere’ letteralmente su un giocatore che non ha ancora mai solcato i campi europei? Alvarez docet.

    Branca dovrà sfruttare al meglio questi due ultimi giorni di mercato, come un buon sarto per rammendare i buchi fatti in estate, cercando di mettere qualche pezza qua e là, dove Stramaccioni sta riscontrando i problemi maggiori. Regista cercasi. Nomi come Lodi e Naingolann potrebbero essere più graditi di Paulinho. Occhio anche davanti, perché Rocchi non sembra essere all’altezza dell’appellativo di vice Milito, mentre Icardi torna di moda, dopo il poker rifilato al Pescara.

  • Sneijder è destinato a diventare leader del Galatasaray

    Sneijder è destinato a diventare leader del Galatasaray

    Dopo un lungo tira e molla è arrivata l’ufficialità sul passaggio di Wesley Sneijder dall’Inter al Galatasaray. Operazione da 7.5 milioni di euro più bonus e ricco contratto triennale all’olandese, che percepirà intorno ai 5 milioni annui. Una trattativa lunga e difficile, sbloccata dal patron nerazzurro, Massimo Moratti, intervenuto in prima persona per convincere il giocatore ad accettare la proposta del club turco. La rottura tra spogliatoio, società e Sneijder era ormai insanabile e la cessione è stata l’unica via d’uscita. Ora per il trequartista inizia una nuova avventura sportiva, in Turchia. Forse un passo indietro dal punto di vista della notorietà, dovendo giocare in un campionato dalla minore attenzione, ma potrà comunque tornare protagonista in Champions League. Addio Milano, ad aspettare l’olandese e la stupenda consorte c’è Istanbul.

    CARATTERISTICHE – Nasce nell’ottimo vivaio dell’Ajax, esordendo come centrocampista centrale. L’ottima tecnica di base, unita all’altrettanto ottima visione di gioco, gli permette di avere presto un ruolo da protagonista nel ruolo di regista della squadra olandese. Può ricoprire con discreti risultati anche il ruolo di esterno destro di centrocampo, ma la posizione che predilige è quella di trequartista, dove si sente libero dai compiti di marcature e in fase offensiva può svariare a tutto campo. Precisione e potenza sui tiri dalla distanza, ottimo battitore di calci di punizione e capacità di offrire assist con il contagiri ai compagni, completano le caratteristiche principali del giocatore olandese.

    Sneijder, neo acquisto del Galatasaray © Claudio Villa/Getty Images
    Sneijder, neo acquisto del Galatasaray © Claudio Villa/Getty Images

    VITA PRIVATA A MILANO – L’arrivo nel capoluogo lombardo (nell’estate 2009) per Wesley Sneijder coincide con l’inizio della frequentazione con la modella e attrice Yolanthe Cabau, connazionale del trequartista ex Ajax e Real Madrid. I due si sono sposati un anno dopo. La loro vita privata è sempre stata abbastanza riservata, nessuno scandalo li ha visti coinvolti direttamente. La moglie dell’olandese, in quest’inizio di stagione tramite il social network twitter è stata protagonista della rottura definitiva tra il giocatore e la società nerazzurra, con frasi in aperta polemica con l’Inter.

    RISSE – Sneijder nella sua avventura milanese non è mai stato coinvolto in risse negli allenamenti o in partite.

    SUCCESSI NELL’INTER – Il trequartista olandese è stato il protagonista principale nella conquista del triplete 2010 targato Mourinho. Il tecnico portoghese ha usufruito del miglior Sneijder, concedendogli le chiavi del centrocampo e liberandolo da ogni tipo di marcatura, dandogli la possibilità di sfruttare al meglio le sue doti tecniche e creative che hanno permesso allo stesso giocatore di timbrare più volte il cartellino e fornendo assist decisivi per i compagni. Dopo l’addio di Mou, Sneijder ha avuto un brusco calo di rendimento (a causa di vari problemi muscolari e di moduli tattici non adatti alle sue caratteristiche). Nei suoi tre anni e mezzo all’Inter ha conquistato 1 Scudetto, 1 Champions League, 2 Coppa Italia, 1 Supercoppa Italiana e 1 Coppa del Mondo per Club, più un ottimo quarto posto nella classifica del Pallone d’Oro 2010.

    RUOLI E MODULI – Pur essendo duttile tatticamente, da il meglio di se nel ruolo di trequartista nel 4-2-3-1 con gli esterni alti abili a tagliare verso il centro. All’Inter, in quella posizione è riuscito ad offrire una quantità infinita di assist a Eto’o che partendo largo sfruttava al meglio i passaggi filtranti dell’olandese. Meno decisivo risulta essere nel 4-3-1-2. Da escludere un suo posizionamento sulla fascia, dove non potrebbe sfruttare le sue doti di fantasista, relegato in una posizione lontana dal fulcro del gioco. Anche nel ruolo di regista o interno di centrocampo perderebbe le sue doti offensive e si vedrebbe costretto a dover operare più in fase di copertura che di costruzione. Quindi, consigliamo a Terim di utilizzare il 4-2-3-1 e utilizzare Sneijder come trequartista. A quel punto, il rendimento dell’olandese è assicurato!

    Se messo nella condizioni ideali, Wesley Sneijder potrebbe diventare un lusso per il campionato turco e non avrebbe difficoltà a diventare un crack per il Galatasaray, permettendogli di vincere con maggiori facilità il titolo.

  • Sneijder al Galatasaray è ufficiale: 7,5 mln all’Inter

    Sneijder al Galatasaray è ufficiale: 7,5 mln all’Inter

    La telenovela del mercato di Gennaio ha avuto, finalmente, una conclusione dopo settimane di tira e molla, dubbi, dichiarazioni, ripensamenti. Wesley Sneijder lascia l’Inter e approda al Galatasaray di Terim, accettando la proposta (tutt’altro che modesta) del club turco che gli assicurerà un contratto fino al 2016 da 5 milioni e mezzo a stagione, più bonus e benefit, oltre che una casa sontuosa a sua disposizione. L‘Inter, dal canto suo, incassa sette milioni e mezzo per il cartellino dell’olandese, oltre che beneficiare di un cospicuo risparmio in termini di ingaggio considerando che, nei tre anni e mezzo di permanenza in nerazzurro, Wesley Sneijder ha percepito uno stipendio faraonoico e che avrebbe preteso anche una buonuscita. Su questo punto, però, la dirigenza nerazzurra non sarebbe stata affatto disposta ad ulteriori concessioni e, dunque, per evitare di “far saltare il banco” della trattativa per questo particolare, si è deciso di studiare una soluzione “diplomatica”, prevedendo che a Sneijder vada l’incasso dell’amichevole tra Inter e Galatasaray che verrà organizzata prossimamente.

    Il tutto è stato così definito nella giornata di ieri, con un incontro tra Sneijder ed il presidente Moratti in un hotel milanese, al termine del quale il numero uno interista aveva rivelato fosse stata “una chiacchierata riassuntiva”, un modo per fare il quadro della situazione e capire come potesse evolversi (e in che tempi) la trattativa, fermo restando che per l’Inter le intenzioni di cedere l’olandese erano già note da qualche tempo e che lo stesso Sneijder, negli ultimi giorni, aveva capito che non ci fossero possibilità di restare a Milano a causa del suo ingaggio “fuori quota” rispetto alla politica di contenimento salariale decisa dall’Inter.

    Sneijder al Galatasaray, il sì è ufficiale | © Claudio Villa/Getty Images
    Sneijder al Galatasaray, il sì è ufficiale | © Claudio Villa/Getty Images

    Sempre nella mattinata di ieri, intorno alle ore 12, un altro segnale importante di apertura alla Turchia è giunto dall’ormai noto profilo Twitter di Yolanthe, la compagna di Sneijder, che ha postato una frase in lingua turca, e subito dopo sono giunte le dichiarazioni di Sneijder, rilasciate a Sky, con cui ringraziava i tifosi interisti, “che sono sempre i migliori che ci siano, ho vinto tutto qui”.

    Quasi inequivocabilmente, parole d’addio, anche se mancava ancora la parte clou della giornata, ossia l’incontro tra Sneijder, suo padre, e la dirigenza del Galatasaray, rappresentata dall’amministratore delegato Lutfi Aribogan: al termine della riunione, fumata bianca e successiva dichiarazione alla televisione ufficiale del club turco, con la quale si è presentato alla sua nuova tifoseria usando toni entusiasti: “Sto letteralmente sognando, i tifosi turchi sono fantastici e non vedo l’ora di arrivare, di incontrare Fatih Terim e giocare il derby con il Besiktas“, con una promessa importante, “vivremo grandi anni insieme”.

    Tutto, dunque, sembra essere pronto per una presentazione in grande stile, che avverrà domani, mentre già nella giornata odierna Wesley Sneijder partirà per Istanbul con un volo privato messo a disposizione dal Galatasaray che, senza dubbio, coccolerà il suo neo acquisto nella consapevolezza che si tratti del più forte giocatore che abbia mai vestito la maglia del club, e che con il suo apporto, la squadra di Terim potrebbe compiere un vero e proprio salto di qualità, soprattutto in chiave europea.

    La telenovela, dunque, è giunta all’ultima puntata, con tanto di “the end”.

  • Moratti preme su Sneijder: “risponda al Galatasaray”

    Moratti preme su Sneijder: “risponda al Galatasaray”

    Il caso Wesley Sneijder è ormai un tormentone per l’Inter, che a quanto pare vorrebbe che l’olandese prendesse in fretta una decisione in merito al suo futuro, al fine di evitare voci e illazioni che possano turbare l’ambiente: un vero e proprio aut-aut considerando anche le parole del presidente Massimo Moratti che ha commentato la telenovela Sneijder giunta all’ennesima puntata, nonostante per il numero uno nerazzurro non sia affatto gradita. Ed è lo stesso presidente Moratti a sottolineare il proprio disagio ed il proprio fastidio verso il caso Sneijder e l’attenzione morbosa dei media attorno alla vicenda, soprattutto all’inizio, mentre ora capisce che tale “caso” susciti un qualche interesse e, dunque, non si sottrae dall’affrontare le domande dei cronisti in merito.

    Per il presidente Moratti, infatti, sarebbe opportuno che Wesley Sneijder decidesse in fretta se restare all’Inter oppure se partire, accettando l’offerta del Galatasaray. Niente frasi di circostanza, totale sincerità da parte di Moratti che impone il “dentro o fuori”, con le affermazioni di sabato sera “c’è la piena libertà del giocatore, ha un’alternativa, può scegliere, altrimenti rimane qui” e con le frasi odierne, che comunque tendono a ribadire il medesimo concetto, con un tono meno paziente del solito, cercando di mettere fretta alla decisione dell’olandese:sarebbe serio se prendesse una decisione entro oggi (lunedì, ndr).

    Moratti preme su Sneijder perchè decida su offerta Galatasaray | © Claudio Villa/Getty Images
    Moratti preme su Sneijder perchè decida su offerta Galatasaray | © Claudio Villa/Getty Images

    Per l’Inter, infatti, il “tesoretto” derivante dalla cessione di Sneijder al Galatasaray, che potrebbe aggirarsi sui dieci o dodici milioni di euro (oltre al notevole risparmio sull’ingaggio dell’olandese) potrebbe essere una cifra importante da poter reinvestire proprio sul mercato di Gennaio (per sbloccare la trattativa per l’atalantino Schelotto, ad esempio, oppure per tentare l’assalto al brasiliano Paulinho) e, dunque, da questo deriva anche la volontà di chiudere in fretta la cessione, dando ragione anche al risentimento di Terim e del presidente del Galatasaray Unay Aysal che sembra si siano risentiti molto per le titubanze mostrate dal calciatore, rimarcando il fatto che la squadra turca sia un top club e che, dunque, non debba essere considerata da Sneijder come una scelta di ripiego, anche in virtù del fatto che ad attenderlo nel mese di Febbraio vi sarà quella Champions League (scontro per gli ottavi tra il Galatasaray e lo Shalke 04) che, invece, non può disputare nell’Inter di Stramaccioni.

    La palla passa così all’olandese, che però non sembra avere tutta questa fretta di definire il proprio futuro, considerando che la scelta del trasferimento in Turchia è senza dubbio una scelta radicale, un cambiamento importante che necessita di tempo per essere ponderato, e che quindi potrebbe non venir presa nei prossimi giorni ma essere rimandata più in là, considerando che mancano ancora due settimane alla fine del mercato di Gennaio, così come lo stesso Wesley Sneijder ha affermato, presente in tribuna ad assister al match di sabato sera tra Inter e Pescara. L’incertezza di Wesley Sneijder nell’accettare il trasferimento al Galatasaray sembra derivare dalla sua speranza di ricevere entro il 31 Gennaio un’offerta più allettante dalla Premier League, che in quel caso sembra essere disposto ad accettare subito di buon grado.

  • Che sia la volta buona? Sneijder ad un passo dal Galatasaray

    Che sia la volta buona? Sneijder ad un passo dal Galatasaray

    Forse ci siamo. Wesley Sneijder potrebbe lasciare definitivamente Milano nelle prossime ore. La trattativa tra Inter e Galatasaray per il trequartista olandese è andata a buon fine, con l’accordo tra le due società sulla base di 11 milioni di euro. In Turchia danno l’affare per fatto e si attende solamente la firma del giocatore che starebbe valutando insieme alla moglie il trasferimento nella capitale turca. Yolanthe Cabau, consorte dell’ex Real Madrid, non vorrebbe lasciare la città milanese ma in un recente tweet ha fatto capire che apprezza parecchio anche Istanbul. L’ostacolo da superare è l’ingaggio. Il Galatasaray avrebbe offerto a Sneijder un contratto da 4.5 milioni di euro all’anno, 2 in meno rispetto a quello che percepisce attualmente all’Inter. Riuscirà la società turca a convincere l’olandese a trasferirsi in un campionato meno noto rispetto alla Serie A?

    Secondo i media locali, l’affare è praticamente chiuso a cifre notevolmente più basse. Infatti per venire incontro alle esigenze del giocatore, la trattativa si potrebbe chiudere intorno agli 8 milioni e l’olandese avrebbe così i suoi 6.5 milioni di euro annui.

    Sneijder ad un passo dal Galatasaray © ATTILA KISBENEDEK/AFP/GettyImages
    Sneijder ad un passo dal Galatasaray © ATTILA KISBENEDEK/AFP/GettyImages

    Declassamento -Tanti, troppi dubbi per Sneijder! L’olandese tutto si aspettava tranne che un possibile trasferimento in Turchia, in un campionato poco noto che non offre la visibilità dell’Italia o di altri campionati europei. Per questo motivo sta prendendo tempo, sta valutando altre possibili destinazioni (ma le offerte latitano), con la certezza di dover lasciare l’Inter, dove ormai vive da separato in casa. Le leggi turche, che considerano il calcio un sport di particolare rilevanza sociale, permetterebbero al giocatore di non pagare le tasse sui guadagni. Un motivo in più per scegliere la Turchia.

    Terim – E intanto il tecnico turco, allenatore del Galatasaray, attende con ansia l’arrivo dell’olandese che migliorerebbe tecnicamente la forza della squadra. Un giocatore di questo calibro potrebbe spostare notevolmente gli equilibri della formazione e soprattutto del campionato.

    Champions – Grazie alle nuove regole della Uefa, Sneijder potrebbe giocare anche la massimo competizione europea, avendo giocando nella prima parte della stagione in Europa League.

    Si attendono le firme. Tra Galatasaray e Inter la trattativa e conclusa, adesso si aspetta la decisione del giocatore. Ma l’impressione è che ci si trovi all’atto conclusivo della storia tra i nerazzurri e Sneijder.

  • Inter, il Fenerbahçe offre Raul Meireles

    Inter, il Fenerbahçe offre Raul Meireles

    L’Inter è apparsa sui giornali di questi ultimi giorni, più per il mercato in uscita che per quello in entrata. Il caso più emblematico riguarda l’addio-non addio di Wesley Sneijder, che, dopo le parole dell’olandese delle ultime ore, sembra destinato a concludersi con la partenza dell’Olandese. Intanto Stramaccioni si è accorto di avere una coperta troppo corta e che mancano alcuni pezzi per rafforzare la rosa nerazzurra.

    RAUL MEIRELES – Secondo le ultime voci di mercato, i turchi del Fenerbahçe avrebbero offerto all’Inter Raul Meireles. Il portoghese potrebbe fare proprio al caso dell’Inter, in quanto è un centrocampista capace di fare anche il regista, proprio il ruolo scoperto in casa nerazzurra. Raul Meireles sarebbe d’accordo di arrivare all’Inter ma il presidente dei turchi difficilmente lo regalerà: per lui, il suo club, spese dieci milioni di euro e stipulò un contratto fino al 2016. Probabile, se l’affare si farà, un prestito. La domanda da fare però è la seguente: perchè voler dar via Sneijder per poi ricomprare un giocatore, con tutto il rispetto, nettamente inferiore all’olandese come Raul Meireles? Sneijder, a limite, potrebbe arretrare anche sulla linea dei centrocampisti, ma ormai è chiaro che qualcosa fra Wesley e l’ambiente Inter si sia rotto definitivamente.

    Raul Meireles
    Raul Meireles © EuroFootball/Getty Images

    USCITE – Prima di far arrivare nuova gente, c’è però il problema di smaltire e di raccimolare un buon gruzzoletto di denaro da reinvestire nel mercato, anche per Raul Meireles. In uscita, sempre più insistenti le voci di un forte interessamento del Wolfsburg per Alvarez; sempre in Germania ci sono Amburgo ed Eintracht interessati questa volta a Mariga. Pure il Torino su di lui. Sempre l’Eintracht ha nel mirino un altro giocatore interista: Livaja.

  • Stramaccioni gli apre le porte, Sneijder le chiude. Vuole la cessione

    Stramaccioni gli apre le porte, Sneijder le chiude. Vuole la cessione

    Bye bye Milano. E’ tempo di saluti per Wesley Sneijder e consorte. Nonostante l’apertura totale di Stramaccioni per l’ex trequartista del Real Madrid, pronto a convocarlo e dargli una maglia da titolare per l’inizio del nuovo anno, l’olandese ha deciso di lasciare la Pinetina. E dove sta la novità? Forse, finalmente si è sbilanciato nettamente sulla sua posizione. Se nel recente passato, i suoi umori, i suoi pensieri e la sua rabbia uscivano fuori tramite i tweet della moglie, stavolta le dichiarazioni sono arrivate direttamente dal numero 10 dell’Inter “meglio andare via a gennaio”, frase che non lascia alcun dubbio sulla volontà di Sneijder. Vuole lasciare la formazione nerazzurra nel prossimo mese anche se aggiunge che, essendo sotto contratto fino al 2015 potrebbe essere costretto a rimanere nella Milano interista controvoglia.

    Rimane quindi il rapporto di tensione tra l’Inter e il giocatore. Vuole andar via a gennaio, altrimenti rimarrà in squadra senza però accettare nessuno sconto sull’ingaggio.

    Sneijder vuole andar via dall'Inter a gennaio © VINCENZO PINTO/AFP/GettyImages
    Sneijder vuole andar via dall’Inter a gennaio © VINCENZO PINTO/AFP/GettyImages

    Le pretendenti – La dirigenza nerazzurra a questo punto dovrà cercare acquirenti per il cartellino del giocatore. Il Psg si è tirato indietro con le parole del tecnico Carlo Ancelotti che ha chiuso il mercato dei parigini con l’arrivo di Lucas Moura dal San Paolo. Il Tottenham sembrava un’ottima chance per l’olandese ma le parti sembrano lontane e Sneijder preferirebbe una società più importante per poter conquistare nuovi titoli. Rimangono le due opzioni Manchester United e Real Madrid. Il manager degli inglesi, Alex Ferguson, ha sempre mostrato una certa stima nei confronti del numero 10 interista e il costo piuttosto vantaggioso (si parla di 15 milioni) potrebbe spingere i Red Devils a provare il colpaccio. La situazione in Spagna è diversa. Mourinho vorrebbe allenare nuovamente l’olandese, ma il suo futuro sulla panchina delle merengues è in bilico, quindi difficilmente la dirigenza effettuerà un’offerta per il giocatore.

    E il City pigliatutto? Rimane nascosto. Mancini lo apprezza, ma anche la panchina del tecnico italiano inizia a traballare.